lunedì 29 ottobre 2018

SPECIALE HALLOWEEN: Rappresentazioni della morte nei libri illustrati

Per la festa di Halloween ho deciso di fare un post un po' diverso dal solito: parlerò infatti di come è stata rappresentata la morte in alcuni libri illustrati, presentando quest'ultimi in ordine cronologico di pubblicazione in Italia.
Il tema della morte, soprattutto nei libri per bambini e ragazzi, è un tema delicato e spesso in queste opere viene trattato come tale. Come alcuni sapranno la narrativa (sia quella per bambini e per ragazzi che quella in generale per gli adulti) diventa formativa nel momento in cui soddisfa bisogni umani profondi, tra cui quelli di conoscere il mondo e la vita (e quindi anche la morte), di rispondere a domande e interrogativi esistenziali e di rispondere al bisogno di conferire un significato agli eventi. Attraverso libri illustrati di qualità le persone possono quindi riflettere su problematiche esistenziali importanti quali può essere quella della morte.
Come scritto nel saggio: "Di cosa parlano i libri per bambini" di Giorgia Grilli: "Ecco, se non tutto, se non nei termini in cui noi lo spiegheremmo, i bambini sanno. Che esiste il male, che il mondo è pieno di ingiustizie, che la realtà è fatta di cose spaventose, angoscianti, abnormi. proprio per questo hanno bisogno hce qualcuno gliene parli, hanno bisogno di racconti, di storie che diano un senso a questi aspetti che non possono essere elusi e sui quali e dei quali più di chiunque altro, indifesi come si sentono, i bambini vogliono sentir narrare. [...] Gli interrogativi dei bambini (sia quelli espliciti che quelli inespressi) sugli aspetti della vita anche più cupi e misteriosi vanno accompagnati, rispettati, affrontati".

Partiamo quindi a parlare del primo libro: "L'anatra, la morte e il tulipano" di Wolf Erlbruch, il quale è stato pubblicato originariamente nel 1975 e poi edito in italiano nel 2007 dalla E/O. L'albo ha 32 pagine, la copertina rigida e costa 15 euro.

 
Sopra: La copertina de "L'anatra, la morte e il tulipano" mostra la protagonista della storia (l'anatra) mentre guarda verso l'alto, col collo proteso verso il titolo.

Protagonista di questa storia è un'anatra la quale un giorno si accorge della presenza della Morte accanto a lei. Inizialmente l'anatra è spaventata, ma col passare del tempo essa si abitua a quella strana presenza, iniziando anche a farci amicizia.
In questo albo illustrato la Morte viene rappresentata in un modo sia classico che originale: essa, infatti, mantiene l'aspetto di uno scheletro, ma non è vestita di nero e non tiene in mano nessuna falce. Erlbruch la disegna invece vestita con pantofole, un abito lungo e un paltò dalla fantasia quadrettata e in mano, anziché una falce, tiene un tulipano nero (il tulipano dovrebbe rappresentare, nel linguaggio dei fiori, il vero amore, anche se il significato può variare a seconda del suo colore). Il suo aspetto, quindi, non è affatto minaccioso e anche il suo comportamento è molto tranquillo e calmo. Inizialmente infatti l'anatra teme che la Morte sia venuta a portarla via e che quindi darà vita a qualche avvenimento che causerà la sua dipartita, ma la Morte le spiega che non sarà lei la causa diretta del suo decesso, ma la vita stessa: "All'incidente ci pensa la vita, come anche al raffreddore e a tutte le altre cose che possono capitare a voi anatre."
Quella di Erlbruch è una Morte molto "umana", con le proprie debolezze (non le piace l'acqua ad esempio poiché le fa sentire freddo), una Morte che segue il corso degli eventi, che sa attendere e che accompagna l'anatra nei suoi ultimi giorni di vita standole accanto come un'amica.
Come scritto nel saggio: "Di cosa parlano i libri per bambini" di Giorgia Grilli: "La rappresentazione della morte da parte di Erlbruch è qualcosa di davvero inedito. Da un lato è lo scheletro a cui ci ha abituati l'iconografia tradizionale; però, sopra le ossa, questo scheletro indossa una vestaglia da casa e due ciabattine di panno come fosse una magra vecchina appunto del tutto "domestica" di cui difficilmente si può avere paura. Nel senso del terrore, perché comunque una sorta di inquietudine al suo cospetto permane, non solo nell'anatra, ma anche nel lettore".

