In questo speciale in cui parlo dei libri non illustrati che ho letto (mentre il mio blog è specializzato nei libri illustrati) vi presenterò alcuni libri di paura, tra cui un paio ambientati in dei campeggi della collana "Piccoli Brividi" scritta negli anni Novanta da R.L. Stine. Ho visionato questi volumi a tema campeggio estivo perchè volevo proporre alla mia classe quarta una lettura condivisa a tema horror, quindi mi serviva un libro abbastanza pauroso, ma non eccessivamente, e capace di tenere alta l'attenzione dei lettori, e a tale scopo i "Piccoli Brividi" si prestano bene visto che i capitoli non sono troppo lunghi e ognuno finisce con un colpo di scena che crea suspense.
"Una casa per Maggie" è invece un vecchio titoli originariamente edito dalla Mondadori nella collana "Gaia Junior", che però è stato recentemente ripubblicato dalla PIEMME per la sua nuova e fiammante collana "Dark" con una nuova copertina e mantenendo il titolo originale (ed è per questo che l'ho adocchiato, cercandolo nel sistema bibliotecario e trovando così la vecchia versione).
"Il mistero del Lago Nero" è invece un'altra pubblicazione molto recente, secondo di una quadrilogia (di cui in italiano sono usciti per ora solo i primi due volumi, i quali comunque presentano tutti storie indipendenti), ad opera della casa editrice EDICart, di cui vi avevo parlato (qui) di altri due volume editi da essa sempre a tema horror.

"UNA CASA PER MAGGIE" o "GHOST ABBEY" di Robert Westall, con 176 pagine, edito nel 1992 dalla Mondadori Editore e nel 2024 dalla PIEMME Edizioni (costo di 17.000 LIRE e 12,90 euro. Titolo originale: "Ghost Abbey", 1988).
Da quando la madre è morta le cose sono cambiate, e adesso tocca a lei
occuparsi dei fratellini, i terribili gemelli Baz e Gaz. Tecnicamente il padre ha ssunto una donna che dovrebbe occuparsi della casa, ma la signora in questione non fa nulla dalla mattina alla sera, sbafandosi pure la cena della famiglia, con l'unico obiettivo di farsi sposare dal padre di Maggie: "E, c'era da scommetterci, la signorina Streeton se ne stava comodamente in cucina, la radio accesa, la tazza di tè davanti, per la sua interminabile pausa pomeridiana.
Come previsto, era in cuina, Se fosse stat papà a entrare nella stanza, lei si sarebbe tirata subito indietro, mostrando il suo seno abbondante. Stava sempre seduta, quando papà era fuori. Ma sciccome si trattava solo di Maggie, rimase così com'era, la solita sigaretta in bocca e almeno cinque mozziconi sporchi di rossetto spiaccicati nel portacenere. Altro che pausa! [...] L'acquario della cucina era ancora pieno di stoviglie da rigovernare, sopra le quali il vecchio rubinetto gocciolava rumorosamente."
All'inizio non si capisce come mai Maggie non parli con suo padre
riguardo al comportamento della signora Streeton, forse per non dargli
ulteriori preoccupazioni, visto che lui si fida del giudizio di Maggie e
sembra sinceramente convinto che la signira Streeton aiuti Meggie,
visto che, quando la ragazzina gli propone di accettare l'offerta di
lavoro lui le dice esplicitamente: "Non avresti nessuno a darti una
mano. Cucinare e lavorare tutto da sola... Non posso pretendere che na
ragazzina di dodici anni faccia tutto questo!". Questo comunque poco
importa visto che il focus del libro non è su quello e dopo un capitolo
e mezzo la famiglia di Maggie (lei, il padre e i due fratelli gemelli)
parte per giungere a questa abbazia, lasciandosi alle spalle
l'antipatica e fannullona signora Streeton.
Infatti, quando
suo padre riceve un'offerta di lavoro per ristrutturare una vecchia
abbazia fatiscente nel Cheshire, Maggie non sta più nella pelle:
un'estate lontano da casa è proprio quello che ci vuole!
