venerdì 29 novembre 2024

SPECIALE: Libri non illustrati (PAURA)

In questo speciale in cui parlo dei libri non illustrati che ho letto (mentre il mio blog è specializzato nei libri illustrati) vi presenterò alcuni libri di paura, tra cui un paio ambientati in dei campeggi della collana "Piccoli Brividi" scritta negli anni Novanta da R.L. Stine. Ho visionato questi volumi a tema campeggio estivo perchè volevo proporre alla mia classe quarta una lettura condivisa a tema horror, quindi mi serviva un libro abbastanza pauroso, ma non eccessivamente, e capace di tenere alta l'attenzione dei lettori, e a tale scopo i "Piccoli Brividi" si prestano bene visto che i capitoli non sono troppo lunghi e ognuno finisce con un colpo di scena che crea suspense.
"Una casa per Maggie" è invece un vecchio titoli originariamente edito dalla Mondadori nella collana "Gaia Junior", che però è stato recentemente ripubblicato dalla PIEMME per la sua nuova e fiammante collana "Dark" con una nuova copertina e mantenendo il titolo originale (ed è per questo che l'ho adocchiato, cercandolo nel sistema bibliotecario e trovando così la vecchia versione).
"Il mistero del Lago Nero" è invece un'altra pubblicazione molto recente, secondo di una quadrilogia (di cui in italiano sono usciti per ora solo i primi due volumi, i quali comunque presentano tutti storie indipendenti), ad opera della casa editrice EDICart, di cui vi avevo parlato (qui) di altri due volume editi da essa sempre a tema horror.

 
"UNA CASA PER MAGGIE" o "GHOST ABBEY" di Robert Westall, con 176 pagine, edito nel 1992 dalla Mondadori Editore e nel 2024 dalla PIEMME Edizioni (costo di 17.000 LIRE e 12,90 euro. Titolo originale: "Ghost Abbey", 1988).
Da quando la madre è morta le cose sono cambiate, e adesso tocca a lei occuparsi dei fratellini, i terribili gemelli Baz e Gaz. Tecnicamente il padre ha ssunto una donna che dovrebbe occuparsi della casa, ma la signora in questione non fa nulla dalla mattina alla sera, sbafandosi pure la cena della famiglia, con l'unico obiettivo di farsi sposare dal padre di Maggie: "E, c'era da scommetterci, la signorina Streeton se ne stava comodamente in cucina, la radio accesa, la tazza di tè davanti, per la sua interminabile pausa pomeridiana.
Come previsto, era in cuina, Se fosse stat papà a entrare nella stanza, lei si sarebbe tirata subito indietro, mostrando il suo seno abbondante. Stava sempre seduta, quando papà era fuori. Ma sciccome si trattava solo di Maggie, rimase così com'era, la solita sigaretta in bocca e almeno cinque mozziconi sporchi di rossetto spiaccicati nel portacenere. Altro che pausa! [...] L'acquario della cucina era ancora pieno di stoviglie da rigovernare, sopra le quali il vecchio rubinetto gocciolava rumorosamente.
All'inizio non si capisce come mai Maggie non parli con suo padre riguardo al comportamento della signora Streeton, forse per non dargli ulteriori preoccupazioni, visto che lui si fida del giudizio di Maggie e sembra sinceramente convinto che la signira Streeton aiuti Meggie, visto che, quando la ragazzina gli propone di accettare l'offerta di lavoro lui le dice esplicitamente: "Non avresti nessuno a darti una mano. Cucinare e lavorare tutto da sola... Non posso pretendere che na ragazzina di dodici anni faccia tutto questo!". Questo comunque poco importa visto che il focus del libro non è su quello e dopo un capitolo e mezzo la famiglia di Maggie (lei, il padre e i due fratelli gemelli) parte per giungere a questa abbazia, lasciandosi alle spalle l'antipatica e fannullona signora Streeton.
Infatti, quando suo padre riceve un'offerta di lavoro per ristrutturare una vecchia abbazia fatiscente nel Cheshire, Maggie non sta più nella pelle: un'estate lontano da casa è proprio quello che ci vuole! 
Ma una volta arrivati, è subito chiaro che l'antico edificio nasconde qualcosa e forse cerca di comunicarlo...  Nell'antica villa che suo padre deve restaurare, e dove provvisoriamente si sono trasferiti, la dodicenne Maggie avverte misteriose presenze che cercano, forse, di trasmetterle dei segnali.
Tra rumori sinistri, figure spettrali e misteriosi incidenti, quali oscuri segreti si celano tra quelle vecchie mura? E cosa vuole l'abbazia da Maggi e dalla sua famiglia?  
"Maggie sentiva che stava per accadere qualcosa.
E, quando accadde, fu orribile.
Un tremendo stridore, un muggiito agonizzante riempì la casa, come se qualcuno fosse torturato a morte. Il fatto era che non sembrava umano; il grido di una persona sarebbe stato quasi un sollievo, in quel momento."
Nella vecchia villa Meggie e suo padre fanno invece la conoscenza della signora McFarlan, l'eccentrica proprietaria, la quale ha acquistato lo stabile per non troppi soldi e si sta impegando a ristrutturarlo per farlo diventare una scuola per bambini e ragazzi bisognosi.
Gli eventi soprannaturali in realtà non capitano così tanto spesso e neanche troppo presto, inoltre all'inizio si tratta più che altro di rumori: qualcuno che cammina, una donna che canta... Poi Maggie inizia anche a vedere delle cose: scene di morti avvenute nel passato, quando la villa divenne teatro di guerre e battaglie. Tali eventi soprannaturali comunque non si verificano poi molto spesso, ed è più che altro l'ambiente e l'atmosfera a rendere il luogo un po' spettrale, sebbene la raggazza per la maggior parte del tempo avverta comunque l'abitazione come un posto sicuro e accogliente, soprattutto dopo che il padre ha iniziato a restaurarla. Questo però non sempre, ad un certo punto succede un incidente ad uno degli stagisti mandati per sistemare la dimora, il quale invece stava procurando ad essa dei danni, così la casa vi pone rimedio.
La natura di questa dimora è molto interessante, perchè a volte assume un po' la posizione di "casa maledetta" che minaccia la vita dei suoi abitanti se si percepisce in pericolo, mentre altre volte essa si comporta anche bene, pur mettendo sempre davanti la propria incolumità.
Pur potendo sembrare quindi la classica storia con la casa infestata in realtà non è così, in quanto la natura della casa sembra duplice: a volte può essere pericolosa (ma solo con chi cerca di distruggerla) e manipolatoria (per raggiungere i suoi obiettivi), mentre altre volte si sa dimostrare anche accogliente.
Il lettore comunque sperimenta tutto ciò grazie al punto di vista della protagonista Maggie, che arriva a provare sentimenti contrastanti verso la casa, oltre che verso la sua proprietaria, la quale inzia a provare una certa simpatia nei confronti del padre della ragazzina, simpatia che a tratti sembra essere ricambiata.
Una bella storia intrigante, in cui il lettore si sente molto investito e si immedesima nella protagonista e nella vicenda, e si lascia trascinare dagli eventi quotidiani e da quelli soprannaturali della vicenda, i quali in realtà non sono tantissimi, ma sono ben congeniati e il cui aspetto più interessante e insolito è appunto questa doppia natura della casa, che non è propriamente malvagia, ma comunque un po' manipolativa e determanta a sopravvivere  a qualsiasi costo, come se fosse un'entità provvista di una propria volontà.
 

Sopra: A destra la copertina dell'edizione italiana più recente del 2024,subito dopo l'edizione italiana del 1992 dal titolo "Una casa per Maggie"; al centro un'edizione inglese del 2013, a cui la copertina recente italiana sembra essersi ispirata, e a destra un'edizione inglese del 1994.

