mercoledì 29 dicembre 2021

Atlante dei grandi esploratori: nove uomini e due donne alla scoperta del mondo di Sabel Minhos Martins e Bernardo P. Carvalho

"Atlante dei grandi esploratori: nove uomini e due donne alla scoperta del mondo", scritto da Sabel Minhos Martins e illustrato da Bernardo P. Carvalho, è un atlante che porterà il lettore in giro per la Terra a conoscere 11 esploratori ed esploratrici, dal 300 fino alle soglie del Novecento, grazie ai quali noi oggi conosciamo il mondo.

Sopra: La copertina presenta colori contrastanti caldi (rosso) e freddi (i blu e azzurri) che spiccano subito agli occhi, mentre sul rosso si stagliano le lettere nere del titolo.
 
L'argomento di questo manuale sono gli esploratori: uomini e donne che, dal 300 fino alle soglie del Novecento, hanno esplorato il mondo e che ne hanno definito le forme, le dimensioni, i limiti, sfidando l'ignoto.
"Crescendo impariamo dove ci troviamo, dove sono gli altri e quanto tempo ci si impiega a raggiungerli. Viviamo circondati da immagini, mappe e rappresentazioni del mondo [...]. Eppure questo mondo senza mappe un tempo esisteva...".
Come ci ricorda l'introduzione del volume, per sapere e scoprire come è fatto il mondo abbiamo dovuto percorrerlo, sfidando la paura dell'ignoto e dell'incerto. "Tutti gli esploratori e i viaggiatori hanno contribuito a svelare il mondo e a farne un luogo più familiare, più definito, e anche più connesso, più ininterrotto. [...] Oltre a rendere il globo un luogo senza spazi vuoti, i viaggi degli esploratori ci hanno dato anche un'altra cosa importante: punti di riferimento e di comparazione". 
Grazie a loro conosciamo le misure esatte del globo terreste, dove si trovano e come sono i suoi continenti, i suoi oceani, perfino i suoi fiumi e le sue montagne, i suoi deserti, foreste, steppe, ghiacciai. Sappiamo qual è la montagna più alta, o il fiume più lungo, dove si trova la Cina, o l'America, o la Nuova Zalanda, il fiume Gange, il Mar Caspio, i Monti Urali...
I motivi che hanno dettato l'inizio di un viaggio, nel passato, sono stati molti, spesso erano legati a motivi di conquista, più che per curiosità o per il semplice gusto dell'avventura. Solo nel XVIII secolo i viaggi degli esploratori cominciarono a essere motivati dalla curiosità e dalla voglia di scoprire e conoscere il mondo. 
Prima di cominciare a presentare al lettore 11 famosi esploratori, il libro fa una sorta di excursus storico/sociale, portando il lettore a riflettere su alcune questioni non di secondaria importanza, come ad esempio il fatto di parlare di scoperta o di esplorazione, considerando che molti luoghi "scoperti" da famosi esploratori in realtà erano già abitati di altre persone. Questo ci porta poi ad un'altra questione che implica l'esplorazione, e cioè l'incontro (spesso trasformato in scontro) con il diverso, con altri popoli.
Gli esploratori (ed esploratrici) che ci vengono presentati nel volume sono: 
  1. Pitea: un greco nato nel IV secolo a.C a cui fu affidato il compito di trovare delle preziose miniere di stagno sotto il controllo dei Cartaginesi.
  2. Xuanzang: un cinese nato nel 602 a.C. che divenne un monaco e che decise di intraprendere un viaggio in India per visitare i luoghi citati nei testi sacri (che il monaco si era accorto contenere delle imprecisioni).
  3. Giovanni da Pian del Carpine: un prete italiano nato nel 1180 che, per raccogliere informazione sulle usanze e le tattiche dei mongoli, venne mandato in viaggio dal Papa in Asia (fino alla città di Karakorum).
  4. Marco Polo: la famiglia di Marco Polo era una famiglia di commercianti veneziani, per cui già quando Marco era piccolo suo padre e i suoi fartelli maggiori avevano compiuto dei viaggi in oriente. Quando partì a 17 anni per la Cina, assieme ai fratelli, Marco Polo lo fece per motivi commerciali, ma poi si interessò anche alla cultura di altri popoli.
  5. Ibn Battuta: nato a Tangeri, nel Nord Africa, nel 1304 partì a 21 anni con lo scopo di approfondire i suoi studi religiosi, tornerà però a casa solo 29 anni dopo, visitando decine di luoghi diversi dell'Asia (tra cui l'India, l'Indonesia, la Cina).
  6. Bartolomeo Dias Jeanne Baret: navigatore del XV secolo che doppiò il Capo delle tempeste, dimostrando che il mondo non finiva all'estremità Sud del continente africano.
  7. Jeanne Baret: donna francese che nel XVIII secolo sfidò le leggi francesi (che impedivano la presenza alle donne a bordo di navi reali) e che compì il primo viaggio intorno al mondo su una nave francese.
  8. Joseph Banks: il primo europeo a navigare i mari del Pacifico, grazie a una spedizione in cui si sarebbe dovuto osservare un fenomeno astronomico (il transito di Venere).
  9. Alexande Von Humboldt: nato in Prussia nel 1769, decise di organizzare una spedizione per esplorare l'America.
  10. Charles Darwin: studente che nel 1831 partì per una spedizione nell'America del Sud, la spedizione che getterà le basi su cui poi Darwin elaborerà la sua teoria dell'evoluzione.
  11. Mary Henrietta Kingsley: donna londinese nata nel 1862, autodidatta che, una volta rimasta orfana (a 30 anni) e con una bella somma di denaro per le mani, decise di mettersi a viaggiare per completare un libro del padre, lasciato incompiuto, sulle tradizioni religiose delle tribù africane.
Per ogni esploratore è presente una mappa e una descrizione del percorso compiuto e una parte che fa riflettere il lettore sul perché un determinato viaggio sia stato importante.
 
