Oggi, in questo speciale dedicato ai libri non illustrati, vi parlo di quattro libri horror scritti da R.L. Stine, il quale no, non ha scritto solo i "Piccoli Brividi". Anzi, la serie di cui vi parlerò oggi fu scritta da Stine ben prima della sua collana più famosa ed è stata quella che, almeno in patria, sancì il suo originale successo come scrittore: "FEAR SREET", una serie di libri per ragazzi ad ambientazione horror nata nel 1989.
La serie originale non era mai stata tradotta in italiano almeno fino al
2021 (tranne un paio di libri "Intime minacce" e "Ricca da uccidere" pubblicati nel 2000 dalla Fanucci), in concomitanza con l'uscita della serie di film ispirati ad essa, e per ora sono stati tradotti solo 8 titoli su più di una cinquantina (senza contare le altre serie connesse): "L'inizio dell'incubo" (13/07/2021), "Notte di terrore" (20/07/2021), "In gita con l'assassino" (14/09/2021), "Scomparsi" (14/09/2021), "Giochi pericolosi" (26/10/2021), "Se dormi è la fine" (26/10/2021), "Sai tenere un segreto?" (14/06/2022), "La ragazza scomparsa" (14/06/2022).
In realtà la Mondadori qualcosa aveva provato a portare in Italia, anche se con scarso successo: nel 1997-1998 era stata pubblicata la serie "Ghosts of Fear Street" (composta da 36 titoli, ma in Italia ne sono stati pubblicati soltanto 12) sotto il nome di "La strada della paura". Nel 2006 Mondadori Editore ha provato nuovamente a pubblicare in Italia la serie, concentrandosi su "Fear Street Nights" (che è composta da soli tre titoli), edita sotto il titolo di "Notti di Terrore": "La vendetta" (2006), "Giochi di mezzanotte" (2006), "Alba di tenebra" (2007).
La Fanucci aveva poi pubblicato una dozzina di titoli di Stine nella collana "La strada del terrore", di cui solo un paio però facevano parte della serie "Fear Street", mentre la maggior parte provenivano dalla collana "Fear Street Super Chiller" (di cui pubblicò 10 titoli su 12).
"FEAR STREET: notte di terrore" con 252 pagine, edito nel 2021 dalle Mondadori Editore (costo di 12,90 euro. Titolo originale: "The Surprise Party", 1989).
È passato un anno dal tragico incidente che ha sconvolto la comunità
di Shadyside, quando il corpo senza vita di Evan è stato ritrovato
nell'inquietante bosco di Fear Street: "Meg provò un brivido improvviso, causato più dai suoi pensieri che dal vento. Si era resa conto che era passato esattamente un anno da quando Brian aveva trovato Evan, il fratello di Shannon. Esattamente un anno prima, in una giornata primaverile altrettanto bella, Brian aveva trovato Evan... ucciso da un colpo di fucile nel bosco di Fear Street. [...]
Ellen Morris ed Evan erano stati insieme sin dalla scuola media. E per molto tempo Ellen, Meg e Shannon erano state amiche inseparabili. Poi, con la morte di Evan, tutto era andato a rotoli.
Ellen sie ra trasferita pochi mesi dopo e nessuno aveva più avuto sue notizie. Fino a quel momento."
Ellen, la fidanzata storica del
ragazzo, è finalmente pronta a fare ritorno in quel luogo che le evoca
ricordi terribili, anche se solo per una breve vacanza. Per fortuna può
contare sul sostegno dell'amica Meg, la quale decide di organizzarle una
festa a sorpresa: "<<Magari potremmo fare una festa per Ellen>> suggerì Meg. Si voltó verso Tony, che distolse Los guardo.
<<Sì!>> ripeté Lisa, felice.
<<Perché?>> sbottò Shannon.
<<Per... ehm ... per darle il benvenuto>> farfugliò Meg, sorpresa da quella reazione così brusca alla sua proposta. << Per dimostrare che ci teniamo ancora a lei, magari.>>
<<Evan è comunque morto>> borbottò Shannon, senza guardare in faccia nessuno dei presenti.
