In passato vi avevo già parlato di
Emma Perodi (1850-1918), una giornalista e
scrittrice italiana, autrice soprattutto di letteratura per l'infanzia. Se vi ricordate la sua opera principale fu "Le novelle della nonna",
una raccolta di racconti fantastici ambientati nel Casentino,
pubblicata tra il 1892 e il 1893. In precedenza vi avevo parlato del volume integrale pubblicato dalla Einaudi che si intitolava: "Fiabe fantastiche: Le novelle della nonna" e di una raccolta edita dalla Salani .
Quella che vi propongo oggi invece è un'edizione, sempre della Salani, che raccoglie 10 novelle di Palermo, intitolata "Il tempo dei tempi ... fiabe e leggende della Città di Sicilia", illustrate da Carlo Chiostri.
Sopra: Sulla copertina è riprodotta l'illustrazione originale di Carlo Chiostri presente anche nell'edizione, sempre Salani, del 1909.
L'opera, come scritto all'inizio, è una riproduzione fedele del testo dell'edizione Salani del 1909.
Come scritto all'inizio questo: "... è il primo di una serie di tre libri che l'autrice dedicò alle fiabe e alle leggende della Sicilia. Mentre gli altri volumi sono dedicati ai miti del mare e dei monti, questo riunisce le fiabe ispirate alle leggende della città." Sono dieci novelle che l'autrice sente direttamente dal popolo di Palermo, "riportandoci una realtà fiabesca che ha nutrito per secoli la fantasia della gente".
In questa edizione infatti è assente la parte riguardante la famiglia Marcucci, che fungeva da quadro narrativo, famiglia
contadina con struttura patriarcale che abitava in un podere del
Casentino e che, come d'abitudine, ogni domenica sera d'inverno, i familiari
si radunavano davanti al focolare e la Nonna Regina raccontava ai
nipoti, ai figli e alle nuore delle storie.
Anche i racconti non sono più a sfondo religioso come quelli delle Novelle, in cui angeli e santi
erano sempre pronti a difendere il malcapitato dal diavolo di turno. Se nelle novelle molte storie vedono come protagonisti figure religiose come frati, la Madonna, santi e sante in queste fiabe e leggende, l'elemento soprannaturale persiste ma non è più di tipo religioso, ma più fantastico. Al posto di sante e Madonne qui vi sono animali parlanti e fate, che tra l'altro non sempre sono benevole. Compaiono poi come personaggi anche re, regine, principi, principesse e cavalieri, mentre nelle novelle i personaggi erano principalmente gente del popolo, poveri o ricchi che fossero.
Le fiabe contenute in questo quarto volume sono: "Le due colombe fatate", "Il cortile delle sette fate", "Il cavalluccio fedele", "Il re superbo", "La bella ragazza", "Guglielmo il Malo e lo scudo d'oro", "La visione di Guglielmo il buono", "Donna Pepa e donna Tura", "Il fuso caduto" e "La calata sei Giudici".
Sopra:
A sinistra un'illustrazione di Chiostro, tratta dal racconto "Il cortile delle sette fate".
Tale volume e corredato dalle illustrazioni di C.Vitoli Russo (1863-1939) è stato un pittore e illustratore italiano tra i primi illustratori di Pinocchio nel 1901. Chiostri lavorò anche per i testi di molti autori, fra i quali Alberto Cioci (Lucignolo, l'amico di Pinocchio), Luigi Capuana, Emma Perodi, Collodi Nipote, Emilio Salgari, Victor Hugo, Ida Baccini e Tommaso Catani, di cui illustrò tutte le opere.
I questa edizione sono contenute ben 27 disegni in bianco e nero di Russo, un numero abbastanza buono, anche considerando che il volume ha poco più di 230 pagine. Le immagini ritraggono scene descritte nelle varie storie, e sotto ogni immagine è presente una frase ripresa proprio dai testi, per far comprendere al lettore su quale scena di preciso è basata la rappresentazione.
Le incisioni sono molto dettagliate e ritraggono scene con parecchie elementi, che quindi risultano sempre piuttosto piene, con personaggi e ambienti ritratto in modo realistico e accurato: ogni persona è accuratamente abbigliata con i vestiti dell'epoca e della propria classe sociale, e le ambientazioni possono ritrarre intricati boschi pieni di alberi e cespugli, lussuosi palazzi, sprazzi di borghi e città ecc..
A differenza delle incisioni di Piattoli, a cui in parte assomigliano, quelle di Chiostri sono ambientate quasi tutte all'interno di abitazioni oppure di città, nessuna è ambientata in mezzo ai boschi o all'aperto, al massimo i personaggi sono ritratti su balconi o scalinate, qualche volta in mezzo a delle case. Questo è coerente col fatto che questo volume è appunto dedicato alle leggende ambientate in città, i cui ambienti sono delineati con abilità e cura dall'artista.
Sopra:
Alcune incisioni tratte da alcuni racconti del libro: in alto a
sinistra ne abbiamo una proveniente da "Il cortile delle sette fate", a destra una da "Guglielmo il malo e lo scudo d'oro", in basso a
sinistra "Il cavalluccio fedele" e quella a destra è tratta da "La bella ragazza".
"Fiabe fantastiche: Le novelle della nonna"
di Emma Perodi è un'interessante raccolta di storie passate, ricche di
atmosfera e spesso contenenti elementi soprannaturali e fiabeschi.
