lunedì 9 agosto 2021

Fiabe d'altro genere: storie di patrigni malvagi, lupe cattive e belli addormentati di Karrie Fransman e Jonathan Plackett

"Fiabe d'altro genere: storie di patrigni malvagi, lupe cattive e belli addormentati" di Karrie Fransman e Jonathan Plackett è un libro illustrato che ripropone le fiabe classiche con una piccola modifica: viene cambiato il genere di ogni personaggio all'interno della storia.

Sopra: La copertina, dall'aspetto curato e raffinato, presenta un'illustrazione (in cui predominano colori freddi quali il verde e l'azzurro, assieme a uno di caldo, il rosso) tratta dalla fiaba di "Il bel Raperonzolo".

Come ho detto all'inizio questa è una raccolta di fiabe che però inverte i generi di tutti i personaggi, ma come è nata all'autore, Jonathan Plackett, questa idea?. Come viene spiegato nella nota degli autori, l'idea di questo libro è inizialmente stata piantata quando Jonathan era ancora bambino e suo padre gli leggeva le favole della buonanotte invertendo i generi dei personaggi dei libri, in modo da offrire ai figli "personaggi stimolanti e originali". Tret'anni dopo Jonathan è diventato "un creativo esperto di tecnologia", sposato e con una figlia. L'idea di creare un libro in cui i generi di tutti i personaggi si invertissero è nata dal desiderio che la figlia "cresca in un mondo in cui le bambine possano essere forti e i bambini possano esprimere la loro vulnerabilità senza rabbia".
A quel punto l'autore ha fatto una cosa molto interessante: ha creato "un algoritmo per computer che scambiasse tutti i termini riferiti a uno o all'altro genere", trasformando quindi i "lui" i "lei", i "figli" i "figlie" e così via. Le storie, quindi, non sono state modificate a mano, da una persona che si è messa lì a leggerle e a cambiarle, ma sono state riscritte da un computer, grazie all'uso di un programma specifico.
Dopo la creazione dell'algoritmo bisognava scegliere a quali testi applicarlo e, assieme alla moglie Karrie Fransman, i due autori hanno deciso di scegliere i "Libri delle fate" di Andrew Lang, pubblicati fra il 1889 e il 1913. Una serie di libri che riuniva le più belle fiabe di tutto il mondo, comprese quelle dei Grimm, di Perrault, di Andersen e della Villeneuve.
Come spiegato dagli autori: "Le fiabe sono i libri ideali per il rovesciamento dei generi. Sono le prime storie che incontriamo da bambini e formano gli elementi costitutivi della narrativa. Ci permettono di vivere avventure fantastiche, impersonare ruoli e sconfiggere mostri. Cosa più importante, ci insegnano la differenza tra bene e male e fra codici morali che governano la nostra società [...]. E, d'altronde, questi racconti contengono tutta la magia e le possibilità della polvere di fata".
Gli autori hanno deciso di mantenere "il testo identico in tutte le sue parti, eccezion fatta per gli scambi di genere", anche a costo di mantenere alcune parole un po' antiquate (i testi originali furono scritti tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento).
Nella raccolta sono incluse 12 fiabe, scritte (almeno nella versione originale) da differenti autori (Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, Charles Perrault, Jacob e Wilhelm Grimm, Hans Christian Andersen):
  1. Bello e Bestia
  2. Cenerentolo, o lo scarpino di cristallo
  3. Il principe sul pisello
  4. Giacomina e il fagiolo magico
  5. Gretel e Hansel
  6. Il nel Raperonzolo
  7. Bucaneve
  8. Cappuccetto Rosso
  9. Il bello addormentato nel bosco
  10. Tremotina
  11. La gatta con gli stivali
  12. Mignolino
Confronterò ora un paio di testi di questa versione con quelli delle edizioni originali, così che vi possiate fare un'idea precisa di come sono state modificate le fiabe. Per il confronto ho usato i volumi della Donzelli e dell'Enaudi, poiché non avevo i volumi delle fiabe raccolte da Lang, su cui gli autori hanno invece fatto riferimento. Nei testi, quindi, seppur fedeli, è possibile riscontrare quale piccola differenza nella grammatica, nella sintassi della frase o nella scelta di alcuni termini (come la "torta alla crema" al posto della focaccia).
 