Sopra: Le pagine che introducono la biografia di Xuanzang, che intraprese un viaggio in India. A sinistra un'illustrazione a colori e a destra il nome dell'esploratore con sotto una sua breve descrizione introduttiva.
 
L'opera è corredata da molteplici illustrazioni di Bernardo P. Carvalho le quali sono di due tipi: quelle a colori e quelle in bianco e nero.
Questi due tipi di immagini sono utilizzati in modo e per scopi diversi. Quelle in bianco e nero vengono inserite solitamente in mezzo ai testi, ed infatti mostrano alcune scene in essi descritti. Sono disegni realizzati con tratti decisi, pastosi e grossi, linee nette che non ammettono ombreggiature o sfumature, sembrano essere disegnati con un pennello immerso nell'inchiostro nero. Un pennello dal tratto grosso, per cui queste immagini non sono mai molto dettagliate, soprattutto per quanto riguarda elementi piccoli quali i volti delle persone, di cui vengono delineati solo i tratti essenziali (occhi, ciglia, bocca, naso, capelli).
Qualche volta questi disegni in bianco e nero sono realizzati anche a tutta pagina, soprattutto per quanto riguarda le mappe. Non è possibile infatti realizzare un atlante di esploratori senza fornire le mappe dei luoghi visitati. Ogni esploratore e ogni descrizione del suo viaggio è accompagnato da una carta geografica che mostra la zona in cui il viaggio si è svolto: abbiamo così mappe dell'Europa, dell'Africa, dell'Asia, delle Americhe, dell'Eurasia.

 
 


Sopra: Le illustrazioni in bianco e nero mostrano alcune scene descritte nei testi, oppure le carte geografiche che mostrano i luoghi visitati da ogni esploratore. Sono disegni realizzati con tratti decisi, pastosi e grossi, linee nette che non ammettono ombreggiature o sfumature.
 
Le altre immagini sono invece a colori e sono scorci di paesaggi, rappresentati a tutta pagina, intervallando così i testi, come a voler fornire al lettore una pausa, per dirgli: "Ora fermati un attimo dalla narrazione e ammira questi paesaggi, che ti faranno viaggiare con l'immaginazione".
Sebbene queste immagini ritraggano dei paesaggi, questi non sono rappresentati con dei colori realistici, o anche semplicemente reali.Vediamo infatti montagne e colline rosse, verdi, viola, gialle, arancioni, blu, spesso tutte in un'unica pagina.
Sono illustrazioni dai colori pastosi, accesi, forti, intensi, creati per colpire subito il lettore, che non può fare altro che perdersi di fronte a questi paesaggi che sembrano sconfinati, come se quelli ritratti nelle pagine fossero solo un piccolo scorcio di quel luogo (cosa che in effetti sono).
 

