lunedì 17 aprile 2017

Emozionario. Dimmi cosa senti di Cristina Nunez Pereira e Rafael R. Valcarcel

"Emozionario. Dimmi cosa senti" è un albo scritto da Cristina Nunez Perira e Rafael R. Valcarcel e illustrato da ben 22 artisti differenti. Questa vuole essere un'opera che aiuta il bambino e l'adulto a confrontarsi con le proprie emozioni, prima di tutto facendocele riconoscere e identificare.

Sopra: La copertina di "Emozionario" ci mostra una figura astratta realizzata da Leire Mayendia, non presente all'interno del libro, i cui colori forti spiccano sul tenue grigio dello sfondo.

Questa è un'opera che, come suggerisce anche il titolo stesso, vuole essere una sorta di dizionario delle emozioni indirizzato ai più piccoli (l'età consigliata è a partire dai tre anni), non a caso questo libro si apre con un prologo scritto da Rosa Collado Carrascosa, una psicologa e psicoterapeuta, che spiega come "Questo Emozionario offre opportunità di approfondire la consapevolezza di se stessi, a partire dalla più tenera infanzia, perché aiuta a conoscere le emozioni e a parlare dei sentimenti. In questo modo il bambino potrà incanalarli al meglio…". "Emozionario" vuole quindi essere un "sostegno pedagogico di base", come lo chiama la stessa Carrascosa, per stimolare l'intelligenza emotiva del bambino affinché questo impari a scoprire, identificare e differenziare le proprie emozioni in modo da poterle vivere senza turbamenti, imparando a conoscere se stessi per diventare adulti consapevoli e strutturati.
L'intelligenza emotiva, infatti, secondo Salovey e Mayer (coloro che nel 1990 introdussero questo concetto), indicherebbe la capacità che hanno gli individui di monitorare le sensazioni proprie e quelle degli altri, discriminando tra vari tipi di emozioni ed usando questa informazione per incanalare pensieri ed azioni. Secondo vari studiosi (tra cui i già citati Salovey e Mayer, ma anche Goleman) l'intelligenza emotiva comprenderebbe cinque abiti: conoscere le proprie emozioni, maneggiarle, riconoscere quelle degli altri, motivare se stessi e utilizzare le proprie competenze sociali nell'interazione con gli altri. Come si può capire, questi cinque ambiti che fanno parte dell'intelligenza emotiva riguardano tutti aspetti molto importanti che possono influire molto sulla vita di una persona, per cui sviluppare un'intelligenza emotiva è sicuramente importante. I bambini che imparano a gestire le proprie emozioni e a controllare i propri istinti riescono infatti a tollerare meglio le situazioni stressanti, imparano a comunicare meglio i propri stati emozionali, sono in grado di sviluppare relazioni positive e riescono ad ottenere maggiori successi a scuola, sul lavoro e nella vita.
Questo libro presenta un percorso emotivo che cerca di seguire una certa logica (ogni emozione che segue è in qualche modo correlata alla precedente), tuttavia, come scritto a l'inizio dell'albo, il lettore può cominciare a leggere l'emozione che preferisce, saltando le pagine e, in caso, ritornando indietro.
Ad ogni pagina viene presentata al lettore, tramite una descrizione, un'emozione differente, accompagnata inoltre da un'immagine che illustra l'emozione a cui è riferita. Le emozioni descritte sono quarantadue: la tenerezza, l'amore, l'odio, l'ira, l'irritazione, la tensione, il sollievo, la serenità, la felicità, l'allegria, la tristezza, la compassione, il rimorso, la colpa, la vergogna, l'insicurezza, la timidezza, la confusione, la paura, lo stupore, il disgusto, l'ostilità, l'accettazione, l'incomprensione, l'abbandono, la solitudine, la nostalgia, la malinconia, la noia, l'attesa, l'entusiasmo, l'euforia, lo sconforto, la delusione, la frustrazione, l'ammirazione, l'invidia, il desiderio, la soddisfazione, l'orgoglio, il piacere e la gratitudine.
Sebbene i testi siano di tipo descrittivo (dopotutto l'intento di usto libro è quello di portare i bambini a riconoscere le proprie emozioni, quindi è normale che queste vengano descritte) sono scritti in modo da non risultare troppo freddi, asettici o distaccati. Al contrario, cercano di coinvolgere il lettore, rivolgendosi direttamente a lui, come se gli stessero parlando di persona, ad esempio ponendo domande dirette (come ad esempio, per quanto riguarda l'amore: "Che tipi di amore ci sono?", riguardo all'ira: "L'ira è utile?", oppure, per quanto riguarda la nostalgia "Come riconoscerla?") a cui poi risponderanno gli stessi bambini. Per cercare di farsi comprendere meglio, inoltre, i testi suggeriscono spesso molti esempi di situazioni che possono essere capitate al lettore o che quest'ultimo possa immaginarsi, ad esempio, quando parla dell'irritazione, si può leggere: "Si crea tensione anche quando si scontrano interessi diversi. Per esempio: tu vorresti cantare, ma tua mamma vorrebbe dormire".

