lunedì 30 dicembre 2024

Il villaggio dai 13 segreti d iMadine Debertolis

"Il villaggio dai 13 segreti" di Nadine Debertolis è il seguito di "La casa dalle 36 chiavi", un escape game in forma di libro che permette di immedesimarsi nei protagonisti alla ricerca della soluzione a tutti gli enigmi del racconto. Una storia di misteri perfetta per i lettori curiosi che vogliono immergersi in un racconto ricco di avventura e colpi di scena. Un libro che parla di amicizia, famiglia, crescere, avventura, gioco.
In questo secondo titolo i fratelli Tessa e Dimitri, di 10 e 12 anni, tornano al villaggio per le vacanze estive e stavolta si mettono a esplorare un vecchio mulino a vento.
 
Sopra: La copertina presenta dei colori accesi e brillanti, con lo sfondo giallo, i decori floreali e vegetali ai lati e al centro il disegno del mulino abbandonato.
 
Tessa e Dimitri sono felici di passare le vacanze nella villa del vecchio zio Eustache e non immaginano neanche lontanamente che li attende una grande avventura. Dopo aver trovato in un libro una leggenda sul passato del villaggio dove si trova la casa dello zio, insieme alle amiche Daphné e Ornella decidono di mettersi alla ricerca di prove che dimostrino l’autenticità del misterioso racconto. 
A quanto pare una nobildonna che abitava nei pressi del villaggio del Pausa des Pierres Dorées (chiamato così per il colore delle sue rocce) era rimasta incinta del suo insegnante di musica, mentre il marito era da tempo via in guerra. L'amante, saputa la notizia scappò, abbandonando la donna che decise di nascondere la gravidanza e di dare in adozione il bambino a una donna del villaggio che fosse in dolce attesa, e che avrebbe detto di aver partorito due gemelli, in cambio di soldi e di alcuni lavori al mulino (la donna era la moglie del mugnaio). Purtroppo però la nobildonna partorì due gemelli, così uno venne affidato al mugnaio, e un altro alla moglie di un fattore. Triste per il fatto di essersi dovuta separare dai figli, la donna, che si chiamava Laure, quando passeggiava vicino alla fattoria e al mulino cantava per cullare i suoi bambini, per cui il posto fu chiamato Chanteloube, "canto della lupa".
Secondo la storia, l’antico mulino del borgo, perduto nel cuore del bosco e ormai in rovina, nasconderebbe un segreto. Mentre i ragazzi cercano la pietra con inciso l'anno dell'inizio dei lavori di ristrutturazione del mulino, dietro di essa vi scopriranno un messaggio celato, una lettera che li porterà da indizio in indizio in un’incredibile caccia al tesoro… 
"Ho spalancato gli occhi perché effettivamente entrava nel muro molto meno di quanto credessi. Dim si è ritrovato con la pietra incisa in mano e, davanti a noi, ora c'era una nicchia.
Una nicchia con dentro una busta!
Tutti e tre avevamo allo stesso tempo molta paura e molta voglia di aprire la busta. Sopra non c'era scritto niente, la superficie bianco panna era assolutamente immacolata, e dallo spessore si capiva che c'era qualcosa dentro."
Ma quale sarà la verità celata dietro ai 13 segreti che li attendono? Un libro di narrativa illustrato in bianco e nero per bambini e ragazzi dai 10 anni. Una caccia al tesoro in forma di libro che permette di immedesimarsi nei protagonisti alla ricerca della soluzione a tutti gli enigmi del racconto. Una storia di misteri perfetta per i lettori curiosi che vogliono immergersi in un racconto ricco di avventura e colpi di scena.
 
Sopra: Le pagine che segnano l'inizio del secondo capitolo, dove, all'inizio, vediamo in disegno dei protagonisti mentre stanno esplorando il mulino.
 
Alcuni capitoli sono preceduti da delle illustrazioni in bianco e nero di Maud Riemann, le quali sono di tre tipi: le prime sono le più semplici e consistono in una decorazione di foglie di vite, di quercia, spighe di grano e lamponi che si avvolgono attorno al numero del capitolo, scritto al centro di una busta da lettere.
Le seconde sono piccole illustrazioni in bianco e nero poste all'inizio di un capitolo, che mostrano una scena che si verificherà nel capitolo, la quale solitamente mostra i personaggi in bicicletta in diversi ambienti e in diversi momenti della giornata, oppure alcuni dei personaggi che cercano di risolvere qualche indizio o uscire da qualche guaio.
Il terzo tipo di disegni si trova insieme ai testi, all'interno dei capitoli, ma sono pochi, e consistono solamente in illustrazioni di carte o mappe.
Lo stile dei disegni è semplice e non eccessivamente realistico, con personaggi dai volti tondeggianti e poche linee semplici per tracciare il naso, la bocca e gli occhi, i quali sono degli ovali con un pallino nero.


   
 
 Sopra: In queste pagine si possono vedere alcuni dei disegni posti prima di ciascuna capitolo, più altri disehni in mezzo ai testi che però raffigurano sempre delle mappe.
 
