In questo speciale dedicato ai libri non illustrati (mentre il mio blog sarebbe dedicato a recensire libri con illustrazioni) ho riunito vari romanzi di genere giallo che ho letto e che sono tutti ambientati in collegi, inoltre tre storie su quattro hanno per protagoniste personaggi femminili, le quali indagano per poter scoprire chi è il colpevole di un certo delitto.

"IL MISTERO DI BLACK HOLLOW LANE" di Julia Nobel con 256 pagine, edito nel 2021 dalla Edizioni EL (costo di 12,90 euro).
Con
 un padre scomparso in circostanze oscure diversi anni prima e 
una madre troppo impegnata per badare a lei, Emmy viene mandata a 
Wellsworth, un prestigioso collegio inglese. Purtroppo Emmy viene a 
scoprire la cosa nel peggiore dei modi: la madre lo confessa ad un 
giornalista durante una festa.
"Sua
 madre sfoderò u ampio sorriso, come una ragazza pompon che sa che la 
propria squadra sta per perdere. - Le ho trovato una scuola 
meravigliosa. Emmy ne sarà entusiasta. Sarà come vivere in famiglia.
Emmy
 corrugò la fronte, che le pulsava ancora. Le scuole non erano per nulla
 come famiglie. Non si poteva vivere in una scuola... a meno che ... non
 fosse un ...
- Un collegio? - chiese Clint, dando voce al suo pensiero.
Tump-tump.Tump-tump.
 -
 Una scuola onnicomprensiva a immersione totale. Emmy vivrà con ragazzi 
della sua età in un ambiente estremamente stimolante per 
l'apprendimento.
Emmy
 non aveva idea di cosa fosse ina <<scuola onnicomprensiva a 
immersione totale>>, ma pareva in tutto e per tutto un collegio.
- Cge scuola è- si informò Clint. - E' vicina?
Sua
 madre abbassò lo sguardo e lisciò una grinza sul suo vestito che 
soltanto lei poteva vedere. Quando alzò di nuovo gli occhi, il suo viso 
era composto e sereno. - A dire il vero, è in Inghilterra.
TUMP-tump. TUMP-tump. TUMP-tump.
Clint si girò verso di lei. - E tu come l'hai presa? Dev'essere stato un bello shock.
La madre di Emmy deglutì e la fissò, come se la stesse implorando di dire la cosa giusta. 
La
 stanza cominciò a girare come una giostra fuori controllo. Emmy rivolse
 all'uomo un sorriso tremolante. - Farei qualsiasi cosa per sostenere la
 mamma."
Poco
 prima di partire, a seguito di una lettera di una persona che si firma 
"un amico" si mette a frugare in giro per casa e così trova
 in un nascondiglio di casa una scatola contenente degli strani 
medaglioni appartenuti al padre e forse legati alla sua misteriosa 
scomparsa. Arrivata a Wellsworth scoprirà che la scuola nasconde molti 
segreti. Un viaggio tra i misteri di un vecchio collegio inglese...  
La
 vita della protagonista, come potete intuire, è piuttosto complicata: 
la madre è una famosa psicologa infantile, che però sembra essere più 
preoccupata della sua carriera (a breve parteciperà ad un programma 
televisivo) piuttosto che alla figlia; il padre inoltre è scomparso 
quando lei aveva tre anni, è uscito e non è più tornato e Emmy non ha 
idea di che fine abbia fatto...
Sebbene
 contraria Emmy accetta di frequentare questo esclusivo collegio in 
Inghilterra, visto che comunque è abituata a cambiare continuamente 
scuola e compagni (e per questo fa fatica a stringere amicizie 
durature). 
L'inizio in realtà non è
 esattamente scoppiettante: la scuola ha un percorso di studi molto 
impegnativo e lei è arrivata ad anno già iniziato, senza contare che 
alcune materie e argomenti lei non li ha mai nemmeno affrontati (tipo il
 latino o la storia inglese). Proprio per questo la direttrice del suo 
convitto la iscrive alla Latin Society, il club dedito all'apprendimento
 e all'eccellenza dello studio del latino: "Leggono e discutono la letteratura latina e offrono assistenza agli studenti che ne hanno bisogno."
