lunedì 18 settembre 2017

L'orco che mangiava i bambini di Fausto Gilberti

Questa volta parlerò dell'illustratore italiano Fausto Gilberti e di una delle sue opere: "L'orco che mangiava i bambini", un racconto divertente, ma anche un po' macabro, con protagonista un orco che adora nutrirsi dei bambini golosi.

Sopra: La copertina, tutta in bianco e nero come i disegni all'interno dell'albo illustrato, mostra il protagonista della storia: l'orco che mangiava i bambini.

"C'era un volta un orco brutto e cattivo". Come l'inizio di una fiaba così inizia questa storia di Gilberti che ha come protagonista un orco che mangia i bambini, come si capisce dal titolo. Un orco "Che non si lavava mai e quindi era sporco e puzzolente. Aveva molti difetti e nessun pregio" e che come tutti gli orchi si nutre di bambini. Ma quest'orco ha le sue preferenze, infatti gli piacciono solo i bambini golosi (di dolci, patatine, bibite ecc…), bambini come Matilde "Che maigava scatole intere di brioches farcite",  o come Martino, che aveva visto masticare gomma americana e patatine.
Sebben quest'orco ami abbuffarsi di bambini golosi egli ha un punto debole, infatti è tremendamente allergico a quelli che si nutrono di cibi sani poiché "Il solo odor di cipolla, carota o pomodoro lo faceva stare male. La sola vista di latte, formaggio o uova gli faceva venire il capogiro. Una sola lenticchia giù per lo stomaco e sarebbe morto all'istante". Ad esempio un venerdì vomitò tutta la notte "Perché di era avvicinato a un marmocchio che sgranocchiava una mela". Suo cugino Osvaldo, addirittura, era morto durante il pranzo di nozze della figlia orchessa "Perché aveva annusato le orecchie della figlioletta del cuoco che andava ghiotta di zucchine e melanzane".
E' quindi facile comprendere perché l'Orco si tenesse ben alla larga dai bambini che si nutrivano di cibo sano e che solitamente mangiasse, in una sua giornata abituale: Margherita allo spiedo di colazione, a pranzo Giovanni fresco di giornata, a merenda occhi di Michele, a cena Stella in brodo e Emma inzuppata nel vino zuccherato prima di andare a letto (ovviamente tutti bambini molto golosi).
Alla fine del libro l'autore ci avverte che l'Orco non è ancora morto, mettendo quindi in guardia i bambini golosi, che rischiano di finire nella sua dispensa.

Sopra: Un paio di pagine del libro che mostrano l'orco intento a praticare le sue attività preferite: cacciare e mangiare bambini.

Lo stile di disegno di Gilberti è alquanto particolare: i suoi disegni sono completamente in bianco e nero (senza sfumature inoltre: o è tutto bianco o è tutto nero), hanno infatti un tratto semplice e un po' stilizzato, che conferisce ai suoi personaggi un aspetto simpatico, divertente e buffo.
I personaggi disegnati da quest'autore hanno infatti un aspetto alquanto particolare: occhi molto grandi (che solitamente escono dai bordi della testa) perfettamente tondi, visi squadrati dalla forma rettangolare, una semplice linea dritta come naso, capelli composti da linee più o meno sottili, (talvolta dritte talvolta storte), gambe e braccia che non sono altro che delle semplici linee dritte, così come anche i piedi e le dita delle mani sono solo delle linee nere. Gli ambienti inoltre sono praticamente inesistenti, in quanto le figure si stagliano su degli sfondi completamente bianchi.

Sopra: Lo stile di quest'artista è molto particolare, basta vedere come sono disegnati i vari personaggi della vicenda: con gli occhi grandi e a palla, i volti rettangolari, i nasi a riga e le braccia e le gambe sottilissime. Notare l'uso del bianco e nero, che non presenta alcuna sfumatura.

Le illustrazioni di questo artista, insomma, sono l'apice della semplicità (tanto da presentare molti elementi stilizzati), una semplicità che però risulta efficace e convincente, perché possiede un suo stile, un suo perché. Una semplicità che contribuisce a rendere questi personaggi simpatici e bizzarri e che inoltre rende praticamente innoqua agli occhi del lettore la violenza che avrebbe potuto essere percepita in certe scene (come quella in cui l'Orco tiene tra le mani due bulbi oculari, oppure quella in cui inzuppa mezza testa di una bambina in un bicchiere di vino).

  
Sopra: A sinistra l'Orco che tiene tra le mani due bulbi oculari e a destra l'Orco che inzuppa mezza testa di una bambina nel vino zuccherato. Due scene che potrebbero destare spavento, ma che grazie allo stile semplice e buffo dell'artista appaiono alquanto innocue (se non divertenti).

Un libro simpatico e un po' macabro (alcuni passaggi sono in effetti un po' truculenti se ci si sofferma a pensarci), che si salva dallo scadere in una morale ormai divenuta tanto banale quanto scontata ("bisogna mangiare sano") grazie al protagonista (dall'aspetto simpatico e particolare, grazie allo stile dell'artista) e ai testi che declinano l'argomento del magiare sano in maniera ironica e un po' macabra, con un tocco di black humor, concedendo loro un certo fascino.
Non credo sia un libro effettivamente da proporre ai bambini (piccoli) con la speranza di convincerli a mangiare sano, anche perché minacciarli con l'idea che un orco se li mangi non mi pare il massimo. Magari da proporre a bambini già più grandi che non credono più all'esistenza di mostri e che potrebbero apprezzare l'ironia dei testi.
C'è da dire comunque che il costo è piuttosto alto considerando il tipo di edizione, in copertina flessibile spillata, poche pagine e con disegni in bianco e nero.

Quest'opera è stata pubblicata nel 2012 dalla Maurizio Corraini s.r.l.  Il libro ha 32 pagine, la copertina flessibile, misura 31,225 cm d'altezza e 22 cm di lunghezza e costa 10 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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