PICCOLI BRIVIDI 9 - "IL CAMPEGGIO DEGLI ORRORI" di R.L. Stine, con 173 pagine, edito nel 1995 dalla Mondadori Editore (costo di     LIRE e 6,90 euro. Titolo originale: "Welcome to camp nightmare", 1993).
Bill è stato mandato in campeggio dai genitori per la prima volta, ad un campo estivo che si chiama "Campeggio Luna Nera". Assieme a lui, sull'autobus, viaggiano altri tre ragazzi: Mike, Colin e Jay, e quattro ragazze, di cui due si chiamano a Dawn e Dory, dirette ad un altro campeggio vicino a quello dei ragazzi.
"Ho dodici anni compiuti, ma nonostante questo non mi sono mai mosso molto. Sul pullman regnava un'atmosfera allegra e divertente, questo è vero, però ero triste. Lo stesso valeva per Mike. Con la faccia rotonda e grassoccia premuta contro il finestrino, osservando le colline screziate di rosso che si intravedevano in lontananza. [...]
Pensavo alla mamma e a papà. Alla stazione degli autobus, prima della partenza, avevano una faccia! Erano preoccupati, perchè quella era la prima volta che andavo al campeggio.
<<Ti scriveremo ogni giorno>> aveva promesso papà.
<<Mi raccomando, tesoro. Fatti valere>> aveva aggiunto la mamma, abbracciandomi più forte del solito.
Che stupidaggine! Non avrebbero fatto meglio a dirmi "Divertiti!", piuttosto che "Fatti valere"?
Mi arrovellavo sul significato di quella frase. Per chi non lo avesse ancora capito, io sono un tipo ansioso che si preoccupa sempre di tutto."
Le cose tuttavia fin dal viaggio di andata iniziano ad apparire un po' strane: l'autista prima spaventa i ragazzi con una maschera da mostro , per poi lasciarli, senza dire una parola, nel mezzo del nulla, dove vengono attaccati da un branco di lupi del deserto, che vengono messi in fuga, fortunatamente dal capo animatore del campo, zio Al, venuto a prendere i ragazzi con un altro autobus. Zio Al comunque non è neanche lui di troppe parole, e non risponde a nessuna domanda riguardo le minacciose creature che hanno quasi aggredito i campeggiatori.
Tale atteggiamento di indifferenza in effetti sembra pervadere un po' tutti i membri dello staff, primo fra tutti Larry , un altro degli animatori del campeggio, che dorme in stanza con Bill, Mike, Colin, Roger e Jay. Quando Mike viene morso da un serpente che ha trovato nel suo letto Larry non sembra minimamente preoccupato della cosa, tanto più che al campeggio non c'è neppure un'infermeria, per cui a Mike è toccato tenersi la mano gonfia e sanguinante.
Tra partite di palla avvelenata, nuotate al fiume, passeggiate e gite in canoa, continuano a verificarsi eventi strani: Mike ad un certo punto scompare (compresa la sua roba nel cassetto); Colin si fa male; poi Roger viene preso da un mostro, ma a Bill viene detto che non è presente nessuno al campo con quel nome; successivamente scompaiono anche altri due ragazzi (e a nessuno degli istruttori sembra importare); sembra esserci un mostro di nome Sabre che si aggira nel bosco vicino al campeggio, e un alloggio abbandonato che si chiama Alloggio Dimentica dove è proibito entrare e che sembra essere infestato...
Questa è una delle numerose storie che Stine ha ambientato in un campeggio, il quale è una buona ambientazione, in quanto si può giocare con l'assenza dei genitori, con il fatto di avere tanti ragazzi riuniti assieme in un luogo immerso nella natura e lontano dalla città e quindi dalla civiltà, dove ci si può sentire isolati e in pericolo. Un'ambientazione pittoresca che offre molte opportunità per creare trame di paura intriganti, e infatti non è la prima né l'ultima volta che Stine la sfrutta per una delle sue storie di paura.
La vicenda è carina e coinvolgente, e la cosa effettivamente più inquietante è l'atteggiamento degli animatori, che sembrano non preoccuparsi minimamente della sorte e della sicurezza dei ragazzi, accampando scuse strane sui loro incidenti o sulle loro scomparse, le quali fanno insospettire non poco i lettori. 
Oltre a questo elemento in realtà Stine ne introduce anche altri che però avrebbe potuto sfruttare un po' meglio: tipo la storia del Capanno Abbandonato, da cui si sentono semplicemente provenire una volta dei rumori, o la creatura di Sabre, che Jay dice aver inseguito lui e Roger e aver preso quest'ultimo. Secondo me sarebbe stato più avvincente se l'autore avesse concesso più spazio a questi due elementi horror, visto che li aveva introdotti e, seppur abbastanza classici, potevano funzionare molto bene e aggiungere ulteriore adrenalina alla storia, che comunque scorre veloce e mantiene piuttosto alta l'attenzione del lettore.
Molto carino invece il finale, uno tra i migliori dei "Piccoli Brividi", il quale contiene ben due colpi di scena ben congegnati e memorabili.

 
 Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione, a destra quella della ristampa del 2016.
 
PICCOLI BRIVIDI 56 - "IL MISTERO DEL LAGO GELATO" di R.L. Stine, con 144 pagine, edito nel 1999 dalla Mondadori Editore (costo di 5,00 euro. Titolo originale: "The curse of Camp Cold Lake", 1997).
Sarah è stata mandata dai genitori in vacanza in campeggio assieme al fratello Aaron, il quale è totalmente entusiasta della cosa, in quanto ama stare all'aria aperta, adora gli sport e gli piace il campeggio, per cui per lui questa è una vacanza da sogno. La stessa cos anon vale invece per la protagonista: "Al Campeggio Lago Gelato partii con il piede sbagliato.Quando arrivai ero nervosa, e probabilmente feci qualche sciocchezza.
Il fatto è che non avevo alcuna voglia di passare le vacanze in un campeggio dove si praticavano sport acquatici. 
Non mi è mai piaciuto stare all'aria aperta. Detesto la sensazione dell'erba che mi sfiora le caviglie. Toccare gli alberi non mi dà nessuna sensazione gradevole. E non trovo che essere sempre bagnata sia il massimo della vita.
Certo, di tanto in tanto mi piace fare una nuotata. Ma non tutti i giorni! Che senso ha? Mi piace nuotare, ma a patto che l'acqua sia quella di una bella piscina pulita.
Quando arrivai al campeggio, mi bastò un'occhiata al lago per sentirmi male. Chissà che cose immonde nuotavano in quell'acqua!.
Immaginai bestie orrende, in agguato sotto la superficie. "
Insomma, Sarah non è per nulla contenta di dover trascorrere le vacanze in quel campeggio e quindi si comporta in modo un po' antipatico con le sue compagne di stanza (nonostante sia l'ultima ad essere arrivata in camera pretende che le altre le cedano il letto che vuole lei; guarda in uno zaino convinta che fosse il suo nonostante un'altra, Jan, le avesse detto che invece era il suo, e fa cadere a terra delle medicine per l'asma della compagna), le quali la prendono in antipatia. Così la prima notte di campeggio, durante il falò, Jan, Brianna e e Meg, (le compagne di stanza) le giocano un piccolo scherzo: le fanno credere che uno dei ragazzi abbia buttato nel fuoco dei fuochi d'artificio e le dicono di scappare, cosa che lei fa, aspettandosi un'esplosione, la quale non arriverà mai, scatenando invece le risate dei campeggiatori.
Dopo lo scherzo, che Sarah non prende bene, la coordinatrice delle attività acquatiche spiega le regole del campo, tra le quali c'è anche quella di non nuotare nel lago senza la presenza di un assistente oppure senza un compagno.
Intanto iniziano le attività del campeggio, che Sarah non apprezza particolarmente, e intanto continuano anche le piccole antipatie e gli scherzetti tra lei e le compagne di stanza, che contribuiscono a renderle l'esperienza non proprio piacevole. Ad un certo punto, per conquistarsi la simpatia delle altre ragazze, Sarah fa finta di affogare nel lago e si fa salvare da una degli assistenti. Prima di venire soccorsa, tuttavia, ad un certo punto Sarah riemerge non vedendo arrivare nessuno in suo soccorso, ma si ritrova nel lago completamente da sola, in un paesaggio invernale, ed è allora che vede una ragazza, Della, che in realtà è un fantasma. Successivamente Sarah si risveglia da questa specie di trance quando Liz la porta in salvo, ma da allora continua a vedere la ragazza fantasma, la quale sembra voler far morire anche la protagonista per avere una compagna che le faccia compagnia. 
Storia avvincente, in cui in realtà l'elemento horror compare dopo più di un terzo del volume, in quanto la prima parte è dedicata a mostrare ai lettori il carattere di Sarah e i suoi rapporti con le compagne di stanza. Questi infatti sono una parte importante della storia, anche perchè sono quelli che scateneranno gli eventi che porteranno Sarah a essere perseguitata dal fantasma di Della, in seguito al suo tentativo di falso annegamento. 
Altra cosa interessante di questo libro è che ci mostra dei personaggi imperfetti caratterialmente, come sono quasi tutte le persone e gli adolescenti: sia Sarah che le sue compagne non sono delle sante, Sarah ha effettivamente un carattere un po' difficile e spigoloso, oltre ad essere timida non sa molto rapportarsi con gli altri, risultando effettivamente un po' antipatica, d'altronde anche le compagne non accettano di buon grado il suo carattere, finendo un po' per estrometterla dal gruppo e iniziando a farle degli scherzi a volte un po' cattivelli; scherzi a cui a volte anche Sarah risponde, facendo continuare il circolo vizioso che si è instaurato dall'inizio. Anche Della, il fantasma nonché antagonista della storia, ha una certa caratterizzazione che fa capire al lettore come mai vuole fare del male a Sarah, anche se comunque non lo fa essere d'accordo con lei.
Personaggio marginale ma che mi è risultato alquanto antipatico è il fratello di Sarah, Aaron, il quale se ne frega delle difficoltà della sorella, che vorrebbe andarsene e chiamare i genitori che la riportassero a casa, mentre lui non vuole perchè altrimenti i genitori riporterebbero a casa anche lui che invece si sta divertendo un mondo. Oltre però a cercare di convincerla a non chiamare a casa, a lui importa solo continuare a divertirsi, non ascoltando minimamente le problematiche della sorella, che invece minimizza di continuo, anche se in effetti Sarah a volte è un po' lamentona (altra cosa che non la aiuta nei rapporti con gli altri), ma Aaron proprio non ci prova minimamente a esserle un po' di supporto, forse sottovalutando anche le difficoltà della sorella.
La storia comunque, tra fantasmi, scherzi pericolosi e serpenti velenosi, riesce a mantenere alta l'attenzione dei lettori, i quali si ritrovano anche piuttosto coinvolti dalla vicenda, essendo che la caratterizzazione dei vari personaggi è piuttosto buona e ti permette di immedesimarsi abbastanza bene in loro.
Finale molto buono e adrenalinico, ricco di tensione, con un doppio colpo di scena, anche se la sorte della protagonista non è tra le più positive, il che comunque contribuisce a rendere il finale originale e un po' insolito tra quelli della serie; anche se alcune cose non tornano proprio tutte e fanno sorgere più di qualche domanda nel lettore (tipo qualche questione riguardante Briana, una delle compagne di Sarah).
 
