lunedì 3 maggio 2021

Storie di fantasmi del Giappone di Lafcadio Hearn e Benjamin Lacombe

"Storie di fantasmi del Giappone" è una raccolta di storie e leggende di fantasmi giapponesi raccolte all'inizio del Novecento da Lafcadio Hearn, scrittore irlandese che fu uno tra i primi occidentali a ottenere la cittadinanza giapponese. Percorrendo le varie province del paese lo scrittore trascrisse le storie e leggende sui fantasmi, tramandate per generazioni. Tali racconti sono poi stati illustrati in questa preziosa edizione da Benjamin Lacombe.
 
Sopra: La raffinata copertina di "Storie di fantasmi del Giappone" si basa su una palette di viola e blu. I decori e le scritte blu a sinistra dell'immagine presentano inoltre delle iridescenze azzurre.
 
Come accennavo sopra, questo volume è una raccolta di leggende e storie di fantasmi ad opera di Lafcadio Hearn, uno dei primi occidentali ad ottenere la cittadinanza giapponese. D'altronde Hearn, nato da una madre greca e da un chirurgo della marina britannica, era stato abbandonato presto dai genitori e cresciuto nel Galles da una vecchia zia. L'autore, quindi, non sentiva di appartenere alla cultura europea e, quando andò in Giappone, trovò finalmente una cultura in cui identificarsi e a cui aderire, convertendosi al buddismo e sposando una giapponese.
Dopo la prefazione di Francis Lacassin, che racconta che cosa hanno in comune i racconti e le leggende europee e quelle giapponesi, sono presenti nella raccolta 10 racconti di fantasmi, ciascuno lungo alcune pagine.
Nella raccolta sono presenti le seguenti storie: 
  • Sogno di un giorno d'estate: un ragazzo diventa lo sposo della figlia de Dio Drago del Mare dopo aver lasciata libera una testuggine, e va a vivere con la moglie nel palazzo del Dio. Dopo 3 anni però il giovane vuole ritornare a casa per salutare i genitori. La moglie gli consegna allora una scatoletta, chiedendogli di non aprirla mai, se vuole riuscire a tornare da lei.
  • Il ragazzo che dipingeva gatti: un giovane prete ama disegnare gatti, così un anziano prete gli dice di andare via dal tempio e di provare a diventare un grande artista, gli dà però il consiglio di evitare di stare di notte in ampi spazi.
  • Il mangiatore di sogni: un uomo racconta al Baku (uno spirito che mangia i brutti sogni) un incubo avuto.
  • Ikiryo: nel negozio di porcellane della famiglia Kihei viene assunto un giovane impiegato molto bravo. Un giorno però l'impiegato si ammala e spiega al capo che ogni notte gli compare l'Ombra di una donna che lo tormenta.
  • Sulla montagna di crani umani: un Bodhisattva e il suo giovane compagno si apprestano a scalare una montagna, finché il più giovane si accorge, allo spuntare del giorno, che si tratta di una montagna di teschi umani.
  • Yuki-onna: due taglialegna, dopo essere rimasti bloccati in una foresta a cusa di una fortissima tormenta, incontrano una donna bella e vestitia di bianco, ma capace di risucchiare la vita delle proprie vittime.
  • Mujina: un mercante, ritrovatosi di notte a risalire un certo pendio, sente e poi scorge una donna piangere vicino a un fossato. La ragazza, però, non vuole voltarsi o mostrare il proprio viso.
  • Rokuro-Kubi: un ex samurai, diventato poi monaco una volta morto il suo signore, si imbatte in dei Rokuro-Kubi, folletti in grado di separare la testa dal proprio corpo, assumendo le fattezze di teste fluttuanti.
  • La storia di Ito Norisuke: Ito Norisuke, un giovane ma povero samurai, una sera incontra una giovane serva e si offre di scortarla fino alla casa della sua signora. Il giovane viene però condotto in un'abitazione che ricordava di non aver mai visto prima e le cui persone, all'interno, si comportano in modo strano.
  • Storia di una mosca: una mosca continua insistentemente a entrare nella casa di un mercante, finché l'uomo inizia a pensare che possa essere la reincarnazione dello spirito di una serva che lavorava per lui.
La parte finale del volume propone al lettore alcuni giochi d'epoca basati sugli yokai. Vi sono poi le note, le biografie e le bibliografie dell'autore e dell'illustratore.
 