<<Ma dobbiamo dimostrare a Ellen che non la consideriamo colpevole per quello che è successo>> insistette Meg, ancora emozionata oer la bella notizia. Non si era resa conto di quanto le fosse mancata Ellen per tutto quel tempo."
Ellen usciva con il fratello di Meg, Evan, prima che lui venisse ucciso con un colpo di arma da fuoco, costringendola ad andarsene. Iniziano a organizzare la festa in una villa a Fear Woods, dove Evan è stato ucciso, e qualcuno inizia a sabotare i loro piani.
Qualcuno in città, però, non
sembra essere d'accordo e Meg comincia a ricevere strane telefonate e
spaventosi bigliettini, scritti in rosso sangue: "Meg la ringraziò, ma aprì la busta solo quando fu di nuovo nel corridoio. Era ben sigillata e ci mise in po' as aprirla. Ne sfilò fuori un foglio di quaderno a righe piegato in due e lo aprì.
Le parole sulla carta erano scribacchiare in malo modo con una matita rossa. Le lesse e rilesse tre volte.
"Meg, ti sto osservando. Non organizzare la festa. Non voglio farti del male... ma dovrò farlo." "
Una storia molto coinvolgente e interessante in cui la protagonista, Meg, inizia a ricevere delle minacce solo perché vuole organizzare la festa per un'amica che non vede da tempo.
Chi vuole impedire che
la festa venga organizzata? Che ci sia una relazione tra la morte di
Evan e queste angoscianti minacce? Anche perché inizialmente tutto hanno pensato che la morte di Evan fosse stato un incidente: lui era uscito col fucile da caccia carico per vincere una scommessa nel bosco e inciampando ha fatto partire un colpo che lo ha ucciso. Ma Meg scoprirà ben presto che una cosa è certa: in Fear Street
nessun incidente è solo un semplice incidente...
Ma Meg non è l'unica ad essere minacciata, anche il suo amico Tony, che si è proposto per aiutarla, ha ricevuto sia telefonate intimidatorie che biglietti anonimi. L'attenzione e l'interesse del lettore saranno così tenuti costantemente accesi nel cercare di capire chi potrebbe essere la persona che manda tali minacce e fin dove è disposto a spingersi per metterle in atto. Inoltre perché è così intestardito nel non volere che Meg organizzi una semplice festa?
Deve essere per forza qualcuno vicino a loro, o che comunque li conosce di persona, o che conosce qualcuno a loro vicino in quanto ha la possibilità di tenere sia Tony che Meg sotto osservazione quando sono a scuola, conosce il numero di telefono di entrambi, sa che Meg vuole organizzare la festa e non vuole rinunciarci nonostante le minacce.
Tony è quello invece che vorrebbe rinunciare e lasciare stare, mentre Meg è quella più testarda, che vuole continuare con i suoi piani, ormai anche per una questione di principio, in quanto non capisce perché non dovrebbe organizzare una festa solo perché qualcuno vuole impedirglielo. Anzi, diventa determinata a cercare di scoprire chi possa esserci dietro quelle minacce, tanto che Tony la accusa di essere "una vera e propria Nancy Drew", e se non sapete chi è Nancy Drew sappiate che ho letto qualcuno dei libri con lei protagonista qui.
Nella storia ci sono alcuni capitoli narrati sia dal punto di vista di Meg che da quello dell'assassino, soprattutto verso l'ultimo terzo del volume, il che rende la lettura più interessante in quanto ci permette di capire cosa sta avvenendo nella mente dell'assassino, cosa sta pensando e quali sono le sue intenzioni. La cosa fa ovviamente accrescere l'ansia nei lettori, che sanno cosa potrebbe fare l'assassino ma non possono che proseguire la lettura per vedere cosa succederà, anche se neppure lui sa tutto, per cui ai lettori non mancherà comunque qualche colpo di scena verso il finale. Un caso ben congegnato, che lascerà il lettore senza parole fino alla fine.