Sopra: La copertina con l'immagine di Tim Jacobus che mostra il teschio di una ragazza mentre esce dalle acque di un lago, una delle immagini più belle di quelle delle copertine dei Piccoli Brividi.
 
"IL MISTERO DEL LAGO NERO" di Dashe Roberts, con 332 pagine, edito nel 2021 dalla EDICart (costo di 10,00 euro. Titolo originale: "The thing at Black Hole Lake", 2020). 
"Gente di ogni dove, preparatevi alla verità..." Mentre la piccola e intrepida Lucy Sladan continua a indagare sugli strani avvenimenti che si succedono a StickyPines, la sua piccola cittadina natale, il suo amico Milo Fisher trova qualcosa di misterioso in agguato nell'inquietante Lago Nero. Qualcosa di enorme e sconvolgente. 
Durante un giro in macchina con suo padre, il quale guidava troppo veloce, lui e suo padre investono un cervo, il quale si immerge nelle acque del lago cercando di raggiungere un'isoletta, ma annega prima di arrivarci, ma qucosa.sembra non quadrare:
"Un minuto dopo il cervo apparve in difficoltà: la sua testa continuava a entrare e uscire dall'acqua.
Faceva soltanto fatica a nuotare? A Milo sembrò che qualcosa lo stesse trascinando a picco...
Con le mani dietro la testa, Milo osservò le magnifiche corna bianche dell'animale scomparire all'improvviso negli abissi, senza lasciare altro che una leggera increspatura sulla superficie del lago.
Il cervo non riemerse. [...]
Per un attimo Milo pensò di vedere una grande sagoma scura sotto la superficie dell'acqua, nel punto in cui era scomparso il cervo. Ma era troppo grande per trattarsi dell'animale. [...]
Sotto di loro, in lontananza, un usignolo si lanciò in picchiata sulla superficie del lago per acchiappare un insetto. In un baleno, dalle torbide profondità, emerse un viscido tentacolo. Afferrò l'uccello e lo trascinò giù con uno strattone, lasciando solo una nuvola di piume sulla superficie fumosa del Lago Nero."
Milo sa che questa mostruosa scoperta potrebbe aiutarlo a battere Lucy in quella che ormai è diventata una gara tra piccoli ma audaci detective! Ma non sa che Lucy si sta avvicinando a un mistero che si rivelerà ancor più spaventoso e avvincente!
Una storia avvincente che prosegue le vicende cominciate nel capitolo precedente: "Un segreto ... mostruoso". Volendo il volume può essere letto anche senza il precendente capitolo, ma è comunque meglio iniziare dal primo visto che il secondo titolo continua la storia del primo, facendo numerosi riferimenti a quanto accaduto precedente. Certo, nel secondo libro alcuni avvenimenti accaduti nel primo vengono spiegati, anche solo per rinfrescare ai lettori la memoria, ma senza aver letto il primo volume alcune informazioni potrebbero risultare un po' sfuggenti.
La storia infatti parte con la rivalità tra Lucy e Milo, nata alla fine del precedente volume, anche se col tempo essa si appianerà quando Milo riuscirà ad avvicinarsi alla creatura. Quest'ultima infatti, a differenza di come si potrebbe pensare, non è semplicemente un essere malvagio che divora la gente, ma è una creatura strana e intelligente, capace di interagire con gli esseri umani, e su cui Milo e Lucy cercheranno di indagare. Lucy nel frattempo continua le sue indagini anche sul padre di Milo e sulla sua fabbrica, nella quale sembrano avvenire strani fenomeni e che qualcuno sta cercando di sabotare.
I personaggi sono ben caratterizzati e l'autore cerca di far capire al lettore le motivazione sia di Milo, ragazzino ricco ma gentile e intelligente (ma che ha come padre un uomo senza scrupoli e molto interessato al denaro), che di Lucy (il cui padre lavora nella fabbrica del padre di Milo) una ragazzina un po' eccentrica e testarda, oltre che molto determinata, con una passione per il soprannaturale e le cose strane (cosa per il quale non è sempre ben vista dai coetanei e neanche dai genitori, che la vorrebbero più integrata).
La trama è intrigante e avvincente, con Lucy che cerca di svelare i segreti e la verità dietro agli Impastori (creature mutanti) e, al contempo, cercare di capire cosa sta tramando il signor Fisher nella sua fabbrica. Nel frattempo anche il figlio di quest'ultimo, Milo, cerca di svelare un mistero, legato a una creatura che vive nelle acque del lago Nero, la quale sembra minacciosa, ma sarà veramente così? Perché in realtà forse la situazione è più complessa e meno scontata di quanto potrebbe sembrare.
 
 Sopra: La copertina, che mostra due ragazzini (probabilmente Lucy e Milo) sopra un barca in mezzo a un lago infestato da un mostro marino, sui toni del blu e dell'azzurro su cui spiccano le grandi lettere gialle del titolo.
 
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mercoledì 27 novembre 2024

SAGA: Vampiretto di Angela Sommer Bodenburg

Oggi vi parlerò di una saga di libri per ragazzi un po' vecchiotta (adesso probabilmente si definirebbe vintage) che ha avuto molto successo: "Vampiretto" di Angela Sommer Bodenburg.
In Italia la saga arrivò nel 1988 e riscosse un tale successo che ancora oggi viene ristampata (l'ultima ristampa è del 2016), anche se ora i diritti appartengono a un differente editore (GIUNTI Editore) e non più alla Salani.
La saga segue le avventure dell'umano Anton, che un sabato sera vede un vampiro bussare alla sua finestra. Si tratta di  Rudiger, un bambino vampiro di 150 anni, giovane rampollo della dinastia von Schlotterstein, scontroso, irascibile e ha anche paura... del buio! I due bambini diventano però amici, ma Vampiretto ha alle spalle una quantità di parenti pericolosi, assatanati vampiri, tra cui la sdentata sorellina Anna, che si prende subito una cotta per Anton.
 

