giovedì 20 febbraio 2025

SPECIALE: libri non illustrati (FANTASY)

In questo speciale, in cui vi parlo di libri non illustrati (mentre il mio blog è specializzato in libri con illustrazioni), vi parlerò di due fantasy abbastanza conosciuti: "Il signore degli enigmidi Patricia A. McKillip e "Redwall" di Brian Jacques.
Il primo è un volume, originariamente pubblicato a fine anni Ottanta in italiano, edito recentemente dalla Mondadori nella collana Oscar Draghi e che comprende tutta la trilogia che vede per protagonista Morgon, principe di Hed, il quale è nato con tre misteriose stelle sulla fronte.
"Redwall" invece è il primo libro di una saga, inizialmente scritta per i bambini della Royal Wavertree School per non-vedenti, che comprende in lingua inglese 22 titoli, di cui in italiano ne sono stati tradotti una dozzina. Anche il volume di cui vi parlerò oggi è una nuova edizione recente (2025), ripubblicata dalla Mondadori, la quale aveva edito il medesimo libro nel 1993.

 
"IL SIGNORE DEGLI ENIGMI: LA TRILOGIA" di Patricia A. McKillip con 636 pagine, edito oiginariamente in italiano nel 1986 dalla Editrice Nord, nel 2023 dalla Mondadori Editore (costo di 28,00 euro. "The Riddle-master of Hed", 1975).
Una trilogia chiamata anche "Ciclo degli Arpisti" e composta da tre volumi: "Il maestro degli enigmi di Hed" (1986), "Erede del mare e del fuoco" (1991), "Arpista nel vento" (1995). 
L'isola di Hed è una terra senza storia, inabitabile, senza poesia e del tutto priva d'interesse, abitata unicamente da contadini, troppo piccola perché interessi qualche sovrano nelle sue guerre di conquista, senza miniere di metallo, senza luoghi di potere, era conosciuta nel reame del Supremo solo per la qualità della sua birra. Apprezzata dai suoi abitanti soprattutto per la pace che vi regnava da secoli è governata da principi contadini che hanno come unico interesse coltivare la terra. L'unico avvenimento degno di nota, accaduto nell'isola, è stato la nascita di un bambino con tre stelle sulla fronte, Morgon principe di Hed. Crescendo Morgon mostradi possedere una curiosità ed un desiderio di sapere non comune per la sua gente. Così per scoprire il significato delle tre stelle decide di studiare nella scuola degli enigmi di Caithnard, nel continente. Una tragedia inaspettata, la morte dei suoi genitori, riporta Morgon a Hed ancora ignorante sul significato delle stelle nonostante gli anni passati a studiare e cercare. A quel punto, spinto dal dolore per la perdita improvvisa e per dare un significato alla sua vita, decide di affrontare la mortale gara di enigmi con Peven, il fantasma ossessionato di un antico Re. Morgon riesce quasi allo stremo a vincere la gara e tornare a Hed con la corona del Re come premio. Da quel momento il piccolo ingranaggio da lui smosso metterà in moto una serie di avvenimenti che lo spingeranno di nuovo fuori della sua isola in una gara di enigmi ancora più mortale che potrebbe decidere del destino del mondo intero. Incalzato da forze sconosciute e nemici senza nome, costretto a muoversi di continuo, sul suo cammino troverà un'arpa antica, su cui sono incise tre stelle, che solo lui è in grado di suonare ed un altro oggetto ancora più impensabile con sopra inciso il suo nome. Con Hed preclusa alle sue spalle ed un destino oscuro dinnanzi a sé riuscirà Morgon a risolvere l'enigma più antico della terra? 
Morgon, principe di Hed è il classico personaggio "prescelto" dei libri fantasy: pur essendo il sovrano di un'isola piccola i cui abitanti vivono solo grazie all'agricoltura e all'allevamento è nato con tre stelle sulla fronte, le stesse tre stelle che sono incise anche sull'arpa di Deth, l'arpista del Supremo, che verrà ceduta a Hed per un certo periodo.
