lunedì 6 agosto 2018

Lo Yark di Bertrand Santini e Laurent Gapaillard

"Lo Yark" di Bertrand Santini illustrato da Laurent Gapaillard è un libro illustrato che ho acquistato dopo aver letto una recensione su un blog (o anche due). Un acquisto di cui non mi sono pentita e che ora consiglio a mia volta, anche se questo è stato uno di quei libri che ho sentito il bisogno di "macinare" un po' prima di parlarvene.

Sopra: La copertina de "Lo Yark" mostra al lettore il protagonista della storia.

Protagonista di questa storia è lo Yark, un mostro peloso di sei metri ricoperto di pelo che si nutre di bambini, ma solo di bambini educati però, poiché gli altri gli causano terribili mal di pancia. Questo però è fonte di grossi problemi per questo povero mostro, in quanto in tempi moderni diventa sempre più difficile trovare bambini educati, in quanto "Ai nostri giorni, i ladruncoli pullulano sulla terra come foruncoli sul mento delle streghe. Le classi a scuola formicolano di un piccolo popolo di cretini e malfattori, ritratto sputato dei loro genitori".
Lo Yark è così disperato che una notte decide di rubare la lista di Babbo Natale per riuscire a procurarsi qualche pasto commestibile. Una volta riuscito a impossessarsi infatti di un pezzo della lista il mostro comincia a far visita ai bambini su di essa scritti. Tuttavia la prima bambina che visita si rivela più furba del previsto e approfitta della presenza della bestia per potersi comportare male. Anche il secondo tentativo non andrà a buon fine, in quanto lo Yark finisce per ingoiare per sbaglio il fratello maggiore, cattivo, della sua vittima designata, il che gli causa un immediato attacco di mal di pancia. Mal di pancia che lo farà schiantare addosso alla lanterna di un faro, nel quale verrà curato da una brava bambina di nome Madeleine. Una bambina molto sola e del quale lo Yark diventerà un amico, almeno finché il mostro non deciderà di ripartire per paura di poter far del male alla sua nuova amica, che corre il rischio di essere mangiata nonostante tutti i tentativi della bestia di trattenersi.
Dopo la sua fuga da Madeline lo Yark finisce sull'isola dei bambini selvaggi: bambini e adolescenti così maleducati che perfino i genitori li hanno abbandonati. Questi soggetti, non appena trovano il mostro in cattive condizioni ne approfittano subito per tormentarlo e torturarlo. Col passare del tempo lo Yark si rende però conto di non essere più allergico ai bambini cattivi, così, una volta liberatosi riesce a mangiarseli tutti.
Non dovendo più nutrirsi solo di bimbi buoni la bestia torna dall'amica, la quale però preferirebbe che il mostro riuscisse a smettere proprio di doversi nutrire di bambini. Alla fine  lo Yark, riesce nell'impresa e rimane a vivere assieme alla sua amica.

Sopra: Una delle illustrazioni finali del libro in cui vediamo lo Yark, che finalmente non deve più nutrirsi di bambini, mentre si diverte insieme alla sua amica.