Sopra: L'attenzione del lettore è subito catturata dal cappotto di un rosso accesso della persona a sinistra della copertina, che spicca nel bosco dai colori tetri. A destra la copertina inglese del 1989.
"FEAR STREET: in gita con l'assassino" con 223 pagine, edito nel 2021 dalle Mondadori Editore (costo di 12,90 euro. Titolo originale: "The Overnight", 1989).
I ragazzi dell'Outdoor Club sono entusiasti all'idea di passare una
notte in tenda sulla misteriosa isoletta in mezzo al lago dietro il
bosco di Fear Street. Fra i membri del club ci sono Della e la sua
migliore amica Maia. Della non vede l'ora di partire: quella notte in
campeggio è l'occasione perfetta per provare a riavvicinarsi a Gary, il
suo ex ragazzo.
Alla vigilia della partenza, il professore che doveva
accompagnarli rinuncia a causa di un inconveniente e ai
ragazzi viene un'idea azzardata: andare su Fear Island da soli, di
nascosto. "Tutti cominciarono a prepararsi per andare via. <<Ehi, aspettate. Ho un'idea>> disse Suki, facendo loro segno di fermarsi. <<Ascoltate. davvero. Ho una bella idea. facciamo la gita in tenda ugualmente.>>
<<Cosa?!<< Esclamò Maia. <<Suki, che intendi dire?>>
<<Andiamo lo stesso. Avete capito, no? Senza Abner.>>
<<Vuoi che andiamo senza un accompagnatore adulto?>> Maia sembrava inorridita da quell'idea. <<I miei genitori mi ammazzeranno! Mi metteranno in punizione tutta la vita. Anzi, per due vite!>>
<<Non lo verranno mai a sapere>> ribatté Suki.
<<Sì, giusto!>> esclamò Ricky, entusiasta. <<Ottima idea! Andremo da soli. Sarà magnifico. Non ci sarà nessuno a darci noia e a dirci cosa fare.>>"
Ah, come vedete qui l'idea di andare sull'isola viene a una ragazza di nome Suki, la quale è citata, come personaggio marginale, anche in "Notti di terrore", per cui vuole dire che Stine ogni tanto riprende qualche personaggio citato precedentemente nei nei libri della saga, visto che l'ambientazione è sempre la stessa.
La tanto attesa gita si rivelerà però tutt'altro che
divertente: spaventosi imprevisti, inseguimenti terrificanti e un
violento, terribile segreto...
A Fear Island, Ricky li fa giocare tutti a paintball, ragazzi (Riky, Pete e Gary) contro ragazze (Suki, Della e Maia). Della si perde e incontra uno sconosciuto che la aggredisce, ma lei lo spinge in un fosso, rompendogli accidentalmente il collo e uccidendolo. "Non era uno dei suoi amici. Era un ragazzo che non aveva mai visto. E stava avanzando veloce verso di lei. Si fermò a pochi passi da lei tenendo le mani nelle tasche della giacca di pelle marrone. Aveva capelli biondi rossicci tagliati molto corti. le sorrise. Della pensò che avesse proprio un bel sorriso. A dire il vero, era così bello da sembrare una star del cinema. [...]
<<È stato un vero piacere conoscerti, cara Della>> disse infine, cercando di sembrare disinvolta e spiritosa, anche s ein quel momento desiderava solo allontanarsi da lui.
Il ragazzo non disse niente. Rimase a fissarla, impassibile. Sembrava concentrato, intento a riflettere su qualcosa. <<Questi sono di oro vero?>> le chiese, allungando un mano verso un orecchino a cerchio.
<<Non lo so>> rispose Della ritraendosi in fretta. All'improvviso lui le afferrò i capelli e le tirò la testa all'indietro. [...]
Della si dimenava per liberarsi, ma lui la stringeva forte tenendole un braccio piegato all'indietro e puntandole la schiena con la canna appuntita della pistola.
In cima al dirupo, il ragazzo si fermò. L'afferrò per le spalle e la scosse forte. <<Non avresti dovuto farlo>> ringhiò.
bell'istante in cui lui le si avvicinò con il viso, Della ritrasse le mani e gli diede una rapida, forte spinta con tutta la forza che aveva in corpo. Lui sbarrò gli occhi per la sorpresa quando perse l'equilibrio.
