Continuiamo la nostra rassegna di rivisitazioni della leggenda di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda con "Miti e leggende di re Artù" di Sarah Courtauld e illustrato da Natasha Kuricheva. Un libro che fa parte di una collana di rivisitazione di classici di una casa editrice molto famosa (soprattutto per le proposte in lingua inglese): la Usborne.
Altri titoli che fanno parte di questa collana di classici sono: "Le fiabe dei fratelli Grimm" (2011), "Le fiabe di Hans Christian Andersen" (2012), "Le mille e una notte" (2013), "Racconti illustrati da tutto il mondo" (2013), "Storie illustrate di miti greci" (2013), "Racconti illustrati di Natale" (2014), "Racconti d'avventura illustrati" (2014), "Racconti di pirati" (2015)"Classici illustrati" (2016), "Racconti illustrati dalla Cina" (2019), "Storie illustrate di fantasmi" (2022)...
I titoli di questa collana di classici illustrati della Usborne sono: "Un'incredibile selezione di raccolte di racconti e classici senza tempo per soddisfare i gusti di qualunque lettore. Le magnifiche illustrazioni e l’elegante formato, con copertina
imbottita e fettuccia segnalibro, sono il segreto del successo
straordinario della collana ‘Racconti illustrati’. Una selezione
vastissima di raccolte di racconti tradizionali e non, provenienti da
tutto il mondo e da qualunque epoca, rielaborati per un pubblico moderno
e pensati per soddisfare i gusti di qualunque lettore alle prima armi.
Perfetti da regalare e custodire gelosamente".
Sopra: Sulla copertina vediamo comparire vari personaggi, creature o ambienti del ciclo arturiano, mentre al centro vi è il titolo.
Questo è un libro illustrato in cui "prendono vita i racconti di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda" e che ha lo scopo di far conoscere ai giovani lettori "le avventure del prode Lancillotto, la bellissima Ginevra, il saggio Mago Merlino, la malvagia fata Morgana e molti altri personaggi".
Il volume è suddiviso in vari capitoli, ognuno dei quali narra un'avventura o degli avvenimenti importanti vissuti da Merlino, da Artù o dai cavalieri di quest'ultimo.
Il primo capitolo ad esempio spiega la nascita di Artù e come sia diventato re, riportando l'evento dell'estrazione della spada, su cui sono incise le scritte "Colui che estrarrà questa spada dalla roccia è il legittimo re di tutta la Britannia", dalla roccia.
Devo dire che questo primo capitolo è molto affrettato, in quanto dà l'impressione che l'autrice abbia voluto condensare in un'unica parte troppe cose. Molte altre narrazioni delle vicende di Artù ad esempio separano il momento del suo concepimento da quello della sua ascesa al trono, mentre qui Cortauld ha voluto mettere tutto assieme andando a tagliare parecchie cosucce. La parte che più risulta carente è quella riguardante la nascita del sovrano. Il volume parte subito con Merlino che va a trovare Uther Pendragon e gli dice: "Avrete presto un figlio, destinato a grandi imprese. Ma nel giro di due anni morirete. Se si venisse a sapere dell'esistenza di vostro figlio, il fanciullo sarebbe ucciso nella lotta al potere che seguirà la vostra morte. Non appena il bambino viene al mondo dovrete consegnarmelo e non nominarlo mai più. Lo proteggerò io fino al momento giusto". L'autrice ha quindi eliminato completamente tutto l'antefatto che ha portato al concepimento di Artù, in cui Pendragon con l'aiuto del mago aveva sedotto con l'inganno Igraine, moglie del re di Cornovaglia. Infatti la madre di Artù non viene mai nominata nel libro, quando anche lei in realtà ha avuto un ruolo importante nell'esistenza di Artù.
Il secondo capitolo è dedicato alla lotta di Artù contro i re che all'inizio si sono opposti alla sua ascesa al trono, non riconoscendolo come il degno successore di Uther Pendragon. Nel terzo capitolo c'è lo scontro tra Artù e il cavaliere Pellinor, battaglia durante la quale la spada di spezza, così il giovane dovrà recarsi dalla Dama del Lago per farsi consegnare una nuova spada (Exalibur).
Gli altri capitoli del volume trattano: l'arrivo dei cavalieri Balin e Balan; di come Merlino sia fatto prigioniero da Nimue; l'incontro con Lancillotto e alcune imprese di quest'ultimo, lo scontro tra Galvano e il Cavaliere Verde, gli intrighi di Morgana; l'arrivo di sir Gareth; il patto tra Sir Galvano e Lady Ragnell; Sir Galahad e la ricerca del Santo Graal; il conflitto tra Atù e Lancillotto a causa di Ginevra; la battaglia tra Artù e Mordred nonché la restituzione da parte di Artù di Exalibur alla Dama del Lago.
Alla fine del volume vi è una parte che spiega la leggenda di Artù e le principali opere che l'hanno fatta nascere e continuare a vivere: Historia Brittonum del IX secolo, Historia Regum Brittoniae (Storia dei re di Britannia) di Goffredo di Monmouth del XII secolo, "Lancillotto o il cavaliere della carretta" e "Lancillotto in prosa" (1170-1180) di Chretien de Troyes e "La morte di Artù" di Tomas Malory (XV secolo).
Vi è, infine, anche una parte in cui vengono presentati e descritti i vari personaggi del ciclo arturiano.
Sopra: All'inizio di ogni capitolo c'è un'illustrazione a doppia pagina, qui vedete il primo in cui compare l'immagine di Merlino
Sebbene vi sia abbastanza testo il volume presenta anche un gran numero di illustrazioni ad opera di Natasha Kuricheva.
Nel libro compaiono tre tipi di immagini: quelle a inizio capitolo, quelle a pagina intera e quelle inserite in mezzo ai testi.