Sopra: La Morte disegnata da Wolf Erlbruch indossa un abbigliamento inusuale: pantofole, una lunga veste e un paltò a quadretti. Essa porta inoltre sempre con se un tulipano.

"La visite de petit mort" di Kitty Crowther è un albo illustrato pubblicato in francese nel 2005 da L'Ecole des Loisirs ha 27 pagine, la copertina rigida e costa 12 euro.

 
Sopra: La copertina di "La visite de petit mort" mostra la piccola morte, con mantello nero e falce, in compagnia di una bambina mentre passeggiano in un parco.

La piccola Morte è triste: le persone che porta nel regno della Morte sono tristi: sospirano, hanno freddo. Nessuno gli parla mai... Fino alla sera in cui la Piccola Morte viene a prendere Elsewise, una bambina che la accoglie con gioia, tanto da esclamare sorridendo: “Finalmente sei qui!".
Qui la Morte è rappresentata di piccole dimensioni (grande come un bambino di 8/10 anni) e con un aspetto gentile, umano, che non incute nessun timore, nonostante la presenza di due simboli tipici della sua simbologia: la veste nera e la falce.
Questa piccola morte ha un animo dolce e un cuore tenero, infatti si dispiace che tutte le persone a cui va a fare visita siano sempre tristi e infelici quando la vedono. Fortunatamente un giorno ella incontra una bambina che è contenta di vederla, perchè fino ad allora ha sempre sofferto, mentre da quando la morte è arrivata non sente più dolore. Le due diventano amiche e la morte si dispiace a doverla lasciare, ma, con sua sorpesa, la bambina non l'ha abbandonata, infatti torna a farle visita sotto forma di angelo, così ora la piccola Morte non si sentirà più sola. Una Morte molto umanizzata, che prova sentimenti molto umani quali la tristezza, la solitudine, ma anche la gioia e felicità.

 
Sopra: La morte rappresentata da Crowther ha l'aspetto quasi di un bambino, molto dolce e sereno, se non fosse per la veste nera e la falce che tiene sempre in mano.

"I pani d'oro della vecchina" di Annamaria Gozzi e Violeta Lopiz è un'opera pubblicata in italiano nel 2012 dalla Topipittori,  ha 32 pagine, la copertina rigida e costa 14 euro.

Sopra: La copertina de "I Pani d'oro della vecchina" mostra la vecchina circondata dai sui Pani Dolci.

Questa volta la protagonista della vicenda è una vecchina, una vecchina "Talmente vecchia da aver  perso il conto dei suoi anni", tanto da pensare che la Morte si sia dimenticata di lei. Un vecchina che sa cucinare benissimo tanto che, quando la Morte viene a prenderla, riesce a convincerla a posticipare la propria fine offrendo a questa i suoi dolci: prima dei Pani Dolci, poi dell'uvetta, poi delle mandorle, poi del torrone...
Ogni volta che la Morte viene a trovarla la vecchietta le offre qualche prelibatezza così buona da stordirla e convincerla a lasciare alla donna ancora del tempo per poter finire di preparare i propri dolci. Alla Morte però non si può sfuggire per sempre... e così, passato Natale, la vecchina acconsente ad allontanarsi con essa fino a scomparire al di là del fiume, non prima però di aver tramandato la ricetta dei suo Pani dolci ai bambini.
La Morte rappresentata da Lopiz ha un aspetto molto insolito e originale: essa infatti sembra un sacco con gambe e braccia. Un sacco nero con una grande apertura, che funge da bocca, al posto della testa. Questa Morte è una morte che desidera portare a termine il proprio dovere, ma che spesso, con la vecchina, non ci riesce, ripromettendosi di farlo però la volta successiva. E' una Morte golosa, che non sa resistere ai dolci che la donna le offre, una Morte gentile e curiosa di assaggiare qualche altra prelibatezza. Ciò però la fa sentire in colpa, in quanto essa è consapevole di avere un compito da dover portare a termine. E' una Morte che non sa rifiutare dei gesti di gentilezza nei suoi confronti da parte di una vecchina molto coraggiosa che di lei non ha nessuna paura e che, anzi, si comporta con lei sempre con dolcezza (facendole assaggiare i propri dolci, facendola sedere alla propria tavola, invitandola a scaldarsi vicino al fuoco...).
Questa Morte, comunque, per la vecchina non rappresenterà una fine, ma un uovo inizio poiché si dice che qualcuno l'abbia vista portare dolci ai bambini a gennaio...

