mercoledì 13 novembre 2024

Nella buccia dell'astuccio di Chiara Carminati (due edizioni a confronto)

"Nella buccia dell'astuccio" di Chiara Carminati è una raccolta di filastrocche, di cui attualmente esistono due diverse edizioni, che seguono le lettere dell'alfabeto e a ciascuna dedicano una parola scolastica.
 
 
Sopra: A sinistra la copertina dell'edizione del 2005, mentre a destra quella più recente del 2017, dove i testi sono rimasti gli stessi ma hanno cambiato le illustrazioni.

Filastrocche tutte in fila, dalla A fino alla Zeta, per scoprire con le rime le parole della scuola.
Parole in rima che faranno conoscere ai piccoli (ma un po' anche ai grandi!) un modo diverso per imparare a leggere e scrivere l'alfabeto. Una cosa carina è che se a ogni filastrocca si toglie l'ultima parola, si trasforma detto fatto in un vero indovinello.
Le filastrocche sono tutte piuttosto brevi, di 6 o 7 sillabe, e sono tutte carine e molto orecchiabili anche grazie alle rime, sempre presenti in ogni poesia, di solito con rime alternate (AB AB) o baciate (AA BB).
Sono tutte poesie che parlano di parole legate alla scuola, come ad esempio il materiale scolastico (penne, astucci, quaderni, diari, ecc...), ma anche gesti o comportamenti da tenere a scuola.
 
 A
Le matite sull'attenti
il righello troppo lungo
pennarelli sfavillanti
quattro penne, un po' di pongo
e la gomma in un cantuccio:
tutti stanno bene a cuccia
nella buccia dell'ASTUCCIO.
 
 E
Qui ci va la c o la q?
Non te lo ricordi più!
Là ci andrà o no la doppia?
Hai la testa che ti scoppia!
Scrivi, leggi e poi rileggi
se li trovi, li correggi
ci stai su per delle ore
ma... scapa sempre qualche ERRORE!

I
Guai davvero a chi lo tocca!
Non appena scappa fuori
prende dita, mani e bocca
mangia immagini e colori
si ingrandisce a macchia d'olio
ti divora il bianco foglio...
Ma cos'è, un orrendo mostro?
Ma no, è un gocciolo di INCHIOSTRO!
 
 
 Sopra: Le prime pagine, dove vediamo la poesia dedicata alla lettera A di "Astuccio".
 
L'edizione del 2005 è accompagnata dai disegni di Chiara Bordoni i quali ritraggono sempre la lettera di cui si parla nella filastrocca, solitamente umanizzandola aggiungendole occhi, maso e bocca, in modo da conferirle delle espressioni facciali. La lettera, disegnata bella grande nella pagina accanto alla poesia o sopra quest'ultima, è solitamente accompagnata da qualche altro elemento che sempre a che fare con i testi. Ad esempio per la lettera P di "penna" vediamo appunto la lettera P innamorata di una penna (anche lei dotata di faccia); per la lettera L di "libro" vediamo una L verde tenere un libro aperto, in compagnia di un bambino con una maschera da sub; per D di "diario" vediamo la D vestita da pirata assieme ad un bambino, anch'egli vestito da pirata, mentre aprono un forziere che contiene un tesoro e un diario, ecc...
I disegni, dall'aspetto semplice. non presentano sfondi, ma le lettere e i personaggi, così come gli altri elementi dell'immagine, sono tutti molto colorati, con tinte intense, accese e brillanti.
 
 

 
 
 Sopra: I disegni della Bordoni ritraggono sempre la lettera di cui si parla nella filastrocca, solitamente umanizzandola aggiungendole occhi, maso e bocca, in modo da conferirle delle espressioni facciali, come potete vedere in queste pagine.
 
Nell'edizione del 2017 invece le poesie sono illustrate da Pemberley Pond, il quale ha uno stile comunque piuttosto semplice, ma le sue immagini risultano più ricche di dettagli. Pond infatti ritrae quasi sempre anche gli sfondi in cui si ambienta una scena, anche se, come la Bordoni, anche questo artista decide di accompagnare ogni filastrocca con l'immagine di una lettera gigante assieme ad un bambino o bambina e all'oggetto di cui si parla nei testi.
Per la lettera B di "banco" quindi vediamo un bambino che saluta la lettera B seduta su una sedia davanti ad un banco; per la lettera L vediamo una bambina che tiene in mano un libro mentre è in piedi sopra alla lettera L; per la lettera R di ritardo vediamo un bambino correre vicino alla lettera R, mentre semina dietro di sé vari oggetti...
I bambini sono disegnati in modo carino e semplice, con una grande testa tonda, due occhi tondi e distanziati, un piccolo naso e le guance rosse. Le lettere invece non presentano facce o espressioni, vengono semplicemente colorate con differenti colori.
Le tinte utilizzate dall'artista sono accese e brillanti, solitamente anche piuttosto intense, ma a volte per gli sfondi risultano un po' più delicate.
 


Sopra: Alcune pagine con delle poesie illustrate da Pemberley Pond, anche questo artista decide di accompagnare ogni filastrocca con l'immagine di una lettera gigante (priva però di viso) assieme ad un bambino o bambina e all'oggetto di cui si parla nei testi.
 
"Nella buccia dell'astuccio" di Chiara Carminati è una raccolta di poesie che seguono l'ordine alfabetico carina, dove ogni parola che inizia con una determinata lettera è collegata all'ambiente scolastico: A di Astuccio, B di Banco, C di Campanella, D di Diario, E di Errore, F di Frase, G di Gesso, H di acca, I di Inchiostro, L di Libro, M di Mappamondo, N di Nome, O di Ora, P di Penna, Q di quaderno, R di Ritardo, S di Scuolabus, T di Temperamatite, U di Uguale, V di Vacanza e Z di Zainetto.
Una raccolta carina che si può leggere a bambini a partire dai 3/4 anni, anche se forse è più adatta ad essere proposta tra le prime letture autonome a bambini di 6/7 anni visto che i testi, almeno nella nuova edizione, sono scritti in maiuscolo. Per proporla a bambini più piccoli sarebbe opportuno che questi abbiano iniziato a frequentare almeno la scuola dell'infanzia per poter conoscere (almeno in parte) gli oggetti a cui i testi fanno riferimento come: banchi, zaino, astuccio, penne, scuolabus, libro, quaderno, ...
La raccolta si compone tutta di poesie brevi e orecchiabili, accompagnate da delle illustrazioni colorate, simpatiche e allegre, che possono aiutare i piccoli lettori a interpretare i testi o a capire di cosa potrebbero parlare.
Un libretto carino che potrebbe essere usato anche dalle maestre per accompagnare i bambini di prima nella presentazione di ogni lettera dell'alfabeto in modo un po' giocoso.
 
