lunedì 19 novembre 2018

L'albero di Iela Mari

"L'albero" di Iela Mari è un silent book (cioè un libro illustrato senza testi) che ha per protagonista, come ci suggerisce anche il titolo, un albero. L'autrice di questo albo (pseudonimo di Gabriela Ferraro) è morta nel 2014, a 83 anni e i suoi libri (pubblicati a partire dagli anni Sessanta) sono stati considerati fin da subito "rivoluzionari", fino a diventare, oggi, dei classici della letteratura per l'infanzia.

Sopra: Sulla copertina de "L'albero" di Iela Mari possiamo vedere la pianta protagonista di questo albo (una quercia) rappresentata durante il periodo estivo.

Come si può facilmente capire anche dal titolo, questo libro parla di un albero, la cui storia comincia di inverno. La prima immagine che il lettore vede è infatti quella di un grande albero marrone, dai rami completamente spogli sui quali poggia un nido vuoto. Successivamente, tramite una sorta di immagine "radiografia" che permetterà al lettore di vedere sotto terra, questo potrà accorgersi della presenza di un ghiro che dorme vicino le radici dell'albero, un ghiro che poi si risveglierà e, quando questo risalirà in superficie, il lettore scoprirà, dalle foglioline che hanno cominciato a crescere sui rami dell'albero e dall'erbetta presente sul terreno, che è ormai giunta la primavera.
Pian piano, pagina dopo pagina, il lettore vedrà l'erba diventare sempre più alta, le foglie crescere sempre più folte, degli uccelli tornare al proprio nido, ripararlo, covarci le uova e allevare i propri piccoli. Vedrà l'albero (una quercia) ricoprirsi di ghiande, vedrà le sue fogli cambiare colore fino a diventare rosse durante l'autunno, le vedrà cadere agli inizi dell'inverno mentre gli uccelli volano via con i propri piccoli e mentre il ghiro si prepara a tornare sotto terra per il letargo, nella sua tana che ha riempito di provviste.
Finché tutto ritornerà come nella situazione iniziale che il lettore aveva visto a inizio libro.

Sopra: L'ultima immagine presente in questo silent book ci riporta alla prima e quindi alla situazione iniziale (con la quercia spoglia nella neve).

Come ho detto all'inizio questo è un silent book, per cui la storia si basa interamente sulle immagini realizzate da Iela Mari, che sono molto belle e originali, seppur apparentemente semplici.
Le illustrazioni presenti in questo albo sono tutte a doppia pagina e in tutte viene mantenuta la medesima prospettiva e lo stesso punto di vista. Il punto di riferimento è, appunto, l'albero: una grande quercia dal tronco molto grosso (ad indicare che probabilmente ha già una bella età). Sebbene questa pianta sia l'elemento centrale della narrazione, nonché il punto di riferimento visuale per il lettore, essa non è collocata in posizione centrale nelle pagine, ma spostata verso destra, in modo da permettere al lettore di poter vedere anche cosa accade attorno ad essa, pur rimanendo sempre nelle immediate vicinanze di quest'ultima.

Sopra: Le illustrazioni presenti in questo albo sono tutte a doppia pagina e in tutte viene mantenuta la medesima prospettiva e lo stesso punto di vista. Il punto di riferimento è, appunto, l'albero il quale è collocato verso destra, in modo da permettere al lettore di poter vedere anche cosa accade attorno ad esso, pur rimanendo sempre nelle immediate vicinanze di quest'ultimo.