"Il villaggio dai 13 segreti" di Nadine Debertolis è il seguito di un altro titolo, in cui i due fratelli Dimitri e Tessa, durante le vacanze di aprile avevano passato del tempo in una villa di campagna lasciata loro in eredità da un vecchio zio, che hanno scoperto essere poena di segreti da scoprire. La villa aveva infatti molte porte chiuse, che i due fratelli, assieme alle nuova amica Daphne si sono impegnati ad aprire, svelando un mistero nascosto a lungo.
La storia riparte quindi con i due fratelli che stanno ritornando nella villa si campagna, ora trasformata in un Bed and Breakfast, per le vacanze estive. I due vanno a trovare la loro amica Ornella, conosciuta nella precedente avventura, e anche la sorella gemella di quest'ultima: Daphne che, come spiega Tessa, non avevano conosciuto "assieme a sua sorella, perché era stata molto male e qualche mese prima era stata operata al cuore. Mentre noi frugavano in casa dello zio Eustache, ad aprile, lei era in ospedale...".
Mentre cercano un pietra incisa del mulino Tessa, Ornella e Dimitri vi scoprono, nascosta dietro, una busta contenente una sorta di indovinello: "... non era previsto che qualcuno trovasse la busta. Quando il mulino non era ancora ricoperto da tutte queste piante, la data doveva attirare l'attenzione e probabilmente non si notava l'assenza di stucco intorno alla pietra. Noi l'abbiamo estratta involontariamente grazie all'edera, ma la persone che ha nascosto qui questa lettera...
- ... non voleva che venisse scoperta per caso, - ho concluso. - Voleva soltanto che il vero destinatario capisse dove si trovava esattamente la busta."
La busta contiene un indovinello che fa riferimento ai mesi dell'anno e i bambini capiscono che ogni verso fornisce indizi riguardo al luogo dove si trova una busta che contiene testi scritti da una misteriosa donna che dice che Chanteloube le ha fatto da prigione per 8 mesi, e che cita spesso la leggenda di Laure e dei suoi gemelli, ma chi sarà mai questa donna e qual è il suo legame con la leggenda che risale a secoli prima?
Una storia intrigante e molto avvincente, in cui il gruppo di bambini deve risolvere giorno dopo giorno i 13 misteri dell'indovinello iniziale. La vicenda quindi alterna parti più riflessive, in cui il gruppo deve fare delle ricerche e pensare agli indizi per decifrarli, ad altre più d'azione, in cui i ragazzini si spostano da un posto ad un altro in cerca dei vari indizi, cercandoli in diversi luoghi: il mulino, la fattoria, la quercia. Alcuni degli indizi inoltre si trovano in posti non immediatamente facili da raggiungere, o scontati da trovare, per cui spesso i bambini devono ragionare su come raggiungere un certo luogo o aprire un certo pertugio.
Dietro vi poi la storia della leggenda e della donna che ha lasciato gli indizi, la "prigioniera di Chantdeloupe", come la chiamano i protagonisti, vicende che si di sveleranno pian piano davanti ai personaggi, permettendo loro di indagare su questi misteri. 
Il tutto è poi condito con la vicenda che riguarda il fratello di Tessa e la sorella di Daphne, i quali sembrano piacersi, e durante la caccia al tesoro avranno modo di chiarire i loro sentimenti. Fortunatamente, essendo il gruppo formato da 4 persone, anche se Dimitri e Ornella ogni tanto fanno un po' i piccioncini, Tessa non rischierà di sentirsi sola o esclusa, in quanto c'è sempre anche Daphne, che in compenso ha il problema di non poter seguire gli altri nelle loro avventure a causa della recente operazione al cuore che ha subito. I genitori infatti le hanno proibito di uscire di casa almeno per un'altra settimana, e dovrà aspettarne almeno un paio prima di poter andare in bicicletta. La bambina inganna il tempo in cui gli altri sono via cucinando, ma non può negare che le manchi poter uscire assieme agli altri e trovare le buste con gli indizi tutti assieme.
Una storia abbastanza breve ma intensa e avvincente, molto carina, adatta a partire dagli 8/9 anni, che tiene impegnato e sempre alto l'interesse del lettore su più fronti.

Il volume è stato edito nel 2021 dalle Editions Magnard Jeunesse col titolo "Le village aux 13 asecrets", ed è stato pubblicato nel 2023 dalle Edizioni El, ha 224 pagine, una copertina rigida, misura 22,3 cm d'altezza e 14 cm di lunghezza e costa 13,50 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 25 dicembre 2024

I misteri del Winterhouse Hotel di Ben Guterson

"I misteri del Winterhouse Hotel" è un libro mistery/giallo, primo di una trilogia, scritto da Ben Guterson con le illustrazioni in bianco e nero di Chloe Bristol. Protagonista della vicenda è Elizabeth Somers, orfana dei genitori che per le vacanze di Natale viene spedita dagli odiosi zii al Winterhouse Hotel.

 Sopra: La copertina, con i toni freddi del paesaggio e quelli caldi dell'abitazione, ci mostra proprio il Winterhouse Hotel. Una cosa interessante è che le finestre che ci permettono di vedere i personaggi che abitano nell'Hotel sono intagliate nella sovracopertina, la quale se viene tolta mostra l'interno dell'Hotel, con le sue stanze e i suoi abitanti.
 
Un hotel sfarzoso, un segreto di famiglia, un libro di enigmi e un velo di magia… Elizabeth Somers è orfana. Quando i suoi disgraziati zii la mandano a trascorrere le vacanze al Winterhouse Hotel, di proprietà dell’eccentrico Norbridge Falls, è subito colta da un cattivo presagio. Presagio che l'aveva colta appena tornata a casa da scuola, quando vede una busta attaccata alla porta di casa degli zii: "Quando staccò la busta dalla porta, aveva già un'idea abbastanza chiara di quello che c'era scritto dentro.
Ti abbiamo informata più volte del fatto che saremmo in vacanza per tre settimane e che non potevi rimanere da sola mentre noi siamo via, quindi non ti sorprenderà trovare questa lettera. La casa è chiusa a chiave. All'interno della busta c'è un biglietto per il treno delle 18 e 20 diretto a nord. Prendi il treno e poi, quando domattina scenderai a Sternhaven, troverai un biglietto dell'autobus ad attenderti alla stazione. Prendi l'autobus diretto al Winterhouse Hotel: ti staranno aspettando. Qui ci sono tre dollari nel caso ti servisse qualcosa durante il viaggio. Riceverai un altro biglietto per il ritorno dopo Capodanno. Non causare guai a nessuno."
Elizabeth non è molto entusiasta dell'idea di venire spedita per tre settimane in un posto sconosciuto, sperduto in mezzo al nulla, ma d'altronde non ha altra scelta: "E poi, visto che non aveva amici a cui poter chiedere di essere ospitata per tre settimane e nessuna possibilità di evitare la rabbia degli zii se non avesse seguito le loro indicazioni, si girò e iniziò a percorrere i due chilometri e mezzo che la separavano dalla stazione, per aspettare il treno dell 18 e 20 diretto a Sternhaven."
Al suo arrivo, però, scopre che l’hotel è pieno di cose interessanti, tra cui un’enorme biblioteca. Ben presto Elizabeth trova un libro magico ricco di enigmi che rappresentano la chiave per svelare un mistero che riguarda Norbridge e la sua sinistra famiglia. E più si addentra nel mistero, più la ragazza scopre di essere legata a Winterhouse, nel bene e nel male. 
Mistero e avventura si mescolano in questo esaltante romanzo ambientato in un hotel intriso di segreti. Una storia ricca di mistero, avventura e colpi di scena che terrà i lettori con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
 
