lunedì 24 gennaio 2022

FAIRY OAK: La storia perduta di Elisabetta Gnone

Eccomi qui a parlarvi un'altra volta della serie di FAIRY OAK. Come vi avevo infatti annunciato nel post di settembre del 2020 (questo, in cui vi avevo parlato per la prima volta della saga), alla fine l'autrice, Elisabetta Gnone, per il quindicesimo anniversario dall'uscita del primo libro, ha scritto un nuovo capitolo per questa serie (in realtà a novembre del 2021 ne ha pubblicato pure un altro: "Il destino di una fata", ma quello lo vedremo più avanti).
Oggi infatti sono qui per parlarvi di "FAIRY OAK: La storia perduta", pubblicato ad ottobre del 2020.

Sopra: La copertina mostra le gemelle mentre guardano una coda da balena, animale legato a un'antica leggenda di Fairy Oak.
 
Il volume inizia con una nota dell'autrice che spiega: "A quindici anni di distanza dalla pubblicazione del primo libro della saga (era il 26 ottobre del 2005 quando venne pubblicato Il Segreto delle Gemelle) ho sentito il desiderio di tornare a Fairy Oak e di portarvi con me, per rincontrare i vecchi amici e rivedere i luoghi che abbiamo amato e dove siamo stati bene".
Ecco perché a distanza di diverso tempo l'autrice ha deciso di pubblicare un nuovo libro dedicato a questa fantastica città e ai suoi abitanti, ma nel frattempo "Il tempo è passato e molte cose sono cambiate a Fairy Oak..." 
Questo volume si apre infatti facendoci rincontrare le due protagoniste della vecchia serie: Vaniglia e Pervinca, due gemelle di cui però la prima è una strega della luce, mentre la seconda una strega del buio. Questa volta però la voce narrante della storia non è più Felì (la loro fata baby sitter), ma sono direttamente le gemelle, di cui l'autrice alterna i punti di vista, facendo scrivere alcuni capitoli a una e altri all'altra. 
Inoltre le gemelle che il lettore conosce all'inizio del libro non sono più le ragazzine di 12 o 16 anni che egli aveva conosciuto nei precedenti libri della saga, adesso sono due signore anziane: due nonne per la precisione (di 8 nipoti).
Vaniglia e Pervinca stanno infatti aspettando, a casa di Vaniglia, di recarsi a pub del paese con i mariti, i figli e i nipoti, e mentre aspettano gli capita di riguardare vecchie fotografie davanti a un tè, ricordando vecchi amici e grandi avventure. Questo libro narra una storia, in particolare, quella dell'anno della balena. Cominciò tutto con una lezione di storia, in cui la professoressa Foresta assegna ai suoi studenti, come compito di storia, di ricostruire il proprio albero genealogico. Nel corso delle ricerche però i ragazzi si imbattono in una leggenda misteriosa e antica. Indagando tra gli archivi, le gemelle Vaniglia e Pervinca, con gli amici di sempre, si mettono sulle tracce di una storia perduta e dei suoi misteriosi protagonisti. E mentre il loro sguardo ci riporta nella meravigliosa valle di Verdepiano, si consolidano vecchie amicizie, ne nascono di nuove, si dichiarano nuovi amori e si svelano sogni che diventano realtà.
 
Sopra: Un'immagine interna del libro che ci mostra le nostre gemelle (Vaniglia e Pervinca) assieme alla loro amica Flox, mentre studiano assieme per la ricerca di storia.
 
Come per tutti i romanzi della serie anche questo ha al suo interno delle illustrazioni. In particolare ce ne sono di due tipi: in bianco e nero e a colori.
Quelle in bianco e nero sono opera di Claudio Prati e sono inserite solitamente assieme al testo, anche se qualche immagine arriva a occupare un'intera pagina. Sono spesso disegni che ritraggono oggetti (come verdure, un servizio da tè, degli attrezzi per il giardinaggio...) oppure scorci di paesaggi e vedute del villaggio (alcune case, il cimitero, il faro, le scogliere...).
Sono disegni graziosi e delicati, realizzati a matita, in cui si vedono le ombreggiature e i punti luce, essi comunque sono anche piuttosto dettagliati e neanche troppo semplici come rappresentazioni.

