"Il campanile scocca la mezzanotte santa: le poesie di natale che abbiamo letto a scuola" di Fochesato è una raccolta di poesie natalizie tratte da libri scolastici del Novecento; il titolo stesso di questa raccolta ("Il campanile scocca la mezzanotte santa") è uno dei ritornelli
natalizi nell'orecchio di chi è stato bambino dal dopoguerra fino agli
anni Settanta e Ottanta.
Sopra: La semplice ma elegante copertina bianca con l'immagine di un angelo al centro, sopra la quale spicca il cognome dell'autore, scritto con lettere dorate.
Questa è una raccolta che riunisce poesie tratte da testi scolastici del Novecento, testi in cui spesso tutto "volge a una specie di idillio rustico, dove si esalta il lavoro dei campi e le tradizioni artigiane, i doni della terra e la grata fatica, bagnata dal sudore". D'altronde i testi usciti negli anni Quaranta eran sotto l'influenza del fascismo, ma anche successivamente nei testi scolastici si evita di parlare di eventi comunque importanti come la rivoluzione industriale, la guerra, la Resistenza, i fenomeni di migrazione e di spopolamento delle campagne, come scritto nell'introduzione: "... nulla di tutto ciò si trovava in questi volumi e ne intaccava le granitiche certezze. Letture dove ogni cosa appariva ferma nel tempo e nello spazio. Un mondo ormai inesistente e fittizio...". Erano testi che cercavano di mettere in relazione il ciclo della natura con il fanciullo e il suo ritmo di crescita, ma non sono mancati anche autori più innovativi, soprattutto quando si giunge alla metà degli anni Sessanta, quando arriva Gianni Rodari che porta con se un processo di svecchiamento della poesia per l'infanzia italiana.
Ma quali sono stati i criteri per la scelta dei testi di questa antologia? Come spiega W. Fochesato "si è dunque cercato di privilegiare, al di là di una necessaria e voluta soggettività, quei testi che maggiormente facevano capolino sui libri di letteratura". La scelta quindi era veramente ampia anche se, come spiega il curatore, molto materiale è stato escluso a causa della "ripetitività e della bassissima qualità delle rime". Si è cercato comunque di far ricorso a raccolte originali, presentando opere di autori quali Alfonso Gatto, Colette Rosselli, Gabriele D'Annunzio, Mino Milani, Mauro Faustinelli, Luciana Martini, Roberto Piumini e Giuseppe Pentremoli.
Le poesie, come annunciato dal sottotitolo, sono a tema natalizio, il quale spesso si intreccia a quello invernale, abbiamo così filastrocche sulla neve e l'inverno, sulla notte di Natale, sulla nascita di Gesù, sui Re Magi, sul presepe, sul nuovo anno, sui doni, sulla befana, arrivando anche a quelle su gennaio approdando poi ai mesi dell'anno.
Le filastrocche sono quasi tutte i rima baciata (AA BB), il che le rende subito molto piacevoli e orecchiabili all'ascolto, ma non mancano anche rime alternate ( AB AB) o incrociate (ABBA). Alcune poesie hanno un linguaggio un po' distante dal nostro, e usano termini particolari e oggi decaduti come "germi" inteso come "germogli", "carole", "lungi" oppure temini che attualmente suonerebbero piuttosto ricercati come "lembi", "ire","gaudio", "squallore", "silenzio algido", "covo", "falda", "oblio", ecc... anche se il significato generale della poesia rimane comunque comprensibile.
Fantasia invernale di Anna Paola Bonazzoli
Quando su in alto litigan le fate,
è un turbinare di vesti strappate:
son leggiadrissimi lembi di velo
che bianchi e lenti discendon dal cielo.
Buon al terra quei lembi raduna
e ne fa un manto che porta fortuna
ai molti germi che in grembo nasconde
perchè producan radici profonde.
Poi, quando l'ire si sono placate,
su quel candore discendon le fate;
fanno gran festa di canti e carole
con vesti nuove d'azzurro e di sole.
E' ver che gli agili, svelti piedini
sciupano il manto; mai i germi piccini
che n'ebber gaudio di tepidi umori,
promettono manti di foglie e di fiori.
L'inverno di Roberto Piumini
Quando la terra
è fredda e dura,
sembra un guerriero
con l'armatura,
quando si chiude
nel ghiaccio e nel gelo,
quando son nude
le piante in cielo
e le cornacchie
sopra la neve
sembrano macchie
sul tuo quaderno:
questo è l'inverno.
Presepio di Guido Gozzano
La pecorina di gesso,
sulla collina in cartone,
chiede umilmente permesso
ai magi in adorazione.
Splende come acquamarina
il lago, freddo e un po' tetro,
chiuso fra la borraccina,
verde illusione di vetro.
Lungi nel tempo e vicino,
nel sogno (pianto e mistero)
c'è, accanto a GEsù Bambino,un bue giallo, un ciuco nero.
L'anno vecchio di Massimo Grillandi
Ebbe la primavera con i suoi bei fiori,
ebbe l'estate con i suoi colori,
ebbe l'autunno con i grappoli d'oro.
Ebbe l'inverno con il suo lavoro
di trine e di merletti: erano i bianchi
ghiaccioli e neve, a fiocchi lenti e stanchi.
Fu una nno come gli altri coi suoi mesi.
Con le stagioni e con le settimane:
una fila di giorni che rimane
nel ricordo di chi li han bene spesi.
