mercoledì 31 luglio 2024

NANCY DREW: la maledizione di Fenley Place di Carolyn Keen

Oggi vi parlerò di un libro giallo in cui la detective è una giovane investigatrice di nome Nancy Drew. Giovane per modo di dire in realtà, in quanto i suoi romanzi cominciarono ad essere pubblicati in America a partire dagli anni Trenta, mentre in Italia sono giunti negli anni Sessanta, inseriti nella collana della Mondadori "Il giallo dei ragazzi".
Protagonista della serie è la giovane ed affascinante Nancy Drew, investigatrice dilettante dai capelli biondo ramato, dall'intuito pronto, che questa volta si cimenta nel caso di "La maledizione di Fenely Place".
 
Sopra: La copertina è stata disegnata con uno stile moderno e un po' stilizzato, con tinte sature, dove vediamo la nostra investigatrice stagliarsi contro il cielo notturno, con la luna piena e una casa alle sue spalle.
 
Il celeberrimo regista di film horror Hank Steinberg ha deciso di ambientare il suo prossimo film proprio nella città di Nancy Drew: "Tutti a River Heights sapevano che in città si stava girando un film. Il regista di fama mondiale Hank Steinberg aveva scelto proprio la città di Nancy per allestire il set del suo ultimo lavoro. Si sarebbe intitolato Weekend del terrore, di sicuro un altro avvincente e raccapricciante capolavoro dell'horror E adesso gli abitanti di River Heights venivano invitati a partecipare a un provino.
Anche l'amica di Nancy, Bess, vuole partecipare al provino, come urlatrice.
Il film parla di una casa infestata, e fin qui niente di strano per un film del genere. Il fatto strabiliante è che tutto quello che è scritto nella sceneggiatura puntualmente si verifica... 
Ad esempio mentre Bess sta partecipando al provino urla e sviene subito dopo aver visto del fumo rosso che esce dal camino dell'abitazione. Strani incidenti funestano il set, figure spettrali compaiono alla finestra della casa di fronte e Nancy Drew teme per la vita delle bambine che vivono in quella casa. La stessa proprietaria della dimora, la signora Teppington, ad un certo punto chiede l'aiuto di Nancy dopo che alcune finestre della casa sono esplose.
Ma la girl detective è troppo intelligente per credere al sovrannaturale e decide di scoprire chi si nasconde dietro la "maledizione" di Fenley PIace: "La costruzione più tetra e sinistra di tutta la strada. Garber Fenley, l'uomo che l'aveva costruita, era morto la notte del trasloco. Da allora, su quel posto circolavano strane storie".
 
 Sopra: Due pagine in cui vediamo la fine del primo capitolo e l'inizio del secondo, dove, subito sotto al titolo compare il disegno di una casa (il set delle riprese del film).
 
In questa edizione la storia è accompagnata da alcuni disegni di Alessandra Ceriani, i quali sono posti all'inizio di ogni capitolo, subito dopo il titolo.
Sono delle illustrazioni in bianco e nero, in stile silhouette, dove cioè vengono mostrati solo i contorni delle figure, mentre la parte interna è nera.
I disegni rappresentano scene che verrano poi descritte nel capitolo, in molte vediamo Nancy sulle tracce di qualcosa (spesso la vediamo con una lente in mano, oppure al volante di un'auto), oppure vediamo qualche oggetto (tipo uno scarpone, un cancello), oppure un edificio.
Sono delle immagini molto semplici che possono aiutare il lettore a capire cosa aspettarsi dal prossimo capitolo, invogliandolo a continuare la lettura.

 

 
 Sopra: Alcune pagine che segnano l'inizio di nuovi capitoli, in cui sotto al titolo vediamo alcuni semplici disegni in stile silhouette.
 
"NANCY DREW: la maledizione di Fenley Place" di Carolyn Keen è un bel libro giallo in cui ho visto finalmente in azione questa famosa Nancy Drew, personaggio della ragazza detective creato negli anni Trenta da un gruppo di vari scrittori (che si firmavano sotto il nome di Carolyn Keen), guidati da Edward Stratemayer, creatore anche della serie degli Hardy Boys.
Nancy è "la famosa giovane detective di River Heights, nota per l'abilità nel risolvere misteri di ogni genere. Inoltre, ogni tanto dava una mano al padre, Carson Drew, uno stimato avvocato."
In questo episodio vediamo Nancy alle prese con una troupe televisiva, che si trova nella sua città per girare delle scene di un film horror intitolato "Weekend di terrore", la storia di "una casa che si ribella si suoi propri abitanti. i mobili volavano per le stanze schiacciando i proprietari. Dal camino si sprigionava del fumo rosso sangue e le finestre esplodevano. I telefoni squillavano incessantemente anche quando erano staccati, portando le persone sull'orlo della pazzia. Le pareti di una stanza si chiudevano intorno a una bambina. [...] E poi c'era il cane morto. Ovviamente, il peggio era tenuto in serbo per il finale. In piena notte, quando finalmente tutti dormivano tranquilli nei loro letti, la casa prendeva fuoco spontaneamente e veniva ridotta in cenere." Questa insomma la trama del copione, peccato che alcune di queste scene capitino veramente anche agli abitanti di Fenley Place: durante i provini per l'urlatrice Bess e Nancy vedono del fumo rosso uscire dal camino di Fenley Place, il cane dei Teppington (la famiglia che abita a Fenley Place) scompare e poi viene rinvenuto drogato davanti al camino (per farlo sembrare morto), alcune finestre della casa esplodono, il signor Alan Teppington cade dalla scala (che sembra essere stata spinta di proposito)...
Nancy ne deduce che qualcuno sta riproducendo le scene del film anche a Fenley Place: "Il fumo rosso, le finestre che esplodono, il cane morto... è tutto scritto. So che sembra assurdo, ma è come se si stessero girando due film dell'orrore: quello a casa McCauley e quello a Fenley Place." Ma non si riesce a capire come mai qualcuno vorrebbe ricreare le scene anche a casa dei Teppington e chi potrebbe essere.
Un caso intrigante, anche se per più di metà libro Nancy brancola abbastanza nel buio, dovendosi limitare ad assistere alle scene del film che si ripetono anche nella casa. È solo dopo un po' di tempo che finalmente Nancy riesce a collezionare qualche indizio (impronte di scarpe, un barattolo di pillole, una fotografia, del filo invisibile...) e a farsi qualche idea su qualche possibile sospettato, fino ad arrivare al finale dove vi è un confronto diretto col colpevole... che vuole incendiare la casa.
Sebbene questo dovesse essere il primo volume di questa nuova collana intitolata "Nancy Drew Girls Detective" si percepisce che in realtà questo non è il primo volume scritto dall'autrice, ma anzi uno di quelli scritti quando la serie era ormai iniziata da tempo: la serie di Nancy Drew infatti iniziò a essere pubblicata in America nel 1930 e questo libro venne scritto nel 1987, dopo ben almeno ottanta titoli alle sue spalle. 
Sebbene infatti alcune cose vengano ribadite, tipo la descrizione fisica di Nancy e di altri personaggi suoi amici, o che tipo di lavoro faccia suo padre, ci sono alcuni riferimenti a casi precedenti, tra cui uno che riguarda proprio la signora Teppington (di un computer rubato). Inoltre si dice che questa signora è un'insegnante di lingue straniere nel liceo della città e che Nancy fu una sua studentessa, infatti si capisce che le due si conoscono già da tempo. In questo romanzo invece vediamo una Nancy già piuttosto cresciuta, che ha finito il liceo, ha un ragazzo e guida la macchina, aiutando il padre a fare delle commissioni.
Il romanzo comunque rimane piuttosto indipendente e, anche non conoscendo il personaggio di Nancy, non si corre il rischio di non comprendere la storia. Un buon giallo in cui è difficile indovinare chi sia il colpevole, anche perchè, fino a oltre metà del libro, anche la protagonista non ha ancora accumulato molti indizi. Un libro che unisce elementi investigativi con l'horror (motivo per cui ho scelto di leggere questo libro) e il cinema, adatto a partire anche dai 9/10 anni in quanto non ci sono scene di vera e propria violenza (anche il cane non muore ma viene ritrovato semplicemente sedato) e comunque nessuna in cui muore qualcuno.
 
Questo volume è stato pubblicato originariamente nel 1987 dalla Simon & Schuster col titolo "Double horrorof Fenley Place". È stato invece edito in questa edizione italiana nel 2007 dalla PIEMME; ha una copertina flessibile, ha 179 pagine, misura 20 cm d'altezza e 13 cm di lunghezza e costa 8,20 euro.

