lunedì 1 luglio 2024

SPECIALE: Libri non illustrati (di genere giallo/mistery)

Il post di oggi sarà un po' diverso dai soliti, infatti qui parlerò di cinque libri differenti, ma non perchè siano collegati tra loro o perchè fanno parte di una saga, ma perchè sono tutti libri privi di illustrazioni, oltre ad appartenere allo stesso genere.
Il mio blog infatti è specializzato nei libri illustrati, per bambini, ragazzi o adulti, quindi di solito non parlo dei libri non illustrati che comunque leggo. Visto che però ultimamente ho letto diversi bei libri non illustrati di genere giallo/mistero ho pensato che fosse un peccato non condividere con voi la mia opinione a riguardo e non parlarvi di questi titoli che invece meriterebbero di essere presi in considerazione.
Oggi quindi inauguro quella che diventerà una nuova "rubrica", dedicata ai non illustrati, post in cui raggrupperò più letture e parlerò di libri interessanti che ho letto ma che non sono illustrati.


Il primo libro di cui vi voglio parlare è "IL PONTE DEI CANI SUICIDI" di Daniele Nicastro, edito nel 2022 dalla Pelledoca Editore (costo di 16,00 euro).
Martino ha tredici anni, una madre iperprotettiva, un padre complicato e un affettuoso meticcio con barba e ciglia folte. Con Rumo si sente protetto, specialmente da quando avverte una strana presenza che lo segue. Non si ricorda esattamente quando è iniziato, forse addirittura l'ultimo anno delle elementari o forse prima ancora. In ogni caso ormai la sente ovunque vada: "Mentre Martino segue la curva del muro tenendo il pallone della mano sui mattoni sporgenti, eccola di nuovo. La sensazione di essere spiato. Insieme a lui c'è qualcosa.
Non riesce a vedere di che si tratta, ma sa che c'è. Lo sa e basta, lo percepisce nelle ossa e nelle vene. E si muove. Non fa nessun rumore eppure è lì, anche se porte e finestre sono sbarrate e non ci sono spioncini. 
D'istinto aumenta il passo. Riemerge in piazza, sotto un lampione che spara luce gialla,e  solo allora si accorge di aver trattenuto il respiro."
Una cosa che caratterizza il personaggio di questo romanzo è il fatto che egli ha una menomazione fisica: è infatti sordo, Martino infatti porta degli auricolari da quando ha 8 anni. Questa cosa ovviamente influisce sulla sua vita, anche a causa di una madre un po' troppo apprensiva, nonostante il figlio ora abbia 12 anni, cosa che lo fa sentire diverso rispetto agli altri.
Contemporaneamente in paese i cani iniziano a suicidarsi gettandosi dallo storico ponte romano che tutti chiamano Ponte del Diavolo e annegano. Non c'è modo di prevedere quando e a chi accadrà. Non ci sono connessioni, razze più colpite di altre, tantomeno spiegazioni: i cani vacanti, un labrador, un pastore scozzese, cinque cani liberati da un canile...tutti si sono lanciati giù dal ponte annegando. Martino e l'amica Serena sono gli unici a indagare, Serena è una ragazza determinata con una passione per gli animali, che non teme di sfidare chiunque si metta sulla sua strada pur di risolvere questo mistero e di salvare più cani possibili. Sfidano l'indifferenza e il pregiudizio degli adulti: i genitori, il sindaco, il guardiano del canile, i poliziotti... che quando vengono chiamati non fanno altro che lamentarsi che gli si fa perdere tempo. L'unico adulto che dimostra una certa attenzione alla faccenda è un certo dottor Whitman, un veterinario patologo, che sembra interessato anche lui a risolvere il caso dei cani suicidi, peccato che per farlo non gli serviranno a nulla i suoi strumenti tecnologici nè le sue conoscenze mediche e scientifiche, perchè, come Martino e Serena scopriranno presto, ciò con cui hanno a che fare non ha nulla di normale. Inorridiscono infatti quando il colpevole appare davanti ai loro occhi: lo Sfregiato, una creatura infernale che somiglia (o assume le sembianze) a un mastino nero. 