  Sopra: Due pagine interne, di cui quella a sinistra mostra un disegno assieme ai testi, mentre quella a destra mostra l'inizio del capitolo 15, preceduto, come tutti i capitoli, da un disegno che rappresenta l'Hotel da distante.
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni in bianco e nero di Chloe Bristol, le quali possono essere in mezzo ai testi, a pagina intera oppure a doppia pagina.
I disegni rappresentano scene descritte nella storia: a volte possono mostrare solo i personaggi, ma la maggior parte delle volte, soprattutto nelle immagini a doppia pagina, mostrano bene anche gli ambienti, per far comprendere al lettore anche la grandezza di questo meraviglioso hotel, e le sue diverse stanze.
Lo stile dei disegni è semplice e non eccessivamente realistico, con personaggi dai volti tondeggianti e poche linee semplici per tracciare il naso e gli occhi, i quali sono degli ovali con un pallino nero, mentre le bocche hanno un aspetto più carnoso
Sono dei disegni carini, sebbene non mi facciano proprio impazzire, diciamo che probabilmente, osservando un po' la copertina, avrebbero sicuramente reso molto di più se fossero stati a colori e non in bianco e nero, in quanto mi dà l'idea che l'artista sia una che ama usare tinte accese e brillanti, mentre così tutto risulta semplicemente molto grigio
 


 
  Sopra: Delle illustrazioni della Bristol, alcune a pagina intera (come le prime in alto che mostrano pure alcuni degli ambienti dell'hotel), una pagina intera e una assieme ai testi. In tutte le immagini possiamo vedere la protagonista Elizabeth, con i suoi occhiali e la sua coda di cavallo.
 
"I misteri del Winterhouse Hotel" di Ben Guterson é un bel romanzo che mischia elementi gialli, mistery, investigativi ed enigmi con elementi soprannaturali.
La protagonista è Elizabeth Somers, una ragazzina di 11 anni che da quando ne ha 4 è rimasta orfana dei genitori e vive assieme agli zii, i quali però sono piuttosto poveri. Un giorno i due se ne vanno in vacanza per tre settimane e spediscono la bambina al Winterhouse Hotel. La faccenda è piuttosto strana, ed Elizabeth si chiede dove abbiano trovato i soldi per una vacanza così lunga loro due e per mandare lei in un hotel per altrettanto tempo. 
L'hotel Winterhouse comunque è davvero un posto meraviglioso, gigantesco, con una biblioteca enorme, che ovviamente piace immediatamente a Elizabeth, da appassionata lettrice quale è. Proprio in biblioteca, in una sezione di libri in sola consultazione, scopre uno strano libricino: "Guida per bambini: giochi, segreti, passatempo e altro ancora", una guida su giochi, attività, lavoretti da suggerire ai bambini per divertirsi.
Oltre alla passione per la lettura Elizabeth ha anche una passione, e una certa abilità, per gli indovinelli, i rompicapo e i giochi di parole. Inoltre qualche volta, quando la ragazzina avverte una strana sensazione, qualcosa di insolito accade nelle vicinanze: qualcosa che cade, porte che sbattono, oggetti che cambiano leggermente posizione, ...
La sua passione per gli indovinelli permette ad Elizabeth di stringere amicizia con un altro ragazzino di nome Freddy, anche lui appassionato di giochi di parole e molto intelligente, tanto da stare provando a trasformare i gusci di noci in una fonte di energia per l'Hotel. I due iniziano a passare le giornate giocando insieme, anche provando alcune delle attività suggerite nel libro scoperto da Elizabeth, e nel frattempo iniziano a notare delle cose strane: ad esempio Norbridge, il proprietario dell'albergo, chiede a Elizabeth di venire a dirgli due volte al giorno se va tutto bene; la ragazzina però nota che Norbridge si reca spesso in biblioteca di notte, e non capisce perché; Elizabeth viene messa in guardia sul proprietario dell'albergo da uno strano individuo sempre vestito di nero, il signor Hiems, il quale dice di essere un venditore di libri antichi, ed è messa in guardia anche dalla moglie di quest'ultimo, la quale accusa velatamente Norbridge di aver fatto qualcosa alla moglie; viene a conoscenza di un enigma elaborato da un amico del nonno di Norbridge che avrebbe svelato un mistero, il quale, se risolto da una persona buona e sincera, avrebbe reso il Winterhouse un luogo pieno di gioia; sul libro che ha preso dalla biblioteca ogni giorno sembra comparire una lettera che va a formare una scritta misteriosa che solo lei sembra riuscire a vedere ...
Insomma, la storia di Elizabeth e del Winterhouse hotel sembra essere ricca di misteri, ed in effetti è così, ed è una buona storia, sebbene io l'abbia percepita come un po' troppo lunga.
Non posso dire che ci siano capitoli veramente noiosi, questo no, perché comunque in ciascuno capitolo accade sempre qualcosina di importante per la trama. Diciamo che però la trama entra nel vivo della faccenda solo verso la fine, mentre per la maggior parte del libro l'autore continua a mettere carne al fuoco inserendo piccoli avvenimenti in ogni capitolo, e forse è per questo che ho percepito la lettura come lunga e un po' pesante, ma magari si è trattato di una mia percezione. La storia di per sé è avvincente e ricca di tante piccole scoperte, più altre di importanza maggiore, tipo la leggenda legata a Il Libro, o cosa sia successo alla sorella di Norbridge, che a quanto pare è morta una decina di anni prima e che si dice che odiasse l'Hotel. 
Anche i personaggi sono piuttosto ben sviluppati, con la protagonista Elizabeth che presenta delle caratteristiche ben precise (avida lettrice, amante degli indovinelli e dei giochi di parole, dotata di quello he sembra una qualche sorta di "potere", una tipa precisa e che ama fare liste su qualunque cosa), un passato difficile (genitori morti quando lei aveva 4 anni e zii poveri in canna che la trattano più come un peso per loro) e un carattere abbastanza approfondito e sfaccettato. La ragazzina al Winterhouse hotel imparerà a conoscere anche i propri lati negativi (il fatto di essere a volte un po' troppo autoritaria e testarda), ma imparerà anche a conoscersi meglio e ad accentuare i propri punti di forza, e a controllare almeno un po' quelle strane sensazioni che a volte le vengono e che fanno succedere sempre qualcosa di strano attorno a lei. Nonostante ciò posso dire di non essermi particolarmente affezionata alla protagonista, o al suo amico, ma questo potrebbe essere solo un mio problema, semplicemente non è scattata la giusta intesa col personaggio.
Tale volume costituisce comunque una buona lettura per dei bambini dai 9/10 anni, con una storia ricca di misteri e disseminata di indizi e di eventi strani, i quali troveranno la loro risoluzione alla fine dell'opera, quando ogni cosa verrà chiarita. Anche se i lettori dovranno avere un po' di pazienza per riuscire ad arrivare alla fine in quanto il volume è piuttosto lungo (in realtà si tratta di neppure 300 pagine ma, non so, a volte mi sono sembrate decisamente di più).
 