Nel medesimo formato, per la collana "NANCY DREW, girl detective" la Piemme Junior ha pubblicato in tutto quattro titoli:
  1. "La maledizione di Fenley Place" (2007)
  2. "Caccia allo smeraldo" (2007)
  3. "Il manoscritto rubato" (2007)
  4. "Mistero sulla spiaggia" (2008)
     
   
Sopra: Le altre tre copertine dei titoli che sono stati ripubblicati in quest edizione nel 2007 e nel 2008
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 29 luglio 2024

Speciale: libri non illustrati (GIALLI di AGATHA CHRISTIE)

Questa volta, per la rubrica dedicata ai libri non illustrati che ho letto, vi parlerò di tre gialli scritti da Agatha Christie.
Ovviamente dei romanzi della Christie esistono moltissime edizioni, quelle che ho letto io però sono quelle uscite nel 2023 in edicola con TV Sorrisi e Canzoni: "Dalla sua fervida fantasia sono nati straordinari personaggi come Poirot e Miss Marple. La sua penna ha tenuto col fiato sospeso intere generazioni di lettori. Agatha Christie, la scrittrice inglese più amata di tutti i tempi, torna a stupire con un’incredibile collana. Le avventure più belle, da "Dieci piccoli indiani… E non rimase nessuno" ad "Assassinio sull’Orient Express", da 'Assassinio sul Nilo" ad "Addio Miss Marple" tutte da collezionare."
I libri che ho scelto sono tra quelli che non hanno come personaggi nessuno dei due celebri detective creati dall Christie: Poirot e Miss Murple, anzi sono tre titoli in cui la figura dei detective manca o non è fondamentale alla trama.
Le edizioni sono quelle edite nel 2023-2024, ma dell'ultimo libro stranamente mi è arrivata una stampa più vecchia, del 2021, dove ad esempio non c'è all'inizio la presentazione dei personaggi e dove non compare il numero dell'uscita sulla costina.


"10 piccoli indiani e non rimase nessuno" (traduzione di Lorenzo Flabbi) con 208 pagine, edito nel 2023 dalla Mondadori Editore (costo di 7,99 euro. Titolo originale: "And then there were none", 1939).
Dieci persone estranee l'una all'altra sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger Island, senza sapere il nome del generoso ospite. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l'invito. 
Le persone in questione sono:
  1. Anthony Marston: avvenente e scapestrato rampollo di una ricca famiglia inglese, con un'irrefrenabile passione per le automobili e l'alta velocità; accusato di aver ucciso due fratellini, John e Lucy Combes, che ha investito con la propria auto.
  2. John Macarthur: vedovo, generale veterano della prima guerra mondiale, per sua scelta allontanatosi dagli ex colleghi dell'esercito a causa delle voci su una sua vendetta consumata nei confronti del giovane ufficiale Arthur Richmond, amante di sua moglie, che avrebbe mandato a morire in una missione inutile
  3. Emily Brent: un'anziana signorina puritana, bigotta e dal comportamento rigido e severo, da sempre restia a mostrare compassione verso gli altri; accusata di aver provocato il suicidio della sua vecchia governante, Beatrice Taylor, da lei licenziata perché incinta seppur nubile.
  4. Lawrence Wargrave: un giudice da poco in pensione sospettato di aver ingiustamente condannato a morte Edward Seton; invitato apparentemente sull'isola da Constance Culmington.
  5. William Blore: un rozzo ex agente di polizia che ha intrapreso la carriera di investigatore privato; invitato sull'isola dal proprietario per proteggere i gioielli della signora Owen; accusato di aver fatto condannare all'ergastolo James Stephen Landor, poi morto in carcere, con la sua falsa testimonianza solo per avere una promozione al lavoro.
  6. Edward Armstrong: medico chirurgo di una certa fama, chiamato sull'isola dal proprietario della casa per seguire la salute della moglie; accusato di aver provocato la morte di Louisa Mary Clees, una ricca signorotta, sbagliando una semplice operazione di peritonite perché ubriaco.
  7. Philip Lombard: un ex capitano ed esploratore dal passato turbolento e in crisi finanziaria, accusato di aver lasciato morire di fame ventuno indigeni di una tribù africana; è giunto sull'isola allo scopo di aiutare in faccende poco chiare il proprietario della casa.
  8. Vera Claythorne: giovane insegnante di ginnastica che ha dovuto rinunciare al suo lavoro di governante dopo la morte del bambino da lei accudito, Cyril Ogilvie Hamilton, evento per il quale è stata coinvolta in un'inchiesta da cui è uscita innocente; invitata sull'isola da Nancy Owen per svolgere mansioni di segretaria.
Ognuno di loro è stato invitato sull'isola con una scusa, e tutti hanno abboccato, ma la cosa che li accomuna è che tutti sono sospettati di aver commesso un qualche delitto per cui non sono mai stati puniti. E ora sono lì, su quell'isola che sorge dal mare, simile a una gigantesca testa, che fa rabbrividire soltanto a vederla. Al loro arrivo però non trovano il padrone di casa ad aspettarli, ma una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto di ciascuna camera:
 
"Dieci piccoli soldati
vanno a cena chissà dove.
Ecco, uno si è strozzato,
così son rimasti in nove.
 
Nove piccoli soldati
si alzan tardi e van di sotto.
Uno non si sveglia più,
non ne restano che otto.
 
[...]
 
E quel piccolo soldato
offuscato dal digiuno
a una corda s'è impiccato.
Non ne resta più nessuno."
 
Questa la prima, la seconda e l'ultima strofa della versione inserita all'interno di questa edizione, da notare come nella traduzione di Flabbi anche la il termine "indiani" è stato sostituito con il termine di "soldati", privo di ogni possibile connotazione razziale, nonostante il titolo riporti chiaramente ancora la parola "indiani". Mentre questa invece è una traduzione più vecchia, dove compare ancora la parola "negretti", trasformata poi in "indiani" per evitare di offendere gli afroamericani.

"Dieci poveri negretti
se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione,
solo nove ne restar.

Nove poveri negretti
fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato,
otto soli ne restar.

[...]

Solo, il povero negretto
in un bosco se ne andò:
ad un pino si impiccò,
e nessuno ne restò.
"

Già dal loro arrivo una voce inumana e penetrante li accusa di essere tutti assassini, citando epr ciascuno il nome delle proprie vittime, nonchè il giorno in cui si sarebbe verificato il decesso. Per gli ospiti intrappolati è l'inizio di un interminabile incubo, in cui ogni giorno uno dei personaggi viene ritrovato morto secondo quanto riportato nella filastrocca.
Un romanzo coinvolgente ed appassionate, che nonostante gli anni che si porta sulle spalle riesce ancora a sorprendere i lettori, presentando loro un caso dove un numero preciso di persone si ritrova isolata in un ambienti circoscritto, senza possibilità di fuga, facendole sentir in trappola e spacciate, in quanto nessuno di loro sa chi sarà il prossimo. La tensione è data anche dal fatto che ben presto intuiscono che l'assassino deve essere uno di loro... ma chi? Nessuno può fidarsi di nessuno, perchè tutti sono sospettati.
Ovviamente neanche il lettore sa cosa aspettarsi, anche perchè l'autrice non svela subito di che tipo di crimine è accusato ciascun personaggio, all'inizio viene detto che essi sono tutti colpevoli, ma è solo procedendo nella trama che il lettore scopre l'effettiva natura dei crimini, venendo al contempo a conoscenza del passato e della personalità dei vari personaggi.
Nei romanzi della Christie di solito vi è sempre la figura dell'investigatore, il quale è una figura salvifica, invulnerabile, che riesce sempre a ripristinare l'ordine scoprendo la verità. In questo romanzo la figura del detective manca, per cui i personaggi, e con loro il lettore, avvertono con maggiore disperazione il destino che li attende, perchè non c'è nessuno che può salvarli e aiutarli a scoprire il colpevole, nessuno di cui possono fidarsi. In questo modo i meccanismi della giustizia emergono con forza ancora maggiore, esercitando sugli ospiti dell'isola un potere assoluto, senza che vi sia per loro possibilità di appello.
Il lettore durante la lettura del romanzo si farà mille ipotesi, potrà provare a tentare tutti i ragionamenti possibili, ma sarà quasi impossible che riesca a centrare quello giusto, perchè se ogni opzione è possibile non si può sapere qual è quella giusta, finché non si arriva alla fine del libro.

   
Sopra: A sinistra la copertina dell'edizione uscita in edicola, al centro una edizione degli Oscar Mondadori del 2020, e infine un'edizione del 2016 illustrata da Paolo d'Altan.