1. "Vampiretto" (1988) o "Vampiretto trova un amico" (2016): Le avventure di Anton, appassionato lettore di horror, con due amici vampiri che desiderano trasformarlo in uno di loro.
Anton ha una vera passione per i libri e i film dell'orrore: storie di mostri, fantasmi, lupi mannari e, naturalmente, vampiri! E sarà proprio un vampiro (lo è da ben 150 anni!) a bussare alla sua finestra un sabato sera. Ma non è come se lo immaginava: Rüdiger, giovane rampollo della dinastia von Schlotterstein, è scontroso, irascibile e ha anche paura... del buio! 
"Anton si fermò impietrito: sul davanzale, davanti a lle tende svolazzanti nella corrente, c'era qualcosa che lo fece rimanere a bocca aperta. Qualcosa di così spaventoso che credette di stare per cadere stecchito.
Due occhi venati di sangue lo fissavano da un volto bianco come un lenzuolo, e una massa di capelli arruffati scendeva in lunghe ciocche su un mantello nero e impataccati. Una grande bocca rosso sangue si aprì e si chiuse con un suono terrificante, rivelando i denti, bianchissimi e appuntiti come pugnali. Anton sentì i capelli rizzarglisi sulla testa; il sangue gli si geló nelle vene. La cosa sul davanzale era più terrificante di King Kong, più orribile di Frankenstein e peggio di Dracula! Era la cosa più spaventosa che Anton avesse mai visto!
Sembrava che quell'essere provasse gusto a vederlo tremare dallo spavento; la bocca enorme si contorse in una smorfia orrenda, mostrando i canini lunghi e appunti come aghi.
<<Un vampiro!>> urlò Anton."
C'è di che spaventarsi, ma soprattutto di che divertirsi leggendo di questa strana amicizia tra un vampiretto (neanche troppo) beneducato  che ha paura del buio, Rudiger, e un ragazzino come Anton che, pare, non ha paura di niente, visto che lo fa entrare in casa dalla finestra su cui si era appollaiato. Vampiretto diviene suo amico, ma ha alle spalle una quantità di parenti pericolosi, assatanati vampiri, tra cui la sdentata sorellina Anna, che si prende subito una cotta per Anton. Ogni sabato sera 
 Rüdiger va a trovare il suo nuovo amico Anton: una volta i genitori di quest'ultimo lo beccano mentre si sta nascondendo nell'armadio (e lo invitano a venire a cena), un'altra volta Rüdiger porta Anton nella sua cripta e gli fa vedere la sua bara, un'altra volta Anton va a trovare l'amico vampiro ammalato, facendo la conoscenza di suo fratello maggiore. Anton conoscerà pure la sorellina di Rüdiger, Anna, che non esita a dichiarare il suo amore al bambino. Nel frattempo Anton cerca un modo per evitare di dover fare venire Rüdiger a casa sua e fargli conoscere i suoi genitori, per paura che questi possano capire che il suo nuovo amico è un vampiro.
 
   
 Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione del 1988, al centro quella della ristampa della GIUNTI del 2016 e, infine, a destra una ristampa Salani del 2006.
 
 2. "Vampiretto cambia casa" (1989): Non è facile trovare una nuova casa, figuriamoci per il piccolo vampiro Rüdiger, scacciato dalla famiglia che non approva la sua disonorevole amicizia con un bambino.
Bandito dalla cripta di famiglia per la sua "indegna" amicizia con un essere umano, Vampiretto chiede aiuto all'amico Anton per trovare una nuova sistemazione... nella sua cantina! Certo sarebbe tutto più semplice se papà e mamma e i sanguinari parenti di Rüdiger non fossero così curiosi!
 
 
 Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione del 1988, a destra quella della ristampa della GIUNTI del 2016. La prima ritrae il vampiro mentre e sta leggendo nella sua bara, mentre quella di d'Altan ritrae il vampiro all'esterno mentre vola in compagnia dell'amico Anton.
 
 3. "Vampiretto va in vacanza" (1989): Che fare se i tuoi genitori programmano una noiosa vacanza in uno sperduto paese di campagna? Anton la soluzione la trova in un battibaleno: farsi accompagnare dall'amico Vampiretto! L'idea piace anche a Rüdiger, un piccolo vampiro, che vuole andare in vacanza con il bambino suo amico.
Certo, trasportare la bara di Rüdiger non sarà facile, (come potrà viaggiare con la sua bara senza dare nell'occhio?), ma è così che una tranquilla vacanza si trasforma in una nuova avvincente avventura!
 
 Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione del 1988, dove Rüdiger sta viaggiando seduto in treno; a destra quella della ristampa della GIUNTI del 2016, in cui il vampiro e Anton stanno cercando di trasportare la bara.
 
4. "Vampiretto in campagna" (1990): Anton è rassegnato a passare una settimana in quella che si annuncia come una vacanza in campagna molto noiosa, e il bambino non cerca minimamente di dissimulare di fronte ai suoi genitori il fatto che non volesse venire in vacanza in campagna.
Per fortuna il piccolo Anton ha convinto il suo amico Rüdiger, un piccolo vampiro, a partire di nascosto con lui, ma forse non è stata un'idea brillante! 
Può una tranquilla fattoria di campagna trasformarsi in un luogo del terrore con tanto di misteri da risolvere? Certo, se fra gli ospiti ci sono Anton e Vampiretto! Chi si aggira in volo al calar del sole come una gigantesca falena? E chi ha dato l'assalto al pollaio e bevuto tutte le uova? All'inizio la proprietaria della fattoria sospetta che sia stato Anton (e perfino i suoi genitori sospettano di lui). Quando ciò però accade per la seconda volta la proprietaria decide di chiamare un vicino col suo cane: il dottor Stöbermann. Anton, sebbene avesse litigato con l'amico vampiro, appena compresa l'entità del pericolo, decide di andare ad avvertire Vampiretto, e con lui trova anche sua sorella Anna, che ha un piano per salvarli, anche se non sarà facile depistare il dottor Stöbermann, indefesso cacciatore di vampiri! 
In questa storia Anton si ritroverà a riflettere sulla sua amicizia con Vampiretto, rendendosi conto che questo è piuttosto egoista e in più di qualche occasione non si è dimostrato riconoscente per l'aiuto che Anton gli ha fornito. "In cuore suo, però non poteva darle torto. Vampiretto non si era comportato da amico! 
Bastava pensare al viaggio di andata, quando avevano portato insieme la bara fino alla cascina e Rüdiger non l'aveva neppure ringraziato! O quando Anton gli aveva salvato la vita, con quella coppia che aspettava i ragazzi sa Berlino: Rüdiger l'aveva solo offeso, invece di essere contento e grati! O a come Vampiretto aveva girato la faccenda di Jörg l'Iracondo a suo piacimento, per dare la colpa a lui!
Era vero che non bisognava dimenticare che 
 Rüdiger, essendo un vampiro, aveva la vita dura, e quindi, doveva pensare di più ai propri interessi si quanto dovesse fare un essere umano... però, malgrado tutto... L'amicizia significa non pensare solo a sé, ma anche all'altro...
Come faceva Anna!"

 
Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione del 1988 (dove vediamo Vampiretto mentre gioca con degli animali della fattoria), a destra quella della ristampa della GIUNTI del 2016 (dove Vampiretto sta cercando di nascondersi dal dottor Stöbermann).

5. "Vampiretto innamorato" (1990): Ancora una storia del piccolo Anton e dei suoi amichetti vampiri Rüdiger e Anna: questa volta Rüdiger ha perso la testa per una giovane e smorfiosa vampira transilvana, Olga, e i suoi amici decidono di guarirlo da questa infatuazione. 
A quanto pare infatti è arrivato un nuovo vampiro in città... o meglio, una nuova vampira che ha stregato il cuore di Vampiretto! Si tratta di Olga, la giovane e affascinante nipote di zia Dorothee: arriva direttamente dalla Transilvania, è di nobile famiglia, è abituata a essere servita e riverita ed è molto maldestra nelle faccende di tutti i giorni, come procurarsi il cibo o volare con destrezza. 
Come spiega Anna a Anton: "<<Pensa di essere superiore perché abitava in un castello pieno di demoni che la servivano di tutto punto... pare che le procurassero anche da mangiare. Olga non è capace di catturare neppure un coniglio... o almeno così sembrava. Sì aspetta che provvediamo noi a ogni sua necessità... soprattutto zia Dorothee, perché sono parenti. La zia sta cercando di darle lezioni di volo d'avvicinamento e tecniche d'agguato, ma finora con poco successo. Olga è semplicemente troppo pigra e viziata... ma nessuno sembra accorgersene. E meno di tutti Rüdiger, che si fa in quattro per esaudire e anticipare ogni suo desiderio.>>"
Saranno proprio il suo piglio autoritario e la sua indole viziata a mettere in crisi l'amicizia fra Anton e Vampiretto, per non parlare dei suoi modi civettuoli che scatenano la gelosia di Anna! Riuscirà Anton a riparare al caos che Olga ha scatenato tra i suoi amici? 
In questo quinto capitolo c'è da dire che Anton interagisce molto più con Anna che non con il suo amico Rüdiger, troppo impegnato a stare dietro ad Anna per badare ad Anton, che cerca solamente quando vuole chiedergli qualche favore che riguarda la sua amata vampiretta. 
Fortunatamente Anton ha Anna dalla sua parte e insieme i due aiuteranno Vampiretto a dimenticare l'odiosa, ingrata e viziata cugina, quando questa settimana ne va via all'improvviso. Riuscendo così a liberarlo dal suo fascino e da quello che può essere considerato un esempio di relazione tossica, dove l'amore del vampiro è decisamente a senso unico e Olga ne approfitta a suo piacimento, per fargli fare ciò che vuole, anche mettendo nei guai il povero Anton... cosa di cui comunque a Rüdiger non sembra importare granché, rivelandosi un amico un po' superficiale. Anche stavolta è la sorellina Anna quella a dimostrarsi la più sveglia tra i due giovani vampiri e in questo romanzo Anton interagisce molto più con lei che non con suo fratello, sebbene anche con lei capitino dei litigi, dovuti alla gelosia di Anna nei confronti di Olga. Tra l'altro è proprio in seguito a uno di questi litigi che Anton avvertirà proprio il peso della sua solitudine, perché si rende conto che senza i suoi amici vampiri lui non ha nessun altro amico.
 