 1) "Cappuccetto Rosso" Ed. Donzelli (2016): "C'era una volta una bambina molto carina, ma così carina che in tutto il villaggio non ce n'erano di uguali. La sua mamma la adorava, e la nonna, che era pazza di lei, le aveva fatto fare una mantella rossa col cappuccio che le stava a meraviglia, tanto che in paese tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.
Un giorno la mamma, che aveva fatto delle focacce, disse alla bambina: <<Ho saputo che la nonna è a letto malata, và a trovarla e portale questa focaccia e questo vasetto di burro>>."
 
 1) "Cappuccetto Rosso" Ed. Rizzoli (2021): "C'era una volta, in un certo villaggio, un ragazzino di campagna, la creatura più graziosa che si fosse mai vista. Suo padre gli voleva tanto bene; e suo nonno lo amava anche di più. Questo buon uomo aveva confezionato per lui una mantella rossa con un cappuccio, e al bambino stava tanto bene che tutti lo chiamavano Cappuccetto Rosso.
Un giorno suo padre, dopo aver preparato delle torte alla crema, gli disse: <<Mio caro, va' a vedere come sta il tuo nonnino, perché ho sentito dire che è molto malato; portagli una torta alla crema, e questo vasetto di burro>>."
 
 2) "Biancaneve" Ed. Einaudi (1951): "Una volta, nel cuore dell'inverno, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina cuciva, seduta accanto a una finestra dalla cornice d'ebano. E così, cucendo e alzando gli occhi al cielo per guardar la neve, si punse un dito, e caddero nella neve tre gocce di sangue. Il rosso era così bello su quel candore, ch'ella pensò: <<Avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come il legno di questa finestra!>> 
Poco dopo diede alla luce una figlioletta bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come l'ebano; e la chiamarono Biancaneve. E quando nacque la regina morì.
Dopo un anno il re prese un'altra moglie: era bella ma superba e prepotente, e non poteva sopportare che qualcuno la superasse in bellezza."
 
2) "Bucaneve" Ed. Rizzoli (2021): "Tempo fa, nel mezzo dell'inverno, quando i ficchi di neve cadevano come piume sulla terra, un re stava seduto a cucire davanti a una finestra dalla cornice d'ebano nero. E mentre cuciva e guardava il candido paesaggio, si punse il dito con l'ago, e tre gocce di sangue caddero sulla neve fuori, e poiché il rosso spiccava così bene sul bianco, egli pensò: 
<<Oh! cosa non darei per avere un bambino bianco come la neve, rosso come il sangue e nero come l'ebano!>>.
E il suo desiderio fu esaudito, perchè poco dopo gli nacque un figlioletto dalla pelle bianca come la neve, labbra e guance rosse come il sangue, e dai capelli neri come l'ebano. Lo chiamarono Bucaneve, e poco dopo la sua nascita il re morì.
Dopo un anno la regina si risposò. Il suo nuovo marito era un uomo bellissimo, ma così altezzoso e arrogante da non poter tollerare alcun rivale in fatto di bellezza."
 
 
Sopra: L'immagine tratta dalla fiaba di "Bucaneve" mostra il protagonista, mentre viene ritrovato dalle nane, morto a causa della mela.
 
Come ogni buon libro di fiabe (specialmente se ispirato a quelli delle vecchie raccolte per bambini), non potevano mancare le illustrazioni, realizzate da Karrie Fransman, che è un'artista e autrice di fumetti.
Come lei stessa scrive: "Una volta invertito il testo toccava alle illustrazioni. [...] Ho cominciato facendo ricerche sui dipinti classici e le illustrazioni dei libri di fiabe e subito hanno iniziato a emergere degli schemi fissi. [...] Ho copiato questi disegni ma ho invertito completamente i generi per vedere l'effetto. Proseguendo nella ricerca, ho cominciato a disegnare le mie personali versioni, a generi rovesciati, facendo attenzione al nuovo equilibrio delle forze in ogni immagine.".
Per ogni fiaba è presente un'immagine a tutta pagina o anche a doppia pagina, più altre illustrazioni più piccoline inserite in mezzo ai testi.
Sono illustrazioni molto belle, dallo stile particolare e immediatamente riconoscibile. Molto spesso hanno un aspetto bidimensionale, ricco di dettagli, particolari ed elementi decorativi. Sono immagini dall'aspetto prezioso, curato e molto colorato. L'artista afferma di essersi anche documentata sulle origini di ogni fiaba "traendo ispirazione dai tessuti e dal mobilio dei Paesi e delle epoche in cui le storie erano nate, ma usando una tavolozza molto colorata per dare loro un tocco di modernità".
E' interessante vedere come l'artista ha rivisitato l'aspetto dei vari personaggi fiabeschi, rappresentando donne in armatura, giovani in bare di cristallo, orchesse, stregoni cattivi, bestie dai tratti spiccatamente femminili. Soprattutto in quest'ultimo caso il loro aspetto a volte risulta forse anche un po' esagerato (come la lupa che indossa i tacchi, nel bosco), tanto da risultare bizzarre e anche un po' "cringe". Io personalmente sono rimasta molto colpita dall'aspetto della lupa cattiva di Cappuccetto Rosso, che risulta piuttosto inquietante col fatto che fonde elementi animaleschi (volto da lupo e corpo ricoperto di pelo) ed altri spiccatamente umani (capelli, ciglia, rossetto, un vestito e dei tacchi).
 

