lunedì 11 dicembre 2023

Carmen di Prosper Mérimée e Benjamin Lacombe

E anche quest'anno torna l'appuntamento con un'uscita italiana di qualche volume illustrato da Benjamin Lacombe. Se l'anno scorso avevamo avuto L'Ippocampo che si era data da fare proponendoci: "Il gobbo di Notre Dame" di Victor Hugo (27 ottobre 2022) o "Streghe" di Cécile Roumiguière (26 novembre 2022) o ancora "La Sirenetta" di Hans Christian Andersen (29 novembre 2022), mentre la Rizzoli l'anno scorso ci aveva portato il secondo volume di "Racconti Macabri" di Edgar Allan Poe (25 ottobre 2022), quest'anno è proprio la Rizzoli a lanciare sul mercato italiano un altro titolo da noi inedito illustrato da Lacombe: "Carmen" di Prosper Mérimée.
 
 
 Sopra: La copertina (che in entrambi i casi gioca sui toni del rosso e del nero) a sinistra è quella originale dell'edizione francese, dove il pizzo attorno al volto di Carmen è del vero pizzo nero, mentre nella copertina dell'edizione italiana, a destra, il pizzo è semplicemente disegnato e ricoperto di una lacca lucida.
 
Questa è la novella scritta da Prosper Mérimée pubblicata nel 1845, da cui è tratta l'omonima opera di Georges Bizet. 
La novella comprende quattro parti e l'autore, Mérimée, racconta i fatti come se gli fossero realmente accaduti durante un viaggio in Spagna nel 1830.
Parte prima: Durante il viaggio Mérimée incontra un uomo; la sua guida gli dice che l'uomo è un criminale, Don José Navarro, ma il narratore offre al bandito del cibo e dei sigari e così i due fanno amicizia e alloggiano nella stessa locanda. Durante la notte Mérimée avvisa Don José che la guida vuole denunciarlo e Don José scappa.
Parte seconda: A Cordova Mérimée incontra Carmen, una zingara, che gli predice la sorte nella propria casa. Ad un certo punto arriva Don José che li interrompe e porta via Mérimée nonostante la contrarietà di Carmen. Qualche mese dopo Mérimée scopre che Don José sarà giustiziato il giorno successivo. Va a fargli visita e ascolta il racconto della sua vita.
Parte terza: Il cuore del romanzo, dove  Don José, il cui vero nome è José Lizarrabengoa, racconta la sua vita e di come sia cambiata grazie all'incontro con carmen. Dopo aver ucciso un uomo durante una rissa per futili motivi ed è costretto a scappare e a cambiare nome e a Siviglia si è unisce ad un plotone di "dragoni", soldati con funzioni di polizia. Un giorno Don José incontra Carmen, che lavora nella fabbrica di sigari che lui deve controllare. Carmen cerca di sedurlo, ma poche ore dopo Don José l'arresta per aver ferito una collega durante un litigio; Carmen però riesce a convincerlo a lasciarla libera, in compenso sarà Josè a finire in carcere per un mese come punizione per aver fatto scappare la prigioniera. Don José tuttavia non riesce a dimenticare la donna e, quando la rivede, decide di intrattenere con lei una breve relazione, ma poco tempo dopo lui la vede entrare in casa con il suo tenente e lo uccide; è così costretto ad unirsi alla banda di fuorilegge di cui fa parte anche Carmen. Durante la permanenza all'interno della banda Don José scopre che Carmen è sposata e ne uccide anche il marito. Carmen però si innamora di Lucas, un giovane picador. Don José la supplica di emigrare con lui in America, ma Carmen rifiuta ...
Parte quarta: è composta da appunti sugli usi e costumi degli zingari.
 
 Sopra: Un disegno a doppia pagina che ritrae il primo incontro tra don Josè e Carmen, raffigurata nella scena con un abito rosso, un velo nero di pizzo e con in bocca un fiore che regalerà a Josè.
 
La storia prende vita in questo volume illustrato di grande impatto, che sublima l’amore tragico e la gelosia attraverso le splendide illustrazioni di Benjamin Lacombe, perette per rappresentare Carmen, la donna fatale, libera e seducente.
Per rendere meglio la sua natura di donna seduttiva e di strega l'artista la associa spesso alla figura del ragno, e in particolare alla vedova nera, un ragno piccolo, dal corpo tondeggiante e dalle gambe lunghe e sottili. A volte è la figura dell donna ad essere circondata dai ragni, mentre altre volte è lei stessa a essere ritratta nelle sembianze di una donna-ragno, intenta a tessere le sue ragnatele attorno a un uomo. Un modo per l'artista di sottolineare la natura seduttiva e manipolatrice della donna, a cui nessun uomo riesce a rinunciare.
Lo stile di Lacombe è incantevole, molto raffinato, elegante, evocativo, suggestivo, estremamente curato e ricco di dettagli. Le immagini a colori hanno delle tinte forti, intense e brillanti, che vanno però a creare delle scene spesso cupe, con luci ed ombre che danno corporeità  e volume ai personaggi.  
Oltre alle illustrazioni a colori, che possono essere sia a doppia pagina che a pagina intera, ve ne sono anche altre in bianco e nero, a volte a pagina intera ma più spesso inserite assieme ai testi. Questi disegni non hanno sfondo, ma spiccano su quello nero della pagina; in queste immagini i tratti neri sono come ricoperti di una patina lucida (la stessa che riveste anche il pizzo attorno al volto di carmen sulla copertina) che serve a farli risaltare sulla pagina anch'essa nera.
 