Sopra: Due pagine illustrate con disegni a colori, i quali ritraccono scorci di paesaggi, anche se l'artista non ha rispettato i colori reali, ma ne ha usato altri di fantasia.
 
"Atlante dei grandi esploratori: nove uomini e due donne alla scoperta del mondo", di Isabel Minhos Martins è un manuale molto interessante che racconta le biografie di 11 esploratori (9 uomini e due donne, come specifica il titolo, forse anche un po' pedantemente) i cui viaggi e scoperte hanno determinato cambiamenti importanti per la storia dell'umanità.
Il volume è piuttosto dettagliato, presentando un'introduzione e delle descrizioni abbastanza precise e minuziose delle vite e, soprattutto, dei viaggi compiuti da questi esploratori. Ogni viaggio è infatti analizzato tappa per tappa e l'autrice non ha dimenticato di considerare il periodo storico e le implicazioni sociali (e talvolta anche economiche) che esso ha comportato.
Siccome il libro prende appunto in considerazione fattori storici, sociali, culturali ed economici (talvolta anche politici) che hanno portato all'inizio e alla conclusione di un certo viaggio, consiglierei il manuale a partire dagli 8/9 anni in su (il volume può essere molto utile anche a un adulto). Si vede inoltre che l'intento dell'autrice è quello di far riflette il lettore sulle cause, le conseguenze e tutta una serie di fattori e di implicazioni che ruotano attorno alla vita di alcuni esploratori, ai loro viaggi e alle loro scoperte. A tale scopo Martins è stata sincera e non ha censurato le difficoltà e le sofferenze che molti viaggi ed esplorazioni comportavano (spesso bisognava mettere in conto la perdita di diversi membri dell'equipaggio per incidenti, tempeste o malattie; altre volte a morire invece erano i popoli che abitavano un luogo appena scoperto). Un accenno particolare va ad esempio alla menzione, riguardo all'esploratrice Jeanne Baret (che si era imbarcata su una nave per una spedizione travestita da uomo), del problema legato allo stupro.
Nell'introduzione, tra l'altro, c'è una riflessione legata appunto alle donne esploratrici, che sono (impossibile negarlo), molte meno degli uomini. Martins ne dà una spiegazione sociologica e culturale, spiegando al lettore che per molto tempo le donne sono state considerate inferiore agli uomini e tra le varie limitazioni a cui sono state sottoposte c'era appunto anche quella di viaggiare: ".... E lo stesso accadeva per i viaggi, una cosa inconcepibile per qualsiasi donna. Viaggiare, men che mai da sole, rimase per secoli un'eccezione (quasi sempre malvista)".
Le illustrazioni di Bernardo P. Carvalho supportano il lettore nella lettura dell'opera, la quale è sempre molto scorrevole, ma comunque impegnativa in quanto implica il richiamo di varie conoscenze e una certa riflessione su alcune vicende. Sono disegni dai tratti intensi, forti, decisi e pastosi; le immagini a colori, che rappresentano paesaggi, colpiscono subito il lettore con le loro tinte dai toni intensi, accesi e vivaci, anche se non rispettano per nulla i colori reali.
Un volume comunque molto completo ed interessante per scoprire e conoscere la vita e i viaggi di 11 esploratori molto importanti per la storia dell'umanità e per la scoperta del mondo. Un'opera molto interessante, ricca, coinvolgente e scorrevole da leggere, ma comunque complessa e che vuole spingere il lettore non solo a una lettura passiva delle informazioni, ma anche a delle riflessioni: perché gli uomini si sono messi a viaggiare? Come sono stati questi viaggi? Cosa hanno comportato per coloro che li hanno affrontati e per il resto dell'umanità? Cosa implicava viaggiare in una determinata epoca? Come erano i rapporti tra viaggiatori e abitanti di un certo luogo?....
 
Tale volume illustrato è stato pubblicato nel 2018 in Portogallo col titolo "Atlas das viagens e dos exploradores. An vianges de monges, naturalistas e outros viajantes de todos los tempos e lugares" dalla Editora Planeta Tangerina ed è stato edito in italiano dalla Donzelli Editore nel 2019. L'opera ha una copertina rigida, misura 30,8 cm d'altezza e 24,5 cm di lunghezza, ha 126 pagine e costa 25 euro.
 
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