giovedì 25 aprile 2024

I ragazzi degli scogli di Olga Visentini

"I ragazzi degli scogli" è un romanzo del 1952 scritto da una certa Olga Visentini (1893-1961), un'autrice e traduttrice italiana che ha pubblicato fiabe, racconti, poesie, filastrocche, romanzi storici e romanzi fantastici per ragazzi. Accanto a questa produzione creativa trovano spazio pure traduzioni e riduzioni di classici. Incredibile che attualmente di lei non si ricordi più nessuno, io stessa ho scoperto per caso qualche suo opera, tra cui appunto questa.
 
 
Sopra: A sinistra la copertina dell'edizione del 1952 della Garzanti, in tela, mentre a destra l'edizione della Mursia del 1971.

La storia è ambientata nell'agosto del 1684, lungo un lembo della costa albanese, "quasi dirimpetto a Corfù, dove nel 1684 ancora prosperavano piccole colonie di dalmati, trasmigrati dal Nord con la graduale conquista della repubblica di Venezia, e che avevano conservato della loro Dalmazia l'indomita fierezza e della civiltà veneta il linguaggio, la grazia e incondizionata ammirazione."
La storia vede come protagonista una banda di ragazzi, figli di pescatori, in particolare Marco, un biondino, e Lorenzo, un ragazzo di stirpe nobile, i quali sono i capi del gruppo, anche se in realtà non si può dire che in tutto il romanzo ci sia un vero e proprio unico protagonista.
Ecco comunque come viene descritto Lorenzo la prima volta che appare nella storia: "Lorenzo Demonio era rimasto a lungo sul limite estremo della punta Lionata, investito dal sole e da un leggero vento marino, che modellava i pochi stracci attorno al suo corpo si adolescente, alto, e snello, dai muscoli forti, la cui elasticità era rivelata dall': atteggiamento eretto, dalla testa gettata un poco all'indietro, ed anche dal quel profilo deciso e regolarissimo sotto i capelli biondi, un poco lunghi, tutti rovesciati sulla nuca dove si arricciavano come quelli di un paggio. I suoi occhi grandi e turchino fissavano le lontananze...".
I genitori di Lorenzo sono infatti dei nobili: il padre, Maurizio Demonio, svolge incarichi per il Doge ed un giorno viene richiamato a Venezia per prendere il comando di una nave per una spedizione contro i Turchi, così lui e la moglie devono partire, decidendo di lasciare i figli (Lorenzo e sua sorella Laura) a Roccalmare. Peccato che una notte la rocca venga attaccata da dei pirati, così Lorenzo è costretto a fuggire (anche la sorella tenta la fuga, ma non ce la fa), mentre i farabutti danno fuoco alla magione. La sorella e altri servitori scompaiono nell'incendio, ma siccome non vengono ritrovati corpi vi è la possibilità che siano stati rapiti dai pirati, così Lorenzo e gli altri figli di pescatori iniziano a covare il desiderio di comprare un veliero per potersi mettere alla loro ricerca.
Ovviamente Lorenzo sa che la cosa è piuttosto irrealistica, anche riuscendo a trovare centinaia di ostriche, così appena un altro ragazzo gli comunica che a Vodizza (a cinque miglia da Corfù) vi è un'intera flotta veneziana Lorenzo decide di recarvisi per farsi ascoltare e chiedere aiuto nelle ricerche della sorella. L'operazione va a buon fine, così il ragazzo rimane sulla nave per cercare la sorella, mentre i suoi giovani amici pescatori cercano di aiutare da terra, seguendo le indicazioni del capitano Strassoldo, quello che ha accolto Lorenzo sulla sua nave, per tenersi pronti per un'importante missione.

Sopra: Alcune pagine tratte dal primo capitolo del libro, in cui facciamo la conoscenza dei "ragazzi degli scogli" del titolo, di cui potete anche vedere un disegno nella pagina a destra.