Sopra: Questa illustrazione, realizzata da Elissambura, rappresenta la nostalgia in una maniera alquanto interessante.

Come ho anticipato, le illustrazioni presenti in questo albo, ciascuna associata a una differente emozione, sono state realizzate da molti artisti, in particolare: Adriana Keselman, Alejandra Karageorgiu, Anita Morra, Bela Oviendo, Cynthia Orensztajn, Elissambura, Federico Combi, Gabriela Thiery, Javier Gonzalez Burgos, Jazmin Varela, Josefina Wolf, Keki un puntino, Luciana Feito, Maria Lavezzi, Maricel Rodriguez Clark, Nancy Brajer, Nella Gatica, Paola De Gaudio, Patricia Fitti, Romina Biassoni, Tofi, Virginia Pinon.
Naturalmente, essendo state realizzate da artisti diversi, le varie illustrazioni presentano stili alquanto differenti le une dalle altre (specialmente fra alcuni illustratori), ma sono comunque tutte molto belle e interessanti.
In alcuni disegni, come quelli di Nella Gatica o Cynthia Orensztajn, le emozioni che sono rappresentate sono chiare, facilmente identificabili, quasi evidenti, mentre in quelli di altri artisti (come Elissambura, Federico Combi,  Javier Gonzalez Burgos, Jazmin Varela, Josefina Wolf, Keki un puntino, Luciana Feito, Maria Lavezzi, Maricel Rodriguez Clark o Virginia Pinon), risultano più complesse da decifrare, meno ovvie. Ciò può dipendere comunque anche dal tipo di emozione da rappresentare, in quanto rappresentare la vergogna può essere più facile rispetto al dover mostrare un'emozione come la nostalgia.
Il fatto comunque che non tutte le emozioni siano così ovvie da identificare e da riconoscere va considerato come un aspetto positivo, in quanto ciò può spingere i lettori (specialmente se opportunamente seguiti) a interrogarsi e a riflette in modo approfondito riguardo una o l'altra immagine.

  

  
Sopra: Alcune illustrazioni rappresentano un'emozione in modo più diretto, rendendola facile da intuire, come nel caso delle immagini che vi ho riportato qui sopra più in alto, realizzate da Nella Gatica (a sinistra) e Cynthia Orensztajn (a destra), per rappresentare rispettivamente la vergogna e l'irritazione. Altri illustratori hanno invece rappresentato le emozioni in modo meno immediato, più complesso, come, ad esempio, Federico Combi, che nell'immagine in basso a sinistra ha disegnato il rimorso, e Javier Gonzalez Burgos, che nell'immagine in basso a destra ci mostra la malinconia.