Sopra: La morte rappresentata da Violeta Lopiz ha l'aspetto di un sacco nero con gambe e braccia.

"Jack e la morte" è un libro illustrato scritto da Tim Bowley e illustrato da Natalie Pudalov, pubblicato in Spagna nel 2012 dalla OQO ed in Italia nel 2013 dalla Logos, ha 28 pagine e costa 16,95 euro.

Sopra: Sulla copertina di "Jack e la morte" possiamo vedere il protagonista e la Morte, la quale è rappresentata sotto forma di corvo, notare inoltre la presenza del filo rosso, che la Morte stessa tocca con la mano.

La storia, che si basa una fiaba tradizionale britannica, ha come protagonista il giovane Jack, un bambino la cui anziana madre sta per morire. Durante una passeggiata verso la spiaggia però il ragazzino fa un incontro inaspettato: la Morte, la quale sta andando a prendere proprio la madre del bambino. Quest'ultimo, per salvare il genitore, con uno stratagemma riesce a imprigionare la Morte dentro una boccetta, senza però pensare alle conseguenze e a tutti i problemi che questo causerà al mondo. Ora, infatti, niente più muore e ciò non vale solo per le persone, ma anche per gli animali, gli insetti e perfino i vegetali. Nel giro di poco tempo la situazione diventa quindi disperata: le persone patiscono la fame in quanto niente può più essere mangiato (perché per mangiarlo bisognerebbe ucciderlo e ciò non è più possibile), patiscono le malattie in quanto mosche, pulci e zanzare si sono moltiplicate in brevissimo tempo, ma nessuno può morire...
Alla fine la madre di Jack viene a conoscenza di ciò che il figlio ha combinato e lo convince a liberare la Morte, la quale, finalmente libera, torna a fare il proprio lavoro... così, quando il bambino torna a casa trova la propria madre morta, con un sorriso dipinto sul volto.
La Morte rappresentata dalla Pudalov potrebbe sembrare quella che, tra quelle che vi presento in questo post, più si avvicina all'aspetto classico della Morte poiché quella della Pudalov ha una faccia scheletrica e indossa il classico mantello nero con cappuccio. Nel libro, d'altronde, essa viene descritta come "Una figura altissima , con un mantello nero e il viso nascosto sotto un cappuccio". Osservandola più attentamente il lettore potrà notare come in realtà questa Morte abbia un aspetto più interessante del previsto: pur indossando una tunica nera con cappuccio che le copre il viso (che ha effettivamente dei tratti scheletrici), essa indossa delle calze a righe e delle scarpe rosse e ha delle mani dall'aspetto umano, che però sono staccate dal corpo (gli mancano infatti le braccia). La Morte della Pudalov è inoltre accompagnata da molti riferimenti visivi simbolici: alla fine della sua tunica nera vediamo essere cucito un filo rosso (che simboleggia la vita) che qualche volta la Morte tiene pure in mano, la vediamo sempre accompagnata da corvi e anche da delle maschere (che potrebbero rappresentare i volti delle persone che ha già portato via o che è venuta a prendere).
Questa è una Morte molto indaffarata, con tanto lavoro e senza tempo da perdere (come spiega lei stessa a Jack), ma è anche una Morte un po' ingenua che si lascia ingannare e imprigionare in una bottiglia da un ragazzino. Non rimarrà comunque rinchiusa a lungo in quanto sa che la sua presenza nel mondo è necessaria, tanto che, quando Jack la libera, gli dice "Ora avrai compreso che non sono nemica della vita. Lei e io siamo due facce della stessa medaglia. Senza di me la vita non esisterebbe".

