In questo post vi parlerò di quattro romanzi non illustrati (mentre io di solito recensisco solamente libri con illustrazioni) ricchi di misteri, qualcuno anche un po' inquietanti.
Tutti i volumi inoltre hanno per protagoniste delle ragazze che decidono di risolvere un mistero, o si ritrovano costrette a farlo: Zinny quello riguardante un sentiero abbandonato e ai suoi zii, Nilla quello della scomparsa di sua madre, Monica quello riguardante i suoi genitori e l'aggressione ad un suo amico, Justice quello relativo alla morte di una domestica in un collegio.
"IL SENTIERO SEGRETO" di Sharon Creech con 185 pagine, edito nel 1999 dalla Mondadori Editore (costo di 7,00 euro. Titolo originale: "Chasing redbird", 1997).
Zinny, 12 anni, vuole ripulire un sentiero nascosto che comincia
vicino alla fattoria della sua affollatissima famiglia e, via via che lo
riporta alla luce, scopre frammenti di oggetti, segreti nascosti e una
parte di sé.
Ecco come si presenta la protagonista: "Mi chiamo Zinny (da Zinnia). Vivo con una caterva di fratelli e sorelle e con i miei genitori, in una fattoria di Bybanks, nel Kentucky. Casa nostra è appiccicata a quella di zio Nate e zia Jessie, e i due edifici sono collegati da un passaggio così da sembrare uno solo. A volte da noi sembra ci sia troppa gente, tanto danno sapere più chi sei. [...]
La scorsa primavera ho scoperto un sentiero a ridosso della nostra proprietà: un vecchio sentiero, ricoperto di verde ed erbacce. Capii all'istante che era mio e solo mio. [...] Mi costò molta fatica risistemarlo e portarlo alla luce."
Zinny è molto legata agli zii, e spesso va a casa loro per rimanere un po' in pace, in quella che lei chiama la "zona calma" dato che i due non hanno più figli. Ne avevano avuta una di nome Rose, della stessa età della protagonista, ma a 4 anni prese la pertosse e morì, così Zinny è diventata un po' anche figlia loro: "... i miei genitori lasciavano che gli zii si occupassero di me, e a me piaceva stare a casa loro, [...]". Poi però anche la zia Jessie muore, ma in compenso ritorna Jack Boone, un altro loro vicino di casa che se ne era andato via 4/5 anni prima in seguito alla separazione dei genitori.
Tornando al sentiero Zinny spiega di averlo scoperto per caso mentre seguiva una rana insonnolita, quando aveva messo il piede sopra quella che poi scoprirà essere una lastra in ardesia, la prima di molte, le quali vanno a firmare un sentiero che non si sa dove porta, anche perché va tutto ripulito dalle erbacce e dalla terra che lo nascondo. Durante una visita in biblioteca Zinny poi trova delle antiche mappe su cui è indicato proprio il sentiero, che a quanto pare si chiama Sentiero Bybanks-Chocton: "Appresi che percorso era in origine un sentiero indiano, poi usato dai cacciatori per sistemare le trappole, e infine dai boscaioli. Rotaie ormai in disuso, utilizzate da una compagnia di legname che se ne serviva per trasportare il legno giù dalle colline, tagliavano il sentiero quasi a metà. Era un sentiero stretto, percorribile dagli uomini a cavallo, ma troppo stretto per i carri. La parte più bassa era formata da lastroni di pietra. La guida disse che aveva lo scopo di facilitare il viaggio durante la primavera, quando il terreno si trasforma a in una plaude fangosa."
Pian piano la pulizia del sentiero continua, inframmezzata da momenti di vita quotidiana, di cui i più interessanti riguardano il rapporto con Jack, che continua a farle dei regali: prima si tratta di piccoli regali come tappi di bottiglia o sassolini, ma poi iniziano a diventare cose più impegnative come un cucciolo di bracco e un anello. Peccato che Zinny scopra che il cucciolo è stato rapito da un'altra fattoria nelle vicinanze, e i proprietari lo stanno cercando, mentre l'anello era della nonna di Jack (un anello di oro, diamanti e rubini) ed ora è andato perso, visto che Zinny non l'ha voluto e lo aveva sotterrato.
Ci sono poi i momenti riguardanti lo zio Nate, più vecchio del padre di Zinny, che dopo la morte della moglie ha iniziato a dare segni di demenza, vagando in giro e dicendo a volte si vedere la moglie, che lui chiama Pettirosso (perché lei aveva i capelli rossi).
