lunedì 23 maggio 2016

Brendan e il segreto di Kells di Tomm Moore

"Brendan e il segreto di Kells" è un fumetto di cui adattamento e disegni sono opera di Toom Moor  ed i testi di Marie Hermet. E' tratto da un cartone, intitolato "The secret of Kells",  del 2009 diretto proprio da Toom Moore e candidato all'Oscar 2010 come miglior film d'animazione.

  
Sopra: La copertina di "Brendan e il segreto di Kells". Originariamente, nell'edizione francese, quest'opera era stata suddivisa in due parti, che in quella italiana sono state invece unite in un unico volume.

Il fumetto riprende fedelmente la trama del cartone, essendone, dopo tutto, la trasposizione cartacea.
Il  protagonista della vicenda, ambientata nel IX secolo, è Brendan, un ragazzo di 12 anni che vive in un'abbazia fortificata con lo zio (abate) Cellach, un monaco severo e autoritario, ossessionato dal completare al più presto la fortificazione delle mura che proteggono l'abbazia.
Brendan, insieme agli altri fratelli (di differenti nazionalità: vediamo infatti un nero, un cinese e un indiano), lavora costantemente per innalzare sempre più in alto il muro di cinta, finché un giorno arriva all'Abbazia Fratello Aidan di Iona, un celebre ed esperto miniaturista, giunto a Kells dopo che i vichinghi hanno invaso e distrutto il suo villaggio, uccidendone gli abitanti. Lo zio di Brendan, infatti, è ossessionato dalla costruzione delle mura proprio perché convinto che queste potranno proteggere l'Abbazia e i suoi abitanti dalle orde vichinghe, le quali avevano, molti anni prima, distrutto anche il villaggio in cui vivevano Brendan, ancora neonato, e Cellach, i quali erano quasi rimasti uccisi.
Fratello Aidan spera, a Kells, di poter continuare a lavorare al "Libro di Iona", un manoscritto bellissimo la cui lavorazione era cominciata già 200 anni prima ad opera di San Columba (un personaggio storico realmente esistito: fu uno dei più importanti monaci irlandesi che introdussero il Cristianesimo in Scozia nell'Alto Medioevo). Brendan, dopo aver guardato il manoscritto, decide di voler aiutare Fratello Aidan a completarlo. Tuttavia Cellach, ossessionato dai suoi progetti di allestimento delle difese, cercherà di costringere il nipote a desistere dall'impresa, volendo che quest'ultimo continui a lavorare alla costruzione delle mura, sperando che un giorno segua le sue orme.

Sopra: Questa scena, tratta in realtà dal film, è presente identica anche in una vignetta del fumetto. Da notare il particolare effetto creato dall'illustratore riguardante il modo in cui i personaggi interagiscono con gli spazi della stanza: se non ci fossero loro l'osservatore non riuscirebbe a distinguere dove comincia il pavimento e dove finiscono i muri. In questo modo si ha l'impressione che la stanza circondi interamente i personaggi, il che era probabilmente nelle intenzioni dell'illustratore, in quanto in questo luogo sono racchiuse le ossessioni di Cellach riguardanti la fortificazione delle mura (gli schizzi su pareti e pavimento riguardano proprio ciò). Il colore scuro della stanza dà subito un'idea di oppressione, mentre l'unica fonte di luce, unico spiraglio di libertà, è la finestra.

Brendan tuttavia è invece determinato ad aiutare Aidan, inoltre quest'ultimo vede nel ragazzo il proprio successore, il futuro miniaturista che potrà finalmente portare a compimento questo antico e preziosissimo libro realizzando la pagina più bella: quella contenente il monogramma "Chi Rho", le prime lettere della parola "Cristo" in greco.
Durante le sue scorribande nel bosco accanto all'abbazia per cercare delle bacche da cui si può ottenere dell'inchiostro verde, Brendan incontra una bambina dalla pelle candida, dai capelli bianchi e dagli occhi verdi. Questa ragazzina, di nome Aisling, è una creatura fatata, nonché l'ultima della sua stirpe, dotata di poteri magici, tra cui la capacità di trasformarsi in diversi animali (un salmone, un lupo, un capriolo).
Insieme a quest'ultima Brendan riuscirà a ottenere "l'Occhio di Crom", un cristallo che dona la facoltà di vedere i più minuscoli dettagli, indispensabile per completare il libro. Il giovane dovrà infatti strapparlo direttamente al Crom, una creatura mostruosa e maligna, che aveva sterminato la famiglia di Aisling e che era stata rinchiuda in una grotta.
Per quanto riguarda invece l'abbazia, questa verrà comunque invasa dai vichinghi, nonostante le mura difensive, ma Brendan e Fratello Aidan riusciranno fuggire lontano, portando a termine, dopo anni, il libro di Iona, che diventerà il "Libro di Kells". Anche Chellach riuscirà a salvarsi, ma vivrà per molti anni nel rimorso credendo di non essere riuscito a salvare il nipote, con cui aveva pure litigato prima dell'invasione. Riuscirà a perdonarsi solo quando Brendan, cresciuto e ormai diventato un uomo, tornerà all'abbazia per incontrare il vecchio zio e mostrargli l'opera finita.

