mercoledì 2 ottobre 2024

Storie di catastorie di Sergio Tofano

Oggi vi parlerò di un libro di Sergio Tofano (1886-1973), il quale è stato un attore, regista, fumettista, scrittore e drammaturgo italiano. Nel 1917 creò per il Corriere dei Piccoli creò nel 1917 il personaggio del Signor Bonaventura, protagonista di una delle più famose serie a fumetti del periodo la cui fama divenne tale da portare alla pubblicazione di diversi volumi illustrati e, dal 1927 al 1953, a sei commedie teatrali e, negli anni cinquanta, il personaggio divenne testimonial pubblicitario per il programma televisivo Carosello oltre che di concorsi a premi.
Oggi è di una delle sue opere che parleremo: "Storie di catastorie", raccolta di poesie divertenti e scanzonate pubblicata originariamente nel 1920.
 
 
Sopra: In alto a sinistra l'edizione del 1991, a destra la copertina di un'edizione del 1974.

Dalle imprese di Cecco, eroe con le orecchie turate, a quelle mirabolanti di Guerino («ma se il fatto è noto a tutti, raccontarvelo perché?»), dalle angosce dell'esploratore Pippo Pótamo che non sa che cosa esplorare a quelle di Barbablù che cerca invano moglie: altre storie incongrue, ariose, impertinenti, che si inanellano con quelle dei Cavoli a merenda, ma usando questa volta una forma versificata, trattata con mano felice, da virtuoso della filastrocca.
Qui si leggeranno le seguenti storie di cantastorie:
La dolorosa e commovente istoria di Cecco e di Rosina: Cecco e Rosina sono una coppia di fidanzati e novelli sposi, peccato che il giorno del matrimonio a Cecco arrivi la chiamata per arruolarsi nell'esercito, così Cecco si reca in guerra. Là però viene colpito da un proiettile che lo trapassa da un orecchio ad un altro, così ora nessun ordine sembra più rimanergli in testa...
 
"Canterò di Rosa e Cecco
una storia commovente
che comincia dolorosa
ma finisce allegramente.
 
Una splendida domenica
sul finir di questo maggio
Cecco e Rosa uniti vanno
a la pieve del villaggio;
 
vanno a fare giuramento
di futuro matrimonio,
coi parenti e conoscenti
e, ciascuno, un testimonio.
 
Senonchè, mentre per giungere
il corteo sta già all'altare, 
ecco Cecco arriva un ordine
che lo chiama militare."

Alcune fra le più note vicende di Guerino il Meschino:
Si narrano diverse avventure del guerriero di Meschino, ciascuna delle quali si interrompe per concludersi però con la frase "ma se noto a tutti è il fatto / raccontarvelo- perchè?"
 
"Di Guerin detto il Meschino
le vicende ognuno sa:
sa che il globo corse, fino
alle estreme estremità.
Degli oceani giunse al fondo,
delle nubi in sommità,
tutto vide il mappamondo,
da Saluzzo al Canadà.
Vinse mostri, sfidò flutti,
per un pelo non fu re..
Ma se la storia è nota a tutti,
raccontarvela - perchè?"

La tromba di Eustacchio: Eustachio è il trombettiere di un gruppo di duecento mercenari che vivono in una fortezza sul cucuzzolo di un monte, il cui tempo è scandito proprio dal suono della tromba, peccato che un giorno la tromba non suona più...
Le pene del giovane esploratore che non sa che cosa esplorare: Pippo Pòtamo è un giovane esploratore, che però non sa che cosa esplorare.
Il paggio saggio: Belisario è un antico duce che vive in un castello assieme alla figlia, la quale viene un dì richiesta in sposa da un capitano mercenario. Ma Belisario non accetta la proposta e il mercenario è pronto a scatenare una guerra, fortunatamente uno dei paggi ha un'idea...
Le nozze di Barbablù: Barbablù cerca moglie per terra e per mare, ma con la sua barba blu nessuna sembra volerlo sposare, così un dì decide di dipingersi la barba con la pece, così riesce ad organizzare un matrimonio.
 