"Martino segue la direzione in cui punta il muso e per qualche istante rimane immobile, pietrificato.
Un vortice di tenebra si allarga ai piedi del ponte. Le ombre convergono in prossimità della nuda roccia, si agitano, si contorcono su se stesse.
D'improvviso emerge il contorno di una creatura con denti e artigli affilati. Il muso e la gola sono solcati da cicatrici profonde. I peli del collo puntano al cielo come gli aculei di un istrice.
Sta ferma.
Respira.
Osserva.
Non la piazza, Rumo o Serena.
Osserva lui.
Dal profondo di due orbite vuote. Pozzi di oscurità. In qualche modo, MArtino non sa quale, la creatura lo scruta dentro. Lo conosce e lo giudica in un silenzio assordante.
vorrebbe chiedergli se è lei che lo segue, ma le parole sono macigni in gola. Troppo pesanti. E poi quella creatura non può esistere, dev'essere frutto della sua immaginazione: se ne andrà appena finirà di agitarsi."
In realtà le origini della creature non sono ben definite, si lascia presumere che essa potrebbe essere un demone, legato a un qualche ponte, il Ponte del Diavolo appunto, quello da cui i cani si buttano. 
Ecco cosa racconta la nonna di Martino sulla leggenda ad esso legata: "<<Molto tempo fa>> riprese Elvira <<il paese era troppo piccolo per avere un ponte di pietra. Il torrente era attraversato da una malandata e pericolosa passerella in legno dalla quale era facile scivolare, precipitando nelle acque gelide e piene di ingorghi. Le vittime erano molte e i paesani sempre un lutto, ma la verità, sussurrata nel Buio delle baite, al lume di candela, la sapevano tutti: i malcapitati none tabo scivolati per sfortuna o distrazione. no. Un demonio allungava gli artigli e faceva loro lo sgambetto. Per farla breve: se li tirava giù.>>" Un giorno uno sconosciuto offre agli abitanti i soldi per costruire un ponte di pietra, a condizione che la prima anima che lo attraverserà gli apparterrà. Il ponte viene costruito ma nessuno vuole attraversarlo, così il diavolo scatena una carestia e i paesani chiamano uno stregone che fa attraversare il ponte... ad una cane, ingannando il demonio che si infuria.
Un romanzo molto bello, che sfrutta una leggenda locale diffusa in diverse città italiane, dove c'è sempre un ponte denominato "Ponte del Diavolo", il quale sarebbe stato costruito grazie all'aiuto di un diavolo, il quale chiede in pagamento l'anima del primo essere vivente che lo avrebbe attraversato, cioè un cane, e così il diavolo però viene ingannato. 
La figura del demonio che vedono i ragazzi è molto inquietante e misteriosa, un'entità soprannaturale potente e indefinita, che sembra sfruttare le debolezze di Martino per farlo venire con lui, nel Buio. 
Martino è sovrastato dai timori. Un ragazzo come lui, mai andato lontano senza genitori, senza sostegno, come può affrontare una simile bestia? Eppure deve farlo: per salvare Rumo e se stesso dalle grinfie dell'oscurità. Ma anche per trovare il proprio posto nel mondo e liberarsi finalmente di ogni "mostruoso" timore. Un libro con risvolti giallo, horror e sovrannaturali molto interessante, con un'idea di base molto originale, che vi terrà interessati dall'inizio alla fine, anche perché il libro non è anche abbastanza breve.
 