Sopra: La Morte disegnata dalla Natalie Pudalov indossa un lungo abito nero con un cappuccio che le cela il viso scheletrico, ma ha delle mani umani prive di braccia e indossa inoltre delle calze a righe e delle scarpette rosse.

"I piccini di Gushlycrumb" di Edward Gorey è un albo illustrato pubblicato originariamente nel 1998 dalla Houghton Mifflin Publishing Company ed che è stato edito in italiano nel 2013 dalla Adelphi. L'opera ha 64 pagine, una copertina rigida e l'edizione italiana costa 14 euro, mentre quella in inglese 10$ (circa 9,07 euro).

Sopra: La copertina del macabro e umoristico abecedario in rima baciata di Edward Gorey, sulla quale possiamo vedere la Morte rappresentata da Gorey.

Questo libro non narra una vera e propria storia, esso è infatti più che altro una sorta di macabro abecedario in cui ad ogni pagina corrisponde un'illustrazione in bianco e nero che immortala l'imminente o già avvenuta dipartita, accompagnata da una didascalia che la spiega o la predice, di uno bambino la cui iniziale del nome corrisponde a una lettera dell'alfabeto.
Sebbene l'argomento sia piuttosto macabro l'intera opera è accompagnata da un certo umorismo, basato sull'esagerazione dei luoghi comuni e sulla presa in giro delle paure dei genitori, nonché sulle molteplici e variegate morti di questi bambini immaginari.
Sebbene la morte sia un elemento costante e sempre presente in ogni pagina essa non compare mai fisicamente all'interno del volume, ma è possibile vederla solo sulla copertina. Gorey l'ha infatti rappresentata alta, con un volto scheletrico, mentre indossa un cappotto, dei guanti e un cappello a cilindro neri. In una mano regge un ombrello aperto, mentre sotto di lei si trovano tutti i bambini che sono presenti all'interno del libro. Questa Morte viene quindi mostrata come una sorta di presenza imminente che presto entrerà nelle esistenze di questi bambini che essa tiene sotto al proprio ombrello.

Sopra: Nell'immagine della copertina vediamo la Morte (rappresentata da Gorey con un aspetto scheletrico e completamente vestita di nero) incombere sui bambini che ritroveremo all'interno del volume.

"Mr Punch" di Stefano Bessoni è un libro che è stato pubblicato dalla Logos nel 2015, ha 56 pagine, una copertina rigida e costa 16 euro.

Sopra: La copertina di "Mr Punch" ci mostra uno dei protagonisti del libro, nonché il personaggio che dà nome al titolo.