"Barbablù cercando moglie,
va per terra va per mare,
ma dovunque non raccoglie
che ripulse ostili amare;
poiché s'ode raccontare
che le moglie a spicchi spacchi
e le scanni come abbacchi,
fuggon tutte da le soglie
le fanciulle al suo passare,
tremebonde come foglie.
Barbablù cercando moglie
va per terra e va per mare."

Elogio del Serpente a Sonagli: una poesia dedicata a elogiare il serpente a sonagli, il quale si distingue rispetto a tutti gli altri serpenti.
La chitarrata di Pierrot: Pierrot ogni sera va a suonare sotto la luna al balcone di Rosaura, solo che Pierrot, dentro la sua chitarra ha nascosto un merlo bianco, che produce mirabili melodie, almeno finché Arlecchino lo sostituisce con una ranocchia...
La piramide di Re Piramidone: Il re Piramidone sposa la bella e ricca Melchisedecca e la porta a vivere nella sua splendida piramide, peccato che all sposa quella casa non piaccia...
Gli stivali del gatto con gli stivali: Gli stivali del famoso Gatto con gli stivali dell fiaba del Marchese di carabas sono ancora tenuti dentro uno dei bauli del castello del discendente del Marchese. Un giorno però la viziata figlia di un ricco commerciante di Cocco Fresco vuole farsi degli scarpini con i famosi stivali, ma il nipote del marchese si rifiuta di venderli al re del Cocco Fresco, che li fa rubare, peccato che gli stivali siano magici e decidano di punire i due furfanti, padre e figlia, ...

 Sopra: In alto alcune pagine tratte dlla storia di "Alcune fra le più note vicende di Guerino il Meschino", il cavaliere con armatura che poetet vedere in entrambe le illustrazioni.
 
I testi sono accompagnati dai disegni dello stesso autore, Sto (nome d'arte di Sergio Tofano), che qui "sfrena il suo estro, inventando un libro di sorprendente novità grafica (siamo nel 1920)", come riportato sulla quarta di copertina.
L'autore ha realizzato due tipi di disegni per questa raccolta di poesie: a colori e in bianco e nero.
I miei, a colori, sono sempre a pagina intera e sono collocati all'inizio della storia in rima, prima che cominci, ma dopo il titolo, che si trova nella pagina precedente. Questi disegni ritraggono il personaggio o i personaggi di cui andrà a narrare la storia, assieme ad uno sfondo.
Qui l'artista usa delle tinte accese e brillanti, intense, anche se cromaticamente limitate. Per il disegno della storia di Cecco e Rosina utilizza principalmente colori primari (quindi il rosso, il blu, e il giallo), oltre all'azzurro e al rosa; per la storia di Guerino di Meschino usa il grigio, il verde e l'arancione; per la storia del paggio saggio sceglie l'azzurro, il rosa, il verde, il viola e un giallo chiaro; per la vicenda di Pierrot si ritorna ai colori primari come il blu, il giallo e il rosso, maggiormente associati però al nero e al bianco.
La seconda tipologia di disegni è in bianco e nero e sono quelli che accompagnano i testi, per cui sono di dimensioni più piccole e solitamente rappresentano il personaggio della vicenda intento a compiere qualche azione descritta nei testi, come ad esempio: Cecco che si reca armato in guerra, il guerriero di Meschino che viene azzannato da un coccodrillo, Eustachio che suona la tromba, ...
Alcuni disegni ritraggono invece i protagonisti un po' più da distante e fanno vedere ai lettori anche parte del paesaggio e dell'ambiente in cui si svolge la vicenda.
Le illustrazioni di Tofano sono abbastanza particolari, con figure dall'aspetto non eccessivamente realistico, ma piuttosto simpatico, tracciate con poche linee nette e ben definite, dalle forme tendenzialmente tondeggianti e curve, anche se comunque ogni personaggio o oggetto disegnato risulta curato e abbastanza ricco di dettagli.
Essendo il libro originalmente uscito nel 1920 segnalo che, nella poesia sul serpente a sonagli, vi è un'illustrazione in cui alcuni africani sono ritratti secondo lo stile della "blackface", la quale consisteva nel rappresentare gli africani con: la testa rasata, la pelle molto scura, le labbra molto grandi, sporgenti e rosse, un naso grosso, occhi grandi, bianchi e sgranati.
Avevo già trovato una rappresentazione simile in "Il collegio la delizia" di Antonio Rubino e c'è da dire che, quando il libro venne pubblicato tale rappresentazione non era ancora stata considerata offensiva all'epoca, per poi diventarlo successivamente. Oggi infatti è considerata una rappresentazione offensiva degli africani, poiché stereotipata e fonte di stereotipi razziali.
 