 In realtà gli altri membri del club, e lo stesso professore, non 
sembrano molto entusiasti della sua presenza, cosa che vale anche per la
 sua compagna di stanza, Victoria, che pensava di non dover condividere 
con nessuno la sua camera fino alla fine dell'anno, come spiega a Emmy: "-
 Mettiamo una cosa in chiaro. All'inizio del semestre, su quella porta 
c'era un unico nome: il mio. Victoria Stuart Bevington. Non avrei dovuto
 avere una compagna di stanza quest'anno-. Spalancò la porta, uscì tutta
 impettita , passando, strappò la targhetta col nome di Emmy."
Le
 cose comunque si fanno più interessanti quando Emmy, per una ricerca si
 storia, scopre che nella scuola, che un tempo era un convento, esisteva
 una confraternita che si faceva chiamare l'Ordine di Black Hollow Lane.
 E, da quanto spiega Jack (un compagno di scuola) ad Annie, in realtà 
tale ordine esiste ancora e ne fanno parti molti membri della Latin 
Society. E a quanto pare questa società potrebbe avere qualcosa a che 
fare con la scomparsa improvvisa del padre di Emmy, così la ragazzina si
 mette ad indagare.
Una storia 
intrigante, anche se ci mette un po' a ingranare, in quanto all'inizio 
impariamo soprattutto a conoscere la protagonista (che è un personaggio 
sfaccettato e ben caratterizzato) e a capire la sua situazione 
familiare, dopodiché vediamo come la ragazzina si ambienta nella nuova 
scuola, come se la cava con le materie e come riesce a farsi dei nuovi 
amici. E sarà anche grazie a questi amici che riuscirà a fare dei passi 
avanti con le indagini su suo padre, scoprendo che quest'ultimo aveva a 
che fare con questa Black Hollow Lane. La seconda parte del libro quindi
 si concentra maggiormente sulle indagini e sulla ricerca del padre, 
ricerca che sembra essere osteggiata da più di qualche persona. 
Una lettura adatta dai 10 anni in su.

Sopra:
 La copertina ha dei bordi neri dove all'interno compare un disegno 
azzurro/grigio che mostra la struttura del collegio. Al centro spiccano 
le scritte gialle del titolo, mentre sotto si vedono tre figure nere, di
 cui quella al centro deve essere Emmy, la protagonista.
"MISS JUSTICE: Un omicidio in collegio" di Elly Griffiths con 221 pagine, edito nel 2023 dalla DEAgostini (costo di 15,90 euro. Titolo originale: "A girl called justice", 2019).
Justice Jones è una ragazza curiosa e appassionata di misteri. Sogna di 
risolvere casi importanti come una vera detective di Scotland Yard e 
quando viene mandata a studiare a Highbury House, un esclusivo collegio 
nella campagna inglese, capisce subito che quel luogo nasconde 
un'infinità di segreti. 
L'arrivo 
coglierà la ragazza un po' di sorpresa dato che prima d'ora ha sempre 
studiato a casa con la madre senza mai mettere piede in una scuola, ma 
purtroppo la madre è morta e quindi il padre, un avvocato, ha iscritto 
la figlia in un collegio. "<<Mio padre è un avvocato, mia madre è morta.>>
<<Morta?>> chiese Eva spalancando gli occhi. <<Che cosa orribile.>>
<<Be',
 è accaduto sa poco>> rispose Justice. Per la precisione, erano 
passati trentuno giorni, ma non le piaceva dirlo ad alta voce. Da un 
lato, pronunciarlo lo rendeva reale e, dall'altro, la compassione della 
gente le faceva venire voglia di piangere e, se c'era una cosa che non 
avrebbe fatto a Highbury House, era piangere. <<Studiavo con mia 
madre, a casa>> disse per cambiare argomento. <<Non ho mai 
frequentato una scuola.>>"
Certo, l'arrivo di Justice non passa inosservato
 - il suo taglio di capelli alla tomboy sconvolge tutte le signorine 
perbene che studiano lì - e dunque muoversi
 furtivamente nel collegio non sarà affatto facile per la giovane 
detective in erba. Justice però non ha intenzione di farsi scoraggiare 
dalle infinite regole di Highbury House. Non da quando ha scoperto che 
poco prima del suo arrivo una cameriera ha perso la vita proprio tra 
quelle fredde mura. 