Anche lo stile dell'artista può influire sulla comprensibilità o meno di un'illustrazione che vuole rappresentare un'emozione e, come ho detto sopra, tutti questi artisti possiedono uno stile molto differente gli uni dagli altri: quello di Nancy Brajer (che ha rappresentato le emozioni della tenerezza, della compassione e della gratitudine) è molto delicato e fiabesco; quello di Nella Gatica (che ha rappresentato emozioni quali l'odio, il sollievo, la vergogna e la noia) è più diretto, vivace, simpatico; Javier Gonzalez Burgos (che ha rappresentato la tristezza, l'abbandono, il disgusto e la delusione) ha invece uno stile etereo, dai tenui colori pastello, di difficile interpretazione, così come quello Federico Combi (che ha rappresentato il rimorso, l'incomprensione, la malinconia e la frustrazione), che utilizza una tavolozza di colori cupi e smorti per rappresentare personaggi enigmatici e filosofici; Keki un puntino (che ha disegnato la tensione e l'orgoglio) sfrutta invece dei colori accesi, intensi e brillanti che lasciano pochi spazi bianchi nella pagina….

  

Sopra: Ogni illustratore ha uno stile differente dagli altri, ad esempio quello di Nancy Brayer (di cui possiamo vedere l'illustrazione della tenerezza in alto a sinistra) è molto delicato e fiabesco, dai colori pastello; Federico Combi rappresenta invece i propri personaggi in modo enigmatico e filosofico, utilizzando una tavolozza di colori cupi e smorti (così come possiamo osservar nell'immagine in alto a destra che rappresenta la malinconia); Keki un puntino (di cui in basso al centro possiamo vedere l'orgoglio) sfrutta invece dei colori accesi, intensi e brillanti che riempiono tutto lo spazio, lasciando pochi spazi bianchi nella pagina.

Differenza di stili a parte, è comunque molto interessante osservare come ciascun artista ha rappresentato una certa emozione secondo la propria interpretazione (che per il lettore potrà risultare più o meno ovvia): Nancy Brajer per la tenerezza ha rappresentato una pecora, seduta su fiori di cotone, mentre cuce una sciarpa con cui avvolge un'altra piccola pecorella che sta dormendo (vedere l'immagine che ho riportato precedentemente); Nella Gatica ci mostra la noia rappresentando un maialino solo dallo sguardo triste e sconsolato seduto sopra un isolotto in mezzo al mare; Virginia Pinon, per rappresentare la colpa, ha disegnato una barchetta di carta che naviga sull'acqua trattenuta da una grossa catena attaccata ad una pesante palla di metallo che le impedisce di procedere e che sembra la stia facendo quasi affondare; Patricia Fitti per rappresentare la paura ha disegnato un campo di grano di notte, con la luna piena, con uno spaventapasseri dallo sguardo torvo e maligno e un corvo appoggiato su un albero spoglio; Javier Gonzalez Burgos rappresenta l'abbandono con un uomo-cervo in pigiama seduto sul materasso di un letto posto in una foresta, mentre nevica, con tutt'intorno altri letti vuoti; Federico Combi illustra la malinconia come un robot con braccia e volto umani, immerso in un ambiente grigiastro, intento a leggere alcuni fogli (vedere anche in questo caso l'immagine che ho riportato precedentemente) ...

  

  
Sopra: E' molto interessante poter vedere come i vari artisti hanno rappresentato un'emozione secondo una loro interpretazione personale: in alto a sinistra, ad esempio, Nella Gatica ha rappresentato la noia come un maialino su un isolotto solitario; in alto a destra Virginia Pinon, ci mostra la colpa come una barchetta di carta trattenuta da una pesante palla di metallo che quasi la fa affondare. In basso a sinistra Patricia Fitti ha rappresentato la paura come un campo di grano immerso in una paesaggio notturno, con uno spaventapasseri che guarda in modo torvo e maligno un corvo appoggiato su un albero spoglio. Infine, in basso a destra, Javier Gonzalez Burgos rappresenta l'abbandono con un uomo-cervo in pigiama seduto sul materasso di un letto posto in una foresta , mentre nevica, con tutt'intorno altri letti vuoti;

