venerdì 7 novembre 2025

SPECIALE: Libri non illustrati

Questo è uno speciale in cui vi parlo dei libri non illustrati (mentre il mio blog sarebbe specializzato in libri con immagini) ce ho letto. 
I tre libri che vi recensirò sono un po' difficili da classificare, anche se tutti hanno l'elemento comune di essere rivolti a una fascia d'età adolescenziale a partire dai 12 anni in su, e infatti hanno tutti per protagonisit degli adolescenti o comunque dei ragazzini, i quali si ritrovano a vivere le situazioni più disparate: in "The skeleton tree" il protagonista si ritroverà a dover sopravvivere in una terra deserta dopo un naufragio, in "La folle guerra dei bottoni" il protagonista si ritrova coinvolto in un pericoloso gioco in cui bisogna collezionare i bottoni più belli delle giacche dei militari (la vicenda è ambientata durante la seconda guerra mondiale), in "Yough Gothic" vediamo quattro ragazzi (3 maschi e una femmina) invitati a trascorrere un'estate a Villa Diodati (il luogo dove Mary Shelley concepì il romanzo di "Frankenstein") dove inizieranno a capitare cose strane, inspiegabili e paurose.



"LA FOLLE GUERRA DEI BOTTONI" di Avi con 192 pagine, edito nel 2018 dalla Feltrinelli Editore (costo di 15 euro. Titolo originale: "The button warn", 2018).
Per quello che Patryk ricorda, nel suo villaggio polacco i soldati russi ci sono sempre stati. Patryk ha dodici anni e vive una vita serena, scandita dalle avventure con la sua banda di amici, fino al giorno in cui i tedeschi sganciano una bomba sulla scuola. La Grande Guerra irrompe così nella vita dei ragazzi. Nonostante la paura, il gruppo di amici vede l'arrivo dei tedeschi come un'opportunità per rendere più interessante la loro guerra dei bottoni, una sfida a chi riesce a rubare il bottone più speciale dalle divise dei soldati. 
La sfida era stata lanciata da Jurek, un ragazzino molto povero che vive con la sorella in un baracca e che diventa ossessione da questa gara dei bottoni, poiché chi la vincerà diventerà "re" e gli altri dovranno inchinarsi a lui.
I ragazzi che partecipano alla sfida sono 7: Drugi, Jureck, Makary, Raclaw, Ulryk, Wojtex e Patryk, il protagonista e voce narrante. Come spiega Patryk: "Se noi sette avevamo un capo, era Jureck. Era lui a venire e fuori con nuove idee sulle cose da fare. Vivendo in un piccolo villaggio,nera difficile farsi venire in mente nuove idee. Invece lui in questo era proprio bravo. Alcuni progetti di Jureck erano belli: corse, gare di pesca, costruzione di forti. Altri non così carini: abbattere l'antico melo del signor Konstanty, imbottire di paglia il camino della casa del magistrato, scappare via e nascondersi nella foresta per una settimana senza dire niente a nessuno. Non proprio malvagio, ma quasi. [...] Le sfide erano il modo in cui ci confrontavano, ci mettevano alla prova, chi era forte, chi era debole." Ed è così che Jurek ha lanciato questa nuova sfida dei bottoni, a cui ora ai bottoni russi si aggiungono quelli tedeschi. Jurek – che del gruppo di amici è il più povero, senza genitori, affidato a una sorella con cui litiga continuamente – prende la sfida troppo sul serio e convince gli altri a non fermarsi davanti a nulla. Prima c'è il furto dei bottoni dalle divise dei soldati tedeschi ospitati a casa dei ragazzi, poi da un cadavere trovato nel bosco. L'escalation sembra non avere fine, ma Patryk non riesce a tirarsi indietro: ha capito che c'è qualcosa di insano e malato nell'amico e non può permettere che diventi re...
La storia è molto interessante e scorre velocissima nella lettura, anche grazie ai capitoli numerosi ma molto brevi da cui è composta, e da un ritmo serrato. Una storia che mostra tutta la violenza e la brutalità della guerra, e anche la follia che questa può fare emergere in certe persone. Persone come Jurek, che sentono di non aver nulla da perdere e sono pronte a tutto per raggiungere i loro piccoli e egoistici scopi, senza mai assumersi la responsabilità dei guai che provocano, anche indirettamente. Uno dei ragazzi, ad esempio, viene ucciso dai tedeschi poiché che lo credono uno spia russa poche aveva in tasca un loro bottone. Un altro umore dopo essere stato pestato da un soldato che lo aveva sorpreso a cercare di rubargli un bottone dal cappello. Poiché Jurek fa la spia Raclaw viene preso dai soldati tedeschi per farsi dire dove i ragazzi hanno visto i soldati russi. Questi ultimi hanno intenzione di tendere ai tedeschi un'imboscata e nello scontro Raclaw finisce ferito da un pallottola. Sarà Patrick a trovarlo e riportarlo indietro in salvo dalla famiglia, che poco dopo deciderà di fuggire dal villaggio, ormai diventato teatro di scontro tra le due fazioni nemiche. Mentre riporta indietro Raclaw, Patryk troverà una pistola, che prende per proteggersi. La pistola gli viene però in seguito rubata da Jurek il quale la userà per sparare a delle persone, con l'unico obiettivo di essere il vincitore della gara.
La figura di Jurek sarà sicuramente capace di colpire i lettori, grande loro riflettere sui suoi comportamenti e sulle sue motivazioni, le motivazioni di quello che alla fine è una specie di folle, che si ritrova a diventare "il re" ed è contentissimo di esserlo senza rendersi conto che non è il re di nulla, dato che il villaggio è distrutto e i suoi amici sono morti oppure hanno abbandonato il villaggio e quindi non si rivedranno più. E mi è dispiaciuto che l'autore non abbia detto cosa sia successo ai personaggi in futuro, perché sarei stata molto curiosa di sapere che fine avessero fatto.
Una lettura molto rapida, intrigante e coinvolta, che fa riflettere sulla violenza della guerra, mostrando come spesso siano le persone comuni ad esserne le principali vittime, tra le quali non si fanno sconti neppure ai bambini.
 