Il Supremo è una specie di misteriosa entità (quasi una divinità) che governa sulle terre di questo reame in cui è ambientata la storia, avrebbe il compito di mantenere l'ordine e l'equilibrio nel Regno, ma sono molti anni che non si fa più sentire e la gente ormai dubita che egli sia ancora vivo. Morgon comunque decide di recarsi proprio da quest'ultimo per chiedergli il significato delle stelle che porta sulla fronte, le quali sembrano legate a un destino ben preciso, che lo vedrà doversi porre come una sorta di salvatore del Regno. Morgon è quindi il classico "prescelto", il ragazzo che senza particolari motivi è stato scelto dal destino per compiere una importantissima, pericolosa e, sembra, alquanto misteriosa missione. Nel primo volume vedremo spesso Morgon scontrarsi con questo fatto: accettare il suo destino, che per tutto il primo libro lui invece continua a negare, rallentando di molto la storia, in un continuo tira e molla dove per ogni due passi avanti il protagonista ne fa uno indietro perchè ogni tot capitoli (tipo o tre) deve farsi prendere dai dubbi esistenziali e cambiare idea sul fatto di voler continuare la missione, soprattutto quando capisce che ci sono delle creature (capaci di assumere le sembianze di persone decedute in passato) che gli stanno dando la caccia e sembrano volerlo eliminare.
Il secondo volume è interessante perchè non ha come protagonista Morgon, che noi lettori abbiamo conosciuto nel primo libro, ma Raederle, cioè l'interesse amoroso di Morgon, che veniva citata spesso da lui nel primo libro, e che è a quanto pare è la seconda donna più bella de Regno, nonchè principessa di An, un regno piuttosto grande e ricco. Infatti il protagonista, tra i vari dubbi che si faceva venire, c'era anche quello di pensare a chiedere la mano della principessa, se lui fosse degno di lei, che è una ragazza così bella e nobile, figlia di un potente sovrano, mentre lui è solo un principe condatino di una piccola isola senza valore...
Il primo romanzo infatti si concludeva con Morgon che arrivava dal Supremo, mentre il secondo comincia dichiarando la scomparsa del principe di Hed, il quale sono mesi che non si vede più in giro e che non si hanno notizie di lui: nessuno quindi sa cosa gli sia successo e Raederle, preoccupata, decide di lasciare il suo regno e di mettersi a cercarlo. Ovviamente l'impresa non sarà semplice e la ragazza dovrà affrontare varie peripezia prima di ritrovarlo, ad esmepio conoscerà anche lei le creature che inseguivano Morgon nel precedente volume, e capisce che forse hanno qualcosa a che fare anche lei, che tra loro c'è una specie di legame. Assieme a lei, nel suo viaggio alla ricerca di Morgon, si unirà anche Lyra, comandante delle guardie, nonchè la figlia, della Morgol, una donna dotata di grandi poteri magici che risiede a Corona, una città circondata da sette mura circolari nonchè la capitale del regno di Herum.  
Nel terzo è ultimo romanzo vediamo Raederle e Morgon proseguire il viaggio assieme per sconfiggere queste creature mutaforma che minacciano il Regno e i suoi abitanti. Inizialmente il lettore penserà che sarà carino vedere questi due finalmente assieme, invece fin dall'inizio ci rendiamo conto che questi due non stanno un granchè bene insieme, in quanto passano il tempo principalmente a bisticciare, con Raederle che convince Mrgon a portarla con lui e poi lei che si rifiuta di fare quello che lui le chiede (cambiare forma, non viaggiare da sola a cavallo su una strada di mercanti, ecc...), per poi, alla fine, dover accettare di farlo: "Lui si passò una mano fra i capelli. <<Qualche volta sei così irragionevole che riesco a paragonarti solo a me stesso. Insegnami questi novananove insulti. Così avrò qualcosa a cui pensare mentre mangio polvere, da qui fino a Lungdol.>>
Lei tacque un poco, col volto nascosto nell'ombra dell'ampio cappello. <<Mi spiace>> disse poi. <<Quel mercante mi ha spaventata. Avrebbe potuto ferirti. So che per te rappresento un pericolo in più, ma fino ad ora non me n'ero resa davvero conto. Però Morgon, io non posso... non posso...><<Va bene. Fuggi pure dalla tua ombra. Forse avrai più successo di quanto ne ho avuto io.>> La vide distogliere lo sguardo."
