lunedì 15 agosto 2016

A quest of elves di Ian Lauder e Dama Masters

"A quest of elves" è un libro del 2012 scritto da Ian Lauder e illustrato in bianco e nero da Dama Masters.

Sopra: L'illustrazione sulla copertina di quest'opera non è presente all'interno del libro, tuttavia di essa si può subito apprezzare la cura per i dettagli (guardate ad esempio la chiome dell'albero) e l'uso del colore.

La vicenda narrata in questo libro, tramite dei bei testi composti da versi in rima baciata (AA, BB, CC, DD….),  parla di un gruppo di genitori di un villaggio riuniti a discutere a proposito della partenza dei loro figli, e di come possono fare per riportarli indietro. I genitori temono, infatti, che possa accader loro qualcosa, in quanto il mondo esterno al villaggio, abitato da goblins, trolls e altre creature, è considerato da loro un posto troppo pericoloso, al quale i loro ragazzi non sono ancora pronti. Madri e padri passano così il tempo a discutere su come convincere (o costringere) i rispettivi figli a tornare indietro: 
"From down (alba) to dusk (tramonto) their parents strove (si sforzavano)
beneath (sotto) the peach and apple grove (boschetto)
to find a way to bring them (portarli) back 
before they passed the front gap (spazio di frontiera)".
A un certo punto però interviene un uomo anziano che spiega ai vari genitori che loro potrebbero sì trovare un modo per far tornare i figli sui loro passi, ma questo sarebbe inutile in quanto: 
"… they are young and full of fight
and need adventure day and night,
on seas and the air and wood (bosco),
until (fin quando) they come to their manhood (maturità, virilità)"
Il vecchio li invita quindi a lasciar andare i propri bambini, lasciandoli liberi di decidere dei proprio destino e di affrontare il mondo, in modo che, una volta tornati a casa, saziata la loro sete di avventura, siano pronti a restare.
Una donna prova a protestare: "You have no children", afferma, mentre per lei i suoi figli sono tutta la sua vita; ma l'anziano le risponde con calma che, anche se lui non ha bambini, ognuno dei loro e per lui come un figlio, tuttavia è convinto di dover lasciare ai giovani la libertà di scegliere la propria strada, di cercare la vita che a loro sembra migliore. L'unica cosa che i genitori possono fare è quindi tornare ognuno alla propria casa, pregando per i propri figli affinché non gli accada nulla di male, e sperando che un giorno questi decidano di tornare.
Questa è una storia, insomma, che per una volta non ha per protagonisti ragazzi o bambini intenti a scoprire il mondo, ma i genitori di questi, afflitti dalle ansie e dalle paure tipiche dei genitori nei riguardi dei figli che hanno da poco abbandonato casa per affrontare il mondo esterno, imprevedibile e ricco di pericoli.

Ogni coppia di versi è accompagnata da un'illustrazione in bianco e nero che rappresenta ed esplica quanto scritto, arricchendo a volte il testo di ulteriori significati, talvolta non sempre così ovvi. I disegni che affiancano i testi sono molto belli: ricchissimi di dettagli e con uno splendido uso del nero per creare segni e sfumature uniche e suggestive. Talvolta, infatti, questo colore è steso in maniera compatta per creare ampi spazi bui, mentre altre viene tratteggiato con segni molto sottili che lasciano trasparire spazi bianchi. L'artista sfrutta inoltre molto bene le sfumature del nero e del bianco per creare particolari effettivi di leggerezza e incorporeità (ad esempio per disegnare le nuvole o gli sbuffi di fumo). 
Grazie all'equilibrio tra nero e bianco, in cui talvolta predominano l'uno o l'altro, le illustrazioni risultano  misteriose, molto intense e suggestive, dettagliatissime e alquanto notevoli, capaci di trasmettere sensazioni di meraviglia, di stupore e di angoscia.

Sopra: Una madre sta cercando di convincere anche gli altri genitori ad andare a recuperare i loro figli, per convincerli a tornare a casa, parlando dei pericoli presenti nel mondo al di fuori del villaggio: lupi, orsi, goblins, trolls ecc…. E' interessante il modo in cui ciò di cui la donna sta parlando sia stato rappresentato nella scena attraverso una sorta di vignetta che parte dai capelli stessi della donna.

