martedì 6 giugno 2017

Lupetto Rosso di Amelie Fléchais

"Lupetto Rosso" di Amelie Fléchais è un albo illustrato il cui titolo richiama evidentemente la famosa fiaba di "Cappuccetto Rosso". Tuttavia solo l'inizio e la prima parte della storia prendono spunto dalla fiaba, regalando invece al lettore un finale (e anche un messaggio su cui riflettere) diverso.

Sopra: La copertina di "Lupetto Rosso" ha uno sfondo scuro su cui risaltano i bianchi e i rossi del titolo e del mantello del lupetto. Quest'ultimo è in posizione centrale, posto tra alcuni arbusti.

Quest'opera è suddivisa in cinque capitoli, di cui il primo comincia in modo analogo alla storia di "Cappuccetto Rosso", con la mamma di questo piccolo lupo, sempre vestito di rosso (e che quindi tutti chiamavano Lupetto Rosso), che, di ritorno da una fruttuosa battuta di caccia, chiede al cucciolo di portare alla nonna lupo uno dei conigli appena catturati, poiché ella aveva da poco perduto i denti e non poteva più cacciare. La mamma lupo non si scorda di mettere però in guardia il figlio dal cacciatore e sua figlia, in quanto sono persone "Vili e crudeli che detestano i lupi".
Nel secondo capitolo Lupetto Rosso si distrae, allontanandosi dal sentiero e perdendosi nel bosco. Mentre cerca di ritrovare il sentiero, inoltre, il protagonista finisce per mangiarsi tutto il coniglio che avrebbe dovuto portare alla nonna. Così, perso e resosi conto di aver divorato tutto il coniglio, il lupetto comincia a piangere.
Poi (nel terzo capitolo) una bambina, che aveva visto Lupetto piangere, gli chiede che cos'abbia e gli dice che può aiutarlo, in quanto lei può dargli un altro coniglio da portare alla nonna, al posto di quello che si era mangiato, così i suoi parenti non avrebbero saputo cosa aveva fatto e non lo avrebbero punito. E così il protagonista, ignorando le parole della madre di non fidarsi degli umani, segue la bambina. 
Nel quarto capitolo la ragazzina fa entrare Lupetto in casa sua, spiegandogli che i conigli si trovano sul fondo. Tuttavia, una volta che il cucciolo sarà arrivato in fondo all'abitazione si troverà di fronte a una grande gabbia, in cui sarà spinto dentro. Mentre il lupo e la bambina aspettano il ritorno del padre di quest'ultima, la ragazzina finisce di cantare una canzone che racconta di come la moglie del cacciatore sia stata uccisa dai lupi, così da quel giorno l'uomo continua a uccidere tutti i lupi che incontra.
Il quinto e ultimo capitolo si apre con l'arrivo dell'uomo, intenzionato a far fuori Lupetto, tuttavia, prima che sia troppo tardi, il padre del lupetto lo salva stordendo il cacciatore e la figlia. Durante il tragitto verso casa Lupetto inizia a canticchiare, senza accorgersi, la melodia che cantava la bambina. Suo padre, sorpreso, confessa di conoscere anche lui quella canzone, ma in una versione differente: la giovane che era diventata poi la moglie del cacciatore tesseva mantelli che offriva ai lupi, suoi consimili, nelle notti di luna piena. Il cacciatore però, una notte, non trovando la donna, si avventurò nel bosco con le armi, finché non trovò la moglie che danzava assieme ai lupi e così, accecato dal terrore, sparò un colpo, che però colpì proprio la sua amata. Un gesto che il cacciatore non riuscì mai a perdonarsi.

Sopra: Con quest'illustrazione, che rappresenta il protagonista incamminarsi perso la casa della nonna per portarle da mangiare, l'avventura di Lupetto ha inizio. Da notare i colori brillanti della foresta, dai toni caldi e gioiosi.