Ma una volta arrivati, è subito chiaro che l'antico edificio nasconde
qualcosa e forse cerca di comunicarlo... Nell'antica villa che suo padre deve restaurare, e dove provvisoriamente
si sono trasferiti, la dodicenne Maggie avverte misteriose presenze che
cercano, forse, di trasmetterle dei segnali.
Tra rumori sinistri, figure
spettrali e misteriosi incidenti, quali oscuri segreti si celano tra
quelle vecchie mura?
E cosa vuole l'abbazia da Maggi e dalla sua famiglia?
"Maggie sentiva che stava per accadere qualcosa.
E, quando accadde, fu orribile.
Un tremendo stridore, un muggiito agonizzante riempì la casa, come se qualcuno fosse torturato a morte. Il fatto era che non sembrava umano; il grido di una persona sarebbe stato quasi un sollievo, in quel momento."
Nella vecchia villa Meggie e suo padre fanno invece la conoscenza della signora McFarlan, l'eccentrica proprietaria, la quale ha acquistato lo stabile per non troppi soldi e si sta impegando a ristrutturarlo per farlo diventare una scuola per bambini e ragazzi bisognosi.
Gli eventi soprannaturali in realtà non capitano così tanto spesso e neanche troppo presto, inoltre all'inizio si tratta più che altro di rumori: qualcuno che cammina, una donna che canta... Poi Maggie inizia anche a vedere delle cose: scene di morti avvenute nel passato, quando la villa divenne teatro di guerre e battaglie. Tali eventi soprannaturali comunque non si verificano poi molto spesso, ed è più che altro l'ambiente e l'atmosfera a rendere il luogo un po' spettrale, sebbene la raggazza per la maggior parte del tempo avverta comunque l'abitazione come un posto sicuro e accogliente, soprattutto dopo che il padre ha iniziato a restaurarla. Questo però non sempre, ad un certo punto succede un incidente ad uno degli stagisti mandati per sistemare la dimora, il quale invece stava procurando ad essa dei danni, così la casa vi pone rimedio.
La natura di questa dimora è molto interessante, perchè a volte assume un po' la posizione di "casa maledetta" che minaccia la vita dei suoi abitanti se si percepisce in pericolo, mentre altre volte essa si comporta anche bene, pur mettendo sempre davanti la propria incolumità.
Pur potendo sembrare quindi la classica storia con la casa infestata in realtà non è così, in quanto la natura della casa sembra duplice: a volte può essere pericolosa (ma solo con chi cerca di distruggerla) e manipolatoria (per raggiungere i suoi obiettivi), mentre altre volte si sa dimostrare anche accogliente.
Il lettore comunque sperimenta tutto ciò grazie al punto di vista della protagonista Maggie, che arriva a provare sentimenti contrastanti verso la casa, oltre che verso la sua proprietaria, la quale inzia a provare una certa simpatia nei confronti del padre della ragazzina, simpatia che a tratti sembra essere ricambiata.
Una bella storia intrigante, in cui il lettore si sente molto investito e si immedesima nella protagonista e nella vicenda, e si lascia trascinare dagli eventi quotidiani e da quelli soprannaturali della vicenda, i quali in realtà non sono tantissimi, ma sono ben congeniati e il cui aspetto più interessante e insolito è appunto questa doppia natura della casa, che non è propriamente malvagia, ma comunque un po' manipolativa e determanta a sopravvivere a qualsiasi costo, come se fosse un'entità provvista di una propria volontà.




Sopra: A destra la copertina dell'edizione italiana più recente del 2024,subito dopo l'edizione italiana del 1992 dal titolo "Una casa per Maggie"; al centro un'edizione inglese del 2013, a cui la copertina recente italiana sembra essersi ispirata, e a destra un'edizione inglese del 1994.
PICCOLI BRIVIDI 9 - "IL CAMPEGGIO DEGLI ORRORI" di R.L. Stine, con 173 pagine, edito nel 1995 dalla Mondadori Editore (costo di LIRE e 6,90 euro. Titolo originale: "Welcome to camp nightmare", 1993).