Questo sarà il libro in cui si svolge lo scontro finale tra le forse del Male e gli abitanti di questo Regno del Supremo, con Morgon a capo dell'esercito, composto anche da molti maghi, che sono ricomparsi dopo essere spariti per secoli. Ci sarà anche un confronto/scontro con Dehl, l'arpista del Supremo che a quanto pare aveva tradito Morgon in precedenza, lasciandolo nelle mani del nemico, con cui ha avuto uno scontro durato mesi (per questo nessuno sapeva più nulla di lui).
La parte dell'attesa del confronto con Dehl e dello scontro con i mutaforma è interessante e coinvolgente, ma in generale la saga è molto lenta nel procedere, con Morgon che si fa venire (soprattutto nel primo romanzo) mille dubbi, e i personaggi che si perdono in mille riflessioni filosofiche ed esistenziali (che si possono chiamare anche "pippe mentali"). I personaggi sono anche ben caratterizzati, ma è difficile riuscire ad immedesimarvisi, anche se il lettore potrà essere interessato a ciò che accadrà loro. Il problema è che sono tanti e hanno tutti nomi particolari, inoltre l'autrice te li sbatte tutti in faccia senza prima presentarli in qualche modo, quindi, soprattutto all'inizio, per il lettore non è facile starci dietro (alla fine del libro c'è una lista dei nomi di terre e personaggi, ma la descrizione fornita per ciascuno è veramente misera e non è che aiuti così tanto). Questo per dire è l'incipit del libro: "Morgon di Hed conobbe l'arpista del Supremo in un giorno d'autunno, quando le navi mercantili attraccarono a Tol per lo stagionale scambio di prodotti. Fu un ragazzino ad avvistare i vascelli panciuti, schioccanti dele a strisce rosse, azzurre e verdi, che in lontananzia si facevano strada fra gli snelli scafi dei battelli da pesca, ed a correre su per la costa da Tol fino a Akren, la dimora di Morgon, Principe di Hed." Questo invece è un dialogo che troviamo sempre nel primo capitolo, dopo poche pagine dall'incipit: "Questa primavera il Supremo mi ha ordinato di venire a Hed, e di esprimervi le sue condoglianze per la morte di Athol e di Spring. Ma sono rimasto bloccato a Isig dal ritardo del disgelo. A Ymris ho ritardato a causa dell'assedio di Caerweddin. E mentre m stavo imbarcando a Caithnard mi è stato chiesto, con un messaggio urgente di Mathom di An, di recarmi ad Anuin. Mi spiace d'essere arrivato con tanto ritardo."
Una cosa che mi ha disturbato poi di questa storia è il fatto che, nel mondo descritto dall'autrice, possono coesiste persone vecchie anche di diverse centinaia di anni e non so.. a me questa cosa ha creato abbastanza confusione mentale, perchè comunque credo che per noi, persone che possiamo vivere al massimo un centinaio d'anni, è difficile concepire esistenze di persone che si aggirano tra noi e che vivono nel mondo da centinaia se non migliaia di anni, assistendo di persona a eventi accaduti migliai di anni addietro. C'è da dire che comunque anche il world building è abbastanza nebuloso, in quanto l'autrice non spiega nulla all'inizio, per cui il lettore entra dentro nella storia e deve essere lui a decifrare quello che l'autrice scrive e cercare di comprendere come funziona il sistema magico e questa terra che la McKillip si è inventata, questa terra composta da vari regni di diversa grandezza, da qualche isola (tipo quella dove vive e regna Morgon), ognuno governato da diversi sovrani (i quali sembrano essere legati alle proprie terre, nel senso che tipo le percepiscono) e che dovrebbero sottostare in quache modo a questo Supremo... 
