lunedì 24 agosto 2020

The annotated classic Fairy Tales a cura di Maria Tatar

Dopo aver parlato di "The annotated Brothers Grimm" recensirò ora un altro titolo appartenente alla medesima collana: "The annotated classic Fairy Tales" a cura di Maria Tatar (la quale ha lavorato anche a "The annotated Hans Christian Andersen" e "The annotated Peter Pan", oltre al già citato "The annotated Brothers Grimm").

Sopra: La copertina di questa edizione presenta scritte e raffinati decori fucsia dai riflessi metallizzati, in cui sono inserite alcune illustrazioni, che spiccano sullo sfondo giallo.

Il volume si apre con l'introduzione di Maria Tatar che spiega come, per molti, i libri per l'infanzia siano di estrema importanza, e questo vale in particolare con le fiabe, grazie a cui i bambini capiscono, inconsciamente, che il mondo non è pieno solo di cose belle e di brave persone, ma anche di conflitti, e che la vita può essere dura e faticosa prima di giungere al lieto fine. E parte del potere di queste fiabe deriva non solo dai testi, ma anche dalle illustrazioni, le quali riescono a sprigionare un potere estetico capace di produrre una risposta emozionale che raramente è possibile trovare nelle illustrazioni contemporanee.
Bisogna comunque ricordare (come dice John Updike) che le fiabe che ci vengono lette da bambini hanno le loro origini "in a culture of adult storytelling". Infatti, se leggiamo le storie nelle prime forme in cui furono scritte scopriremo "preoccupation and ambitions that conform to adult anxieties and desire". Le fiabe sono state tuttavia trapiantate con successo nell'ambito della letteratura per l'infanzia, diventando una forma di intrattenimento (anche) per i bambini, grazie al loro fascino. Tanto che, nel corso del tempo, hanno finito per attirare l'attenzione anche di psicologi quali Bruno Bettelheilm, il quale sosteneva che le fiabe hanno un importante valore terapeutico. Altri studiosi, come il filosofo Walter Benjamin, si sono invece interrogati sul valore morale che tali racconti possono trasmettere, ricordandoci che "the morality endorsed in fairy tales is not without complications and complexities". Inoltre, sebbene spesso le fiabe non forniscano morali così chiare e cristalline, esse continuano però a presentarci opportunità per pensare alle nostre ansie e ai nostri desideri, fornendoci varie strade da seguire. I racconti fiabeschi danno inoltre l'opportunità agli adulti di parlare con i propri figli di questioni quotidiane, dei loro problemi e delle loro paure, ma anche dei loro desideri.
Tatar infine ci spiega come le fiabe contenute in questa raccolta "did not require editorial interventions in a earlier age, precisely because they were brought up to date by their tellers and tailored to the cultural contex in which they were told". Inoltre le annotazioni presenti nelle storie vogliono arricchire l'esperienza del lettore, facendolo venire a conoscenza e riflettere riguardo alcuni aspetti, storici  e culturali, di una determinata fiaba.
E' interessante inoltre che, prima di partire col capitolo in cui vengono presentate le varie fiabe, ne sia stato inserito uno (intitolato "Scenes of storytelling") in cui sono state raccolte e commentate diverse immagini (illustrazioni ma anche foto) che ritraggono il momento della narrazione.
Dopo tale capitolo inizia quindi quello che contiene le fiabe, le quali sono anticipate da un commento che le introduce spiegando il contesto storico e culturale in cui sono nate e si sono sviluppate, per poi essere accompagnate da alcune annotazioni che ne spiegano gli aspetti più nascosti e subconsci. Le fiabe presenti nella raccolta sono: "Little Red Rinding Hood", "Cinderella, or the little glass slipper", "Hansel and Gretel", "Beauty and the Beast", "Snow White", "Sleeping Beauty", "Rapunzel", "The frog king, or Iron heinrich", "Rumpelstiltskin", "Jack and the beanstalk", "Bluebeard", "The juniper tree", "East of the sun, west of the moon", "Molly Whuppie", "The story of the three little pigs", "Donkeyskin", "Kate Crackernuts", "Master cat, or puss in boots", "The story of the three bears", "Tom Thumb", "The emperor's new clothes", "The little match Girl", "The princess and the pea", "The ugly duckling" e "The little mermaid".
Successivamente è presente un capitolo che contiene le biografie degli autori delle fiabe (Alexander Afanasev, Andersen, Perrault, Leprince de Beaumont, i fratelli Grimm, Peter Christen Asbjornsen e Jorgen Moe, Joseph Jacobs) a cui ne segue un altro che contiene le biografie degli illustratori.
Alla fine del volume sono inoltre presenti quattro appendici, la prima delle quali contiene due ulteriori fiabe (tra cui la versione di "Cappuccetto Rosso" di Perrault), la seconda contiene invece la storia dei tre orsi di Robert Southey, mentre la terza e la quarta appendice contengono, rispettivamente, le illustrazioni di Walter Crane e di George Cruikshank.