Bill è stato mandato in campeggio dai genitori per la prima volta, ad un campo estivo che si chiama "Campeggio Luna Nera". Assieme a lui, sull'autobus, viaggiano altri tre ragazzi: Mike, Colin e Jay, e quattro ragazze, di cui due si chiamano a Dawn e Dory, dirette ad un altro campeggio vicino a quello dei ragazzi.
"Ho dodici anni compiuti, ma nonostante questo non mi sono mai mosso molto. Sul pullman regnava un'atmosfera allegra e divertente, questo è vero, però ero triste. Lo stesso valeva per Mike. Con la faccia rotonda e grassoccia premuta contro il finestrino, osservando le colline screziate di rosso che si intravedevano in lontananza. [...]
Pensavo alla mamma e a papà. Alla stazione degli autobus, prima della partenza, avevano una faccia! Erano preoccupati, perchè quella era la prima volta che andavo al campeggio.
<<Ti scriveremo ogni giorno>> aveva promesso papà.
<<Mi raccomando, tesoro. Fatti valere>> aveva aggiunto la mamma, abbracciandomi più forte del solito.
Che stupidaggine! Non avrebbero fatto meglio a dirmi "Divertiti!", piuttosto che "Fatti valere"?
Mi arrovellavo sul significato di quella frase. Per chi non lo avesse ancora capito, io sono un tipo ansioso che si preoccupa sempre di tutto."
Le cose tuttavia fin dal viaggio di andata iniziano ad apparire un po' strane: l'autista prima spaventa i ragazzi con una maschera da mostro , per poi lasciarli, senza dire una parola, nel mezzo del nulla, dove vengono attaccati da un branco di lupi del deserto, che vengono messi in fuga, fortunatamente dal capo animatore del campo, zio Al, venuto a prendere i ragazzi con un altro autobus. Zio Al comunque non è neanche lui di troppe parole, e non risponde a nessuna domanda riguardo le minacciose creature che hanno quasi aggredito i campeggiatori.
Tale atteggiamento di indifferenza in effetti sembra pervadere un po' tutti i membri dello staff, primo fra tutti Larry , un altro degli animatori del campeggio, che dorme in stanza con Bill, Mike, Colin, Roger e Jay. Quando Mike viene morso da un serpente che ha trovato nel suo letto Larry non sembra minimamente preoccupato della cosa, tanto più che al campeggio non c'è neppure un'infermeria, per cui a Mike è toccato tenersi la mano gonfia e sanguinante.
Tra partite di palla avvelenata, nuotate al fiume, passeggiate e gite in canoa, continuano a verificarsi eventi strani: Mike ad un certo punto scompare (compresa la sua roba nel cassetto); Colin si fa male; poi Roger viene preso da un mostro, ma a Bill viene detto che non è presente nessuno al campo con quel nome; successivamente scompaiono anche altri due ragazzi (e a nessuno degli istruttori sembra importare); sembra esserci un mostro di nome Sabre che si aggira nel bosco vicino al campeggio, e un alloggio abbandonato che si chiama Alloggio Dimentica dove è proibito entrare e che sembra essere infestato...
Questa è una delle numerose storie che Stine ha ambientato in un campeggio, il quale è una buona ambientazione, in quanto si può giocare con l'assenza dei genitori, con il fatto di avere tanti ragazzi riuniti assieme in un luogo immerso nella natura e lontano dalla città e quindi dalla civiltà, dove ci si può sentire isolati e in pericolo. Un'ambientazione pittoresca che offre molte opportunità per creare trame di paura intriganti, e infatti non è la prima né l'ultima volta che Stine la sfrutta per una delle sue storie di paura.
La vicenda è carina e coinvolgente, e la cosa effettivamente più inquietante è l'atteggiamento degli animatori, che sembrano non preoccuparsi minimamente della sorte e della sicurezza dei ragazzi, accampando scuse strane sui loro incidenti o sulle loro scomparse, le quali fanno insospettire non poco i lettori.