Sopra: Sulla copertina (che devo dire non mi piace granchè) vediamo quello che probabilmente è un tessuto di una giacca militare con sopra diversi bottoni, di cui uno a forma di teschio.
 
"THE SKELETON TREE" di Iain Lawrence con 288 pagine, edito nel 2019 dalla San Paolo Edizioni (costo di 18 euro. Titolo originale: "The skeleton tree", 2016).
Meno di quarantotto ore dopo la partenza per un viaggio dall’Alaska fino a Vancouver, la barca in cui si trovano Chris, suo zio Jack e Frank, affonda. Nel naufragio lo zio perde la vita e i due ragazzi – senza radio funzionante, razzi di soccorso e cibo – si ritrovano su un’isola deserta e devono imparare rapidamente a sopravvivere e difendersi dalla minaccia di un orso gigante. "Ho paura, quando mi sveglio la nott. Resto disteso nell'oscurità e ascolto ogni singolo suono proveniente dalla foresta. [...]
Ero sempre spaventato e la notte era il momento peggiore. Quando calava il sole mi sarei messo a urlare. Ora non sono più così. Ho imparato un sacco di cose sulla foresta e sul mare e anche un sacco di cose su me stesso. m quando mi sveglio al buio, ho paura.
Fuori, nella foresta, qualcosa è in attesa. Sta fermo e silenzioso come me, siamo entrambi in ascolto. 
Si tratta forse dell'orso grizzly? Riesco a immaginarlo accanto alla capanna, enorme e irsuto, separato da me soltanto dallo spessore della parete. ma potrebbe essere un lupo. Li abbiamo sentiti ululare, ogni notte un po' più vicini. Potrebbe essere un uomo. O addirittura uno scheletro. Li ho sentiti rigirarsi nelle loro bare.
La situazione è parecchio complicata e quasi tragica e, sebbene siano in due, in realtà Frank non è di molto aiuto. Frank non sopporta Chris, sembra che lo detesti fin dall'inizio, quando si sono visti per la prima volta sulla barca dello zio, e anche in situazione di emergenza, quando arrivano sull'isola, non presta il minimo aiuto a Chris: ance se quest'ultimo è senza scarpe l'altro non rallenta o si ferma neppure una volta a controllare come stia procedendo, gli si rivolge in maniera sprezzante, come se parlasse con uno stupido, facendo il saccente, il prepotente e avendo degli scatti di collera. In realtà neppure durante il naufragio della barca è stato di grande aiuto, anzi, se non fosse stato per Chris probabilmente sarebbe morto, visto che, sulla scialuppa dove lo aveva spinto lo zio, è rimasto imbambolato per tutto il tempo, ed è stato Chris a dover remare fino a riva. 
Mentre sono sull'isola trovano una vecchia capanna con dentro un corvo morto, ed è lì che il protagonista conosce per la prima volta un corvo con cui si ritrova a stringere amicizia, che ribattezza Giovedì. L'isola però nasconde un particolare inquietante, infatti durante le loro perlustrazioni i ragazzi si imbattono in un misterioso albero con delle scatole di legno appoggiate sui rami, al cui interno ci sono delle ossa, lo Skeleton Tree: "L'erba ingiallita si piegava al vento e un albero solitario si spiegava nero e scheletrico verso le nuvole. le tempeste ne avevano forgiato il tronco facendolo sembrare una corda attorcigliata e i rami parevano dita filiformi. Annerito dal tempo, quasi privo di aghi, sembrava una vecchia storpia, una megera vestita di svolazzanti brandelli di muschio.