Sopra: In questa scena, in orizzontale (sì, alcune immagini sono state disegnate in verticale, mentre altre si sviluppano in orizzontale) lo sfondo rimane bianco mentre i personaggi e gli elementi dell'ambiente, come l'albero, sono quasi totalmente neri, tanto da farli sembrare delle silhouette, se non fosse per alcune pieghe degli abiti più chiare rispetto al resto delle figure. Notare inoltre come sono state rese, creando delle immagini sfumando il bianco e il nero, le parole dell'anziano saggio, le quali appaiono davvero come qualcosa di leggero, immateriale e impalpabile, come fossero del fumo.

  
Sopra: Ho voluto mettere a confronto l'illustrazione a sinistra di Dama Masters con quella a destra tratta da "Hansel e Gretel" di Lorenzo Mattotti, poiché entrambe sono in bianco e nero e raffigurano delle persone mentre avanzano all'intero di un bosco. E' interessante osservare la differenza degli stili e del modo di utilizzare i colori, sebbene il soggetto sia simile.

Sopra: Mentre l'anziano parla del desiderio dei ragazzi di affrontare prove e vincere pericoli, dietro di lui vediamo stagliarsi una creatura mostruosa alata arrotolata attorno a un albero. Un mostro che desta subito la meraviglia dell'osservatore per la particolarità del suo aspetto, senza contare la ricchezza di dettagli dell'illustrazione (basta guardare i vari rami e rametti della chioma dell'albero)

Sopra: In questa immagine a sfondo nero, colore che qui predomina quasi incontrastato, si stagliano alcune figure ed elementi tratteggiati con linee bianche. Possiamo infatti vedere in basso le onde del mare, mentre al centro padroneggia la figura incappucciata della morte che sta portando con se l'anima di una ragazza; vediamo poi anche un piccolo uccello bianco risaltare sullo sfondo completamente scuro.

Un'opera poco conosciuta, ma sicuramente degna di nota per le splendide illustrazioni in bianco e nero e per i testi in rima, che raccontano una storia semplice ma raramente affrontata nei libri illustrati: il dolore dei genitori quando i figli li lasciano per esplorare il mondo. I libri illustrati, essendo solitamente rivolti a un pubblico giovane, tendono infatti ad affrontare magari la tematiche dell'indipendenza e dell'abbandono della casa e della famiglia solitamente dal punto di vista del bambino o del giovane, ma mai da quello del genitore. 
In questo caso la vicenda è inoltre ambientata in un mondo fantastico, abitato da elfi (protagonisti del racconto) e da creature mitiche, tuttavia sembrerebbe proprio che le paure di questi genitori elfi siano le stesse di qualsiasi genitore (anche umano). Costoro, di fronte alla partenza dei figli provano infatti: paura, inquietudine, ansia, incertezza, rabbia, malinconia, tristezza, disperazione e, infine, rassegnazione. D'altra parte anche l'anziano, l'uomo più saggio, non nega che i ragazzi potrebbero incontrare dei pericoli reali, dice infatti: "Some may (potrebbe) die (morire) I fear't is true", tuttavia subito dopo riconosce che: "but it's not up (non spetta) to me and you / to tell them how they are (come devono) to live". 
Alla fine la decisione di lasciarli andare e di lasciarli liberi di scegliere la propria strada (sperando che un giorno questa li riporti a casa), è quella giusta, oltre che inevitabile, ma non per questo più facile o meno dolorosa, il finale infatti ha una nota amara: 
"Then (quindi) praying for their sons (figli) who chose to roam (vagare, vagabondare)
they sadly entered each a childless (senza bambini, senza figli) home".

Questo libro è stato pubblicato nel 2012 dalla Mud Valley Productions Inc.; ha 48 pagine e misura 25,5 cm d'altezza e 20,3 cm di lunghezza. Ha la copertina flessibile e costa quasi 7 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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