Questo è il primo volume di una trilogia, di cui il secondo titolo è già disponibile in italiano:
  • "I segreti del Winterhouse Hotel": Tornati al Winterhouse Hotel per le vacanze, Elizabeth e Freddy indagano sul mistero che circonda Riley S. Granger, l’ospite che molti anni prima aveva nascosto nell’albergo il libro magico che la malvagia Gracella Winters aveva cercato di usare per tornare in vita e distruggere la famiglia di Elizabeth. I due amici seguono una pista di indizi, attirando inavvertitamente su di sé l’attenzione di un nuovo ospite sospetto: Elana Vesper. Mentre cerca di capire se Elana sia solo una pedina o l’artefice del piano per riportare in vita Gracella, Elizabeth sospetta che i propri poteri speciali si stiano risvegliando, e teme che ciò potrebbe farla cadere in una trappola di Gracella. Il seguito de "I misteri del Winterhouse Hotel".
  • "The Winterhouse Mysteries": È primavera al Winterhouse ed Elizabeth si sta ambientando nel gioioso caos della sua nuova casa. Ma non passa molto tempo prima che lei e Freddy vengano trascinati in un nuovo, inquietante mistero. Gli ospiti dell'hotel iniziano a comportarsi in modo strano e i poteri di Elizabeth si manifestano in modi nuovi, emozionanti, a volte spaventosi. Mentre tremori innaturali scuotono le fondamenta di Winterhouse, Elizabeth sente grida di aiuto da Gracella Winters, una cattiva che credeva morta e se n'era andata per sempre. La scoperta da parte di Elizabeth di un raro libro contenente i segreti di un antico rituale porta a una tragica realizzazione: qualcuno all'hotel sta cercando di aiutare Gracella a risorgere. Elizabeth e Freddy riusciranno a scacciare queste minacce e proteggere il futuro di Winterhouse una volta per tutte?

 
 Sopra: Le copertine degli altri due titoli della serie, le quali hanno dei colori più scuri rispetto a quella del primo volume, e con maggior uso del viola. Da notare come il disegno dell'hotel visto da lontano sia presente in tutte le copertine, sopra auna collina in lontananza o dentro a un quadro all'interno della stanza.
 
Il volume è stato pubblicato originariamente in inglese col titolo "Winterhouse" nel 2018 dalla Henry Holt and Company (un marchio di Macmillan Publishing Group) ed è stato edito nel 2023 dalla Einaudi Ragazzi (Edizioni EL). L'opera ha 276 pagine, una copertina rigida con sovracopertina, misura 22,5 cm d'altezza e 14,5 cm di lunghezza e costa 15,90 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 16 dicembre 2024

I fantasmi di Clara di Ilaria Palmosi

"I fantasmi di Clara" scritto da Ilaria Palmosi e con le illustrazioni in nero, bianco e arancione di Laura Borio è un romanzo uscito di recente che vede come protagonista Clara, una ragazzina di 12 anni in grado di vedere e comunicare con i fantasmi, i quali non sono sempre buoni e gentili, come imparerà presto.
 
Sopra: La copertina gioca sui toni del bianco, del nero e dell'arancione, proprio come le illustrazioni interne della Laura Borio, creando un'atmosfera molto da Halloween.
 
Clara Rot di Bellamì ha undici anni, un cane senza tre denti, un padre che è il Re delle Punizioni, una sorellina, una finta mamma, una mamma vera − morta anni prima − e una nonna che vive in una casa vecchissima, Villa Decrepita, come lei stessa ci racconta: "Mi chiamo Clara Rot, ho undici anni e mezzo, i capelli rossicci e crespi che arrivano al mento, sono magra come un chiodo e odio TikTok. Sono bassa, sembro più piccola della mia età e non so perché non cresco. [...]
Ho un papà, una sorellina piccola, una finta mamma, una mamma morta, una nonna e un cane senza tre denti. 
Abitiamo Bellami, una cittadina mangiata tutto intorno dai boschi e sa due colli che si chiamano Perso, perché sono distanti l'uno dall'altro e si guardano senza sfiorarsi mai. Viviamo in un condominio blu con sette appartamenti, il mio ha: tre camere da letto, due bagni, una cucina e un salotto."
Una vita piuttosto normale, se non fosse che Clara parla con i fantasmi. La prima volta che è successo aveva sette anni e non sapeva che il signor Martino fosse morto, ma quando lo ha visto appollaiato sul ramo più alto di una quercia le è venuto qualche sospetto. È così che ha scoperto di essere un Tramite, capace di aiutare gli Andati a passare oltre, a chiudere ciò che in vita hanno lasciato in sospeso. E tutto fila liscio, finché non arriva Mira: nonostante sia senza dubbio morta, la ragazza non cerca il suo aiuto e non sembra volerla lasciare in pace. Un bel problema, visto che Clara ama la solitudine... Ma quando le Ombre cominciano ad allungarsi sul paese di Bellamì, un aiuto potrebbe essere proprio ciò di cui ha più bisogno.