Strizzando gli occhi per il riflesso del sole al tramonto, vidi quattro scatole di legno appoggiate dove i rami s'incrociavano. [...] Due si erano aperte e le loro estremità erano collassate. Al loro interno potevo vedere femori e costole e la tonda sommità di un teschio. Erano casse da morto.
Nella notte, Chris sogna il padre defunto che gli annuncia: “Arriverà un uomo e dopo sette giorni verrete salvati”. Il giorno dopo Frank sta male per un’infezione e Chris, nella speranza di trovare un aiuto, scala la montagna che li sovrasta, ma scopre che si trovano su di un’isola. Solo il ritorno allo Skeleton Tree e la scoperta di un improbabile filo che unisce Chris e Jack gli permetterà di trovare la salvezza. 
Un libro con una storia veramente bella e coinvolgente, una storia che parla di sopravvivenza, anche anche di legame con la natura selvaggia e di rapporti familiari. Mentre si trova sull'isola infatti Chris ripenserà spesso al padre (oltre che allo zio Frank), morto da non molto e proverà a fare domande anche a Frank sulla sua famiglia, sebbene quest'ultimo si mostri sempre molto restio a rispondere. Verso la fine del libro comunque comprenderemo come mai il ragazzo si sia sempre dimostrato così odioso e antipatico nei confronti del protagonista.
I ricordi del passato si intrecciano così a quelli in cui Chris ci racconta cosa è successo sull'isola nei quaranta giorni in cui lui e Frank hanno dovuto risiedervi, e pian paino noi lettori conosceremo sempre meglio il protagonista, dato che la storia è pure raccontata in prima persona da lui stesso, fin quando egli non capirà un'importante sconvolgente verità che riguarda proprio suo padre.
Molto bello anche il rapporto che si sviluppa tra Chris e il corvo da lui chiamato Giovedì, un corvo molto intelligente e che sembra amare la compagnia di Chris, anche se invece Frank non lo sopporta e spesso capita che abbia scatti d'ira nei suoi confronti, cercando di mandarlo via. Nonostante le rimostranze di Frank in realtà il rapporto con il corvo si mostrerà essenziale, se non decisivo, per la salvezza dei ragazzi.
Scopriremo poi anche che fine ha fatto il tipo che viveva nella capanna, anche se non verremo a sapere chi fosse di preciso o chi fossero le persone sepolte sull'albero degli scheletri. Non nego che sarebbe stato molto interessante scoprirlo, tuttavia riconosco che erano delle informazioni non necessarie allo sviluppo o alla conclusione della vicenda, anche perchè non c'era modo per Chris di poterlo scoprire, a meno che l'autore non ricorresse al solito stratagemma del diario ritrovato, ma sarebbe stato poco credibile, e credo che fosse proprio nelle intenzioni dell'autore non svelare proprio tutto, ma lasciare anche qualche mistero. 
Veramente una bellissima lettura, coinvolgente, interessante, avventurosa, con dei protagonisti ben caratterizzati e approfonditi, che cercano di sopravvivere in un ambiente selvaggio tra orsi e lupi, tra paure reali ma anche irrazionali, crescendo e stringendo un legame profondo e molto bello con questo corvo a cui i lettori non potranno non affezionarsi.
 
Sopra: Sulla copertina vediamo un promontorio che si staglia su un bosco di conifere, con sopra i due personaggi che si sono arenati su quest'isola.
 
