L'opera di cui mi appresto a parlarvi è recentissima, uscita il 9 marzo 2021, ed è un albo illustrato molto interessante. Sto parlando di "La Divina Commedia: il primo passo nella selva oscura" scritta da Daniele Aristarco e illustrata da Marco Somà.
Sopra: La copertina mostra al centro Dante rappresentato da Somà, circondato a destra e sinistra da dei cespugli di rovi e bizzarre creature. Da notare la presenza delle tonalità di rosso e di blu molto presenti anche nelle illustrazioni interne.
Nonostante il titolo, questo albo illustrato non è una versione integrale o semi-integrale della Divina Commedia di Dante Alighieri, ma è più un'opera frutto di un commento all'opera del poeta.
Questo volume contiene infatti i commenti e le impressioni di Daniele Aristarco riguardo all'opera di Dante. Il volume inzia ad esempio con l'autore che spiega come da bambino (a 9 anni) sia rimasto affascinato dalla storia della Divina Commedia, che gli era stata raccontata da qualcuno, tanto da desiderare di leggere il libro.
"Una buona storia, si sa, innesca sogni, accende emozioni, ci insegna chi siamo, ci aiuta a diventare quel che vorremmo essere. E accende domande, tante domande, specie se ad ascoltare quella storia è un bambino. [...] All'epoca non sapevo ancora che la Divina Commedia è uno dei libri più letti, studiati e tradotti in tutto il mondo, forse la massima opera poetica mai scritta. [...] Sentivo però che, a settecento anni di distanza dalla composizione, oltre a stuzzicare la mia curiosità, la Divina Commedia era riuscita a turbarmi."
Fu così che a 9 anni l'autore lesse, una notte di nascosto dai genitori, i primi versi dell'opera di Dante, assaporandoli in silenzio e lascinadosi il tempo per provare a comprenderli.
Il seguito dell'opera continua con Aristarco che riflette sui versi letti, sul loro significato e su quello che significano per lui. Per cui l'autore prova a fornire al lettore delle spiegazioni alle domande che gli erano sorte leggendo il Proemio, fornendo così una sorta di riflessione e di commento sulla Divina Commedia, ma parlando anche del suo autore, Dante.
"L'uomo che parla è Dante. Il protagonista e il narratore coicidono. Dante dice di essersi trovato, a <<metà>> della sua vita, in una selva oscura perché ha smarrito la retta via. Probabilmente, egli intende dire che in quel momento della propria esistenza, non più bambino e non ancora anziano, si è ritrovato nei guai. io mi sentivo proprio come lui, amche se avevo solo 9 anni. Non avrei saputo raccontare, neppure a me stesso, quali fossero questi guai, eppure a me sembrava di attraversare una selva oscura. Quella selva è un'allegoria, un'idea astratta che viene espressa attraverso un'immagine concreta".
I testi quindi sono un continuo rimando all'opera di Dante e alla sua persona, ma anche alla vita, alle esprerienze e alle conoscenze personali di Aristarco.
Sopra: Illustrazione di Somà che ritrae il canto XXX del Purgatoria, quando Dante rivede Beatrice.
Ad accompagnare il commento di Daniele Aristarco ci sono le meravigliose illustrazioni di Marco Somà, un artista ormai molto noto ed apprezzato, che non è la prima volta che si appresta ad illustrare un'opera di un certo spessore. Nel 2019 aveva infatti illustrato "L'infinito", la celebre poesia del grande poeta Giacomo Leopardi.
Se ne "L'infinito" Somà aveva deciso di rappresentare tramite un'illustrazione ogni verso della poesia, si può dire che anche in questo caso l'artista abbia deciso di fare una cosa analoga: ha infatti rappresentato alcuni versi estrapolati dalla Divina Commedia (Inferno, Purgatorio e Paradiso).
Le immagini di quest'opera non rappresentano quindi quanto narrato dall'autore, ma fanno riferimento direttamente ai versi del libro di Dante. Infatti ogni illustrazione è accompagnata dal verso a cui è ispirata.