Oltre a questo elemento in realtà Stine ne introduce anche altri che però avrebbe potuto sfruttare un po' meglio: tipo la storia del Capanno Abbandonato, da cui si sentono semplicemente provenire una volta dei rumori, o la creatura di Sabre, che Jay dice aver inseguito lui e Roger e aver preso quest'ultimo. Secondo me sarebbe stato più avvincente se l'autore avesse concesso più spazio a questi due elementi horror, visto che li aveva introdotti e, seppur abbastanza classici, potevano funzionare molto bene e aggiungere ulteriore adrenalina alla storia, che comunque scorre veloce e mantiene piuttosto alta l'attenzione del lettore.
Molto carino invece il finale, uno tra i migliori dei "Piccoli Brividi", il quale contiene ben due colpi di scena ben congegnati e memorabili.

Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione, a destra quella della ristampa del 2016.
PICCOLI BRIVIDI 56 - "IL MISTERO DEL LAGO GELATO" di R.L. Stine, con 144 pagine, edito nel 1999 dalla Mondadori Editore (costo di 5,00 euro. Titolo originale: "The curse of Camp Cold Lake", 1997).
Sarah è stata mandata dai genitori in vacanza in campeggio assieme al fratello Aaron, il quale è totalmente entusiasta della cosa, in quanto ama stare all'aria aperta, adora gli sport e gli piace il campeggio, per cui per lui questa è una vacanza da sogno. La stessa cos anon vale invece per la protagonista: "Al Campeggio Lago Gelato partii con il piede sbagliato.Quando arrivai ero nervosa, e probabilmente feci qualche sciocchezza.
Il fatto è che non avevo alcuna voglia di passare le vacanze in un campeggio dove si praticavano sport acquatici.
Non mi è mai piaciuto stare all'aria aperta. Detesto la sensazione dell'erba che mi sfiora le caviglie. Toccare gli alberi non mi dà nessuna sensazione gradevole. E non trovo che essere sempre bagnata sia il massimo della vita.
Certo, di tanto in tanto mi piace fare una nuotata. Ma non tutti i giorni! Che senso ha? Mi piace nuotare, ma a patto che l'acqua sia quella di una bella piscina pulita.
Quando arrivai al campeggio, mi bastò un'occhiata al lago per sentirmi male. Chissà che cose immonde nuotavano in quell'acqua!.
Immaginai bestie orrende, in agguato sotto la superficie. "
Insomma, Sarah non è per nulla contenta di dover trascorrere le vacanze in quel campeggio e quindi si comporta in modo un po' antipatico con le sue compagne di stanza (nonostante sia l'ultima ad essere arrivata in camera pretende che le altre le cedano il letto che vuole lei; guarda in uno zaino convinta che fosse il suo nonostante un'altra, Jan, le avesse detto che invece era il suo, e fa cadere a terra delle medicine per l'asma della compagna), le quali la prendono in antipatia. Così la prima notte di campeggio, durante il falò, Jan, Brianna e e Meg, (le compagne di stanza) le giocano un piccolo scherzo: le fanno credere che uno dei ragazzi abbia buttato nel fuoco dei fuochi d'artificio e le dicono di scappare, cosa che lei fa, aspettandosi un'esplosione, la quale non arriverà mai, scatenando invece le risate dei campeggiatori.
Dopo lo scherzo, che Sarah non prende bene, la coordinatrice delle attività acquatiche spiega le regole del campo, tra le quali c'è anche quella di non nuotare nel lago senza la presenza di un assistente oppure senza un compagno.
Intanto iniziano le attività del campeggio, che Sarah non apprezza particolarmente, e intanto continuano anche le piccole antipatie e gli scherzetti tra lei e le compagne di stanza, che contribuiscono a renderle l'esperienza non proprio piacevole. Ad un certo punto, per conquistarsi la simpatia delle altre ragazze, Sarah fa finta di affogare nel lago e si fa salvare da una degli assistenti. Prima di venire soccorsa, tuttavia, ad un certo punto Sarah riemerge non vedendo arrivare nessuno in suo soccorso, ma si ritrova nel lago completamente da sola, in un paesaggio invernale, ed è allora che vede una ragazza, Della, che in realtà è un fantasma. Successivamente Sarah si risveglia da questa specie di trance quando Liz la porta in salvo, ma da allora continua a vedere la ragazza fantasma, la quale sembra voler far morire anche la protagonista per avere una compagna che le faccia compagnia.