Ecco, diaciamo che ci vorrà un po' al lettore per riuscire a entrare e a immedesimarsi in questo mondo fantasy, che per certi aspetti è molto classico (protagonista prescelto che inizialmente non vuole accettare il suo destino, gente con potere magici, la capacità di cabiare forma, ...), mentre ha altri aspetti più "filosofici" (gli stessi enigmi in realtà sono delle riflessioni filosofiche più che dei veri e propri indovinelli) e spirituali che lo rendono anche interessante, però non di facile o immediata comprensione.
Inoltre in generale il ritmo dei romanzi è piuttosto lento, ad esempio ci sono capitoli in cui ci sono pochissimi dialoghi e un sacco di descrizioni di cosa i personaggi fanno, di cosa pensano, di cosa vedono, dei paesaggi, ecc...
In generale comunque la storia posso dire che mi è anche piaciuta, alcune cose sono molto interessanti e alla fine il lettore è anche interessato a sapere come finiscono le sorti dei personaggi principali. Mi è piaciuto e ho trovato intrigante ad esempio come finisce il primo libro e il fatto che nel secondo non si sappia cosa sia successo al protagonista, per cui il lettore inizierà a seguire le vicende non più di Morgon ma di Raederle. Mi è piaciuto molto anche il rapporto che si instaura tra Morgon e Dehl, l'arpista del Supremo, personaggio molto sfaccettato e di difficle classificazione, il quale sembra tenere molto a Morgon però poi sembra che lo abbia tradito, ma perchè lo ha fatto? E quali sono le sue reali intenzioni? E chi è lui veramente? A tale proposito ho apprezzato anche il finale della saga, in cui scopriamo finalmente chi è questo Supremo, il modo in cui si conclude. Diciamo che comunque non è una lettura leggera o veloce, alcune parti sono molto lente, a volte un po ingarbigliate (a causa secondo me del modo in cui l'autrice scrive il worldbuilding), spesso filosofeggianti, però se si riesce ad arrivare in fondo a tutte le 600 e passa pagine si avrà una certa soddisfazione.
 
   
Sopra: La copertina a sinistra è quella della nuova edizione completa edita nel 2023 dalla Mondadori, le altre due compertine sono quelle dell'edizione Nord invece.
 
"REDWALL" di Brian Jacques, con 432 pagine, edito originariamente nel 1993 e poi ripubblicato di recente nel 2025 sempre dalla Mondadori Editore (costo di 14,90 euro. Titolo originale: "Redwall", 1986). In questa nuova edizione ritradotta la traduttrice spiega aver ripristinato alcuni nomi originali in inglese, di aver modificato i nomi di alcuni ratti e altri animali che assediano l'abazzia, di aver tradotto in modo diverso l'anagramma contenuto nell'iscrizione di apertura e di aver adottato nuove soluzioni per il modo di parlare di talpe e passeri, in una traduzione "più aderente allo spirito e alla lettera di un classico senza età".
Ai confini del bosco di Mossflower sorge l'abbazia di Redwall, un'oasi di pace e armonia. Tra le sue mura il topo Matthias, un giovane novizio, sogna di emulare le gesta degli eroi del passato: "Matthias indicò la figura ritratta nell'arazzo. Era un topo dall'aspetto eroico, con un sorriso intrepido disegnato sul bel muso. Indossava un'armatura  di appoggiava con naturalezza a un'enorme spada, mentre dietro di lui si scorgevano volpi, , gatti selvatici e altre canaglie in fuga. Il giovane topo lo fissava ammirato.
<<Oh, padre>> sospirò. <<Se solo potessi assomigliare a Martin il Guerriero! E' il topo più coraggioso e ardito che sia mai vissuto!>>
L'abate si sedette lentamente nel fresco pavimento di pietra, appoggiando la schiena contro la parete.
<<Ascolta quello che ho da dirti, Matthias. Dal momento in cui bussasti al nostro portone, piccolo topo orfanello che veniva dal bosco e pregava di essere accolto, per me sei come un figlio, Vieni, siediti qui: cercherò di spiegarti com'è fatto il nostro ordine. [...]
Tutti i topi prestarono voto solenne di non far mai più del male a nessuna creatura vivente, a meno che fosse un nemico che tentava di danneggiare il nostro ordine con a violenza. Promisero di curare gli ammalati, prendersi cura dei feriti e dare aiuto ai disgraziati e ai poveri. Così è scritto, e così è stato da quel momento, per tute le generazioni di topi che si sono susseguite.
