lunedì 15 maggio 2017

Madame Butterfly di Benjamin Lacombe

Con questo libro illustrato l'artista francese Benjamin Lacombe riprende e illustra la famosa opera lirica di Puccini "Madame Butterfly", composta tra il 1901 e il 1903.

Sopra: La copertina di "Madame Butterfly" illustrata da Benjamin Lacombe mostra la geisha circondata da farfalle blu.

Questo albo illustrato da Benjamin Lacombe riprende la storia e le vicende dell'omonima opera di Puccini, riscrivendo però in testi i prosa, narrati in prima persona da Pinkerton, e quindi attraverso il suo punto di vista.
La versione di Lacombe inizia con un prologo, in cui il protagonista maschile della vicenda, il luogotenente Pinckerton, racconta al lettore come conobbe Butterfly: in una famosa casa del tè (il Giardino dei Fiori). 
Anche questo testo è diviso in tre atti, come l'opera originale, tuttavia il primo atto non si apre subito con il matrimonio tra Pinckerton e Madame Butterfly, ma con la richiesta del primo a un intermediario, Goro, di sposare la geisha. Sempre nel primo atto Pinkerton conosce Butterfly e la famiglia di quest'ultima. A questo punto, inoltre, nel libro di Lacombe viene ripreso molto similmente un dialogo presente anche nell'opera di Puccini:
Versione di Puccini:
"Nessuno confessa mai nato in 
povertà, 
non c'è vagabondo che a sentirlo 
non sia 
di gran prosapia. Eppur
conobbi la ricchezza. Ma il turbine 
rovescia
le querce più robuste… e abbiam (io e le mie amiche)
fatto la geisha 
per sostenerci."
Versione Di Benjamin Lacombe: "Nessuno confessa mai di essere nato povero, e non esiste un vagabondo che, a sentirlo, non sia di alto lignaggio. Anch'io ho conosciuto la ricchezza. Come il temporale abbatte la quercia più robusta, così io ho dovuto fare la geisha per mangiare…."
L'atto si conclude col matrimonio tra i due.

Sopra: In questa immagine Lacombe ha rappresentato gli attimi passati insieme di Pinkerton e Madame Butterfly prima delle loro nozze.

Il secondo atto della versione di Lacombe si apre con Madame Butterfly e Pinckerton che, dopo essersi sposati, si recano alla loro nuova casa. Butterfly chiede il permesso al marito di tenere alcuni oggetti di sua proprietà e lo informa, così come nell'opera di Puccini, di essere intenzionata a convertirsi alla religione del marito. Nell'opera di Lacombe ciò avviene dopo il matrimonio, mentre in quella di Puccini questo accade poco prima della cerimonia nuziale.
Nella versione di Lacombe il protagonista narra inoltre della sua vita con la fanciulla e del momento in cui le comunica di dover ripartire per l'America, promettendole di ritornare quando il pettirosso farà il suo nido.
Il secondo atto dell'opera di Puccini si apre invece con Madame Butterfly che aspetta il ritorno del marito, e continua con l'arrivo a casa della fanciulla di Sharpless (console degli Stati Uniti a Nagasaki), il quale cerca di spiegare alla fanciulla che il marito l'ha abbandonata.
Il terzo atto della versione di Lacombe inizia con Pinckerton che comunica a Sharpeless, tramite una lettera, il suo matrimonio con Kate (una donna americana), e chiede al console di sbarazzarsi di Butterfly informandola della situazione. Sharpless farà quanto chiesto dal luogotenente, comunicando alla giovane i fatti avvenuti e le decisioni del marito (riprendendo alcuni dialoghi dal secondo atto della versione di Puccini).
Nella versione di Lacombe, mentre Sharpless sta tentando di convincere Butterfly del fatto che Pinkerton non tornerà più da lei, questo sbarca assieme alla nuova moglie per chiedere a Butterfly di lasciargli portare il figlio in America. Dopo aver compreso le intenzioni del marito Butterfly si ritira in camera da letto e si uccide. 
Nella versione di Puccini, invece, Sharpless viene a conoscenza dell'esistenza del figlio del luogotenente durante la conversazione con Butterfly e informa di ciò Pinkerton, che giungerà a casa di Butterfly, assieme a Kate, nella seconda parte del secondo atto (il terzo). 
Le ultime battute della versione di Puccini, infine, sono state riprese anche in quella di Lacombe, se non che nell'opera di Puccini Butterfly benda suo figlio per non farlo assistere alla morte della madre, poiché egli era entrato nella sua stanza, mentre nella versione di Lacombe il bambino era rimasto a giocare all'esterno.