        
 Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione del 1988, a destra quella della ristampa della GIUNTI del 2016. In entrambe le edizioni Vampiretto è ritratto in compagnia della sua innamorata, sebbene nella vecchia edizione i due si stiano presentando, mentre nella nuova sembra che Rüdiger la stia presentando ad Anton (o ai lettori).
 
6. "Vampiretto  in pericolo" (1991):  I genitori di Anton sono preoccupati: nella foto che hanno scattato ad Anton e Anna, compare solo Anton e un libro sospeso a mezz'aria! Dov'è finita Anna che lo reggeva? Non riescono proprio a capire... ma Anton ha ben altro di cui occuparsi: i suoi amici sono in pericolo perché il custode Lenismeier e il giardiniere Schnuppermaul stanno mettendo sotto sopra il cimitero per farlo diventare un parco giochi! Il custode del cimitero, è infatti un acerrimo nemico di vampiri e armato di acuminati paletti da conficcare nei loro cuori, rappresenta un serio pericolo per Vampiretto e la sua famiglia
Ruspe e camion hanno scoperchiato l'apertura segreta della cripta e loro sono stati costretti a fuggire per trasferirsi in volo, bare comprese, nella Valle delle Lacrime. Riusciranno Anton, Vampiretto e Anna a vedersi ancora? Riuscirà questa volta il piccolo Anton a salvare i suoi amici?

 
 Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione del 1988, a destra quella della ristampa della GIUNTI del 2016, in entrambe vediamo Vampiretto cercare di sgusciare fuori dalla sua cripta, anche se nella copertina di d'Altan egli sta cercando di portare con sè la sua bara.
 
7. "Vampiretto nella Valle delle Lacrime" (1991): Il piccolo Anton ha convinto suo padre a trascorrere le vacanze in campeggio nella Valle delle Lacrime, d'altronde una vacanza avventurosa in mezzo alla natura con tenda e sacco a pelo sembra ai genitori di Anton un'ottima idea per far dimenticare al figlio la sua passione per i vampiri.
Ma se la meta del campeggio è la cupa e angosciante Valle delle Lacrime, dove Vampiretto e la sua stravagante famiglia si sono trasferiti dopo essere stati cacciati dall'accogliente cripta del cimitero, come potrà Anton stare lontano dal suo migliore amico? Il posto infatti si trova proprio a due passi dal castello dove ora abita il suo amico Vampiretto con tutta la famiglia, ma non sa cosa li aspetta...
 
 
 Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione del 1988, chee mostra Vampiretto volare in solitaria, a destra quella della ristampa della GIUNTI del 2016, che ritrae il vampiro assieme ad Anton.
 
8.  "Vampiretto torna nella sua cripta" (1992): In vacanza con suo padre nella Valle delle Lacrime, vicino al castello in cui vivono i suoi piccoli amici vampiri, per Anton diventa ancora più difficile incontrarli di notte per giocare con loro, da quando è arrivata sua mamma... 
Con l'arrivo della madre nella Valle delle Lacrime, Anton infatti è costretto ad abbandonare l'Antro dei Lupi per trasferirsi in una confortevole pensioncina nella vicina Valle Ridente. Questo non vuol dire, però, che le sue avventure con gli amici vampiri Anna e Rüdiger debbano concludersi... e neanche le disavventure, fra tecniche di bowling, inventari vampireschi e biblioteche di libri rubati! Ma Anton non vede l'ora di scoprire quali altri segreti abbia in serbo la misteriosa cronaca di famiglia custodita gelosamente dagli Schlotterstein, e nessuno potrà impedirglielo! 

 
 Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione del 1988 (dove vediamo vampiretto da solo), a destra quella della ristampa della GIUNTI del 2016 (in cui Vampiretto non compare, ma ci sono sua sorella e Anton)
 
I libri di questa serie sono stati illustrati da due differenti artisti: i disegni della prima edizione sono infatti opera di Amelie Glienke, mentre quella della ristampa sono stati affidati a Paolo d'Altan. Le immagini della seconda serie (di cui vi parlerò tra poco) sono realizzate da Hanke-Basfelde.
 


Sopra: In alto le pagine che presentano i personaggi con i disegni di Amelie Glienke. Al centro l'immagine della seconda serie, realizzata da Hanke-Basfelde, che mostra i componenti della famiglia di Vampiretto. In basso un'illustrazione di Paolo d'Altan, che mostra tutti i personaggi assieme. 

Le illustrazioni che accompagnano i testi dell'edizione originale sono quelle in bianco e nero opera di Amelie Glienke, il cui stile ricorda quello delle litografie antiche, con personaggi tratteggiati da linee precise ma un po' tremolanti. I suoi disegni possono essere sia in mezzo ai testi che a pagina intera, e rappresentano scene descritte nei testi, con uno o più personaggi che interagiscono tra loro o intenti a compiere qualche azione, magari anche un po' buffa.
I personaggi ritratti dalla Glienke infatti sono ben lontani dall'essere le solite figure di vampiri e umani patinati tutti bellini e perfettini, anzi, direi che l'artista si diverte a decidere di ritrarre i personaggi in situazioni un po' imbarazzanti. I suoi vampiri poi hanno un aspetto molto differente gli uni dagli altri, sebbene tutti indossino lunghi mantelli neri e abiti un po' logori e bucherellati. Anna e Rüdiger, i due bambini, hanno dei volti paffutelli, con gance piene e nasi a patata, capelli sempre un po' scompigliati; i vampiri più adulti hanno un aspetto più grottesco, con nasi grandi, volti sproporzionati, a volte anche rughe. Il caso più esemplare probabilmente è quello della zia Dorothee, la quale è proprio brutta, col suo naso bitorzoluto, il doppio mento, le rughe, la testa un po' pelata...
Gli adulti umani hanno un aspetto già più contento, con volti dall'aspetto più pulito e più ordinato, dall'espressione solitamente gentile.
Tutti i personaggi comunque sono molto espressivi, con Rüdiger che mostra, attraverso i disegni, il suo carattere capriccioso e birichino, la famiglia di vampiri che mostra la propria altezzosità, Anton (dall'aspetto molto "patatoso") che esprime il suo imbarazzo e la sua timidezza, ma anche la sua calma.
Si tratta comunque di disegni in generale dallo stile buffo e con personaggi dall'aspetto simpatico, in certi casi anche un po' caricaturale, sebbene l'artista riesca a trasmettere anche delle atmosfere un po' gotiche, che hanno un qualcosa di antico, collocando le storie in un mondo un po' oscuro, tra vecchie cripte polverose, pesanti bare di legno e vampiri dagli abiti consunti (anche se, particolare interessante, la vampira di cui si innamora Vampiretto ha comunque in testa un vezzoso fiocco rosa, che stride un po' con lo stile degli altri vampiri ritratti dalla Glienke).
L'oscurità in una certa scena è data dai tratteggi che l'artista può fare più ravvicinati e insistenti oppure più distanziati, con zone del disegno completamente prive di essi, per dare l'idea di una zona illuminata o più chiara (tipo i volti dei personaggi).

 

 

 
Sopra: In alto  e al centro a sinistra tre immagini che provengono dal primo volume, dove vediamo il primo incontro tra Vampiretto e Anton ( a sinistra), la famiglia di Vampiretto tutta riunita attorno al tavolo ( a destra) e poi Vampiretto assieme alla zia Dorothee (così potete vedere che aspetto ha). Al centro a destra la scena tratta da "Vampiretto innamorato" dove Rüdiger presenta la vampira all'amico. In basso due illustrazioni tratta da "Vampiretto in campagna".

