lunedì 6 novembre 2023

Il lago maledetto di Gigliola Alvis e Maurizio Furini

"Il lago maledetto" scritto da Gigliola Alvis e Maurizio Furini e illustrato da Fabio Visintin è una storia di una ragazzina appassionata di sport costretta a passare la propria estate a casa del nonno, che abita in montagna, assieme a suo cugino. Per la protagonista non poteva esserci nulla di più noioso di una vacanza in quella casupola sperduta senza nemmeno la tv, costretta a prendere ripetizioni di matematica dal cugino. Eppure, come scoprirà presto, talvolta sono proprio situazioni come queste a nascondere sorprese inaspettate, trasformandosi all’improvviso in avventure incredibili e rischiose.
 
Sopra: Una copertina piuttosto suggestiva con quel pino e il ruscello accanto alla silhouette di un lupo alle cui spalle vediamo una luna piena. Il disegno nero e grigio e il titolo giallo in copertina risaltano sullo sfondo azzurro.
 
La vicenda è ambientata nell'estate del 1982, cosa che sappiamo perchè prima di ogni capitolo vengono riportati giorno, mese ed anno in cui la vicenda si svolge, ma potremmo desumerlo anche da alcuni indizi inseriti nei testi, come il fatto che si stiano giocando i mondiali con giocatori quali Rossi, Conti e Zoff e che il mostro di Firenze ha ucciso la sua quinta coppia.
Protagonista della vicenda, e voce narrante, è Teresa Ferrari, detta Terri, dodicenne di Brescia che è stata mandata dai genitori dal nonno a trascorrere l'estate così che il cugino Pietro possa darle ripetizioni di matematica, materia in cui è stata rimandata. Ovviamente la cosa non entusiasma per nulla Terri, che avrebbe preferito passare l'estate in città con i suoi amici piuttosto che in un villaggio di montagna, assieme al cugino che lei reputa tremendamente secchione e noioso, anche se in fondo gli vuole bene come se fosse suo fratello.
"Mentre andiamo verso la baita osservo di sottecchi mio cugino. È cresciuto ancora da quanto ci siamo visti a Pasqua, ed è sempre fatto di spigoli: spalle, gomiti, ginocchi disegnano angoli appuntiti. I ricci Formentin, rossi come quelli delle nostre mamme e come quelli di nonno prima che diventassero bianchi, gli rimbalzano sulla fronte a ogni saltello".
In realtà Terri non è proprio l'unica protagonista nonchè voce narrante della storia, in quanto noi lettori conosciamo il punto di vista di un'altra creatura: un giovane lupo, che si è separato dal suo branco e che lo sta cercando. Mentre si aggira tra i boschi delle montagne gli capiterà di incontrare proprio Terri, Pietro e il loro nonno. 
"Cammino in cerca del branco ed ecco Altro Fuoco! Risale il sentiero con una giovane umana e un vecchio. Li segui nascosto dalla vegetazione e li osservo. La giovane umana non sa stare ferma, salta, corre, accarezza il cane, e poi parla, parla, parla. Mi ricorda le fiamme piene di vita pronte a incendiare ogni cosa attorno a loro. Il vecchio invece è più pacato e silenzioso, cammina sempre allo stesso ritmo e ha la testa ricoperta dal pelo bianco. Ho deciso i loro nomi: lei sarà Fiamma e lui Neve".
Come si incroceranno i destini di Terri, di Pietro e del loro nonno con quello del lupo?
 
 Sopra: In queste pagine vediamo l'inizio del secondo capitolo, raccontato dal punto di vista del lupo, che infatti compare pure nell'illustrazione in alto.

All'interno del romanzo potete trovare anche alcune illustrazioni in bianco e nero opera di Fabio Visintin.
Sono disegni dallo stile abbastanza semplice ma curato, con i vari elementi presenti nella scena tracciati con linee nette e precise i cui contorni vengono riempiti nel caso in cui si vada a rappresentare qualcosa di scuro, come gli abeti, i lupi o delle zone in ombra. 
Le immagini, dal formato rettangolare, sono poste sempre all'inizio di ogni capitolo e servono a rappresentare un momento che verrà raccontato poi nel capitolo che il lettore si appresta a leggere. Anche per questo motivo, per non fare spoiler, le scene non rappresentano mai qualcosa di eccessivamente esplicito, ma mostrano ad esempio personaggi che si spostano nel bosco o in un prato, degli ambienti particolari (tipo una baita o un bosco), il lupo che gira per la foresta o che osserva i nostri protagonisti...

 
 
   
Sopra: Alcune pagine che segnano l'inizio di alcuni capitoli, dove in alto è sempre presente un disegno in bianco e nero di Visintin, in cui possiamo vedere in alto a sinistra il lupo, a destra i due protagonisti assieme al cane al nonno, in basso a sinistra sempre Terri e suo cugino Pietro, mentre a destra la baita del loro nonno.
 
