Sopra: La copertina de "Le fiabe di Hans Christian Andersen" è rigida e ricoperta di stoffa blu, su cui risaltano le lettere dorate del titolo. L'immagine sopra, ad acquerello e inchiostro, è di Tom Seidmann-Freud (1892-1930), pseudonimo di Martha Freud, famosa per il suo stile semplice e moderno. Le sue illustrazioni posseggonono l'apparente ingenuità dei bambini senza essere infantili, esse appaiono surreali e studiate allo stesso tempo.
Quest'opera si apre con un'introduzione sull'autore delle fiabe, spiegando al lettore la vita e le esperienze di Andersen, esperienze che hanno naturalmente influenzato i suoi scritti. Scopriamo così che entrò in contatto con i racconti popolari, tra cui appunto le fiabe, ascoltando le anziane donne che tessevano nella stanza della filatura. A differenza di altri scrittori di fiabe (come i Grimm) egli fu il primo proveniente dai ceti più bassi: la madre era infatti una lavandaia, mentre il padre era un calzolaio che però amava molto leggere e possedeva molti libri, fu quest'ultimo a trasmettere al figlio l'amore per la lettura.
Andersen, tuttavia, desiderava raggiungere il successo, cercò riconoscimenti per tutta la vita, oscillando tra una grande sicurezza di sé e sentimenti di inadeguatezza, inferiorità, vulnerabilità e solitudine. Certo, la sua ascesa sociale lo aveva reso più forte, e lo scrittore dava molta importanza alle avversità che aveva patito, cosa che probabilmente sentiva accomunarlo ai personaggi delle fiabe, i quali, proprio grazie a prove e avversità, riescono a riscattarsi socialmente. Temi come questi traspaiono ad esempio nelle fiabe di Andersen come "Il brutto anatroccolo"o "La principessa sul pisello".
L'introduzione di questo libro è molto interessante proprio perché, facendoci conoscere la biografia dell'autore, rende il lettore maggiormente consapevole dei contenuti, dei temi, dei messaggi delle fiabe di Andersen. Ad esempio il racconto "L'usignolo" è ispirato alla cantante svedese Jenny Lind (soprannominata appunto "l'Usignolo Svedese"), per la quale Andersen provò a lungo un amore non corrisposto.
Jack Zipes scrive: "Le sue fiabe narrano la vita che non ha vissuto, e dicono ciò che avrebbe voluto dire pubblicamente senza mai osare farlo". Secondo Zipes il successo di scrittore di Andersen era dovuto proprio alla sua incapacità di soddisfare i propri desideri e i propri sogni nella realtà, per cui, ciò che non riuscì a realizzare per se stesso, lo creò per milioni di lettori.
Dopo l'introduzione si susseguono una dietro l'altra ventitré fiabe: "La principessa sul pisello", "L'usignolo", "Il guardiano di porci", "Quel che fa il babbo è sempre ben fatto", "Il gallo del tetto e il gallo del pollaio", "La sirenetta" "I vestiti nuovi dell'imperatore", "L'ago", "La diligenza da dodici posti","L'intrepido soldatino di stagno", "La regina della neve", "La pulce e il professore", "Pollicina", "I fidanzati", "Il folletto serralocchi", "Cinque in un baccello", "Il brutto anatroccolo", "I fiori della piccola Ida", "La pastorella e lo spazzacamino", "Il baule volante", "La piccola fiammiferaia", "L'acciarino" e "Penna e calamaio".
Come si può intendere dai titoli delle varie fiabe, in questo volume sono state riportate quelle più e meno famose, dando così l'opportunità al lettore di rileggere quelle più conosciute e amate e di scoprirne anche altre maggiormente sconosciute.
Prima di ogni fiaba c'è anche una breve introduzione alla stessa, accompagnata da una silhouette bianca su sfondo dorato. Le ultime pagine del libro sono dedicate alle bibliografie degli artisti, che sono interessanti e ricche di informazioni, specificando anche da quali opere sono state tratte le immagini riprodotte in questa raccolta.
Sopra: Ogni fiaba è preceduta da un'immagine realizzata con la tecnica della silhuette e da una breve introduzione alla fiaba stessa, sopra uno sfondo dorato. L'immagine sulla pagina a sinistra è stata realizzata da Johanna Beckmann, artista e poetessa tedesca nata nel 1868 e morta nel 1941.
Come ho accennato all'inizio, quest'opera contiene, per ogni fiaba, una selezione di illustrazioni eseguite dal 1840 al 1990 da 24 famosi artisti, e artiste, di diverse nazionalità, tra cui: Kay Nielsen (l'artista che disegnò l'episodio di "Una notte sul monte calvo" per "Fantasia " della Disney), Arthur Rackham, Tom Sedmann-Freud (pseudonimo di Martha Freud, la nipote di Sigmund Freud), Lotte Reiniger, Maurice Sendak, Gustaf Tenggren, Harry Clarke, Johanna Beckmann e molti altri.
Naturalmente essendo artisti diversi le illustrazioni risultano tutte molto differenti tra loro, dando così al lettore l'opportunità di scoprire e apprezzare una gran varietà di tecniche e stili. Si distinguono in particolare i disegni realizzati con la tecnica delle silhouette, che come ho già detto sono presenti prima dell'inizio di ogni fiaba, arricchendone la presentazione e intervallandole.
Sopra: Due illustrazioni realizzate da Kay Nielsen, artista danese nato nel 1886 e morto nel 1957. Quella a sinistra è tratta da "Il folletto serralocchi", mentre quella a destra dal racconto de "L'intrepido soldatino di stagno". Le sue opere, che fondono paesaggi fantastici e personaggi misteriosi, sono realizzate a penna, inchiostro e acquerello e si contraddistinguono per uno stile decorativo e per una grande bellezza.