Sopra: Le illustrazioni hanno un aspetto molto dettagliato e colorato, ricco di particolari e di elementi decorativi. Interessante come l'artista ha interpretato e modificato l'aspetto dei vari personaggi, cambiandone il genere. Qui sopra degli esempi con le fiabe di "Il bello e la bestia" e "Cappuccetto Rosso".
 
Ciò che colpisce maggiormente di queste illustrazione sono i colori, dai toni intesi, brillanti e vivaci. Queste immagini sono infatti delle vere e proprie esplosioni di colore.
Ogni immagine risulta coloratissima e spicca subito sullo sfondo bianco della pagina. L'artista, tuttavia, per ogni disegno ha utilizzato principalmente solo due o tre colori, sebbene poi ne compaiano anche altri, anche se utilizzati meno.
Ad esempio nell'immagine di "Bucaneve" predominano i verdi e i rossi (assieme a qualche azzurro), in quella di "Cenerentolo" il rosso, il viola e il giallo, ne "Il bello addormentato nel bosco" i blu e i rossi, ne "Il principe sul pisello" i rosa/viola e i verdi.
In ogni immagine sono quindi presenti sia colori caldi che freddi, creando una situazione di contrasto, ma solitamente l'artista ne fa prevalere uno in particolare: ad esempio nelle immagini di "Cenerentolo" e "Il principe sul pisello" predominano ad esempio i colori caldi, in "Bucaneve" e ne "Il bello addormentato nel bosco" quelli freddi.
 
 
Sopra: A colpire subito il lettore sono i colori, vivaci e brillanti. In ogni immagine sono presenti sia colori caldi che freddi, creando una situazione di contrasto, ma solitamente l'artista ne fa prevalere uno in particolare: nelle immagini di "Cenerentolo" (a destra) predominano ad esempio i caldi, in "Il bello addormentato nel bosco" (a sinistra) quelli freddi.
 