<<Ehi!>>
Incespicò all'indietro e gli mancò la terra sotto i piedi quando cominciò a ruzzolare giù lungo il fianco el dirupo scosceso. [...] Della chiuse gli occhi, Lo sentì schiantarsi con il terreno una volta, poi due. Lo sentì urlare. Sentì un tonfo. Un gemito. Poi il silenzio."
Il resto dei suoi amici decide di lasciare l'isola e dimenticare la morte, ma ricevono lettere minatorie in cui si dice che qualcuno sa cosa hanno fatto.
Pete trova un articolo su due uomini che hanno ucciso un abitante del posto e Della si rende conto che uno di loro è l'uomo che ha ucciso lei, ipotizza quindi che l'uomo che li sta minacciando sia il suo socio.
Riusciranno i ragazzi a restare uniti e a
fare ritorno a casa sani e salvi?
Storia carina e abbastanza adrenalinica in cui stavolta il senso di agitazione è dato dal fatto che è la protagonista stessa ad essere colpevole di un crimine, mentre gli altri sono suoi complici decidendo di non dire nulla di quanto accaduto, in quanto non avrebbero dovuto essere sull'isola senza accompagnatore. Il gruppo di ragazzi ben presto imparerà però che le bugie, come si suol dire, hanno le gambe corte e infatti il gruppo inizia a subire delle minacce da qualche personaggio misterioso.
Verso la fine c'è poi una sorpresa, peccato che sia una cosa un pochino forzata, una di quelle cose che avrebbe potuto evitare a tutti i personaggi un sacco di problemi se solo avessero controllato meglio e con più attenzione una certa cosa. Storia comunque godibile, in cui tra l'altro la protagonista cerca di ricucire i rapporti col suo ex ragazzo.
Sopra:
Il giallo/arancione acceso del fuoco e dele scritte del titolo spicca
sulla copertina dai colori cupi, in cui vediamo un uomo con un coltello
osservare dei ragazzi accampati nel bosco. A destra la copertina inglese del 1989 che ritrae i ragazzi attorno al fuoco.
"FEAR STREET: Scomparsi" con 260 pagine, edito nel 2021 dalle Mondadori Editore (costo di 12,90 euro. Titolo originale: "Missing", 1990).
Quando i genitori non rientrano per cena, Cara e Mark non sono affatto
preoccupati. Spesso fanno tardi al lavoro, e così quella sera i due
fratelli ne approfittano per organizzare una festa nella vecchia casa in
cui si sono appena trasferiti, in Fear Street. "La prima sera che mamma e papà non tornarono a casa, io e mio fratello Mark non ci preoccupammo molto. Anzi, organizzammo una festa.
Tutto cominciò un po' per caso. Ci sentivamo soli, così Mark chiese a Gena di passare a trovarlo. Poi io chiamai le mie due nuove amiche, Lisa e Shannon, che a loro volta decisero di portare altra gente. Senza rendercene conto, ci ritrovammo in venti a fare festa in quell'ampio soggiorno che a me e Mark era così poco familiare.
Ci eravamo trasferiti lì due mesi prima, all'inizio di settembre, appena in tempo per iniziare l'anno scolastico a Shadyside High. Certo, avevamo il doppio dello spazio rispetto al nostro precedente appartamento a Brookline, ma era pur sempre una vecchi casa fatiscente.
I ragazzi che avevamo conosciuto a scuola si comportavano sempre in modo strano quando dicevamo di abitare in Fear Street. Alcuni ci avevano raccontato delle storie di fatti orribili accaduti nei dintorni di quella strada e nel fitto del bosco dietro le case... storie di strane creature, sparizioni misteriose, fantasmi, inquietanti ululati e così via."