Sopra: Copertina sui toni del viola su cui spicca la figura nera di un cane dall'aspetto malvagio e inquietante.
 
"IL SEGRETO DI HELMERS BRUK" di Eva Frantz, con 272 pagine, edito nel 2023 dalle Edizioni EL (costo di 14,90 euro).
"Ho aspettato. Ancora. E ancora. I vivi mi hanno dimenticato. I morti pensano solo a se stessi...". Che cos’è quella figura bianca che a volte si affaccia alla finestra? Di chi sono le voci che bisbigliano nel buio? E chi ha lasciato quelle impronte che terminano nel nulla? Un segreto circonda il maniero di Helmersbruk, e Flora intende svelarlo. Flora è una ragazzina che si è trasferita per le vacanze in una casa vicino a una grande villa disabitata, dove nei pressi vi abita solo il custode (è lui quello che ha messo in affitto un'altra casetta lì nelle vicinanze, originariamente costruita oer la servitù della villa). Flora, una ragazza altruista e determinata, scopre che la villa ha qualcosa di speciale, intanto il cancello che vi permette l'accesso sembra aprirsi solo a lei, mentre per le altre persone (compresa sua madre) sembra rimanere bloccato. Inoltre di tanto in tanto la ragazzina vede uno strano scoiattolo bianco saltare tra le piante attorno all'abitazione. Curiosando nei giardini della magione poi Flora fa la conoscenza di un altro ragazzo, che le dice di abitare lì, eppure l'abitazione è disabitata sa anni, almeno da quando la maggior parte dei membri della famiglia morirono in un'incidente.
A poco a poco un’incredibile storia che la coinvolge in maniera inaspettata prende forma, dove il lettore segue le vicende che accadono alla protagonista, che si ritroverà coinvolta nel svelare un mistero successo molti anni prima per salvare la villa che rischia di essere venduta e trasformata in un hotel. Un libro di narrativa per bambine e bambini dai 10 anni. Una verità nascosta tra le mura di un’antica dimora dà vita a un romanzo avvincente, ricco di mistero e con qualche colpo di scena da non perdere assolutamente, il tutto suddiviso in 24 capitoli, per arrivare giusti giusti a Natale dopo aver letto una bella storia.
 
