lunedì 5 aprile 2021

L'uomo vestito di nero di Stephen King e Ana Juan

Il libro di cui andrò a parlarvi oggi è "L'uomo vestito di nero" scritto niente di meno che da Stephen King, scrittore statunitense molto famoso per i suoi romanzi horror (ma non solo), da cui sono stati tratti anche diversi film (tra cui anche il recente "It"). 
In realtà la storia contenuta in questo libro non è particolarmente recente, nonostante questa edizione lo sia (novembre del 2020), in quanto si tratta di un racconto breve che era inizialmente uscito nella raccolta di racconti intitolata "Tutto è fatidico", del 2002. 
In questo caso gli editori hanno deciso di riprendere uno dei racconti contenuti nella raccolta e ripubblicarlo come libro a sè stante, accompagnandolo dalle illustrazioni dell'artista Ana Juan.

Sopra: La copertina riprende i disegni realizzati dalla Ana Juan per quest'opera, che gli conferiscono un aspetto misterioso e inquietante. Interessante il gioco di colori tra il bianco/nero e il rosso.
 
Gary è un uomo molto anziano (sui 90 anni circa) che sente ormai arrivare la fine. Decide così di scrivere un episodio accadutogli in un lontano passato (quando aveva 9 anni, nel 1914): il pomeriggio di mezza estate in cui si addentrò nel bosco per andare a pescare al torrente e incontrò un uomo elegante tutto vestito di nero, dagli occhi di fuoco e dalla bocca di squalo. Uno sconosciuto che è stato capace di dirgli delle parole terribili, terrorizzandolo da bambino e tormentandolo per tutta la vita, come un lungo incubo. Ora però il protagonista sente l'urgenza di mettere nero su bianco ogni dettaglio, nella speranza che la scrittura lo liberi da quell'ossessione.
"Non ho mai raccontato a nessuno cosa accadde quel giorno alla biforcazione del torrente, e non lo farò mai... perlomeno non a voce. Ho deciso di scriverlo, però, in questo libro che lascerò sul comodino. [...] Penso che qualcuno leggerà le mie parole. Resta da chiedersi se ci crederà o no. Quasi certamente no, ma non ha importanza. Non mi interessa essere creduto, ma liberarmi. E ho scoperto che la scrittura può essere una forma di liberazione."
 
Alla fine del libro è inoltre presente anche il racconto "Il giovane signor Brow"di Nathaniel Hawthorne, maestro della letteratura americana, il preferito da King, che ha ha voluto rendere omaggio a questo scrittore scrivendo il racconto contenuto in questo libro.
 
Sopra: Una delle illustrazioni interne del volume, che ritrae Gary mentre sta pescando, da notare il particolare uso dei colori.
 
 La particolarità di questa edizione è che ad accompagnare il racconto ci sono anche una quindicina di illustrazioni realizzate da Ana Juan, un'artista spagnola di cui avevo recensito già un suo paio di opere: "Carmilla" di Le Fanu e "L'isola" di Matz Mainka.
Le illustrazioni di Ana Juan che accompagnano la storia sono, come suo solito, originali e molto particolari. Questa artista ha infatti uno stile che ben si adatta a illustrare un racconto horror, grazie alle atmosfere cupe e ai personaggi (i quali, questa volta, mantengono delle proporzioni più armoniose rispetto al solito) dall'aspetto malinconico e talvolta grottesco e inquietante. 
I disegni della Juan posseggono inoltre un tratto deciso, ma elegante e raffinato, che si nota ad esempio quando ritrae porzioni di foresta, con alberi dai rami lunghi e sinuosi e animali leggiadri e delicati.
Le illustrazioni della Juan sono comunque molto simboliche, in quanto nella maggior parte dei casi non si limitano a rappresentare ciò che viene descritto in una scena, ma molto spesso reinterpretano i testi in modo visivo, conferendogli ulteriori significati o accentuandone alcuni.
 