Sopra: Uno dei primi disegni che compare nella raccolta, opera di Leonida Edel, e che accompagna la filastrocca"inverno" che vedete sulla pagina a destra.
Le poesie sono accompagnate dai varie illustrazioni anche molto diverse fra loro per stile e tipologia, sebbene accomunate dal tema comune del Natale.
I disegni sono quelli originali che accompagnavano le antologie da cui sono state tratte le poesie e sono così differenti tra loro perchè realizzate da artisti differenti, anche se, come detto nella postfazione: "trattandosi di temi natalizi è chiaro che vi sia una presenza maggiore del solito di firme femminili, dato che gli editori preferivano rinchiudere le loro doti nel recinto delle consuete occasioni, fra lo stagionale e l'edificante". È il caso di artiste come Miki Ferrero Pellizari, Luisa Fantini, Maria Pia Franzoni Tomba, Colette Rosselli, Maria Enrica Agostinelli, Grazia Nidasio ecc... Tra gli artisti maschili troviamo invece Ugo Fontana, Raul Verdini, Marcello Vettor, Bruno Angoletta, Vittorio Accornero, Francesco Carnevali ecc...
Nel volume comunque sono presenti principalmente due tipi di immagini: illustrazioni nate per accompagnare versi pubblicati in libri, riviste o testi di letteratura per l'infanzia e immagini a carattere natalizio tratte non solo da libri ma anche da cartoline, biglietti, periodici ecc... Come scrive sempre Fochesato nella postfazione "Nel primo caso, com'è ovvio, si stabilisce un rapporto più o meno forte fra il testo e le immagini. nel secondo il criterio che mi ha guidato, peraltro del tutto personale. è stato quello della bellezza, della rappresentatività o, più semplicemente, della curiosità, spaziando in un ambito temporale piuttosto vasto."
Alcune immagini infatti hanno il classico stile delle cartoline di Natale di fine Ottocento, dai tratti tondeggianti, con personaggi paffuti e sempre felici e sorridenti, con scene idilliache, seducenti, talvolta un po' sdolcinate. Altri disegni presentano tratti più particolare e "moderni", con figure più semplici e dai tratti più stilizzati.
Sopra: Alcuni disegni tratti dalla raccolta, con vari stili e opera di differenti artisti. In alto a sinistra ne vediamo uno ad opera di Libico Maraja (1958), a destra invece uno di Vittorio Accornero; (1954) al centro vediamo dei disegni di Bruno Angoletta, dai tratti più stilizzati (1956); quelli più in basso sono realizzati invece da Marina Battigelli (seconda metà anni quaranta) e Libico Maraja (metà anni cinquanta).
"Il campanile scocca la mezzanotte santa: le poesie di natale che abbiamo letto a scuola" di Fochesato è una raccolta di poesie natalizie è una bella raccolta di poesie in cui, come scritto nell'introduzione, "ognuno di noi [...] potrà ritrovare frammenti della propria infanzia, peripezie scolastiche, componimenti mandati giù a memoria, recitazioni davanti al presepe o all'albero di Natale (giusto per scucire qualche soldino), piccoli ricordi, improvvisi sussulti ...". Una raccolta che vuole essere un inno alla memoria, almeno per coloro che attualmente hanno una certa età (almeno 50/60 anni in su) perchè a me, che non ho neanche trent'anni, purtroppo tali poesie non destano nessun ricordo, l'unico autore che conosco essere stato parte della mia infanzia è Piumini, mentre Gabriele D'Annunzio, Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo sono venuti solo in seguito. Segnalo che nella raccolta, sebbene sia citato nell'introduzione, non sono presenti testi di Gianni Rodari poiché coperti da Copyright e la casa editrice che ne detiene i diritti a quanto pare non li ha concessi alla Interlinea per questo progetto, sebbene Fochesato ricordi, sempre nell'introduzione, alcune sue poesie invernali quali "Il gatto inverno", "Il pellerossa nel presepe", "Il pianeta degli alberi di Natale".
Sebbene questa raccolta nei lettori più giovani potrà non scatenare l'effetto nostalgia legato ai ricordi, in un certo senso lo fa quando essi si approcciano alle poesie, ritrovando testi belli e orecchiabili, a volte più immediati e altre volte invece dal "sapore antico", in cui si sentono temini ormai desueti oppure che attualmente verrebbero considerati addirittura ricercati per delle poesie per l'infanzia. Altro elemento che innesca l'effetto "nostalgia" sono le illustrazioni, risalenti al periodo del secondo dopoguerra, e permeate anch'esse da un sapore "antico" e "d'altri tempi". Le immagini sono davvero tante e sono anche piuttosto variegate come stili, alcune sono molto colorate mentre altre possono essere semplicemente in bianco e nero; alcuni sono disegni molto dettagliati, dai tratti rotondeggianti, con personaggi paffuti e sorridenti, in ambienti idilliaci, mentre altri hanno tratti più semplici, stilizzati, a volte più spigolosi o più realistici.
Una raccolta deliziosa che incanterà non solo le persone più grandi, ma che secondo me potrà essere apprezzata anche dai più giovani che avranno la possibilità di scoprire, o riscoprire, poesie e filastrocche attualmente magari anche un po' dimenticate, ma che per molti anni sono stati dei cavalli di battaglia delle maestre e dei maestri.
Questo libro è stato pubblicato nel 2018 dalle Interlinea Edizioni, ha 152 pagine, una copertina flessibile, misura 16,2 cm d'altezza e 12 cm di lunghezza e costa 12 euro.
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