"Giorno dei morti" (traduzione di Alberto Tedeschi) con 240 pagine, edito nel 2024 dalla Mondadori Editore (costo di 7,99 euro. Titolo originale: "Sparkling Cyanude", 1945).
Sono ormai passati undici mesi dalla morte della bella e imprudente Rosemary Barton, una creatura gaia, incantevole, raffinata, elegante, che ha sempre avuto tutto, pur non spiccando per intelligenza. Il suo ricordo ancora domina su quanti l'hanno conosciuta, tra cui:
  • George Barton: uomo d'affari, un brav'uomo, gentile, simpatico, anche se noioso, un tipo qualsiasi, ma che Rosemary ha deciso di sposare per tranquillità.
  • Iris Marle: sorella di Rosemary, una ragazza incantevole, anche se non bella come la sorella, e la cui personalità ed esistenza è sempre stata offuscata da quella di Rosemary, nonostante quest'ultima non avesse la sua personalità e intelligenza.
  • Anthony Brown: giovane simpatico e piuttosto bello, divertente, enigmatico, misterioso, in quanto non si sa di preciso che lavoro faccia. Anche lui sembra che corteggiasse Rosemary, anche se dopo la sua morte è sparito all'improvviso.
  • Ruth Lessing: segretaria di George Barton, una bella ragazza dall'aspetto austero, cortese servizievole e intelligente, è dotata di un forte senso pratico, infatti è un'ottima segretaria, tanto che George forse dipende un po' troppo da lei (lo stesso funerale di Rosemary è stato organizzato da lei).
  • Lucilla Drake: zia di Iris E Rosemary, una zitella quarantenne che si è sposata molto tardi, rimanendo vedova e con un figlio dopo solo due anni di matrimonio, figlio a cui ha dedicato tutta la sua vita.
  • Victor Drake: figlio di Lucilla, è considerato la pecora nera della famiglia, che gira il mondo senza mai combinare nulla di buono, con una personalità fredda, calcolatrice e manipolatrice, che nasconde dietro modi affabili e simpatici. Un uomo che non si fa scrupoli nell'usare il suo fascino per ottenere ciò che vuole.
  • Stephen Ferraday: membro del parlamento, un tipo ingegnoso e ambizioso, che mira a diventare membro del parlamento. Era rimasto molto colpito da Rosemary, provando una grande simpatia per lei, e forse qualcosa di più.
  • Lady Sandra Ferraday: moglie di Stephen, di famiglia nobile e ricca, una donna bella e di gran classe, dal carattere forte e tenace, anche se riservato. E' molto innamorata del marito, che ha deciso di sposare nonostante lui fosse meno abbiente di lei, per questo non vedeva di buon occhio Rosemary.
All'improvviso però una serie di lettere anonime fatte recapitare a Barton fa balenare in lui il sospetto che non si sia trattato di un suicidio, come avevano concluso gli inquirenti, ma di un assassinio. Nel frattempo Iris trova in una vestaglia appartenuta alla sorella delle lettere d'amore che lei scriveva a un certo Leopard. Ma chi poteva avere interesse a uccidere la donna? Un marito tradito, una sorella invidiosa, una rivale incattivita o un amante annoiato? O forse Rosemary aveva veramente deciso di togliersi la vita perché tormentata da un oscuro segreto? Ciò che appare subito chiaro è che nessuno di quanti erano con lei al ristorante Luxembourg, al momento della sua tragica fine, è chi dice di essere. La verità verrà alla luce solamente dopo un'allucinante e fatale ricostruzione del crimine, per questo Barton, in occasione del compleanno di Iris, invita nuovamente tutti coloro che hanno assistito alla morte Rosemary nello stesso ristorante e nello stesso giorno (il giorno dei morti), nella speranza che qualcuno si tradisca e si scopra il colpevole: "Ebbe lui, George, aveva la situazione in pugno, ormai. Aveva già disposto ogni cosa.
Il piano era elaborato in ogni particolare. Anche la data era fissata e il luogo stabilito.
Il due novembre, giorno dei morti.Quello era il tocco magistrale. E naturalmente il luogo era il ristorante Luxemburg. Avrebbe fatto in modo di ottenere la medesima tavola. 
E i medesimi convitati. Anthony Brown, Stephen Farraday, Sandra Farraday. E poi, s'intende, Ruth, Iris e lui. Ci sarebbe stato un settimo invitato, race. race che avrebbe dovuto partecipare anche al pranzo di un anno prima.
E ci sarebbe stato un posto vuoto.
Efficacissimo, drammatico!
Una ripetizione del delitto.
No, non proprio una ripetizione,..
Il suo pensiero tornò di nuovo al passato.
Il compleanno di Rosemary.
Rosemary abbandonata sulla tavola... morta...
Ma le cose non vanno come Barton aveva previsto, e ora c'è un altro crimine da risolvere.
Anche in questo caso non c'è un detective pronto a salvare la situazione e a fra luce sul caso, se non l'ispettore capo di Scotland Yard Kemp, un uomo capace e pieno d'esperienza, che però non ha ruolo di deux machina come possono avere detective come Miss Marple, Sherlock Holmes o Poirot. A differenza di costoro, che erano i protagonisti dei romanzi, lui è solo un altro dei personaggi, una delle pedine che si muove sulla scacchiera.
Come per "Dieci piccoli indiani" anche qui i lettore passa da un personaggio all'altro, scoprendone i pensieri, le emozioni, i ricordi, ma non tutti insieme, un po' per volta, in modo ben calibrato, in modo da tenere sempre alta la tensione. 
Anche in questo libro il colpevole potrebbe essere chiunque, tutti hanno un possibile movente per essersi sbarazzati di Rosemary, gli unici di cui non si sospetta (ma neanche poi fino in fondo) sono Barton e Iris, in quanto si fanno mille domande su cosa potrebbe essere successo, tanto che BArton prova anche uno stratagemma per svelare il colpevole... con scarso successo.
Un giallo ben congeniato, dove il lettore passa attraverso una girandola di personaggi, i quali tutti potrebbero essere colpevoli a modo loro, ma chi alla fine lo sarà veramente?
 
   
Sopra: A sinistra la copertina dell'edizione uscita in edicola, al centro una edizione degli Oscar Gialli Mondadori del 2015, e infine

"Un cavallo per la strega" (traduzione di Lidia Ballanti) con 224 pagine, edito nel 2021 dalla Mondadori Editore (costo di 7,90 euro. Titolo originale: "The pale horse", 1961).
In una sera nebbiosa, qualcuno ha seguito e assassinato il povero reverendo Gorman, recatosi a portare gli ultimi conforti a una moribonda. 
La donna era un certa signora Davis, che viveva in una stanza in affitto presso la signora Coffin, che ha mandato a chiamare il prete su richiesta della donna, che era peggiorata in seguito ad un'influenza che poi l'ha portata alla morte.
Chi può essersi macchiato dell'omicidio di un generoso sacerdote apparentemente amato e stimato da tutti? 
La polizia avanza l'ipotesi che l'omicidio sia legato a una strana lista ritrovata in una scarpa del cadavere, un elenco di persone che però non sembrano avere alcun elemento in comune fra loro. 
Come nomi sulla lista troviamo:
  • Ormerod: uomo morto di emorragia cerebrale.
  • Sandford: uomo cattolico che ha lasciato una moglie piuttosto giovane, che si è risposata poco dopo, a cui non voleva concedere il divorzio.
  • Parkinson
  • Hesketh-Dubois: la madrina di Eastwrbeook, lo scrittore, già defunta.
  • Shaw
  • Harmondsworth: morto di emorragia cerebrale, Scotland Yard lo sospettava di cauti ricatti.
  • Tuckerton: una ragazza dai capelli rossi, che ha ricevuto una grossa eredità dal padre, morta si encefalite.
  • Ginger Corrigan: restauratrice di quadri.
  • Delafontaine: amica della signora Oliver, ammalata di polineurite tossica.
Altri personaggi sono invece:
  • Mark Easterbrook: uno scrittore che inizia a indagare sul caso.
  • Maud Dane Calthrop: moglie del pastore del paese e confidente di Mark, gli promette di tenere d'occhio le tre streghe.
  • Lejeune: ispettore della polizia
  • Thyrza Grey: dicono sia una strega, "alta, un po' mascolina, in gonna e giacca di tweed grigio. Aveva i i capelli grigi morbidissimi, la fronte alta e spaziosa, il naso aquilino e due occhi azzurri, dallo sguardo penetrante."
  • Bella Webb: cuoca del Cavallo Pallido e auto-proclamata "strega". "Viene dal villaggio di Little Running. Là godeva di notevole fama per le sue Arti magiche. È una tradizione della sua famiglia. Era una strega anche sua madre".
  • Sybil Stamfordis: una medium, "una donna alta e sottile, con i capelli scuri leggermente untuosi, un'espressione melensa e la bocca simile a quella di un pesce."
  • Jim Corrigan: medico della polizia
  • Ariadne Oliver: autrice di libri gialli e amica di Mark.
  • Hermia Redcliffe: bella e colta ereditiera con cui Mark ogni tanto esce assieme. Una donna "dall'intelligenza pronta, chiara, logica", bella, matura, colta ma molto noiosa.
  • Poppy Stirling: commessa in un negozio di fiori, ha suggerito per prima il nome del "Cavallo Pallido".
  • Zachariah Osborne: farmacista che afferma di aver visto un uomo alto, magro, con i capelli lunghi e dal naso aquilino seguire il reverendo Gorman.
  • Venables: ricco possidente che ha viaggiato in tutto il mondo prima di perdere l'uso delle gambe a causa della poliomielite.
  • C.R. Bradley: l'uomo delle "scommesse", ex avvocato e allibratore.
Venuto a conoscenza della cosa, lo scrittore Mark Easterbrook, dopo aver incontrato e parlato con l'amico Corrigam, ricordandosi di una strana lite di cui era stato testimone, collega i fatti e comincia a indagare sui nomi della lista, scoprendo che sono tutte persone morte, tranne le ultime due contrassegnate però da un punto di domanda.
La sua attenzione si concentra in particolare sulle donne del "Cavallo Pallido", una ex locanda che le donne, tutte dotate di poteri magici a quanto pare, hanno comprato e trasformato in un'abitazione.
Il caso è molto avvincente e sembra avere a che fare con il soprannaturale, in quanto le donne sembrerebbero avere il potere di uccidere le persone a distanza, ma sarà davvero così? 
Sebbene in questo caso ci sia un detective che indaga sulla morte del sacerdote, l'ispettore Lejeune non ha un ruolo centrale come altri detective famosi, e all'inizio noi seguiremo solo marginalmente le sue indagini, anche se verso la fine sarà lui a tirare in po' le redini del caso.
La persona che seguiremo invece maggiormente e che investigherà sulle morti sospette è invece Mark Easterbrook, uno scrittore che, incuriosito dal caso, si decide a risolverlo, con l'aiuto di Ginger Corrigam, che si offrirà anche di fare da possibile vittima per capire come le persone verngono eliminate.
In inglese il titolo dell'opera rimandava al nome della ex locanda dove ora le presunte streghe lanciavano i loro incantesimi, in italiano non capisco perché gli abbiano dato il titolo di "Un cavallo per la strega", in quanto nel corso dell'indagine non vedremo nessuno cavallo.