 

Sopra: Alcune illustrazioni di Lacombe che raffigurano Carmen, alcune a doppia pagine altre a pagina intera, raffinate, evocative e suggestive. Alcune sono a colori, mentre altre, quelle in mezzo ai testi, sono in bianco e nero, con le parti nere ricoperte da una vernice lucida che fa risaltare il disegno sullo sfondo nero della pagina.
 
Come scritto nella Prefazioen "Nel tempo Carmen è diventata un mito, un'icona della cultura pop" il cui si può trovare traccia in canzoni e poesie; è la incarnazione della donna fatale, donna libera e seducente di grande bellezza. Ella è descritta così dall'autore: "Aveva tra i capelli un folto mazzetto di gelsomini, i cui petali la sera sprigionavano un profumo inebriante. Era vestita in maniera semplice, forse povera, tutta di nero, come usa fare la maggior parte delle sartine la sera. [...] Quando mi fu vicina, la bagnante si lasciò scivolare sulle spalle la mantiglia che le copriva la testa e,all'oscuro chiarore che cade dalle stelle, vidi che era minuta, giovane, ben fatta, e che aveva occhi molto grandi. [...] Dubito molto che la signorina Carmen fosse di razza pura, perlomeno era infinitamente più graziosa di tutte le donne della sua gente che abbia mai incontrato. Affinché una donna sia bella, dicono gli spagnoli, deve riunire trenta sì, o, se si vuole, che si possa definirla mediante dieci aggettivi applicabili ciascuno a tre parti della persona. [...] La mia zingara non poteva aspirare a tanta perfezione. La sua pelle, perfettamente liscia, si avvicinava molto al colore del cuoio. i suoi occhi erano obliqui, ma con un taglio magnifico; le sue labbra un po' grosse, ma ben disegnate e lasciavano vedere denti più bianche delle mandorle spelate. I capelli, forse un po' grossi, erano neri, dai riflessi blu come l'ala di un corvo, lunghi e lucenti. Per non stancarvi con una descrizione troppo prolissa, vi dirò insomma che a ogni difetto univa una qualità che risaltava forse in maniera più decisa proprio grazie al contrasto. Era di una bellezza strana e selvaggia, un viso che all'inizio stupiva, ma era impossibile dimenticare. I suoi occhi soprattutto avevano un'espressione al tempo stessa voluttuosa e crudele che non ho mai trovato in alcuno sguardo umano."
Fin dalla sua apparizione Carmen quindi ci viene presentat sì come una donna molto bella, ma dotata di una bellezza non banale o scontata, una bellezza risaltata da quelle che si potevano considerare delle imperfezioni ma che la rendevano particolare ed esaltante, difficile da dimenticare.
Anche la sua personalità non è di certo da meno: Carmen è una donna forte e determinata, furba e indipendente, abituata a godere di molta libertà e di imbrogli, sa bene come raggirare gli uomini i quali, per quanto possa amare, non amerà mai nessuno più di se stessa, e di conseguenza della sua libertà e del suo diritto a decidere per lei. Interessante ed esplicativo ad esempio questo dialogo che ella ha con don Josè: "<<Lo sai>> mi disse <<che da quando sei il mio rom per davvero, ti amo meno di quando eri il mio minchorro? Non voglio essere infastidita, soprattutto non voglio essere comandata. Quello che voglio è essere libera e fare ciò che mi piace. Stai attento a non esasperarmi. Se mi infastidisci, troverò un bravo ragazzo che ti farà quel che tu hai fatto al Guercio.>>" (cioè ucciderlo).
Carmen non è certamente una santa, anzi si rifiuta di esserlo, a lei la vita dell'illegalità piace ed sa di essere brava in quel campo, essendo furba e capaci di raggirare gli altri con facilità, cosa grazie alla quale riesce ad ottenere preziose informazioni da inviare al suo gruppo di ladri e contrabbandieri. Sicuramente però carmen è una donna indipendente, che non dipende da nessun uomo e sa badare a se stessa, anzi, di uomini lei sa che può trovare tutti quelli che vuole. E in un certo senso è proprio questo ad esercitare sugli uomini un grande fascino, poiché ciò fa scattare in loro un ancora maggiore desiderio di possesso (che sfocia a volte anche con l'eliminazione dei rispettivi rivali), che però porta Carmen invece ad allontanarsi e a prendere le distanze da coloro che la vogliono limitare. D'altronde fin dal primo incontro lei dice a Josè che è meglio se non la rivede più, perchè lei è una donna pericolosa, ed è lui invece ad insistere per continuare la relazione, è lui che cerca di cambiarla, mentre Carmen se stessa e la sua vita piacciono così come sono.
Una storia intrigante, e neanche troppo lunga, di amore, in una forma quasi ossessiva, seduzione, inganno e violenza, racchiusa in una splendida e raffinata edizione accompagnata dalle illustrazioni raffinate, eleganti e seducenti di Lacombe. Egli associa la figura di Carmen a quella del ragno, capace di tessere la sua tela attorno alle sue vittime le quali diventano incapaci di fare a meno di lei e del suo amore. Un racconto pensato da Prosper Mérimée per degli adulti, anche se violento può essere approcciato da ragazzi a partire verso la fine delle scuole secondarie di primo grado. I testi sono accompagnati anche da delle note, le quali sono parecchio utili per capire alcuni termini specifici, modi di dire, particolarità culturali oppure per i riferimenti geografici.
 
Quest'opera è stata edita in originale nel 2017 sempre col titolo "Carmen", dal gruppo editoriale  Luis Vives ; è poi stata pubblicata in italiano nel 2023 dalla Rizzoli. L'opera ha 184 pagine, la copertina rigida e misura 28 cm d'altezza e 20 cm di lunghezza e costa 28 euro.

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