"La più bella del reame: Biancaneve e altre 21 storie di madri e figlie" di Maria Tatar e illustrato da Cinzia Ghigliano è un altro volume che fa parte della collana "Fiabe e storie" della Donzelli Editore, di cui vi avevo già presentato alcuni libri (come le raccolte di fiabe dei Grimm, di Andersen, di Perrault e di Basile).
Sopra: Sulla copertina dallo sfondo rosso spicca il bianco di uno specchio e la chioma nera di una ragazza vista di spalle, dall'elaborata acconciatura.
Questo volume è una raccolta 22 fiabe, e più precisamente di 22 differenti versioni di "Biancaneve" (o, più precisamente, fiabe in cui c'è un conflitto tra due figure femminili, una giovane e l'altra più vecchia, a causa della bellezza), raccolte e messe insieme da Maria Tatar, una studiosa di rango internazionale che insegna folklore, lingua, mitologia e letteratura tedesca presso l'università di Harvard.
"Come può esserci ancora qualcosa da scoprire nella fiaba più raccontata
al mondo? Davvero la bella fanciulla «bianca come la neve, rossa come il
sangue e nera come l’ebano» uscita dall’inchiostro dei Grimm ha ancora
in serbo qualche sorpresa per noi? Ebbene sì, più d’una – addirittura
venti. A svelarcele tutte insieme è una delle più autorevoli voci
internazionali sul tema della fiaba popolare e colta come Maria Tatar,
dell’Università di Harvard".
Ecco il perché di questo libro, in cui appunto il lettore troverà varie versioni provenienti da tutto il mondo di questa famosa fiaba, resa così celebre in Europa grazie ai Grimm: "Dalla Germania dei Grimm all’Italia di Basile e di Pitrè, dall’Armenia
al Portogallo, dal Giappone all’Africa, dalla Cina al Marocco, dagli
Stati Uniti alla Francia. Come dentro una camera di specchi deformanti,
Biancaneve cambierà nome, aspetto, lingua, rango e compagni d’avventura".
Quello che accomuna però tutte queste storie è il conflitto generazionale tra due bellezze: quella fra figlia e madre (anche se non solo, come scoprirete leggendo le varie versioni), "l’una inconsapevole e inesperta, l’altra aggressiva e prevaricatrice". Come spiega nell'introduzione Tatar: "Quasi tutte le colture hanno una storia che narra di un'innocente perseguitata da una matrigna crudele, e il racconto, così come la sua eroina, non morirà mai." Ed infatti è arrivata tranquillamente fino ai giorni nostri, in cui escono continuamente nuove edizioni di questa fiaba, senza contare gli adattamenti cinematografici (che spesso propongono rivisitazioni della fiaba).
Sempre nell'introduzione della Maria Tatar con cui il libro si apre, ella affronta vari aspetti della fiaba, operando anche un confronto con il lungometraggio animato di Walt Disney e analizzando la versione dei Grimm (quella a noi più famosa).Viene poi analizzata la questione dei colori citati nella fiaba (bianco, rosso e nero) e della loro importanza, e poi si discute dei vari adattamenti e rifacimenti, letterari ma anche cinematografici, del racconto fiabesco. Oltre a questi aspetti Tatar ne analizza anche altri come quelli di bellezza, vecchiaia e morte oppure il legame (oscuro) tra madre e figlia.
Dopo l'introduzione il lettore potrà leggere le 22 versioni di "Biancaneve", ricordando che "ogni fiaba di questa antologia possiede una sua autonoma spinta gravitazionale e può essere separata dalle altre in modo indolore. Ma tutte queste storie di belle fanciulle si possono anche leggere una dopo l'altra, sebbene non necessariamente nell'ordine riportato nell'indice". Prima di ogni versione vi è comunque una piccola introduzione che aiuta il lettore a contestualizzarla, fornendogli informazioni sul periodo storico a cui risale e da chi fu trascritta.
Sopra: In queste pagine si possono vedere un'illustrazione della fiaba Nourie Hadig (a sinistra) e l'introduzione del racconto "La bella figlia" (a destra).
Le (non molte in realtà) illustrazioni che accompagnano le storie di questo libro sono
realizzate da Cinzia Ghigliano, la stessa che aveva illustrato "Le mille e una notte" a cura di Roberto Danaro ed edite sempre dalla Donzelli. D'altra parte Ghigliano è un'artista dal tratto elegante, raffinato e sensuale, che nel corso degli anni ha esplorato in vari modi l'universo femminile tramite la sua arte, partendo proprio con l'illustrare le fiabe di Shahrazad.
Le sue illustrazioni hanno un aspetto realistico e molto curato, che dimostra una grande attenzione per i dettagli, come ad esempio gli abiti, le acconciature, gli oggetti e l'arredamento. Tutte le immagini sono a tutta pagina e quindi l'artista non dimentica mai di ritrarre anche gli ambienti in cui si trovano i personaggi.
Come personaggi Ghigliano si concentra a rappresentare soprattutto le protagoniste delle varie storie: giovani e belle ragazze dai capelli neri (anche se non sempre dalla pelle bianca). Ragazze che risultano anche molto espressive, dimostrando spesso contegno oppure sorpresa o stupore.
Nelle immagini compaiono una buona varietà di colori dalle tonalità accese e brillanti, anche se compaiono con maggior frequenza soprattutto il bianco (della belle delle ragazze), il nero (come i capelli delle fanciulle) e il rosso (di frutti, mobili, vestiti, arredi...), seguiti poi dal blu e dal verde.