   
Sopra: A sinistra la copertina dell'edizione uscita in edicola, con una cabina telefonica rossa messa in evidenza. Al centro una edizione degli Oscar Gialli della Mondadori del 2017, e infine un'edizione del 1994.

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venerdì 26 luglio 2024

Maria Antonietta di Loputyn

Ecco una nuova biografia illustrata, questa volta dedicata a una delle sovrane più famose: "Maria Antonietta" in un'edizione illustrata da Loputyn e con i testi scritti da Lorenza Tonani, pseudonimo di Jessica Cioffi, un'illustratrice e fumettista italiana che ha collaborato molte volte con la casa editrice Hop!, la quale ha edito varie sue opere come: "La Sirenetta" di Hans Christian Andersen (2023), "Le favole di Loputyn: Alice nel Paese delle Meraviglie" di Lewis Carrol (2022), "Perfide" di Roberta Balestrucci Fancellu (2019), ma anche "Leggende giapponesi" (2022).
 
 
Sopra: A sinistra la copertina "standard" mentre a destra quela dell'edizione delux (entrambe comunque sono in formato flessibile, anche se quella a destra dovrebbe avere contenuti aggiuntivi interni).
 
La biografia di Maria Antonietta in forma di picture book. Ascesa e caduta della regina di Francia, Maria Antonietta, ritenuta responsabile della Rivoluzione francese. Il racconto per testo e immagini dell'arrivo a Versailles dell'"Autrichienne", il senso di inadeguatezza, la rivalsa attraverso il self-fashioning, la pace ritrovata al Petit Trianon, gli scandali e i tragici anni prima dell'esecuzione e poi... la fine. 
E' proprio la sovrana a presentarsi al lettore, dicendo: "Quest mio corpo. Un corpo indesiderato, respinto, a lungo rifiutato. Un corpo gestito, manipolato, agghindato. Un corpo mostrato, rappresentato, ostentato. Un corpo gioioso, gaudiente, vizioso. Un corpo responsabile, accogliente, materno. Un corpo villipeso, ridicolizzato, umiliato. Un corpo catturato, colpito, smembrato. La parola della mia scesa e della mia caduta e semrpe ruotata ttorno al mio corpo." E poi aggiunge: "Sono stata la regina più osservata, studiata, ammirata, osteggiata. In tutto questo, il mio corpo è sempre stato al centro di un grande e famelico show."
Loputyn regala il proprio immaginario alla regina più nota e osteggiata di tutti i tempi, firmando un libro unico e immancabile per i fan dell'artista e dell'affascinante sovrana. Libro che riporta, scritti in prima persona, attraverso il punto di vista delle regina stessa, gli eventi più significativi della vita di quest'ultima: il rifiuto del principe a consumare il matrimonio la prima notte di nozze (e le difficoltà che si protrassero per i successivi sette anni, con grande scoraggiamento da parte di Maria Antonietta); l'infanzia della regina e poi il suo viaggio verso Parigi per sposare il principe di Fracia; la vita Versailles, con le sue numerose etichette ed impegni; i primi scontri a corte con la contessa du Barry, la favorita del re; l'amicizia con la principessa Lamballe; i dovertimenti della regina; la morte di Luigi XV che contrasse il vaiolo, e l'incoronazione della coppia reale (e come dice lei "Il ruolo di regina esecerbava ancora di più la mia insufficienza di moglie e di madre mancata."); il modo di vestirsi e di acconciarsi, spesso considerato troppo stravagante ed esagerato, ma con cui lei si sente a suo agio ("Ora agivo invece di subire, esprimevo intenzioni ed emozioni. Scelsi la moda per constringere tutti, finalmente, a vedermi");  l'entourage; il rapporto con Madame de Polignac con cui la regine stringe un forte legame arrivando anche a saldare diversi suoi debiti; i primi rapporti intimi con il marito; la maternità tanto desiderata (più per volere degli altri che non per se stessa) e la morte putroppo di molti dei figli avuti; il tempo speso presso il Petit Trianon ("Il mondo in cui avrei avrei voluto davvero vivere la mia esistenza"); la conoscenza e gli incontri con Fersen; la morte della madre; lo scandalo della collana, ordito da Madame de la Motte; la crisi economica che porterà alla rivoluzione del popolo; la presa della Bastiglia; il tentativo di fuga da Versailles; la prigionia; il processo; la decapitazione.   
 
Sopra: Un'illustrazione che ci mostra in primo piano proprio Maria Antonietta, mentre guarda verso il lettore in un ritratto a mezzo busto.

I  testi sono accompagnati dalle illustrazioni di Loputyn, pseudonimo di Jessica Cioffi, che sono veramente molto belle in quanto questa artista possiede uno stile dettagliato, dai tratti delicati, raffinati ed eleganti, dalle suggestioni vittoriane e gotiche, in cui è possibili notare anche una certa influenza dal genere dei manga.
Le immagini sono a pagina intera e spesso sconfinano anche nella doppia, nella pagina accanto, dove sono presenti anche i testi che si riferiscono a un determinato disegno. Ovviamente questi utlimi fanno riferimento ai testi, ma spesso l'artista non si limita a rappresentare ciò che viene spiegato in questi ultimi, focalizzandosi soprattutto nel mostrarci la sovrana, le sue emozioni, i suoi stati d'animo, a volte anche in maniera simbolica ricorrendo ad immagini eteree e un po' oniriche.
Ad esempio quando si parla degli eccessi in fatto di capelli di Maria Antonietta l'artista rappresenta la sua chioma come una gabbia rotta circondata da capelli, dove dall'apertura esce un uccello rosa che porta in becco dei fiori; quando la rappresenta in fuga da Versail disegna lei e Fersen che scappano mentre sono inseguiti da un gigantesco lupo nero, circondato da rose bianche; oppure, nel momento  in cui la sovrana attende la sua esecuzione la vediamo affranta mentre sta in ginocchio nel palmo di una mano scheletrica che tiene tra il pollice e l'indice un orologio, per segnare il tempo che scorre e l'inevitabile avvicinarsi della morte della donna...
Loputyn sceglie dei colori molto tenui e delicati per le sue tavole: i capelli della sovra sono praticamente bianchi, così come la sua pelle è molto diafana e pallida, con solo le guance e il contorno degli occhi che mostrano un lieve tocco di colore rosato, oltre alle piccole e graziose labbra che virano verso un leggero rosso. Inizialmente le tinte scelte dall'artista sono prevalentemente il rosa e l'azzurro , abbinati al bianco e al grigio, per poi cambiare verso la fine della biografia, quando gli eventi che riguardano la vita della regina iniziano a farsi più cupi e tragici. In questo caso molte scene assumono i toni del grigio e del nero, diventando più cupe e tristi. L'unico tocco di colore che rimane è il rosso del sangue che sprizza dal collo tagliato della sovrana.


 

 
 Sopra: Alcune delle illustrazioni di Loputyn, ognuna delle quali mette in risalto la figura della sovrana, rappresentata con bellezza, delicatezza e grazia, notate i colori molto delicati.
 