Sopra: Le pagine in cui è presente l'inizio della fiaba "East of the sun, west of the moon", in cui è anche possibile vedere un'illustrazione di Edmund Dulac di tale racconto.

Questo volume presenta al suo interno tantissime illustrazioni, la maggior parte delle quali provengono dal repertorio di immagini di artisti del Diciannovesimo secolo quali: Gustave Dorè, Arthur Rackham, Edmund Dulac, Walter Crane, Kay Nielsen, Ivan Bilibin, Edward Burne-Jones, George Cruikshank e Maxifield Parrish.
Vi parlerò brevemente di alcuni di quelli più famosi:
Gustave Dorè (1832-1883) è stato un pittore ed incisore francese le cui illustrazioni mostrano una straordinaria ricchezza di dettagli e sfumature, con una rappresentazione della natura che fa trasparire stupore, ammirazione e grandiosità. I corpi dei soggetti delle incisioni sono caratterizzati da una notevole plasticità e realismo anatomico ed anche i volti dei vari personaggi sono resi in maniera notevole, conferendo loro molta espressività.
Arthur Rackham (1867-1939) è uno dei più famosi illustratori del Diciannovesimo secolo, poiché è stato capace di creare immagini molto belle e particolari, ricche di mistero e di magia, dotate di un fascino molto particolare. Le illustrazioni di questo artista si caratterizzano, infatti, per gli alberi nodosi, per le sue creature dall'aspetto raggrinzito e rugoso, per le sue fanciulle dai tratti raffinati, delicati e quasi eterei. Le sue immagini sono sia a colori che in bianco e nero, anche se quelle a colori di presentano sempre sui toni del marrone, il che dà loro un'atmosfera un po' opprimente e cupa.
Edmund Dulac (1882-1953) fu un illustratore francese, poi naturalizzato inglese, che iniziò la sua carriera illustrando 60 immagini ad acquerello per un set di novelle delle sorelle Bronte. Col tempo egli ha eliminato dalle convenzioni artistiche occidentali, eliminando l'uso della prospettiva, investendo le sue energie nel decorare superfici dalle forti tonalità.
Walter Craine (1845-1915) è considerato uno dei pionieri dello stile Liberty, anche se all'inizio fu influenzato dalla corrente pittorica dei Preraffaeliti. Le sue illustrazioni, molto raffinate, si riconoscono subito per il gran numero di dettagli e l'attenzione ai particolari (in particolare agli abiti e alle architetture), nonché per i loro colori accesi e brillanti.
Le illustrazioni di Kay Nielsen (1886-1957) presentano uno stile raffinato ed elegante, ricco di elementi decorativi dettagliati e di colori forti e decisi (ma, all'occorrenza, anche tenui e delicati). L'artista fu influenzato inizialmente dalla propria esperienza teatrale, dallo stile Libery e dal movimento dell'Art déco e, in seguito, dalle xilografie giapponesi. Le figure di Nielsen, le quali si stagliano su uno sfondo prospettico appiattito, appaiono allungate, con un fisico longilineo e lineamenti delicati (quasi effeminati), il che infonde ai suoi disegni un tocco surreale.

 
Sopra: Due illustrazioni della fiaba di "Cappuccetto Rosso" di quando la bambina incontra il lupo travestito da nonna.  A sinistra quella realizzata da Rackham e a destra quella di Gustave Dorè.