Sopra: Quest'immagine, tratta dalla fiaba de "La piccola fiammiferaia", è stata realizzata dall'illustratore inglese Arthur Rackham (1867-1939). Costui, che utilizza un linguaggio pittorico dettagliato ed evocativo, non ha mai rinunciato, nelle sue illustrazioni, agli angoli oscuri delle foreste delle fiabe né all'oscura bellezza dei paesaggi magici, perciò le sue opere sono sempre pervase da un'atmosfera onirica e magica.
Sopra: Queste silhouette con dettagli a colori, tratte dalla fiaba "L'usignolo", sono opera di Georgy Ivanovich Narbut, artista e grafico ucraino nato nel 1886 e morto nel 1920. Quest'artista pubblicò, in soli tre anni, quasi una settantina di libri, tali volumi sono considerati esempi della migliore letteratura russa per l'infanzia dei primi decenni del '900.
Sopra: Quest'immagine tratta dalla fiaba de "Il guardiano di porci" è stata realizzata dallo svedese Einar Nermann (1888-1983). Le sue illustrazioni si caratterizzano per le ampie superfici curve e per i disegni dai tratti rotondeggianti, in cui si fondono elementi scuri ad altri dai colori più delicati. Le linee curve dei disegni di Nermann creano un'atmosfera che venne definita "scanzonata" e le sue illustrazioni furono definite "assolutamente originali".
Sopra: Questa illustrazione tratta da "La regina della neve" è stata realizzata da Katharine Beverley e Elizabeth Ellender. Il fatto che in queste immagini, e anche tutte le altre create da queste artiste per questa fiaba di Andersen, siano stati usati solo tre colori (bianco, nero e rosso), è frutto di una scelta, oltre che delle artiste, anche di tipografi ed editori per produrre opere belle a prezzi contenuti.
Sopra: Quest'immagine, dai colori vivaci e ricca di dettagli, di "Pollicina" è opera dell'artista inglese Eleanor Vere Boyle (1825-1916), il cui suo stile classico e idealizzato ben si intonava a quello preraffaellita.
Sopra: Quest'immagine, dai colori vivaci e ricca di dettagli, di "Pollicina" è opera dell'artista inglese Eleanor Vere Boyle (1825-1916), il cui suo stile classico e idealizzato ben si intonava a quello preraffaellita.
Sopra: Queste tavole, tratte da: "La Sirenetta", sono opera del pittore e illustratore ceco Josef Palecek (nato nel 1932) che ha vinto numerosi premi in patria e all'estero. Sono immagini poetiche, delicate, ma caratterizzate dai colori forti tipici dell'arte popolare slava.
Sopra: Questa tavola, tratta dalla fiaba de "L'acciarino" è stata realizzata da Heinrich Strub, un grafico e pittore svizzero. I suoi lavori sono caratterizzati da un linguaggio spiritoso, arguto, a volte irriverente e dai tratti molto moderni.
I testi sono quelli scritti da Andersen, riportati in versione integrale: fiabe ben strutturate e intense, tristi o divertenti, ma ricche di phatos, create per toccare la sensibilità dei bambini. Queste erano ricche di sentimenti e poesia, ma erano anche molto moderne per i temi e lo stile che affondavano le loro radici nella vita quotidiana contemporanea. Ricordo, infatti, che Andersen è considerato uno dei pochi autori delle cosiddette "fiabe d'autore", cioè fiabe che nascono dall'inventiva di uno scrittore e che, seppur ispirandosi a quelle popolari, sono espresse con un linguaggio diverso e presentano motivi nuovi. Le sue sono infatti del tutto originali, ad esempio in esse non sono quasi più presenti gli elementi della fiaba classica (fate, streghe, principesse ecc..) e anche la lotta tra il bene e il male (che caratterizza le fiabe classiche) viene rivisitata. Lo scrittore include inoltre, nei propri racconti, elementi d'ispirazione favolistica (animali e oggetti parlanti che rappresentano la natura umana).
Noel Daniel ha inoltre curato la selezione delle illustrazioni presenti nel volume, in modo da fornire una panoramica dei migliori illustratori delle fiabe di Andersen, accostando artisti celebri ad altri meno conosciuti, anche se, come lei stessa spiega in una nota a fine libro, ha dovuto escluderne comunque alcuni degni di nota (come Edmund Dulac, W. Heath Robinson) per dar spazio a nuove scoperte difficili altrimenti da vedere.
Per ogni artista è inoltre presente, come ho già detto, una bibliografia breve (ma neanche troppo), ma dettagliata, inoltre per ogni immagine vengono riportati i nomi delle opere originali da cui sono state tratte, con l'anno di edizione e la casa editrice.
Viene addirittura spiegato che si è deciso di decorare la copertina, il frontespizio, i risguardi e il capilettera di ogni fiaba con viticci di pisello in omaggio alla capacità di Andersen di "trovare la bellezza e dare valore anche alle cose più semplici", il pisello è inoltre uno dei temi ricorrenti nelle sue fiabe ("La principessa sul pisello", "Cinque in un bacello"). Come potete vedere nulla è stato scelto per caso.
"Le fiabe di Hans Christian Handersen" è stato pubblicato originariamente in inglese nel 2013 col titolo "The fairy tales of Hans Christian Handersen" dalla Taschen, ed è poi stato edito in italiano, sempre nel 2013, dalla medesima casa editrice. L'opera ha 320 pagine e misura 26,3 cm d'altezza e 21 cm di lunghezza. L'edizione italiana costa 29,99 euro.
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