"Maria Antonietta" illustrato da Loputyn è una bella biografia illustrata dedicata alla sovrana sicuramente non sarà la più completa, ma offre una buona panoramica rapida e coinvolgente, veloce e visivamente intrigante sulla vita di questa famosa sovrana.
Guardando questa edizione non posso non rammentare un'altra opera molto simile: "Maria Antonietta. Diario segreto di una regina"  creata dall'artista francese Benjamin Lacombe con la consulenza della storica Cecile Berly, edita nel 2016. Anche il volume di Lacombe era una biografia illustrata sulla medesima sovrana, dove l'artista metteva in risalto la figura di Maria Antonietta, intrecciata inevitabilmente ai fatti storici dell'epoca, soffermandosi su vari aspetti del suo carattere, della sua personalità, del suo stile, servendosi sia dei testi che delle illustrazioni dal gusto barocco, audace ma elegante, forti, ricche di colori e in cui ogni elemento, ogni dettaglio, conta. 
Una biografia molto carina, narrata dal punto di vista della regina stessa, per cui, oltre ai fatti storici, si lascia molto spazio ai sentimenti, alle emozioni. Un'opera adatta anche a degli adolescenti, dai 12/13 anni, che magari vogliono approcciarsi nel conoscere meglio questa famosa figura così contraddittoria. Parlo di un pubblico di adolescenti perchè comunque in alcune immagini compaiono dei nudi e alcune hanno delle sfumature leggermente erotiche, che potrebbero non renderle adatte a dei bambini, ma verranno sicuramente apprezzate da adolescenti e adulti.

 


 
Sopra: Alcune foto dove ho meso vicine entrambe le biografie (quella illustrata da Alcombe e questa di Loputyn) per confrontare alcune illustrazioni.
 
Questo libro è stato pubblicato nel 2024 dalle Edizioni Hop!,  ha 80 pagine, la copertina flessibile, misura 24 cm d'altezza e 20 cm di lunghezza e costa 19 euro. 
 
P.S. Comunqe sembra che questo libro faccia parte di una collana scritta da Lorenza Tonani, chiamata "Queens",  che la casa editrice Hop! ha inziato a pubblicare e di cui attualmente farebbero parte i seguenti tioli:
  • "Bolena" illustrata da Lisa Merletti (luglio 2024)
  • "Wu Zetian" illustrata da Silvia Vanni (luglio 2024)
  • "Elisabetta I" illustrata da Chiara D'Annunzio (2024)
  • "Maria Stuarda" illustrata da Lucrèce (2024)
 
 
Sopra: Le copertine delle altre biografie illustrate di questa nuova collana (o almeno le due attualmente visibili, in quanto agli altri due titoli devono ancora essere pubblicati).

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 24 luglio 2024

SPECIALE: libri non illustrati (HORROR)

Torna ormai il nostro quarto appuntamento con lo speciale in cui vi parlo di libri non illustrati che ho letto, ma che non recensisco singolarmente in quanto il mio blog sarebbe specializzato in libri illustrati, mentre tutti questo sono privi vi immagini.
Le opere che tratterò questa volta sono tutte di genere horror e fanno tutte parti di collane ("Superbuh", "Scaremaster" e "Horror Games"), anche se alcune di queste in realtà contano solo un paio di titoli. A parte la collana di "SuperBuh!", che è un po' vecchiotta, gli altri sono tutti titoli molto recenti (anno 2020-2022) rivolti a bambini e ragazzi a partire dai 9/12 anni.
La collana di "SuperBuh!" è una serie di 6 libri uscita tra il 1996 e il 1997 dove vari adolescenti si ritrovano ad aver a che fare con dei classici mostri quali vampiri, zombie, fantasmi ecc... che vengono a chiedere il loro aiuto, solitamente inizialmente minacciando loro o la loro famiglia.
I titoli che fanno parte della collana sono: "Ultima fermata: Transilvania!", "Non aprite quell'armadio", "Il bacio del morto vivente", "Un'estate a prova di mostro", "La bambola stregata", "L'attacco degli insetti mutanti". 
In inglese la serie si chiama "Shadow Zone" e comprende 13 titoli, tra cui quelli non tradotti sono: "The Ghost of Chicken Liver Hill", "Guess Who's Dating a Werewolf?", "The Witches Next Door", "Revenge of the Computer Phantoms","Good Night, Mummy!", "Alien Under My Bed", "Scream Around the Campfire", "My Teacher Ate My Homework".
Per quanto riguarda "Scaremaster" il titolo originale della serie è "Tale from the ScreamMaster", in cui di volta in volta diversi ragazzi si ritrovano ad affrontare delle prove di paura a causa di un libro che si ritrovano a leggere. In italiano sono stati tradotti quattro titoli: "Weekend con il licantropo", "La palude della paura", "Apocalypse Zombie", "Un campeggio da incubo", mentre in inglese ne sono usciti altri due intitolati: "Vampire vacation" e "Haunted sleepover".


"SuperBUH!: Ultima fermata transilvania" di J.R. Black , 141 pagine, edito nel 1996 dalla Edizioni E. Elle (costo di 8000 LIRE. Titolo originale: "The undead Express", 1994).  
Zach, che dopo la separazione dei genitori vive con il padre, il weekend va invece da sua madre, che è diventata una donna in carriera. Stranamente, durante il viaggio per raggiungere l'appartamento della madre Zach fa uno strano incontro: alla stazione vede arrivare un treno "il più incredibile che io avessi mai visto. Era formato da un unico vagone, con uno strano tetto e le porte piccole e strette, come un treno d'epoca uscito per l'occasione dal museo dei Trasporti. [...] All'interno c'era una strana luce e le facce dei passeggeri sembravano bianche come la calce. Anche loro si muovevano a rallentatore. Sì voltarono a guardarmi, con il colore privo di espressione, con gli occhi indossati e cerchiati di nero, tipo zombie.
In piedi, in fondo all'ultimo vagone, così un uomo alto e paurosamente magro, accolto in un lungo mantello, con il volto pallido come l'amore. Il misterioso sconosciuto lanciò qualcosa nella mia direzione e qualche secondo più tardi un topo morto e sanguinolento atterrò davanti ai miei piedi."
Lo strano personaggio sembra esercitare un fascino ipnotico sul ragazzo, tanto che quest'ultimo sente la necessità di salire con lui sul treno, fortunatamente un uomo lo risveglia in tempo dallo stato di trance, e Zach si convince di essersi immaginato tutto.
Tornando a casa dal padre però Zack scopre effettivamente nei sotterranei di New York una metropolitana abitata da vampiri e fa amicizia con il loro capo, che si presenta come Valentine Sanguedolce, sottovalutando i pericoli in cui lui e i suoi amici possono incorrere. 
Valentine era un ricco gentiluomo inglese che divenne vampiro nel 1905, grazie a un certo Barnabus, un vampiro di 2000 anni, che attualmente però non è più in vita, per cui Valentine è, al momento, il più vecchio tra le creature che abitano nei sotterranei della metropolitana, in cui si spostano grazie a un vecchio treno, quello visto da Zack all'inizio.
Ben presto il ragazzo però scopre che Valentine lo ha preso in simpatia perché gli serve un umano che possa dirgli quando è giorno e quando cala la notte, così da potersi spostare liberamente: "i vampiri sarebbero usciti allo scoperto, nell'atrio della stazione di Grand Centrale, e da lì avrebbero potuto raggiungere qualsiasi altra linea del metró."
In realtà poi Zach ritorna nella entro e rinsalda l'amicizia con Valentine, portandolo anche a fare un giro turistico di New York di notte. Tutto sembra essere andato bene quando Valentine si accorge che un altro vampiro, che non ha più intenzione di cibarsi solo di topi (come fa Valentine) deve averli seguiti.
Alla fine è presente una breve enciclopedia che fornisce ai lettori notizie sui vampiri.
Volume carino con vari colpi di scena, in cui fino alla fine non si saprà mai se fidarsi o no di Valentine, vampiro che si dichiara "vegetariano", ma sarà poi davvero così? Qual è in realtà il suo vero obiettivo? Perché vuole essere così tanto amico di Zack? 
Anche Zack è stato caratterizzato abbastanza bene, facendo anche lui o suoi errori di valutazione, litigando anche con gli amici fortunatamente poi il buon senso e l'amicizia gli faranno aprire gli occhi.

 
 Sopra: La copertina, con una grafica molto anni Novanta, contraddistinta da un certo colore vivace (in questo caso il rosso) e brillante mentre al centro vediamo un'illustrazione con un vampiro chesta spaventando un ragazzo mentre sta arrivando un treno.
 