Come
è tipico dello stile di Somà i vari personaggi sono rappresentati come
animali dall'aspetto antropomorfo. Virgilio ad esempio viene disegnato
come una volpe (simbolo di astuzia, reattività e capacità di vedere oltre
l'inganno; la volpe come animale totem offre insegnamenti su come
aggirare gli ostacoli e sostegno per trovare la soluzione più
intelligente ai problemi), Dante come un cane (simbolo di fiducia,
protezione e altruismo) in particolare sembra avere l'aspetto di un
levriero (cane dall'aspetto nobile, elegante e raffinato), Beatrice come
una colomba (simbolo di purezza, pace e rettitudine) ....
Sopra: Come
è tipico dello stile di Somà i vari personaggi sono rappresentati come
animali dall'aspetto antropomorfo. Virgilio ad esempio viene disegnato
come una volpe, Dante invece come un cane. In queste immagini si possono poi vedere anche molti altri animali antropizzati (capre, volpi, pesci, uccelli...).
Le illlustrazioni di Somà sono belle e
poetiche, dai tratti eleganti, raffinati e delicati, nonché ricche di
dettagli e particolari, molto curate.
Molto
bello anche l'uso dei colori, che risultano talvolta brillanti e vivaci (in particolare il rosso e il blu), mentre altri hanno delle tinte più fosche e poco brillanti. Interessante notare come nell'Inferno e nel Purgatorio sembrano prevalere alcuni colori quali il rosso e il blu (lo stesso Dante ad esempio è abbigliato di rosso, mentre Virgilio di blu). Inoltre tutte le immagini sono pervase da sfumature rossiccie e marroni, che conferisce alle illustrazioni un aspetto "caldo" e "afoso".
Nel Paradiso i cieli invece non sono più tinti da queste sfumature rossiccie, ma assumono le tonalità di un azzurro chiaro e delicato, che conferiscono alle immagini un aspetto più fresco e limpido. Inoltre, mentre il rosso rimane comunque spesso presente (soprattutto nei vestiti), il blu diventa più raro, sostituito da un verde salvia e da un giallo ocra (quindi due colori dalle tonalità poco vivaci o brillanti).
Sopra: Da notare come nell'Inferno e nel Purgatorio (immagine in alto e centrale) sembrano prevalere colori quali il rosso e il blu
(lo stesso Dante ad esempio è abbigliato di rosso, mentre Virgilio di
blu), e di come tutte le immagini sono pervase da sfumature rossiccie e
marroni, che conferisce alle illustrazioni un aspetto "caldo". Nel Paradiso (immagine in basso) i cieli assumono le tonalità di un azzurro chiaro e delicato, che coneriscono alle immagini un aspetto più fresco e limpido. Inoltre, mentre il rosso rimane comunque spesso presente (soprattutto nei vestiti), il blu diventa più raro, sostituito da un verde salvia (come il mantello di Beatrice) e da un giallo ocra (come le tuniche degli angeli)
"La Divina Commedia: il primo passo nella selva oscura" di Daniele Aristarco e Marco Somà è un albo illustrato molto bello, che rende omaggio a una delle più grandi opere della letteratura (dopo 700 anni dalla scomparsa del suo autore) attraverso i commenti e le riflessioni di Aristarco.
Splendide anche le illustrazioni di Marco Somà fantasiose, sognanti, eleganti, poetiche e delicate, ricche di significati simbolici e di dettagli che il lettore potrà scoprire, assaporando
con calma alcuni versi della commedia.
Le illustrazioni rappresentano perfettamente l'opera di Dante, andando a fornire al pubblico una nuova rappresentazione di quest'opera, la quale era stata precedentemente illustrata da un altro grande artista (Gustave Dorè), che aveva uno stile molto diverso rispetto a quello di Somà, che è decisamnte più moderno.
Questo albo illustrato è stato pubblicato nel 2021 da Einaudi Ragazzi (Edizioni EL). L'opera ha 48 pagine, una copertina rigida, misura 32,3 cm
d'altezza e 24,6 cm di lunghezza e costa 16 euro.
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