lunedì 17 settembre 2018

Il quaderno degli incubi di Ricardo Chàvez Castaneda e Israel Barron

"Il quaderno degli incubi" di Ricardo Chàvez Castaneda e illustrato da Israel Barron è un libro illustrato composto da alcuni racconti tutti alquanto particolari e tutti con un retrogusto alquanto inquietante.

Sopra: la copertina de "Il quaderno degli incubi" mostra un'illustrazione che non è presente all'interno del volume.

E difficile riuscire a spiegarvi le storie contenute in questo libro, poiché, come dice la descrizione che trovate sui siti su cui poter acquistare questo volume, ci sono storie "... che non hanno bisogno di carta né di parole per esistere, perché sono terrificanti racconti senza bocca né voce che nascono dentro di noi quando chiudiamo gli occhi, che si nascondono dietro le palpebre dei bambini che soffrono a causa di un mondo che non comprendono, di situazioni che li spaventano." Storie che i bambini non raccontano a nessuno perché "Ci sono storie che non possono essere narrate con le parole che conoscono". A queste storie i grandi hanno dato il nome di incubi.
Il volume contiene 15 racconti: "Il mago", "Il luna park", "Denti", "Mani", "Di vetro", "Il sangue", "Le forbici", "Il bel cielo", "La terra", "Le impronte", "Il pozzo", "Domeniche", "Rubabambini", "Tornate" e "La fuga". Questi racconti sono tutti alquanto surreali e strani, e spesso lasciano il lettore con un senso di incompletezza, con degli interrogativi e il desiderio di rileggere la storia appena conclusa per poterci riflettere sopra, per trovare un qualcosa che gliela faccia decifrare.
Il primo racconto ("Il mago"), ad esempio, narra le vicende di un bambino che va al circo assieme alla sorella, durante l'esibizione di un mago quest'ultima viene chiamata a partecipare ad un numero in cui deve entrare in una cassa in cui verranno conficcate delle spade. Alla fine del numero, tuttavia, a detta del fratello, la bambina che esce dalla cassa non è sua sorella (sebbene ne abbia il medesimo aspetto), in quanto questa bambina va a sedersi non al posto che occupava prima (accanto al fratello) ma in un altro posto che ha trovato vuoto. Il bambino, allora, aspetta il finire dello spettacolo e, senza mai muoversi o andarsene dal tendone, assiste ad altri spettacoli, durante i quali si accorge che i bambini che escono dalla cassa dopo il numero del mago sono diversi da quelli che vi sono entrati. Per sette giorni il bambino rimane nel tendone del circo, finché l'ottavo giorno, dopo che il circo se n'è andato, arriva la sorella del protagonista che chiede a quest'ultimo di riaccompagnarla a casa perché sennò i loro genitori si sarebbero arrabbiati. Ma il bambino rimane "Immobile e ricoperto di polvere", riuscendo solo "A guardare le braccia protese della bambina, dove non c'erano mani".
Come potete capire dal riassunto del primo di questi racconti le storie che troverete in questo libro sono spiazzanti, inquietanti e magari racchiudono anche significati simbolici (mi viene in mente, a questo proposito, il racconto "Di vetro", che ha per protagonista un bambino, appunto, di vetro).

Sopra: L'illustrazione associata al racconto "Il mago" di cui vi ho raccontato sopra la trama.

Così come le storie, anche le immagini che le accompagnano  non sono facili da descrivere, ma si può certamente dire che esse si integrano bene con i racconti e che sono molto adatte per rappresentarli. Anche le illustrazioni, realizzate da Israel Barron, hanno un aspetto inquietante e suggestivo e seguono uno stile particolare e originale, per niente scontato.
Queste illustrazioni riescono a comunicare un senso di inquietudine all'osservatore anche grazie alla scelta e all'uso dei colori che l'artista ha fatto. In tutti i disegni prevalgono costantemente i toni del marrone, che contribuiscono a dare alle scene rappresentate un aspetto mesto e opprimente. Oltre al marrone altri colori che compaiono spesso in queste immagini sono il bianco e il rosso vivo, il quale è però presente solo su un unico elemento in ciascuna illustrazione.

 
Sopra: Come potete vedere da queste immagini qui sopra (ma anche dalle altre che vi ho riportato), tratte rispettivamente dal racconto "Il bel cielo" e "Mani", tra i colori che l'artista ha scelto per le illustrazioni di questo libro vi è principalmente il marrone (in diverse tonalità e sfumature), seguito poi dal bianco e dal rosso. Quest'ultimo colore, in particolare, come potete notare, è presente in tutte le tavole, ma l'artista ha scelto di utilizzarlo su un unico elemento per disegno (nell'immagine a sinistra nell'orsetto e i  quella a destra sulla gonna della bambina).

Anche i tratti e le forme sono alquanto particolari e permettono subito di identificare lo stile dell'artista. Le illustrazioni sono inoltre ricche di elementi soprannaturali, i quali si amalgamano bene con lo stile dei racconti. Anche queste, proprio come i racconti, non sono facilmente interpretabili, anche se in effetti possono aiutare il lettore a dare un qualche significato alla storia a cui l'immagine si riferisce. Queste illustrazioni aggiungono comunque sempre qualche elemento visivo in più rispetto al racconto, ma sta al lettore interpretarlo e decidere quale peso e significato dargli. Questi disegni sono, ad esempio, ricchi di elementi mostruosi, come, ad esempio, animali e persone dall'aspetto inquietante e minaccioso (con occhi sgranati, denti aguzzi...).
Interessante il fatto che l'inizio della storia sia preceduto da un piccolo disegno, posto al di sopra del testo scritto, che rappresenta un oggetto che ha a che fare con la storia che il lettore si appresta a leggere.

  
Sopra: Le illustrazioni di questo libro, particolari e dallo stile originale, contengono elementi soprannaturali, inquietanti e dal significato simbolico che le rendono molto adatte a rappresentare le storie contenute in questo volume. L'illustrazione a sinistra, tratta dal racconto "Le forbici" rappresenta, da un prospettiva insolita, i capelli di uno dei personaggi di questo racconto (i quali continuano a crescere, tanto che il protagonista si prende il compito di continuare a tagliarli) conferendogli un aspetto inquietante (come se fossero dei tentacoli, ma anche qualcosa di sanguinario). Nell'immagine a destra vediamo il bambino protagonista del racconto "Domeniche" assieme a quello che dovrebbe essere suo padre, il quale nella storia ci viene fatto intendere che sia morto.

"Il quaderno degli incubi" è un bel libro che contiene 15 racconti inquietanti, spiazzanti, ma anche molto interessanti, tutti da interpretare e mai scontati. Le illustrazioni di Barron, ricche di elementi insoliti e surreali (nonché di presenze mostruose), che accompagnano queste storie sono molto adatte a rappresentarle, aiutando il lettore a dare un ulteriore significato a quanto letto, senza mai, però, risultare troppo esplicite a riguardo.

Quest'opera è stata pubblicata in originale nel 2012 col titolo "El cuaderno de las pesadillas" dal Fondo de Cultura Economica e poi edito nel 2013 dalla Logos. Il libro ha 84 pagine, la copertina rigida, misura 23,7 cm d'altezza e 17,1 cm di lunghezza e costa 15,00 euro.

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