Nel 2016 la casa editrice GIUNTI ha acquistato i diritti dalla Salani e ha deciso di ripubblicare i volumi però con una nuova grafica, più moderna. Ha quindi deciso di non utilizzare le vecchie immagini ma di ingaggiare un nuovo illustratore: Paolo d'Altan, artista italiano molto bravo e rinomato.
Sta di fatto che l'artista ha cambiato completamente lo stile dei disegni nonché perfino l'aspetto del protagonista, che nelle immagini della Glienke era un bimbetto biondino/rossiccio dal naso a patata e i capelli un po' lunghi perennemente scompigliati, mentre d'Altan sembra essersi ispirato all'aspetto che gli era stato conferito da Magdalene Hanke-Basfelde, artista che lo ridisegnò per la saga "Il nuovo Vampiretto" (vedete sotto). Il Vampiretto di d'Altan ha quindi i capelli neri sparati verso l'alto, proprio come il personaggio disegnato dalla Hanke-Basfelde, se non che d'Altan ha inoltre conferito al piccolo vampiro un aspetto che io definirei piuttosto inquietante e alquanto demoniaco, con quei canini aguzzi e, soprattutto, con gli occhi bianchi privi di pupilla, bordati di nero.
I disegni di d'Altan si prendono sicuramente molto più seriamente rispetto alle illustrazioni originali, che avevano uno stile che suscitava simpatia, mentre i disegni adottati da d'Altan sono più seri, lasciano molto meno spazio all'ironia, ritraendo scene descritte nei testi spesso in modo anche solenne. Guardate la differenza ad esempio della scena in cui Vampiretto presenta la sua fidanzata all'amico, mentre la fa entrare dalla finestra: la Glienke ritrae la vampira nel momento in cui sta scavalcando il davanzale della finestra per entrare, con Vampiretto che le porge la mano, d'Altan (in copertina) invece la ritrae come una diva che sta facendo il suo ingresso in scena con grazia mentre entra dalla finestra, sempre con Vampiretto che le porge la mano, gesto gentile ma inutile in questo caso, che serve quasi a mettere ancora più in risalto ma maestosità della ragazza.
I disegni di d'Altan sono sempre a pagina intera, e ritraggono personaggi inseriti in un determinato ambiente, intenti a fare qualcosa di descritto nei testi (entrare in una stanza, leggere un libro, ...); le scene comunque sembrano sempre piuttosto sature di colore, il che contribuisce a dare ai disegni un aspetto piuttosto cupo, senza contare che alcune zone della pagina a volte sono proprio dipinte di un nero molto intenso, nonostante altre zone, invece, siano estremamente bianche e luminose, andando a creare un forte contrasto visivo.


 

   
 Sopra: In alto tre immagine tratta dal primo volume di Vampiretto (mentre quest'ultimo entra in casa di Adam) In basso a sinistra un disegno tratto da "Vampiretto cambia casa", mentre in basso a destra un disegno tratto da "Vampiretto va in vacanza".
 
IL NUOVO VAMPIRETTO
Nel 1992 viene pubblicata in Italia una nuova avventura per Anton, simpatico personaggio eroe di molti libri della scrittrice tedesca Sommer-Bodenburg, ed i suoi amici vampiri. Tra questi la dolce vampiretta Anna, perdutamente innamorata di lui, e il brillante Rudiger: il Vampiretto.  
Questa nuova avventure è la prima di 8 titoli, che andranno a comporre la saga di "Il nuovo Vampiretto", illustrata da Magdalene Hanke-Basfelde.
 
1. "Il medico dei vampiri" (1992): Costretto dai genitori a farsi visitare da uno psicologo, che dovrebbe liberarlo dalla sua ossessione per i vampiri, Anton ha la sorpresa di trovarsi di fronte un medico che, oltre a essere simpatico, sta per l'appunto studiando una speciale cura per vampiri!
Il dott. Schwartenfeger svela infatti ad Anton di avere in cura un paziente vampiro, anche se il paziente non sa di esserlo come lui stesso spiega ad Anton: "<<È un mio paziente!>>
<<Paziente?>>. Per qualche secondo Anton rimase senza parole.
<<Ma c'è qualcosa che non va, in tutta questa faccenda>> proseguì il dottore. <<Lui, infatti, è assolutamente convinto di non essere un vampiro!>>
Il dottor Schwartenfeger si era alzato dalla sua sedia girevole e adesso percorreva a lunghi passi la stanza, facendo circolare terribilmente le suole di gomma.
<<Vuoi sapere come sono riuscito a stabilire che invece è davvero un vampiro?>> Mostrò ad Anton un minuscolo astuccio si pelle. <<Ecco! Con questo specchietto>> spiegò.
<<Mi sono pettinato guardando nella sua direzione e pensa un po': la sua immagine non si rifletteva! Be', che ne dici?>> Chiese con una risata soddisfatta."
Anton è molto curioso di conoscere questo presunto vampiro, di cui la famiglia di Vampiretto sembra non sapere nulla. Inoltre gli viene l'idea di proporre questa terapia, che sembra stia funzionando su questo presunto vampiro, anche ad Anna e a Rüdiger, così anche loro potranno uscire col sole e stare assieme a lui non solo di notte.
Questo primo titolo comunque è un po' introduttivo alla storia, in quanto Anton riesce solamente ad accennare ad Anna di questa terapia, ma lei non ne sembra molto convinta. Per quanto riguarda Rüdiger Anton lo vede solo una volta, quando quest'ultimo si presenta a casa sua per togliersi dai capelli della brillantina, per poi sparire subito appena la madre di Anton entra in bagno. Inoltre Anton ha in mente di organizzare una festa con gli amici, e riesce a inviare tre compagni di scuola, riesce anche a dare l'invito ad Anna, ma non a Vampiretto, per cui anche la questione festa è rimandata al prossimo volume.
2. "Nella fossa dei leoni" (1993): I vampiri Rüdiger e Anna vengono incitati dall'amico Anton a sottoporsi alla terapia dello psicologo Schwartenfeger per superare la fobia della luce e Vampiretto si decide a intraprenderla per amore di Olga, che sembra stia per tornare...
3. "Vampiri al sole" (1993): Anton è ormai deciso: i suoi amici vampiri devono fare almeno un tentativo per curare le loro fobie, così da poter finalmente vivere (si fa per dire) anche alla luce del sole. Rudiger, il Vampiretto, è pronto ad affrontare tutti gli psicologi del mondo pur di ritrovare la bella vampira Olga. Così, munito di occhiali da sole, di vestiti giallo-sole, di ciondoli giallo-sole, comincia ad applicarsi di buona lena alla propria "rieducazione". Come andrà a finire? E che succederà se vampiri molto meno affidabili di Vampiretto (zia Dorotea, per esempio) diventeranno capaci di aggirarsi per le strade anche in pieno giorno?
4. "Brutte sorprese" (1994): Perché durante il giorno il vampiro Igno von Rant non dorme nella bara? Tutti cercano di veder chiaro nella faccenda e chi raccoglie più indizi è la vampiretta Anna che, gelosa di Olga, vuole far colpo sull'umano Anton, l'amico del cuore.
5. "Congiura!" (1994): La vampiretta Anna è stata incaricata dal Consiglio di Famiglia di scoprire cosa si nasconde dietro Igno von Rant: è davvero un vampiro come vuol far credere? E inizia le indagini con l'aiuto dell'umano Anton, l'immancabile amico del cuore.
6. "In gita scolastica" (1995): Anton parte in gita scolastica per le colline di Altengraben, dove lo raggiungono Anna, sua gelosa fidanzata vampiro e il fratello di lei Rüdiger, che, presosi una cotta per la bella Viola, la corteggia fingendosi un attore in un film di vampiri.
7. "Conciati per le feste" (1995): I preparativi natalizi del piccolo Anton sono rattristati dal fatto che non vede i suoi amici vampiri Anna e Rüdiger da tanto tempo. Per fortuna sua madre gli propone di invitarli e insieme a loro quella di Natale sarà davvero una serata eccitante!
8. "Destinazione Conte Dracula" (1997): I genitori portano Anton in Transilvania, sotto suggerimento del dottor Schwartenfeger (lo psicologo che segue Anton e i suoi genitori), convinti che la vacanza gli farà passare la mania dei vampiri. Ma si sbagliano di grosso: là infatti lo aspettano i suoi amici vampiretti Anna e Rüdiger per una festa alla quale interverrà nientemeno che Dracula! Cinque settimane prima infatti Rüdiger è passato a dire ad Anton che lui e la sua famiglia sarebbero tornati nella loro terra natia, in Transilvania e ha lasciato un biglietto ad Anton di venirli a trovare seguendo "le tracce del conte Dracula". 
Dopo aver girato un bel po' per la Transilvania Anton riesce finalmente a ritrovare i suoi amici vampiri, che gli mostrano la loro nuova casa, oltre ad annunciargli che vogliono ricostruire il castello della dinastia von Schlotterstein, distrutto molti decenni prima dalle invasioni turche.
Dopo aver mostrato ad Anton la loro nuova dimora Vampiretto lo invita alla Festa della Riunificazione, a cui prenderà parte tutta la famiglia di Vampiretto, e dove Anton si dovrà travestire da vampiro... femmina. Infatti, come spiega Lumpi (il fratello maggiore di Vampiretto) Anton, deve venire alla festa indossando un abito tradizionale, per fortuna la madre di Anton ha comprato il giorno stesso un abito così, ma da ragazza. Così Anton di traveste da Antonia, con il bianco abito tradizionale, le scarpe della madre e del trucco da vampiro.
Finalmente Anton potrà conoscere di persona i famosi familiari di Vampiretto ed Anna, anche se la cosa lo terrorizza... inoltre alla festa si presenta anche il famoso Conte Dracula, che propone a Rüdiger, Anna e Lumpi un apprendistato presso di lui.
Il libro è accompagnato da foto, in bianco e nero, dei luoghi visitati da Anton e dalla sua famiglia durante il loro viaggio in Romania, peccato che le scritte che le accompagno non siano state tradotte ma siano tutte in tedesco.
 
