"Duelli, castelli e gemelli" di Carlo A. Martigli è un libro che raccoglie due storie,
anzi due lunghe filastrocche, intitolate "La fonte secca" e "I gemelli del
re" che faranno immerge i lettori nelle fiabe di ieri: ecco in rima, re, regine e cavalieri!
Sopra: La copertina mostra un'illustrazione di Luzzati in cui si vedono il castello e la magica fonte.
Il libro contiene due fiabe narrate in distici di endecasillabi a rima baciata, che sembrano ricalcare
l'ottava medievale, non a caso metro caratteristico della poesia
narrativa. Il tutto condito con un pizzico di ironia e comicità.
La prima storia si intitola "La fonte secca" e parla di un giovane coraggioso di nome Hàli ("un giovane con una spada al fianco. / Aveva in testa una gran chioma bionda / ed un'aria infantile e vagabonda, / ma la cosa che colpiva di più / è che aveva un occhio verde e uno blu."), accompagnato dal suo servitore Genio, che decide di mettersi alla ricerca di una fonte magica: "chi ne avesse bevuto un sol bicchiere / sarebbe diventato un cavaliere, / chi ne avesse bevuto a più riprese / sarebbe diventato un gran marchese, / chi ne avesse bevuto per tre ore / sarebbe diventato imperatore."
Per arrivare alla fonte il giovane viene avvertito che dovrà affrontare tre prove e uno stregone gli offre il proprio cuore come protezione. Hàli lo rifiuta, mentre sarà il servitore Genio ad accettarlo, fortunatamente, visto che il dono risulterà utile al suo padrone per superare le prime prove. Nella prima prova il ragazzo dovrà affrontare un gruppo di banditi, nella seconda dovrà affrontare una strega (madre dei banditi) e il suo incantesimo di fuoco, nella terza il ragazzo vede una bellissima statua di marmo e se ne innamora. Prima di soccombere alla sua bellezza egli decide di rivelargli il proprio nome, e così la statua della fanciulla prende vita (essendo stata liberata da un incantesimo) e sposa l'eroe.
"PROLOGO
Questa che inizia è una splendida storia
dove si narra d'amore e di gloria
e dell'eterna battaglia fatale
tra i geni del bene e quelli del male.
Quindi ascoltate in silenzio a sedere
la fiaba magica del novelliere.
IL PRIMO CAPITOLO
L'incanto del castello senza gente
ed il segreto della sua sorgente
C'era una volta e forse c'è ancora
dentro ad un bosco una bianca dimora;
ala casa era bella e di nobile aspetto
(la costruì un famoso architetto), [...]
Ma c'era un mistero che vi regnava:
in quel castello nessuno abitava,
non c'erano bimbi nè genitori,
non c'erano ninni nè servitori,
solo il silenzio regnava sovrano
ed anche il tempo scorreva pian piano..."
La seconda storia si intitola: "I gemelli del
re" e ha per protagonisti i due gemelli nati dal matrimonio del sovrano Ernesto Senzaterra con sua moglie Cham Chú.
"Un giorno certamente fra i più belli
nacquero a quei sovrani due gemelli,
una femmina e un maschio grandi e grossi,
con gli occhi azzurri e i capelli rossi.
[...]
Il principino fu chiamato Andrea
e gli fu data in dono una contea,
Sofia fu della principessa il nome
e le fu data in dono una regione."
I gemelli però hanno un difetto: Andrea dice sempre bugie, mentre Sofia dice sempre e solo la verità. Dopo aver offeso un dottore il re esilia i figli per cinque anni. Stanchi e affamati i due fratelli giungono alla casa di una coppia di anziani che si chiamano Giusto e Opportuna (e il cane Fidato) che offrono loro la cena, peccato che sia un pasto molto povero (a base di cipolle e minestrone), poco gradito ai due viziati bambini. Dopo aver dormito in dei letti scomodi, aver dovuto lavorare come muli e aver scoperto al vera identità dei due anziani, i due bambini apprendono la lezione diventando due sovrano saggi.
Sopra: Le pagine tratte dal primo capitolo, di cui possiamo leggere il testo a sinistra, mentre a destra vediamo un'illustrazione di Luzzati.
I testi sono accompagnati dai disegni in bianco e nero di Emanuele Luzzatti, i quali sono sempre a pagina intera, inseriti nella pagina accanto a quella in cui sono scritti i testi.
Sono immagini che ritraggono una parte della storia o una sena descritta nel testo, focalizzandosi di solito sui personaggi, anche se non mancano disegni fatti per mostrare un certo ambiente (tipo quella in cui è stato disegnato il castello incantato). La maggior parte dei disegni si concentrano di solito sui personaggi, come Hàli e Genio che cavalcano assieme uno affianco all'altro, Hàli che sogna di uccidere un drago, la tata che tiene in braccio i due gemelli, i due gemelli e la vecchia ...
Le illustrazioni di Luzzati hanno uno stile molto particolare, personale e quindi immediatamente riconoscibile, in quanto i suoi disegni hanno un aspetto assai poco realistico, con personaggi tratteggiati in modo semplice con linee nette e ben definite, con uno stile che ricorda il modo di disegnare dei bambini, un po' buffo. Le scene risultano infatti prive di profondità e di tridimensionalità, e forse è anche per questo che i personaggi non sono mai ritratti assieme ad uno sfondo, altrimenti le scene diventerebbero caotiche, essendo tutti gli elementi posti sullo stesso piano. A volte anche le proporzioni non sono corrette con cavalli dalle zampe troppo corte, personaggi con teste troppo grandi, oppure che risultano loro stessi troppo grandi rispetto a qualche altro elemento della scena...
Peccato che i disegni siano in bianco e nero, in quanto parte dello stile di Luzzati si esprime proprio grazie al colore, che anche in questi disegni si percepisce non rimanere all'interno delle linee tracciate dall'artista, ma tende a fuoriuscire, o ad essere steso in maniera poco precisa, proprio come farebbe un bambino.
Sopra: Alcuni disegni in bianco e nero realizzati per Luzzati di cui i primi tre illustrano la prima storia (con Hàli, il suo amico Genio e la bellissima statua) e la seconda (quella sui gemelli, che qui vengono ritratti mentre devono mettersi a dormire su dei letti scomodi).
"Duelli, castelli e gemelli" di Carlo A. Martigli è un volume che raccoglie al suo interno due storie che vogliono dare l'idea a di essere delle ballate medievali, a cui però non manca un pizzico di ironia, dove l'autore si mette in confidenza con i lettori, rivolgendosi spesso a loro direttamente, facendo loro delle richieste o fornendo loro delle opinioni.
La lettura è molto piacevole e musicale, sebbene entrambe le poesie siano piuttosto lunghe, ma fortunatamente esse sono divise in parti (dei capitoli), così la lettura può procedere anche a piccoli passi, senza che il lettore si annoi.
I testi sono accompagnati dai disegni di Luzzati, che hanno uno stile molto personale e originale, che rende bene l'atmosfera fiabesca l'ambientazione medievale che l'autore ha voluto conferire ai testi, peccato che le immagini siano in bianco e nero.
Un libretto con due storie molto carine e delle ottime rime, che sembrano delle ballate medievali, anche se un po' ironiche, che non mancano inoltre di qualche insegnamento .
Il volume è stato edito nel 1995 dalla GIUNTI Editore,
ha 96 pagine, una copertina flessibile, misura 19 cm d'altezza e 13
cm di lunghezza e costava 9.000
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