 
Sopra: Alcuni dei disegni in bianco e nero presenti nel volume, assieme ai testi. Queste immagini mostrano alcuni scorci del villaggio.
 
Le illustrazioni a colori, carine e molto graziose, con uno stile dai tratti tondeggianti, sono invece opera di Valeria Turati e sono inserite solo in alcuni punti del libro. Come per i precedenti 7 libri della saga anche in questo esse sono divise in due blocchi posizionati al centro di ciascun romanzo. Tali blocchi di pagine colorate sarebbero i due albi di ricordi di Vaniglia e Pervinca dedicati alla loro infanzia.
Tali immagini ritraggono infatti soprattutto le due protagoniste, mostrate spesso in compagnia dei loro amici, a volte in camera oppure all'aperto. Le immagini mostrano anche diversi luoghi del villaggio, alcuni già conosciuti ed altri nuovi, aiutando quindi ad arricchire ulteriormente l'immaginario del lettore riguardo l'aspetto dei personaggi e del villaggio.
Per le immagini a colori l'artista ha scelto delle tinte vivaci, accese e brillanti ed inoltre tutte le illustrazioni risultano sempre molto colorate e allegre, specialmente grazie ai colori dei capelli e dei vestiti dei personaggi (che, ricordo, sono piuttosto particolari: con gonne lunghe o fino al ginocchio, abiti, stivali e giacche ricche di fiocchi, fiori, increspature e balze, nonché calze molto colorate).
 
 


Sopra: Alcune illustrazioni che mostrano alcuni ricordi d'infanzia delle gemelle, in cui vediamo infatti quest'ultime (in queste immagini soprattutto Pervinca)durante alcuni momenti di vita quotidiana.
 