E se l'assassino fosse ancora tra loro? Se colpisse 
ancora? Lunghi corridoi scricchiolanti, lugubri torri che sembrano 
infestate dai fantasmi, insegnanti dall'aria arcigna e una lista di 
silenziosi indizi che solo una mente lucida e brillante può decifrare...
 Forse Justice Jones ha trovato pane per i suoi denti? Non le resta che 
armarsi di taccuino e pazienza e iniziare a stilare una lista di 
sospettati per far luce sul mistero e scoprire la verità.
La
 storia è intrigante e l'ambientazione contribuisce bene a creare la 
giusta atmosfera. Come afferma più volte Justice la scuola "Sembra uscita da una storia dell'orrore". Infatti, nonostante la Highbury House sia "una scuola molto esclusiva" ed "estremamente costosa",
 come spiega Rose (una compagna di stanza della protagonista), è pervasa 
da un'atmosfera inquietante, forse dovuta al fatto che la scuola sia 
vecchia.  La stanza dove dorme Justice è lunga e ha cinque letti, 
finestre piccole e alte e una sola lampadina in fondo alla stanza. Il 
dormitorio è dotato di un bagno freddo, con "piastrelle crepate, intonaco che si staccava dalle pareti, muffa attorno alla vasca e al lavandino"
 e con uno specchio macchiato... insomma, non certo il tipo di ambiente 
che ci si aspetterebbe di trovare in un collegio esclusivo e costoso.
Altra
 cosa che mi ha colpito, e non in positivo, è il fatto che alle ragazze 
sia permesso fare il bagno una volta a settimana, mentre alla mattina si
 possono solo lavare la faccia e le ascelle.  Come spiega Rose a 
Justice: "Il bagno si fa una volta alla settimana. al mattino ti puoi solo lavare la faccia e le ascelle."
 Cioè, capisco non farsi il bagno tutti i giorni, ma una volta a 
settimana è un po' pochino, soprattutto per delle ragazze 
preadolescenti/adolescenti.
Comunque
 inizialmente pensavo che la storia fosse ambientata ai giorni nostri, 
invece leggendo mi si è insinuato il dubbio che non fosse proprio così, 
ma che fosse ambientata nella prima metà del 1900, anche se non riuscivo
 a capire l'anno preciso. Ad un certo punto viene detto che il padre di 
Justice guida una Lagonda, che è una macchina di lusso che venne 
costruita dal 1906 fino al 2016. A farmi capire però l'anno esatto in 
cui è ambientata la storia è stato quando la signorina de Vere, la 
direttrice, dice a Justice che leggeranno "National Velvet" di Enid Bagnold, che a quanto pare è "stato pubblicato l'anno scorso". Il libro esiste veramente, ed è stato edito nel 1935, per cui la storia è ambientata nel 1936. 
La
 storia è intrigante, anche se parte un po' lentamente: all'inizio la 
protagonista viene a conoscenza della morte di una domestica, che sembra
 essere dovuta a una polmonite, anche se alcune cose non quadrano. 
Quindi inizialmente non c'è molto su cui indagare, solo qualche voce, e 
infatti la prima parte del romanzo serve più che altro a fare conoscere 
ai lettori i personaggi e l'ambiente scolastico, che è alquanto 
affascinante. 
In seguito però le 
cose si complicano, dopo un'abbondante nevicata, che rischia di isolare 
la scuola, e con il ritrovamento di un nuovo cadavere, questa volta di 
una insegnante. La preside afferma che si è trattato di un incidente... 
ma anche stavolta le cose non tornano e le indagini iniziano a farsi 
serie.
