lunedì 28 gennaio 2019

La Sirenetta di Michelangelo Rossato

Dopo un bel po' di tempo (più precisamente da novembre del 2015) torno a parlarvi del giovane artista Michelangelo Rossato, di cui più di tre anni fa avevo recensito il suo primo albo illustrato: "Biancaneve". Questa volta vi parlerò di una sua recente (del 2017) fatica: "La sirenetta".

Sopra: L'immagine presente sulla copertina mostra il momento in cui la Sirenetta raggiunge per la prima volta la superficie del mare per poter vedere il mondo degli umani.

Come ci avverte la scritta in copertina, posta sotto al titolo, i testi della fiaba sono stati riscritti dallo stesso Michelangelo Rossato, vediamo quindi che modifiche sono state apportate rispetto alla fiaba originale integrale di Andersen.
La storia riscritta da Rossato si presenta prima di tutto più breve rispetto alla vicenda di Andersen e parecchi pezzi sono stati tagliati e riscritti completamente, già a partire dalla parte iniziale:
Versione scritta da Andersen (tratta da "Le fiabe di Hans Christian Andersen" della TASCHEN): "Lontano lontano, in alto mare, l'acqua è azzurra come i petali del più bel fiordaliso, e limpida come il più puro cristallo. Ma è molto profonda, più profonda di ogni scandaglio; bisognerebbe mettere molti e molti campanili uno sopra l'altro per arrivare dal fondo sino alla superficie dell'acqua. E laggiù, nel fondo, vive la gente del mare."
Versione riscritta da Rossato: "Un tempo, nelle profondità del mare, vivevano creature misteriose. Esseri a metà, né animali né donne. O forse tutte e due le cose insieme. Erano sirene, avevano una coda di pesce al posto delle gambe e una voce meravigliosa con la quale seducevano i marinai. Erano tutte sorelle, una più bella dell'altra."
Come potete leggere i due inizi sono alquanto diversi, se non per il fatto che tutti e due spiegano al lettore dell'esistenza delle sirene. La versione di Andersen, poi, ci presenta subito la nonna della Sirenetta, mentre questa figura, nella versione di Rossato, ci viene presentata solo più avanti.
Vediamo ora come i due testi presentano al lettore la protagonista:
Versione scritta da Andersen (tratta da "Le fiabe di Has Christian Andersen" della TASCHEN): "Le principesse del mare erano sei belle bambine. La più giovane, però, era la più bella di tutte: aveva la pelle chiara e liscia come le foglie di rosa, e gli occhi azzurri come il mare più profondo. Ma, come tutte le altre, non aveva piedi, perché il corpo finiva in una coda di pesce. (...) Era una strana bambina, quieta e pensosa, e mentre le sorelle si adornavano di tutte le belle cose avute in dono in occasione del naufragio di qualche bastimento, lei non si curava di altro che dei suoi fiori rossi come il sole. E non aveva mai voluto altro che una squisita statua di marmo."
Versione riscritta da Rossato: "La più piccola delle sorelle era diversa dalle altre. Quando era allegra, era troppo allegra. Quando era triste, era troppo triste. Il suo umore cambiava come cambiava la marea. Soprattutto era molto curiosa. Molte volte nuotava sola intorno a una statua colata a picco negli abissi e si chiedeva come fosse il Mondo-sopra-il -mare."
Come nella versione di Andersen la Sirenetta è impaziente di compiere 15 anni per poter salire in superficie e vedere il mondo degli uomini, così come hanno fatto le sue sorelle prima di lei. La prima cosa che la Sirenetta vede, giunta in superficie, è una grande nave, nonché il principe, di cui si innamora subito, tanto che, quando la nave naufraga, lo salva. Quando però il principe apre gli occhi vede davanti a se la fanciulla che sarebbe poi diventata la sua sposa.
La parte centrale del racconto, comunque, sebbene più breve rispetto alla versione di Andersen, è comunque molto fedele a quest'ultima: con la Sirenetta che si fa raccontare dalla nonna di come gli esseri umani, pur non vivendo per secoli come le sirene, abbiamo un'anima immortale; di come la Sirenetta vada dalla Strega degli Abissi per farsi dare delle gambe (anche se ad ogni passo gli sembrerà di camminare su spade affilate [o, come riporta la versione scritta da Andersen "Coltelli appuntiti"]); di come la protagonista viva serenamente a palazzo col principe (pur non potendo parlare), il quale impara a volerle bene; le nozze del principe; le sorelle della Sirenetta che le offrono un pugnale per cui, se lo avesse usato per uccidere il principe, sarebbe potuta ritornare come prima; la rinuncia della fanciulla ad uccidere il principe.
La storia di Rossato si conclude con la Sirenetta che si trasforma in schiuma di mare, mentre la versione di Andersen si conclude con la protagonista che, nel momento in cui doveva trasformarsi in schiuma di mare, viene soccorsa dagli spiriti dell'aria che la fanno diventare una di loro, spiegandole che, attraverso questa nuova forma, potrà comunque ricevere un'anima immortale.

Sopra: Questa immagine rappresenta il momento in cui la Sirenetta raggiunge per la prima volta la superficie del mare per poter vedere il mondo degli umani. Da notare come la scelta e l'uso dei colori mostri molto bene al lettore la contrapposizione tra i due mondi, col mondo degli uomini dipinto di grigio, mentre il mondo marino è verde e azzurro.