Il volume è stato edito nel 2005 dalla ‎ Mondadori Editore, ha 45 pagine, una copertina flessibile, misura 18,5 cm d'altezza e 13,5 cm di lunghezza e costa 6 euro. Nel 2017 è stata edita una nuova edizione con 48 pagine, che misura 21 cm d'altezza e 18,5 cm di lunghezza e costa 9 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo

lunedì 11 novembre 2024

Ballata per tutto l'anno e altri canti di Giuseppe Pontremoli e Octavia Monaco

"Ballata per tutto l'anno e altri canti" è una raccolta di poesie scritte da Giuseppe Pontremoli e illustrate da Octavia Monaco, di cui un primo gruppo è dedicato ai mesi dell'anno, mentre le altre parlano di bizzarri personaggi e luoghi fantastici.
 
Sopra: Sulla copertina compare una raffigurazione del vento realizzata da Octavia Monaco, con un colore azzurro che spicca sull'arancione dello sfondo, col suo stile moderno ma dal sapore antico.
 
Un inno all'amore per ciascun mese dell'anno, dal gelo di gennaio al caldo mese della mietitura, a dicembre innevato, e poi ancora canti, poesie e ballate affollate di fanciulle, pirati, regine, gnomi e maghi.
Le poesie sono musicali, anche se quelle sui mesi dell'anno non presentano molte rime, ma si basano più sul richiamare ricordi e sensazione alla mente. Decisamente più ritmate e musicali risultano gli altri canti  che, oltre ad essere più lunghi, presentano solitamente uno schema di rime alternato oppure uno schema il cui il secondo verso di una strofa fa rima con il quarto (AB CB).
 
 Gennaio
Nel mese dell'inverno, 
quando c'è freddo e gelo
vogliamo intorno al fuoco
far risate e canzoni
parlare con gli amici
e dipingere il cielo
dedicarci all'amore
non avere padroni.
  
Marzo
Vogliamo tutto il mese
quello di primavera
spumeggiante di fiori
Desideri ed incanto
riuniti insieme al fresco
al fresco della sera
canteremo l'amore
alle ombre vaganti.

Il bosco Fiabefavole
 Se ti svegli e sorridi
perchè hai voglia di fragole
potremmo andare insieme
nel Bosco Fiabefavole.
 
All'ingresso c'è un lupo
che è nato a Capo Horn
e trascorre i suoi giorni
sgranocchiando pop corn.
 
Più avanti c'è un uccello
che conosce ogni gioco
sa fermare anche il tempo
ha le piume di fuoco.
 
Nel più fitto del bosco
tra le foglie intrecciate
diffondono le brezze
il canto delle fate.
 
[...]
 
 Sopra: Le pagine che mostrano la poesia di "Il bosco Fiabefavole" dove è possibile incontrare l'uccello dalle piume di fuoco, ritratto nella pagina a destra.
 
Le poesie sono accompagnate dalle illustrazione di Octavia Monaco, la quale possiede uno stile molto particolare, moderno ma dal sapore arcaico, decisamente poco realistico e quasi surrealista.
Alcuni disegni dell'artista sono a pagina intera mentre altri sono stati inseriti accanto al testo della poesia. I primi mostrano anche il paesaggio in cui si svolge una determinata scena e in cui è immerso il protagonista, mentre i secondi solitamente mostrano solo un soggetto della poesia, senza sfondi.
I paesaggi hanno un aspetto alquanto astratto, infatti nella maggior parte dei casi non sembrano neppure rappresentare un luogo fisico, ma più una dimensione astratta dell'esistenza in cui compare qualche elemento che la collega ad un ambiente reale, naturale o casalingo (montagne, alberi, case, il sole, una sedia, ...).
Questi soggetti possono rappresentare animali (come nel caso del lupo), uomini o donne; le persone ritratte dalla Monaco non hanno un aspetto realistico, ma presentano proporzioni e corpi leggermente deformati, con visi ovali o comunque molto tondeggianti, spalle ampie e corpi robusti. In certi casi le creature rappresentate non si possono ricondurre n'è ad animali n'è a persone, come nel caso dell'uccello col corpo cubico con braccia e gambe.
Le tavole della Monaco per altro sono molto ricche di dettagli e anche di colori. Molto spesso l'artista utilizza un colore più delicato e dai toni pastello, come un marroncino/rosa carne, con altri dalle tinte meno sobri e dai toni più intensi, accesi e brillanti. Nelle tavole di questo volume sembrano prevalere tinte quali il verde, il giallo, il blu, il rosso, l'azzurro.
 
 
 

 
 

 Sopra: Alcune delle illustrazioni realizzate dalla Octavia Monaco per le poesie di Pontremoli, alcune a tutta pagina, mentre altre raffigurano solo i personaggi assieme ai testi.
 