"Emozionario" si presenta come un bel libro con molte illustrazioni di qualità, dai differenti stili e dalle differenti interpretazioni con cui ciascun artista ha voluto rappresentare un'emozione, il che le rende molto interessanti e stimolanti per l'osservatore. I testi sono chiari e semplici tuttavia, poiché questo libro è stato realizzato con l'intento esplicito di essere un supporto pedagogico per aiutare i bambini a stimolare la loro intelligenza emotiva, bisogna chiedersi: questo libro è riuscito nel suo intento, cioè ad aiutare effettivamente i bambini a sviluppare questa intelligenza emozionale?. Naturalmente la risposta non è così ovvia, diciamo  che, almeno per alcuni, è possibile che ciò avvenga, ma che lo scopo di questo libro sia stato raggiunto dipende da molti fattori, come ad esempio il modo in cui il volume viene posto, letto, e fatto vedere al bambino, l'indole di quest'ultimo, la sua età ecc…
Per quanto riguarda l'età a cui quest'opera è rivolta, questa è indicata a partire dai tre anni, tuttavia la capacità di autoanalizzarsi e di prendere consapevolezza di sé cresce con l'età, per cui è probabile che questo albo sarà maggiormente efficace con bambini più grandi, che potrebbero quindi trovarlo anche più interessante. Alcune caratteristiche del libro, infatti, mi fanno pensare che, almeno certe emozioni, sono state descritte rivolgendosi a bambini un po' più grandi rispetto all'età di base indicata (3 anni). Ad esempio, alcuni esempi che i testi riportano per aiutare il lettore a comprendere meglio cosa possa essere una certa emozione sono rivolti a bambini che devono aver già iniziato la scuola primaria (del tipo, per spiegare cosa sia la tensione, tra gli esempi riportati c'è "Non aver studiato la lezione e sentire l'insegnante che comincia a fare domande", oppure, per quanto riguarda il sollievo, viene scritto "Per esempio proverai sollievo quando avrai finito un esame"). Anche il linguaggio utilizzato in certi casi sembra essere rivolto a bambini già un po' più grandi, in quanto bambini dell'infanzia probabilmente non conoscono ancora parole come pervadere ("… e (La serenità) ti pervade), affabile ( "Una persona serena è tranquilla, affabile"), disgrazia ("Una disgrazia capitata ad altri"), stima ("L'orgoglio è la stima molto alta che …"), egocentrico ("L'orgoglio egocentrico ..."), pedante ("Diventi pedante, superbo, arrogante") ….
Questo albo, inoltre, presenta al lettore un'ampissima scelta di emozioni, alcune delle quali potrebbero risultare difficili da capire per i bambini molto piccoli (a tre anni i bambini sanno identificare chiaramente solo tre emozioni: la tristezza, la felicità e la paura). Alcune emozioni complesse possono non essere così facili da identificare, specialmente per un bambino molto piccolo (penso ad esempio alla serenità o alla gratitudine).
Tutto ciò rende però questo libro adatto ad essere approcciato da un'ampia fascia di lettori (e non solo quelli più giovani), anche se magari risulterà compreso e apprezzato maggiormente da quelli un po' più grandi. Tuttavia anche a quelli giovanissimi non può far male dargli un'occhiata, anche se magari alcuni di questi proveranno interesse solo per alcune emozioni (quelle che sentono più vicine a loro) ignorandone altre. Ricordiamoci poi comunque che quest'opera si presta anche ad essere ripresa in futuro.
Questo libro illustrato è comunque un ottimo progetto che vale sicuramente la pena presentare ai bambini (ma anche gli adulti potrebbero trovarlo interessante) di diverse età, anche a più riprese, per aiutarli a a comprendere meglio le proprie emozioni e quindi anche se stessi. Un'opera che presenta una vasta gamma di emozioni ben descritte e inoltre accompagnate da belle illustrazioni su cui il lettore potrà soffermarsi.

Quest'opera è stata edita originariamente col titolo di "Emocionario" dalla Paladras Aladas nel 2016, e poi pubblicata sempre nel 2016 dalla Nord-Sud Edizioni. L'albo ha 94 pagine, la copertina rigida e misura 24,7 cm d'altezza e 22,7 cm di lunghezza e costa 16,90.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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