Storia dall'inizio forse un 
pochino lento, ma probabilmente perché si tratta del primo romanzo, in 
cui l'autrice si prende del tempo per fare conoscere ai lettori la 
protagonista e il nuovo ambiente scolastico in cui si ritrova, per cui 
la parte investigativa viene inizialmente messa un po' da parte, per 
approfondire comunque argomenti e situazioni interessanti. Ad esempio, 
come dicevo, mi è piaciuta molto l'ambientazione del collegio, che non è
 una di quelle scuole moderne che attualmente ritroviamo spesso 
descritte nei romanzi per young adulti, ma una scuola degli inizi del 
'900, dove le ragazze erano trattate un po' meno con i guanti (cibo 
della mensa spesso abbastanza schifoso, partire sportive d'inverno sotto
 la pioggia, sistemi di riscaldamento assenti quasi ovunque nella 
struttura in pieno inverno...).
Pian
 piano comunque le vicende entrano nel vivo, facendosi sempre più 
interessanti fino ad arrivare ad un finale abbastanza adrenalinico, con 
un antagonista non facile da individuare; la stessa Justice verso la 
fine si ritrova ad avere molto sospettati ma nessuno di abbastanza 
convincente da poter essere quello definitivo.
Volume
 carino e avvincente, a maggio del 2024 è stato tradotto anche il 
secondo libro e spero che continuino anche con gli altri, in quanto in 
inglese siamo per ora arrivati a quattro capitoli. Anche perché proprio 
il terzo sembra parlare di un fantasma, intitolandosi "The Ghost in the garden".

Sopra:
 Sulla copertina vediamo una silhouette netta che dovrebbe rappresentare
 Justice, la protagonista, la quale sta tenendo in mano una treccia, 
come se si fosse appena tagliata i capelli. In realtà tale immagine non 
ha corrispondenza nel testo, in quanto lei arriva al collegio già con i 
capelli corti.
"THE FOLIO CLUB" di Guido Sgardoli, 256 pagine, edito nel 2024 dalla De Agostini Editore (costo di 15,90 euro).
Chiunque
 farebbe carte false per frequentare il Trinity Lyceum, un
 raffinato istituto per giovani élite incastonato sulle calme sponde di 
un lago svizzero. E, una volta dentro, per diventare membro del Folio 
Club, un circolo riservatissimo di studenti molto in vista. A unirli è 
qualcosa di più profondo che una cultura letteraria ricercata, 
importanti natali e un'aria sprezzante e impenetrabile. Molto più che il
 carisma irresistibile di Byron, leader indiscusso dal fascino distinto e
 il sorriso strafottente. Nessuno sa che si ritrovano di notte per 
immergersi nelle 
atmosfere gotiche descritte nei libri di Edgar Allan Poe, bevendo punch 
and honey (distillato direttamente dall'alcol a novanta gradi, e gli 
alcolici sono proibiti all'interno della scuola, sebbene la presenza del
 miele dovrebbe ridurre l'effetto alcolico), giocando a carte e 
praticando duelli con la spada. 
Nick
 (abbreviativo di Niccolò) è appena arrivato nel collegio dopo essere 
stato espulso dall'ennesima scuola per rissa e quando, con sua sorpresa,
 viene invitato
 a partecipare a una delle serate del club, la sua prima impressione è 
di essere finito in un covo di matti, che si sono dati degli sciocchi 
soprannomi, da cui è meglio tenersi alla 
larga... In particolare non si fida di Byron, che considera un 
personaggio altezzoso, costantemente in cerca di attenzioni, 
manipolatore, e che cerca di nascondere una personalità tossica dietro 
un linguaggio ricercato, dei modi eleganti ed affabili, un'intelligenza 
raffinata, una cultura superiore e una schiera di adepti che lo 
adorano. 
