"Dieci in un letto" è un breve libro scritto da Allan Ahlberg e illustrato da A. Amstutz che vede per protagonista una comune bambina che si ritrova nel proprio letto, prima di andare a dormire, tutta una serie di personaggi fiabeschi che dovrà convincere ad andarsene.
Sopra: A sinistra la copertina dell'edizione del 1998 e a destra quella del 2011.
Ogni sera, quando Dina va a nanna, trova il suo letto occupato dal
personaggio di una fiaba: i tre orsi che vogliono passare la notte nel suo letto, la Bella Addormentata che si dà il rossetto,
un principe ranocchio che nessuno vuole baciare, un orco che vuole
mangiarsela col pane e burro...
"Una sera una bimbetta che si chiamava Dina Price diede il bacio della buonanotte alla mamma e al papà, entrò nella sua stanza e... trovò tre orsi nel suo letto. Erano un papà orso, una mamma orsa e il lro piccolo orsacchiotto. Stavano distesi uno accanto all'altro con l'orsetto in mezzo. Parevano addormentati.
Dina la sapeva lunga sugli orsi. Quando era una bambina ancora più piccola, la mamma le raccontava una storia su certi orsi, e sui guai che avevano passato con una bambina di nome Riccioli d'Oro."
Dina non si stupisce e non si spaventa: sa
raccontare loro storie così curiose, li confonde talmente e li lusinga
che alla fine quelli se ne vanno arrabbiati o contenti, e Dina può farsi
un bel sonno fino al mattino.
Sopra: Le prime pagine del libro, dova a sinistra potete vedere anche l'indice.
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni in bianco e nero di Andrè Amstutz, un artista britannico piuttosto celebre (ha illustrato ad esempio la serie "Ossaspasso").
In questo volume i disegni, talvolta in mezzo ai testi ed altri a pagina intera, non sono molto numerosi, e servono a rappresentare scene e personaggi descritti nei testi: vi sono ad esempio quelli che mostrano di volta in volta qualche creatura Dina trova nel suo letto prima di andare a dormire (orsi, streghe, gatti con gli stivali, lupi, orchi...), oppure scene in cui vediamo la protagonista parlare con i suoi amici dei fatti che le sono successi la sera prima, oppure disegni che ritraggono ciò che sta accadendo nelle storie narrate da Dina.
Le illustrazioni hanno un aspetto abbastanza semplice e sono realizzate con ratti sottili, precisi ma veloci, come delle incisioni fatte con un pennino, dai tratti rapidi, e dove le zone d'ombra sono semplicemente più ricche di sottili tratteggi neri posti l'uno vicino all'altro, per cui non ci sono praticamente mai dei punti completamente neri in queste immagini. Sono disegni dall'aspetto simpatico e anche un po' irriverente, con personaggi dall'aspetto non troppo realistico e di solito con visi realizzati con pochissimi tratti (due puntini per gli occhi, una riga per la bocca un mezzo cerchio per il naso).
Uno stile che si adatta bene al tono ironico e divertente, un po' scanzonato, della storia.



Sopra: Alcune delle illustrazioni in bianco e nero presenti all'interno della storia, diverse delle quali a pagina intera e di cui la maggior parte mostrano le creature delle fiabe che Dina si ritrova nel letto.
"Dieci in un letto" di Allan Ahlberg è una storia carina che vede per protagonista questa bambina che, dopo aver passato una solitamente piacevole giornata scolastica, quando arriva il momento di andare a letto trova sempre qualche personaggio fiabesco nel suo letto.
I capitoli hanno circa tutti la stessa struttura, il che aiuta il bambino ad anticipare che cosa accadrà nei capitoli successivi: Dina inizia raccontando la sua giornata, da quando si sveglia, fa colazione, va a scuola, torna a casa, passa il pomeriggio, fin quando non arriva il momento di andare a dormire, momento in cui lei, come anche il lettore, sanno che troverà qualcuno ad aspettarla nel suo letto.
L'autore solitamente scrive sempre nel dettaglio ciò che la protagonista mangia, sia a casa che a scuola: "Per pranzo, a scuola, c'era sformato d prosciutto, piselli col sughino, torta paradiso e gelatina d'ananas."; "A pranzo c'era pasticcio di carne e rognone, carote in besciamella, torta paradiso e crema."; "Era domenica. Suo fratello grade era già lì. Mangiava una scodella di cereali, uva passa, pinoli e miele, e intanto guardava gli uccelli sul prato fuori dalla finestra. Dina prese una scodella di fiocchi d'avena con la panna liquida."; "Dina e la sua famiglia mangiarono il picnic in macchina. Mangiarono sandwich alle uova, sandwich al tonno, involtini con salsiccia, cotolette di maiale, sedano, biscotti-pinguino con la schiena di cioccolato, torta di datteri e noci, mele, tè e spremuta d'arancia. Poi tornarono a casa."; "Per pranzo ebbero insalata e involtino di salsiccia, torta margherita con crema e vermini di cioccolato. La torta ne aveva più di cento e mille"; ecc...
Ovviamente, anche se la struttura è sempre la stessa, ci sono diverse varianti così che la storia non risulti noiosa: a scuola Dina svolge sempre attività diverse, i pasti sono sempre diversi, così come ciò che la bambina fa nel pomeriggio, e infine ovviamente i personaggi che Dina si ritrova nel letto sono sempre diversi, sebbene si tratti sempre di personaggi fiabeschi. Troviamo infatti i tre orsi di "Riccioli d'oro", la strega cattiva, il Gatto con gli Stivali (che però ha interpretato anche molti altri gatti, come quello del romanzo di "Alice nel Paese delle Meraviglie"), il lupo di "Cappuccetto Rosso", la Bella Addormentata, il Principe Ranocchio, Zucca Pelata (un personaggio di una filastrocca per bambini, qui in Italia non molto conosciuta però), l'orco di "Pollicino".
Alcuni
di questi personaggi sono un po' antipatici e non vogliono lasciarla
andare a letto (qualcuno se la mangerebbe pure volentieri!), così lei si
mette a raccontare loro una storia per convincerli ad andarsene.
Qualcuno
invece è piuttosto ben disposto tipo: il gatto con gli Stivali, che
però ha interpretato ance altri ruoli gatteschi in bassato, tipo il
gatto del Cheshire; o anche il principe Ranocchio, che ha conosciuto
tantissime principesse. Con questi due ad esempio Dina non ha avuto bisogno di inventarsi una storia per farli andare via, in quanto ad un certo punto se ne sono andati via da soli.
Un racconto molto carino, a suo modo prevedibile ma anche sorprendente, visto che il lettore non sa con quale personaggio la protagonista si ritroverà ad avere a che fare prima di andare a dormire, e come riuscirà a sbarazzarsene per potersi finalmente addormentare tranquillamente nel proprio letto. I testi sono accompagnati da alcune illustrazioni in bianco e nero buffe e simpatiche, abbastanza numerose, ma i testi continuano ad avere maggiore presenza e rilevanza, per cui consiglio la lettura di questo libro in autonomia a partire dai 7/8 anni, mentre in lettura condivida dai 4/5 anni. Anche perchè per apprezzare questo racconto i giovani ascoltatori devono aver già conosciuto almeno la maggior parte dei personaggi fiabeschi che trovano nella storia.Tale libro illustrato è stato edito originariamente nel 1983 col titolo "Ten in a bed", ed è stato pubblicato in italiano nel 1998 dalla Salani Edizioni, ha una copertina flessibile, misura 18,5 cm d'altezza e 12,5 cm di lunghezza, ha 104 pagine e costava 13.000 LIRE.
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