Sopra:  Sulla copertina fa bella mostra di sè un'imponente casa isolata in mezzo a un paesaggio innevato.

"OMBRE SULLA NEVE" di Serenella Quarello, con 160 pagine, edito nel 2022 dalla Pelledoca Editore (costo di 16,00 euro).
Per le vacanze di Carnevale, Greta vorrebbe rimanere in città con le amiche. E invece i genitori la spediscono in baita da una prozia che vive in un paesino sperduto della Valle d’Aosta. La prozia in realtà è anche una persona simpatica e vitale, nonostante l'età, tanto che Greta la chiama "Melstelice". L’unica possibilità di sopravvivere alla noia è ricontattare Emanuela, detta Emy, l’amica della montagna che non vede da tanto tempo. 
"L'unica possibilità per non impazzire è cercare quella che lei ha salvato nella rubrica come "amica montagna". Si sentono di tanto in tanto, qualche foto su Istagram, ma non si vedono da quando Greta trascorreva qui le sue vacanze estive. Potrebbero rincontrarsi e magari scendere a Saint-Vincent, conoscere qualcuno, guardare qualche vetrina...
Così, una volta recuperata a connessione, le manda dei messaggi: nessuna risposta. Allora decide di andare a casa sua."
Emy però non le risponde ai messaggi, è sparita e nessuno, nemmeno la madre (apparentemente interessata più all’alcol che alla figlia), sembra preoccuparsene. È Greta a iniziare le ricerche, segnalando alla zia che l'amica non si vede in giro già da diverse ore, così le due si levano alla stazione di polizia per segnalare la scomparsa e lì scopre che, anni prima, è scomparsa un’altra ragazza. E, come se non bastasse, proprio in quei giorni, un uomo è fuggito dal centro vicino che ha fama di ospitare criminali malati di mente. Ben presto, alle indagini, si uniscono Chiara, una carabiniera molto in gamba, il vicesindaco Eric e due guardie forestali. Per ritrovare l’amica, Greta si addentra nei boschi, ma si sente osservata, percepisce una presenza inquietante: chi la sta seguendo? Sarà l’Uomo Selvatico, protagonista di alcune leggende locali? La zia dice che egli è un uomo alto e grande, coperto di peli, che protegge la gente del posto, ma che non bisogna fare arrabbiare. Oppure il mostro, quello vero, è un altro? Un libro giallo non troppo lungo e carino, dove alla vicenda principale (la sparizione di Emy) si andranno a intrecciare anche altri eventi che andranno a rendere la trama più complessa e sfaccettata. La sparizione e la ricerca di Emy sembrerebbe infatti collegata con la scomparsa di un'altra ragazza 8 anni prima, Valeria, che però non godeva di buona reputazione e quindi la sua scomparsa passo abbastanza in sordina, ma ora, con una nuova ragazza sparita la poliziotta Chiara decide di riaprire il caso. La cosa però sembra destare in alcune persone una certa ansia, che siano solo preoccupate per la situazione e per la sorte della ragazza o c'è anche altro dietro? Carla continua a sentirsi spiata mentre si aggira nei boschi, e sogna delle maschere strane, e trova addirittura il diario scritto da Valeria, nascosto sotto un focolare in una vecchia baita. La ragazza sembrava essere molestata dalle richieste inappropriate di un uomo più grande di lei. 
Tanti elementi per un'avventura comunque breve, che dura solo tre giorni, durante le vacanze di carnevale. Un'avventura piacevole, che sa tenere abbastanza alta l'attenzione del giovane lettore, ma tutto sommato abbastanza tranquilla, adatta a partire dai 11/12 anni, con un mistero non scontato (con anche un piccolissimo elemento soprannaturale, riguardante l'Uomo Selvatico) anche se magari un lettore adulto può farsi venire qualche sospetto sul colpevole.