"Ballata per tutto l'anno e altri canti" di Giuseppe Pontremoli è una raccolta carina la cui prima parte è dedicata ai mesi dell'anno, ed ogni poesie è accompagnata da un'illustrazione della Octavia Monaco, che rappresenta a modo suo, col suo stile poetico ma molto personale, ciò che la poesia dice p vuole trasmettere ai lettori.
Sono poesie brevi, con poche rime (una o due in otto versi) in cui il poeta cerc di evocare quel periodo di tempo tramite immagini e sensazioni, in particolare tutte le poesie finiscono facendo riferimento all'amore: in "Gennaio" si dice "... dedicarci all'amore / non avere padroni. "; nella poesia di Febbraio "... dedicarci all'amore / cantare matrigali."; in quella di Marzo "... canteremo l'amore / alle ombre vaganti."; in Aprile "... canteremo l'amore / e conteremo le stelle."; a Maggio "... canteremo l'amore / con visi più contenti."; a Giugno "... dedicarci all'amore / e sfiorarci i capelli."; a Luglio "... dedicarci all'amore / rincorrendo le fate"; ad Agosto " ... dedicarci all'amore / fischiettando tra i denti."; a Settembre "... canteremo l'amore / con chiara tenerezza."; a Ottobre "... canteremo l'amore / sferzando ogni paura." ; a Novembre "... dedicarci all'amore / nona vere rimpianti."; a Dicembre "... canteremo l'amore / iniziando a sognare".
Oltre a questo continuo riferimento all'amore ogni poesia fa riferimento ad azioni o avvenimenti tipici di quel mese: di Marzo viene ad esempio detto che è "... il mese / quello di primavera / spumeggiante di fiori", Giugno è "mese di aratura", dove "andremo incontro al sole / ci stenderem nei prati", di Settembre viene ad esempio detto "... ch'è ventoso" e che "rincorrerem colori";  Ottobre è "mese di vendemmia", mentre Novembre è il "mese dell'autunno / col vino più maturo" e con la "terra dura"....
Forse queste sono poesie rivolte a ragazzi un po' più grandi, io francamente ho apprezzato di più quelle della seconda parte, le quali sono più lunghe, più ritmate, anche per una maggior presenza di rime, e raccontano delle storie di luoghi o personaggi bizzarri e divertenti come Sochesò il quale: "Sochesò  / non so chi sia / so ch'è spesso a casa mia / [...] porta dentro sole e vento / ride forte ogni momento / porta storie mille voglie / mille voglie mille foglie / mille voglie mille e una / mille voglie vento e luna / mille voglie stretta via / Sochesò non so chi sia / Sochesò non so chi sia / so che voglio che ci sia."
Oppure di Ofelia: "Ofelia è tutta bianca / e non sembra mai stanca / di correre e saltare: sembra un'onda nel mare. ...", o lo Spaventapasseri: "C'era un uomo di paglia / in un campo di grano / che passava i suoi giorni / a guardare lontano..."
Una bella raccolta che si può leggere anche dai 4/5 anni ma che forse verrà apprezzata di più dai bambini o ragazzi più grandi.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2004 dalla Nuove Edizioni Romane, ha 72 pagine, la copertina rigida con sovracopertina e misura 23,7 cm d'altezza e 15,5 cm di lunghezza e costa 14 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

venerdì 8 novembre 2024

Le tribolazioni di Tommy TipTop di Stefano Bessoni

"Le tribolazioni di Tommy TipTop" di Stefano Bessoni è la storia di un ragazzino che si diverte a torturare gli animali finché riceve la giusta e meritata punizione.
Lo scopo di questo libro è mostrare che la cattiveria verso le creature animali merita – se non la riceve subito – una punizione, e che obbedire alla legge della bontà è il nostro dovere nonché la nostra gioia”. Queste parole sono state tratte dalla prefazione di un certo M.B., un autore anonimo, e tratte da "The Tribulations of Tommy Tiptop", un libro del 1893 che Bessoni ha scoperto e ha voluto riscrivere e rivisitare, così come aveva fatto nel 2022 con il testo di "Pierino Porcospino" del dottor Heinrich Hoffmann .
 
Sopra: Sulla copertina compare l'immagine del protagonista, Tommy TipTop, rivisitato e reinterpretato dall'artista Stefano Bessoni.
 
Non era esattamente un cattivo ragazzo, Tommy Tiptop, solo che gli piaceva divertirsi, fare i dispetti e pensare solo a sé stesso. Di tutto questo era in parte responsabile la sua mamma, che lo aveva viziato e vezzeggiato finché era diventato, come dicevano le domestiche, “un guaio tremendo, peggio delle piaghe d’Egitto”. Perdipiù Tommy aveva un compagno di giochi di nome Johnny Triktrak, che era più grande, più forte e perfino più cattivo di lui. Insieme si divertivano a tormentare le sorelline di Tommy e tutti gli animali della famiglia, dando prova di un’efferata fantasia. Finché, dopo aver annegato i gattini, fatto azzuffare tra loro i cagnolini, schiacciato i pulcini con la bicicletta, infilzato farfalle e chi più ne ha più ne metta, arrivò il momento di pagare per le loro malefatte…
Dopo essere andato a aletto col mal di pancia (per aver mangiato, contro gli avvertimenti del fornaio, dei panini crudi) Tommy inzia infatti a fare un sogno terribile: prima sogna che due grossi uccelli lo stanno trascinando fuori dal letto mettendolo in una gabbia e cercano di dargli da mangiare lumache; poi sogna di una gatta che lo prende e lo annega in una catinella; in seguito viene preso all'amo e pescato da un grosso pesce; è costretto a lottare contro il proprio amico da due bulldog; una vespa gli spiaccica la testa, mentre due ragni lo fanno a pezzi; due topi chiamano una gatta per farlo mangiare; una bici lo schiaccia e gli trancia via le gambe; altri insetti lo trafiggono con uno spillone; la bambola Rossella gli cava gli occhi; un pappagallo lo graffia con i suoi artigli; un coniglio gli spara e lo cucina al forno; uno scarafaggio lo schiaccia con le sue zampe; infine viene attaccato e morso da dei panini.
Insomma, praticamente gli vengono fatte provare tutte le cose e le cattive azioni che lui, nel corso della giornata aveva compiuto nei confronti degli animali.
 
 Sopra: Due pagine iniziali, dove a sinistra comapiono i testi e a destra c'è un'illustrazione che ci mostra Tommy, il protagonista della vicenda.
 
