venerdì 17 maggio 2024

Incontro fra i meli di Olga Visentini

"Incontro fra i meli" è un altro romanzo scritto da Olga Visentini (1893-1961), un'autrice e traduttrice italiana che ha pubblicato fiabe, racconti, poesie, filastrocche, romanzi storici e romanzi fantastici per ragazzi. Accanto a questa produzione creativa trovano spazio pure traduzioni e riduzioni di classici. Di lei avevo letto e recensito un altro suo libro: "I ragazzi degli scogli", incredibile che attualmente di lei non si ricordi più nessuno, io stessa ho scoperto per caso qualche sua opera, tra cui appunto questa e altre di cui vi parlerò (o di cui vi ho parlato).
 
Sopra: In copertina è posta in primo piano Elena, una delle contessine, mentre si trova nel Meleto, mentre dietro compare Francesco, uno dei protagonisti maschili.
 
La storia inizia con due uomini che si presentano ai cancelli di La Smeralda, la magione che vede ospitare l'anziana contessa Anna di Clairefontaine, assistita unicamente dal suo maggiordomo Clemente Dupont, dopo che la nobile stirpe dei Clairefontaine aveva perso gran parte delle ricchezze in seguito alla "Guerra dei cent'anni". 
I due dicono di essere stati mandati da un certo papà Carron per occuparsi della Smeralda, sebbene abbiano l'aspetto malconcio. 
I due si presentano alla duchessa come Francesco Chopinel (il più grande che ha sui trent'anni) e Maurizio Loris. Il primo, della buona parlantina viene così descritto: "Nonostante gli sbridellamenti terrosi che lo coprivano ed il disordine generale, appariva molto più snello di quel che non sia un uomo avezzo alle armi, con un'agilità nervosa che fremeva impercettibilmente nelle caviglie e nei polsi sottili []; ed anche il volto del giovane, benché fine nei lineamenti, rivelava ,col colore bronzeo, l'abitudine al sole, all'aria e a tutte le intemperie; e vi spiccavano le labbra rosse, appena dischiude sui denti perfetti, d'un candore lucente, e gli occhi larghi, così chiari da distinguere appena, nel bianco smaltato, il grigio delle iridi, in cui brillavano nerissime, mobili ed argute pupille."
Loris, il più giovane, invece viene descritto così: "Era fine, pur pur attraverso la cenciosa trascuratezza con cui sie era presentato, con un viso ancora fanciullesco, dalla morbidezza di pesca matura, accentuata dai capelli d'un biondo cenere che lo facevano sembrare imberbe; sotto i cernecchi che stagliavano la fronte, si aprivano due grandi occhi castano dorati, pieni di una timidezza vergognosa di sé e sala situazione creata dalle spavalde menzogne dell'amico."
I due iniziano così a lavorare alla magione il 25 marzo del 1640, anche se all'inizio per loro abituarsi ai nuovi lavori non è facile
Nel frattempo conosceranno altri abitanti della magione: Giannetta, la moglie del bovaro Prospero e i suoi 5 figli (3 femmine e 2 maschi), e le due contessine Elena e Luisa, nipoti della signora Anna.
Già dall'inizio è evidente che i due non sono i braccianti mandati alla magione, ma sono due giovani in fuga poiché Francesco si è macchiato di omicidio ed è per sfuggire alle guardie che i due uomini si sono fatti assumere alla Smeralda.
In seguito i due uomini veranno a sapere come mai una così nobile famiglia sia ridotta a vivere in un podere non all'altezza dei loro antenati: a quanto pare, dopo la morte della madre di Luisa ed Elena per parto e del loro padre in guerra "in mancanza di un discendente maschile, il nuovo sovrano aveva aveva avocato a sè il castello di Clairefontaine ed i benni annessi, lasciando alle superstiti il possesso della Smeralda", come racconta Giannetta.
Chi sono in realtà i due giovani (che in realtà sembrano avere origini nobili)? E da cosa stanno fuggendo da cercare rifugio come servitori alla Smeralda?
 
Sopra: Un'illustrazione che ci mostra una rissa, con tanto di tentato omicidio, sui toni del blu per conferire alla scena u'aspetto più cupo.

La storia è accompagnata da alcune belle illustrazioni a colori e a pagina intera, anche se non ho trovato nessun riferimento a chi sia l'artista. 
I disegni hanno colori abbastanza intensi, con zone più chiare, dove le tinte sono abbastanza accese e brillanti, ed altre più in ombra, più scure e cupe, il che dona spesso alle scene una certa drammaticità. Nei disegni in particolare saltano agli occhi i colori primari (blu, rosso e giallo), utilizzati per vestiti e mobili.
Lo stile delle illustrazioni è piuttosto realistico, con personaggi e ambienti tratteggiati in modo molto curato e attento, i personaggi in particolare risultano molto espressivi grazie all'accuratezza con cui ne sono stati dipinti i volti. 
Le immagini rappresentano scene descritte nei testi, come quella in cui Giannetta consegna le scodelle con la minestra alla servitù, o quella dove la contessina Luisa dà degli ordini all'anziano maggiordomo, o quella che la mostra confrontarsi con la nonna.  

 

Sopra: Alcune delle, poche illustrazioni di cui sono arricchiti i testi del libro, da notare come in ogni immagine spicchino i colori primari, posti a volte sui vestiti dei personaggi, oppure su ggetti e sfondi.
 