Sopra: Tre illustrazioni provenienti rispettivamente dalle fiabe di ""Biancaneve", "Lo specchio di Matsuyama" e "Re Pavone". In tutte le pagine viene mostrata la protagonista della storia, dai lunghi capelli neri e la carnagione pallida. Potete inoltre notare la presenza di colori quali il bianco, il nero, il rosso e il blu.
"La più bella del reame: Biancaneve e altre 21 storie di madri e figlie" di Maria Tatar e illustrato da Cinzia Ghigliano è un bella raccolta di varie versioni di "Biancaneve", provenienti da vari paesi del mondo. Risulterà quindi molto interessante per il lettore mettere a confronto varie versioni di questa famosissima e amata (a volte anche odiata) fiaba, che narra un conflitto generazionale basato sulla bellezza e la giovinezza, facendo nascere interessanti constatazioni e riflessioni. Come ci ricorda nell'introduzione Tatar: "Le
fiabe fanno ben più che offrire soluzioni semplici a problemi
complessi. [...] La storia di Biancaneve, per esempio, ci farà anche
battere forte il cuore, ma ci sfida a interrogarci sulle madri e le
figlie, sulla fiducia e l'inganno, sulla compassione e la repulsione,
sulla natura e l'educazione, sulla bellezza e la mostruosità. Ogni nuovo
appuntamento con la storia svela un elemento diverso della sua matrice
narrativa e dà una piega nuova alla discussione sulle sue implicazioni
sociali, culturali ed emotive."
Sebbene accomunate dal conflitto generazionale tra due donne, basato sulla bellezza, le fiabe risultano tutte uniche a modo loro, per cui il lettore non deve temere di annoiarsi leggendo per più di venti volte la stessa tiritera. Perchè e vero, gli elementi in comune ci sono (sennò queste fiabe non sarebbero tate catalogate in una stessa raccolta), ma ogni storia presenta delle particolarità e delle variazioni: gli aiutanti che le varie fanciulle incontrano non sono sempre nani, ma briganti, ladri, cacciatori, principi, re...; non sempre è la madre o la matrigna a tentare di eliminare la giovane rivale; la protagonista non è sempre una principessa, a volte si tratta della figlia di un nobile, o di una strega, oppure di semplici contadini o anche di una semplice orfana; i modi in cui le fanciulle vengono uccise (o mandate in uno stato comatoso) sono molto vari (non più solo una mela, ma anche pettini, pantofole, collane, spilloni per capelli, semi, anelli, calze ecc...)....
In alcune delle versioni alternative è inoltre possibile riscontrare la contaminazione con altre fiabe, ad esempio in "Maroula e la madre di Eros" compaiono elementi presenti in racconti quali: "Amore e psiche", "La ragazza senza mani" e "La bella addormentata", oppure "Le pantofole magiche" riprende il topos delle scarpe tipico di "Cenerentola", "La ragazza e il cane" presenta genitori sconsiderati che promettono la figlia in sposa a un cane, così come quelli di "Raperonzolo" avevano barattato la figlia in cambio di alcuni raperonzoli; in "La madre innaturale e la ragazza con al stella in fronte" vi è uno scambio di lettere come nella fiaba "La fanciulla senza mani", oppure, ancora, in "Bianca-come-neve-rossa-come-fuoco" la fanciulla che porta questo nome vive rinchiusa in una torre a cui può accedere solo la madre, che per entrare le fa calare le trecce per arrampicarsi, come in "Raperonzolo"...
Le illustrazioni della Ghigliano donano poi al volume un tocco in più di grazia e cura, con immagini che esplorano l'universo femminile (anche se in modo diverso rispetto a come l'artista aveva fatto per la raccolta "Le mille e una notte") grazie a uno stile grazioso, raffinato, espressivo, dettagliato e molto curato.
L'opera è stata pubblicata nel 2021 dalla Donzelli Editore, è dotata
di una copertina rigida e di una sovracopertina, ha 288 pagine, misura 21,5 cm d'altezza e 15,1
cm di lunghezza e costa 30 euro.
P.S. La casa editrice Donzelli, ha pubblicato in italiano numerose raccolte di fiabe,
edite appunto nella collana che si intitola "Fiabe e storie". Vi elenco quindi
alcuni dei titoli di fiabe più interessanti pubblicati da tale casa
editrice in questa collana (alcuni dei quali li avevo già recensito in passato):
Sopra: Le copertine dei vari volumi di fiabe editi dalla Donzelli Editore.
- "Principessa Pel di topo e altre 41 fiabe da scoprire" di Jacob e Wilhelm Grimm (2012)
- "Il pozzo delle meraviglie. 300 fiabe, novelle e racconti popolari siciliani" di Giuseppe Pitré (2013)
- "Stretta la foglia, larga la via. Tutte le fiabe" di Luigi Capuana (2015)
- "Re pepe e il vento magico. Fiabe e novelle calabresi" di Letterio di Francia (2015)
- "Tutte le fiabe. La prima edizione integrale 1812-1815" di Jacob e Wilhelm Grimm (2015)
- "Tutte le fiabe" di Charles Perrault (2016)
- "Cola Pesce e altre fiabe e leggende popolari siciliane" di Giuseppe Pitré (2016)
- "Le mie fiabe africane" di Nelson Mandela (2016)
- "Il turbante fatato e il tappeto magico. Fiabe dell'antica Instanbul" raccolte da Ignàcz Kùnos (2017)
- "Fiabe e storie" di Hans Christian Andersen (2019)
- "Le mille e una donna. Fiabe da tutto il mondo" di Angela Carter (2020)
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