Le illustrazioni di Stefano Bessoni hanno come al solito uno stile molto personale e originale, dai tratti grotteschi, che contribuisce a dare alle immagini un aspetto macabro ma affascinante. I personaggi umani hanno un aspetto caricaturale, sgangherato e bizzarro, con parti del corpo molto sproporzionate (in particolare la testa appare sempre molto più grande rispetto al corpo e le gambe sono estremamente magre e sottili) che conferisce loro un aspetto caricaturale e quasi grottesco. 
Nel volume sono poi presenti scene di violenza, sangue, e scheletri che rendono le illustrazioni piuttosto inquietanti.
In questo caso comunque l'artista si è ispirato alle illustrazioni originarie che comparivano nel libro di Tommy Tip Top, delle quali riprende ad esempio i tipi di animali (soprattutto insetti), vestiti e i colori, nonostante lo stile delle prime e quello di Bessoni sia molto differente.
Ad esempio se nelle vecchie illustrazioni gli sfondi sono sempre rappresentati con accuratezza,  i personaggi e le creature ritratte dall'artista vengono mostrati invece su uno sfondo indefinito, astratto, dai toni delicati, sopratutto quelli del grigio, in particolare, con qualche sfumatura di verde menta, anche se in certi sfondi essi appaiono combinati.
Parlando dei colori, se per gli sfondi Bessoni ha deciso di utilizzare delle tinte dai toni delicati e spesso chiari, o comunque smorzati, i personaggi e le varie creature posseggono delle tinte più scure e intense. In particolare sembrano predominare tinte quali il bianco, il marrone (utilizzato molto per gli abiti e gli animali, soprattutto gli insetti), il rosa della pelle e il verde della vegetazione.
Questi colori hanno delle tonalità smorte, poco brillanti e vivaci, spesso anche abbastanza cupe. L'unico colore che appare un po' più allegro e brillante è il rosso, che imporporata i nasi e le labbra dei personaggi (talvolta anche i capelli e le guance) e colora poi qualche altro oggetto che compare nelle scene, come ad esempio vestiti, parti del corpo degli animali e  il sangue. 
 
 

 

 
Sopra: Le illustrazioni di Stefano Bessoni hanno uno stile molto personale e originale, dal tratto macabro ma affascinante. I personaggi umani hanno un aspetto sgangherato e bizzarro, con parti del corpo molto sproporzionate (in particolare la testa e le gambe) che conferisce loro un aspetto caricaturale e quasi grottesco. Nel volume sono ritratti anche numerosi animali e insetti anch'essi dall'aspetto poco realistico e caricaturale. In basso potete vedere alcuni disegni di Bessoni messi a confronto con le illustrazioni originali.

"Le tribolazioni di Tommy TipTop" di Stefano Bessoni è un testo in cui l'autore, dopo Struwwelpeter (che Bessoni ha pubblicato, sempre con la Logos Edizioni nel 2022 col titolo "Struwwelpeter: la vera storia di Pierino Porcospino"), torna a occuparsi di piccoli pestiferi, riprendendo un’altra opera ottocentesca, stavolta di lingua inglese, finora inedita in Italia. In effetti trovate informazioni riguardo tale libro non è facile, su internet si trova qualche illustrazione e, soprattutto, vecchie copie del libro in vendita, ma nessuna pagina che racconti di cosa parla il libro nel dettaglio.
Scritto e illustrato da autore ignoto a fini educativi, "The Tribulations of Tommy Tiptop" potrebbe sembrare al lettore un libro non adatto ai bambini, per via delle continue descrizioni di violenza sugli animali, di cui Stefano Bessoni conserva la ferocia e le tinte macabre, anche se in realtà è proprio la ferocia, di cui molti bambini e adulti sono capaci, a renderlo un libro pedagogicamente concreto. D'altronde il libro è stato pubblicato in un altro periodo storico, dove c'era molta meno attenzione per le sorti e il rispetto per gli animali. Bessoni nella sua postfazione scrive: “Quello che si può dire del libro originale è che è stato pensato e pubblicato in tempi assai diversi dai nostri, in cui gli animali erano considerati al pari di oggetti al mero servizio dell’uomo nonché ritenuti privi di emozioni, sentimenti e insensibili al dolore. Per questo The Tribulations of Tommy Tiptop merita un encomio: per aver tentato a suo modo di sensibilizzare il pubblico più giovane verso il rispetto di tutte le creature viventi. Quando il libro fu pubblicato, in epoca vittoriana, nascevano in Inghilterra i primi schieramenti a favore della protezione degli animali, grazie anche alla Regina Vittoria, che nel 1835 redasse il Cruelty to Animals Act tracciando le linee guida per la limitazione e il controllo delle sperimentazioni scientifiche sugli esseri indifesi. Sempre in quegli anni, studiosi del calibro di Charles Darwin cominciavano ad auspicare il rispetto per tutti gli animali.” Quello di Bessoni è un adattamento illustrato con il suo stile inconfondibile, che si permette però un nuovo finale. Nel testo originale, impregnato di buonismo, Tommy si pente e basta, con un finale che, come scrive Bessoni, "sembra spronare alla cura delle apparenze per celare un animo malvagio, piuttosto che a un'effettiva presa di coscienza." Data la persistenza del dubbio che il pentimento non sia sincero, Bessoni aggiunge una parte in cui Tommy e il suo amico combinaguai Johnny vanno assieme allo zoo, accompagnati dallo zio e, dopo un iniziale momento in cui si comportano bene, ricominciano a fare dispetti agli animali. Stavolta però Johnny finisce schiacciato dalla zampa di un elefante, e Tommy assiste alla scena, finendone traumatizzato, tantoché: "Da quel giorno non disse più una sola parola, non mangiò più carne e frutti polposi e non fece più male neanche a una mosca."
Difficile decidere un'età per questo libro, che consiglio sicuramente per lettori adulti, soprattutto se interessati ad approfondire quel filone di storielle morali con monelli che o si redimono o muoiono, che vide la sua fortuna e il suo esempio più famoso in "Pierino Porcospino" di Heinrich Hoffmann, ma anche in Max e Moritz dell'umorista tedesco Wilhelm Busch, di cui vi avevo parlato qui.
Per quanto riguarda i lettori bambini, a cui questo libro era inizialmente indirizzato, su Amazon viene consigliato a partire dai 6 anni, ma francamente non lo consiglierei per una fascia d'età così giovane, soprattutto se il bambino è particolarmente sensibile alle violenze e in particolare a quelle sugli animali.
Attualmente poi tale libro non può essere più dato da leggere ai bambini come esempio di storia edificante, che insegna una morale (in questi casi no ln maltrattare gli animali). A differenza poi dei cugini più famosi questa storia non è scritta in rima e non è composta da brevi storielle, cosa che poteva rendere la lettura più scherzosa e piacevole anche per bambini, andando a rendere la parte violenta più comica e meno traumatica. Vero è che Bessoni spiega di aver "ridotto al minimo il racconto della tante efferatezze, cercando di mantenere un tono sornione e grottesco, per accompagnare il lettore verso il lungo incubo del protagonista", tuttavia le immagini rimangono piuttosto crude.  
 