"YOUNG GOTHIC: GLI EREDI DI VILLA DIODATI" di M.A. Bennett con 528 pagine, edito a settembre del 2025 dalla De Agostini Edizioni (costo di 19,90 euro. Titolo originale: "Young Gothic", 2024).
Selciati tagliati ad arte, tramonti spezzati dall’orizzonte del lago, lussureggianti salotti coperti da una patina di mistero… Quando i giovani Eve, Hal, Griffin e Ren varcano la sontuosa soglia di Villa Diodati, sanno che la loro vita sta per cambiare per sempre. Duecento anni prima, tra quelle stesse mura, erano stati concepiti romanzi come Frankenstein di Mary Shelley e Il Vampiro di John Polidori ed è per questo che loro sono lì: scelti per la loro voce letteraria, destinati a scrivere il prossimo capolavoro del gotico. Ma ogni atto di creazione non avviene senza un sacrificio. 
I quattro sono stati accuratamente selezionati dalla fontazione Diodati, che si occupa della villa, per trascorrervi un'intera estate serviti e riveriti, come spiegato in un annuncio sul giornale scritto dalla fondazione: "Per l'estate in arrivo la Fondazione Diodati, ente benefico culturale che cura e mantiene Villa Diodati, offre un'opportunità unica a quattro ciovani creativi. Il programma Young Gothic mira a coltivare giovani talenti nelle arti letterarie e performative, e anche a porre la domanda: quali sono i mostri della nostra epoca? Di cosa abbiamo paura, ai giorni nostri?
Vogliamo che tu, duecento anni dopo, reinventi quell'estate al lago e crei le tue storie dell'orrore; in forma di racconto, pezzo teatarale, opera poetica o cinematografica. Trascrrerai l'etsta e avilla Diodti come se fosse casa tua. Eì prevista la copertura di tutte le spese, e la villa è completamente attrezzata a erifornita. Saranno organizzate escursioni per ricreare le avventure dei giovani poeti, incluso il bellissimo Chateau Chillon in mezzo al lago di Ginevra. Ma, soprattutto, sarai libero di stringere amicizie durature, creare i tuoi personali mostri da salotto e scoprire la tua ver natura.
I candidati devono avere un'età compresa tra i diciotto e i ventuno anni e devono essere cittadini britannici, come i quattro poeti originali. Non ci sono limitazioni di etnia, classe o religione."
Mentre i quattro ragazzi iniziano a scavarsi dentro alla ricerca di una storia da raccontare, il loro passato riaffiora sotto forma di visioni terrificanti: arti mancanti, morti che parlano, mistiche apparizioni. E quando questi si trasformano in incubi reali e la finzione letteraria si confonde con la realtà, Villa Diodati si tinge di rosso. Durante una notte buia e tempestosa, un cadavere viene rinvenuto nel bosco. Prima che il panico prenda il sopravvento, amori e alleanze sbocciano tra le mura della villa e scioccanti rivelazioni fanno capolino dagli anfratti più bui dell’enigmatica magione. C’è qualcuno che li osserva. Qualcuno che sa. Ma la vera domanda è una: possono ancora salvarsi o qualcuno ha già scritto le loro storie?  
Una storia bella e ricca di citazioni sia letterarie che cinematografiche, che vanno da romanzi come "Frankenstein", "Il Vampiro" di Polidori, "Fantasmagoriana", "L'uomo invisibile" di Wells, "Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde" di Stevenson, a film come "Alien", "Scooby Doo", "Quella casa nel bosco", ecc..  
I quattro protagonisti, sono tutti ben caratterizzati e approfonditi e, man mano che li conosceremo andando avanti nella storia, scopriremo che nascondono tutti qualche segreto: c'è Eve che ha subito varie operazioni e il cui cuore si è fermato per qualche minuto prima di ripartire grazie all'elettricità del defibrillatore; Hal ha la passione per i film horror ed è in contrasto con Eve a causa di alcuni scontri tra i loro canali YouTube; Griffin è un ragazzo bisessuale che ama vestirsi in maniera vistosa e che sta per cominciare una scuola di recitazione, mentre sua nonna (unica sua parente rimasta in vita, poichè i genitori sono morti che lui era piccolo) è recentemente deceduta;  Griffin invece è un giovane afroamericano che ha fatto recentemente successo grazie alle sue canzoni, ma che ora sembra fuggire da un problema, una fan, che lo perseguita...
Una vicenda emozionante, ricca di colpi di scena e molto interessante, che vede per protagonisti questi quattro ragazzi ognuno dei quali collegato a un famoso personaggio/mostro di un classico della letteratura gotica, ed è bello vedere come l'autore abbia collegato ciascuno di loro alla loro controparte letteraria. Nel romanzo ci sono dei Pov (punti di vista) per ciascuno dei quattro personaggi, per cui il lettore potrà conoscere i pensieri e i segreti di ciascuno di loro, il che rende l'esperienza di lettura più emozionante e coinvolgente. Il finale forse è un po' affrettato, ma fornisce ai lettori tutte le risposte di cui avevano bisogno, preparandoli poi per un sequel.
 
Sopra: La bella copertina sui toni del nero e del rosso ci mostra Villa Diodati e il suo cancello, che ha la forma di un teschio. Molto belli anche gli edges colorati.
 
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