martedì 3 aprile 2018

Come ho conosciuto le Fate dei Fiori di Cicely Mary Barker

 Cicely Mary Barker è  un'illustratrice nata nel 1895 e morta nel 1973 che è diventata celebre per i suoi disegni di fate. Illustrazioni che vennero pubblicate nei libri: "Flower fairies of the Spring" (pubblicato nel 1923),"Flower Fairies of the Summer " (del 1925), "Flower Fairies of the Autumn" (del 1926), "The book of the Flower Fairies" (del 1927), "Flower fairies of the season" (del 1930), "A Flower Fairy Alphabet" (del 1934), "Flower Fairies of the Trees" (del 1940), "Flower Fairies of the Garden" (1944), "Flower Fairies of the Wayside" (1948), "Flower Fairies of the Flowers and Trees" (del 1950) e "The Flower Fairy Picture Book"  (del 1955). Inoltre, tra le sue pubblicazioni postume, vi è anche "Flower Fairies of the Winter" del 1985.
Tra le pubblicazioni postume rientrano anche una serie di albi illustrati scritti sotto forma di un diario, la cui voce narrante sarebbe quella della stessa Cicely Mary Barker e il libro di cui vi parlerò oggi: "Come ho conosciuto le fate dei fiori", è proprio il primo di questi.

Sopra: La copertina di "Come ho conosciuto le Fate dei Fiori" è ricca di decori quali disegni in rilievo argentati, una "pietra" che racchiude un'immagine e, nella parte in alto al centro, una figura a doppio riflesso (la quale permette di vedere immagini diverse in base a come viene inclinata). La copertina è resa inoltre accattivante anche dai colori e dai numerosi disegni in essa presenti.

Come ho detto nell'introduzione questo libro sarebbe un diario (nella finzione) scritto dalla Barker e, infatti, all'inizio di quest'opera troviamo una lettera che risale al 6 gennaio del 1923 in cui l'artista  comunicava alla Società Britannica della Mitologia Popolare di aver inviato loro, assieme alla lettera, un diario che ella aveva tenuto durante l'estate del 1920, un periodo in cui aveva scritto e dipinto copiosamente essendosi sentita particolarmente ispirata.
In questo diario l'artista e scrittrice racconterà al lettore come conobbe le Fate dei Fiori, durante un estate a Bartons, a partire dalla scoperta di minuscole impronte vicino ai vasi di fiori fino ad arrivare ad avere dei veri e propri contatti con quest'ultime. Le pagine del suo diario sono inoltre ricche di illustrazioni e informazioni (come ad esempio ricerche effettuate dalla scrittrice in biblioteca) riguardanti le fate e dei suoi tentativi per scoprirne l'esistenza e di diventarne amica.
Oltre a molteplici disegni nel volume vi sono anche dei "campioni" (come ad esempio dei brillantini che fungono da polvere di fata o ciò che dovrebbe essere un pezzo di ala) e degli opuscoli (di solito dei piccoli libricini) riguardo a queste creature fatate, nonché altri piccoli oggetti quali cartoline, biglietti o foto.



Sopra: Alcune pagine tratte dal diario della Barker in cui possiamo notare la presenza di oggetti con cui il lettore può interagire quali buste con campioni nelle (pagine più in alto) e lettere (nell'immagine più in basso). Nelle pagine dell'immagine più in alto possiamo inoltre vedere come l'autrice abbia affrontato nel suo diario il tema delle ali delle farfalle (in seguito al ritrovamento di un frammento di ala, probabilmente di fata, rinvenuto su una spina).

Le immagini che accompagnano il diario sono ovviamente quelle della Cicely Mary Barker, le quali riprendono dei disegni presenti in altre sue opere precedenti (soprattutto quelle delle Fate dei Fiori e degli Alberi).  Le sue illustrazioni, dallo stile alquanto classico, e in cui ebbe una forte influenza lo stile preraffaellita (soprattutto per quanto riguarda la scelta dei temi e delle atmosfere ricreate nelle illustrazioni), sono realizzate con penna ad inchiostro e acquerello.
Le fate ritratte dalla Barker sono di piccole dimensioni e hanno tutte un aspetto molto giovane (molte di esse infatti sono dei bambini e delle bambine). I disegni della Barker sono belli e molto curati, ricchi di particolari ed è facile notare come l'artista abbia osservato i fiori (o comunque le piante da lei ritratte nelle sue illustrazioni) con occhio analitico e attento, in quanto essi sono riportati in modo molto fedele nelle illustrazioni. Riguardo a quest'ultimo aspetto è inoltre molto interessante osservare come l'artista abbia interpretato ciascuna fatina associandola ad un fiore o ad un albero, dandole quindi delle caratteristiche tipiche di quel vegetale, oltre a ritrarla assieme ad esso.

  
Sopra: La Barker rappresenta le sue fate di piccole dimensioni e con l'aspetto molto giovane (di bambini), le sue illustrazioni sono comunque ricche di dettagli e colorate ed è molto interessante poter vedere come l'artista ha interpretato l'aspetto di ciascuna fata associandolo ad un fiore o ad una pianta (come nel caso delle fate ritratte nelle foto qui sopra: la fata dei salici e quelle delle more e del ribes).

"Come ho conosciuto le Fate dei Fiori" si presenta come un opera piacevole e leggera da leggere, che verrà facilmente apprezzata da coloro che amano le illustrazioni della Barker e da coloro che semplicemente apprezzano i libri illustrati sulle fate.
Il modo in cui è stata scritta, sotto forma cioè di diario, la rende particolarmente piacevole e interessante per il lettore e mi ricorda inoltre la famosa collana di libri illustrati (di cui il primo titolo era uscito proprio un anno prima di questo libro) delle Ologies Series, anch'essi libri scritti sotto forma di diario e che contenevano diversi campioni e altri oggetti che il lettore poteva maneggiare (tra cui appunto piccoli libricini e lettere). Sebbene a mio parere quest'opera non raggiunga del tutto i livelli dei volumi delle Ology Series (soprattutto per quanto riguarda la quantità di informazioni e testi forniti al lettore) risulta comunque ben fatta e molto curata, sicuramente capace di intrattene piacevolmente il proprio lettore, soprattutto grazie alle incantevoli e graziose illustrazioni di Mary Barker.

Quest'opera è stata pubblicata originariamente nel 2005 da The Penguin Group, col titolo "Fairyopolis: A Flower Fairies Journal" ed poi stata edita in italiano dalla Fabbri Editore nel 2006. Il libro ha 32 pagine, la copertina rigida, misura 29,5 cm d'altezza e 25,5 cm di lunghezza e costa 25 euro.

P.S. Volevo segnalare come questo sia stato il primo di una serie di volumi riguardanti, sempre le Fate dei Fiori, che hanno fatto da seguito a quest'opera, ad indicarne il successo ottenuto. Tra i volumi successivamente pubblicati troviamo:
- "Come trovare le Fate dei Fiori" del 2008
- "Il mio ritorno nel paese delle fate" del 2009
- "Brilla come una Fata dei Fiori" del 2010
- "Come creare una casa per le Fate dei Fiori" del 2013

    

Sopra: Le copertine degli altri volumi che sono seguiti a "Come ho conosciuto le Fate dei Fiori" e che riguardano sempre il medesimo soggetto (le Fate dei Fiori appunto).

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