lunedì 7 marzo 2016

Biancaneve di Mayalen Goust

A distanza di un po' di tempo vi ripresento un'altra versione illustrata della fiaba di Biancaneve: "Biancaneve" di Mayalen Goust, un'artista francese nata nel 1979 e che attualmente vive in Gran Bretagna. Quest'opera è stata pubblicata in originale in francese col titolo "Blanche-Neige" nel 2009.

Sopra: La copertina di "Biancaneve" di Mayalen Goust ci mostra, girata di lato, la testa della protagonista, in essa sono inoltre presenti alcuni elementi (il titolo, il fiore tra i capelli della bambina e le labbra di quest'ultima) ricoperti di brillantini. I colori utilizzati sono solamente 4: il nero (la tinta predominante nell'illustrazione) dei capelli e dello sfondo, il bianco, il rosa cipria e alcuni piccoli elementi rossi.

Il testo (basato sulla fiaba dei Grimm) della pubblicazione italiana è abbastanza simile all'originale, anche se ogni tanto alcune parti vengono un po' ridotte e riassunte, ma tutto sommato vengono riportate piuttosto fedelmente. Ad esempio quando Biancaneve si sveglia e racconta ai nani quello che le è accaduto, nella versione originale del 1857 riferisce: "Allora raccontò che la matrigna voleva farla uccidere, ma che il cacciatore le aveva risparmiato la vita; poi aggiunse di aver corso tutto il giorno, finché non aveva trovato la loro casetta."
Nella nuova versione hanno invece scritto semplicemente: ".... che si mise a raccontare tutte le sue sventure".
I cambiamenti che ho notato sono di lieve entità e non compromettono l'integrità della storia: ad esempio una breve variazione nella versione della Goust consiste nel fatto che la regina viene decritta come "orgogliosa e molto superba" mentre in quella dei Grimm è "arrogante e dispotica"; oppure in questa versione la regina si fa portare dal cacciatore solo il fegato della fanciulla, mentre in quella originale chiedeva anche i polmoni.

Sopra: Mayalen Goust rappresenta la matrigna di Biancaneve seduta a rimirarsi di fronte al suo grande specchio. Questa illustrazione presenta tutte tinte scure, l'unico elemento chiaro è la pelle del volto e delle spalle della regina.

Ho notato più che altro che i testi della Goust sono composti d frasi più corte in quanto queste riprendono quelle originali suddividendole ulteriormente, frammentando le varie subordinate tramite la punteggiatura per creare al loro posto più coordinate e principali, più facili da seguire per i piccoli e per i lettori poco esperti.
  • Ad esempio, nella versione dei Grimm del 1857, l'inizio è questo: "Una volta, in pieno inverno, una regina cuciva seduta davanti a una finestra dalla cornice d'ebano, mentre i fiocchi di neve scendevano dal cielo come piume. Cucendo guardava la neve; si punse il dito e tre gocce di sangue caddero su quel manto candido. E siccome il rosso del sangue sulla neve bianca era così bello, pensò fra sé: <<Vorrei avere un bambino bianco come la neve, rosso come il sangue e nero come il legno della finestra>>".
  • Nella versione della Mayalen Goust l'inizio invece è questo: "C'era una volta una regina che cuciva davanti a una finestra. Era inverno. Nevicava. La regina si punse il dito con l'ago e tre gocce di sangue caddero sulla neve. <<Oh!>> sospirò <<Come mi piacerebbe avere un bambino con la pelle bianca come la neve, le guance rosse come il sangue e i capelli neri come l'ebano di questa finestra>>".
Come si può vedere dall'esempio che  ho riportato qui sopra le varie subordinate presenti nella versione originale sono state suddivise in parti più piccole (anche composte solo da un'unica parola), inoltre il testo è stato un po' riassunto e alcuni particolari della storia sono stati leggermente modificati (come l'aggiunta delle guance rosse).
Tuttavia questi cambiamenti, come ho già detto, non mutano il senso della storia, che viene riportata nella sua integrità e piuttosto fedelmente. In questa versione viene infatti ripreso correttamente il modo in cui Biancaneve si risveglia dalla morte (ciò grazie a un servitore che inciampò su una radice) e tutti i tentativi della matrigna per eliminare la giovane, anche se, nell'ultimo, quello con la mela avvelenata, non viene specificato che il frutto è per metà bianco (la parte non avvelenata, che nella versione originale veniva morsa dalla matrigna per convincere Biancaneve a fidarsi), anche se viene riportato il fatto che la regina travestita, per convincere Biancaneve ad assaggialo, ne morde una metà.
Il finale è stato invece cambiato per renderlo meno violento, infatti in questo caso la regina giunge sì alla festa di nozze, ma muore a causa dello spavento preso quando riconosce la figliastra, e non per le scarpe di ferro arroventate che avrebbe indossato.
Anche se il finale non è quello della versione originale, è comunque un cambiamento accettabile, che mantiene buona questa versione della fiaba.

