lunedì 18 marzo 2019

Greta la Matta di Geert de Kockere e Carll Cneut

Questa volta vi parlerò di un albo illustrato poco conosciuto e piuttosto particolare: "Greta la Matta" di Geert de Kockere e Carll Cneut. Un albo illustrato che si basa su un quadro realizzato da Bruegel il Vecchio nel 1561 "Dulle Griet". Dulle Griet era una strega del folclore fiammingo, personificazione dell'avarizia.

Sopra: L'albo illustrato "Greta la Matta" presenta una copertina completamente scura, ma che a ben vedere non è proprio nera, ma di color Bruno Van Dick, un marrone scurissimo tendente al nero.

Il libro ci narra la storia di Greta, che da piccola tutti chiamavano Greta la Dolce poiché era una bambina adorabile, in seguito però fu chiamata Greta la Peste in quanto "Poi era cresciuta abbastanza per diventare cattiva". Crescendo voleva fare tutto quello che non si può fare come, ad esempio, attraversare il mare e arrivare in Inghilterra a piedi, oppure buttare tutta una serie di persone giù da una torre per poi sporgersi per guardarle. Tutti, ovviamente, le dicevano che queste cose non si potevano fare, prima glielo dicevano con le buone e poi con le cattive e poi con tutte e due. Ma a Greta non importava e semplicemente rispondeva, strillando più forte di tutti: "E in vece sì!!!!!".
Fu così che tutti iniziarono a chiamarla Greta la Peste e le cose peggiorarono ulteriormente, tanto che alla fine tutti arrivarono a chiamarla Greta la Matta, la quale imprecava e urlava, mollava calci e tirava pugni, sputava e sbuffava e così nessuno volle più starle vicino, anzi, tutti le giravano al largo.
Quando si arrabbiava Greta bestemmiava e cominciava a dire agli altri "Andate all'inferno!" e così gli altri le risposero "Ma vacci tu!" e così Greta decise di andarci veramente, all'inferno. Un giorno infatti raccolse tutte le sue cose e se ne andò all'inferno (anche se non sapeva bene dove si trovasse) in cerca del diavolo per chiedergli se per caso la voleva con sé e se almeno lui la sarebbe stata a sentire.
Non si sa nemmeno come, alla fine Greta la Matta riuscì veramente a trovare l'inferno, cioé un luogo dove c'era un sacco di fuoco, e una quantità di ometti diavoleschi che brandivano lunghi forconi sui quali avevano infilzato pezzi di carne umana per farli rosolare sulle fiamme.
Greta continuò a proseguire e si fece strada tra i diavoli e tra tante altre persone che si tormentavano e che cercavano di farsi fuori a vicenda, senza sapere il perché. Man mano che procedeva tutto diventava sempre più brutto e più tetro, ma Greta non aveva paura anzi, si sentiva come a casa sua.
Ad un certo punto Greta giunse davanti a un'enorme testa, Greta sapeva che la testa era il diavolo, inizialmente esitò, ma poi proseguì decidendo di entrare dentro le fauci del diavolo, le quali erano la porta per l'inferno. Greta urlò: "Diavolo sono! Mi vuoi?", ma non ricevette risposta, perché il diavolo non risponde mai, a nessuna domanda. Greta urla "Diavolo, sono qui! Prendimi!", ma il diavolo non prende niente, ad esso ci si dà, ci si arrende. Siccome non riceveva risposta Greta si arrabbiò, urlando, imprecando e pestando i piedi e alla fine si trafisse con una spada, suicidandosi.

Le illustrazioni che accompagnano la storia di Greta la Matta sono molto particolari, l'artista Carll Cneut possiede infatti uno stile molto originale, insolito e moderno. L'artista ha inoltre seguito anche lo stile utilizzato da Bruegel il Vecchio per realizzare il suo dipinto, per cui il risultato che se ne ottiene è sicuramente molto interessante.

 

 
Sopra: Una delle immagini del libro (immagine più in alto) riprende proprio il dipinto del 1561 realizzato da Bruegel il Vecchio (immagine più in basso), di cui Cneut ha mantenuto lo sfondo mettendo però al posto della Dulle Griet originale la propria illustrazione di Greta la Matta.