Storia avvincente, in cui in realtà l'elemento horror compare dopo più di un terzo del volume, in quanto la prima parte è dedicata a mostrare ai lettori il carattere di Sarah e i suoi rapporti con le compagne di stanza. Questi infatti sono una parte importante della storia, anche perchè sono quelli che scateneranno gli eventi che porteranno Sarah a essere perseguitata dal fantasma di Della, in seguito al suo tentativo di falso annegamento.
Altra cosa interessante di questo libro è che ci mostra dei personaggi imperfetti caratterialmente, come sono quasi tutte le persone e gli adolescenti: sia Sarah che le sue compagne non sono delle sante, Sarah ha effettivamente un carattere un po' difficile e spigoloso, oltre ad essere timida non sa molto rapportarsi con gli altri, risultando effettivamente un po' antipatica, d'altronde anche le compagne non accettano di buon grado il suo carattere, finendo un po' per estrometterla dal gruppo e iniziando a farle degli scherzi a volte un po' cattivelli; scherzi a cui a volte anche Sarah risponde, facendo continuare il circolo vizioso che si è instaurato dall'inizio. Anche Della, il fantasma nonché antagonista della storia, ha una certa caratterizzazione che fa capire al lettore come mai vuole fare del male a Sarah, anche se comunque non lo fa essere d'accordo con lei.
Personaggio marginale ma che mi è risultato alquanto antipatico è il fratello di Sarah, Aaron, il quale se ne frega delle difficoltà della sorella, che vorrebbe andarsene e chiamare i genitori che la riportassero a casa, mentre lui non vuole perchè altrimenti i genitori riporterebbero a casa anche lui che invece si sta divertendo un mondo. Oltre però a cercare di convincerla a non chiamare a casa, a lui importa solo continuare a divertirsi, non ascoltando minimamente le problematiche della sorella, che invece minimizza di continuo, anche se in effetti Sarah a volte è un po' lamentona (altra cosa che non la aiuta nei rapporti con gli altri), ma Aaron proprio non ci prova minimamente a esserle un po' di supporto, forse sottovalutando anche le difficoltà della sorella.
La storia comunque, tra fantasmi, scherzi pericolosi e serpenti velenosi, riesce a mantenere alta l'attenzione dei lettori, i quali si ritrovano anche piuttosto coinvolti dalla vicenda, essendo che la caratterizzazione dei vari personaggi è piuttosto buona e ti permette di immedesimarsi abbastanza bene in loro.
Finale molto buono e adrenalinico, ricco di tensione, con un doppio colpo di scena, anche se la sorte della protagonista non è tra le più positive, il che comunque contribuisce a rendere il finale originale e un po' insolito tra quelli della serie; anche se alcune cose non tornano proprio tutte e fanno sorgere più di qualche domanda nel lettore (tipo qualche questione riguardante Briana, una delle compagne di Sarah).
Sopra: La copertina con l'immagine di Tim Jacobus che mostra il teschio di una ragazza mentre esce dalle acque di un lago, una delle immagini più belle di quelle delle copertine dei Piccoli Brividi.
"IL MISTERO DEL LAGO NERO" di Dashe Roberts, con 332 pagine, edito nel 2021 dalla EDICart (costo di 10,00 euro. Titolo originale: "The thing at Black Hole Lake", 2020).
"Gente di ogni dove, preparatevi alla verità..." Mentre la piccola e
intrepida Lucy Sladan continua a indagare sugli strani avvenimenti che
si succedono a StickyPines, la sua piccola cittadina natale, il suo
amico Milo Fisher trova qualcosa di misterioso in agguato
nell'inquietante Lago Nero. Qualcosa di enorme e sconvolgente.