La ragazza intanto è riuscita a ripulire alcuni kilometri del sentiero, ma più va avanti e più diventa il tempo necessario per raggiungere il punto dove si era interrotta il giorno prima, tanto che lei chiede ai genitori di prenderle un cavallo (e Jack gliene regala uno di legno). Alla fine si mette d'accordo con i suoi per accamparsi vicino al sentiero, così da poter riprendere il lavoro il giorno dopo. Quero sarà un momento importante di discussione con i genitori, momento durante il quale la ragazza afferma se stessa e la propria identità, il desiderio di avere qualcosa di suo e di essere finalmente vista per quello che è.
"- Zinny, sembra proprio che tu non veda l'ora di andartene via...
- È così - le risposi. - Siamo in troppi qui, e c'è troppo rumore. Niente mi appartiene. Bonnie si mette le mie scarpe, Sam mi ruba il cuscino, non c'è mai un asciugamano che sia mio, nessuno sa come.mi chiamo, non trovo mai un bicchiere pulito nella credenza e qualcuno ha fatto sparire il mio spazzolino. - Pensai di non accennare al fatto che, se non avessi finito di pulire il sentiero, sentivo che adio mi avrebbe punito.
La mamma e il papà mi fissarono per un po'. Alla fine la mamma disse:
- Non ti abbiamo mai sentito parlare così... Non ci parlavi mai...
- Neppure voi mi parlavate mai!
Sì ritrassero entrambi, come se gli avessi gettato un secchio d'acqua in faccia."
Una storia carina e introspettiva, di crescita personale e sull'affermazione di una giovane ragazza, la quale si fa mille pensieri e che è determinata a ripulire quel sentiero, oltre a risolvere il mistero di un medaglione che ha trovato sepolto all'inizio del sentiero, e del come mai lo zio si rechi così spesso su da quelle parti. Attenzione però, perchè nonostante questi piccoli misteri il libro non è un vero e proprio mistery, non aspettatevi chissà quale indagine e chissà quali rivelazioni, per cui non approciatevi ad esso con questo pensiero perchè rischiereste di rimanere delusi nelle aspettative.
Il libro non è illustrato ma sarebbe stato carino se avessero incluso una mappa che mostrasse il sentiero di Zinny, dato che durante la storia lei spesso dice di aver trovato delle mappe che mostrano il sentiero e riportano i nomi delle diverse zone che attraversa. Così come le consulta la protagonista sarebbe stato carino se anche il lettore avesse potuto farlo assieme a lei, avrebbe reso la storia più coinvolgente.
Sopra: Sulla copertina dai toni del giallo e del verde vediamo una giovane donna, probabilmente la protagonista, mentre scruta l'orizzonte.
"UNA LUNGHISSIMA NOTTE" di Annalisa Strada con 144 pagine, edito nel 2019 dalle Pelledoca Editore (costo di 16,00 euro. Titolo originale: "Lifeblood", 2007).
Nilla ha 12 anni e tornando da scuola trova la villetta a schiera
in cui vive vuota. Il padre è lontano per lavoro, sua sorella è in Nuova
Zelanda per un anno di studio e sua madre non c'è.
"...Lucrezia era partita. Qualche settimana dopo, quando agosto stava per finire, papà aveva ricevuto un'offerta impegnativa: una compagnia navale che cercava un cuoco da destinare a prestigiose navi da crociera, che significava stare lontano da casa almeno tre mesi continuativi a ogni chiamata."
Anche Gullo, il
cane, non si vede; infatti anche Quando Nulla è uscita per dargli le sue crocchette, di cui l'animale è goloso, non è arrivato per mangiare, segno che Gullo non si trovava nelle vicinanze.
Quando il buio arriva, sua madre non compare e al
cellulare non risponde, Nilla prov a chiamare anche a casa di sua nonna, ma la badante le conferma che sua mamma non è da loro, e che è dal giorno prima che non la vedono. Con una scusa prova a interrogare la vicina che
la rassicura. Non appena rientra in cucina, salta la luce. Il contatore è
in cantina e in Nilla cresce sempre di più la paura e il timore per sua
madre. Le case intorno sono vuote e buie, i vicini sono usciti. La
linea fissa del telefono è fuori uso. Si barrica allora in una stanza,
quando sente abbaiare un cane. Gullo è tornato e sembra inseguire
qualcuno a ridosso del capanno degli attrezzi. È l'inizio di una notte
lunghissima. Una notte che Nilla non dimenticherà mai.