Mark, il fratello maggiore di un anno rispetto a Cara, "sembra un atleta con quelle sue spalle larghe, il collo possente, i capelli mossi e biondi, gli occhi verdi e quella fossetta sull mento" ma è anche è "un ragazzo semplice e senza filtri" che si fida degli altri ed è molto onesto. Cara invece è più diffidente per natura, un umorismo pungente e una visione cinica del mondo "che mettono molte persone a disagio", per cui a differenza del fratello è meno espansiva e fa più fatica a farsi degli amici. Mark invece è addirittura riuscito a trovarsi una ragazza, Gena, che però ai loro genitori non piace ma, nonostante abbiano chiesto al figlio di non frequentarla, non hanno saputo fornirgli una motivazione valida.
Ho notato poi che Shannon e Lisa sono i nomi delle due ragazze che comparivano anche nel volume "Notte di terrore", e almeno Lisa è proprio la stessa ragazza perché si dice che è fidanzata con Cory, per cui Stine ogni tanto inserisce nelle nuove storie qualche personaggio di quelle vecchie, magari oee fare qualche comparsata.
Con il passare delle
ore, però, un'idea angosciante si fa strada nelle loro menti: e se mamma
e papà fossero scomparsi?
Poi altre cose iniziano ad andare male. La ragazza di Mark, Gena, rompe con lui in modo brusco e poi all'improvviso scompare. La polizia non sembra affatto interessata a trovare i genitori di Mark e Cara. E il loro misterioso cugino di nome Roger che vive con loro sembra spiare ogni loro mossa; un lontano cugino della madre che era venuto a stare a casa loro e che abita in soffitta: "Ma era davvero difficile entrare in confidenza con Roger. Era un tipo molto silenzioso. La persona più timida che avessi mai conosciuto. Ed era anche bellissimo, con quei capelli mossi castano dorati e gli intensi occhi scuri. Sembrava quasi un modello da rivista, ma secondo me non si rendeva conto di quanto fosse attraente. Era davvero troppo timido. Frequentava il college in una città vicina, quindi passava gran parte del tempo in soffitta a studiare a scrivere tesine.
Non sapevo bene perchè mamma e papà lo avessero invitato. Non poteva essere per l'affitto che pagava, perchè di sicuro non ci mancavano i soldi. Stranamente, non era il primo studente ad alloggiare da noi, avevamo ospitato altri ragazzi nelle città in cui avevamo vissuto. Forse a mamma e papà piaceva solo l'idea di dare una mano ai giovani che studiavano."
I ragazzi cominciano a indagare, ma durante
le loro ricerche ogni indizio sembra portare
alla luce una nuova bugia sulle vite dei due adulti e Cara e Mark non
sanno più di chi fidarsi. Tra incarichi segreti, personaggi misteriosi e
inquietanti teschi di scimmia, capiscono di poter contare soltanto
sulle loro forze per scoprire cos'è successo veramente ai loro genitori.
Finché la verità, nascosta proprio lì, nel bosco dietro casa, viene a
galla...
La storia è scritta un po' dal punto di vista di Cara e un po' da quello di Mark, con i capitoli che si alternano per l'una e per l'altro. Anch in questo caso la storia mantiene alta l'attenzione del lettore grazie alla tensione emotiva dei due protagonisti, i quali diventano sempre più preoccupati, giustamente, per i loro genitori, che sono spariti apparentemente senza motivo. Inoltre strani indizi che trovano (come il teschio di scimmia sotto il lenzuolo del letto dei loro genitori) non fanno altro che aumentare i loro sospetti e la loro ansia. Senza contare che anche Roger, il loro inquilino in affitto, si comporta in modo strano (ad esempio Mark lo vede salire su un furgone che si ferma spesso davanti la loro casa) e sembra nascondere qualcosa... ma quale sarà la verità? C'è in realtà una spiegazione logica per tutto questo? Beh è proprio quello che i due fratelli cercano di scoprire, anche perchè non hanno altra scelta visto che non possono vivere senza sapere dove si trovano i loro genitori, i quali scoprono che erano immischiati in qualcosa di grosso, di cui hanno sempre tenuto i figli all'oscuro: ad esempio i due ragazzi scoprono che i genitori non hanno mai lavorato per la Cranford Industries, ditta per la quale i figli sapevano che lavoravano come informatici. Cosa che non faciliterà i ragazzi nelle ricerche, i quali, se vogliono capire cosa è successo ai genitori, devono prima riuscire a venire a capo del bandolo della matassa, cosa che non sarà facile e neppure priva di pericoli. Anche se in realtà c'è anche qualcuno disposto ad aiutarli, il problema è che devono capire di chi potersi o no fidare.