 

    
Sopra:Alcune delle illustrazioni realizzate da Sergio Tofano, alcune (in alto) in bianco e nero insieme ai testi, ed altre (più in basso) alcune a colori che si trovano all'inizio di ogni storia.
 
 "Storie di Cantastorie" di Sergio Tofano è veramente una bella raccolta di storie in rima, tutte estremamente orecchiabili e piacevolissime da ascoltare, nonostante il linguaggio attualmente un po' datato, ma anzi credo che questo aumenti il fascino e la simpatia di queste storie. Vi troviamo infatti termini come: "Senonchè", "sponsali", "tura", "gingillo", "imperocchè", "torme", "rie tribù", "fricandò", "che ripulse", "abbacchi", "abbaccinati", "favella", "disconcerta", "pulzella", "frastuon", "adopra", "crocida", "crocchi"... viene ancora utilizzata anche la parola "negro".
Le storie narrate sono tutte anche piuttosto lunghette, ma sono molto simpatiche da ascoltare e strapperanno a tutti sicuramente un sorriso. Narrano vicende buffe e improbabili: come quella del soldato Cecco che, essendo stato trapassato all'orecchio d aun proiettile da parte a parte gli ordini gli entrano da un orecchio e gli escono dall'altra; oppure quella del cavaliere di Meschino che ha corso il globo, ha raggiunto, il fondo degli oceani, è stato azzannato da un coccodrillo, rapito dai cannibali...; il giovane esploratore Pippo che vorrebbe fare l'esploratore, ma a pensarci bene ogni impresa è sempre troppo pericolosa per essere intrapresa; Barbablù che per riuscire a trovare moglie deve tingersi la barba, ecc... 
L'unica cosa che segnalo è che la storia "Le pene del giovane esploratore che non sa che cosa esplorare", che parla appunto del giovane esploratore Pippo Potamo che vorrebbe esplorare vari continenti, contiene alcuni stereotipi che oggi verrebbero consierati probabilmente un po' razzisti, mentre ricordiamo che le storie originali furono scritti ormai più di cent'anni fa. Dei Pellerossa dice ad esempio che "... han l'abitudine / piuttosto impertinente / di scotennar la gente / che possono agguantar."; oppure dell'Cina dice: "la patria dei Cinesi, / simpatici, cortesi... / ma gialli di color: / e s'hanno a pranzo un ospite / gli danno da mangiar / frittura di zanzare / e cimici in salmì."; dell'Oceania invece afferma che "Ma in moda fra quei popoli / è l'antropofagia: / pensate che allegria / finire in fricandò!"
Tenendo ciò presente le storie rimangono comunque molto simpatiche e davvero piacevoli d ascoltare, a partire già dai 4 anni, se i bambini riescono a seguire delle storielle abbastzna lunghe, ma che rimangono molto apprezzabili anche dai più grandi e secondo me pure dagli adulti.
 
Questo volume è stato pubblicato nel 1991 dalla Adelphi Edizioni, ha una copertina flessibile, ha 113 pagine, misura 22 cm d'altezza e 13,8 cm di lunghezza e costava 25.000 lire o, attualmente 20 euro.

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