 Sopra: Alcune pagine iniziali tratte dal primo capitolo, in cui a sinistra vediamo appunto l'inizio del capitolo, col numero e il titolo, mentre a destra c'è un'illustrazione che mostra la protagonista mentre legge nella sua stanza. Da notare i dettagli arancioni che spiccano nell'immagine.
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni di Laura Borio, che sono molto belle e d'impatto, anche grazie alla peculiare scelta dei colori: i disegni infatti sono in bianco e nero con qualche tocco di arancione. Esse non hanno un aspetto eccessivamente realistico, con una rappresentazione dei personaggi abbastanza semplice, con tratti netti e ben delineati che però li rendono carini a vedersi.
Le immagini rappresentano personaggi e scene descritte nel libro, e sono quasi tutte a pagina intera, tranne qualcuna a mezza pagina, per cui di solito l'artista ritrae sempre anche gli ambienti in cui si trovano i personaggi o dove una determinata scena è ambientata. In un'illustrazione iniziale ad esempio vediamo Clara mentre legge seduta in una poltrona nella sua (disordinata) stanza; o quando vediamo Clara in sella alla sua bici per ragggiungere, passando dal bosco, la casa della nonna; oppure quando vediamo la protagonista divertirsi assieme ai suoi amici in un bosco o sul tetto di un palazzo...
Le tavole sono comunque piuttosto dettagliate, curate e ricche di particolari, che vengono messi in risalto anche dall'uso dei colori. Come ho già detto alcuni elementi sono tinti proprio di un nero intenso (tra cui ad esempio i fantasmi malefici), altre hanno invece sfumature del grigio, poi c'è quale punto lasciato bianco candido (tipo parte dei volti delle persone, ad esclusione delle guance, che hanno dei cerchi grigi, e i contorni degli occhi) ed infine c'è sempre qualche piccolo dettaglio colorato di un bel arancione molto acceso e brillante, quasi fluo. E' il caso ad esempio dei capelli della protagonista, che infatti sarebbero rossi, e che ci permettono così di individuarla subito in tutte le immagini, altre volte invece può trattarsi di piccoli elementi del paesaggio o dello sfondo come foglie, finestre, liquidi, elementi decorativi sugli oggetti, ...
Le immagini contribuiscono a sottolineare l'atmosfera piuttosto dark e un po' inquietante della storia, rappresentando sia scene tranquille che scene in cui il pericolo è vicino o c'è un minaccia imminente.

 


 
 Sopra: Alcune pagine che mostrano le illustrazioni in bianco, nero e con qualche elemento arancione della Borio.
 
"I fantasmi di Clara" di Ilaria Palmosi è un bel romanzo che parla di fantasmi, adolescenza ma, soprattutto, di rapporti con gli altri.
La protagonista è in grado di vedere i fantasmi da quando aveva sette anni, da quando, cioè, lei ha incontrato il Signore Martino, un suo vicino di casa che a quanto pare è anche un reclutatore di Tramiti, persone che aiutano i morti a... "Fare il passo", come dice l'uomo, per non finire "Piugiù", un gran brutto posto. 
Da allora Clara non ha più smesso di parlare coi defunti, nonostante il padre l'abbia portata da uno psicologo, e ogni giorno tiene degli appuntamenti con gli Andati: "Io ho appuntamenti con gli Andati, quelli mi impegnano un sacco di tempo, parlano, parlano, non finiscono mai di raccontarmi, e poi chiedono. Chiedono sempre."
A Clara tuttavia piace parlare con loro, anche perché preferisce la loro compagnia piuttosto che quella dei ragazzi della sua età: "Quelli della mia età non mi piacciono un granché, preferisco chiacchierare con i morti. Che detto così suona lugubre, ma in realtà sono più interessanti, non si impicciano troppo delle mie cose, non chiedono nulla di me e vogliono solo raccontarmi le loro disgrazie. Su lamentano della loro sorte, dei parenti, della vita in generale e mi raccontano perché sono venuti a cercarmi.
Ogni Andato ha una paura folle che nessuno si ricordi di lui e di finire Piugiù, che è come sapere catapultato in un qualche spazio della galassia di cui ignoro l'esistenza. In pratica, io li aiuto perché questo non accada "
Tutto fila liscio, almeno finché non arriva Mira, una ragazzina morta che non vuole passare oltre ma che non lascia neppure in pace la protagonista, spronandola a comportarsi meglio con gli altri.
In effetti Clara non ha un carattere facile o accomodante, anzi, è una ragazzina piuttosto scostante e a volte anche piuttosto antipatica ed egoista, a cui non interessa assolutamente nulla degli altri e sembra fare sempre una gran fatica a fare anche un minimo favore agli altri.
Le cose inizieranno a cambiare anche grazie a Mira, che sprona continuamente Clara a farsi degli amici, e alla fine riesce a convincerla ad uscire con due suoi compagni di scuola: Mina e Carolino, a cui Clara confesserà pure di vedere i fantasmi, scoprendo che avere degli amici non è poi così male, e che in fondo i suoi compagni sono una compagnia piacevole.
E col tempo Clara imparerà ad accettare anche la presenza della matrigna, che non le è affatto ostile o indifferente come lei pensava, e che a volte riesce anche a parlare col padre della bambina a favore di quest'ultima.
D'altronde imparerà anche che avere degli amici nei momenti di difficoltà è importante, specialmente se ci sono le Ombre che vogliono prenderla, approfittando dei suoi momenti di tristezza e di rabbia.
Una buona storia in cui ho avuto l'impressione però che la faccenda relativa ai fantasmi fosse più che altro secondaria, in quanto il vero focus del libro è su Clara e le relazioni con gli altri. La minaccia delle Ombre alla fine è secondaria, e quello che ho percepito essere il vero obiettivo del libro è stato più che altro il fatto che la protagonista dovesse imparare ad aprirsi nei confronti degli altri (familiari e coetanei), accettarli, senza continuare a voler rimanersene chiusa egoisticamente nel suo piccolo mondo.
Il tutto è condito con la faccenda soprannaturale dei Tramiti, persone in grado di vedere e comunicare con i fantasmi nonché di poter vedere alcuni ricordi di questi ultimi, e che hanno il compito di far passare "oltre" gli Andati, per evitare che finiscano "più giù". Clara è appunto uno di questi Tramiti, e nel corso della storia riuscirà ad aiutare ben tre Andati, anche se la protagonista soprattutto inizialmente se la prende col fatto che, nonostante possa vedere i fantasmi, sua madre, quando è morta, non si è mai presentata da lei.
Questa faccenda dei fantasmi comunque fa più che altro da contorno, in quanto mi è parso che il vero focus del romanzo sia appunto il fatto che la protagonista doveva lavorare su se stessa e crescere, tanto che ad esempio non verrà mai spiegato chi è realmente Mira, e come mai lei non voglia ascendere ma continui a stare sulla Terra, inoltre ella sembra conoscere le Ombre, infatti mette in guardia Claudia più volte su di loro, spiegandole che proveranno a ingannarla.
Una storia carina di crescita personale, in cui la protagonista imparerà ad aprire il proprio mondo e ad interagire con gli altri, imparando ad apprezzare la compagnia dei familiari (anche quella della matrigna) e dei propri coetanei (che inizialmente reputava tutti sciocchi), nonché accettare la perdita della madre. Il tutto condito con l'elemento soprannaturale dato dal fatto che la protagonista riesce a vedere i fantasmi e li aiuta, ma dovrà imparare anche a stare attenta a quelli malvagi.
 
