venerdì 5 luglio 2024

TRE RAGAZZE ALLA CORTE DI RE ARTù di Tea Stilton

Oggi vi parlerò di un'altra saga fantasy, questa volta scritta da Tea Stilton, la famosa sorella del più famoso Geronimo Stilton, "l'inviata speciale dell'Eco del roditoe ed è autrice di libri per ragazzi di grande successo", come leggiamo sulla quarta di copertina. Anche se in realtà anche il nome di Tea è probabilmente uno speudonimo dietro cui si nascondono uno o più ghostwriters.
"Tre ragazze alla corte di Re Artù" è una saga composta da tre libri che si ispirano al mito di Re Artù e dei suoi cavalieri, anche se qui non sono loro i protagonisti, ma delle ragazze forti e valorose.

1) "L'arpa d'oro" (2021): Belinda e Arielle sono due ragazze con lo stesso sogno: raggiungere la leggendaria corte di re Artù e venire nominate Cavalieri della Tavola Rotonda. 
Senza saperlo giungono a corte proprio prima di un torneo, a cui riescono a iscriversi, col consenso del re, anche senza mostrare il loro sigillo, per non rivelare la loro identità. Il loro arrivo a corte, però, non va come previsto: nessuno crede che due ragazze possano essere all'altezza di tale onore. Ma quando Artù e i suoi uomini saranno lontani per difendere i confini del regno, il Cavaliere Silenzioso e il suo esercito di cavalieri stregati (cavalieri Umbra), sotto la guida di una misteriosa donna, seminerà il terrore alla ricerca di un antico manufatto, l'Arpa D'Oro, appartenuto al mago Merlino. Arielle e Belinda sono le uniche che possono fermarlo.

 
Sopra: Sulla copertina del primo romanzo vediamo in primo piano le sue protagoniste Belinda (la bionda) e Arielle (con i capelli neri), in grappa ai loro destrieri. Più indietro compare anche una terza ragazza, anche se in questo romanzo è poco presente.
 
1) "Lo specchio d'argento" (2022): Arielle e Belinda non sono riuscite a fermare il Cavaliere Silenzioso, che ha liberato la malvagia Morgana dalla prigione incantata dove Merlino la teneva rinchiusa. Le due sentono di aver fallito, ma non sono ragazze che si arrendono facilmente... Così, mentre Morgana sta per risvegliare il Flagello di Fuoco, un drago millenario con cui potrà sconfiggere Artù una volta per tutte, Belinda e Arielle, accompagnate dal Alan, si lanciano alla sua ricerca. Quello che non sanno, è che incontreranno di nuovo sulla loro strada il misterioso Cavaliere Silenzioso... Riusciranno a sconfiggerlo e a fermare Morgana?

 
Sopra: Sulla copertina del secondo volume vediamo tutte e tre le ragazze di cui parla il titolo, anche se girate di spalle intente a osservare un vulcano dove si cela un antico drago.

1) "La spada di cristallo" (2022): Morgana sta volando verso Camelot a cavallo del Flagello di Fuoco, l'invincibile drago pronto a mettere a ferro e fuoco il regno. Arielle, Belinda e Onyx sembrano troppo lontane per poter fare la differenza. Ma niente è impossibile per tre amiche capaci di combattere per ciò in cui credono. Nemmeno trovare l'unica arma in grado di sconfiggere il drago: la perduta Spada di Cristallo, che secondo Merlino si trova nel Bosco delle Leggende Perdute. Come spiega Ricardo: "Il fatto è che il Bosco delle Leggende Perdute è esso stesso una leggenda. Per la precisione, una leggenda che mi raccontava il mio bisnonno. [...] 
- che cosa dice questa leggenda? - chiese Alan.
- Dice che il Bosco delle Leggende Perdute non appartiene a questo mondo, è un luogo dove il tempo si ferma e tutto è possibile - raccontò Ricardo. - Custodisce oggetti magici e dimenticati, tesori dagli straordinari poteri, che solo i cavalieri più nobili e coraggiosi possono conquistare."
Il gruppo dovrà quindi trovare questo Bosco e poi la spada che esso custodisce, affrontando delle prove, per poter salvare Camelot, visto che Excalibur è stata distrutta dal fuoco del drago.

Sopra: Stavolta vediamo Onix in primo piano, intenta a recupera la spada di cristallo dal fondo del lago.