Durante un giro in macchina con suo padre, il quale guidava troppo veloce, lui e suo padre investono un cervo, il quale si immerge nelle acque del lago cercando di raggiungere un'isoletta, ma annega prima di arrivarci, ma qucosa.sembra non quadrare:
"Un minuto dopo il cervo apparve in difficoltà: la sua testa continuava a entrare e uscire dall'acqua.
Faceva soltanto fatica a nuotare? A Milo sembrò che qualcosa lo stesse trascinando a picco...
Con le mani dietro la testa, Milo osservò le magnifiche corna bianche dell'animale scomparire all'improvviso negli abissi, senza lasciare altro che una leggera increspatura sulla superficie del lago.
Il cervo non riemerse. [...]
Per un attimo Milo pensò di vedere una grande sagoma scura sotto la superficie dell'acqua, nel punto in cui era scomparso il cervo. Ma era troppo grande per trattarsi dell'animale. [...]
Sotto di loro, in lontananza, un usignolo si lanciò in picchiata sulla superficie del lago per acchiappare un insetto. In un baleno, dalle torbide profondità, emerse un viscido tentacolo. Afferrò l'uccello e lo trascinò giù con uno strattone, lasciando solo una nuvola di piume sulla superficie fumosa del Lago Nero."
Milo sa
che questa mostruosa scoperta potrebbe aiutarlo a battere Lucy in quella
che ormai è diventata una gara tra piccoli ma audaci detective! Ma non sa che Lucy si sta avvicinando a un mistero che si rivelerà ancor più spaventoso e avvincente!
Una storia avvincente che prosegue le vicende cominciate nel capitolo precedente: "Un segreto ... mostruoso". Volendo il volume può essere letto anche senza il precendente capitolo, ma è comunque meglio iniziare dal primo visto che il secondo titolo continua la storia del primo, facendo numerosi riferimenti a quanto accaduto precedente. Certo, nel secondo libro alcuni avvenimenti accaduti nel primo vengono spiegati, anche solo per rinfrescare ai lettori la memoria, ma senza aver letto il primo volume alcune informazioni potrebbero risultare un po' sfuggenti.
La storia infatti parte con la rivalità tra Lucy e Milo, nata alla fine del precedente volume, anche se col tempo essa si appianerà quando Milo riuscirà ad avvicinarsi alla creatura. Quest'ultima infatti, a differenza di come si potrebbe pensare, non è semplicemente un essere malvagio che divora la gente, ma è una creatura strana e intelligente, capace di interagire con gli esseri umani, e su cui Milo e Lucy cercheranno di indagare. Lucy nel frattempo continua le sue indagini anche sul padre di Milo e sulla sua fabbrica, nella quale sembrano avvenire strani fenomeni e che qualcuno sta cercando di sabotare.
I personaggi sono ben caratterizzati e l'autore cerca di far capire al lettore le motivazione sia di Milo, ragazzino ricco ma gentile e intelligente (ma che ha come padre un uomo senza scrupoli e molto interessato al denaro), che di Lucy (il cui padre lavora nella fabbrica del padre di Milo) una ragazzina un po' eccentrica e testarda, oltre che molto determinata, con una passione per il soprannaturale e le cose strane (cosa per il quale non è sempre ben vista dai coetanei e neanche dai genitori, che la vorrebbero più integrata).
La trama è intrigante e avvincente, con Lucy che cerca di svelare i segreti e la verità dietro agli Impastori (creature mutanti) e, al contempo, cercare di capire cosa sta tramando il signor Fisher nella sua fabbrica. Nel frattempo anche il figlio di quest'ultimo, Milo, cerca di svelare un mistero, legato a una creatura che vive nelle acque del lago Nero, la quale sembra minacciosa, ma sarà veramente così? Perché in realtà forse la situazione è più complessa e meno scontata di quanto potrebbe sembrare.

Sopra: La copertina, che mostra due ragazzini (probabilmente Lucy e Milo) sopra un barca in mezzo a un lago infestato da un mostro marino, sui toni del blu e dell'azzurro su cui spiccano le grandi lettere gialle del titolo.
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