lunedì 5 settembre 2016

La Bella e la Bestia di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont e David Sala

Dopo la recensione de "La Bella e la Bestia" illustrata da Gabriel Pacheco (qui), questa volta vi parlerò sempre della stessa fiaba illustrata però dall'artista David Sala.

Sopra: La copertina rigida dell'opera mostra un'immagine dai colori freddi di Bella e la Bestia, sulla quale risaltano immediatamente le grandi e contorte corna dorate in rilievo di quest'ultima; anche le scritte bianche del titolo sono in rilievo.

Anche stavolta i testi sono sempre quelli della Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, scrittrice francese del Settecento, autrice di molti famosi racconti per l'infanzia, tra cui appunto quello de "La Bella e la Bestia".
Questa volta, però, la traduzione di Carlo Collodi è invece fedelissima all'originale, se non per qualche termine o espressione che il traduttore ha espresso in maniera diversa, seguendo il proprio stile e il proprio vocabolario, senza però cambiarne il significato. Ad esempio:
Testo originale della Beaumont: "Cette cadette (la più giovane), qui était plus belle que ses sœurs, était aussi meilleure qu'elles. Les deux aînées (più anziane) avaient beaucoup (un sacco, molto) d'orgueil, parce qu'elles étaient riches; elles faisaient les dames, et ne voulaient pas recevoir les visites des autres filles de marchands; il leur fallait (avevano bisogno, necessità) des gens de qualité pour leur compagnie. Elles allaient tous les jours au bal, à la comédie, à la promenade (a passeggiare), et se moquaient (scherniavano, deridevano, beffavano) de leur cadette, qui employait (impiegava) la plus grande partie (parte) de son temps à lire (leggere) de bons livres."

Traduzione di Collodi: "Questa figlia minore, oltr'essere la più bella, era anche la più buona delle altre. Le due maggiori, perché erano ricche, avevano molto fumo; si davano l'aria di gran signore, e non gradivano la compagnia delle figlie degli altri negozianti, ma se la dicevano soltanto col nobilume. Andavano dappertutto: ai balli, alle commedie, alle passeggiate; e si ridevano della sorella minore, perché spendeva una gran parte del suo tempo nella lettura dei buoni libri."
Come potete leggere, Collodi ha mantenuto invariato il significato e il senso del testo pur cambiando alcuni termini, come ad esempio il "Avaient beaucoup d'orgueil" ("avevano un sacco d'orgoglio/erano molto orgogliose") della Beaumont è stato reso con "avevano molto fumo".
I testi sono comunque stati tradotti e riportati interamente.

Le illustrazioni realizzate dal francese David Sala sono belle e molto particolari, dato che si ispirano ai dipinti di Gustav Klimt. Le figure e paesaggi appaiono spesso molto bidimensionali, ma ciò che colpisce subito dello stile dell'artista è sicuramente l'uso del colore, in particolare l'oro. Vi sono infatti alcuni elementi delle immagini, tra cui le corna della bestia, che sono dorati, un probabile riferimento al cosiddetto "periodo aureo" di Klimt, durante il quale l'oro regnava incontrastato nelle tele di quest'ultimo (tra cui ricordo "Giuditta" e "Il bacio").

Sopra: L'immagine che rappresenta la scena in cui Bella, tornata al castello, trova la Bestia morente è stata ritratta dall'artista utilizzando colori freddi come il verde, l'azzurro e il viola su cui spiccano subito le corna dorate della Bestia, tinta che è probabilmente un riferimento al periodo aureo di Klimt. L'illustrazione è inoltre molto scura, se non fosse per l'abito di Bella e il pelo della Bestia, cosa che mette ancora più in risalto la lucentezza delle corna.

Anche il modo in cui Sala ha disegnato le donne della fiaba di questo libro ricorda lo stile di Klimt: per il viso, la corporatura, e per le ampie chiome sciolte voluminose e morbide, nelle quali sono state tracciate linee e curve che rappresentano i vari capelli dalle quale sono composte. Le stesse tre figlie del mercante (Bella e le sue sorelle maggiori) ricordano dei personaggi femminili dei quadri di Klimt come: le donne sulla destra del "Fregio di Beethoven", "Danae", oppure "Bisce d'acqua II".

  

Sopra: Le tre figlie del mercante ritratte da David Sala, nell'immagine più in alto, assomigliano per certi aspetti alle donne ritratte da Klimt nel "Fregio di Beethoven", di cui vedete un particolare nell'immagine qui sopra in basso. Sembrerebbe infatti che Sala ne abbia ripreso il colore e la forma dei capelli, nonché in parte le acconciature (ad eccezione di Bella, la quale nell'opera di Sala ha i capelli raccolti anziché sciolti). Notare inoltre le rose alle spalle delle tre sorelle, elemento molto importante nella storia e che Sala ha ripreso molto spesso nelle illustrazioni di questo libro.

  

Sopra: Bella, nell'immagine in alto a sinistra, di David Sala ricorda un po' per la corporatura, l'aspetto, i capelli e le pose, alcuni soggetti femminili ritratti da Klimt, tra cui in alto a destra "Danae" e in basso al centro "Bisce d'acqua II". Notare nell'illustrazione di Sala gli elementi dorati delle corda della Bestia e della parete della stanza, la presenza di fiori (sul muro, sul mantello della Bestia, sul tappeto sul cui è distesa la ragazza e sul vestito di quest'ultima) e delle forme geometriche sul pavimento della stanza.

Molto interessante, in alcune illustrazioni, la presenza di arabeschi o figure geometriche quali quadrati e rombi, che sono stati utilizzati per rappresentare i pavimenti delle sale del castello, delimitandoli e facendoceli così distinguere rispetto alle pareti verticali. A padroneggiare però nelle illustrazioni di David Sala sono gli elementi naturali, in particolare i fiori, i quali sono presenti sia negli ambienti esterni ,come boschi o giardini, sia interni, raffigurati sui muri del castello, e anche sugli abiti dei personaggi (ad esempio la Bestia viene mostrata indossare sempre un grande mantello con sopra dipinte delle rose).
Le immagini di Sala sono estremamente colorate, in particolare gli ambienti, in cui a volte predominano colori freddi come l'azzurro o il verde, oppure caldi come il rosso o il giallo. Di qualsiasi tinta si tratti non vi è comunque un solo spazio nella pagina che rimanga bianco: viene sfruttato tutto.



Sopra: Alcune illustrazioni a doppia pagina presenti nel libro; in quelle più in alto predominano i colori freddi dell'azzurro e del verde, mentre nell'ultimo sono presenti colori quali il blu, il viola e il rosso porpora. Come potete vedere lo stile dell'illustratore è alquanto particolare (notare la bidimensionalità delle illustrazioni, la colorazione dell'ambiente e il modo in cui è stato dipinto il cielo), tuttavia i suoi disegni sono davvero incantevoli.

Questo libro riporta integralmente e fedelmente la fiaba della Beaumont con un'ottima traduzione da parte di Collodi, a cui si accompagnano le belle, incantevoli, particolari e coloratissime illustrazioni di David Sala, curate e ricche di dettagli, le quali si ispirano allo stile del famoso pittore austriaco Klimt.

Il libro è stato pubblicato nel 2014 in francese col titolo "La Belle et la Bete" dalla Casterman; è stato edito in italiano nel medesimo anno dalla Gallucci editore. L'opera ha la copertina rigida, ha 54 pagine, misura 27,3 cm d'altezza e 25,2 cm di lunghezza e costa 18,50 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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