  
Sopra: Madame Butterfly rappresentata di spalle da Lacombe, con due ali di farfalla sulla schiena e con addosso un bel chimono.

Gli atti della vicenda sono accompagnati dalle splendide illustrazioni dell'artista Benjamin Lacombe, ricche di colori intensi e brillanti e di dettagli. Le illustrazioni di Lacombe riescono a rendere perfettamente tutta la delicatezza, la grazia e la bellezza di un personaggio femminile come Madame Butterfly. Questo perché l'artista non si è limitato a rappresentare l'aspetto esteriore della fanciulla, ma, tramite le sue illustrazioni, ha cercato di comunicare anche aspetti dell'anima della ragazza: i suoi pensieri, le sue emozioni e il suo carattere.

Sopra: Le rappresentazioni di Madame Butterfly di Lacombe riescono a rendere tutta la grazie, la bellezza, la delicatezza e la fragilità di questo personaggio femminile, che l'artista rappresenta sempre, nelle sue illustrazioni, assieme a delle farfalle. Da notare la ricchezza, la luminosità e la corposità dei colori, nonché la ricchezza dei dettagli di questa illustrazione.

  
Sopra: Tramite le sue illustrazioni Lacombe è riuscito a comunicare anche i pensieri, le emozioni e il carattere della giovane geisha. Nell'immagine a sinistra, ad esempio, ha rappresentato la ragazza come se fosse avvolta in un bozzolo, assieme al figlio dal quale non vorrebbe separarsi, appesa ai rami tramite i suoi lunghi capelli. Nell'immagine a destra l'artista ha rappresentato la giovane, mentre si trucca con sguardo triste, assieme a un cigno, simbolo di innocenza, purezza, bellezza, forza, coraggio, amore sincero e di fedeltà verso il proprio compagno (tutte qualità che si possono associare anche a Butterfly).  

Oltre a queste illustrazioni, in quest'opera ne sono presenti anche altre di un altro tipo. Infatti la struttura di questo libro è molto particolare: a fisarmonica. Le pagine di cui è composto non sono rilegate come al solito, ma, volendo, possono essere dispiegate, andando a formare uno striscione lungo 10 metri, il cui retro è interamente disegnato, andando a formare un'illustrazione lunga, appunto, dieci metri. I disegni presenti sul retro delle pagine non sono colorati, solamente i bordi interni ed esterni delle immagini sono stati tratteggiati, principalmente con colori quali il nero, il blu e qualche volta anche col rosso. Si dipana così un'illustrazione composta da parti più ricche e piene ed altre più vuote, con meno elementi, anche se comunque tutti i soggetti rappresentati sono molto ricchi di particolari e molto curati.

  
Sopra: Alcune parti dell'illustrazione lunga dieci metri presente sul retro dei fogli. Come si può vedere, questa immagine non è colorata, solamente i contorni delle figure presentano tinte differenti come il blu e il nero (per la maggior parte), anche se in alcuni casi Lacombe ha utilizzato anche il rosso.

Questo si presenta come uno splendido libro illustrato ispirato alla celebre opera di Puccini, una nuova versione della storia raccontata dal punto di vista di un pentito Pinkerton. Un'opera di notevoli dimensioni, accompagnata da splendide tavole ad olio dai colori pieni, vivaci e brillanti, capaci di mostrarci gli eventi della vicenda e di darci una nuova immagine, più sfaccettata, di Madame Butterfly, comunque sempre rappresentata con grazia e delicatezza. Un'opera che può aiutare il grande pubblico, tra cui anche i più giovani, ad avvicinarsi alla grande opera di Puccini.

Quest'opera è stata edita in originale, sempre col titolo "Madame Butterfly", dalle Editions Albin Michel nel 2013; è poi stata pubblicata in italiano nel 2014 dalla Rizzoli. L'opera ha 30 pagine, la copertina rigida e misura 38,8 cm d'altezza e 27,5 cm di lunghezza e costa 30 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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