"Il lago maledetto" scritto da Gigliola Alvis e Maurizio Furini è un interessante romanzo a due voci: la prima è quella di Terri, dodicenne amante degli sport, mentre la seconda è quella di un lupo in cerca del suo branco. Ovviamente i due sono destinati a incontrarsi, in quanto mentre il lupo è sulle tracce della sua famiglia gli capiterà di imbattersi proprio in Terri e nei suoi parenti.
Terri all'inizio può sembrare un po' una rompi scatole, in quanto ci viene presentata intenta a discutere con i suoi genitori e a lagnarsi che non vuole assolutamente passare l'estate in baita dal nonno a prendere ripetizioni di matematica in quanto è stata rimandata con debito: "Ho discusso, urlato, pregato. Ho promesso che studierò davvero, tutti i pomeriggi, compresa la domenica, ma non è servito a niente. Superata Belluno, dopo due ore e mezzo di parole inutili, mi arrendo: questi due aguzzini non cambieranno idea! [...] Pensavo che gridare a due centimetri dalle loro orecchie avrebbe dato risultati migliori".
Alla fine comunque anche l'agguerrita Terri dovrà ammettere che passare l'estate dal nonno è stata un'esperienza più intrigante, avventurosa e inaspettata di quanto pensasse. 
Come ho detto all'inizio la storia è ambientata nel 1982, anche se il libro è stato pubblicato nel 2021, gli autori hanno infatti volutamente scelto un periodo vissuto probabilmente durante la giovinezza in cui non esistevano cellulari e internet, cosa che viene spiegata inizialmente anche ai lettori, con una premessa iniziale: "Cara lettrice, caro lettore, sappiamo che ti sarà difficile crederlo, ma c'è stata un'epoca non molto lontana senza cellulari, smartphone e collegamento internet."
I due punti di vista, di Terri e del lupo, inizialmente possono sembrare due cose separate, ma ben presto il lettore capirà che in realtà dietro si cela un mistero, infatti il lupo afferma di conoscere un ragazzo (che lui chiama Fuoco per via dei suoi capelli rossi) identico al cugino di Terri, che a sua volta assomiglia moltissimo al nonno da giovane, nonno che aveva un gemello che però è scomparso molti anni fa ... 
Inoltre il lupo, per quanto giri tra i boschi, non riesce a trovare il suo branco e non riesce a capire che fine possa aver fatto...
Tanti piccoli misteri che trascineranno il lettore nella storia, facendogli collegare i vari fili pezzo dopo pezzo, per poter arrivare a svelare e comprendere il finale dal risvolto soprannaturale e magico, che segna il culmine di una storia avvincente e intrigante.
Le illustrazioni in bianco e nero di  Fabio Visintin sono molto belle e graziose, perfette per staccare un po' dalla normale lettura e consentono al lettore un po' di respiro, aiutandolo poi a procedere ancora più speditamente nella lettura, invogliano anche nel sapere cosa potrebbe accadere nel prossimo capitolo.
Un racconto avvincente e interessante, ricco di misteri che coinvolgeranno il lettore nella lettura, accompagnandolo assieme a dei personaggi piacevoli: con Terri che, dopo la parte iniziale in cui fa un po' la lagna, alla fine si rivela piuttosto competente e propositiva; oppure suo cugino Pietro, che è un tipo molto tecnico e preciso, ma ha difficoltà ad affrontare i momenti di pericolo e nel socializzare (mentre Terri è molto espansiva e sportiva). Carino anche il lupo che vede le cose dal suo punto di vista, rinominando a modo suo alcuni luoghi e persone: ad esempio il gemello del nonno (che ha i capelli rossi) lo chiama Fuoco, Pietro è Altro Fuoco perchè è molto simile al gemello del nonno, Terri è chiamata Fiamma perchè non sta mai ferma, una zona a rischio frane è chiamata Pietre Agitate, il nonno è chiamato Neve poichè ha i capelli bianchi, ... 
A proposito di quest'ultimo segnalo che, assieme a qualche altro personaggio (come Fuoco), quando parla egli usa abbastanza spesso dei termini dialettali come forèsto (forestiero), suziedù (successo), tosata (ragazza), formai (formaggi), lof (lupo), scarognà (disgraziato) ... Tali parole, che servono a identificare il modo di parlare del nonno (ma anche di altri personaggi anziani), vengono inserite all'interno delle frasi pronunciate e sono scritte in corsivo per permettere al lettore di identificarle subito come termini particolari. In generale non credo che il lettore avrà difficoltà a comprendere cosa vogliono dire, in quanto sono temini abbastanza intuitivi, anche perchè il libro è consigliato a partire dagli 11 anni (anche se può andare bene già dai 10 per i lettori un po' più forti).
A differenza di quanto il titolo o la descrizione sul retro potrebbero far supporre, non c'è nessun elemento pauroso in questa storia, al massimo ce n'è uno di soprannaturale, ma nulla che implichi lo spaventare il lettore, in quanto anche il lupo non viene rappresentato come una figura minacciosa o che potrebbe costituire un pericolo per gli altri personaggi.
 
Questo libro è stato pubblicato nel 2021 dalla Gallucci Editore, ha 224 pagine, una copertina rigida, misura 21 cm d'altezza e 14 cm di lunghezza e costa 12,50 euro.

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