Le figure umane presenti nell'albo hanno un aspetto alquanto sgraziato, nessuna presenta una figura snella o slanciata, anzi, le figure umane ritratte presentano una struttura fisica robusta e poco aggraziata. Anche i loro visi risultano poco piacevoli alla vista (con nasi molto grandi e occhi estremamente piccoli), anche perché spesso sono raffigurati durante momenti in cui li vediamo deformati dalla rabbia.
La bruttezza dei personaggi si acuisce proseguendo nel volume quando l'artista raffigura le persone che Greta trova all'inferno, anche perché l'aspetto di alcuni di essi inizia a mutare diventando sempre più animalesco e mostruoso. E' molto interessante comunque vedere come l'artista ha rappresentato questi esseri mostruosi che abitano l'inferno, il cui aspetto riprende comunque quello dei mostri che erano stati ritratti da Bruegel nel suo dipinto.



Sopra: Le figure umane presenti nell'albo hanno un aspetto alquanto sgraziato, anche i loro visi risultano poco piacevoli alla vista (con nasi molto grandi e occhi estremamente piccoli), anche perché spesso sono raffigurati durante momenti in cui li vediamo deformati dalla rabbia (come potete vedere dall'immagine più in alto). La bruttezza dei personaggi si acuisce proseguendo nel volume, quando l'artista raffigura le persone che Greta trova all'inferno, poiché l'aspetto di costoro diventa sempre più animalesco e mostruoso. E' molto interessante comunque vedere come l'artista ha rappresentato questi esseri mostruosi che abitano l'inferno (immagine più in basso).

Non solo l'aspetto dei personaggi è interessante, ma anche la scelta e l'utilizzo dei colori che, anche in questo caso, riprendono quelli che aveva utilizzato Bruegel per il suo quadro. Prima di tutto devo segnalare l'interessante scelta di Cneut di lasciare gli sfondi tutti completamente bianchi, con l'eccezione di un paio di scene in cui compaiono alcune case assieme ai personaggi (case che comunque sono poste in mezzo al bianco più totale). Il bianco degli sfondi mette ancora più in risalto i colori forti, accesi e intensi che l'artista ha utilizzato per i suoi personaggi. L'artista ha scelto sia colori caldi, con una particolare predilezione per il rosso, che freddi, come il vestito di Greta che risulta essere di un azzurro-grigio. Oltre al rosso e all'azzurro altri colori che compaiono nelle illustrazioni sono il  nero, l'arancione, il blu, il verde e il grigio.
I colori utilizzati risultano, come già detto, intensi e alquanto carichi (soprattutto i rossi e gli arancioni), ma poco accesi e brillanti.

 
Sopra: Come potete vedere il bianco degli sfondi mette ancora più in risalto i colori forti, accesi e intensi che l'artista ha utilizzato per i suoi personaggi. L'artista ha scelto sia colori caldi, con una particolare predilezione per il rosso, che freddi, come il vestito di Greta che risulta essere di un azzurro-grigio. Oltre al rosso e all'azzurro altri colori che compaiono nelle illustrazioni sono il  nero, l'arancione, il blu, il verde e il grigio. I colori utilizzati risultano intensi e alquanto carichi (soprattutto i rossi e gli arancioni), ma poco accesi e brillanti.

"Greta la Matta" è un albo illustrato che ha suscitato un certo scompiglio quando è stato pubblicato, in quanto racconta una storia complessa e controversa, che molti hanno reputato non adatta ai bambini (l'albo invece è stato pubblicato inserendolo in una collana per bambini).
La storia narrata in questo libro è sicuramente diversa rispetto a molte altre che ci aspetteremmo di trovare in altri albi illustrati, molto più cupa e "cattiva", e presenta inoltre anche scene alquanto violente e sanguinarie (come quella dei diavoli che cucinano sui loro forconi parti umane). Il libro presenta inoltre una protagonista decisamente anomala per un albo illustrato per l'infanzia: una donna brutta (talmente brutta che, come scritto proprio nel testo "Nessuno cercava di approfittarsene, neanche al buio"), cattiva (a cui piace cioè far del male gratuitamente, solo per il piacere di farlo), violenta (sia fisicamente in quanto non esita a picchiare gli altri, sia verbalmente in quanto spesso e volentieri bestemmia e urla) e rabbiosa.
Se questo sia o meno un libro adatto ai più giovani non saprei, sicuramente però questo volume è un'opera d'arte (così come lo era il dipinto su cui si basa), un albo illustrato insolito e innovativo, provocatorio e "forte", sia dal punto di vista dei testi e della storia che dal punto di vista dalle illustrazioni.

L'opera è stata pubblicata nel 2005 dalla Adelphi, ha la copertina rigida, ha 32 pagine, misura 31,5 cm d'altezza e 23,5 cm di lunghezza e costa 15,00 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo

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