Il fumetto è suddiviso in due parti: nella prima parte conosciamo i vari personaggi e vediamo l'arrivo a Kells di Aidan, nonché l'incontro di Brendan con Aisling e il primo, breve approccio con Crom.
Nella seconda parte Brendan impara da Fratello Aidan a diventare un esperto miniaturista, recupera inoltre l'occhio di Crom con l'aiuto di Aisling. Vediamo inoltre l'invasione vichinga e il completamento del libro, nonchè quando, alla fine, il protagonista torna dallo zio per mostrargli l'opera conclusa.
Ciascuna parte è inoltre preceduta da un'altra: nella prima ci viene mostrata la fuga di Cellach dai vichinghi quando questi invasero il suo villaggio, e di come sia riuscito a salvare se stesso e il nipote; nella seconda vediamo il passato di Aisling. Queste brevi parti, introduttive a quelle principali, non sono presenti nel cartone.

  

Sopra: Qeste immagini sono tratte dall'inizio della seconda parte, in cui ci viene spiegato brevemente il passato di Aisling e le sue origini. Queste pagine sono caratterizzate da splendide illustrazioni a tutta pagina, senza la suddivisione delle vignette e senza baloon.

La storia, o perlomeno alcune parti, si basano su fatti realmente accaduti e luoghi reali. Il Libro di Kells (conosciuto anche come "Grande Evangeliario di san Columba") è  infatti un manoscritto miniato realizzato dai monaci irlandesi nell'800. Per l'eccellenza tecnica della sua realizzazione e la sua bellezza, è considerato da molti studiosi una delle più importanti opere d'arte dell'epoca.
Il nome del libro deriva prorpio dalla località di Kells, situata nella contea di Meath, in Irlanda. Anche l'Abbazia di Kells è un luogo realmente esistito, infatti è in questo posto che il libro è stato conservato per gran parte del medioevo. Tale Abazzia fu fondata agli inizi del del IX secolo, all'epoca delle invasioni vichinghe, da monaci originari dell'Abbazia di Iona. Iona era la sede di una delle comunità monastiche più importanti della regione, tanto che San Columba, il grande evangelizzatore della Scozia, ne aveva fatto il suo principale centro missionario nel VI secolo. Quando la moltiplicazione delle incursioni vichinghe finì per rendere l'isola di Iona troppo pericolosa, la maggior parte dei monaci si trasferì a Kells, che divenne il nuovo centro delle comunità fondate da Columba.
Secondo la tradizione, da cui ha preso spunto anche questo fumetto, il manoscritto sarebbe stato redatto all'epoca di san Columba, forse da lui stesso, tuttavia gli studi paleografici hanno dimostrato che lo stile calligrafico del Libro di Kells si è sviluppato molto tempo dopo la morte del santo: gli studi paleografici collocano infatti l'opera attorno all'800, due secoli dopo la sua morte.
L'origine geografica non è invece certa, ci sono a riguardo almeno cinque differenti teorie, tra cui: il libro potrebbe essere stato scritto a Iona e quindi trasferito in fretta a Kells (queste sembra essere l'ipotesi che Moore ha voluto seguire per la sua storia), mentre, stando ad una seconda ipotesi (che gode del più ampio consenso), il libro sarebbe stato redatto interamente a Iona e poi trasferito, mentre altri studiosi avanzano la proposta che il manoscritto sia stato compiuto a Kells.
Come ho già accennato poco sopra, anche la parte riguardante l'invasione vichinga è vera, in particolare la stessa Abbazia di Kells fu più volte razziata e saccheggiata dai vichinghi nel X secolo. Un passo degli Annali dell'Ulster riferisce che il manoscritto fu rubato a causa della sua preziosa rilegatura, le pagine furono poi ritrovate alcuni mesi dopo sotto un mucchio di terra. Questa vicenda è presente anche nel fumetto, anche se, in quest'ultimo, sono Brendan e Aidan a raccogliere le pagine e a fuggire con esse per completare il libro.

  
Sopra: A sinistra c'è una foto della pagina originale del "Chi Rho" del Libro di Kells, mentre nell'immagine a sinistra possiamo vedere la stessa pagina riprodotta nel fumetto, la pagina che Brendan mostrerà all'anziano zio dopo essere tornato all'abbazia.