Come è stato quindi questo libro che ha riportato noi lettori a Fairy Oak, dopo ben 10 anni? (l'ultimo volume della quadrilogia risale infatti al 2010). Sicuramente per un lettore amante della saga originale e della serie, in generale, è una una bella esperienza. All'inizio del volume l'autrice afferma di aver voluto tornare a Fairy Oak perché ne sentiva la mancanza e questo rispecchia probabilmente anche lo stato d'animo di molti lettori (soprattutto i più vecchi, ma secondo me anche di quelli più "nuovi"). L'intento dell'autrice di riportarci a Fairy Oak per incontrare nuovamente i suoi abitanti è certamente riuscito, e non a caso nella storia rivestono una grande importanza i ricordi e la memoria: la storia è infatti narrata dalle due gemelle che, ormai anziane, ricordano la loro gioventù. 
Il cambiamento della voce narrante è stato una novità interessante, che all'inizio può lasciare un po' spiazzato il lettore (abituato dopo sette libri alla voce della fatina Felì), che però si abituerà presto alla novità e finirà con l'apprezzarla. E' bello, dopo sette libri, che finalmente siano le protagoniste a raccontarci gli eventi dal loro punto di vista, soprattutto perché entrambe fungono da voce narrante, per cui ciò ci permette di scoprire i punti di vista (e le personalità) di entrambe.
Anche se un po' strano ho apprezzato anche che l'autrice ci abbia fatto conoscere le nostre Vaniglia e Pervinca anziane, non più quindi come delle eterne ragazzine di 10/11 anni (età che avevano in tutti gli altri libri, arrivando a volte a 15). In questo modo il lettore ha finalmente potuto sapere come sono proseguite le vite delle sue eroine: prima sapevamo solo che Pervinca si era sposata con Grisam e Vaniglia con Jim, adesso sappiamo che la prima faceva la meteorologa e la seconda scriveva per il giornale; che Pervinca ha avuto 3 figli maschi, mentre Vaniglia 2 gemelle, e che ora hanno in totale 8 nipoti. Sappiamo anche che Felì è tornata a Fairy Oak per fare da baby sitter alle figlie di Vaniglia, mentre i figli di Pervinca non hanno mai avuto una fata baby sitter. Insomma, questo volume ha arricchito il lettore di tante grandi e piccole informazioni riguardo alle protagoniste ma anche riguardo gli altri abitanti del villaggio (chi si è sposato con chi, quanti figli ha avuto...).
Diciamo che dopo tanti libri esclusivamente dedicati ad approfondire il passato delle gemelle (tipo la loro infanzia o quello che è successo subito dopo gli eventi della trilogia) è stato bello scoprire qualcosa di loro anche come persone adulte (e non più solo come neonate, bambine o ragazzine di 10-15 anni).
Per quanto riguarda invece la storia proposta essa è un flashback, in quanto le due protagoniste narrano un'avventura vissuta da giovani, dopo gli eventi della prima trilogia, ma prima che loro compissero 15 anni. La storia è interessante ed avvincente, in quanto invoglia effettivamente il lettore a continuare a leggere per sapere quale mistero si cela dietro un evento del passato (per il quale due famiglie del villaggio continuano a non parlarsi anche dopo 200 anni) e alla leggenda della balena (si narra infatti che una balena visiti ogni 200 anni le coste di Verdepiano per cercare il suo piccolo). 
L'autrice riesce a tenere alta l'attenzione del lettore facendolo concentrare su vari aspetti della storia: i principali sono la leggenda della balena e i due ragazzi morti 200 anni fa (di cui si dovrà scoprire l'identità e quali circostanze hanno portato alla loro dipartita); ma poi vi è anche la ricerca dell'albero genealogico (che farà scoprire a vari personaggi dei legami e parentele inaspettate); scoprire chi ha fondato il villaggio; le varie relazioni tra gli amici della Banda del Capitano; la relazione tra questi, Desmo (un altro ragazzo del villaggio) e il suo cane (vicenda che gli amanti degli animali, e soprattutto dei cani, apprezzeranno molto); la relazione tra i ragazzi e il loro professore di storia; il fatto che le gemelle abbiano deciso di adottare una cagnolina...
Ne risulta quindi un insieme di vicende, tra loro intrecciate e interconnesse, che manterrà viva l'attenzione del lettore, il quale non vedrà l'ora di arrivare alla fine per sapere come finisce la storia. Per questo motivo, nonostante il volume sia rivolto esplicitamente a chi ha letto gli altri sette libri della saga (o almeno la prima trilogia), credo che esso possa essere apprezzato anche come volume singolo, anche se ovviamente chi non ha letto gli altri non si sentirà subito così legato a tutti i personaggi (e gli ci vorrà un po' per conoscerli).
Un altro libro che approfondisce altri aspetti della vita delle nostre protagoniste, ma che almeno ci porta una bella avventura intrigante e inedita, di una certa sostanza, mentre gli ultimi due volumi della quadrilogia ("Flox sorride in autunno" e "Addio, Fairy Oak") erano più dei compendi alla saga principale (carini, ma secondo me non così eccezionali o basilari).
Come sempre anche l'edizione è molto bella e curata, grazie anche alle illustrazioni davvero incantevoli, colorate e graziose, che aiutano il lettore a immedesimarsi ancora di più nella storia, facendolo ritornare nel mondo incantato di Fairy Oak (che ormai gli risulterà abbastanza familiare).
 
Il romanzo è stato pubblicato nel 2020 dalla Salani Editore; ha 400 pagine, una copertina rigida dotata di sovracopertina, misura 20,6 cm d'altezza e 14,5 cm di lunghezza e costa 18,00 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

Nessun commento:

Posta un commento