"<<Eccolo!>>
 esclamò eccitato il mio amico mentre un ragazzo alto, dagli occhi neri e
 dai modi eleganti e aggraziati, avanzava nella sala circondato da un 
gruppetto di accoliti.
Eccolo.
 Una parola semplice, ma che nella sua semplicità esprimeva un insieme 
di sentimenti complessi di cui, mio malgrado, ero già a conoscenza: 
rispetto, soggezione e stima che sembrava sconfinare in una vera e 
propria forma di venerazione. E, mi pareva, una qualche forma di 
esagerato incanto, non saprei definirlo in altro modo, come lo 
spettatore di uno show di magia che attende il numero principale, quello
 che farà rimanere a bocca aperta.
<<Eccolo!>>
Così
 disse, senza aggiungere altro, come se non servisse, perché Byron, a 
suo avviso, non aveva bisogno di inutili aggettivi o verbose 
circonlocuzioni per essere presentato. Bastava la sua sola presenza.
Lo
 guardai con interesse, poiché la sua fama l'aveva preceduto. E non solo
 perchè Jacopo me ne parlava ormai da settimane, da quando, in seguito 
all'ennesima espulsione, i miei (mia madre), avevano deciso di 
iscrivermi al Trinity, ma perchè, da che ci avevo messo piede, ovunque 
-nei corridoi, nelle aule, in mensa, tra i vialetti del campus- non si 
vociferava che di lui, di Byron, il ragazzo più popolare e celebrato 
dell'intero istituto. E già questo me l'aveva reso antipatico.
Osservando
 la sua entrata studiata (era evidente che sapeva di essere lui il 
centro dell'attenzione), il portamento, l'espressione, l'aria di 
onnipotenza che lo circondava, mi capitò di pensare a un semidio, un 
antico faraone al cospetto die propri sudditi. E coloro che lo 
accompagnavano davano esattamente quella sensazione, di essere sudditi 
soggiogati sal carisma di un giovane fuori dal comune, il che 
suscitava in me, nei suoi confronti, un certo disprezzo. [...] Chi ha 
potere, di qualsiasi tipo, finisce per utilizzarlo a proprio vantaggio e
 a discapito di quanto gli stanno intorno."
Rimanere fedele al suo proposito, però, è difficile, sia perché
 Nick non fa che pensare ai penetranti occhi scuri di lady Ligeia (soprannome di Elena), 
l'algida adepta che lo ha stregato, sia perché Byron è pronto a 
qualsiasi cosa pur di non lasciarsi sfuggire quello che considera già 
l'undicesimo e ultimo membro del club. E senza nemmeno sapere come, Nick
 si trova irrimediabilmente invischiato in un gioco più grande di lui, 
in un delirio di onnipotenza che genera sfide pericolosissime e porta ad
 atti estremi. 
Ad
 esempio Nick legge sul giornale di un'aggressione avvenuta ai danni di 
un parroco, in cui sarebbe stato rubato il calice della messa, calice 
che fatalità compare riempito di punch and honey a una delle riunioni 
del Folio Club, ma tutti i membri negano il loro coinvolgimento 
nell'aggressione, affermando che il calice appartiene a una delle loro 
famiglie. Questo non è l'unico evento a mettere in allarme Nick, un 
altro studente infatti lo mette in guardia dal Club riguardo al suicidio
 di un ragazzo avvenuto neanche un anno prima, ma anche in questo caso 
tutti negano qualsiasi coinvolgimento.
Byron
 inoltre gioca un brutto scherzo a Nick, alquanto grave, per proteggere 
il Club, tanto che il protagonista non vuole più saperne nulla di lui né
 del Club, ma un evento improvviso gli fa cambiare idea riavvicinandolo 
ai membri della confraternita: Byron scompare e forse gli è successo 
qualcosa. Nick deciderà di mettersi a indagare, coinvolgendo anche gli 
altri membri del Club, andando a scoprire diversi oscuri segreti, molti 
dei quali riguardanti Byron, il quale si scopre essere ben lontano 
dall'immagine di ragazzo perfetto che ha sempre voluto dare.