Questo libro è stato pubblicato dalla Logos nel 2024; ha 64 pagine, una copertina rigida, misura 21,7 cm d'altezza e 15,5 cm di lunghezza e costa 18 euro.

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mercoledì 6 novembre 2024

L'alfabeto dei sentimenti di Janna Carioli e Sonia M.L. Possentini

"L'alfabeto dei sentimenti" di Janna Carioli è una raccolta di poesie, illustrate da Sonia Maria Luce Possentini, ognuna delle quali narra un sentimento seguendo l'ordine alfabetico.
 

Sopra: La copertina della prima edizione aveva un formato alto e allungato e mostra una bambina con le treccine, di spalle, che tende le braccia verso il titolo.

Questa è una raccolta di poesie che seguono l'ordine dell'alfabeto in cui ad ogni lettera è associato un sentimento. Abbiamo quindi A di amore, B di batticuore, C di curiosità, D di dolore, E di Egoismo, F di Fretta, G di gelosia, l'importanza dell'H, I di identità, L di libertà, M di memoria, N di nostalgia, O di odio, P di paura, Q di quiete, R di rabbia, S di solitudine, T di tristezza, U di uguaglianza, V di vigliaccheria, Z di zitto.
Nei versi di Janna Carioli la vita di ogni giorno e la relazione con l'altro scandiscono il ritmo delle emozioni. Le parole fluiscono in una poesia che sa decifrare, ma anche custodire le sfumature proprie dei sentimenti.
Le poesie sono molto graziose e possono essere una carta in tavola per imparare a parlare di sé, perché scoprirsi significa crescere.Sono composte solitamente da versi brevi e incisivi che le rime (di solito rime alternate, ma non mancano talvolta anche quelle baciate) rendono musicali.

AMORE
Io e te ci somigliamo.
Siamo nati da un seme
io bimbo, tu albero
siamo cresciuti insieme.
Adesso sei più alto
e guardi il mondo in giro
mi siedo alla tua ombra
respiro il tuo respiro.
Lo dico sottovoce
 e so che tu mi senti
noi siamo più che amici
io e te siamo parenti.

BATTICUORE
Ho trovato il coraggio
di mandarti un biglietto,
non sapevo se farlo
alla fine l'ho fatto.
"Mi piacciono i tuoi occhi
che accendono il viso.
Con l'apparecchio ai denti
ti brilla anche il sorriso.
Del resto, anch'io ce l'ho
è un segno del destino
faremo le scintille
scambiandoci un bacino.

Allora, mi rispondi?
Senti questo rumore?
Non è il treno che passa,
è solo il batticuore!"
 
EGOISMO
 Ma quante felpe vuoi
se hai solo due braccia?
E quanti specchi vuoi
se hai solo una faccia?
Ti tieni tutto stretto
non presti mai un gioco
quello che ti regalano
ti sembra sempre poco.
Se ti dessero in mano
il mondo come un frutto
invece di dividerlo
lo mangeresti tutto!


 
 Sopra: L'illustrazione che accompagna la poesia dedicata alla lettera A di "Amore", nello specifico amore verso un albero, infatti nell'immagine compare un bambino assieme ad un albero di cachi.
 
Ogni poesia è accompagnata dalle illustrazioni di Sonia M.L. Possentini che, attraverso l'intensità delle espressioni e dei gesti, la scelta attenta dei colori, delle luci e delle ombre, rende quasi palpabile ciò che le parole raccontano.
Lo stile della Possentini è particolare e immediatamente riconoscibile, con figure dall'aspetto molto realistico, tanto da non sembrare neppure un disegno a volte, di cui colpisce l'espressività dei volti dei bambini.
I disegni rappresentano quanto espresso dalle poesie, ma non lo fanno in modo pedissequo, alla lettera, ma secondo un'interpretazione dell'artista, la quale per ogni poesia ritrae sempre almeno un bambino (forse per fare in modo che i lettori vi si riconoscano) e poi altri elementi soprattutto naturali come alberi, fiori, rami, frutti, animali, ecc..
Ad esempio nella poesia "Batticuore" vediamo in lontananza due bambini che si tengono per mano in mezzo a un acampo rosso di papaveri; in quella di "Egoismo" vediamo una bimba bionda che stringe tra le mani, con aria contrita, una mela ; in "Vigliaccheria" c'è una bambina con un vestito rosso accanto a una pianta carnivora e a uno struzzo,...
Le associazioni che l'artista sceglie non sono mai casuali, ma neppure esplicite o scontate, così come la scelta dei colori, tenendo comunque presente che la Possentini predilige le tinte delicate, soprattutto per quanto riguarda la pelle dei bambini, che è sempre di un rosa pallidissimo, anche se alcuni elementi sono caricati con tinte forti e accese. Le tinte più delicate si mantengono per sentimenti delicati, quali la Memoria, la Nostalgia, la Solitudine, la Quiete, la Tristezza, ecc...
Nell'amore vediamo invece un albero carico di cachi arancioni, in "Batticuore" invece c'è un bel campo di papaveri rossi, in "Egoismo" spiccano subito le mele rosso fuoco, così come sono rosse le foglie e il cappotto della bambini in "Libertà", ...
All'artista paice giocare con il contrasto bianco più colore intenso, soprattutto il rosso, ma anche con il verde, che compare in "Rabbia", "Quiete e "Zitto".
 
 
 


 Sopra: Alcune pagine che mostrano delle illustrazioni della Possentini, di cui quella in alto è per la poesia "Batticuore"; quella al centro a destra per la poesia "Egoismo", quella destra per quella "Gelosia", sempre al centro vi sono le pagine della poesia "Vigliaccheria" e infine in basso il disegno della "Paura".
 