Al loro interno i libri presentano una grafica piuttosto curata e graziosa, con i titoli "incorniciati" e con alcune illustrazioni sparse qua e là nella storia, anche abbastanza frequentemente.
I disegni sono opera di Carla Debenardi ed hanno uno stile molto carino e grazioso, abbastanza semplice ma comunque ricco di dettagli. Mi è piaciuto ad esempio come l'artista ha disegnato le armature delle ragazze, le quali se le si osserva bene sono molto ricche di particolari e, soprattutto, sono delle vere armature, che proteggono tutto il corpo, senza lasciare parti esposte o inutilmente scoperte, quando per anni, in passato, abbiamo dovuto vedere eroine (ma a volte anche eroi) in "armature" molto succinte.
Le illustrazioni sono solitamente tutte in mezzo ai testi, non ce ne sono mai a pagina intera o a doppia pagina, infatti sono tutte di dimensioni medie o piccole. Esse inoltre sono monocromatiche, cioè sarebbero tipo in bianco e nero, però al posto del nero si è scelto di utilizzare un'altra tinta, che cambia in base al libro: nel primo è il rosso, nel secondo il blu e nel terzo il viola. In questo modo i testi acquisiscono un tocco di colore. 
Le immagini solitamente rappresentano scene narrate nella storia, con un focus particolare sui personaggi e il loro aspetto. La maggior parte dei disegni infatti ritrae dei personaggi, di solito sempre più di uno, mentre interagiscono tra loro, come ad esempio le protagoniste Belinda e Arielle, i cavalieri Alan e Ricardo, o anche altri personaggi della leggenda di Artù, tra cui lo stesso Artù, Ginevra, Merlino, Lancillotto, Galvano, Parsifal, Morgana...
Poichè i personaggi sono spesso ritratti un po' da lontano, in modo da rappresentarli a corpo intero, solitamente si vedono anche degli ambienti che, pur essendo correttamente rappresentati, non hanno nulla di particolare e sono disegnati in modo abbastanza semplice, come se servissero semplicemente da sfondo. Ad esempio in caso di scene con diverse persone sullo sfondo queste hanno tratti non ben delineati ma abbozzati, come se all'artista non importasse di disegnarli accuratamente.



 


   
Sopra: Alcune illustrazioni provenienti dal primo libro (rosse), dal secondo (blu) e dal terzo (in viola) che mostrano le protagoniste e i loro scudieri.