Le tavole illustrate dalla Fléchais che compongono questo libro sono davvero molto belle, delicate, ricche di dettagli e con una moltitudine di colori.
Molto interessante, in questo senso, l'utilizzo che l'illustratrice ha fatto del colore. Il lettore potrà infatti notare che la prima parte della vicenda, in cui Lupetto Rosso gira nella foresta, è ricca di colori accesi, brillanti e vivaci, mentre nella seconda parte (in cui Lupetto giunge a casa del cacciatore) prevalgono tinte sature e scure come il grigio e il nero, capaci di trasmettere subito un senso di inquietudine, oppressione e di tristezza.

  

Sopra: Come si può notare da queste immagini il bosco (immagine in alto a sinistra), in cui vivono i lupi, è stato dipinto con colori brillanti, vivaci e allegri, mentre la casa del Cacciatore (immagine in alto a destra) è un luogo grigio, tetro e triste, dalle tinte cupe e meste.  Il cambio di colori è evidente nell'immagine più in basso al centro, in cui Lupetto e suo padre tornano nella verde foresta lasciandosi alle spalle la grigia casa del Cacciatore.

In alcune pagine della storia, inoltre, la Fléchais ha rappresentato più sequenze e azioni una di seguito all'altra, in un'unica scena, dando un senso di maggiore dinamismo ad alcune parti della vicenda.

Sopra: Talvolta la Fléchais ha rappresentato in una sola pagina più azioni consecutive, come nel caso di questa qui sopra, in cui Lupetto Rosso, lungo il sentiero per andare dalla nonna si distrae mettendosi a giocare e finendo per perdersi.

Interessante l'aspetto che l'artista ha dato ai lupi: umanizzato. Infatti Lupetto Rosso e i suoi genitori hanno una postura eretta, come quella di un essere umano, e indossano anche delle vesti, inoltre le loro espressioni facciali sono quelle tipiche di un essere umano (vedere in particolare Lupetto). La scelta di rappresentare in questo modo i lupi non è casuale poiché in altre scene compaiono invece lupi in forma maggiormente animale e selvaggia. Starà al lettore interpretare questa scelta e, per farlo, potrebbe essere fondamentale un'illustrazione in cui vediamo avvenire la trasformazione di questi animali da "selvaggi" a "umani" quando essi indossano delle vasti.

Sopra: La pagina che mostra la trasformazione dei lupi quando indossano i mantelli cuciti dalla moglie del cacciatore.

"Lupetto rosso", almeno nella prima parte si presenta come un'interessante rivisitazione della fiaba di "Cappuccetto Rosso", in cui si verifica un'inversione dei ruoli: il lupo è il protagonista buono mentre è il cacciatore il cattivo. Rivisitazioni di questo tipo (fatte anche su altre fiabe, come quella de "I tre porcellini") sono già state fatte in passato, tuttavia è la seconda parte della storia che differenzia quest'opera da tutte le altre, presentando al lettore una storia e un messaggio molto più complesso rispetto alla semplice inversione dei ruoli. I personaggi di questo racconto presentano tutti una psicologia alquanto complessa (in particolare il cacciatore e la figlia) che emerge pian piano dal racconto, anche tramite il richiamo a fatti del passato (evocati tramite una canzone).
Quella che sembra partire come una semplice, seppur carina, efficace ed interessante, rivisitazione con inversione dei ruoli della fiaba di "Cappuccetto Rosso", si trasforma in racconto molto più complesso, che finisce per discostarsi dalla fiaba originale, con molti significati sottesi e non esplicitati, significati che starà al lettore interpretare.
Splendide inoltre le illustrazioni, che mostrano personaggi di grande espressività (in particolare Lupetto Rosso e la figlia del Cacciatore), necessarie per comprendere i profondi significati della storia.
Un libro, insomma, che porterà il lettore a porsi molte domande e a interrogarsi costantemente sui comportamenti, le motivazioni e le scelte dei vari personaggi.

Questo albo illustrato è stato edito nel 2014 dalla Ankama Editions con titolo "Le Petit Loup Rouge". L'opera è stata pubblicata in italiano nel 2015 dalla Tunué col titolo di "Lupetto Rosso"; ha 80 pagine, misura 27,5 cm d'altezza e 19,8 cm di lunghezza e costa 14,90 euro .

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