Sopra: A spiccare sulla parte superiore della copertina, dallo sfondo blu, c'è il titolo, scritto a lettere cubitali, mentre la parte inferiore si vedono alcune case vicino ad un bosco, in mezzo alle montagne.

"EMMA E I FANTINI DETECTIVE" di Laura Orsolini, 160 pagine, edito nel 2023 dalla Pelledoca Editore (costo di 16,00 euro).
Come ogni mattina, Bianca si sta allenando correndo sulla spiaggia. All’improvviso nota qualcosa di orrendo: riverso sul bagnasciuga, c’è il cadavere di un cavallo. 
"Una sagoma scura, dritta davanti a sé, visibile ad occhio nudo da lontano, Ke fece rallentare l'andatura. Si fermó, evitando di interrompere il movimento delle gambe per non perdere la fase aerobica. Spense la.musica con un gesto veloce del dito, senza distogliere lo sguardo da quello che vedeva. Sembrava un tronco enorme staccato dal mare. [...]
Strano. Non c'erano guardiani che urlavano: loa scenario era troppo tranquillo per non pensare che fosse successo qualcosa di terribile.
Mentre Argo masticava con soddisfazione il dolcetto a forma di osso, Bianca scrutó meglio, stringendo un po' gli occhi. La massa scura veniva lambita dalle onde fredde della mattina. Non sapeva bene cosa fosse, ma sia oscuro non era un bello spettacolo.
E poi capì.
Il cadavere giaceva riverso su un fianco. Il manto era scuro, con il ventre estremamente gonfio.
Partì di corsa verso la carcassa, augurandosi di essersi sbagliata, di aver visto male. Non poteva essere. Non un cavallo."
La donna avvisa subito i carabinieri e il veterinario Del Carlo che iniziano a indagare: il povero animale, rapito alcuni giorni prima, è morto affogato. Nel frattempo, al camp estivo organizzato dal maneggio di Bianca, arriva Emma, una ragazzina che ha deciso di non parlare più da quando il suo amato cane Otello è scomparso: "Emma si coprí le orecchie con le mani e iniziò a piangere, in silenzio. Le discussioni erano all'ordine del giorno, ormai. Da quando aveva deciso di non parlare più, mamma e papà stavamo ore a litigare, alzando anche la voce e dandosi la colpa a vicenda. Erano trascorsi venticinque giorni ormai."
Sotto consiglio dello psicologo i genitori di Emma la iscrivono ad un campo estivo di equitazione, campo che appartiene a Bianca, colei che ha trovare il cavallo morto. La donna, vista la sua esperienza con i cavalli, viene anche coinvolta dalla polizia nel caso, e Emma e altri 3 ragazzi (Gilberto, Onesto e Pierugo) del campus sentono la conversazione tra lei e il maresciallo Marcello Bonacosta riguardo il cavallo morto e decidono di indagare anche loro. Si danno dei soprannomi e un nome, che sarà proprio Emma a proporre: i Fantini detective. 
Nonostante lo smarrimento iniziale, Emma si avvicina e ben presto si affeziona a Bandito, un cavallo dal carattere difficile, ex cavallo da corsa vittima di maltrattamenti, che la distrae dal dolore per la sua perdita, finché, un giorno, anche Bandito sparisce. La ragazza e i suoi nuovi amici, aspiranti fantini, si mettono a indagare. Tra brutti ceffi, appostamenti notturni, rapimenti e minacce, i ragazzi cercheranno di scoprire la verità.
La trama è intrigante e inoltre c'è la componente della difficoltà della protagonista che non riesce più a parlare dopo la scomparsa del suo cane, situazione abbastanza particolare e inusuale che non mi era capitato di trovare in altri libri. Fin da subito l'autrice ci fa capire come, proprio a partire da questa difficoltà, nata da un trauma, si crei fra Emma e Bandito un legame speciale, avrei però voluto vedere più scene in cui i due interagiscono, invece praticamente ce ne viene descritta solo una, quella del loro incontro e della loro prima passeggiata insieme, prima che il cavallo venga rapito. Non so, secondo me sarebbe stato necessario che i due passassero più tempo insieme, sebbene sia comunque comprensibile che Emma si sia affezionata profondamente al cavallo, infatti per lei è uno shock la sua scomparsa, per questo fa di tutto per ritrovarlo, assieme ai suoi nuovi amici.
L'avventura è carina e coinvolgente, anche se ci sono state un paio di cose che mi hanno fatto storcere il naso: primo come hanno gestito le indagini i fantini detective, i quali quando scoprono dove i criminali tengono i cavalli non lo comunicano subito per poter continuare a indagare; poi ad esempio c'è un momento in cui i ragazzi trovano una ragazza rapita ma non possono comunicarlo a nessuno perchè (fatalità) l'unico di loro che si era portato dietro il cellulare lo ha perso. Questa mi è sembrata un po' una forzatura per costringere i ragazzi a doversela cavare da soli, anche se questo sicuramente aumenta l'adrenalina. Peccato inoltre che il legame che l'autrice aveva creato tra Emma e Bandito poi si affievolisca visto che, a parte la scena iniziale, i due non vengono più fatti interagire.
Una storia carina, sebbene all'inizio al lettore potrebbe sembrare che ci sia qualcosa che non quadra, ma le cose si chiariranno con l'avanzare delle indagini. Un argomento inusuale e interessante, soprattutto per chi ama gli animali ed è appassionato di cavalli, una protagonista abbastanza ben caratterizzata e con tre amici simpatici, che formano un gruppo dinamico e compatto, per una storia non  troppo lunga e scorrevole.
 