Protagonisti di quest'opera di Bessoni sono due famosi personaggi del teatro dei burattini: Mr. Punch e Pulcinella, il primo inglese e l'altro italiano. Questi personaggi di Bessoni sono esseri deformi, nati da un uovo e che vivono nei bassifondi di Londra e Napoli, tra truffatori, ladri e prostitute.
Il libro si apre infatti con la storia di un uovo deposto da un gallo nero nei bassifondi di Londra, da questo uovo nascerà Mr Punch. Una volta cresciuto comincia a frequentare i quartieri più malfamati, vivendo di imbrogli e di violenza, e fidanzandosi con una prostituta di nome Judy, dalla quale avrà anche un figlio che però egli stesso finirà per uccidere. Mr Punch ucciderà anche la stessa Judy quando questa scoprirà cosa è successo al figlio, nonché anche un poliziotto e il boia. Alla fine interverrà il diavolo in persona a fermare l'ometto, trasformandolo in un burattino.
Nel frattempo, a Napoli, lo stesso gallo nero depone un altro uovo, dal quale uscirà Pulcinella, che verrà cresciuto da un alchimista. Pulcinella si fidanza con Teresina, la figlia del dottore, che però scopre avere un teschio sulla schiena. Pulcinella per trovare una cura si reca sulla luna, ma al suo ritorno scopre che la ragazza l'ha tradito con un altro uomo, che Pulcinella ucciderà per la gelosia. Venendo condannato egli ucciderà anche il magistrato e chiunque cercherà di fermarlo, finché non interverrà la Morte a fermarlo, trasformandolo in un burattino.
La Morte è un elemento molto caro a Bessoni, ma è in questo libro che essa compare per la prima volta con un aspetto fisico. La Morte rappresentata da quest'artista, che veste un abito nero, ha un aspetto raccapricciante, scheletrico, con un cranio quasi proporzionato. L'originalità dell'aspetto di questa Morte sta proprio nello stile dell'artista: grottesco, bizzarro, sgangherato, caricaturale e quasi deforme.
In questo albo la Morte non è la protagonista o una co-protagonista (anche se poiché il volume tratta temi quali la violenza e l'omicidio, essa in effetti è presente fin dall'inizio), essa compare solo alla fine come entità sopranaturale che ha il compito di riportare l'ordine e di mettere un freno al comportamento indisciplinato di Pulcinella, il quale sembra che, con tutte le morti che sta causando, le stia rubando il lavoro. Non a caso alla sua apparizione la Morte esordisce così: "Mio Pulcinella ti devi calmare! E' a me che spetta togliere la vita, è giunta l'ora di farla finita!". Per porre fine alla mattanza decide quindi di trasformare l'ometto in un burattino.

Sopra: La morte rappresentata da Stefano Bessoni ha un aspetto macabro, inquietante, scheletrico, grottesco, bizzarro, sgangherato, caricaturale e quasi deforme (con un cranio sproporzionato, le orbite e gli occhi uno più piccolo dell'altro ecc...).

"Cry, Heart, but never break" di Glen Ringtved e Charlotte Pardi è un libro che è stato pubblicato dalla Enchanted Lion Books nel 2016, ha 32 pagine e costa 15,55 euro. Ne è prevista la pubblicazione, per Orecchio Acerbo, anche in italiano per gennaio 2023 col titolo: "Piangi cuore, ma..."

Sopra: La copertina di "Cry, heart, but never break" mostra la scena, presente all'interno del libro, in cui una dei fratelli cerca di convincere la Morte a non prendersi la nonna.

Consapevoli delle gravi condizioni di salute della propria nonna, che è gravemente malata, quattro fratelli stringono un patto per impedire alla Morte di portarla via, ma quest'ultima arriva lo stesso. Convinti che questa agisca solo di notte decidono di continuare a riempire la sua tazza di caffè fino all'alba, pensando che a quel punto la Morte partirà senza la nonna. Ma questo non può fermare certo la Morte dal compiere il suo dovere, anche se i bambini cercano di convincerla a non farlo.
Questa Morte ha l'aspetto di un vecchio dalla pelle pallida e il naso grosso, avvolto in un abito nero con cappuccio, un aspetto amichevole, confortante, con un atteggiamento dolce e paziente che ricorda quello di un nonno. L'aspetto della Morte rappresentata da Pardi è ordinario, proprio a voler indicare come anche la morte stessa sia qualcosa di ordinario, che fa parte della vita
Quella disegnata da Pardi è una Morte dolce, tranquilla, gentile (tanto da lasciare la sua falce fuori dalla porta di casa per non spaventare i bambini), che arriva in anticipo per condividere con i quattro bambini una storia che li aiuterà a realizzare il valore della perdita di una vita e l'importanza di poter dire addio. E' una Morte che ama la vita ("Death’s heart [cuore] is as red as the most beautiful sunset [tramonto] and beats [batte] with a great love of life [vita]"), ma che è anche ben consapevole di come morire sia naturale e necessario perché, come lei stessa spiega: "What would life (vita) be worth (varrebbe) if there were no death (morte)? Who would enjoy the sun if it never rained? Who would yearn (vorrebbe) for the day if there were no night?".