"Fiabe d'altro genere: storie di patrigni malvagi, lupe cattive e belli addormentati" di Karrie Fransman e Jonathan Plackettè un libro illustrato molto interessante, per vari motivi. Intanto per il fatto che ripropone le fiabe classiche rivisitate attraverso il cambio di genere dei vari personaggi in esse coinvolte. A tale proposito gli autori spiegano che "non stiamo affermando che esistano solo due generi intercambiabili", tuttavia la maggior parte delle culture divide il genere in "maschile" e "femminile" (anche se attualmente sarebbe più corretto parlare di "mascolinità" e "femminilità"). Aggiungendo che: "Invertendo le due principali costruzioni, vogliamo scardinare questo dualismo e chiedere al lettore di interrogarsi sui preconcetti riguardanti il genere nella società".
Tecnicamente questo tipo di rivisitazione potrebbe non sembrare nulla di così particolare, anche perché in effetti ci sono già stati casi di riscritture di fiabe in cui si è invertito il genere dei personaggi (un esempio si trova anche nella raccolta "Fiabe in rosso" con la fiaba di "Biancaneve"), spesso con l'intento di mostrare ai bambini che "le bambine possono fare le stesse cose che fanno i maschi" (più rari invece i casi in cui i bambini possono fare cose tipicamente descritte come femminili). La cosa degna di nota in queste rivisitazioni è che viene modificato il genere di TUTTI i personaggi in esse presenti, non limitandosi solo ai protagonisti.
Mi ha colpito poi scoprire che le fiabe sono state riscritte praticamente da un computer grazie a un programma apposito. Inizialmente ho pensato: perchè? Non sarebbe stato più facile riscriverle di persona?. Jonathan però spiega: "Una delle motivazioni iniziali per creare l'algoritmo era guardare il mondo da una prospettiva diversa dalla mia. E mentre alcuni dei cambiamenti erano prevedibili, altri rivelavano collegamenti impercettibili che non avevo mai notato". Un computer, infatti, non è influenzato da elementi culturali e sociali, semplicemente esso esegue le istruzioni che gli vengono fornite tramite il programma, senza interrogarsi su di esse. Così facendo, ad esempio, non si parla più di "fratelli e sorelle" o di "Hansel e Gretel", ma di "sorelle e fratelli" e di "Gretel e Hansel". Inoltre così ci si scontra con le circostanze biologiche (tra cui il parto in particolare), che alla fine gli autori hanno deciso di far rimanere invariate: abbiamo così uomini che partoriscono figli o figlie. Come? Con la magia (la fiaba è un racconto con elementi magici e meravigliosi, così gli autori si sono detti "tanto vale sfruttarli").
Un altro elemento che rende questo libro un'opera pregiata (non solo come testi, ideologia, ma anche come edizione) sono le illustrazioni, realizzate da Karrie Fransman, che è un'artista e autrice di fumetti. 
Sono illustrazioni molto belle, raffinate, ricche di dettagli, particolari ed elementi decorativi. Sono immagini dall'aspetto prezioso, curato e molto colorato (con colori intensi, vivaci e brillanti).
Questo volume è un libro molto bello che presenta ai lettori alcune fiabe rivisitate, che invertono i generi dei vari personaggi in esse presenti. Un libro che vuole far riflettere sulle differenze di genere e prende le fiabe come esempio. Come scrivono gli autori: "Il nostro obiettivo è nientemeno che fare luce e smontare gli stereotipi di genere di cui sono intessute le storie che ci vengono raccontate fin dall'infanzia".
Riguardo alle fiabe e agli stereotipi bisognerebbe aprire una parentesi, in quanto, secondo diversi studi i personaggi delle fiabe sono rappresentati in maniera molto semplice (stereotipata) per mostrare al bambino la complessità del mondo proponendo un linguaggio adatto a lui. Secondo Max Luthi i personaggi delle fiabe sono privi di spessore corporeo e di profondità psichica, secondo Solinas Donghi essi sono "poco fisionomisti" (cioè non si riconoscerebbero senza l'aiuto di oggetti particolari) e secondo Valentina Pisanty essi mancano di una caratterizzazione, concetto ribadito anche d Bettelheim, che afferma come i personaggi fiabeschi non sono ambivalenti (un personaggio non può avere più di una caratteristica). Le fiabe infatti scindono la complessità del mondo reale mostrando al bambino personaggi monodimensionali: buoni o cattivi. Personaggi differenti all'interno di una stessa fiaba rappresenterebbero quindi tutti il lettore (e vari aspetti della sua interiorità): principi e principesse rappresenterebbero il suo lato maschile e femminile, i buoni e i cattivi le sue parti buone o negative, la fanciulla e la bestia la sua parte umana e quella animale (schiava degli istinti primordiali).
Detto ciò il libro è comunque interessante e sicuramente in grado di offrire dei buoni spunti di riflessione. Per proporlo a dei bambini io glielo presenterei semplicemente come una delle (numerose) rivisitazione fiabesche e lascerei che fossero i lettori a trarre le loro conclusioni e riflessioni in merito. Non glielo proporrei subito esplicitamente come libro "per combattere gli stereotipi di genere", con il rischio di appiattire la bellezza di queste fiabe e di renderle un mero testo creato in funzione di qualcos'altro, e non per il semplice piacere dell'ascolto (o della lettura). 
D'altronde non era intenzione degli autori mettere le fiabe al rogo, ma semplicemente proporre una differente prospettiva su di esse, non a caso un altro sottotitolo del titolo cita: "Cambia il punto di vista per cambiare la storia". Ho apprezzato inoltre che abbiano deciso di mantenere i testi originali andando a cambiare solo il genere dei personaggi (e talvolta di alcuni oggetti), evitando di addentrarsi in riscritture che non avrebbero reso il senso dei testi (un po' come era capitato con la riscrittura di alcune fiabe della raccolta "Fiabe in rosso").
 
Tale libro illustrato è stato pubblicato originariamente nel 2020 col titolo "Gender swapped Fairy Tales" dalla Faber & Faber Limited ed è stato edito in italiano dalla Rizzoli nel 2021. L'opera ha una copertina rigida, ha 204 pagine e misura 23,8 cm d'altezza e 19,5 cm di lunghezza e costa 20 euro.
 
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