Sopra: Bella copertina dai toni cupi, ma con alcuni colori accesi sui toni dell'azzurro e del viola che le conferiscono un tocco in più. A destra la copertina inglese del 1989 dove si vedono i due fratelli protagonisti della vicenda.
"FEAR STREET: giochi pericolosi" con 253 pagine, edito nel 2021 dalle Mondadori Editore (costo di 12,90 euro. Titolo originale: "Party Games", 2014).
Rachel ha una cotta per Brendan Fear sin dalle medie: "Brendan ha i capelli nerii e mossi. È pallido e dall'aspetto serio: ha questo sorriso timido che non mostra molto spesso, e parla sempre in tono pacato. Mi piacciono i suoi occhi. Sono castani, intensi e caldi, un po' ombrosi, e quando si fissano su di te è come se ti scrutassero fin dentro l'anima. Oh oh. Questo forse vi fa intuire che ho una cotta per Brendan Fear dalla terza media? Veste con jeans neri e magliette nere con i loghi dei videogiochi. È il cervellone della scuola, ma è appassionatissimo di gaming."
Si capisce bene che quando lui la
invita alla sua festa di compleanno nella villa di famiglia a Fear
Island ("un'enorme vecchia casa estiva a Fear Island") la ragazza è al settimo cielo. La sua migliore amica Amy e il suo ex
fidanzato Mac, però, provano a dissuaderla, perché sulla famiglia del
ragazzo circolano strane leggende. Si dice che siano maledetti, proprio
come la strada che porta il loro nome.
"<<Ho sentito tutto, Rach. Ti prego. Non andare.>> [...]
<<Certo che ho detto di sì, Amy.>>
<<Hai detto di sì a una pigiama party a casa di Brandon Fear?>>
<<Non è un pigiama party. È una festa di compleanno.>>
<<Una festa di compleanno che tura tutta la notte, giusto?>>
Sospira [...] Sapevo che Brendan non le piaceva, ma non ero sicura del perchè. Se avesse avuto qualche motivo per cui non voleva che andassi alla festa, me l'avrebbe detto."
Prima Amy tenta di convincere l'amica a desistere dicendo che Brendan è un nerd, che è uno sfigato, che passa tutto il tempo a giocare ai videogiochi con l'amico Eric... poi, visto che queste motivazioni non funzionano, tura fuori alcune voci sulla leggenda dei Fear: "<<C'è una maledizione sulla famiglia Fear. [...]
Tutti in città sanno dei Fear. E tutti sanno che sono storie vere. La strada che porta il loro nome, Fera Street, dove vivevano... Hai sentito le cose orribili che sono successe lì.>>
<<Sì, quelle vecchie storie le conoscono tutti>> dissi, roteando gli occhi.
Lei si tirò su il colletto della giacca. <<Ascoltami, Rach. Gli antenati di Brendan Fear erano streghe o stregoni o qualcosa del genere. Avevano poteri oscuri.>> [...]
Tutti in città conoscono le storie sulla famiglia Fear. Ma è successo molto tempo fa. Voglio dire, il padre di Brendan, Oliver Fear, è un investitore finanziario, non uno stregone malvagio. È tipo un milionario, o poco ci manca.
Si è fatto costruire un enorme e magnifico palazzo di pietra, con vetrate che prendono l'intero alto della casa, e cascate e fontane tutt'intorno. È un'attrazione turistica, Seriamente."