Sebbene il punto di vista e lo sguardo dell'osservatore rimangano costantemente sempre gli stessi per tutta la durata dell'albo Mari riesce comunque a catturare e a mantenere l'attenzione del lettore cambiando diversi piccoli o grandi particolari in ogni pagina. L'unico elemento che non subisce alcuna mutazione è la struttura fisica della pianta (tronco e rami), mentre tutto il resto subisce dei cambiamenti (a volte molto lievi ed altre volte alquanto notevoli): sul terreno la neve si scioglie e vediamo l'erba che comincia a crescere, diventando pian piano sempre più fitta, finché da essa vediamo spiccare alcune piantine in particolare; sui rami della quercia vedremo crescere le foglie, poi i fiori, i frutti e vedremo le foglie cambiare colore e cadere; vedremo gli uccelli ritornare al proprio nido, sistemarlo covare le uova, nutrire i pulcini ....
I cambiamenti apportati di volta in volta, sebbene facilmente individuabili, non sono mai eccessivamente bruschi e si concentrano solo su un numero limitato di elementi che l'artista ha deciso di introdurre nell'immagine: l'albero (in particolare la sua chioma e il colore del tronco), il prato che si trova nei pressi della pianta (il quale accoglie in particolare tre semi), il nido che giace sui rami di quest'ultima e il ghiro che ci vive nelle vicinanze. I cambiamenti apportati di volta in volta bastano comunque a rendere fin da subito chiaro al lettore che questi stanno seguendo lo scorrere del tempo e in particolare lo scorrere delle stagioni.





Sopra: Come dimostrano queste pagine, che vi ho riportato in sequenza, i cambiamenti apportati di volta in volta, sebbene facilmente individuabili, non sono mai eccessivamente bruschi, anzi essi sono alquanto graduali e si concentrano solo su un numero limitato di elementi che l'artista ha deciso di introdurre nell'imagine

Ciò che rende la visione/lettura di questo silent book interessante è anche lo stile dell'illustratrice che, sebbene sia anche piuttosto semplice ed essenziale (due aspetti ricercati e voluti proprio dall'artista), dal tratto deciso, definito e pulito, è comunque molto elegante, raffinato e curato. Uno stile capace di rappresentare elementi in maniera accuratamente scientifica ma allo stesso tempo poetica.
I colori scelti dall'artista, tra i quali in questo albo sono presenti in particolare il bianco (dello sfondo), il verde (del prato e delle foglie) e il marrone (del tronco, ma anche quello delle ghiande e poi del prato) a cui si affiancano anche il rosso, il giallo il grigio e il nero, sono tutti carichi, brillanti e stesi in maniera uniforme. Molto interessante l'uso dei colori adottato nelle pagine "radiografie", in cui si vuol far vedere al lettore ciò che sta accadendo sotto terra: in questo caso, infatti, i colori preponderanti diventano il bianco, il grigio e il nero con qualche piccolissima eccezione fatta per animali e semi che invece continuano a mantenere i loro colori accesi e intensi.



Sopra: Lo stile dell'illustratrice, sebbene sia anche piuttosto semplice ed essenziale, dal tratto deciso, definito e pulito, è comunque molto elegante, raffinato e curato. Come potete osservare dalle due immagini più in alto i colori predominanti in questo albo sono il bianco, il verde e il marrone. Molto interessante l'uso dei colori adottato nelle pagine in cui si vuol far vedere al lettore ciò che sta accadendo sotto terra (la terza immagine di qui sopra): come potete vedere, infatti, in questo caso i colori preponderanti diventano il bianco, il grigio e il nero con qualche piccolissima eccezione fatta per animali (il ghiro) e semi (a sinistra dell'immagine).

"L'albero" di Iela Mari è un silent book ineccepibile, con delle immagini semplici ma eleganti e raffinate, capaci di raccontare con semplicità e meraviglia argomenti come i cicli della natura e lo scorrere del tempo, per far comprendere al bambino come ogni cosa possa cambiare e, al contempo, rimanere (almeno un po') sempre la stessa.

Quest'opera è stata pubblicata originariamente nel 1975 dalla Emme Edizioni e poi è stata ristampata nel 2007 dalla Babalibri,  ha 36 pagine, la copertina rigida, misura 21,6 cm d'altezza e 21 cm di lunghezza e costa 11 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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