 

     
Sopra: Le copertine della serie "Il nuovo Vampiretto", edita tra 1992 e il 1997 ed illustrata da Hanke-Basfelde.

Anche i volumi di questa seconda serie presentano delle illustrazioni in bianco e nero al loro interno, opera di un'ulteriore artista: Magdalene Hanke-Basfelde.
Lo stile di questa artista è molto differente sia da quello della Glienke sia da quello, più moderno e cupo, di D'Altan.
Hanke-Basfelde ha uno stile dai tratti meno netti e precisi, con colori che tendono a confondersi  e a uscire dai contorni delle figure.
Le immagini sono sempre in bianco e nero, con zone in ombra più scure, mentre altre sono lasciate completamente bianche.
I disegni possono essere sia a pagina intera che accompagnare i testi, e solitamente rappresentano scene narrate nei testi oppure paesaggi. In questi libri poi, oltre ai disegni, sono state aggiunte anche delle fotografie che ritraggono luoghi che i protagonisti visitano nel corso della storia.
L'artista ha inoltre deciso di cambiare l'aspetto alcuni personaggi, in particolare quello del protagonista. Se la Glienke aveva ritratto Rüdiger con i capelli lisci, un po' lunghi, spettinati e biondi, la Hanke-Basfelde ha deciso di farglieli neri e sparati per aria, aspetto che è evidentemente anche quello ripreso da d'Altan, il quale però ha cercato di conferire al suo vampiro un aspetto più oscuro e sovrannaturale (quasi satanico a tratti).
I personaggi del Nuovo Vampiretto in generale hanno comunque un aspetto decisamente più tranquillo e buono rispetto a quello degli altri due artisti. Rüdiger, Anne e Anton sembrano usciti dai libri illustrati degli anni Ottanta o dalle cartoline natalizie: bambini che sembrano delle bambole, con il viso tondo e paffuto, i nasi a patatina e gli occhi grandi un po' quasi in stile manga. La parte migliore, almeno per quanto riguarda i vampiri, sono le acconciature. Almeno per quelle l'artista ha deciso un po' di osare, facendole diventare il tratto più caratteristico dei suoi vampiri. Essi infatti presentano tutti dei capelli sparati in aria, con ciuffi che sfidano la forza di gravità, forse grazie a qualche lacca miracolosa, così Vampiretto si ritrova ad avere una sorta di criniera di capelli neri in testa, tipo cespuglio, ma anche gli altri suoi parenti non scherzano in fatto di lotta alla gravità, tutti in stile Super Saiyan.
Almeno queste acconciature hanno aggiunto un tratto caratteristico e memorabile a questi vampiri, che altrimenti sarebbero apparsi un po' troppo teneri, cucciolosi e banali. Anton, per dire, che ha dei capelli normali, sembra il classico ritratto del ragazzino da copertina delle riviste o da foto dei depliant pubblicitari, semplice, pulito, tenero e caruccio.
 
 
 


Sopra: In alto alcune pagine della seconda serie (tratte dal primo e dall'ultimo volume) con le illustrazioni di Hanke-Basfelde, alcune a pagina intera e altre assieme ai testi.

"Vampiretto" è una serie abbastanza storica degli anni Ottanta e Novanta che ha introdotto alla lettura horror moltissimi lettori, grazie alle atmosfere dark e un po' gotiche, ma al contempo piuttosto soft dal punto di vista degli elementi paurosi. 
I romanzi di Vampiretto sono piuttosto brevi e non eccessivamente impegnativi, adatti per dei lettori dagli 8/9 anni che vogliono iniziare ad assaggiare qualche elemento tipico del genere horror stando in una via di mezzo tra: i libri per bambini piccoli che presentano elementi oscuri ma in salsa simpatica e completamente privata di qualsiasi elemento di tensione e paura, e quelli per una fascia un po' più grandicella dove c'è effettivamente qualche elemento più cattivello che può trasmettere qualche brivido o comunque un senso concreto di tensione e ansia.
Le storie di Vampiretto introducono ad esempio in modo efficace la figura del vampiro, il quale presenta delle caratteristiche classiche come: l'aspetto un po' mostruoso (i canini lunghi e affilati, la pelle pallida, le occhiaie, gli occhi rossi, i capelli scarmigliati), l'abbigliamento (mantelli neri vecchi e logori ma che permettono di volare), il bisogno di sangue per vivere, il fatto che i vampiri siano non morti.
Queste caratteristiche mostruose, che non si discostano più di tanto da quelle di un classico vampiro che si può trovare anche in romanzi per adulti, sono accompagnate però da altri elementi che le rendono accettabili e addirittura apprezzabili ad un lettore giovane. L'elemento più importante in tal senso è l'amicizia: per Anton, Vampiretto diventa ben presto un amico, e lo stesso vale per il piccolo Vampiro, mentre addirittura la sorellina di quest'ultimo si innamorerà del bambino umano. Un amore a portata di bambino, con i suoi imbarazzi e i suoi momenti di comicità e tenerezza, e non un amore adulto strappalacrime, spesso magari anche possessivo, e tragico come quello che invece si legge in tanti romanzi per adulti non sempre riuscitissimi.
Questa amicizia dà vita a situazioni simpatiche ma comunque coinvolgenti, in cui non manca un pizzico di tensione: come quando Vampiretto porta Anton a vedere la sua cripta e la sua bara (rischiando di essere beccati da qualche parente assetato di sangue del piccolo vampiro); o quando la mamma di Anton scopre che c'è qualcuno nascosto nell'armadio del figlio e lo invita a pranzo, pensando che appunto si tratti di un normale amico del figlio; quando Anton e Anna si recano alla cripta per prendersi cura di Rüdiger malato (sempre rischiando di venire scoperto dal custode del cimitero o da qualche sanguinario parente) ...
Questa amicizia inaspettata e bizzarra darà modo ad entrambi i bambini di fare nuove esperienze e crescere. Una amicizia comunque non perfetta, che lascia spazio anche a dei litigi, come spesso capita tra bambini, anche perché Rüdiger tende a comportarsi spesso da egoista, mettendo l'amicizia con Anton in secondo piano rispetto alle sue esigenze.
Rüdiger e Anton inoltre non sono dei personaggi perfetti, ma hanno anche loro le proprie peculiarità, che possono risultare più o meno simpatiche. Sono personaggi credibili e capaci di evolvere nel corso della saga, ma sempre rimanendo fedeli alla loro natura. Il vampiro ad esempio è un bambino un po' egoista, capriccioso, spigoloso, orgoglioso, e a tratti un po' prepotente, gli piace avere ragione e non sempre si comporta proprio educatamente. Però sa essere anche divertente e dimostra (quasi sempre) di tenere alla sua amicizia con Anton.
Anton è un bambino con la passione per i mostri, per i libri e per i film, è educato e ponderato, un po' timido, ma se la prende spesso con i genitori perché non gli credono, senza approvare a mettersi nei loro panni. C'è da dire che comunque Anton si sente spesso un po' incompreso da parte dei genitori, che non vedono di buon occhio la sua passione per i vampiri, che loro giudicano una specie di ossessione, di cui un po' si preoccupano (soprattutto la madre) e dall'altro l'atro ridicolizzano un po', ridendoci sopra (cosa che fa sempre infuriare Anton).
Anna, la sorellina di Rüdiger, pur essendo più piccola del fratello si dimostra talvolta più matura di lui, sebbene abbia, come il fratello, un temperamento piuttosto mutevole, per cui può arrabbiarsi all'improvviso e calmarsi dopo pochi minuti o il giorno successivo. È innamorata di Anton, e non ha paura di dichiararlo davanti all'interessato, che invece cerca di evitare in tutti i modi il discorso. È una bambina determinata e con le idee ben chiare, ad esempio quando contraddice il padre di Anton riguardo al fatto che i maschi sono più coraggiosi delle femmine. Ad esempio quando questi gli dice: "<<Devi ammettere che si solito le ragazze preferiscono essere carine ed eleganti, e non arrampicarsi sugli alberi e insudiciarsi>>.
<<Che cosa?>> esclamò Anna. <<Non è vero! Le ragazze tengono ai vestiti perché così vogliono le loro madri, e non si arrampicano sugli alberi perché non devono sporcarsi.>>"
E quando Anton dice che per lui le ragazze che lanciano gridolini e si fanno buttare subito fuori quando giocano a pallone sono sceme, Anna ribatte "<< Ma i maschi convinti che le ragazze non sappiano giocare al calcio sono ancora più scemi>>"
Una visione con cui concorderemo anche oggi, e piuttosto moderna per l'epoca, considerando che la storia fu scritta nel 1979.
Nelle avventure di Vampiretto è possibile quindi ritrovare situazioni divertenti ma coinvolgenti, con personaggi simpatici e bizzarri, ma anche un po' paurosi. Inoltre, nonostante il tono leggero della storia vi possiamo rintracciare anche elementi piuttosto tristi e paurosi. Vampiretto e i suoi parenti ad esempio si nutrono effettivamente di sangue umano, sono dei predatori, tanto che i parenti durante la notte sono sempre in giro a cacciare, e perfino Anton è, giustamente, spaventato dal fatto di rischiare di diventare la loro cena. L'autrice inoltre chiarisce bene il concetto che i vampiri sono persone morte, tanto che dei parenti di Rüdiger Anton trova le tombe che riportano l'anno di nascita e di decesso (quindi si affronta anche il tema della morte).
Il fatto di essere morti porta a conseguenze piuttosto tristi, soprattutto per quanto riguarda i bambini, i quali non possono crescere, non possono cambiarsi i vestiti (infatti puzzano di cose stantie, di umido e di terra), ed inoltre non sono neppure troppo amati dai parenti. 
Anne addirittura chiede ad Anton: "<<Che cosa vuol dire: prendersi cura?>>
Evidentemente non aveva mai sentito quell'espressione.
<<È quando ti occupi di una persona, giochi con lei, le racconti delle storie, la consoli ... >>. Così si prendevano cura di lui quando era malato, ma era poco probabile che per i vampiri fosse la stessa cosa.
<<Sì noi non si prende cura nessuno>> disse Anna.
<<Durante il giorno i miei parenti dormono nelle loro bare, e durante la notte...>>
 fece una pausa. <<Beh, lo sai. Comunque nessuno ha tempo per noi e nessuno ha mai giocato con me, e letto o raccontato storie ancora meno>>.
Tirò su col naso. Aveva un'espressione sconsolata.
Poverina, pensó Anton. Se è così, essere un bambino-vampiro è una punizione. Aveva sempre pensato che i suoi avessero poco tempo per lui, ma in confronto ai vampiri era un signore!"
Ne "Il nuovo Vampiretto" la serie continua, senza che ci sia troppo di diverso rispetto alla precedente: Anton continua ad avere sempre la stessa età, Vampiretto continua ad essere piuttosto egoista, mentre la relazione tra Anna e Anton sembra diventare più profonda, tanto che il bambino inizia ad avere il sospetto di iniziare a provare dei sentimenti per la vampiretta, che continua a rimanere per lui una buona amica e un valido supporto.
La nuova serie sembra essere però più continuativa, iniziando a parlare di questa terapia per i vampiri che permetterebbe a questi ultimi di poter stare alla luce del sole, terapia a cui i due giovani vampiri decidono di sottoporsi; e torna pure la cugina Olga. Si inizia pure a parlare di un nuovo vampiro (o presunto tale): Ignor Von Rant, che frequenta anche lui lo psicologo da cui va Anton.
È evidente che il successo della serie sta nella simpatia, nella piacevolezza ma anche nella particolarità dei personaggi, tutt'altro che perfetti, nella unicità di questa insolita ma solida amicizia, nel divertimento unito anche a tensione narrativa per gli eventi che capitano nella storia. Divertimento e comicità in cui l'autrice però inserisce anche elementi leggermente raccapriccianti e gotici (ma mai scene violente o sanguinolente). D'altronde, come dichiarava Chiara Belliti per "La Piccola Biblioteca dell'Orrore" delle edizioni EL: "<<L'horror se condito con una buona dose di humor e sapiente ironia fa bene. L'incontro con il mostro fantastico aiuta a sdrammatizzare il timore per i mostri veri, reali, che vivono fra noi, magari sotto mentite spoglie.>>" (Boero P., Alla frontiera: Momenti, generi e temi della letteratura per l'infanzia. Edizioni El: Trieste, 1997, p.67)
 
