lunedì 31 maggio 2021

Cappuccetto rosso (primo sogno) di Gabriel Pacheco

Gabriel Pacheco è un'illustratore messicano nato nel 1973 e che finora ha illustrato numerosi albi, tra cui "La Bella e la Bestia" (2014) e "Barbablù" (2018) di cui vi avevo precedentemente parlato.
Ora (2021) Questo artista ha deciso di cimentarsi nell'illustrare, a modo suo, un'altra fiaba, dando così vita al silent book di cui vi parlerà adesso: "Cappuccetto rosso (primo sogno)".
 
Sopra: La copertina di questa versione di Cappuccetto illustrata da Pacheco mostra la protagonista in un letto, assieme a dei fiori, mentre osserva il lettore frontalmente.
 
 Come ho scritto sopra questo albo, a differenza di altre opere illustrate da Pacheco in passato (tra cui i già citati "La Bella e la Bestia" e "Barbablù", ma anche "La strega e lo spaventapasseri", "Messer Gatto"...) è un silent book, cioè un libro privo di testo.
 L'unico testo che compare in tutta l'opera, alla fine del libro, è una frase tratta da una poesia intitolata "Primo sogno", scritta dalla poetessa messicana Jana Inés de la Cruz. La frase afferma: "Il sonno tutto, infine, possedeva; tutto infine, il silenzio dominava".
 Al lettore non rimane quindi che affidarsi allo scorrere delle immagini per provare a immaginare la storia, che riprende quella della nota fiaba di "Cappuccetto Rosso" (probabilmente nella versione dei Grimm), ma che non è proprio la stessa.
Inizialmente vediamo una bambina che sta dormendo nel suo letto, prima di essere svegliata da una donna (probabilmente la madre), che la fa alzare e vestirsi (e mettersi in testa un cappuccio/cappello rosso). La bambina, quindi, dopo aver ricevuto dalla madre un cestino, si avvia nel bosco, dove incontra un lupo gigantesco. Dopodiché l'animale sembra giungere per primo alla casa della nonna, vi entra dentro e si accosta all'anziana che sta dormendo nel letto. Quando la bambina arriva anch'ella a casa della nonna quest'ultima non c'è, ma non c'è neppure il lupo...
 
Sopra: La scena in cui la madre della bambina le porge un cestino prima di mandarla nel bosco.
 
I disegni realizzati da Pacheco, protagonisti di quest'opera, sono molto belli, originali, eleganti, con uno stile visionario, da tratti onirici e poetici, con ambientazioni surrealiste.. 
Lo stesso Pacheco in un'intervista aveva affermato che gli piace lavorare con immagini incerte, strane; gli piace il momento in cui la realtà si diffonde e tutto sembra uno strano sogno, gli piace vivere cancellando la linea che separa la vita reale dai sogni e dalla fantasia, in modo che non ci sia più differenza. In questo modo, per lui "illustrare è un modo fantastico di osservare la vita".
Le illustrazioni di Pacheco presentano inoltre molti elementi simbolici al loro interno, specialmente in questo caso, in cui le immagini non sono accompagnate da alcun testo a cui dover fare riferimento. Molto spesso, inoltre, non si capisce di preciso se quanto rappresentato sia un momento reale della storia o se fa parte di un sogno. La parte in cui la bambina rivede la nonna all'interno di una foresta sembrerebbe ad esempio far parte di un momento onirico, anche perché successivamente la nonna scompare nuovamente nel nulla, quando arriva il taglialegna.
Le tavole dell'artista si presentano comunque molto dettagliate e ricche di particolari, nonché molto curate, sebbene spesso giochino con elementi di vuoto. Poiché l'artista sfrutta sempre la doppia pagina  nelle illustrazioni sembrano spesso esserci molti spazi vuoti, porzioni di pagina in cui si vede solo un terreno con pochi e anche nessun elemento.

