Costui è Benjamin Lacombe, nato nel 1982, che si contraddistingue con uno stile post-surrealista innovativo, curato, coinvolgente, elegante e quasi irreale. Egli riesce ad immergerci, attraverso le sue opere, in mondi surreali, misteriosi, magici e anche oscuri.
In questo post tratterò uno dei suoi libri: "Biancaneve", in seguito affronterò anche altre sue opere, ma per ora mi concentrerò su questa, in quanto il genere fiabesco è uno dei generi che più mi affascina e l'interpretazione artistica di Lacombe per questa fiaba merita un'attenzione particolare. Questo, inoltre, è il primo libro illustrato dall'artista pubblicato in Italia, nel 2010.
Sopra: La copertina di "Biancaneve" dei fratelli Grimm con le illustrazioni di Benjamin Lacombe.
Prima di parlarvi delle illustrazioni voglio soffermarmi un attimo sul testo, il quale a una prima lettura può sembrare essere estremamente fedele alla versione originale del 1857 scritta da Jacob e Wilhelm Grimm. Sebbene questa versione infatti non contenga grossi tentativi di riduzione o di integrazione, in realtà il testi sono stati molto modificati, soprattutto a livello sintattico e grammaticale.Mentre in alcune versioni, ad esempio, il racconto viene ridotto, probabilmente per timore che risulti troppo lungo (saltando ad esempio i due tentativi precedenti a quello con la mela che la matrigna compie prima di riuscire a uccidere Biancaneve), oppure subisce delle modifiche o delle censure (basta ricordare come la morte della matrigna, per mezzo di due scarpe di ferro arroventate, venga spesso modificata per timore che possa risultare troppo macabra e cruenta), questo testo a livello di contenuti si mantentiene molto simile a quello scritto dai Grimm, anche se analizzato in profondità è possibile rintracciare alcuni tentativi di integrazione e di modifica. Uno di questi riguarda ad esempio la reazione che Biancaneve ha dopo aver ascoltato la dichiarazione d'amore del principe:
Versione integrale del 1857: <<"Ti amo sopra ogni cosa al mondo;
vieni con me nel castello di mio padre, sarai la mia sposa".
Biancaneve, acconsentì e andò con lui, e furono ordinate le nozze
con gran pompa e splendore>>
Versione adattata del 2010: << "Ti amo più di ogni altra cosa al
mondo. Vieni con me nel castello di mio padre: voglio prenderti in
sposa”. Biancaneve si innamorò perdutamente
del giovane principe e lo seguì con gioia>>
Come si può notare, nell'adattamento il curatore ha aggiunto una piccola parte in cui cerca di esplicitare i sentimenti di Biancaneve nei confronti del principe, specificando che anche lei lo ama quando ne accetta la proposta di matrimonio, cosa che nella versione iniziale non è affatto detto.
Ciò che è invece stata profondamente modificata è, come accennato sopra, la struttura sintattica e grammaticale, poiché i periodi più lunghi della versione integrale sono stati spezzettati in frasi più brevi, anadando così a spezzare il ritmo narrativo. Sono poi state modificate o sostituite molte parole, senza alcun motivo, poiché quelle della versione integrale erano perfettamente comprensibili, nonché spesso migliori letterariamente.Versione integrale del 1857: << Dopo un anno il re prese
un'altra moglie: era bella, ma superba e prepotente, e non
poteva sopportare che qualcuno la superasse in bellezza.
Aveva uno specchio magico, e nello specchiarsi diceva: "Dal muro, specchietto,
favella: nel regno chi è la più bella?"
E lo specchio rispondeva: "Nel regno, Maestà,
tu sei quella". Ed ella era contenta,
perché sapeva che lo specchio diceva la verità. >>
Versione adattata del 2010: << Alla fine dell'anno il re prese
una nuova sposa. Era una
donna di grande bellezza, ma fiera ed arrogante. Non
sopportava di non essere la più bella del regno. Ogni mattina
si contemplava allo specchio magico e gli chiedeva: "Specchio, specchio delle mie
brame, dimmi, chi è la più bella del reame?". E lo specchio le rispondeva: “Oh, mia regina, siete voi la
più bella di tutto il paese”. E la regina era soddisfatta,
perché sapeva che lo specchio le diceva sempre la verità.>>
Sopra: Benjamin Lacombe associa la matrigna di Biancaneve al serpente, nell'immagine a sinistra, e il pavone, in quella a destra.
Sopra: La perfida matrigna travestita da vecchietta assomiglia a un corvo, oltre a a esserne anche circondata.
E' interessante notare come il corvo sia presente fin dall'inizio in molte tavole del libro, ad esempio, nell'immagine di copertina, si può vedere come un corvo giaccia sopra il petto di Biancaneve uccisa dalla regina. Esso è presente anche all'inizio della fiaba quando ci viene mostrata la vera madre della protagonista, probabilmente a presagirne la futura dipartita, infatti, come è già stato precedentemente detto, questo uccello è spesso considerato presagio di morte e di disgrazie. Il corvo è inoltre presente nelle tavole che raffigurano i tentativi di uccisione da parte della malvagia matrigna (ad esempio quello con la mela di cui sopra ho già riportato un'immagine).
Sopra: Il corvo è presente fin dall'inizio del libro, in questo caso con la madre di Biancaneve, probabilmente a presagirne la futura morte.
Se Lacombe associa alla matrigna un corvo, a Biancaneve non può non associare un altro uccello, stavolta simbolo invece di purezza e nobiltà: la colomba.
Sopra: Biancaneve raffigurata assieme a due colombe e immersa nell'acqua limpida (elemento anch'esso associato alla purezza)
Questi sono alcuni esempi di interpretazione che possono essere fatti alle immagini realizzate da Lacombe, un altro esempio può essere la presenza sulla bara di Biancaneve di 3 uccelli: una civetta, una colomba e un corvo.
Tali illustrazioni comunque sono davvero belle e intriganti, sia quelle a colori (di cui ne va notato l'accostamento, specialmente in alcune), sia quelle in bianco e nero.
Sopra: Un'immagine del libro in bianco e nero. Da notare la particolare prospettiva che fa apparire l'ombra del cacciatore grande e imponente, mentre Biancaneve si raggomitola per terra terrorizzata.
Quest'opera possiede quindi dei testi che presentano diverse modifiche rispetto alla versione integrale, anche se sicuramente esistono versioni ben peggiori. Le illustrazioni realizzate da Banjamin Lacombe sono invece estremamente belle, originali e raffinate, tanto da essere adatta più ad un pubblico di adolescenti ed adulti che non di bambini piccoli, considerando anche i molteplici significati simbolici di cui sono ricche.
Questo libro è stato pubblicato originariamente in francese nel 2009 dalla Edition Milan, mentre in Italia dalla Rizzoli nel 2010. L'opera costa 18 euro, ha 44 pagine e misura 32 cm di altezza e 26,5 cm di lunghezza. Trovo che il prezzo sia buono e non molto alto, considerando le dimensioni del libro, il numero di pagine a colori, la qualità della carta e la copertina rigida.
Questo libro è stato pubblicato originariamente in francese nel 2009 dalla Edition Milan, mentre in Italia dalla Rizzoli nel 2010. L'opera costa 18 euro, ha 44 pagine e misura 32 cm di altezza e 26,5 cm di lunghezza. Trovo che il prezzo sia buono e non molto alto, considerando le dimensioni del libro, il numero di pagine a colori, la qualità della carta e la copertina rigida.
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