Sopra: Sulla copertina spiccano le figure di Emma e del suo cavallo, che compaiono in mezzo ai caratteri bianchi del titolo.
 
"THE FOLIO CLUB" di Guido Sgardoli, 256 pagine, edito nel 2024 dalla De Agostini Editore (costo di 15,90 euro).
Chiunque farebbe carte false per frequentare il Trinity Lyceum, un raffinato istituto per giovani élite incastonato sulle calme sponde di un lago svizzero. E, una volta dentro, per diventare membro del Folio Club, un circolo riservatissimo di studenti molto in vista. A unirli è qualcosa di più profondo che una cultura letteraria ricercata, importanti natali e un'aria sprezzante e impenetrabile. Molto più che il carisma irresistibile di Byron, leader indiscusso dal fascino distinto e il sorriso strafottente. Nessuno sa che si ritrovano di notte per immergersi nelle atmosfere gotiche descritte nei libri di Edgar Allan Poe, bevendo punch and honey (distillato direttamente dall'alcol a novanta gradi, e gli alcolici sono proibiti all'interno della scuola, sebbene la presenza del miele dovrebbe ridurre l'effetto alcolico), giocando a carte e praticando duelli con la spada. 
Nick (abbreviativo di Niccolò) è appena arrivato nel collegio dopo essere stato espulso dall'ennesima scuola per rissa e quando, con sua sorpresa, viene invitato a partecipare a una delle serate del club, la sua prima impressione è di essere finito in un covo di matti, che si sono dati degli sciocchi soprannomi, da cui è meglio tenersi alla larga... In particolare non si fida di Byron, che considera un personaggio altezzoso, costantemente in cerca di attenzioni, manipolatore, e che cerca di nascondere una personalità tossica dietro un linguaggio ricercato, dei modi eleganti ed affabili, un'intelligenza raffinata, una cultura superiore e una schiera di adepti che lo adorano. 
"<<Eccolo!>> esclamò eccitato il mio amico mentre un ragazzo alto, dagli occhi neri e dai modi eleganti e aggraziati, avanzava nella sala circondato da un gruppetto di accoliti.
Eccolo. Una parola semplice, ma che nella sua semplicità esprimeva un insieme di sentimenti complessi di cui, mio malgrado, ero già a conoscenza: rispetto, soggezione e stima che sembrava sconfinare in una vera e propria forma di venerazione. E, mi pareva, una qualche forma di esagerato incanto, non saprei definirlo in altro modo, come lo spettatore di uno show di magia che attende il numero principale, quello che farà rimanere a bocca aperta.
<<Eccolo!>>
Così disse, senza aggiungere altro, come se non servisse, perché Byron, a suo avviso, non aveva bisogno di inutili aggettivi o verbose circonlocuzioni per essere presentato. Bastava la sua sola presenza.
Lo guardai con interesse, poiché la sua fama l'aveva preceduto. E non solo perchè Jacopo me ne parlava ormai da settimane, da quando, in seguito all'ennesima espulsione, i miei (mia madre), avevano deciso di iscrivermi al Trinity, ma perchè, da che ci avevo messo piede, ovunque -nei corridoi, nelle aule, in mensa, tra i vialetti del campus- non si vociferava che di lui, di Byron, il ragazzo più popolare e celebrato dell'intero istituto. E già questo me l'aveva reso antipatico.
Osservando la sua entrata studiata (era evidente che sapeva di essere lui il centro dell'attenzione), il portamento, l'espressione, l'aria di onnipotenza che lo circondava, mi capitò di pensare a un semidio, un antico faraone al cospetto die propri sudditi. E coloro che lo accompagnavano davano esattamente quella sensazione, di essere sudditi soggiogati sal carisma di un giovane fuori dal comune, il che suscitava in me, nei suoi confronti, un certo disprezzo. [...] Chi ha potere, di qualsiasi tipo, finisce per utilizzarlo a proprio vantaggio e a discapito di quanto gli stanno intorno."
Rimanere fedele al suo proposito, però, è difficile, sia perché Nick non fa che pensare ai penetranti occhi scuri di lady Ligeia (soprannome di Elena), l'algida adepta che lo ha stregato, sia perché Byron è pronto a qualsiasi cosa pur di non lasciarsi sfuggire quello che considera già l'undicesimo e ultimo membro del club. E senza nemmeno sapere come, Nick si trova irrimediabilmente invischiato in un gioco più grande di lui, in un delirio di onnipotenza che genera sfide pericolosissime e porta ad atti estremi. 
Ad esempio Nick legge sul giornale di un'aggressione avvenuta ai danni di un parroco, in cui sarebbe stato rubato il calice della messa, calice che fatalità compare riempito di punch and honey a una delle riunioni del Folio Club, ma tutti i membri negano il loro coinvolgimento nell'aggressione, affermando che il calice appartiene a una delle loro famiglie. Questo non è l'unico evento a mettere in allarme Nick, un altro studente infatti lo mette in guardia dal Club riguardo al suicidio di un ragazzo avvenuto neanche un anno prima, ma anche in questo caso tutti negano qualsiasi coinvolgimento.
Byron inoltre gioca un brutto scherzo a Nick, alquanto grave, per proteggere il Club, tanto che il protagonista non vuole più saperne nulla di lui né del Club, ma un evento improvviso gli fa cambiare idea riavvicinandolo ai membri della confraternita: Byron scompare e forse gli è successo qualcosa. Nick deciderà di mettersi a indagare, coinvolgendo anche gli altri membri del Club, andando a scoprire diversi oscuri segreti, molti dei quali riguardanti Byron, il quale si scopre essere ben lontano dall'immagine di ragazzo perfetto che ha sempre voluto dare.
Ad un primo impatto il lettore adulto potrà percepire che il libro è stato scritto per un target di adolescenti essendo uno youg adult, sia come linguaggio e anche per l'ambientazione, che strizza l'occhio a questo pubblico (collegio esclusivo con un club segreto). Tuttavia non fermatevi ad un primo impatto, perchè ben presto la storia riuscirà a coinvolgervi.
Un romanzo avvincente, coinvolgente, con dei personaggi ben caratterizzati, anche se all'inizio possono sembrare un po' stereotipati:Nick ad esempio inizialmente dà l'impressione, a primo impatto, di essere il classico adolescente incazzato e incompreso, figlio di persone ricche e importanti che però si sente trascurato (soprattutto dalla madre) e quindi combina casini  per attirare l'attenzione e per fare il contrario di ciò che la madre vorrebbe che lui facesse. Avrei inoltre voluto vedere più scene con Byron, prima che scomparisse, per poterlo comprendere meglio e vederlo maggiormente in azione, non mi sarebbe dispiaciuto anche se il romanzo fosse stato un po' più lungo. Il mistero che si cela dietro la sua sparizione è ben congegnato e non è facile capire chi ci sia dietro, lasciando il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.
 
Sopra: Sulla copertina, dallo sfondo sui toni del verde, vediamo i membri del Folio Club, tra i quali spicca in primo piano, al centro, proprio Byron.
 
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