Il volume è stato pubblicato nel 2024 dalla Mondadori Editore, ha 224 pagine, una copertina rigida, misura 22,3 cm d'altezza e 15 cm di lunghezza e costa 17,00 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

venerdì 13 dicembre 2024

La filastroccheria: filastrocche di geografia di Marina Bonfanti

"La filastroccheria: filastrocche di geografia" scritta e illustrata da Marina Bonfanti è una raccolta di poesie sulla geografia, cioè filastrocche che trattano vari argomenti che si affrontano in geografia nel programma scolastico dalla prima alla quinta primaria.

Sopra: La copertina ha le dimensioni di un foglio A4 e ci mostra un'illustrazione realizzata dalla stessa autrice.

Questa è una raccolta di poesie dedicate agli argomenti geografici che vengono affrontati alla scuola primaria: gli indicatori spaziali in prima; gli elementi fisici e antropici in terza; le mappe, le carte geografiche e i punti cardinali in quarta; le regioni in quinta; e non mancano anche alcuni temi di educazione civica come la Nazione, l'Unione Europea e il pianeta...
Ognuna delle poesie proposte può essere utilizzata per introdurre l'argomento e offre spunti da sviluppare per approfondirne la conoscenza, come suggerito nel libro. Dagli indicatori spaziali ai punti cardinali, dalla riduzione in scala ai tipi di carte geografiche e su molti altri argomenti, sui quali difficilmente si trovano testi in rima, troverete una filastrocca che ben si presta all'organizzazione di una lezione interessante e intrigante. 
C'è una filastrocca anche per ogni regione d'Italia, che si ispira a un personaggio o a un oggetto particolare, nato dall'interpretazione grafica della cartina muta di ognuna di esse. È questo un libro da utilizzare a scuola, ma non solo, come scrive l'autrice: " ... lo ameranno tutti i piccoli geografi, curiosi di sapere, che vogliono imparare a scoprire e comprendere le meraviglie che ci circondano."
Le poesie sono tutte piuttosto lunghe, solitamente composte da 3 o 5 strofe da 4 verso ciascuna, e anche con versi piuttosto lunghi (anche di 15 o 18 sillabe).
Sono testi dalla sintassi semplice "che ben si adatta ad una recitazione cantilenante e rassicurante". In effetti tali poesie sono piuttosto semplici e non presentano particolari figure retoriche o suoni, inoltre sono tutte in rima baciata, probabilmente per renderle più orecchiabili e facilmente memorizzabili.
Ecco alcune parti di alcune poesie proposte:

Ci si vede al parco
"Stesso parco ogni giorno,
io mi guardo tutto intorno:
vedo sempre l'altalena
con il suo bel poggiaschiena,
 
c'è più a sinistra una fontanella,
dove puoi bere a garganella
e poco distante una panchina
perchè ci riposi ogni vecchina.
 
Vicino all'ingresso un bel chiosco puoi trovare,
con tante cose buone tutte da gustare,
in estate gelati, in inverno cioccolata
avvicinati al chiosco e la merenda è assicurata
... "

Non perdere la bussola
"Con il tuo naso rivolto all'insù,
punta il nord è non ti sbagli più!
Il sud invece lo trova ai tuoi piedi,
guarda attentamente, stai certo che lo vedi!

Poi braccio teso e con l'indice destro
a trovar l'est vedrai che farai presto,
con l'indice opposto, alla mano sinistra
scorgerai l'ovest senza una svista.
... "
 
Stegosauro in monopattino: Il Veneto
"Se osservi il Veneto, lo vedi in un attimo,
è uno stegosauro che va in monopattino!
 
Non devi ridere, non è una barzelletta,
lui lo lascia solamente per andare in gondoletta.
 
Con quest'ultima infatti, può il capoluogo visitare,
che è la bella Venezia, città spettacolare.
 
Gira anche per i canali, vestito da Arlecchino,
quando a Carnevale va farsi un girettino.
... "

 
Sopra: Alcune delle pagine iniziali introduttive, di cui quella a sinistra introduce lo scopo del libro con una filastrocca giocosa, mentre la pagina a destra approfondisce la scelta dell'autrice riguardo alle filastrocche e all'argomento.

I testi sono accompagnati dai disegni di Marina Bonfanti, che è anche l'autrice delle filastrocche. Sono disegni molto semplici che servono a rappresentare ciò di cui si parla nei testi: ad esempio nella filastrocca sugli elementi fissi e mobili, in cui si parla di un parco, sono disegnati oggetti che si possono trovare in un parco come altalene, panchine, un chiosco, biciclette, ...; nella poesia sugli elementi fisici e antropici, ci sono due disegni che rappresentano un paesaggio naturale e uno antropico; nella poesia sull'ambiente montano è disegnata una montagna e così via...
Vi è poi un'illustrazione che rappresenta ogni regione d'Italia, in questo caso è stata rappresentata non solo la regione fisica, ma alla regione l'artista ha cercato di dare l'aspetto di qualcosa che assomiglia la sua forma: così il Veneto è un dinosauro che va in monopattino, il Friuli diventa la testa di un signore con gli occhiali, le Marche diventano il cappello di Dante, l'Abruzzo diventano il corpo e le ali di un'aquila, ecc..
I disegni hanno un aspetto molto semplice, infatti danno l'idea di non essere stati fatti da un artista professionista, ma più da un dilettante,addirittura si vedono i segni della coloritura con matite o pastelli ad olio. Sono comunque abbastanza discreti per ciò a cui aspira questo volume, seppure niente di eccezionale, almeno hanno dei colori accesi e brillanti che rendono il libro più allegro e colorato.