"Tre ragazze alla corte di Re Artù" è una trilogia che sfrutta i personaggi del ciclo arturiano, sebbene le due protagoniste (e poi la terza) siano dei personaggi originali: Belinda ed Arielle, due giovani principesse con il sogno di diventare Cavalieri della Tavola Rotonda e che si incontrano proprio lungo la strada per dirigersi a Camelot, per essere nominate cavalieri.
 "- Non ho mai incontrato una ragazza cavaliere, prima d'ora - iniziò a dire. - Pensavo di essere l'unica. Posso chiederti come mai hai deciso di intraprendere questa strada? Se non sono inopportuna, s'intende.
Belinda accennò in sorriso triste. - Per lo stesso motivo che ha spinto te, suppongo. per dimostrare il mio valore, in un mondo che non lo riconosce.
A quelle parole, anche Arielle sorrise allo stesso modo. Sapeva benissimo di cosa parlava Belinda, perchè lei stessa ne aveva avuto esperienza.
- In un fatto a misura dei maschi, dove le donne non possono avere alcun potere - confermò."
Senza saperlo le due ragazze giungono in città giusto prima dello svolgersi di un torneo, a cui riescono anche a partecipare senza svelare subito la loro identità. Ho apprezzato il fatto che, sebbene Belinda riesca a vincere il torneo, una volta rivelata la sua identità Artù conceda la vittori a Lancillotto, squalificando Belinda e Arielle poiché le donne non possono partecipare ai tornei, invitandole comunque al banchetto. Se il re infatti le avesse semplicemente accettate come cavalieri la cosa sarebbe stata troppo semplice, dopotutto cambiare delle convinzioni sociali così radicate non è facile per cui ha senso se Artù le abbia fatte squalificare, mantenendo però aperto un piccolo spiraglio per loro, invitandole al banchetto per poterle conoscere meglio. Così Belinda spiega al re di essersene andata da casa poiché suo padre, il re di Eaglewood aveva deciso di organizzarle le nozze con un altro sovrano, anche senza il suo consenso: "- Quando l'ho scoperto me ne sono andata: preferisco essere una principessa senza regno, che rinunciare alla mia libertà - disse Belinda, fiera." Belinda ha un carattere fiero e focoso, è una ragazza coraggiosa, testarda e cocciuta, che sa prendere in mano la situazione, anche se a volte è troppo impulsiva e si fa un po' trascinare tendendo ad imporre agli altri il suo volere.
Per quanto riguarda invece Arielle la questione è più complessa e riguarda l'eredità: pur essendo figlia unica la legge del regno non le consente di salire al trono, e quando i sovrani hanno provato a cambiarla sono morti. La principessa sospetta un omicidio da parte del cugino Caradoc, che è il prossimo in linea di successione, il quale, appena salito al trono l'ha esiliata. Arielle, pur essendo coraggiosa, ha un carattere più tranquillo rispetto a Belinda, più ponderato, ed è un conoscitrice di rimedi naturali.
Ma Belinda e Arielle non sono venute a Camelot solo in cerca di aiuto, sono lì perchè vogliono essere cavalieri... Cavalieri della Tavola Rotonda, per questo non hanno svelato subito le loro identità. Questo è un punto fondamentale nella storia, che fa comprendere ai lettori come il diventare cavalieri per le due fanciulle non è un mezzo con cui perseguire altri scopi, ma il fine. D'altronde, come dice Artù: "Un cavaliere agisce sempre in difesa dei più deboli, lotta per far trionfare il bene e non si sottrae mai agli ostacoli che il destino gli pone davanti."
Ha senso quindi che non basti vincere un torneo per diventare cavalieri della Tavola Rotonda, ma per (s)fortuna ben presto arriverà una grossa minaccia per il regno, grazie alla quale le due ragazze potranno dimostrare il loro valore, anche se non vengono fatte partire per la missione principale assieme ad Artù e agli altri cavalieri.
Ah... e poi vi è la terza ragazza di cui parla il titolo: Onix, principessa del regno di Blackmore, orfana di madre fin dalla nascita e allevata fin da piccola dal padre come un cavaliere e come un maschio, dal carattere rude ma fiero. Anche lei ha problemi con la successione al trono, quando suo padre ha nominato come successore il suo figliastro anziché la figlia, che si era comunque distinta riuscendo abbatterlo in un torneo. È stata costretta a fuggire dal suo regno in seguito alla morte del padre e al rischio che i fratellastri la eliminassero o imprigionassero per non averla tra i piedi. Ella compare nel primo capitolo ma per breve tempo, per poi essere effettivamente più presente dal secondo e nel terzo.
La caratterizzazione dei personaggi è piuttosto buona, partendo da quella delle tre protagoniste.
Vi sono poi Ricardo, un bravo ragazzo di umili origini che si propone come scudiero per pagare un dottore per la sorella malata... il suo sarà un arco narrativo un po' insokito e abbastzan interessante. Poi vi è Alan, che dice di proporsi come scudiero perché il suo villaggio è stato attaccato dal cavaliere, anche se nasconde un segreto. In realtà si nota come fin dall'inizio egli cerchi di essere vago sulle domande che lo riguardano personalmente, inoltre sembra sapere molte cose, un po' troppe per essere un semplice ragazzo si umili origini.
Ho apprezzato anche la caratterizzazione di Ginevra e di Artù, che viene mostrato come un uomo buono e saggio, anche se non ancora pronto per stravolgere la scala sociale, almeno non subito, giustamente. Per quanto riguarda Ginevra viene mostrata come una donna saggia, intelligente e determinata, che vuole aiutare le ragazze perché vede in loro lei stessa da giovane, e soprattutto le vede come una possibilità di cambiamento per il futuro di Camelot: "Da quando si erano rivelare al torneo, la regina aveva riconosciuto in loro la stessa determinazione che aveva lei alla loro età. Sapeva quanto fosse difficile per le ragazze farai largo in un mondo che spesso le escludeva, perché lo aveva vissuto sulla propria pelle. Lei non aveva voluto infrangerle le regole, ma anche se c'era molta strada da fare, Belinda e Arielle dimostravano che le cose potevano cambiare."