"Incontro fra i meli" di Olga Visentini è un romanzo storico ambientato questa volta nel 1460, in seguito alla Guerra dei cent'anni (conflitto tra il Regno d'Inghilterra e quello di Francia che durò dal 1337 al 1453). I due uomini che si presentano alla Smeralda, Francesco e Maurio, si spacciano ad esempio proprio per degli ex soldati, che si sono fatti assumere per il lavoro nei campi dopo la fine della guerra. I due, pur vestendo degli abiti cenciosi, sono descritti come giovani di bell'aspetto, addirittura nobile, ed hanno anche una parlantina piuttosto forbita e colta. Soprattutto Francesco, che è il più furbo e il più vispo fra i due, nonché quello dotato della miglior parlantina, mentre Maurizio è più timido e riservato.
Alla magione i due vengono messi subito al lavoro, Francesco ad arare i campi e Maurizio a stare dietro alle bestie e al frutteto, la fatica del lavoro nei campi tuttavia non impedirà ai giovani mettere gli occhi sulle due contessine, nipoti della contessa: Maurizio prova subito simpatia per la minore, Elena, che ama gli animali, mentre Francesco è colpito da Anita, la maggiore, che si occupa dei fiori e del frutteto. Ecco come la vede al loro primo incontro: "Poi guardò meglio colei che l'aveva interrotto: era una donna giovanissima, che non poteva contare più di vent'anni, a giudicare dalla morbidezza di fiore della sua carnagione; ella stava dritta nel primo flottar di rosa nell'aria, con la sua persona sottile e snella, un poco più alta della media, cinta dalla vaporosità dei capelli d'un biondo dorato, raccolti in trecce, ma sfuggenti in ricciolini sul viso aristocratico, perfetto nelle linee, d'una bianchezza di giglio appena sfumato di rosa nelle gote, sotto la lieve ombra di ciglie singolarmente lunghe e ricurve intorno ad occhi di un brno vellutato, così grandi e profondi da perdervisi."
La storia può essere un'interessante spaccato della vita dell'epoca, anche se la trama si dipana pian piano, in quanto inizialmente anche i lettori sono all'oscuro di quale segreto celino i due giovani arrivati alla magione, e di come il loro arrivo cambierà la vita delle contessine, cadute in parte in disgrazia poiché non vi era nessun figlio maschio ad aver diritto al castello di Clairefontaine.
A differenza della precedente opera che avevo letto della Vicentino questo è sì un romanzo storico, ma più di tipo romanzo rosa/storia d'amore che non d'avventura. Esso infatti è inserito all'interno di una collana che si chiamava "Fantasia", indicato per un'età compresa tra i 9 e i 13 anni.
Attualmente credo che la storia potrebbe risultare piacevole per ragazzine di 11/12 anni, anche se però oggi le ragazze delle medie a volte sono abituare a leggere roba young adulti già con scene più erotiche ed esplicite. Questo invece è un romanzo piuttosto vecchio stampo, dove l'amore è ostacolato dalla differenza di classe sociale e da una situazione misteriosa in cui i protagonisti sono coinvolti ma che non possono rivelare subito. Sembra infatti che uno dei due abbia commesso una qualche sorta di delitto per il quale lo stanno cercando, e per il quale egli sta fuggendo anche se nell'animo si sente in colpa. Una di quelle storie in cui gli innamorati vogliono stare insieme ma c'è qualcosa che glielo impedisce e sarà interessante per il lettore scoprire come i giovani riusciranno a trarsi di impiccio dalla situazione.
I personaggi sono tutti piacevoli e abbastanza caratterizzati: vi è l'anziana contessa Anna, nobile d'animo e severa, ma tutto sommato anche tenera dentro; la contessina Elena, buona, allegra e spensierata; la contessina maggiore Luisa, laboriosa, riservata e nobile d'animo; Clemente, il maggiordomo anziano burbero e severo ma estremamente fedele alle contesse; Maurizio, ragazzo timido, impacciato ma leale e buono; Francesco, giovane furbo e spigliato, all'apparenza scanzonato e un po' irriverente, ma in fondo nobile d'animo pure lui...
Un romanzo comunque ricco di buoni sentimenti, d'amore e di redenzione, ma anche di espiazione, in cui il colpevole si pente dei suoi crimini di fronte a Dio e al Re di Francia, per potersi meritare l'amore dell'amata, non scordandosi di prestare aiuto però anche ad altri suoi amici in difficoltà.
"Alla Smeralda aveva imparato qualcosa di nuovo, d'insospettato e pur miracoloso: cioè la possibilità di un amore che, pur nato dalla bellezza del primo incontro, era nella sua essenza, purissimo, al di sopra dei sensi; si un amore che, scaturito da un umano pieno di leggiadria, aveva saputo vedere un'anima, e, per essa, tentare la resurrezione, tale nel suo ardore danno potersi offuscare né per il tempo, né per la lontananza. Esso era di una bellezza perenne, un'ascesa, una gioia e una malinconia."
 
Questo libro è stato pubblicato nel 1966 dalla Casa Editrice Bietti, ha 173 pagine, una copertina rigida, misura 24,4 cm d'altezza e 17,5 cm di lunghezza.

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