Una cosa particolare di questo libro è che inizia con una specie di intervista alla protagonista, Nilla, dove lei risponde a delle domande che le vengono poste riguardo all'esperienza vissuta. Nilla non è comunque l'unica a essere intervistata, in quanto queste domande, precedute da una presentazione del personaggio a cui vengono rivolte, sono sparpagliate un po' in tutto il libro, ogni tot si capitoli, e tutte riguardano quello che è successo a Nilla quella notte.
Forse l'autrice ha deciso di fare ciò per cercare di accrescere l'attesa per ciò che andrà ad accadere, allo stesso tempo però al rassicurando i lettori sul fatto che tutto si è concluso per il meglio e che alla protagonista non è successo nulla di tragico. Questo forse toglie un po' di suspense alla lettura, anche se dall'altro lato il lettore si crea delle aspettative chiedendosi che cosa potrebbe mai essere accaduto a questa ragazza. Queste parti comunque possono essere utili per fare comprendere meglio al lettore il carattere e il temperamento di alcuni personaggi del libro.
Ma cos'è l'evento sconvolgente che ha vissuto Nilla? Beh il ritrovamento si un cadavere nel suo giardino mentre era rimasta sola in casa, senza avere notizie della madre e la corrente era salta.
Fortunatamente appena trova il corpo la ragazza chiama subito la polizia con la poca carica del cellulare che le è rimasta. Ma rimane da scoprire cosa sia successo alla ragazza che Nilla ha trovato morta, e che lei conosceva. Inoltre anche dopo i pericoli non saranno finiti e alcune cose continuano a non quadrare, almeno finché non si arriva al vero finale, che si trova nell'epilogo due anni dopo...
Una storia piuttosto avvincente e abbastanza ricca di suspense, in cui l'autrice cerca di fare percepire ai lettori lo stato di ansia e agitazione della protagonista. La storia segue un andamento altalenante con un picchi di tensione e poi scene con andamento più tranquillo: tipo all'inizio c'è la tensione che sale perchè Nilla non riesce a trovare in casa nessuno e nessuno torna, e continua a sentire dei rumori, poi la tensione scende quando almeno il cane ritorna, per poi risalire quando viene ritrovato il corpo e per ridiscendere quando arriva la polizia. Da lì la situazione sembra essersi calmata, almeno finché non accade un'altra cosa inaspettata, e poi, alla fine c'è il finale, in cui la tensione e la sorpresa salgono per poi destabilizzarsi e tornare a una situazione di semi-tranquillità, anche se si ha la sensazione che qualcosa sia rimasto in sospeso, perchè a volte sono le persone che amiamo di più a ferirci.
Sopra: Sulla copertina blu
scuro fa risaltare la finestra e la porta illuminate di giallo, mentre
dalla porta aperta di vede una macchia di sangue rosso.
"MISTERO SUL LAGO" di Sofia Gallo con 240 pagine, edito nel 2022 dalla EDT-Giralangolo (costo di 12,60 euro).
La storia segue due vicende separate: quella di Monica e quella di Tiziano e Alì.
La storia di Monica si apre con lei che una sera non vede rientrare suo nonna, l'unica persona con la quale vive, mentre i suoi genitori non si sa dove sono, e con cui si è trasferita da due mesi a Villapietra.
"Aveva ancora l'occhio destro incollato alla porta quando qualcuno prese a tamburellarci sopra. Dei colpi più forti la fecero sobbalzare.
Pensò in un lampo a come barricarsi in cass, ma non le venne in mente niente, le mani iniziarono a tremarle e sentiva un filo di sudore ghiacciato correrle giù per la schiena. Si vedeva calatia in orribili scenari di aggressioni di seriel killer. Quelle storie, per le ragazze, finivano sempre male."
fortunatamente la nonna ritorna a casa quella notte, ma fornisce alla nipote delle spiegazioni un po' vaghe e sembra continuare a nasconderle come mai i suoi genitori non si fanno mai vedere e sono sempre via "per lavoro", come dice lei.
La storia di Tiziano invece inizia quando lui e il suo amico Alì, giunto dall'Africa un anno prima e solitario tanto quanto il ragazzo dai capelli rossi, decidono di marinare la scuola e farsi un giro in barca sul lago. Quando approdano su una spiaggia però vengono improvvisamente aggrediti da un gruppo di ragazzi, che feriscono Tiziano e pestano Alì, il quale fugge sulla barca per cercare aiuto mentre Tiziano è rimasto svenuto sulla spiaggia.
