lunedì 27 maggio 2019

Alice a traverse le miroir di Carrol e Lostfish

"Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie" e il suo seguito, "Oltre lo specchio e quel che Alice vi trovò" di Lewis Carrol sono un classico della letteratura e ne esistono quindi ormai moltissime edizioni illustrate. Quella che vi presenterò oggi,  "Alice a traverse le miroir", è un'edizione francese illustrata da un'artista di nome Lostfish ed è stata pubblicata dalla casa editrice Soleil Production nella collana Metamorphose (a cui ho dedicato vari speciali in cui ho parlato brevemente dei volumi da essa pubblicati).

Sopra: La copertina de "Alice a traverse le miroir" riprende i colori che vedremo maggiormente anche nelle illustrazioni interne (il bianco, il rosso e il nero). Molto interessante anche il fatto che la protagonista (Alice) sia stata rappresentata proprio nel momento in cui sta attraversando lo specchio, dando un po' l'impressione che ella voglia uscire dalla copertina.

I testi di questa edizioni sono quelli integrali dell'opera di Lewis Carrol del 1871 "Throught the looking glass, and what Alice found there". Questo seguito del primo romanzo di Carrol ha come tema principale quello degli scacchi (mentre il primo trattava il tema delle carte da gioco) e ha inizio quando Alice, mentre sonnecchia sulla poltrona del salotto, inizia a chiedersi cosa ci sia dall'altra parte dello specchio, finendo poi con l'attraversarlo. Da qui iniziano le sue avventure nel mondo oltre lo specchio, un mondo pieno di personaggi straordinari e bizzarri (tra cui quelli di una scacchiera e i protagonisti delle sue filastrocche preferite).

Sopra: Questa illustrazione mostra Alice mentre attraversa lo specchio, giungendo nel mondo oltre lo specchio appunto, nel quale conoscerà dei personaggi tanto particolari quanto indimenticabili.

Ciò che rende particolare e così preziosa questa edizione sono però le illustrazioni di Lostfish, un'artista francese nata nel 1983, la quale ha uno stile molto particolare e originale che si ispira ai dipinti fiamminghi e all'arte del XIX secolo.
La prima cosa che si nota nelle sue illustrazioni è il modo in cui sono disegnati i personaggi umani, i quali presentano una testa grande con una fronte molto ampia, con le sopracciglia posizionate piuttosto in alto (a circa metà della fronte) e abbastanza distanti dagli occhi. Un'altra particolarità di queste figure umane è che hanno gli occhi, le guance, il naso, i gomiti e le punte delle dita colorati di rosso. Colore che tra l'altro risalta moltissimo sull'incarnato estremamente pallido di queste figure.




Sopra: I personaggi umani disegnati dalla Lostfish presentano una testa grande con una fronte molto ampia, sopracciglia posizionate piuttosto in alto a circa metà della fronte e abbastanza distanti dagli occhi. Un'altra particolarità di queste figure umane è che hanno gli occhi, le guance, il naso, i gomiti e le punte delle dita colorati di rosso, come potete vedere anche dalle immagini qui sopra.

Il bianco è d'altronde uno dei colori che compare maggiormente nelle illustrazioni, esso è infatti presente, oltre che sulla pelle di vari personaggi (la quale risulta di un rosa pallidissimo tendente al bianco), anche sui vestiti e negli sfondi.
L'altro colore molto che troviamo facilmente nelle immagini è il rosso, il quale risulta spesso molto acceso e intenso.
Non mancano anche colori più scuri, come il nero dei capelli di Alice e del Cappellaio Matto. Nella maggior parte dei casi, comunque, nelle immagini prevalgono le tinte chiare (in particolare il bianco sporco), alle quali l'artista aggiunge elementi di un rosso intenso (come gli abiti della Regina Rossa, o di altri personaggi degli scacchi). Gli elementi colorati di nero sono solitamente in netta minoranza rispetto agli altri colori, anche se può capitare di trovare qualche immagine dai toni scuri e cupi.

  
Sopra: Tra i colori che l'artista utilizza maggiormente nelle sue illustrazioni vi sono il bianco (e il rosa pallido), il rosso e il nero. Il bianco compare spesso solitamente negli sfondi, sui vestiti o nei capelli dei personaggi; il rosso viene utilizzato negli abiti, in alcuni accessori o elementi di dettaglio e attorno agli occhi e altre parti del corpo; il nero lo troviamo soprattutto nei capelli dei personaggi e in alcuni elementi del vestiario.

Le illustrazioni della Lostfish risultano comunque belle, curate e ricche di dettagli. Con personaggi femminili sensuali, atmosfere oniriche e surreali, scene dolci e inquietanti allo stesso tempo. I vari personaggi, dall'aspetto delicato e quasi diafano, risultano infatti allo stesso tempo di bell'aspetto (talvolta persino sensuali) ma anche un po' strani e inquietanti, e questo vale sia per gli umani, sia per gli animali e anche per gli ibridi (o comunque quei personaggi in parte umani e in parte animali).

 
Sopra: Le illustrazioni della Lostfish risultano comunque belle, curate e ricche di dettagli, anche se i vari personaggi, dall'aspetto delicato e quasi diafano, e le atmosfere, per quanto fiabesche e incantevoli, risultano spesso anche un po' strane e inquietanti.

Questa edizione di "Alice a traverse le miroir" illustrata dalla Lostfish è veramente un bel volume, molto curato nella grafica sia interiormente che esteriormente. Lo stile della Lostfish risulta molto adatto, in quanto ha saputo catturare la dimensione onirica, fiabesca e incantata che caratterizza un tipo di raccolto come questo. Al contempo l'artista è riuscita però a cogliere anche quel lato più adulto e oscuro che si cela nel racconto, creando delle illustrazioni tanto affascinanti quanto disturbanti.

Quest'opera è stata pubblicata  nel 2011 dalla Collection Metamorphose, ha 208 pagine, la copertina rigida, misura 28,2 cm d'altezza e 20,2 cm di lunghezza e costa 29,95 euro.

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