 


 
Sopra: Alcune pagne interne in cui potete vedere anche delle illustrazioni realizztae dall'autrice stessa, con uno stil piuttosto semplice ed essenziale, anche se con colori  brillanti.

"La filastroccheria: filastrocche di geografia" di Marina Bonfanti è un libro carino che apprezzeranno soprattutto gli insegnanti di geografia della scuola primaria (tra cui me, che mi ritrovo da anni ad affrontare ogni anno in quinta il noioso argomento delle regioni).
È una raccolta di filastrocche che propone attraverso delle rime e delle filastrocche tutta una serie di argomenti geografici affrontati a scuola dalla prima alla quinta. In particolare c'è una poesia dedicata ad ogni regione d'Italia.
Come scritto dall'autrice: "Le filastrocche, infatti, aiutano a memorizzare concetti che si fissano nella memoria e sono facilmente recuperabili anche a distanza di tempo. Non è un segreto che molte persone ricorrono, anche da adulte, alla famosa filastrocca studiata da piccoli".
Come scrive sempre l'autrice "peculiarità si questa tipologia testuale e la sintassi semplice,  che bene si adatta ad una recitazione cantilenante e rassicurante", infatti le poesie proposte hanno un ritmo piuttosto monotono, oltre ad essere piuttosto lunghe, sia in termini di versi che si numero di strofe. Le rime baciate contribuiscono a renderle piuttosto orecchiabili, anche se certamente non siamo a livelli poetici raffinati da poter mettere accanto ai grandi nomi della poesia italiana. 
Le poesie sono piuttosto semplici come dicevo, e a volte presentano qualche ingenuità e forzature nella rima, come quando l'autrice usa dei diminutivi per riuscire a creare la rima tipo: "A Modena c'è il duomo con la sua Ghirlandina, / anche la Galleria Estense e il Museo della Figurina" o "Gira anche per i canali, vestito da Arlecchino, / quando a Carnevale va a farsi un girettino"...
Anche la grafica del libro è piuttosto semplice, dall'aspetto  quasi "casalingo", con disegni realizzati dall'autrice, la quale non sembra essere propriamente un artista professionista, sebbene i suoi disegni possano essere anche carini, con dei colori accesi e brillanti.
Vista la grafica del libro, molto semplice, "home made" per così dire, tanto da sembrare quasi un libro auto pubblicato, sono andata a vedere che casa editrice lo avesse pubblicato a quanto pare la Fabbrica dei Sogni Editore è: "una Cooperativa Sociale di Novate Milanese, nata negli anni '80, che ha per scopo quello di avviare e gestire attività produttive che favoriscono l'inserimento lavorativo di soggetti derivanti da molteplici aree di svantaggio [...]
Produzione, sostenibilità umana, sociale e ambientale sono gli ingredienti della cooperativa sociale che impegnano la cooperativa a generare risorse per la propria sopravvivenza e posti di lavoro..."
Si tratta di una casa editrice specializzata in strumenti didattici, editoria per la scuola e giochi educativi, nonché materiali indirizzati ad alunni BES, DSA, insegnanti e specialisti.
Può contare comunque su un catalogo abbastanza vasto che comprende: giochi didattico, albi e libri illustrati, saggi, romanzi, guide turistiche, logopedia, quaderni delle regole, risorse didattiche e ha perfino un banco alimentare.
Insomma, un volume che magari non presenta una grafica stratosferica, ma anzi un po' casalinga, ma comunque gradevole da sfogliare (almeno è a colori). Le poesie sono semplici, senza particolari figure retoriche o giochi fonetici, e a volte presentano pure qualche ingenuità, ma sono abbastanza carine e orecchiabili, e raggiungono lo scopo prefisso dall'autrice: proporre ai bambini argomenti di geografia rimandoli.
Perché in effetti una cosa che si può apprezzare del libro è la sua originalità per quanto riguarda gli argomenti trattati: le conoscenze geografiche, un argomento di solito noioso da tratta in classe e su cui non esiste molto materiale poetico o ludico. 
Del resto comunque il volume sembra proprio pensato per degli insegnanti, tanto che, oltre a trattare argomenti affrontati proprio nei libri di testo scolastici, all'inizio c'è pure una parte che spiega come utilizzare queste filastrocche in classe. Alla fine invece ci sono elencate delle domande a cui i bambini posso rispondere per aiutarsi nello studio e nella ricerca di un argomento.
Un volume a modo suo interessante e, sembrerebbe, anche valido, seppure magari non eccezionale o perfetto, ma comunque abbastanza curato e originale, oltre che piuttosto lunghetto.

Il volume è stato edito nel 2023 dallaFabbrica dei Sogni Editore, ha 104 pagine, una copertina flessibile, misura 29,7 cm d'altezza e 20,8 cm di lunghezza e costa 14,00 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 9 dicembre 2024

Storie di unicorni di Paolo Barbieri

"Storie di unicorni" di Paolo Barbieri è un volume in cui l'artista porta avanti una lunga e impegnativa tradizione realizzando le suggestive immagini contenute in questo volume (immagini che in realtà per la maggior parte riprendono quelle viste in "Unicorns" del 2018) e gli evocativi testi che leggerete. Ai Draghi, agli Elfi, alle molte creature magiche che popolano il regno incantato delle sue illustrazioni, si sono aggiunti ora gli Unicorni, che volano talvolta leggeri, talvolta possenti, talvolta inquietanti e paiono pronti a uscire dalle pagine del volume per raggiungere il nostro mondo.
 
 
 Sopra: A sinistra la copertina che riprende una delle illustrazioni presenti anche all'interno del volume "Unicorni" del 2018, così come l'immagine scelta per la copertina a destra, che è la Variant, disponibile solo sul sito Bonelli.
 