Ad
 un primo impatto il lettore adulto potrà percepire che il libro è stato
 scritto per un target di adolescenti essendo uno youg adult, sia come 
linguaggio e anche per l'ambientazione, che strizza l'occhio a questo 
pubblico (collegio esclusivo con un club segreto). Tuttavia non 
fermatevi ad un primo impatto, perchè ben presto la storia riuscirà a 
coinvolgervi.
Un 
romanzo avvincente, coinvolgente, con dei personaggi ben caratterizzati,
 anche se all'inizio possono sembrare un po' stereotipati:Nick ad 
esempio inizialmente dà l'impressione, a primo impatto, di essere il 
classico adolescente incazzato e incompreso, figlio di persone ricche e 
importanti che però si sente trascurato (soprattutto dalla madre) e 
quindi combina casini  per attirare l'attenzione e per fare il contrario
 di ciò che la madre vorrebbe che lui facesse. Avrei inoltre voluto 
vedere più scene con Byron, prima che scomparisse, per poterlo 
comprendere meglio e vederlo maggiormente in azione, non mi sarebbe 
dispiaciuto anche se il romanzo fosse stato un po' più lungo. Il mistero
 che si cela dietro la sua sparizione è ben congegnato e non è facile 
capire chi ci sia dietro, lasciando il lettore con il fiato sospeso fino
 alla fine.
"LIDIA POET E IL SEGRETO DEL COLLEGIO" di Vernante Pallotti con 224 pagine, edito nel 2024 dalla PIEMME Edizioni (costo di 16,00 euro).
Lidia
 Poët sogna di diventare avvocata, un mestiere riservato agli 
uomini. Quando lo comunica alla famiglia, i suoi rispettabili genitori 
sono costretti a spedirla al Collegio di Bonneville, in Svizzera, dove 
le signorine imparano l'arte delle faccende domestiche e a comportarsi 
come si deve. Tuttavia, proprio quella scuola nasconde un caso per una 
detective in erba come lei: tra le studentesse modello e le lezioni di 
cucina, infatti, si annida un orribile mistero. Durante la cerimonia di 
benvenuto una delle studentessa scopre uno scheletro in giardino: "Sdraiati
 nella terra umida della buca, c'era uno scheletro biancastro con 
profonde cavità nere al posto degli occhi e la mandibola fuori asse, che
 gli faceva assumere un sorriso ancora più terrificante di quello si 
Séverine. Vestita un abito da festa, un tempo di un elegante azzurro, 
con la gonna vaporosa e ricami floreali, ora logoro e consumato dagli 
anni di sepoltura nel suolo umido.
Era
 il primo morto che la giovane Poët riusciva incontrare, perché suo 
fratello si era sempre rifiutato di portarla con sé all'obitorio. Voleva
 studiare con i suoi occhi cosa restasse una volta che l'anima lasciava 
il corpo, credeva di essere pronta. 
Davanti a quello scheletro impolverato, però, Lidia voltò lo sguardo per rispetto e con un' atroce paura nel cuore."
Quando
 viene dissotterrato lo scheletro, il maestoso edificio viene 
infestato da un fantasma, che sembra deciso a svelare tutti i segreti 
delle allieve di Bonneville. Ad esempio il "fantasma" svela ad 
un'insegnante il fatto che una delle allieve possedesse un libro di 
Daniel Defoe. La stessa Lidia trova in uno dei libri che si è portata da
 casa (cosa vietata dal regolamento dell'istituto) un messaggio in 
latino che annuncia: "Sono risorto per svelare i vostri segreti".
Un lavoro perfetto per Lidia, che con 
l'aiuto di Voltaire, un cucciolo di pipistrello che ha trovato nell'armadio, decide di indagare. Battendosi contro 
istitutrici severe, amiche velenose e grida terrificanti, la giovane 
promettente avvocata si dovrà servire di tutta la sua intelligenza e del
 suo coraggio per portare alla luce una verità a lungo nascosta. 