La storia è accompagnata dalle illustrazioni di Guido Zamperini le quali possono essere sia a colori che in bianco e nero. 
Queste ultime sono solitamente collocate in mezzo ai testi, di dimensioni abbastanza grandi, sebbene ve ne siano anche alcune pagina intera. 
Le illustrazioni a colori sono invece sempre a pagina intera, dalle tinte accese e brillanti.
I disegni rappresentano scene della storia e hanno un aspetto realistico e abbastanza ricco di dettagli e particolareggiato, anche se sembrano essere le immagini in bianco e nero quelle maggiormente curate, forse per il lavoro di ombreggiature che risalta di più.
Rappresentando scene della storia la maggior parte dei casi le scene sono ambientate in ambienti marinareschi: barche in mezzo al mare, scogli, ambienti sottomarini, anche se non mancano anche case.

 

 
Sopra: In alto alcune illustrazioni in bianco e nero,di cui quella a sinistra ci mostra Luchino che si è tuffato in mare, e quella a destra rappresenta Fioretta, la sorella di Marco, uno degli amici pescatori di Lorenzo.  In basso alcune a colori di cui la prima a destra raffigura il veliero dei pirati e quella a destra l'incontro tra Lorenzo e Marco e il comandante della flotta veneziana.
 
"I ragazzi degli scogli" di Olga Visentini è un bel romanzo per ragazzi, di avventura, ma anche di tipo storico, in quanto ambientato in un'epoca e in dei luoghi precisi, tenendo conto dei fatti storici/politici accaduti in quel periodo storico. L'opera mi ha trasmesso un po' le atmosfere dei romanzi salgariani, anche se questo scritto dalla Visentini mi pare più semplice come primo approccio rispetto ai volumi di Salgari, nonostante il linguaggio utilizzato sia comunque un po' complesso per i bambini di oggi.
Il testo contiene infatti un linguaggio ricco, pensate che una delle descrizioni recita ad esempio così: "E scompare a sua volta sott'acqua, fra il ruggito delle schiume, che chiazzavano di bianco l'azzurro del mare, e si allargavano intorno agli scogli con slabrature trinate che si dissolvevano in perle iridescenti." Vengono utilizzati inoltre anche diversi termini specifici dell'ambiente marinaresco o semplicemente caduti in disuso attualmente, tipo: tartana (piccolo veliero mediterraneo da carico), prora, gomena, scafo, paratia, bragozzi (imbarcazione da pesca o da carico tipica del medio e alto Adriatico), feluca (piccola imbarcazione a vela), lupatto (lupetto), lucore (lucentezza), trasbordando (inteso come trasportando), secondare (nel senso di accompagnare), cilestrini (di colore celeste chiaro), émpito (impeto), calandra (macchina utensile costituita da cilindri rotanti), piote (copertura che caratterizza l'architettura dell'area ticinese), canniccio (stuoia di canne), papilanti (palpitanti), perorazioni (arringa, discorso pronunciato con convinzione in difesa di qualcuno/qualcosa), passeraio (chiacchierio rumoroso o chiassoso), papilare (cantare degli uccelli) ...
La storia parla di pirati, i quali però questa volta non sono i protagonisti della vicenda, come accadeva invece con i romanzi salgariani, ma sono invece gli antagonisti, in quanto, almeno inizialmente, il protagonista della vicenda è Lorenzo, un ragazzo nobile veneziano che intraprende la missione di ritrovare la sorella, scomparsa in seguito all'attacco dei pirati a Roccalmare e probabilmente rapita da loro. Ad aiutarlo nell'impresa sono i suoi amici figli di pescatori, con cui il ragazzo ha giocato durante la primavera, quando i genitori lo hanno portato a Roccalmare: "La sua amicizia con Marco Molin e con Lucio, suo fratello, Michele Verlato, Luchino, Paolotto, Simonetto e con tutti gli altri, risaliva a quei mesi; e benché i Delminio non conoscessero di persona quegli amici di nuovo genere, glieli concedevano, perchè onesti e capaci di insegnare a Lorenzo la santità del lavoro".