Il volume si apre con un'introduzione sulla figura dell'unicorno: sul fatto che la sua storia potrebbe essere nata a partire da un grosso erbivoro simile a un rinoceronte che è stato chiamato Elasmotherium, e che i nostri antenati potrebbero aver incotnrato milioni di anni fa, tramandandone un ricordo destinato a deformarsi nel corso dei millenni.
La storia vera e propria si apre con qualcuno (non viene detto chi perchè la storia è narrata in prima persona) che si risveglia, si alza e inizia a camminare, iniziando a incontrare tutta una serie di creature che assomiglino all'unicorno o che, semplicemente, richiamano la sua figura avendo un corno sulla fronte: un Fuocorno, un lampione, delle montagne, un unicorno fatto di neve, un unicorno con tre paia d'ali, un drago, un sasso, un centauro, delle Zucchecorno, un Cervo Unicorno, un Unicorno Oscuro, un unicorno fatto di foglie, un Giraffacorno (un unicorno-giraffa), un Barbaunicorno, un Pavocorno  (pavone-unicorno), l'Alacorno, un unicorno fatto d'acqua, un Demonecorno, un Fiorecorno (jn fiore-unicorno), un Unicorno dei Laghi, un Unicorno delle Nevi, fate con in fronte un conro, lo Spirito della Foresta (una unicorno-tigre), ecc...
Il narratore (anzi, una narratrice, come apprendiamo successivamente) continua il suo viaggio incontrando tanti unicorni, ma solo alla fine intra il SUO unicorno, il suo amico, con cui può ricongiungersi.
 
 Sopra: Le pagine che mostra il disegno del Fuocorno e del suo guardiano.
 
Le illustrazioni di Paolo Barbieri sono, come sempre, belle, molto curate e ricche di particolari. In questo volume sono presenti 2 tipi di immagini immagini: a colori e a matita.
Nei disegni a colori le tinte scelte da Barbieri sono una vasta gamma, molto accese e brillanti, sebbene in ogni tavola ci siano dei colori che prevalgono: ad esempio in alcune c'è un contrasto tra tinte fredde e calde (quini ad esempio tra blu/azzurro e rosso/arancione), in altre l'artista ha preferito una palette di verdi, marroni e bianchi, in altre ancora invece prevalgono i blu (magari con un tocco di viola o di arancione)... 
Nelle illustrazioni a matita il lettore potrà apprezzare le varie sfumature che l'artista ha utilizzato per creare le varie ombreggiature, sebbene alcune parti di questi disegni siano state colorate di giallo, il quale dona un tocco di colore e di calore alla scena.
Le immagini risultano comunque tutte molto suggestive ed è interessante vedere come Barbieri ha reinterpretato l'aspetto di vari soggetti per renderli in qualche modo simili a degli unicorni. In alcuni casi le fattezze di questi soggetti si avvicinano molto a quelle dell'unicorno classico, mentre in altri casi l'unica cosa che hanno in comune con questa creature e la presenza di un corno sulla fronte(come nel caso delle zucchecorno).
Talvolta questi soggetti possono comparire nel disegno da soli oppure assieme ad altri soggetti, solitamente creature fantastiche dall'aspetto umanoide (come ad esempio elfi, sirene, fate o anche angeli o diavoli). 

 

 
 
 
Sopra: Alcune illustrazioni (di cui quelle più in alto a colori e quelle in basso a matita, con un tocco di giallo) delle creature disegnate da Barbieri: duue Zucchecorno, un Unicorno dei Laghi, un Alberocorno, un drago, un Giraffacorno e un  e un Alacorno.
 
"Storie di unicorni" di Paolo Barbieri è un libro illustrato molto bello, ricco di immagini suggestive, intriganti e meravigliose, così come lo erano quelle di "Unicorns", uscito nel 2018, anche se qui l'artista ha aggiunto delle tavole aggiuntive, ampliando l'opera precedente.
Con questo volume l'artista sembra aver ripreso i disegni creati per quel tomo, aggiungendone anche degli altri e ampliandolo, accompagnando questa volta il tutto anche da una storia che collegasse in qualche modo le varie immagini che avevano in comune solo il fatto di rappresentare soggetti simili a unicorni o che avessero un corno sulla fronte.
Come scritto nell'introduzione: "Paolo Barbieri, maestro internazionale dell'illustrazione fantastica ha portato avanti questa lunga e impegnativa tradizione realizzando le suggestive immagini che vi apprestate ad ammirare e gli evocativi testi che leggerete sorprendendovi."
Per il lettore può essere interessante scoprire come l'artista ha interpretato artisticamente l'aspetto di vari soggetti ed elementi per renderlo simile a quello di un unicorno, nonché scoprire il contesto, il paesaggio, in cui li ha collocati e, finalmente, conoscere anche qualcosa su di loro, anche se la descrizione riservata ad ogni personaggio è così corta che purtroppo non riusciamo a sapere chissà cosa, giusto qualcosa che ci dia un'idea di chi siano.
Nonostante l'aggiunta dei testi anche per questo libro le protagoniste rimangono le illustrazioni, che sono molto belle, quindi se pensate di comprarlo fatelo se siete interessati puramente ai disegni, poiché la parte testuale è piuttosto misera e rimane in secondo piano, un semplice pretesto per cercare di dare un filo conduttore alla serie di disegni che Barbieri aveva realizzato nel 2018: una specie di viaggio dove la narratrice incontra tutta una serie di creature per poi ritrovare il suo amico unicorno da cui era stata separata (ma non sappiamo come, né perchè, né dove, né quando).

L'opera è stata pubblicata nel 2024 da SERGIO BONELLI Editore, è dotata di una copertina rigida, ha 96 pagine, misura 30,3 cm d'altezza e 22,3 cm di lunghezza e costa 24,00 euro.

P.S Ecco un elenco degli altri volumi illustrati da Paolo Barbieri.
  1. "Cronache del Mondo Emerso" di Licia Troisi (2008)
  2. "Le guerre del Mondo Emerso. Guerrieri e creature" di Licia Troisi (2010)
  3. "Favole degli dei" (2011) 
  4. "L'inferno di Dante" (2012)
  5. "Apocalisse" (2013)
  6. "Fiabe immortali" (2014)
  7. "Draghi e altri animali" (2017)
  8. "Fantasy cats" (2017)
  9. "Unicorns" (2018)
  10. "Star Dragons" (2019)
  11.  "Night Fairies" (2020)
  12. "Alice in Wonderland" (2022)
  13. "The Wizard of Oz" (2023)
  14. "Storie di unicorni" (2024)
  15. "L'odissea" (2024)

      
 
    
 
     
 
     
 Sopra: Le copertine dei libri illustrati da Paolo Barbieri.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.