Sopra: Il matrimonio della principessa è rappresentato dall'artista con tinte chiare, come il bianco e il grigio, gli unici elementi scuri sono i capelli della fanciulla e l'abito del principe, mentre sono presenti diversi elementi rossi, come i cappelli dei nani e l'abito della protagonista. Da notare come Biancaneve, in quella che è l'ultima illustrazione del libro, venga rappresentata voltata come se guardasse il lettore, pur essendo girata di spalle come il suo sposo.

Le illustrazioni sono originali, con tratti orientali (d'altra parte anche la beltà della protagonista esprime l'ideale di bellezza tipico, soprattutto nel passato, della cultura giapponese, basti pensare alle geisha), e rispecchiano lo stile personale dell'artista, che è morbido ed etereo. La cosa che colpisce subito di questa versione illustrata di Biancaneve è la scelta dei colori, infatti le tavole si presentano spesso con tinte molto chiare, color pastello, oppure molto scure, con solo alcuni elementi più chiari (bianchi, come la carnagione o l'abito della protagonista) o più accesi (solitamente di colore rosso). Questa è una scelta piuttosto insolita per un libro di fiabe destinato a un pubblico comunque piuttosto giovane, in quanto solitamente vengono preferiti disegni con molti colori vivaci e brillanti.

Sopra: Nell'immagine in cui il cacciatore vuole uccidere Biancaneve sono presenti i colori scuri della tunica e del cappello del primo, mentre con quelli chiari (il bianco in particolare) è stata rappresentata la bambina, di piccole dimensioni mentre il cacciatore la sovrasta, e pochi altri elementi quali una parte del volto dell'uomo e il suo pugnale. Nella scena spiccano anche alcuni oggetti rossi, appartenenti per la maggior parte al cacciatore.

Un'altra cosa interessante è il fatto che la Goust abbia deciso di rappresentare Biancaneve non come una ragazza, ma come una bambina, il che corrisponderebbe alla sua reale età (7 anni), la quale viene riportata correttamente in questa versione della fiaba. L'artista l'ha rappresentata come un'adulta solamente nell'ultima tavola (quindi si può presumere che la protagonista abbia passato qualche anno dentro la bara prima di risvegliarsi), dove la vediamo a cavallo assieme al principe e pronta per sposarsi.

Sopra: Biancaneve, una volta risvegliata dalla morte, non viene più rappresentata con l'aspetto di una bambina, ma con quello di una fanciulla. In questa scena, che mostra un momento di felicità, predominano i colori chiari (il bianco e il grigio) ed alcuni elementi dalle tinte più accese (il rosso e anche l'arancione), mentre l'unico elemento scuro sono i lunghi capelli della principessa.

Questo albo illustrato è stato pubblicato in francese dalla Editions Flammarion nel 2009 col titolo "Blanche-Neige". E' arrivato in Italia nel 2011 ad opera della Gallucci editore, ha 24 pagine, misura 26 cm d'altezza e 30 cm di lunghezza e costa 13 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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