Morgana è un buon antagonista, forse non risulta tra i più memorabili della storia della letteratura, ma compie egregiamente il suo dovere, dimostrandosi furba, infida e manipolatrice, uno di quei villain che, oltre ad essere dotati di molto potere (nel suo caso di poteri magici che le danno ad esempio la capacità di evocare un numero infinito di guerrieri imbattibili), giocano molto d'astuzia, tentando di ingannare i nemici, facendoli dubitare di loro stessi o manovrandoli a loro insaputa.
In tutti i romanzi le due/tre ragazze ad un certo punto si mettono in marcia per compiere una missione all'esterno delle mura si Camelot: nel primo devono inseguire il Cavaliere Silenzioso e impedirgli di trovare l'arpa; nel secondo devono trovare il luogo dove è stato nascosto il Flagello di Fuoco (un antico e terribile drago); nel terzo devono trovare la spada di cristallo Clarent, l'unica arma che può sconfiggere il drago. La maggior parte della storia è quindi delicata alle loro avventure per le terre del reame (anche se nel terzo libro si trovano all'interno di un bosco magico) e ai pericoli che dovranno affrontare per raggiungere il loro obiettivo.
In tutto questo la storia comunque si concentra molto sulla discriminazione subita dalle donne nel regno di Artù, che è una sorta di nostro medioevo fantastico. Tutte e tre le ragazze sono principesse che sono state private ingiustamente dei loro regni, in favore di eredi maschi, e che sarebbero dovute semplicemente finire in sposa a qualche principe, che lo volessero no, oppure rischiare di venire eliminate dai loro avversari politici. 
A tutte e tre sono venute a mancare le madri, un po' come nelle fiabe classiche, dove la madre viene sempre fatta sparire perché costituirebbe un ostacolo allo sviluppo della trama. Le madri delle protagoniste infatti sono descritte solitamente come persone nobili, colte e coraggiose che quindi non avrebbero mai permesso che alle loro figlie accadesse qualcosa. In questo modo forse l'autrice ha voluto santificare un po' troppo la figura materna, non rischiando di mettere in scena madri inette o incapaci, le quali comunque esistono e sarebbe stato interessante mostrarne qualcuna, ma forse la scelta sarebbe risultata troppo audace per la storia e il pubblico a cui è indirizzata.
D'altronde la vicenda affronta già una questione impegnativa: il ruolo e l'indipendenza femminile. La cosa interessante infatti si questa saga è che ci mostra la leggenda di Artù da un punto di vista diverso, focalizzandosi appunto sul ruolo della donna, il quale viene trattato in modo piuttosto realistico, pur trattandosi di un mondo fantastico.
Arielle, Belinda e Onyx devono continuamente lottare contro il pregiudizio che le accompagna in quanto cavalieri donna. Perfino i cavalieri della Tavola Rotonda non vedono la decisione presa da Artù di buon grado, e lo stesso re a volte non sembra proprio convinto. Fortunatamente ci sono Ginevra e Merlino a dare manforte alle ragazze. Al contrario è invece Lancillotto a dimostrarsi il più riluttante e il più ostile dei cavalieri, cosa che forse un po' cozza col personaggio del ciclo arturiano, il quale si è sempre dimostrato un cavaliere nobile e buono, nonostante il suo amore per Ginevra (amore che in questa saga non viene mai trattato, in quanto qui Lancillotto non si dimostra minimamente attratto da Ginevra).
Una buona saga per ragazzi e ragazze dai 9/10 anni, ricca di avventura, che riprende il mito di Artù e dei suoi cavalieri per affrontare anche tematiche più moderne come la discriminazione sessuale. Il rischio che corre la serie è quella di poter diventare un po' didascalica, fortunatamente il messaggio di rivalsa femminile e del "girl power" è abbastanza ben mescolato e amalgamato assieme al resto della trama, che come ho detto è ricca di avventura e coinvolgente. Non mancano neppure i tradimenti e i colpi di scena, e devo dire che entrambi sono stati piuttosto inaspettati, da parte di personaggi che non mi sarei aspettata, cosa insolita visto che nei libri per bambini i colpi di scena in realtà spesso sono abbastanza prevedibili per un adulto.
C'è anche una piccola storia d'amore piuttosto carina tra Arielle e Alan (diciamo che l'autrice ci fa capire che tra loro c'è del tenero, anche se per ora la cosa non si concretizza in nulla di particolare), che si sviluppa lentamente nel corso di tutta la saga, anche a dimostrazione che se una donna vuole essere forte e coraggiosa non deve rinunciare per forza all'amore.
Una lettura carina e scorrevole, accompagnata anche da delle graziose illustrazioni monocromatiche. Una storia in cui le ragazze vengono mostrate sì forti e coraggiose, ma anche con le loro fragilità e debolezze, con dubbi, con le loro imperfezioni, e dove anche i maschi hanno la loro utilità e danno un aiuto concreto durante le missioni. Oltre a diventare cavalieri le ragazze impareranno l'importanza dell'amicizia, dell'avere qualcuno che ti supporta e ti è sempre accanto, soprattutto nei momenti difficili. 

I volumi sono stati editi tra il 2021 e il 2022 dalla PIEMME Edizioni. Il primo volume ha 284 pagine, il secondo 280 e il terzo 278; hanno tutti una copertine rigida con sovracopertina, misurano 21 cm d'altezza e 14,5 cm di lunghezza e costano 16,50 euro a volume.
 
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