 
 Sopra: Due pagine interne dell'opera, in cui si vedono i testi e un'illustrazione di Lacombe del racconto "La storia di Ito Norisuke".
 
Ogni racconto è accompagnato da più illustrazioni dell'artista francese Benjamin Lacombe (alcune inserite in mezzo ai testi, alcune a pagina intera e altre a doppia pagina), che possiede uno stile molto raffinato ed evocativo.
Per quest'opera l'artista ha però deciso di variare ogni tanto il suo solito stile, per adattarlo a quello dei vari racconti, scegliendo quello che gli appariva più adatto.
In certi casi l'artista ha preso spunto proprio da alcune illustrazioni realizzate da artisti giapponesi, come nel caso del racconto "Il mangiatore di sogni", di cui un'immagine si ispira a quella del Takiyasha "The witch and the skeleton spectre" di Utagawa Kuniyoshi.  
 

 Sopra: In certi casi Lacombe ha preso spunto proprio da alcune illustrazioni realizzate da artisti giapponesi, come nel caso del racconto "Il mangiatore di sogni", di cui un'immagine (quella più in alto) si ispira a quella di Utagawa Kuniyoshi (più in basso). 
 
Alcuni tipi di illustrazioni hanno dei colori forti, intensi e brillanti, con luci ed ombre che danno corporeità  e volume ai personaggi. Nonostante i colori brillanti non mancano scene dall'aria cupa e nefasta, capaci di trasmettere una certa inquietudine e un senso di pericolo.
Altre illustrazioni hanno invece un aspetto più semplice, anche se in realtà sono ricche di dettagli. Sono immagini in bianco e nero/blu scuro, a cui sono state aggiunge delle pennellate di viola per dipingere alcuni elementi o spazi (come, ad esempio, alcuni abiti o alcune decorazioni). Nei racconti "Il ragazzo che dipingeva gatti" e quella di Rokuro-Kubi oltre al viola è stato aggiunto anche il rosso, usato per tingere le macchie di sangue.
La storia "Sulla montagna di crani umani" è stata invece interamente dipinta in bianco e nero, per accentuare il contrasto tra luci ed ombre e rendere l'atmosfera più macabra.
 

Sopra: Alcuni tipi di illustrazioni hanno dei colori forti, intensi e brillanti (come l'immagine in alto), con luci ed ombre che danno corporeità  e volume ai personaggi, ma non mancano scene dall'aria cupa e nefasta (immagine in basso).

 
Sopra: Più in alto
un'illustrazione del racconto "Il ragazzo che dipingeva gatti" in cui, oltre al blu e al viola, è stato usato anche il rosso per tingere le macchie di sangue. La storia "Sulla montagna di crani umani" (immagine più in basso) è stata invece interamente dipinta in bianco e nero.
 
"Storie di fantasmi del Giappone" di Lafcadio Hearn è una bellissima raccolta di storie e leggende di fantasmi giapponesi, proposte in un'edizione molto curata e pregiata (d'altronde essa riprende quella francese edita per la Collection Metamorphose). La raccolta contiene 10 racconti, tutti abbastanza lunghi e molto interessanti, anche perché differenti dai racconti del terrore europei.
Le splendide illustrazioni di Lacombe, molto particolareggiate, sono perfette per accompagnare queste storie, col loro stile evocativo, raffinato e surreale. Delle immagini capaci di suscitare nel lettore stupore e meraviglia, ma anche un pizzico di inquietudine e paura.
 
 Questo libro è stato edito in francese nel 2019 dalla Editions Soleil per la collana "Metamorphose", col titolo "Histores de fantomes du Japon" ed è stato poi pubblicato in italiano nel 2021 da L'Ippocamo Edizioni. L'opera ha 208 pagine, una copertina rigida, misura 27,5 cm d'altezza e 20 cm di lunghezza e costa 25,00 euro.

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