Sopra: La Morte disegnata da Charlotte Pardi ha l'aspetto ordinario di un vecchio dalla pelle pallida e il naso grosso, avvolto in un abito nero con cappuccio.

"Sai chi sono?" di  Elisabeth Helland Larsen e Marine Schneider è un libro pubblicato dalla Edizioni Primavera nel 2019, ha 48 pagine e costa 16 euro.
 
Sopra: La copertina di "Sai chi sono io" ci mostra una morte simile a una bambina che gioca su un'altalena, mentre sparge fiori colorati.
 
Le guance rosee con un fiore tra i capelli. La morte cavalca una bici rosa, visita piccoli animali con pelliccia morbida e grandi animali con denti aguzzi. Si attarda con una gentile nonna mentre lavorano a maglia un'ultima sciarpa insieme. Come scritto sul retro di copertina: "Per i genitori di bambini che affrontano la perdita di un familiare, un amico o un animale domestico, questo libro trova le parole per esprimere ciò che è spesso così difficile da spiegare. Termina con una tale sensazione di elevazione e accettazione che i lettori di qualsiasi età gireranno l'ultima pagina con un sorriso e una lacrima. Un libro che affronta il delicato rapporto tra la vita e la morte". 
La morte qui è rappresentata come una bambina dagli occhi verdi in un mondo pastello, con fiori tra i capelli, che hanno lo stesso colore del suo abito, una bambina che corre in bicicletta e che fa visita a tante persone e animali. Vaga attraverso i dintorni di dolce bellezza e ci racconta chi è lei, del suo "lavoro", spiegandoci che, nonostante qualcuno chiuda porta e finestre sperando di vederla andarsene, lei sa che nessuno può nascondersi da lei (perfino coloro che sono ancora dentro la pancia, che non sono ancora nati). Una morte che ha consapevolezza del suo ruolo e che svolge il suo compito come una missione, con professionalità e competenza, ma anche con dolcezza e comprensione, perché essa è conapevole di far parte della vita.
 
 Sopra: Questa morte è rappresentata come una bambina che porta dei fiori tra i lunghi capelli, del medesimo colore del suo abito. Una bambina che ama andare in bicicletta e andare a trovare persone e animali ti tutti i tipi.
 
Ecco dunque otto diverse rappresentazioni della Morte in otto diversi libri illustrati. Nonostante la Morte abbia ormai assunto un aspetto ben definito nel nostro immaginario trovo interessante come questi differenti artisti siano riusciti a dare ad essa un aspetto sempre diverso, a volte mantenendo alcuni suoi tratti tipici (l'aspetto scheletrico, l'abito nero con cappuccio, la presenza della falce), ma, al contempo, cambiandone altri e apportando così degli elementi innovativi.
Interessante anche confrontare i comportamenti e gli atteggiamenti che la Morte ha assunto di volta in volta nei vari titoli: una presenza tranquilla, naturale e perfino amichevole; una morte golosa e gentile; una morte ligia nello svolgere il proprio lavoro con serietà e dolcezza; una morte sensibile che soffre di solitudine e che vorrebbe vedere le persone felici anzichè tristi; un'entità giunta a riportare l'ordine; un'entità la cui esistenza, per quando scomoda e dolorosa a volte, è necessaria allo scorrere della vita ...

P.S. Sarebbe inoltre interessante vedere come gli illustratori hanno rappresentato la figura della Morte Rossa che compare nel racconto di Edgar Allan Poe "La maschera della Morte Rossa" ("The masque of the Read Death").

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