Come
detto anche nell'introduzione, nelle novelle molte storie vedevano come protagonisti figure religiose, mentre in queste fiabe e leggende l'elemento soprannaturale persiste ma non è più di tipo religioso, ma più fantastico. Al posto di sante e Madonne qui vi sono animali parlanti fatati (come le due colombe di "Le due colombe fatate" o il cavallo sauro di Mariuccia in "Il cavalluccio fedele" o il porco fatato del Duca, in grado di volare, di "La bella ragazza") e fate (come le sette fate che trasformano il gobbo e brutto Ruggero in un bel cavaliere in "Il cortile delle sette fate", o come quella che trasforma Donna Tura, da brutta e vecchia, in un bella e ricca ragazza in "Donna Peppa e Donna Tura" ). Compaiono poi come personaggi anche re, regine, principi, principesse e cavalieri, mentre nelle novelle i personaggi erano principalmente gente del popolo. In "Le due colombe fatate" il protagonista è un "Principino" il cui migliore amico è un "Reuccio"; in "Il cortile delle sette fate" il protagonista gobbo si innamora di una principessa; in "Il cavalluccio fedele" la protagonista è una principessa di nome Mariuccia che organizza dei banchetti, dove lei si traveste da paggio, per scegliere il suo sposo; in "Il Re superbo" vi è appunto un re che chiede delle prove dell'amore che la figlia di un mercante dice di provare per lui; in "La bella ragazza" vi è un principe che vede da un Duca suo cognato un quadro con una bella ragazza, di cui si innamora, in "Donna Peppa e donna Tura" vi è un re che vuole al suo servizio solo donne giovani belle e pulite che gli puliscano e stirino la biancheria...
Non mancano comunque anche storie in cui compaiono figure religiose, come nel caso di "La visione di Guglielmo il buono", dove re Guglielmo ha numerose visioni della Vergine Maria, il quale lo aiuta a trovare un tesoro con cui egli costruirà pure una cattedrale. Anche "La calata sei Giudici" vede come personaggio un sovrano, anche se questa storia è più di tipo "politico", una fiaba in cui si vuole esaltare la giustizia al servizio dei giusti e dei buoni, contrastando i corrotti e i bugiardi, che comprano i favori dei giudici con i soldi rubati.
Le storie sono comunque piuttosto affascinanti, dal sapore antico e fiabesco, mentre narrano spesso incredibili vicende.
Sono più simili come struttura alle fiabe classiche, con eventi che si succedono a ripetizione. In "Il Re superbo" vi è ad esempio un mercante che chiede per tre volte alle figlie cosa vogliono che lui porti loro da un viaggio, come accadeva in "La bella e la bestia"; in "Le due colombe" per tre volte il Reuccio e il Principino catturano e liberano due colombe che parlando tra loro svelano come il Reuccio rischia di morire; ...
Alcuni racconti finiscono anche con una chiusura in versi come: "E a me mi dettero un solo confettino / che è là ancora in quel buchino" oppure "Loro felici e contenti se ne stettero / e a noi nulla ci dettero", non manca neppure la celebre "Stretta la foglia, larga la via, / dite la vostra che ho detto la mia" ....
Alcune storie contengono invece veri e propri fatti già visti in altre fiabe più famose: in "Il re superbo" vi è un mercante con tre figlie alle quali chiede, per tre volte, ogni volta che parte per un viaggio d'affari, che cosa vogliono che porti loro in regalo, come ne "La bella e la bestia"; in "Donna Peppa e Donna Tura" vi sono due vecchie di cui una diventa giovane e bella e l'altra.muore scorticata come nella fiaba dei Grimm "La vecchia scorticata".
Alcune storie sono piuttosto cattivelle, per così dire, come quella di "Il cortile delle sette fate", dove alla fine le sette fate si vendicano di Ruggero ritrasformandolo in un brutto gobbo poiché ha rifiutato di sposare una di loro, preferendo la principessa. Un'altra fiaba con una certa dose di violenza è quella di "Donna Pepa e donna Tura", dove quest'ultima convince la sorella a farsi squaiare per poter diventare bella come lei (che invece era stata trasformata da una fata):
"- Buongiorno, -rispose l'altro - in che cosa posso servirvi?
- Vorrei che mi scorticaste il viso. -
Il barbiere fece un salto.
- M'avete preso per un macellaio? Dovete sapere che io sono un maestro nell'arte, e chi si affida alle mie mani non ha neppure una scalfitura sulla pelle.
- Ma io voglio essere scorticata e pago bene, - e nel dir questo battè sul sacchetto delle monete. [...]
Prese il rasoio e iniziò a tagliarle una striscia di pelle in mezzo alla fronte.Ma appena dette il primo colpo di rasoio, la vecchia si mise a strillare come un'anima dannata.
- Ahi! Ahi! Ahi!
- Volete che smettiamo?- chiese il barbiere.
- No, no! Scorticatemi, che voglio apparir bella come la sorella mia, e dopo che mi avete scorticata, andrò dal cavadenti a farmi cavare le radici dei denti rotti, poi mi strapperò i cernecchi e allora a Palermo, nè in tutto il mondo ci sarà ragazza più bella e più fresca di me. -
Il barbiere rideva a più non posso. Egli dette un altro colpo di rasoio più giù. e la vecchia strillò più che poté...."
Un volume adatto a essere letto a partire dagli 8/9 anni in su (anche se il linguaggio utilizzato dalla Perodi si sente che è antiquato, per cui alcuni termini che magari un adulto può intuire per dei bambini necessiteranno di una traduzione) che raccoglie alcune fiabe siciliane, che riprendono aspetti delle fiabe classiche che la Perodi ha calato nella realtà della città di Palermo, poco conosciute ma comunque affascinanti e intriganti, anche abbastanza lunghe e complesse.
Questo libro è stato pubblicato nel 1988 dalle Edizioni Salani,
ha 240 pagine, una copertina flessibile, misura 28,5 cm d'altezza e 12,2 cm
di lunghezza e costava 16000 Lire. Tale volume riproduce fedelmente il testo dell'edizione Salani del 1909, come scritto all'interno del libro.
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