La trama di base è questa, una storia politically scorrect, ironica e per certi versi quasi scioccante, in cui vengono affrontate varie tematiche anche molto complesse, su cui sarebbe interessante ragionarci, in quanto l'autore non ha lesinato critiche e attacchi alla società moderna, fornendo al lettore interessanti spunti di riflessioni:
- quando dice che la maggior parte dei bambini moderni sono maleducati ("I ladruncoli pullulano sulla terra come foruncoli sul mento delle streghe"), aggiungendo, tra l'altro, che essi sono un ritratto sputato dei loro genitori. ("Non sono ancora dei giovani virgulti, eppure possiedono tutti i difetti degli adulti") è un 'evidente critica alla società e al sistema educativo.
- il fatto che lo Yark si nutra di bambini buoni non per scelta ma poiché così è. ("La Natura, che non conosce morale, purtroppo se ne infischia di ciò che è bene e di ciò che è male. E fin dalla notte dei tempi si è costretti a constatare che sono sempre i buoni quelli che per primi si fanno mangiare").
- la reazione di Charlotte, la bambina della lista dei buoni che però riesce a non farsi mangiare dal mostro iniziando a comportarsi male. La cosa interessante da analizzare qui è il fatto che fin da subito la bambina si mostra contenta che lo Yark sia venuto a mangiarla perché questo le dà l'opportunità di potersi comportare male, senza il rischio di venire poi punita dai genitori ("Sono stufa di essere buona come una suora! Vorrei tanto diventare un monello...però non oso mai!".
- la figura di Madelein, una sorta di bambina angelo, che cura il mostro e lo ama per quello che è, ma che, allo stesso tempo, con la sua gentilezza, lo spinge a migliorare se stesso e a cambiare per non dover uccidere più bambini. Una bambina così buona che riesce anche a modificare la natura di un mostro, una bambina, tra l'altro, cresciuta senza genitori.
- le figure dei bambini selvaggi, i quali erano talmente insopportabili che perfino i loro genitori li hanno abbandonati. ("Affinché resti almeno un ricordo buono s'impone allora ai genitori l'abbandono"). L'abbandono da parte dei genitori in un libro per l'infanzia è un tema molto delicato da trattare, tanto che perfino il mostro si chiede "Sarebbero così cattivi se non fossero stati abbandonati dai loro genitori? Sarebbero così crudeli se fossero stati amati?".
- il tema però centrale del libro (e forse quello che potrebbe risultare più controverso) è proprio quello però legato alla dieta dello Yark, cioè al fatto che debba nutrirsi di bambini (tra l'altro, almeno inizialmente, solo di quelli buoni). Come ho detto prima il mostro infatti si nutre di bimbi non per sua scelta (all'inizio del libro infatti il mostro dice che "Avrebbe preferito mille volte farsi una scorpacciata di cattivi e maleducati"), ma perché questo gli è necessario per sopravvivere in quanto non può mangiare altro. L'incontro con Madelein, la bambina praticamente più buona e gentile del mondo, lo farà cambiare: inizialmente lo Yark combatterà contro i propri istinti (dovendo anche fuggire dalla bambina per timore di farle male), per poi riuscire, grazie all'amore che prova per lei, a vincere la propria natura e a smettere di nutrirsi di bambini ("Poi finisce per ammettere che l'amore di una bambina gli è sufficiente per vedere il mondo diversamente"). Riguardo a questo tema ci si può infatti porre molte domande, di cui la principale (che io mi sono posta) probabilmente è: l'amore basta davvero a vincere un istinto naturale (un istinto basilare, necessario alla sopravvivenza dell'individuo, come può essere quello di nutrirsi)?
Come potete vedere il libro offre molti spunti e opportunità di riflessione, ma occorre spendere qualche parola anche sui testi, i quali sono molto belli e musicali. Come avrete potuto notare dagli spezzoni che vi ho riportato sopra qua e là la maggior parte di essi è infatti in rima, il che rende la storia molto scorrevole, piacevole da ascoltare e da leggere (non a caso il volume è correlato anche di un audio cd in cui Franco Sangremo legge l'intera storia). Anche i testi tuttavia si concedono (come la storia stessa del resto), nella loro ironicità, qualche parte e qualche parola maggiormente irriverente: sono infatti presenti alcune parolacce, come ad esempio "cretini" (niente di eccessivo, ma comunque inconsuete per un libro per bambini) e alcune parole appartenenti solitamente alla sfera dei tabù (anche se alcuni libri per bambini hanno imparato a utilizzarle a scopo comico e/o commerciale): cacca, pipì, chiappe, scoreggiare. Nonostante questi voluti abbassamenti di tono i testi presentano anche un linguaggio (oltre che melodico) a volte anche abbastanza elevato, con parole come: gorgoglia, acquolina, prelibatezza, ebbra (di gioia), indignato, sconsolato, depenna, circuire, procacciare, ingrato, ingurgitato, estimatore ... Sono presenti inoltre anche parole onomatopeiche, o che possiedono una certa musicalità o comunque un bel suono come: incollaticcio, zigzagando, zazzera...

Sopra: Un'immagine che ritrae lo Yark in un momento di tranquillità mentre gioca con alcuni animali (il mostro, infatti, si nutre di bambini, ma non di animali perché "Li ritiene troppo carini per essere sbranati").

Le illustrazioni di Laurent Gapaillard sono in bianco e nero e trovo che siano molto adatte a questo libro e accompagnano perfettamente i testi. I suoi disegni ricordano vagamente le incisioni di Gustave Doré, anche se hanno un aspetto meno realistico rispetto a quest'ultime.
Le illustrazioni si presentano comunque ricche di dettagli e di sfumature, con un bell'uso del bianco e nero.

 
Sopra: Da queste immagini si può notare la ricchezza di dettagli e di sfumature che hanno le illustrazioni di Gapaillard presenti in questo libro.

Gapaillard ha inoltre reso molto bene l'aspetto del protagonista della vicenda: lo Yark, riuscendo a conferirgli un aspetto allo stesso tempo minaccioso (con dei denti e una bocca enorme e un corpo grande, robusto e ricoperto di pelo) e simpatico (le espressioni della creatura sono sempre molto divertenti da osservare), tenendo comunque conto della descrizione dell'aspetto del mostro presente nel testo (un orco peloso di sei metri con i denti di un orso).

 
Sopra: L'illustratore ha saputo conferire al mostro un aspetto allo stesso tempo sia spaventoso (come si può vedere nell'immagine a sinistra) che simpatico (come nell'immagine a destra).

Un libro che offre al lettore una bella storia divertente e irriverente con molti elementi e temi (anche alquanto complessi) su cui riflettere e a cui non esistono risposte facili (i temi in effetti possono rivelarsi così complessi  e articolati che in effetti potrebbero non esserci risposte giuste o sbagliate in assoluto). Il testo melodico, ma anche irriverente, è accompagnato dalle belle illustrazioni di Gapaillard, ricche di dettagli e che ci regalano un mostro dall'aspetto unico: allo stesso tempo spaventoso ma anche simpatico.

Questo libro illustrato è stato pubblicato nel 2011 dalla Editions Grasset & Fasquelle ed edito nel 2015 in Italia dalla LO Editions (un marchio di Officina Libraria). L'opera ha la copertina rigida dotata di sovracopertina, misura 21 cm d'altezza e 15,6 cm di lunghezza, ha 72 pagine e costa 14,00 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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