Per quanto riguarda le illustrazioni del fumetto, esse sono davvero belle e riprendono molto fedelmente quelle del cartone. Lo stile è particolare e sfrutta molto l'impatto visivo, questo stile presenta tratti rotondeggianti, con linee ben delineate e chiare. Per molti versi ricorda (anche perché l'illustratore ha probabilmente cercato di riprenderli)  proprio i disegni degli antichi codici miniati irlandesi. Tra il VI e il XI secolo si diffuse infatti un tipo di decorazione raffinatissima basata su intrecci di racemi e figure stilizzate, anche il Libro di Kells è stato illustrato secondo questo tipo di corrente artistica. Tali intrecci sono presenti nel fumetto specialmente nelle scene in cui il protagonista si trova nel bosco.
Alcune scene sono prive di tridimensionalità, a volte animali e persone sono disegnati in manieri bidimensionale (altra caratteristica specifica della miniatura), come se fossero i disegni di un arazzo. In alcune scene, inoltre, sono compresenti elementi visti con una prospettiva differente: alcuni visti dall'alto e altri di lato.
Le varie vignette vengono sfruttate in maniera diversa a seconda dell'effetto che si vuole ottenere: nella stessa vignetta, ad esempio, vengono mostrate più sequenze in successione, mentre normalmente ogni singola sequenza avrebbe necessitato di una vignetta.
Un particolare interessante riguarda il modo in cui lo spazio tra le diverse vignette è stato sfruttato: nei normali fumetti  rimane solitamente bianco, mentre in quest'opera questo spazio viene riempito con elementi diversi a seconda di come evolve la trama e delle scene rappresentate. Ad esempio, nelle scene in cui è presente della nebbia, quest'ultima viene utilizzata per riempire gli spazi tra le vignette; nelle scene coi i vichinghi che distruggono ogni cosa viene invece utilizzato il fuoco; in quelle successive alla sconfitta di Crom ci sono dei bucaneve (simbolo di vita e speranza). I bordi delle vignette, comunque, non sono mai nettamente segnati con delle linee, ma i loro contorni vengono come lasciati sfumare.
I colori utilizzati variano in base alle scene che l'autore ha voluto rappresentare: in quelle in cui sono presenti i vichinghi predominano il rosso e il nero (gli stessi vichinghi sono disegnati completamente di colore scuro); quando Brendan vaga per il bosco predominano i verdi, i marroni e il bianco; quando il ragazzo entra nella caverna per sconfiggere Crom vengono utilizzati molto il nero e il bianco/azzurro. Nel complesso, comunque, in questo fumetto risultano parti molto colorate, con colori accesi e brillanti, e altre con tinte più cupe e oscure.

   
Sopra: Nelle scene in cui Brendan vaga per il bosco insieme ad Aisling predominano le tinte del verde e del marrone. Tali scene risultano molto luminose, anche per il fatto che sono stati  utilizzati colori brillanti, e risultano molto suggestive, grazie alla raffinatezza dei dettagli. 
Nell'immagine a destra, poi, in un'unica vignetta sono state rappresentate più scene in successione, separandole tra loro racchiudendo ciascuna in un intreccio di rami e foglie.

     
Sopra: Nelle scene in cui i vichinghi attaccano i villaggi, i colori predominanti sono il nero e il rosso. Gli stessi vichinghi, inoltre, sono rappresentati più come dei mostri, completamente neri e con le corna degli elmi che sembrano quelle di diavoli: in loro non c'è alcun riferimento a una parte umana. Nell'immagine a sinistra è interessante vedere come il personaggio (Cellach) all'inizio si muove su un piano orizzontale (destra e sinistra), mentre poi comincia a correre frontalmente, verso il lettore. Notare, inoltre, come nella pagina a destra gli spazi tra le diverse vignette siano stati riempiti da fiamme rosse per dare una maggior idea della distruzione.

Sopra: In questa pagina, in cui Brendan lotta contro Crom, sono presenti più scene contemporaneamente, senza che vi sia alcuna suddivisione in vignette. Il mostro è disegnato come un essere bidimensionale, mentre il protagonista viene rappresentato come un essere fisico, in tre dimensioni.

Sopra: Lo stile utilizzato per disegnare le parti riguardanti le leggende di San Columba è diverso rispetto al resto della storia: maggiormente semplificato e ancora più simile alle miniature di un manoscritto antico, presentando comunque sempre tratti netti e ben delineati.

Nella trama di questo fumetto, così come in quella del film, fatti storici, leggende e parti immaginarie si mischiano creando una storia originale, interessante e unica. Anche le illustrazioni sono molto belle e particolari, ricchissime di dettagli e dagli splendidi colori, caratterizzate da scelte prospettiche e stilistiche uniche.

Quest'opera è stata pubblicata originariamente in francese dalla Glénat nel 2009 divisa in due parti col titolo: "Brendan et le secret de Kells". E' stata pubblicata in italiano, in un unico volume, nel 2011 dalla ReNoir al costo di 16 euro. Il fumetto ha la copertina flessibile, misura 25,5 cm d'altezza e 19 cm di lunghezza e conta, in totale, 112 pagine.
P.S. Riguardo al film "The secret of Kells" (di cui ancora oggi non abbiamo un'edizione italiana del DVD) esiste anche un altro libro ad esso connesso: "Designing the secret of Kells", che descrive i processi e le scelte artistiche del lungometraggio.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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