"SuperBUH!: Il bacio del morto vivente" di J.R. Black , 141 pagine, edito nel 1996 dalle Edizioni E. Elle (costo di 8000 LIRE. Titolo originale: "Bite of the living dead", 1994). 
Josh, 13 anni, si é appena trasferito in Massachusetts in una nuova casa con i genitori e ai fratelli (o meglio, a suo fratello e alle sue tre sorelle) più piccoli, quando scopre che nel giardino ci sono delle tombe dove vi seppelliti dei morti: "Kate aveva scoperto una grande pietra conficcata nel terreno del giardino. A guardarla bene, aveva un aspetto vagamente familiare, con la cima rotonda e la base quadrata. In quel preciso istante ebbi un'intuizione a dir poco geniale: si trattava di una pietra tombale!.
-Santo cielo, - mormorai quasi senza fiato. - Ma che inc he razza di posto siamo finiti?
Kate fece qualche passo e scansò un mucchietto di foglie con il piede. - Qui ce n'è un'altra! E un'altra ancora! - Si voltò a guardarmi, con le guance rosse dall'emozione. - Tutto il giardino è tappezzato di lapidi, Josh! Wow! Fortissimo!
Minacciosi zombi infatti abitano nel giardino della sua casa e prendono vita per costringere Josh ad aiutarli a trovare il loro vecchio cimitero, su cui intanto qualcuno sta per edificare un centro commerciale, rimuovendo di nascosto le tombe, di cui alcune sono finite nel giardino della casa di Josh. Come gli spiega Mercy: "Se troverai il nostro adorato cimitero e rimetterai al loro posto le nostre lapidi, noi toglieremo il disturbo. ma ricorda, non devi lasciarti sfuggire una sola parola sulla nostra presenza qui. Non puoi dirlo nemmeno ai tuoi genitori. Nessuno dovrà venire a saperlo. I vivi non comprendono le ragioni dei morti."
Anche perchè gli zombie non si fanno problemi ad entrare un casa di Josh, a volte persino per farsi il bagno: "C'era qualcuno a mollo nella vasca da bagno. A prima vista sembrava una donna dai lunghi capelli stopposi e un vestito ridotto a brandelli indosso. I suoi occhi rossi mi fissavano come una lama appuntita. Aveva la pelle consumata, lacerata qua e là, e il cranio lucido e bianco. Le carni che ricoprivano la misteriosa sconosciuta erano in stato avanzato di decomposizione, e si stavano staccando dalle ossa, come succede con il pollo arrosto quando è cotto a puntino.
Gli zombie in questione sono 6: Mercy, morta per una polmonite nel 1974; Lucilla, morta annegata nella vasca da bagno dopo averci battuto la testa; Abigail, morta sul rogo; Toby Veering, un fattore la cui cavalla gli diede un calcio in testa: Willie Beedle, un ladro ucciso durante una rapina; Eli Wintgrop, che fu assassinato con un coltello...
La storia si dipana un po' come un giallo, in cui Josh e Kate, la sorella maggiore, devono scoprire dove si trova il cimitero e chi ha rimosso le lapidi da esso, il tutto mentre vengono minacciati da degli zombie. Fortunatamente una di loro, Mercy, col tempo sembra prendersi a cuore le sorti dei due ragazzini, provando a proteggerli dagli altri zombie, dimostrando di provare ancora compassione, mentre gli altri mostri sono semplicemente piuttosto arrabbiati, soprattutto quando scoprono che un'agente immobiliare vuole usare le loro lapidi per lastricare un centro commerciale.
Comunque non c'è nessun bacio nel libro, al contrario di quanto preannunciato nel titolo (che è stato mantenuto uguale all'originale inglese). Forse avrebbero potuto intitolarlo "Il patto dei morti viventi", ma forse "bacio" suonava più accattivante.
Alla fine è presente una breve enciclopedia che fornisce ai lettori notizie su blob, geni e zombie. 

 Sopra: La copertina, con una grafica molto anni Novanta, contraddistinta da un certo colore vivace (in questo caso il blu) e brillante mentre al centro vediamo un'illustrazione abbastanza inquietante (più di quanto non lo siano effettivamente le storie dei libri).

"SCAREMASTER: La palude della paura" di B.A. Frade e Stacia Deutsch, 192 pagine, edito nel 2020 dalla GIUNTI Editore (costo di 7,90 euro. Titolo originale: "Swamp Scarefest", 2016).
Aidan e Olivia vivono in una vecchia casa scricchiolante, ai margini di un lago sporco e paludoso. In cerca di avventura, convincono i genitori a lasciali accampare in riva al lago, in una notte di luna piena e in compagnia del loro cane e dei loro amici Josh e Jeanna. Ad Aidan piace spaventare sua sorella ed è pronto a sfoderare i suoi trucchi più spaventosi in vista del campeggio. Ma entrambi ignorano che l'antico libro ritrovato in riva al lago, I racconti del Maestro del terrore, vive di vita propria: "<<Un libro?>> Borbottai deluso. <<Se l'hanno buttato via non dev'essere granché>>.
Però un tesoro è comunque un tesoro e, dal momento che non mi sembrava giusto ributtarlo nel lago, sguazzai fino arriva, mi accucciai e infilai la mano nell'acqua sporca per tirarlo fuori. La copertina sotto le mie dita era morbida e liscia, come di pelle. Ed era anche asciutta.
Sorpreso, ritraessi la mano di scatto, <<Ma che...>> Guardai con attenzione. Sembrava un libro normalissimo, un volume di pelle marrone grande e spesso più o meno come un quaderno sul fondo di un secchio di acqua lurida. Eppure... [...]
Guardai il dorso. C'era scritto: "O racconti del Maestro del terrore".
È così che Aidan e Olivia si troveranno in trappola... 
Aidan e Olivia, pur essendo gemelli, sono molto differenti caratterialmente: Olivia è appassionata di calcio, ordinata, organizzata e ama programmare; mentre Aidan è trasandato, disordinato e improvvisa sempre, inoltre è un grande amante degli scherzi, che fa di continuo alla sorella. Infatti ne ha qualcuno in programma anche per il campeggio.
I fatti strani iniziano già nel pomeriggio, quando i ragazzini si trovano in negozio per prendere il cibo da portarsi in campeggio e Aidan trova una commessa un po' strana, che gli presta un secchio per il campeggio: "Mentre cercavo di capire se avessi frainteso la donna, a un tratto altre cose della nostra conversazione mi colpirono. Sapeva che Liv era mia sorella. Conosceva i nostri nomi. E aveva capito che volevi nascondere quel la roba da Liv. Come faceva ad avere tutte quelle informazioni su di noi?".
I fatti strani non finiscono qui comunque, e continuano con il ritrovamento di in misterioso libro capace di rimanere asciutto nonostante sia stato trovato dentro il lago. Libro che all'inizio è vuoto ma in cui pian piano iniziano a comparire dei messaggi, tra i quali questo: 
"La bestia dormiente ora s'è desta.
Avanza lenta e ala riva s'arresta.
Avvolta nell'ombra, attratta dal fuoco,
avanza fatale a poco a poco,
lasciando una scia di mota e poltiglia,
fiato denso e rovente che s'assottiglia.
Ama il terrore, anela la paura:
è inarrestabile l'orrenda creatura."
La creatura citata dal testo si scopre essere una specie di mostro della palude, fatto di fango, sterpi e insetti brulicanti: "Un colosso di fango e melma dalla forma vagamente umanoide, ma la somiglianza con un essere umano terminava lì. Il corpo era ricoperto da una poltiglia viscida di foglie in decomposizione. le gambe erano tempestate di funghi grigio-bianchi, le braccia costellate di rovi spinosi. Viticci di edera velenosa si attorcigliavano attorno al suo tronco bitorzoluto. Trasudava un muco poltiglioso che puzzava di verdure marce dimenticate da un pezzo in fondo al frigorifero. Tutto quell'ammasso era ricoperto da una pelle brulicante di vermi, millepiedi, ragni e altre cose che non riuscivo a identificare. E poi c'era la faccia. La bocca era un squarcio aperto."
Invece di godersi il campeggio in tenda i quattro amici saranno alle prese con questa creatura, che tutto sommato a me non è parsa poi così spaventosa, voglio dire, alla fine è molto lenta, è facilmente rintracciabile perchè ovunque va lascia melma in giro, è attratto dalla lude (tipo falena, per cui si può attirarlo facilmente dove si vuole), è tonto, inoltre inizialmente non sembra neppure troppo intenzionata a dare la caccia ai ragazzi, in quanto più occupata di mangiare, tanto che è Aidan che deve andare a cercarla, interrompendo il suo pasto, per attirarla in una trappola.
Volendo i ragazzi inoltre potrebbero tornare a casa, non lo fanno perchè il Maestro del Terrore li avverte che se ciò accadesse non troveranno mai la "soluzione per il loro problemino di terra e fango", così i ragazzi decidono di restare nel bosco vicino al lago.
Ho trovato la storia più avventurosa che spaventosa, anche se ad un ragazzino potrebbe fare più paura di quanta non ne abbia fatta a me, in quanto da quando il mostro compare assistiamo a tutta una serie di tentativi su come eliminarlo, attirandolo in varie trappole, che di solito tendono solo a fare arrabbiare di più il mostro, ma danno anche tempo ai protagonisti di riorganizzarsi di volta in volta.
Una storia comunque carina e avvincente, anche se non ho trovato il mostro particolarmente spaventoso (e non ho mai percepito che i protagonisti si trovassero effettivamente in qualche pericolo mortale), ma magari dei bambini di 8/9 anni potrebbero trovarlo più minaccioso (io a tratti l'ho trovato quasi simpatico). Carina anche l'idea del Maestro del Terrore che comunica con i protagonisti tramite un libro, scagliando verso di loro un mostro, anche se questo non l'ho trovato particolarmente pericoloso, però si impegna a modo suo.
 