Lorenzo è un bel ragazzo coraggioso e intelligente, che inseguito alla distruzione di Roccalmare impara ad adattarsi a vivere poveramente con una famiglia di pescatori, sebbene il testo faccia sempre trasparire il fatto che lui sia figlio di nobili, cosa che emerge dal portamento, dall'atteggiamento e dalla sua istruzione. Nel testo ad esempio viene detto: "... perchè il Delminio, pur in cenci al pari di lui e degli altri, era diverso; e gli veniva spesso di pensare: 
<<Un arcangelo travestito.>>
Se all'improvviso gli fosse comparso davanti in abito di velluto, con arricciature di trina ai polsi e intorno al collo e spada al fianco, sarebbe stato pronto a giurare di averlo veduto sempre così."
Buona parte della storia comunque segue le vicende non solo di Lorenzo, ma del resto del gruppo di figli di marinai, del loro viaggio per raggiungere Prèvesa e dei giorni in cui vi restano in attesa del segnale che Strassoldo ha promesso di dar loro al giusto momento. Poiché il gruppo è composto da 11 ragazzi non posso dire che siano tutti adeguatamente approfonditi, ma seguiamo soprattutto i comportamenti di Nicoletto, Simonetto, Luchino e Marco, il vice capo del gruppo, in assenza di Lorenzo. Tra parentesi (visto che come vi ho detto il romanzo è anche storico), la città di Prèvesa  è attualmente un comune della Grecia situato nella periferia dell'Epiro, in passato è stata sotto dominazione veneziana per molti anni, prima di venire presa dagli ottomani nel 1449.
Nel romanzo viene anche citato il personaggio di Francesco Morosini, il quale fu il centottesimo doge della Repubblica di Venezia, dal 1688 fino alla sua morte nel 1694, anche se in precedenza era stato nominato per quattro volte capitano generale da Mar. Nel 1684, anno in cui si ambientano le vicende del libro, vinse a ripetizione e minacciò i cardini dell'Impero Turco nel Mar Mediterraneo e nel 1864 conquistò l'isola di Santa Maura. A tale proposito nel testo Strassoldo spiega: 
"<<Per mantenere la conquista di Santa Maura occorreva quella di Prèvesa>>. 
<<Ma era pericolosissimo attaccare Prèvesa di fronte.>>
<<Il Morosini l'ha svuotata con l'astuzia.>>
<<Ed io, conte di Strassoldo, sono stato prescelto per lo sbarco clandestino.>>
<<Ed io, nobile Loredan, ho preparato le strade.>>"
Le figure femminili partecipano raramente attivamente all'azione (in questo si vede che il romanzo è un po' vecchio stampo, in quanto appunto l'azione sembra essere cosa appartenente solo al genere maschile, mentre le donne fanno più da supporto morale). Però ad un certo punto della storia comunque compaiono una vecchina e una ragazzina che aiuteranno la banda di ragazzi a giungere a destinazione, dove Strassoldo li ha voluti inviare e la vecchietta farà la sua parte per riuscire a liberare uno dei ragazzi che è caduto prigioniero dei Turchi.
Una bella storia avventurosa, intrigante, adatta a partire dai 9/10 anni in quanto il linguaggio è un po' complesso, che vede dei ragazzini contrapporsi ai Turchi per salvare una donzella in difficoltà (la sorellina del protagonista). Un tipo di romanzo un po' vecchio stampo, ma che conserva certamente un certo fascino, dove emergono ideali come l'importanza (addirittura la "santità") del lavoro, dell'essere coraggiosi, di aiutare gli amici in difficoltà, del supportarsi a vicenda e fare gioco di squadra, nonché la presenza/importanza della religione, poiché vediamo spesso persone pregare, un comportamento tipico per l'epoca, non manca neanche una certa dose di amor di patria (in questo caso il desiderio di battersi per la Repubblica di Venezia), sebbene i ragazzi non siano propriamente veneti ma dalmati (infatti sono chiamati "dalmatini").
 
Questo libro è stato pubblicato nel 1952 dalle Edizioni Garzanti, ha 234 pagine, una copertina rigida, misura 23,3 cm d'altezza e 16 cm di lunghezza.

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