 
Sopra: A sinistra  un'illustrazioni della fiaba di "La sirenetta" di Edmund Dulac e a destra un'immagine de "La Bella e la Bestia" di Walter Crane.

In questo volume comunque non sono state inserite solamente le illustrazioni degli autori riportati sopra (quelli sono coloro a cui è stata poi dedicata una biografia all'interno dell'opera), ma vi sono anche quelle di artisti (alcuni tra l'altro pure molto famosi) quali: Harry Clarke, Wanda Gag, Harry Clarke, Hermann Vogel, Ludwig Richter, W. Heat Robinson, Warwick Goble, Gustav Teggren e molti altri (vi sono anche alcune immagini di cui non si conosce l'autore, per cui sono state riportate con la scritta "anonimous")...
Le immagini contenute in questo volume non sono state inserite solamente per rendere maggiormente piacevole l'esperienza di lettura, ma sono state anche arricchite di preziose e interessanti annotazioni, per offrire al lettore la possibilità di interrompere momentaneamente la narrazione per soffermarsi a riflettere sul alcuni aspetti della storia.
In alcuni casi, addirittura, diverse immagini di diversi autori, che ritraggono però una stessa scena, sono state messe l'una accanto all'altra proprio per permettere al lettore di confrontarle. Altre volte sono state messe una vicino all'altra, in sequenza, le illustrazioni realizzate dallo stesso autore per una determinata fiaba.

 
Sopra: In alcuni casi diverse immagini di diversi autori, che ritraggono però una stessa scena, sono state messe l'una accanto all'altra per permettere al lettore di farne un confronto. Nelle immagini più in alto vediamo un esempio con la fiaba di "Cappuccetto Rosso" con le scene in cui la bambina incontra il lupo. Le immagini sono state realizzate da Maxfiel Parrish, Warwick Goble, Arthur Rackham (immagine a sinistra), Jessie Willcoz Smith, Harry Clarke, Margaret Evans Prince (a destra).

 
Sopra: Un altro caso in cui diverse immagini di diversi autori, che ritraggono però una stessa scena, sono state messe l'una accanto all'altra per permettere al lettore di confrontarle. Nelle immagini più in alto vediamo un esempio con la fiaba di "Biancaneve" con le scene in cui la bambina sta per venire uccisa dal cacciatore, con le immagini realizzate da Theodore Hosemann, George Soper e Franz Juttner (immagine a sinistra). A destra la fiaba de "La sirenetta" con le immagini di  Rackham, Edmund Dulac e Jeannie Harbour.

  
Sopra: Altre volte sono state messe l'una vicino all'altra, in sequenza, le illustrazioni realizzate dallo stesso autore per una determinata fiaba. In questo caso vi ho riportato delle pagine della fiaba di "Cenerentola" in cui ci sono una serie di illustrazioni in sequenza di Edmund Dulac.

"The annotated classic Fairy Tales" è un'ottima raccolta di 26 fiabe di vari autori e scrittori, estremamente interessante da leggere per via della ricchezza di informazioni contenute in essa, nonché per la presenza, alquanto unica, delle note presenti accanto ai testi.
Le belle illustrazioni di vari artisti quali Arthur Rackham, Kay Nieln, Walter Crane, Wanda Gag, Warwick Goble ecc... la rendono inoltre molto valida e varia anche sotto il profilo artistico (peccato che spesso le illustrazioni siano piuttosto piccole, anche quando ci sarebbe stata la possibilità di stamparle più grandi), in questo modo il lettore ha la possibilità di scoprire alcuni importanti artisti del passato. Il fatto che la Tatar abbia affiancato alcune illustrazioni di diversi artisti (ciascuna accompagnata da un commento dell'autrice) che ritraggono la medesima scena rende il tutto ancora più interessante, in quanto dà la possibilità al lettore di poterle confrontare.
Un'ottima raccolta molto interessante e unica, che si rivolge sia agli adulti che ai bambini, ricca di informazioni e di immagini che forniscono numerosi spunti di riflessione.

Questa raccolta è stata pubblicata nel 2002 dalla W.W. Norton & Company. L'opera è dotata di una copertina rigida con sovracopertina, ha 450 pagine, misura 26 cm d'altezza e 23 cm di lunghezza e costa 20 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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