P.S. In tedesco a quanto pare la serie è continuata arricchendosi di nuovi volumi quali:
  • "Der Kleine Vampir und die Tanzstunde” ("Il piccolo vampiro e la lezione di ballo"): Anton è tormentato dalla noia, ma ciò non significa che voglia seguire un corso di danza! Ciò cambia solo quando il piccolo vampiro, Anna e Lumpi esprimono il loro vivo interesse per i passi di valzer. Ma i vampiri possono mantenere l’etichetta? Vuoi saltare l'esuberante polka da vampiro? E un insegnante di danza di nome Swanneck non è piuttosto in pericolo...?
  • Der Kleine Vampir hat Geburtstag” ("Il compleanno del piccolo vampiro"): In realtà i vampiri non festeggiano i compleanni. Ma poiché il piccolo vampiro lo desidera così tanto, Anton organizza una festa di compleanno da vampiro molto speciale alla scuola di ballo. E poiché i vampiri non hanno molta familiarità con le abitudini umane, molte cose vanno in tilt. Alla fine, l'insegnante di danza Schwanenhals si innamora di zia Dorothee, senza rendersi conto del pericolo che corre. . .
  • Der Kleine Vampir und die Gruselnacht” ("Il piccolo vampiro e la notte spaventosa"): Notte spettrale nella biblioteca comunale seguita da un'escursione notturna... non proprio emozionante, pensa Anton. Ma poi, con suo orrore, apprende che la passeggiata notturna dovrebbe attraversare il cimitero. Ed è davvero allarmato quando scopre chi accompagnerà l'escursione notturna: Geiermeier e Schnuppermaul. Riuscirà a proteggere se stesso e gli altri bambini dai vampiri e i vampiri dai cacciatori di vampiri?
  • Der Kleine Vampir und die Leztze Verwandlung” ("Il piccolo vampiro e la trasformazione finale"): Grazie ad un invito di Olga Fräulein von Seifenschwein, che Anton non può rifiutare in nessun caso, prende parte alla cerimonia più alta e segreta dei vampiri: la notte della trasformazione finale! In questa notte, in cui non ci sono segreti, né bugie né inganni, Anton impara cosa significa essere un essere umano tra i vampiri. Neppure Rüdiger, il piccolo vampiro, questa volta può venire in suo aiuto...
  • Der Kleine Vampir und die Frage aller Fragen" ("Il piccolo vampiro e la domanda su tutte le domande"): Anton non vede i suoi amici, il piccolo vampiro Rüdiger von Schlotterstein e sua sorella Anna, da trecentoquarantatre notti. La gioia di Anton è ancora più grande quando una notte Anna si siede sul davanzale della sua finestra. In qualità di capo vampiro, Anna ha molti nuovi compiti e chiede ad Anton di aiutarla durante l'estate. Questo è proprio ciò di cui Anton aveva bisogno perché da quando i suoi genitori si sono separati non hanno quasi più tempo per lui. Ma con Anna si preannuncia una vacanza emozionante! Se solo non ci fosse la domanda tra tutte le domande che Anna può fargli solo tre volte - e che pone Anton con una decisione finale e irrevocabile: vuole diventare lui stesso un vampiro?

   

 
Sopra: Le copertine dei nuovi titoli di Vampiretto pubblicati solo in tedesco.

Il primo volume fu edito originariamente in tedesco nel  1979 col titolo "Der Kleine Vampir". Il primo volume è giunto poi in Italia nel 1988, seguito dai seguiti, tutti pubblicati dalla Salani Editore, tali edizione hanno una copertina flessibile, hanno circa  128 pagine, misurano 18,5 cm d'altezza e 13,5 cm di lunghezza e costavano 10.000 LIRE .
L'intera saga è stata poi ripubblicata dalla GIUNTI Editore nel 2016, con volumi sempre in copertina flessibile, che hanno 144 pagine, misurano 18,5 cm d'altezza e 12,5 cm di lunghezza e costano 6,90 euro.
La saga di "Il nuovo Vampiretto" è stata edita originariamente nel 1989 dalla Bertelsmann Verlag GmbH, ed è stata pubblicata in italiano dalla Salani tra il 1992 e il 1997; i volumi avevano sulle 158 pagine, misuravano 18,5 cm d'altezza e 12,5 cm di lunghezza e costavano 13.000 LIRE.

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