"L'alfabeto dei sentimenti" di Janna Carioli è un bell'abecedario dove ogni lettera corrisponde a un sentimento su cui l'autrice ha scritto una poesia. Si parla ad esempio di amore per un albero, di batticuore per una compagna di classe, di uguaglianza gli uni verso gli altri nonostante il colore della pelle e le differenze linguistiche, del desiderio di piangere anche senza motivo, dell'essere sempre di fretta fino a ritrovarsi stanchi morti, di tutte le disgrazie che vorresti capitassero a qualcuno perchè sei arrabbiato con lui...
Di libri sui sentimenti ce ne sono tanti, soprattutto rivolti ai più piccoli, ma questo è una piccola perla che può piacere a piccoli e grandi, anche grazie alle illustrazioni raffinate e delicate della Possentini. Un libro adatto a partire già dai 3/4 anni, ma che non smetterà di affascinare il lettore molto presto, grazie alle sue poesie musicali,  brevi, incisive e mai banali, che ci regalano qui un alfabeto da leggere, guardare, ma soprattutto da "sentire"... per i piccoli che iniziano a scrivere la propria storia e a imparare a riconoscere le proprie emozioni, alcune piuttosto basiche come la rabbia, la tristezza, la gioia, l'odio, mentre altre più difficili da identificare, come la quiete, la gelosia, l'egoismo, ecc... 
Possono farlo grazie a vivide metafore e alla palpabilità e concretezza di alcuni esempi che esprimono i sentimenti in azioni tipo: "Odio le felpe senza cappuccio / Odio chi mi scarabocchia l'astuccio ...", o per descrivere la paura "Le farfalle nella pancia, / gambe molli, batticuore / un tamburo dentro il petto / che fa un sacco di rumore ...", oppure sulla gelosia "Hai preso la mia mamma / e un pezzo della stanza. Fratello, te lo dico / di te ne ho già abbastanza!", o il dolore per la morte del proprio cane, ...
Per la Z l'autrice ha utilizzato la parola "Zitto", per parlare di quel sentimento che non viene espresso, che rimane, appunto, zitto, silente dentro ciascuno, aspettando di venire fuori 
Un libro per conoscere e sperimentare tante emozioni, una per ogni lettera dell'alfabeto, visto che non è male neppure conoscere quello, in modo delicato e allo stesso tempo profondo e potente, che si presta a essere letto e percepito in modo diverso a diverse età.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2013 dalla Fatatrac, ha 56 pagine, la copertina rigida e misura 34,5 cm d'altezza e 17,8 cm di lunghezza e costa 18,90 euro. Esiste poi un'altra edizione del 2021, con 48 pagine, con un diverso formato, che costa 6,90 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 4 novembre 2024

Viaggia verso poesie nelle tasche dei jeans di Chiara Carminati e Pia Valentinis

"Viaggia verso poesie nelle tasche dei jeans" di Chiara Carminati è una raccolta di poesie dedicate alla preadolescenza e all'adolescenza, illustrate da Pia Valentinis.
 
 
Sopra: A sinistra la copertina rigida dell'edizione del 2018 mentre a destra l'edizione più recente, in flessibile, del 2023.

Una raccolta di poesie dedicate a quel tempo elastico infinito che chiamiamo adolescenza e comincia attorno ai dieci, undici anni per restare sempre in qualche modo con noi: "Quando l'amicizia conta più di ogni altra cosa, ma poi, poi, poi arriva l'amore, o qualcosa che gli assomiglia; quando si fa festa con niente, ci si sente soli per niente, radiati e radiosi a correnti alterne; quando ogni giorno è un quartiere nuovo da misurare; quando essere diversi è una gloria e un peso immane. La leggerezza profonda dei versi di Chiara Carminati accompagna chi legge davanti a uno specchio in cui guardarsi e riguardarsi e riconoscersi, a qualunque età."
Sono poesie che parlano, ad esempio, dell'odiare la poesia "difficile", quella che non capiamo, di amicizia, di relazioni, di momenti passati assieme, di promesse (come quella di farsi sentire), fiducia, truccarsi, tradimenti, ...
Le poesie sono belle, spesso sono in rima baciata, ma non sempre, e nonostante questo presentano tutte una certa musicalità, anche se a volte il ritmo cambia, in base anche alla lunghezza dei versi e quello che la poetessa vuole trasmettere.
 
Odio la poesia
perchè è un insieme
di rime sceme.

La odio quando spreme
il succo alle stagioni
il sangue agli ideali
i nomi alle emozioni

La poesia del genere
che spegne le parole
in cuori posacenere

Odio la poesia
che mi indica col dito
perchè sono lo stupido
che non ha capito
 
Tu eri dentro, io ero fuori
 
Io avevo denti, tu avevi pane
tu eri sazio, io avevo fame.
io avevo l'acqua, tu avevi fiori
tu avevi carta, e io i colori.
Io avevo vento, e tu tempesta
tu avevi gambe, io avevo testa.
 
Tu avevi chiave, ma cosa importa.
Tu avevi chiave, io niente porta

Buoni propositi

Canterò la voce che si è spenta
Riempirò il bicchiere allo stupore
Stringerò la vita che si allenta
Nutrirò di sogni il mio sudore
Perchè chi si accontenta
muore

 Sopra: Due pagine interne in cui a sinistra c'è la poesia "Tu eri dentro, io ero fuori", che parla di relazioni, mentre a destra il disegni della Valentinis collegato alla poesia.
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni, in bianco e nero, di Pia Valentinis, le quali hanno uno stile semplice e abbastanza essenziale, ma sono molto adatte per questo tipo di testi, che sono tutti poesie brevi, ma ricche di significato.
I disegni della Valentinis in un certo senso rispecchiano i testi, i personaggi ritratti hanno un aspetto semplice, con contorni tracciati con linee nette e ben definite, senza troppi dettagli, ma si prestano ad essere interpretate, proprio come le poesie che rappresentano, che non sono sempre proprio esplicite e immediate.
 In questo caso le illustrazioni svolgono sì anche una funzione decorativa, ma non sono solo dei semplici abbellimenti, in quanto esse forniscono delle informazioni aggiuntive per interpretare i testi. Ad esempio nella poesia "Tradimenti", che parla del tradimento di un'amicizia vediamo due ragazze andare in due direzioni differenti, dandosi la schiena, eppure una linea, un filo, per quanto lungo e aggrovigliato, le lega ancora; in "Escluso" che parla di esclusione ma anche di accettazione di ciò, vediamo un cerchio composto da vari bambini, di cui uno però si è allontanato, lasciando un vuoto nel cerchio; in "Non ti riconosco" c'è il disegno di una rosa in boccio, ma il bocciolo è chiuso da delle corde che gli impediscono di aprirsi e la poesia parla del disagio di una persona che chiede di essere cercata, poiché l'altra le dice che non riconosce più...
 