Poi si aggiunge anche la storia di Serghei, un uomo scappato dalla Russia assieme alla moglie per non essere arrestato, e che è stato assunto nello stesso cantiere del padre di Alì. Per arrotondare lo stipendio però si è fatto coinvolgere in un giro di droga: lui era l'uomo che stava venendo inseguito dal gruppo di ragazzi che hanno poi aggredito Tiziano e Alì sulla spiaggia. Dopo essere fuggito Serghei deciderà di tornare indietro a controllare la situazione, in quanto si ricorda di essersi imbattuto nei due ragazzi, e aiuterà Alì a riportare Tiziano a casa.
Le storie cominciano a unirsi quando Alì contatta Monica, che aveva conosciuto durante una gita scolastica qualche mese prima, per chiederle di ospitarlo finché non elabora un piano per vendicarsi dei suoi aggressori.
Monica, Amir e altri ragazzi si troveranno così coinvolti in una faccenda complicata, in cui è implicato un traffico di droga, che i delinquenti che lo gestiscono non hanno alcuna intenzioni di fare saltare per colpa di un branco di ragazzini decisi a metter loro i bastoni tra le ruote.
Un caso intrigante, che parte presentando alcune storie separate per poi andarle a intrecciare e a unirle tra loro in una storia appassionante e un po' intricata, adatta a partire dai 12/13 anni in su.
Sopra: Sulla copertina dallo sfondo azzurro/grigio vediamo una barca vista dall'alto con sopra due ragazzi, che dovrebbero essere Tiziano e Amir, anche se quest'ultimo dovrebbe avere la pelle scura e non bianca.
"MISS JUSTICE: Un omicidio in collegio" di Elly Griffiths con 221 pagine, edito nel 2023 dalla DEAgostini (costo di 15,90 euro. Titolo originale: "A girl called justice", 2019).
Justice Jones è una ragazza curiosa e appassionata di misteri. Sogna di
risolvere casi importanti come una vera detective di Scotland Yard e
quando viene mandata a studiare a Highbury House, un esclusivo collegio
nella campagna inglese, capisce subito che quel luogo nasconde
un'infinità di segreti.
L'arrivo coglierà la ragazza un po' di sorpresa dato che prima d'ora ha sempre studiato a casa con la madre senza mai mettere piede in una scuola, ma purtroppo la madre è morta e quindi il padre, un avvocato, ha iscritto la figlia in un collegio. "<<Mio padre è un avvocato, mia madre è morta.>>
<<Morta?>> chiese Eva spalancando gli occhi. <<Che cosa orribile.>>
<<Be', è accaduto sa poco>> rispose Justice. Per la precisione, erano passati trentuno giorni, ma non le piaceva dirlo ad alta voce. Da un lato, pronunciarlo lo rendeva reale e, dall'altro, la compassione della gente le faceva venire voglia di piangere e, se c'era una cosa che non avrebbe fatto a Highbury House, era piangere. <<Studiavo con mia madre, a casa>> disse per cambiare argomento. <<Non ho mai frequentato una scuola.>>"
Certo, l'arrivo di Justice non passa inosservato
- il suo taglio di capelli alla tomboy sconvolge tutte le signorine
perbene che studiano lì - e dunque muoversi
furtivamente nel collegio non sarà affatto facile per la giovane
detective in erba. Justice però non ha intenzione di farsi scoraggiare
dalle infinite regole di Highbury House. Non da quando ha scoperto che
poco prima del suo arrivo una cameriera ha perso la vita proprio tra
quelle fredde mura.
E se l'assassino fosse ancora tra loro? Se colpisse
ancora? Lunghi corridoi scricchiolanti, lugubri torri che sembrano
infestate dai fantasmi, insegnanti dall'aria arcigna e una lista di
silenziosi indizi che solo una mente lucida e brillante può decifrare...
Forse Justice Jones ha trovato pane per i suoi denti? Non le resta che
armarsi di taccuino e pazienza e iniziare a stilare una lista di
sospettati per far luce sul mistero e scoprire la verità.