Le rimostranze di Mac poi non contano molto per Rachel in quanto lui è il suo ragazzo, che cerca di lasciare da settimane in quanto è diventato molto possessivo solo dopo qualche settimana: "Non sopportava che passassi del tempo con Amy e gli altri miei amici." Inoltre cerca di dimostrare di essere più duro degli altri, soffre di scatti d'ira e dà in escandescenza alla minima frustrazione.
Ma Rachel è testarda e per nulla
al mondo rinuncerebbe a quell'evento, anche perché le
feste di Brendan sono famose per gli eccessi e il divertimento, e per i
giochi inquietanti che il ragazzo ama organizzare. Per questa occasione il ragazzo ha infatti organizzato una caccia al tesoro: "<<Lo so, lo so. Probabilmente penserete che una caccia al tesoro sia roba da bambini, ma non in questa vecchia casa. Fuori da questa sala, ci si trova in un altro mondo. Un dedalo di corridoi bui su ogni piano. Alcune stanze non vengono aperte da anni. Ovunque ci sono oggetti misteriosi, maschere, statue. Cose così strane che è difficile anche capire cosa siano. I miei antenati erano strani." A tutti i partecipanti all'entrata è stata consegnata una busta, la quale contiene la lista delle cose che ciascuno deve trovare per la caccia al tesoro. La lista di Rachel conta ben otto oggetti, nascosti, come quelli degli altri, "in tutta la casa. E devo scusarmi per il fatto che molte stanze e dei corridoi siano bui. Questa è una casa estiva e alcuni generatori sono stati spenti."
Ma a Fear Island
basta poco per confondere un gioco con l'orrore della realtà. Prima di arrivare alla festa ad esempio Rachel trova uno scoiattolo morto nel letto, inizialmente accusa Mac, ma poi scopre che anche altre due ragazze hanno trovato degli animaletti morti: April uno scoiattolo ed Geena un procione. Evidentemente qualcuno voleva avvertirle: "Qualcuno che voleva spaventarci a morte."
Negli horror le case sono uno degli ambienti maggiormente sfruttati e la villa dei Fear sicuramente fornisce anch'essa un'ottimo luogo in cui ambientare questa storia di paura, che parte come una festa con caccia al tesoro in giro per la casa, grazie alle sue generose dimensioni e alle molte stanze(in cui è facile perdersi o disorientarsi) e al fatto di essere un po' vecchia e non del tutto illuminata. E lo sperimenta bene anche Rachel che, pur essendo in coppia con brendan, il ragazzo che le piace, non può fare a meno di spaventarsi più di una volta mentre gira per le stanze della casa in cerca degli oggetti da trovare, tra strani fruscii, pipistrelli, porte e pavimenti che scricchiolano, ascensori che non funzionano, e poi fogli bianchi con scritte minacciose, manichini impiccati che sembrano cadaveri e... dei veri cadaveri.
Una storia intrigante e avvincente, in cui la protagonista, assieme agli altri amici e compagni di scuola è bloccata su quest'isola dove sembra non esserci verso di andarsene, per cui i ragazzi hanno la consapevolezza che dovranno rimanere sull'isola in compagnia di un assassino il quale sembra divertirsi a giocare con loro. Si crea quindi una situazione tesa e adrenalinica, ricca inoltre di colpi di scena, dove Rachel dovrà pensare a come fare per scappare o almeno riuscire a chiamare aiuto, e a sopravvivere, riuscendo a scoprire chi sia il colpevole. Inoltre, se l'assassino è lì sull'isola, dentro la casa, chi ci si può davvero fidare? Ad esempio Brendan afferma che qualcuno si è introdotto alla sua festa e vuole rovinargli il gioco, ma sarà davvero così?
Sopra: Stavolta la copertina ha dei colori dai toni più accesi e brillanti, con il vola dello sfondo e il giallo che mette in risalto le scritte del titolo, mentre due uomini sospetti osservano una casa piena di persone. A destra la copertina inglese del 2014, che si vede essere più recente rispetto alle altre dei titoli precedenti. Tra l'altro ho notato che nelle copertine di Fear Street italiane a quanto pare gli piace sempre rappresentare qualcuno di spalle mentre sta guardando qualcuno davanti a sé.
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