 


 Sopra: Alcune delle illustrazioni in bianco e nero di Pia Valentinis, semplici ma efficaci, le quali a volte sono inserite nella stessa pagina accanto ai testi mentre altre volte sono nella pagina accanto alla poesia.
 
"Viaggia verso poesie nelle tasche dei jeans" di Chiara Carminati è una bella raccolta di poesie che trattano tematiche che possono essere care agli adolescenti e ai preadolescenti, ma che in realtà possono far riflettere anche gli adulti, e anche i bambini, in quanto alcune ci riguardano un po' tutti: il tradimento di un'amicizia, l'amore, la libertà di correre in bicicletta, l'esclusione, la non comprensione o il non sentirsi compresi, ecc... I temi in realtà sono abbastanza ampi e toccano varie tematiche e suscitano vari sentimenti.
Le poesie sono molto orecchiabili e sono belle da sentire, a volte presentano delle rime baciate, ma non sempre, rimanendo comunque musicali, inoltre Carminati ama variarne il ritmo, modificando ad esempio la lunghezza dei versi, per mettere in risalto alcune parole che trasmettono un particolare concetto o sono portatrici di un certo stato d'animo. 
Interessante ad esempio la poesia "Spia", in cui si parla del tradimento di un'amicizia perchè l'altro ha fatto la spia: "Mia amica mia mia / amia mia mia/ amica / mia.  /  Spia  /  Via amica via / via amica / via via / amica / via." Qui la parola "Spia" è messa isolata, sola, al centro della poesia, per er sottolineare il momento e il significato che la parola porta con se, il quale crea una variazione nel resto del testo, poiché dall'iniziale situazione di amicizia avviene ora un allontanamento. 
Oppure la poesia "Dov'è il trucco?" dove "vediamo" una ragazza, probabilmente di fronte a uno specchio, intenta a truccarsi seguendo le indicazioni delle sue amiche: "Ci metto vola viola viola / come Dani / che dice / che lei odia la scuola.  /  Poi linea nera e nero sotto gli occhi / come fa Vanessa / (che invece / odia se stessa). / Adesso / vai di fondotinta / perchè Jessica dice / che se sulle guance non ha niente / sembri trasparente. /..." Tanti consigli... peccato che il risultato finale non sia quello che ci si aspettava, o quello desiderato: "Ma poi / mi sai dire perchè / mi ritrovo allo specchio / con due mucchi di muffa sopra un pomodoro / invece di essere bella / come loro?" A dimostrare che a volte non basta semplicemente fare quello che dicono gli altri, o voler emulare gli altri, perchè ciascuno è diverso.
La poesia "Escluso" invece parla sì di esclusione, ma con una svolta in positivo, con un'accettazione, perchè si giunge alla consapevolezza, fors eun po' dolce-amara, che, alla fine, ognuno di noi è solo: "Radiato, ma certo / mi allontano da voi / veloce come un / raggio. /  Radioso, ma certo / dal momento che / siamo tutti / soli."
Una bella raccolta di poesie che teoricamente si può leggere anche a 4/5 anni, ma credo che esse siano rivolte soprattutto a bambini e ragazzi dai 9 anni in su, in quanto soprattutto alcune parlano di temi cari agli adolescenti e ai preadolescenti (tipo il truccarsi, le relazioni sentimentali, l'accettazione, ecc..), anche se ad esempio quelle sul tema dell'amicizia possono andare bene anche per bambini più giovani.
Si tratta comunque quasi sempre di poesie non proprio esplicite, ma un po' da interpretare, su cui bisogna un po' rifletterci sopra per capire veramente cosa vogliono dire, e questo le rende maggiormente interessanti.
 
Questo volume è stato pubblicato nel 2018 dalla BOMPIANI, tale edizione ha una copertina rigida, ha 146 pagine, misura 18,5 cm d'altezza e 13,5 cm di lunghezza e costa 11 euro; mentre l'edizione in flessibile del 2023 costa 10 euro.

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venerdì 1 novembre 2024

Madrina morte di Sally Nicholls e Julia Sardà

"Madrina morte" è un albo illustrato in cui Sally Nicholls riprende una fiaba dei fratelli Grimm riscrivendola, con le illustrazioni di Julia Sardà.
 
 
 Sopra: La copertina è molto bella, decorata con elementi dorati e colori quali il verde, l'arancione, il bianco e nero. E al centro vediamo proprio la morte in sella al suo cavallo bianco e nero.
 
Questo libro narra una commovente storia dei Grimm rivisitata dalla pluripremiata autrice Sally Nicholls.
A un povero pescatore nasce un figlio a cui però non ha niente da offrire in dono per il battesimo, così decide di uscire a camminare e incontra sulla sua strada tre sconosciuti: Dio, il Diavolo e infine la Morte. Il Pescatore decide di scegliere la Morte come padrino di suo figlio, ed è sicuro di aver fatto una buona scelta, perché sicuramente non c'è uomo più onesto della Morte? 
"Una persona in sella a un cavallo bianco.
Una persona alta, avvolta in un lungo mantello nero. Aveva il volto nascosto da un ampio cappuccio. E sulla spalla portava una grande falce d'argento. La figura si fece più vicina al pescatore. Sempre più vicina. [...]
Lo sconosciuto alzò le lunghe mani bianche e il pescatore trasalì. le sue dita erano fatte di ossa! Quando si abbassò il cappuccio, rabbrividì. Al posto del viso, c'era un teschio.
<<Buonasera>> disse. <<Io sono la Morte. Sono l'unica brava persona al mondo.Porto la morte ai ricchi. Porto la morte ai poveri. A tutti gli uomini, le donne e i bambini del mondo, agli animali del cielo e della terra, ai minuscoli insetti e alle enormi balene, io porto la morte. Non puoi contrattare con me, non puoi corrompermi. Non puoi rubare quel che mi appartiene. Nessuno riesce a sfuggirmi. E sarò la madrina di tuo figlio>> [...]
<<Hai ragione! Tu sei una brava persona! L'unica brava persona al mondo<< Rivolse alla Morte un sorriso raggiante. <<Sì>> esclamò. <<Sarai tu la madrina di mio figlio.Il battesimo è domenica alle due, alla chiesa del villaggio, Non fare tardi>>."
Al battesimo, la Morte fa al pescatore un dono che all'inizio sembra essere la chiave della fortuna della famiglia: gli regala una boccetta con dell'acqua di more, spiegandogli che con questa lui potrà diventare un famoso dottore e così fare fortuna, a patto che rispetti le indicazioni che la Morte gli darà; ma quando l'avidità vince il pescatore, scopre che nessuno può veramente ingannare la Morte. . .
Nessuno è più onesto della Morte: tratta tutti allo stesso modo, ricchi e poveri, uomini, donne e animali. Non si può corrompere, non si può ingannare e di certo non si può sfuggirle. L’umile pescatore che la sceglie come madrina per suo figlio lo scoprirà a caro prezzo.