La storia è intrigante e l'ambientazione contribuisce bene a creare la giusta atmosfera. Come afferma più volte Justice la scuola "Sembra uscita da una storia dell'orrore". Infatti, nonostante la Highbury House sia "una scuola molto esclusiva" ed "estremamente costosa", come spiega Rose, una compagna di stanza della protagonista, è pervasa da un'atmosfera inquietante, forse dovuta al fatto che la scuola sia vecchia. La stanza dove dorme Justice è lunga e ha cinque letti, finestre piccole e alte e una sola lampadina in fondo alla stanza. Il dormitorio è dotato di un bagno freddo, con "piastrelle crepate, intonaco che si staccava dalle pareti, muffa attorno alla vasca e al lavandino" e con uno specchio macchiato... insomma, non certo il tipo di ambiente che ci si aspetterebbe di trovare in un collegio esclusivo e costoso.
Altra cosa che mi ha colpito, e non in positivo, è il fatto che alle ragazze sia permesso fare il bagno una volta a settimana, mentre alla mattina si possono solo lavare la faccia e le ascelle. Come spiega Rose a Justice: "Il bagno si fa una volta alla settimana. al mattino ti puoi solo lavare la faccia e le ascelle." Cioè, capisco non farsi il bagno tutti i giorni, ma una volta a settimana è un po' pochino, soprattutto per delle ragazze preadolescenti/adolescenti.
Comunque inizialmente pensavo che la storia fosse ambientata ai giorni nostri, invece leggendo mi si è insinuato il dubbio che non fosse proprio così, ma che fosse ambientata nella prima metà del 1900, anche se non riuscivo a capire l'anno preciso. Ad un certo punto viene detto che il padre di Justice guida una Lagonda, che è una macchina di lusso che venne costruita dal 1906 fino al 2016. A farmi capire però l'anno esatto in cui è ambientata la storia è stato quando la signorina de Vere, la direttrice, dice a Justice che leggeranno "National Velvet" di Enid Bagnold, che a quanto pare è "stato pubblicato l'anno scorso". Il libro esiste veramente, ed è stato edito nel 1935, per cui la storia è ambientata nel 1936.
La storia è intrigante, anche se parte un po' lentamente: all'inizio la protagonista viene a conoscenza della morte di una domestica, che sembra essere dovuta a una polmonite, anche se alcune cose non quadrano. Quindi inizialmente non c'è molto su cui indagare, solo qualche voce, e infatti la prima parte del romanzo serve più che altro a fare conoscere ai lettori i personaggi e l'ambiente scolastico, che è alquanto affascinante.
In seguito però le cose si complicano, dopo un'abbondante nevicata, che rischia di isolare la scuola, e con il ritrovamento di un nuovo cadavere, questa volta di una insegnante. La preside afferma che si è trattato di un incidente... ma anche stavolta le cose non tornano e le indagini iniziano a farsi serie.
Storia dall'inizio forse un pochino lento, ma probabilmente perché si tratta del primo romanzo, in cui l'autrice si prende del tempo per fare conoscere ai lettori la protagonista e il nuovo ambiente scolastico in cui si ritrova, per cui la parte investigativa viene inizialmente messa un po' da parte, per approfondire comunque argomenti e situazioni interessanti. Ad esempio, come dicevo, mi è piaciuta molto l'ambientazione del collegio, che non è una di quelle scuole moderne che attualmente ritroviamo spesso descritte nei romanzi per young adulti, ma una scuola degli inizi del '900, dove le ragazze erano trattate un po' meno con i guanti (cibo della mensa spesso abbastanza schifoso, partire sportive d'inverno sotto la pioggia, sistemi di riscaldamento assenti quasi ovunque nella struttura in pieno inverno...).
Pian piano comunque le vicende entrano nel vivo, facendosi sempre più interessanti fino ad arrivare ad un finale abbastanza adrenalinico, con un antagonista non facile da individuare; la stessa Justice verso la fine si ritrova ad avere molto sospettati ma nessuno di abbastanza convincente da poter essere quello definitivo.
Volume carino e avvincente, a maggio del 2024 è stato tradotto anche il secondo libro e spero che continuino anche con gli altri, in quanto in inglese siamo per ora arrivati a quattro capitoli. Anche perché proprio il terzo sembra parlare di un fantasma, intitolandosi "The Ghost in the garden".
Sopra: Sulla copertina vediamo una silhouette netta che dovrebbe rappresentare Justice, la protagonista, la quale sta tenendo in mano una treccia, come se si fosse appena tagliata i capelli. In realtà tale immagine non ha corrispondenza nel testo, in quanto lei arriva al collegio già con i capelli corti.
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