Ora siamo profondamente stimati e rispettati. ovunque andiamo, anche molto lontano da Moosflower, veniamo trattati con gentilezza da tutti, Neanche i predatori farebbero del male a un topo, maschio o femmina che sia, che indossi l'abito del nostro ordine, perchè sanno che lui o lei curano e danno aiuto. È una legge non scritta che permette ai topi di Redwall di andare dappertutto, passando in qualunque territorio uscendone incolumi. Noi dobbiamo sempre essere all'altezza di questa reputazione. È il nostro modo di vivere,la nostra vita.>>"
Quando il malvagio ratto Cluny e il suo esercito assediano l'Abbazia, il sogno deve però trasformarsi in realtà. Per salvare Redwall, Matthias dovrà guidare la resistenza e trovare la leggendaria spada di Martin il Guerriero, perduta da tempo. Sarà l'inizio di un'avventura indimenticabile, tra antichi enigmi, alleati inattesi e temibili avversari.
Matthias è il protagonista di questa vicenda, un giovane topolino novizio dell'abbazia di Redwall, il quale inizialmente è un po' imbranato e sognatore: il suo sogno infatti è quello di poter seguire le orme del topo guerriero Martin, fondatore dell'ordine di topi che vive a Redwall. Inizialmente sembrerebbe che questo desiderio sia destinato a rimanere solo un sogno, invece il destino ha altri piani in mente per il giovane topolino. Quando nei pressi di Redwall arriva il grosso e malvagio ratto Cluney Matthias avrà l'opportunità di mettersi alla prova e dimostrare le proprie doti di guerriero e condottiero. Così quello che fino a poco prima sembrava un topolino indifeso e un po' imbranato, che inciampa continuamente per colpa dei sandali troppo grandi, si trasforma anche piuttosto velocemente in un topo determinato e combattivo, doti che probabilmente Matthias già aveva dentro di sé, e che aspettavano solo il momento giusto per essere tirate fuori... e poi si capirà anche il perché, dato che lui è la reincarnazione di Martin.
Cluny il Flagello, l'antagonista, è il classico cattivo che è nato cattivo (anche se in realtà non sappiamo nulla della sua infanzia) e fa del male soprattutto pe ril gusto di farlo, e poi perchè ama il potere, comandare e ottenere vantaggi materiali (cibo, femmine, case...). E' un bravo e forte combattente, che si fa rispettare dai suoi sottoposti con la paura che infonde loro, in quanto se lo scontentano sanno che dovranno affrontare qualche terribile punizione. Cluny in fatti non tiene per nulla alla vita dei suoi sottoposti, i quali per lui sono tutti equamente sacrificabili, gli servono solo per fare numero tra i ranghi. Molto esplicita una scena in cui chiede a un suo soldato, chiamato Facciaditeschio, di dare un morso a un cavallo che sta trasportando i ratti su un carretto, così da farlo andare più veloce. Quando il soldato obietta temendo che il cavallo potrebbe morderlo Cluny inizia a frustarlo con la coda finché l'altro si convince a saltare in groppa al destriero, il quale parte al galoppo facendo cadere il ratto e schiacciandolo con la ruota del carretto, mentre Cluney se la ride: "Cluny brandì la coda potente come se fosse una frusta. Quando sferzò la schiena ossuta, la vittima urlò di dolore.
<<Ammutinamento! Insubordinazione!>> ruggì Cluny. <<Per tutti i denti dell'inferno, ti riduco a brandelli!>>
Facciaditeschio di affrettò a salire al posto di guida, gridando per il male. <<Basta! Non frustarmi, capo. Guarda, adesso faccio quel che mi hai detto.>> [...]
Facciaditeschio ebbe solo il tempo di lanciare un grido agonizzante prima di cadere. Le ruote ghierate del carro lo pestarono e lui rimase disteso, circondato dalla rossa nebbia della morte, mentre la vita lasciava il suo corpo fratturato. L'ultima cosa che vide prima che il buio lo avvolgesse fu il muso ghignante di Cluny il Flagello che ruggiva dalla parte posteriore del carro sobbalzante: <<Dì al diavolo che ti ha mandato Cluny, Facciaditeschio!>>
Erano ripartiti. Cluny si stava avvicinando."
