L'albo illustrato "Il libro delle terre immaginate" di Guillaume Duprat, raccoglie così al suo interno le molteplici idee, ipotesi, rappresentazioni, che uomini di continenti e culture differenti si sono fatti, nel corso dei secoli, dei nostro pianeta blu. Insomma, come se la immaginavano i nostri antenati la Terra?
Sopra: Sulla copertina dell'opera "Il libro delle terre immaginate" sono state rappresentate alcune delle "terre immaginate" di cui parla il titolo, tra cui, ad esempio, quella a forma di pera immaginata da Cristoforo Colombo, oppure quella piatta e tonda con un palo posizionato al centro immaginata dai Dogon.
"In questo libro scoprirete innumerevoli visioni della Terra, talvolta bislacche, talvolta estremamente pertinenti: geografie, reali o simboliche, alle quali hanno creduto antichi saggi, scienziati, sciamani, esploratori. Terre "immaginate", insomma, che racchiudono tesori di creatività e poesia…."
Andiamo quindi a scoprire quali sono queste terre immaginate.
Quest'opera è suddivisa in vari capitoli, in ciascuno dei quali viene affrontato una differente tipologia di terra: nel primo capitolo si parla delle terre-isole, nel secondo delle terre poligonali, nel terzo di quelle circolari, nel quarto di quelle sferoidali e nel quinto della Terra così come la conosciamo oggi.
In ogni capitolo vengono riportate le visioni e le concezioni del mondo provenienti da differenti popoli, culture e continenti, appartenenti a diversi periodi storici.
Nel primo capitolo, in particolare, vengono presentate le visioni più antiche della Terra, provenienti da paesi come l'Indonesia, la Russia, il Brasile, l'india, il Congo, l'Australia, la Grecia… Qui emerge una concezione di una Terra piatta, spesso sorretta da giganteschi animali (nel V sec. gli Indù credevano ad esempio che la Terra fosse sorretta da quattro elefanti posti ai quattro angoli del mondo, che poggiano su un'immensa tartaruga, la quale si riposa su un enorme serpente).
Nel secondo capitolo, quello delle terre poligonali, si può vedere come gli uomini abbiano cercato di dare una forma più recisa e definita del pianeta, servendosi dei punti cardinali, e associandolo così a forme geometriche: rettangolare (Grecia, VI sec.), quadrato (Cina, II sec. a.C.), a croce (Aztechi, XVI sec.), triangolare (gli indiani Achumawi, XX sec.) ecc. ….
Il terzo capitolo tratta delle terre circolari e della loro geografia, così come le percepivano i Greci (nel VIII-VII sec a.C.), oppure i Persiani (Iran, VI sec. a.C.), o i Babilonesi (Iraq, VII-VI sec. a.C), e molti altri ancora.
Nel quarto si cominciano a trattare le Terre sferoidali, partendo dalle ipotesi dei Greci nel V sec. a.C. e passando per le idee di Cristoforo Colombo (XVI sec), il quale immaginava una Terra a forma di pera, o a quelle di Isaac Newton (XVII-XVIII sec.), che suppose che la Terra fosse schiacciata ai poli. In questo capitolo verrano inoltre trattate anche le teorie che si interrogavano sulla composizione interna della Terra.
Il quinto e ultimo capitolo, il più breve, ci parla di come la Terra, nel XX secolo, si sia finalmente disvelata ai nostri occhi attraverso le spedizioni ai poli che chiudono l'epoca delle esplorazioni, gli studi geofisici e sismologici e, infine, grazie alle immagini dallo spazio.
Sopra: Gli Indù nel V sec. credevano che la Terra fosse sorretta da quattro elefanti posti ai quattro angoli del mondo, che poggiano su un'immensa tartaruga, la quale si riposa su un enorme serpente, così come l'autore ci mostra in quest'immagine
Le illustrazioni presenti all'interno del libro servono a mostrare quanto spiegato, per permettere al lettore di capire meglio quanto scritto, facendoglielo così anche visualizzare. I disegni rappresentano infatti le varie visioni della Terra a cui gli uomini hanno pensato, alcune di queste illustrazioni, inoltre, sono composte anche da finestre che possono essere sollevate per mostrare al lettore cosa si cela al di sotto di esse. Oltre alle immagini delle tante visioni della Terra, Duprat ha inoltre rappresentato gli uomini che credevano e che hanno dato vita a queste visioni, disegnandoli con il loro aspetto e i loro abiti tradizionali.
Sopra: Le illustrazioni presenti all'interno del volume servono a spiegare meglio quanto descritto nel testo, sempre con questo scopo alcune immagini sono dotate anche di finestre che possono essere sollevate, come mostrato ad esempio nelle immagini qui sopra che rappresentano l'interno della Terra così come lo aveva immaginato Athanasius Kircher (Germania, XVII sec.)
Sopra: In questa pagina, tramite l''illustrazione, viene spiegato e mostrata al lettore la visione simbolica del mondo dei Minangkabaus (abitanti dell'isola di Sutra, in Indonesia) secondo i quali la terra poggerebbe su un curioso edificio composto da un bufalo gigante in equilibrio su un enorme uovo a sua volta appoggiato su un enorme pesce. Inoltre l'illustratore, oltre rappresentare la visione del mondo di questo popolo, ne ha rappresentato anche un abitante vestito con gli abiti tradizionali.
Una bella opera, sintetica ma accurata, che affronta in modo chiaro e anche accattivante un argomento molto interessante ma spesso dato per scontato.
Quest'opera è stata edita nel 2008 dalle Editions du Seuil col titolo "Le livre des terres imaginées" e nel 2009 in italiano da L'ippocampo junior. Ha la copertina rigida e misura 27,7 cm d'altezza e 26,5 cm di lunghezza, ha 62 pagine e costa 19,90 euro.
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