 Sopra: La copertina del secondo totolo dei quattro usciti finora in italiano della serie ScareMaster, di cui questo parla di un mostro della palude, che compare appunto anche sulla copertina.
 
"HORROR GAMES: Mai voltarsi indietro!" di Naïma Zimmermann, 128 pagine, edito nel 2022 dalla Edicart  (costo di 10,00 euro. Titolo originale: "Horror Games - Ne te retourne pas!", 2016).
Premessa prima di cominciare: non so se vale solo per la copia che ho letto io (in realtà no perchè leggendo recensioni su Amazon altri utenti hanno riscontrato lo stesso problema), ma per quanto riguarda "Mai voltarsi indietro" sembra che ci sia stato uno scambio di copertine, perché nel libro che ho letto io ho trovato la storia che doveva essere contenuta in "Cyber-Zombie all'attacco", che ha per protagonista Zoe. Per leggere finalmente la storia giusta ho dovuto prenotare questo libro in biblioteca per tipo tre volte, fortunatamente una delle due copie all'interno del sistema bibliotecario era corretta.
Enzo e i suoi amici stanno giocando da ore a Mythomonsters, quando si imbattono in un dungeon: 
"DUNGEON ORFEO ED EURIDICE
Battete Ade per liberare Euridice!
ATTENZIONE: dopo aver recuperato amata di Orfeo dovete abbandonare gli Inferi senza voltarvi, altrimenti lei rimarrà imprigionata per sempre. 
Pensateci bene prima di accettare questa missione!"
Dopo aver sconfitto il boss però i membri del gruppo decidono di ignorare una regola, quella di non voltarsi indietro, in quanto una di loro ha notato una porta nascosta dietro il trono di Ade e vuole andare ad aprirla.
Improvvisamente, cose misteriose cominciano ad accadere nella vita reale!
Enzo è un ragazzino delle medie, con un fratellino rompiscatole si sette anni e con la passione, oltre per i videogiochi, per la costruzione delle macchine di Rube Goldberg "basate sulle reazioni catena".
La sera stessa dopo essere entrato nel dungeon, a letto, Enzo sente una risata: "Ma d'un tratto un rumore strano attirò la sua attenzione. Una specie di sibilo... ssSSSSS
Poi ci fu una risata nel Buio. Una risata stridula e crudele, proprio lì, accanto al letto. 
Immobile sotto le coperte. Enzo era di nuovo completamente sveglio. Tese l'orecchio. Certo nessuno poteva entrare in camera sua. [...]
Eppure poteva giurare di aver percepito una presenza, vicinissima... Una volta capito che non dormiva, quella lo avrebbe ... Lo avrebbe cosa? Divorato?".
Per la prima notte comunque nulla di grave accade, ma il giorno dopo Enzo e Jennifer si accorgono di una cosa strana: "Enzo aprì a sua volta la rubrica.
Il nome di Alice e il suo contatto erano spariti.
<<Anch'io non c'è l'ho più>> disse sorpreso.
<<Assurdo!>>
Sul suo telefono non c'era più traccia di Alice: numero, chiamate e messaggi erano stati cancellati."
Ovviamente non sono scomparsi solo i suoi contatti, a lezione il suo banco rimane vuoto e la professoressa salta il suo nome dal registro... Sembra che l'amica non sia mai esistita.
Inoltre Enzo e Jennifer avvertono una presenza in classe, che possono percepire solo loro: "Un'ombra si muoveva sul pavimento, accanto al banco che si solito Jennifer divideva con Alice. Un'ombra strana e così contorta che era difficile immagina a chi potesse appartenere.
L'ombra del mostro."
A quanto pare il mostro segue i giocatori e si diverte a tirar loro brutti scherzi, oltre a spaventarli: a Enzo elimina la ricerca che lui avrebbe dovuto stampare e presentare per quel giorno; fa partire una canzone dal cellulare di Jennifer durante l'ora di lezione; invia un mucchio di foto ridicole dal cellulare di Naël a quelli di tutti gli studenti della scuola ...
A quanto pare l'Erinni, il mostro del videogioco, è uscita da quest'ultimo e si è messa a perseguitare i ragazzi poiché non hanno rispettato la regola del gioco, sfruttando la tecnologia. Un'idea interessante, che porta il protagonista a riflettere: "Normalmente, il cellulare era il suo quarto migliore amico: un amico che lo accompagna a ovunque e che conosceva ogni dettaglio sella sua vita. Ma ora tutt'a un tratto sembrava una spia che sapeva troppo... e che avrebbe potuto rivelare i suoi segreti a chiunque."
Volume con una storia piuttosto intrigante, che unisce la figura delle Erinni, dee vendicatrici tratte dalla mitologia greca, alla tecnologia. Il fatto che i giocatori scompaiano uno dopo l'altro e nessuno altro si ricordi di loro e che siano perseguitati durante il giorno (e la notte) rende la storia avvincente e accattivante, tenendo alta la tensione e l'attenzione del lettore, che vorrà arrivare a finire di leggere presto la storia per sapere come va a finire.
Storia con momenti di tensione ma adatta già a partire dagli 8 anni, in quanto non ci sono vere e proprie scene di violenza: il mostro si diverte più che altro a spaventare i ragazzi, a tirare loro brutti scherzi e poi farli scomparire.
 
 
Sopra: La copertina del primo dei due romanzi dedicati agli Horror Games mostra in primo piano mezza faccia di un ragazzino, alle cui spalle sta accadendo qualcosa di strano e inquietante, in questo caso un mostro che sembra voler entrare nella camera. La cosa interessante è che la porta della copertina si può aprire per vedere cosa si nasconde dietro.
 
"HORROR GAMES: Cyber-zombie all'attacco!" di Naïma Zimmermann, 128 pagine, edito nel 2022 dalla Edicart Editore (costo di 10,00 euro. Titolo originale: "Attention, College Zombie!", 2021).
È il primo giorno nella nuova scuola per Zoe e suo fratello Sébastien, ma c'è qualcosa di strano... I compagni sono tutti silenziosamente concentrati sui computer, come ipnotizzati. Studiano? No, giocano a un videogioco! 
Quando il preside infatti mostra las scuola a Zoe e suo fratello mette subito in risalto come essa sia ben fornita dal punto di vista tecnologico, lasciando a disposizione degli studenti molti computer: "Ci interessiamo alle nuove tecnologie>> precisò il coordinatore didattico ai genitori. <<Abbiamo materiale informatico di ultima generazione e corsi per imparare a fare video, ritoccare fto e programmare. Se c'è qualcosa che vi interessa, chiedete pure al vostro coordinatore di classe: è tutto gratuito.>>"
L'ambiente scolastico comunque è piuttosto strano: nessuno, parla, corre o scherza, neanche nei corridoi, oppure in cortile, dove i ragazzi "se ne stavano appoggiati al muro e avevano effettivamente gli occhi incollati al telefono, ignorandosi a vicenda."
Stranamente poi gli studenti usino sano i computer non per fare comiti o ricerche, ma per giocare a un videogioco, chiamato Mhytomonsters, che dovrebbe essere didattico, sui mostri mitologici, peccato che non sembrino in grado di staccarvisi, diventando sempre più deboli giorno dopo giorno. Inoltre una compagna di classe di Zoe cerca di avvertirla dicendole che deve andarsene il prima possibile dalla scuola, prima che la facciano giocare.
Sembra infatti che qualcuno stia tramando per usare gli studenti-zombie per un progetto terrificante... sembra infatti che i ragazzi, una volta sotto il controllo del videogioco vengano usati per costruire ed aprire un portale su un'altra dimensione.
Un libretto caruccio e poco impegnativo, in cui Zoe, che fino a quel momento non ha mai fatto nulla di particolare nella sua vita, si ritrova a dover risolvere un bel problema. Zoe è inoltre descritta come una ragazza che non si piace molto caratterialmente, e a cui piacerebbe essere più aperta, più spontanea, senza paura e sempre pronta a divertirsi, mentre lei tenderebbe a essere più riservata, ansiosa e chiusa. Durante la storia quindi imparerà a diventare più coraggiosa e a prendere in mano il controllo della situazione, acquisendo coraggio e fiducia in se stessa. 
La storia è scorrevole anche perchè breve e si legge in poco tempo, è caruccia ma non l'ho trovata nulla di eccezionale, preferendo il volume precedente, anche l'idea non è proprio delle più originali, ma funziona e può aiutare i giovani lettori a passare un pomeriggio occupati.
 