 
 Sopra: Ana Juan ha uno stile che ben si adatta a illustrare un racconto horror, grazie alle atmosfere cupe e ai personaggi dall'aspetto malinconico e talvolta grottesco e inquietante (immagine sopra a sinistra e in basso). I disegni della Juan posseggono inoltre un tratto deciso, ma elegante e raffinato.
 
La scelta dei colori è particolare, in quanto l'artista ha scelto di ritrarre prevalentemente tavole in bianco e nero, conferendo così al racconto un aspetto ancora più sinistro, inquietante e melancolico.
Nelle illustrazioni compaiono però anche altri colori, quali il rosso e il giallo ocra. Tali colori, quando vengono utilizzati, finiscono per essere subito notati dagli occhi del lettore, in quanto spiccano facilmente tra i bianchi e i neri (anche se il giallo talvolta viene steso in modo molto leggero anche negli sfondi di alcune immagini, senza però risaltare troppo). 
Ana Juan utilizza queste tinte con parsimonia, utilizzandole solo per rappresentare alcuni elementi particolari di un'immagine: i fiori gialli sul vestito della madre di Gary, lo sfondo rosso di un'immagine, alcuni pesci rossi dentro a un lago nero....
Il colore giallo (quando non utilizzato per gli sfondi) sembra in particolare essere associato alla madre del narratore, mentre il rosso sembra essere presente in scene in cui si avverte una sensazione di pericolo o in cui c'è qualcosa che non va.
 


 

Sopra: L'artista ha scelto di ritrarre prevalentemente tavole in bianco e nero, nelle illustrazioni compaiono però anche altri colori, quali il rosso e il giallo ocra, i quali saltano subito agli occhi.
Il colore giallo (quando non utilizzato per gli sfondi) sembra in particolare essere associato alla madre del narratore (immagine in alto), mentre il rosso sembra essere presente in scene in cui si avverte una sensazione di pericolo o in cui c'è qualcosa che non va (immagine centrale e in basso).

 
"L'uomo vestito di nero" di Stephen King è un bel racconto in cui lo scrittore riesce a creare una certa suspence in alcuni momenti (come quello in cui il bambino incontra l'uomo vestito di nero e dove cerca di sfuggirgli). Forse il fatto che il bambino associ subito la figura dell'uomo che incontra con quella del Diavolo fa perdere un po' di interesse, in quanto sarebbe stato più interessante non definire troppo in fretta la natura di questo "uomo vestito di nero", contribuendo a creare un certo alone di mistero attorno a questa figura che, una volta associata al diavolo, almeno per me, ha perso un po' di fascino. Nonostante comunque il protagonista affermi con sicurezza che per lui si trattava del diavolo, in realtà il lettore non può darlo per certo, in quanto successivamente, almeno inizialmente, il padre di Gary mette in dubbio ciò che il bambino ha visto (il racconto gioca quindi anche sul fatto di credere oppure no al narratore, il quale poi non ha più rivisto quell'uomo vestito di nero).
Le illustrazioni della Ana Juan, particolari, eleganti e inquietanti, arricchiscono il racconto donandogli un ulteriore livello di interpretazione e un'ulteriore tocco di mistero e di fascino. 
La presenza di queste immagini rendono questo volume una sorta di opera "da collezione", in quanto si tratta comunque di un racconto che era già stato edito in passato (e che quindi molte persone avranno già letto) e che è stato ora ripresentato al pubblico in una nuova veste più pregiata (con copertina rigida e sovracopertina e illustrazioni a colori) e, di conseguenza, più costosa.
Un volume che consiglio a coloro che amano i racconti horror (non molto lunghi) e le belle illustrazioni, oppure per i fan più sfegatati di Stephen King, che vogliono vedere un vecchio racconto dello scrittore in una nuova veste grafica.
 
Questo libro è stato edito in inglese nel 2017 dalla Nordica Libros SL  col titolo "El hombre del traje negro" ed è stato poi pubblicato in italiano nel 2020 per la Sperling & Kupfer dalla Mondadori libri S.p.A. L'opera ha 123 pagine, una copertina rigida con sovracopertina, misura 22,7 cm d'altezza e 16 cm di lunghezza e costa 15,90 euro.

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