 
 
Sopra: I disegni realizzati da Pacheco, protagonisti di quest'opera, sono molto belli, originali, eleganti, con uno stile visionario, da tratti onirici e poetici, con ambientazioni surrealiste. Sopra vediamo la scena dell'incontro con il lupo, mentre in basso l'incontro della bambina con la nonna.
 
Una caratteristica molto particolare delle sue illustrazioni è l'uso e la scelta del colore: in quanto a predominare in maniera incontrastata è il colore grigio, che in queste immagini troviamo praticamente ovunque. Esso è presente negli sfondi, assieme al nero e al bianco, ma anche negli abiti, nelle coperte sui letti,  e negli incarnati dei personaggi, nelle ombre sui loro vestiti e sui loro volti. D'altronde l'ampio uso di questo colore nei suoi disegni è un tratto distintivo del suo stile, poiché per lui "Il grigio è la presenza di un'origine che disperde il vuoto e incorpora la luce a poco a poco".
Rispetto ad altre sue opere, in questa sono pochi i colori che compaiono oltre al grigio (e oltre al nero e al bianco), in particolare possiamo notare il rosso e il blu, e qualche volta anche il marrone. Di rosso è colorato, ad esempio, il cappuccio che indossa la protagonista e che in alcune sequenze perderà. Di blu sono stati invece dipinti alcuni elementi degli sfondi come gli alberi e le piante della foresta, alcuni fiori e rami che sbucano dal terreno, ma anche i capelli della bambina e alcuni abiti della mamma e del taglialegna. Il marrone è stato utilizzato per alcuni oggetti in legno della casa, per il grembiule della mamma, per alcune piante nel bosco e talvolta anche negli sfondi, mischiato al grigio, per infondere dei toni un po' più caldi alla scena.
 

 

Sopra: Da notare, nelle illustrazioni, l'uso e la scelta dei colori. Come potete vedere predominano molto i grigi, il nero e il bianco, ma spiccano anche altri colori quali il rosso (del cappello), il blu (dei capelli della bambina, ma anche delle scarpe e dei fiori) e il marrone (nel manico dell'ascia).
 
"Cappuccetto rosso (primo sogno)" di Gabriel Pacheco è un silent book molto interessante, in cui l'artista ha rivisitato a suo modo, tramite la sua immaginazione e le sue tavole, la famosissima fiaba di "Cappuccetto Rosso". Ne è risultata un'opera complessa, per nulla scontata, poiché presenta molti elementi simbolici e gioca con diversi elementi e sequenze oniriche (d'altronde il titolo del libro è "primo sogno"), e per il lettore non sarà sempre facile capire se ci si trova in una dimensione di realtà oppure di sogno.
Dopotutto questo non è un albo di facile interpretazione e, anzi, si può affermare che può non esistere un'unica interpretazione valida per le immagini e la storia narrata in questo silent, per cui i lettori potranno sbizzarrirsi nel proporre ciascuno la propria.
A me ad esempio è venuto da chiedermi che cosa rappresentasse il cappuccio rosso che la bambina porta in testa, ma che a volte perde o sembra togliersi di proposito. Oppure se il lupo ha mangiato davvero la nonna, o che cosa significa quel ciondolo a forma di luna che la bambina riceve dalla nonna. E mi sono chiesta perché, una volta riaccompagnata a casa, la bambina senta il bisogno di scappare fuori dalla propria abitazione (per poi, sembra, farci ritorno poco dopo).
Questo lo rende un libro adatto ad essere proposto a lettori di diverse età, dai più giovani fino agli adulti, e anzi sarebbe molto interessante vedere che cosa colgono lettori di differenti età (ad esempio non sono sicura di come potrebbe essere accolto da bimbi piuttosto piccoli, tipo 3 anni, per i quali il libro sarebbe fruibile anche in autonomia grazie all'assenza dei testi).
 
Questo libro è stato edito in inglese nel 2021 dalla Logos Edizioni, l'opera ha 64 pagine, una copertina rigida, misura 20 cm d'altezza e 28 cm di lunghezza e costa 18 euro.

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