La
 vita in collegio femminile non è facile, soprattutto per qualcuno come 
Lidia: una ragazza con uno spirito all'avanguardia per l'epoca, una 
ragazza che non vuole solo pensare a un buon matrimonio, ma vuole 
diventare un'avvocata, nonostante tutti i suoi parenti vedano ovviamente
 la cosa negativamente. Ed è anche per questo che i genitori di Lidia 
decidono di mandarla in questo collegio, dove la ragazza trova alcune 
compagne tutte perfettine e antipatiche, ma anche qualcuna di si 
simpatica, come Perla, una ragazza timida e insicura, che adora il succo
 di mirtillo e che le altre chiamano "Bastardina" poiché è stata 
adottata. È una ragazza molto melodrammatica e che tende a piangere per 
qualsiasi cosa, tanto che Lidia la prende in simpatia e cerca sempre di 
aiutarla, anche se alla lunga il lettore potrà trovarla un po' tediosa e
 pesante. Alla fine comunque si rivela un personaggio più complesso del 
previsto.
Come
 insegnanti troviamo: la antipatica e severa signora Severine, maestra 
di buone maniere (ma che dovrebbe ripassare un po' di empatia ed 
educazione); Mademoiselle Brown, l'insegnante di educazione fisica, la 
quale è muta; Frau Michelle, la docente di violino, prossima alla 
pensione, in grando di parlare tantissime lingue.
Una
 lettura coinvolgente, anche se dopo il primo terzo del libro la storia 
mi è parsa un po' rallentare, con il fantasma che gioca gli scherzi alle
 studentessa svelando i loro segreti, e Lidia che non riesce a fare 
molti passi avanti. In seguito la trama si riprende notevolmente 
riuscendo a creare un bel colpo di scena su chi fosse il colpevole e 
quali fossero le sue motivazioni, le quali sono legate allo scheletro 
che è stato ritrovato all'inizio della storia. Scheletro di cui Poët 
capirà abbastanza in fretta l'identità, ma solo verso la fine riuscirà a
 saperne di più su questa ragazza e il motivo della sua morte. Motivo 
che tra l'altro non è proprio leggero da digerire, ma che ha delle 
implicazioni piuttosto pesanti, sebbene non si possa parlare di un vero e
 proprio omicidio compiuto volontariamente.
Una
 storia che sicuramente cerca di mettere in evidenza i pregiudizi che 
vigevano nell'Ottocento nei confronti delle donne, e di cui le donne 
stesse erano vittime, e su come queste fossero molto limitate nella 
scelta riguardante il loro futuro, ricche o meno benestanti che fossero.
 Lidia Poët assume quindi il ruolo un po' di personaggio controcorrente,
 di quella strana perché di discosta dalla massa e ha idee diverse da 
tutti gli altri, perché è quella alternativa. È un personaggio 
determinato sicuro di sé, con un certo fascino; come investigatrice 
dimostra di avere delle buone capacità ma di non essere imbattibile, in 
quanto su certe cose il "fantasma" riuscirà a fregarla, e anche lei avrà
 bisogno del suo amico Edmondo per riuscire a tirarsi definitivamente 
fuori dai guai.
Lettura
 intrigante che parte bene, prosegue un po' rallentando il ritmo, per 
poi riprendersi nell'ultimo terzo della storia, quando si iniziano a 
scoprire le cose più interessanti e succose, con un bel colpo di scena 
su chi è il così detto fantasma (scoprirlo o arrivare a sospettare di 
lui non è facile). Una lettura adatta dai 10/11 anni in su, anche grazie
 ai capitoli suddivisi in sottocapitoli piuttosto brevi e veloci da 
leggere, scritti tra l'altro abbastanza in grande.
 
 
Tutti i diritti appartengono ai 
legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il 
copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente 
informativo.
 Sopra:
 Sulla copertina dallo sfondo azzurro compare la figura nera di Lida, 
con il suo animaletto, il pipistrello Voltaire, che le svolazza accanto.

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