Le illustrazioni di Rossato sono molto particolari e originali, nonché molto belle. Le sirene di Rossato posseggono dei lineamenti delicati e dei corpi magri e slanciati, capaci di compiere dei movimenti sinuosi e leggiadri. Oltre alle sirene, è interessante vedere come l'artista ha rappresentato anche le altre figure della storia (la strega del mare e la nonna della Sirenetta), le quali, pur avendo dei corpi che richiamano quelli di creature marine, hanno un aspetto differente da quello delle solite sirene che siamo abituati a vedere. In effetti le stesse sorelle della Sirenetta presentano delle code differenti le une dalle altre, e addirittura alcune non hanno neppure una coda di pesce, ma hanno dei tentacoli e una coda da cavalluccio di mare.
Le sirene di Rossato conservano così un fascino antico (quasi arcaico) e misterioso che ben si addice a una figura mitica come quella della sirena.


Sopra: Le sirene di Rossato posseggono dei lineamenti delicati e dei corpi magri e slanciati, capaci di compiere dei movimenti sinuosi e leggiadri.Oltre alle sirene, è interessante vedere come l'artista ha rappresentato anche le altre figure della storia (come ad esempio la strega del mare, che potete vedere nell'immagine sopra più in basso), le quali, pur avendo dei corpi che richiamano a quelli di creature marine, hanno un aspetto differente da quello delle solite sirene che siamo abituati a vedere. Le stesse sorelle della Sirenetta presentano delle code differenti le une dalle altre, tanto che lacune code  di tentacoli e di un cavalluccio marino (come potete vedere dall'immagine più in alto).

Quello che maggiormente colpisce di queste immagini è l'uso e la scelta dei colori, infatti l'artista ha deciso di utilizzare, per i suoi disegni, solo 5 colori: azzurro, verde, nero, bianco e grigio. Il grigio è utilizzato soprattutto per sfondi del mondo umano e per colorare elementi del paesaggio che appartengono, appunto, al mondo degli umani (ad esempio la nave del principe o la città degli umani dove il principe vive). Il grigio è stato utilizzato anche per i corpi delle sirene e delle persone, con una differenza tra i due: mentre i corpi degli esseri umani sono dipinti totalmente di grigio, quelli delle sirene hanno anche delle sfumature di verde o azzurro (le code e i capelli delle sirene, ad esempio, sono sempre colorati di verde o azzurro).
Nell'ambiente marino, invece, regnano i verdi e gli azzurri.


Sopra: Come potete vedere dalle immagini che vi riporto, l'artista ha deciso di utilizzare, per i suoi disegni, solo 5 colori: azzurro, verde, nero, bianco e grigio. Il grigio sembrerebbe rappresentare il mondo "di sopra", quello umano (viene utilizzato, infatti, per gli sfondi del mondo terreste, per gli elementi del paesaggio che appartengono, appunto, al mondo degli umani, e per gli umani stessi) mentre i verdi e  gli azzurri sono stati utilizzati per il mondo marino. Il fatto che le sirene siano colorate sia di grigio che di verde/azzurro può voler forse sottolineare la loro natura ambigua di creature che hanno un aspetto in parte umano e in parte marino.

Vorrei inoltre segnalarvi e soffermarmi su alcune illustrazioni  particolarmente belle (anche perché pregne di un certo significato simbolico) che secondo me riescono a colpire molto il lettore: l'immagine che mostra il momento della trasformazione da sirena a umana; quella in cui vediamo la Sirenetta essersi appena trasformata in umana; e quella dove la protagonista si scioglie diventando schiuma di mare.

Sopra: Il momento della trasformazione da sirena a umana è rappresentato dall'artista in un modo molto particolare, con un'immagine che può essere vista sia in orizzontale che in verticale; un'immagine che sembra essere perfettamente divisa a metà e di cui la metà di destra fa riferimento al mondo umano mentre la metà a sinistra a quello marino (dove è ancora presente la parte "marina" della Sirenetta, la sua coda di pesce, la quale però si sta velocemente trasformando).

Sopra: In questa illustrazione possiamo vedere la Sirenetta completamente trasformata in un essere umano, tuttavia il suo vestito, che sembra essere fatto di acqua, tradisce la sua appartenenza al mondo marino. Un particolare che l'artista sfrutterà visivamente anche per un'altra immagine: quella in cui la protagonista deve uccidere il principe per poter ritornare sirena (in questo caso il vestito diventa il mare stesso)

Sopra: In questa ultima immagine del libro vediamo la Sirenetta, la cui acconciatura ha la forma di un pesce, sciogliersi e diventare schiuma di mare. Da notare come, nello sfondo, tra le nuvole, siano presenti delle figure femminili che sembrano essere fatte, appunto, di nuvole. Che questi esseri siano un riferimento agli spiriti del vento che nella versione di Andersen salvano la fanciulla facendola diventare una di loro?

"La sirenetta" di Michelangelo Rossato è un albo con delle illustrazioni molto belle, originali e particolari. Nonostante la parte iniziale e finale dei testi abbiano subìto notevoli cambiamenti rispetto alla versione di Andersen, la parte centrale è rimasta invece molto fedele alla storia originale, anche se, rispetto a quest'ultima, è comunque stata riassunta (Andersen inserisce nei suoi testi molte parti descrittive ad esempio, che nella versione di Rossato sono state eliminate o molto abbreviate).
Quest'opera rimane comunque un albo illustrato pregevole, soprattutto per le originali e innovative illustrazioni di Rossato, capaci di riproporci (dopo 180 anni) una storia delicata, struggente e dolce-amara.

L'opera è stata pubblicata nel 2017 dalla Arka edizioni, è dotata di una copertina rigida, ha 60 pagine, misura 31,5 cm d'altezza e 22,5 cm di lunghezza e costa 16 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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