 
 Sopra: La copertina del primo dei due romanzi dedicati agli Horror Games mostra in primo piano mezza faccia di una ragazzina, alle cui spalle sta accadendo qualcosa di strano e inquietante, in questo caso dei ragazzi che sembrano ipnotizzati davanti  dei computer. Anche in questo caso la porta della copertina si può aprire per vedere cosa si nasconde dietro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 22 luglio 2024

CREEPYPASTA STORIES: La leggenda di Momo di Barbara Gozzi

"CREEPYPASTA STORIES: La leggenda di Momo" di Barbara Gozzi è un libro horror per ragazzi che si basa su una creepy pasta, cioè un termine che deriva dall'unione di "creepy", che tradotto in italiano significa "raccapricciante" oppure "inquietante", e "paste" che in inglese significa "incolla", ricalcando il modello di "copypasta". 
La creepypasta è in pratica una storia di paura che viene diffusa sul web, tramite un copia e incolla su vari siti, forum o social network.
Quella di cui tratta questo libro è appunto quella di Momo, una ragazza dall'aspetto mostruoso e deforme che è possibile contattare tramite Whatsapp.
Forse nelle intenzioni della casa editrice questo volume avrebbe dovuto far parte di una collana, chiamata appunto "CreepyPasta Stories", basata sulle creepypasta o leggende metropolitane, il che sarebbe stata un'idea interessante. Peccato che a quanto pare il progetto non abbia preso piede, infatti oltre a questo titolo ne esiste solamente un altro che fa parte della collana: "La maledizione di Bloody Mary".

Sopra: Le copertine di questi due volumi hanno dei disegni in bianco e nero circondati da cornici e scritte dai colori accesi e sgargianti.

Francesco non è certo un ragazzo popolare, e lo sanno bene i due bulli della scuola, che approfittano della sua cotta per sfidarlo: gli daranno il numero della bella Mariana solo se avrà il coraggio di contattare Momo, l'incubo di WhatsApp. 
"<<Ora me lo dire cosa devo fare?>>
Giampy si fa dannatamente serio. <<Devi scrivere a una tipa che sembra uscita da un film dell'orrore. Sul serio. Ci devi parlare anche se ti manda delle maledizioni o ti minaccia di morte, chiaro?>>
<<Una sfida da paura. Ottima idea!>> esclama Secco.
<<Perché mai dovrebbe farlo?>> Chiedo.
<<Perché è Momo, l'incubo di WhatsApp!>>
<<Momo?>> ripeto titubante.
<<Possibile che non la conosci?>> si stupisce Secco.
Lui e Giampy mi fissano come sfidandomi a rispondere. Lo faccio. Non con la bocca, ma sostenendo gli sguardi, quanto basta per dimostrare che non ho paura.
<<Meglio così>> dice Giampy. <<Vuol dire che sarà una sorpresa. Devi solo contattarla, è semplice. Ti passo il numero, le scrivi, flirti un po' con lei e cerchi di piacerle. Insomma ti metti alla prova.>>"
<<Con un vero mostro...>> aggiunge Secco.
La cosa comincia a spaventarmi un po'..."
Il ragazzo non ci pensa due volte: scambiare qualche messaggio con una sconosciuta non sembra poi niente di grave! Quello che Francesco non sa, però, è che in realtà non si tratta solo di una innocua creepypasta. Momo, con i suoi occhi sporgenti e quel sorriso inquietante, è un mostro reale, assetato di sangue e insaziabile, che lo costringerà a prove spaventose sotto orribili minacce. E la cosa peggiore è che niente sembra poterla fermare...

Sopra: Una delle prime illustrazioni del libro, che mostra i due bulletti Giampy e Stecco mentre danno a Francesco il numero di Momo.

La storia è accompagnata da alcune illustrazioni in bianco e nero ad opera di Freddie Tanto. Intanto tutte le pagine si caratterizzano per una cornice di capelli neri che circonda i testi, a cui si aggiungono alcuni disegni dallo stile molto semplice e neanche particolarmente curato o dettagliato, i quali possono essere di due tipi.
I primi sono di dimensioni abbastanza piccole, posti in mezzo a testi e rappresentano sempre gli stessi elementi, che si ripetono ogni tot di pagine: Momo, una porta che si apre e da cui spunta una zampa di Momo, un piccione morto, un telefono, la faccia di Momo, delle macchie di sangue, una mosca, una mano. 
Poi vi sono le illustrazioni vere e proprie, che sono comunque sempre in mezzo ai testi, ma sono un po' più grandi delle altre e, soprattutto, ognuna rappresenta una scena specifica descritta nei testi, di solito qualche momento pauroso o di tensione, dove il protagonista si vede attaccato dal mostro. Qui vediamo rappresentato appunto il protagonista principalmente, e a volte anche altri personaggi, tra cui i due bulletti di inizio libro. Ho notato che quando l'artista rappresenta volti umani ha l'abitudine di scurire sempre la metà superiore del volto, come se ci fossero delle ombre proiettate dai capelli, peccato che queste ombre arrivino quasi fino alla fine del naso, a volte anche senza motivo e non ne capisco il senso. 
Per il resto come dicevo i disegni non sono nulla di chè, avranno voluto inserirceli per rendere i testi più accattivanti ma non ho trovato la parte grafica particolarmente curata o ricercata, lasciando un po' il tempo che trova, anche se almeno hanno provato a fare qualcosa piuttosto che lasciare solamente i testi. 
La rappresentazione del mostro riprende quella della foto della statua originale, ma la statua francamente è decisamente più inquietante, il disegno invece non fa così paura.

 

 
 
Sopra: In alto alcuni dei disegni presenti all'interno della storia, di cui quelli in alto sono tra quelli che compaiono varie volte nel corso della storia. Quelli in basso invece sono specifici di alcune scene descritte nei testi, infine in basso vi ho messo una foto che ritrae la statua di Momo, dalla quale è nata la creepypasta.

CREEPYPASTA STORIES: La leggenda di Momo" di Barbara Gozzi è un racconto horror basato sulla creepypasta di Momo, un fenomeno virale proveniente dal Giappone, che ha preso piede su WhatsApp. 
Il tutto è partito quando una ragazza giapponese ha pubblicato su Istagram una foto scattata in un museo dei mostri con una strana creatura: si tratta di una gigantesca testa di donna dal viso deforme, priva di braccia e con delle zampe da uccello. Insieme alla foto sono stati diffusi quattro numeri di telefono virali. Salvandone uno nella rubrica del proprio smartphone è possibile poi contattare via messaggio Momo, la quale risponderà alle tre di notte esatte, ma le sue risposte sono terribili. Invia foto e file perturbanti, video a sfondo satanico o di omicidi.
La trama segue quanto riportato nella leggenda, col protagonista, Francesco, che contatta Momo su WhatsApp e questa gli risponde alle tre di notte, chiedendogli di compiere delle prove per lei, altrimenti lui morirà o lei farà del male ai suoi familiari.
"Un attimo dopo mi manda una galleria di foto orribili, si torture, corpi riversi senza vita in posizioni innaturali, macchie di sangue. Il viso stravolto si un ragazzo rannicchiato in fondo a una scala: ha gli occhi sbarrati e la lingua ritorta all'indietro tanto da soffocarlo. [...]
IO: Che cavolo è questa roba???
MOMO: Esattamente quello che sembra
MOMO: Le persone che mi hanno disubbidito e non hanno superato le prove o si sono rifiutate si farlo... pensaci su."
In più, nella trama del libro, c'è la motivazione che porta il protagonista a scrivere a Momo, nulla di complesso, anzi, qualcosa di semplice ma plausibile per un adolescente: una sfida, in cambio della quale potrà ottenere il numero della ragazza che gli piace. 
Avrebbe potuto ottenerlo anche in altri modi senza cimentarsi nella sfida? Probabilmente. Ma diamo per buono il fatto che un adolescente innamorato non pensa proprio in modo razionale.
Il protagonista deve superare varie prove a cui Momo lo sottopone, sotto minaccia: uccidere un animale e imbrattare la cattedra del prof con il suo sangue, uscire di notte bendato, distendersi sopra le rotaie di un treno, ...
Il ritmo del libro è molto concitato e incalzante, col protagonista che deve sottoporsi a varie prove, sempre più difficili e impegnative, tanto che il lettore difficilmente riuscirà a smettere di leggere, per poter sapere al più presto come va a finire. La storia scorre molto velocemente riuscendo a tenere sempre alta l'attenzione del lettore, con pochi momenti di pausa, in cui il protagonista tenta di pensare a una soluzione, coinvolgendo anche Giampy (diminutivo si Giampietro) e spiegandogli la situazione, anche se l'altro non gli crede molto, pensando che Momo sia solo una pazza.
Alla fine comunque Giampy non si rivela così tremendo, e cerca di aiutare sinceramente Francesco a liberarsi di Momo, peccato che la cosa non sia affatto semplice in quanto il mostro non è sottoposto a regole né a limitazioni: può mutare d'aspetto, può apparire in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, può scomparire a piacimento, e può uccidere senza lasciare tracce.
Una buona storia di paura basata su una leggenda nata e diffusa sul web, che si legge velocemente, adatta dagli 11/12 anni (ma dipende da quanto il lettore è sensibile alla violenza o alla paura) visto che alcune scene sono abbastanza crude, pesanti e piuttosto ansiogene, e in cui si citano/descrivono persone morte, omicidi, animali che vengono sezionati.

Il volume è stato edito nel 2021 dalla FABBRI Editore, ha 192 pagine, una copertina flessibile e costa 12,90 euro.

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