Sopra: Alcune pagine iniziali del libro, do ve a destra, sotto il titolo, vediamo il figlio del pescatore, mentre a sinistra, a pagina intera, vediamo il pescatore che esce a cercare un padrino o madrina per il figlio.

La storia è  illustrata da Júlia Sard, un'artista che avevo già conosciuto per un'alto albo illustrato dalle tinte gotiche: "Mary: la ragazza che creò Frankenstein" di Linda Bailey, che rivisitava la storia di come a Mary Shelley nacque l'idea del mostro di Frankenstein.
Lo stile dell'artista è facilmente riconoscibile in quanto abbastanza peculiare: con dei tratti netti, decisi e graffianti capaci di creare delle immagini allo stesso tempo graziose e oscure, evocative, eleganti, ricche di dettagli e molto curate. I disegni rappresentano quanto riportato nei testi, ed essi possono essere sia a pagina intera che a mezza pagina, o in mezzo ai testi.
Particolare anche la scelta e l'uso dei colori, che contribuiscono a creare in tutte le immagini un'atmosfera cupa, oscura, misteriosa, gotica e inquietante, perfette per rappresentare una fiaba dalle tinte un po' cupe come questa.
L'artista ha utilizzato soprattutto colori quali il nero, il bianco, il verde scuro, il marrone, il rosso/arancione e il giallo. Il bianco, oltre che nei paesaggi, è stato usato soprattutto per la pelle delle persone, andando a creare un effetto di contrasto con gli altri colori utilizzati, che hanno delle tonalità cupe e scure, anche se intense e cariche.
La Morte è rappresentata dalla Sardà in modo molto classico, e il suo aspetto riprende quello che si vede nelle incisioni medievali: il classico scheletro con una cappa nera con cappuccio e la falce in mano. Per la Morte l'artista ha utilizzato solo il bianco e il nero, anche se la falce che tiene in mano ha il mancio rosso/arancione, così come per il suo cavallo, dal manto bianco e con i crini neri (ma anche qui le redini sono del medesimo colore del manico della falce). La palette di colori la fa risaltare in mezzo alle tavole che invece presentano sfondi e ambienti colorati di arancione, giallo e verde.
 
 
 
 
 Sopra: Alcune delle pagine illustrate dalla Sardà, la quale, come potete vedere, utilizza come colori solo il giallo, l'arancione/rosso, il verde, il nero e il bianco.
 
Questo libro narra una commovente storia dei Grimm rivisitata dalla pluripremiata autrice Sally Nicholls e illustrata in modo inquietante da Júlia Sardà che incanterà ed entusiasmerà i lettori di tutte le età. Quando un povero pescatore sceglie la Morte come madrina di suo figlio, è sicuro di aver fatto una buona scelta, perché sicuramente non c'è persona più onesta della Morte? Al battesimo, la Morte fa al pescatore un dono che all'inizio sembra essere la chiave della fortuna della famiglia, spiegandogli che quando entrerà nella stanza di un malato, se la vede ai piedi del letto lui potrà guarirlo e salvarlo, ma se la vede al suo capezzale il malato è destinato a morire e il pescatore non deve opporsi.
Questa parte della storia riprende la fiaba originale, così come la prima parte col pescatore che cerca una madrina/padrino per il figlio appena nato.
In questa versione della storia la Sardà ha però mantenuto il pescatore come protagonista, mentre nella versione originale era il figlio quello a ricevere dalla Morte la possibilità di diventare, una volta cresciuto, un famoso dottore, e non il padre. Inoltre, essendo che qui il personaggio principale rimane il pescatore la persona che salva contro il volere della Morte è il re, in quanto ha paura di venire punito se non ci riesce, mentre nella fiaba era la principessa che il ragazzo salvava, in quanto le era piaciuta appena l'aveva vista (e il re aveva promesso di dare in sposa la figlia a chiunque fosse riuscito a salvarla).
Anche il finale della Sardà è differente da quello originale, in quanto nella fiaba la Morte semplicemente portava il figlioccio nella grotta con tutte  le candele che rappresentavano le vite delle persone e spegneva quella del ragazzo. Qui invece il pescatore non muore perchè attacca la sua candela, che stava quasi per esaurirsi, ad un'altra molto lunga, finendo per spegnere però la fiamma dell'altra candela, peccato che non sapesse a chi apparteneva quella candela... e quella vita.
Una variante interessante che rende il finale inaspettato, mentre la storia in generale è molto carina e apprezzabile e mostra una Morte che si sa dimostrare anche gentile e disponibile, pronta ad aiutare con semplicità in caso di bisogno, ma che non si fa prendere in giro, altrimenti ve ne farà pagare le conseguenze.
La Morte inoltre è rappresentata dalla Sardà in modo molto classico, e il suo aspetto riprende quello che si vede nelle incisioni medievali: il classico scheletro con una cappa nera con cappuccio e la falce in mano.
Un bell'albo illustrato, con delle splendide illustrazioni, che rivisita un po' la fiaba dei Grimm, presentando però una variante interessante e alternativa, ma comunque piacevole da ascoltare, in cui la Morte risulta meno "cattiva", in quanto nella fiaba è lei a spegnere la candela e uccidere il figlioccio, mentre qui lascia che sia il pescatore il fautore del proprio destino e delle proprie disgrazie, in quanto l'esito del racconto della Sarà è forse anche più infelice e infausto rispetto a quello toccato al protagonista della fiaba.
 
Questo volume è stato edito originariamente nel 2023 dalla Andersen Press col titolo "Godfather Death"; ed è stato pubblicato nel 2024 dalla Gallucci Editore, ha una copertina rigida, ha 48 pagine, misura 25 cm d'altezza e 18,5 cm di lunghezza e costa 14,25 euro.

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