Pur non essendo un personaggio molto sfaccettato Cluney è un nemico temibile, molto resistente, potente e agguerrito, oltre che furbo e privo di scrupoli, pronto a tutto pur di conquistare l'abbazia di Redwall, soprattutto quando capisce che, se venisse sconfitto, perderebbe la sua reputazione.
Come avrete capito i personaggi che popolano questo romanzo sono tutti animali, inizialmente avevo pensato che si trattasse di animali che coesistevano con gli umani (come in "La signora Frisbby e il segreto del Nimh" di O'Brien), invece nel mondo di Jacques questi ultimi non esistono, e sono gli animali stessi ad aver costruito edifici, armi e oggetti vari. Tranne che nei comportamenti e nell'intelligenza gli animali tuttavia non sembrano aver subito un eccessivo cambiamento fisico, conservando anche le loro grandezze originali (i topi sono quindi molto piccoli e stanno di solito in compagnia di altri animali non eccessivamente grandi come: tassi, lontre, furetti, talpe, conigli, lepri, scoiattoli ...).
A tale proposito sarebbe stato utile se all'interno della storia ci fossero state delle immagini, considerando che viene citato come illustratore un certo Ryan Ragnini, così da visualizzare bene i luoghi in cui le vicende si svolgono e la grandezza dei vari personaggi, peccato dunque che non ve ne siano.
Avevo poi letto che il volume contenesse diverse descrizioni poiché l'autore lo scrisse per essere letto in braille dai bambini non vedenti della Royal Wavertree School, tuttavia non ho trovato le descrizioni troppo lunghe o noiose, per cui esse non rallentano affatto la storia, che rimane piuttosto avventurosa e ricca di azione e di combattimenti. In compenso nella storia sono infatti presenti diverse scene di battaglia, feriti e anche diverse morti (in cui l'autore descrive il decesso di singoli personaggi, non solo morti generiche sul campo di battaglia), per cui alcune parti sono abbastanza violente. Per questo direi che l'opera è adatta a essere letta a partire dai 10/11 anni, in base alla sensibilità dei bambini nei confronti della morte e della violenza. Fortunatamente comunque nella storia non ci sono solo scene di battaglia e combattimenti, ma anche di strategia (perché la guerra non è sempre e solo questione di muscoli, ma anche di cervello, come sa bene anche Cluney) o di  ricerca, con tanto di risoluzione di indovinelli, per permettere al protagonista di trovare l'antica spada di Martin. Una buona parte della storia è infatti dedicata alla ricerca della spada che era appartenuta a Martin il guerriero, la quale prima era caduta tra le zampe dei passeri e poi nelle spire di un serpente velenoso... per cui Matthias avrà il suo bel daffare per riuscire a recuperarla.
Lo stile di scrittura è piuttosto corale, in quanto l'autore si sofferma nel descrivere le vicende di vari personaggi. Per cui il lettore sarà a conoscenza non solo di ciò che accade al protagonista, ma più o meno di tutti gli animali che gravitano attorno all'abazzia di Redwall, compreso lo stesso Cluney e i suoi sottoposti. In ogni capitolo infatti l'autore può parlarci delle vicende di diversi personaggi, lasciando una questione in sospeso per poi riprenderla nel capitolo dopo, il che permette ai lettori di essere sempre aggiornati riguardo a quanto accade nel bosco, oltre ad avere anche un pluralità di punti di vista e di pensieri differenti.
Una stori intensa e coinvolgente, in cui non mancano combattimenti all'ultimo sangue e uccisioni, in cui il lettore si ritroverà ad appassionarsi alle sorti di molteplici personaggi, visto che l'autore ci permette di seguire le vicende di diversi animali e non solo del protagonista.
 
   
Sopra: La copertina a sinistra è quella dell'edizione più recente del 2025, mentre le altre due copertine sono quelle delle edizioni degli anni Novanta (di due differenti collane).
 
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