Le prime si distinguono per essere illustrazioni a doppia pagina, anche se una delle due pagine è dedicata anche a mostrare il titolo del capitolo e il suo inizio. Sono immagini dall'aspetto maestoso e solenne,molto particolareggiato, che mostrano una scena importante che si svolgerà poi nei testi, Possono essere scene di battaglia ma anche tranquille scene di corte, in cui il lettore può ammirare i personaggi e i paesaggi.
A queste immagini a doppia pagina si oppongono quelle inserite in mezzo ai testi che sono molto più piccole (grandi un terzo della pagina) e in bianco e nero. Anche queste raffigurano scene narrate nei testi, ma si concentrano più sui personaggi, mentre gli sfondi o sono assenti o sono appena accennati.
Sopra: Nel libro compaiono tre tipi di immagini: quelle a inizio capitolo, quelle a pagina intera e quelle inserite in mezzo ai testi. Più in alto vediamo quella dell'inizio del sesto capitolo, dedicato a Lancillotto. In basso potete vedere invece una delle immagini in mezzo ai testi, di dimensioni molto modeste e in bianco e nero, sebbene comunque molto graziosa.
Infine vi sono le immagini a pagina intera, che sono molto belle, dallo stile realistico ma anche poetico e magico, capace di trasportare il lettore in un mondo in cui la magia esiste ancora, in cui è possibile visitare possenti castelli e incontrare nobili dame e coraggiosi cavalieri. Sono disegni che trasmettono un'atmosfera incantata, anche grazie ai colori morbidi e dai toni chiari e brillanti, che presentano spesso giochi di luci.
Queste immagini rappresentano scene di particolare importanza narrate nei testi, delle scene chiave diciamo, come la comparsa di Exalibur, quando Artù combatte contro i re suoi nemici, lo scontro finale contro Mordred...
Sopra: Le immagini a pagina intera sono molto belle, dallo stile
realistico ma anche poetico e magico, capace di trasportare il lettore
in un mondo incantato e leggendario. Qui sopra vedete le scene della comparsa di Exalibur (in alto a sinistra), quando Artù combatte contro i re suoi nemici (in alto a destra), lo scontro finale contro Mordred...
"Miti e leggende di re Artù" di Sarah Courtauld è un altro libro che narra le vicende di Artù e dei sui cavalieri in modo da renderle proponibili ad un pubblico di bambini, in questo caso va bene già dai 5 anni (proposto un po' alla volta), anche se può essere compreso e apprezzato meglio dagli 8.
Questo volume non è perfetto e ho trovato in esso sia pregi che difetti. Partiamo intanto con i lati positivi: alcuni capitoli sono ben fatti e narrano abbastanza bene alcuni fatti relativi alla leggenda di Artù e dei suoi cavalieri, tipo quelli su Galvano. Il capitolo "Galvano e il Cavaliere Verde" ad esempio è tratto da un romanzo cavalleresco allitterativo scritto in medio inglese e risalente al tardo XIV secolo, mentre quello "Sir Galvano e Lady Ragnell" è basato su una poesia inglese del XV secolo, una delle diverse versioni della storia della "donna ripugnante", popolare durante il Medioevo.
Altri capitoli che sono stati mantenuti piuttosto fedeli alla leggenda di Artù riguardano soprattutto i suo cavalieri come Galahad (e la ricerca del Graal), Lancillotto, Sir Gareth, Balin e Balan. Ho apprezzato che il volume contenga capitoli anche piuttosto lunghi e dettagliati dedicati ad altri cavalieri della Tavola Rotonda che non siano solo Lancillotto, in quanto spesso in altre rivisitazioni di racconti arturiani mancano.
Anche i capitoli sulla fine di Camelot e la morte di Artù li ho apprezzati, in quanto attinenti a quanto narrato nel ciclo arturiano e la loro presenza permette ai lettori di scoprire la fine di Artù e del suo regno. Molte altre rivisitazioni invece non prendono in considerazione questa parte, concludendosi prima della discesa e della crisi di Camelot e del suo sovrano (come accade ad esempio in "La favolosa leggenda di Re Artù" di Jordi Sierra i Fabra, in "Merlino, Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda" di Sara Marconi e "Le più belle storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda" di Luisa Mattia).
Passiamo invece ai lati negativi. Se alcuni capitoli li ho trovati ben fatti ce ne sono altri che invece non ho apprezzato, come ad esempio il primo, che come ho spiegato anche all'inizio ho trovato troppo frettoloso specialmente nella parte iniziale, e quindi di conseguenza un po' raffazzonato. Anche il capitolo sull'imprigionamento di Merlino non mi ha soddisfatta pienamente in quanto sebbene la parte su Nimue (alias Viviana) che imprigiona Merlino sia stata mantenuta abbastanza corretta, seguendo quanto scritto in "Lancillotto in prosa" di Chretien de Troyes, viene anche riferito che sia stato Merlino a mandare Lancillotto da Artù, quando in realtà è stata la Dama del lago.
Un'altra cosa di cui ho avvertito la mancanza è la poca attenzione o il poco approfondimento riguardo alle figure femminili del ciclo arturiano, che svolgono un ruolo importante nella vicende e che serbano tutte motivazioni complesse e dalle quali traspaiono personalità profonde. In questo volume invece queste personalità sono state appiattite se non quasi eliminate. Della madre di Artù, Igraine, non si fa mai menzione; la Dama del Lago compare solo nel momento in cui deve dare o riprendersi la spada, mentre in realtà lei è quella che ha salvato e cresciuto Lancillotto (e secondo certe fonti è anche colei che avrebbe imprigionato Merlino). Ginevra, che è una donna bella, intelligente e capace, che vive un profondo conflitto interiore quando si innamora di Lancillotto, viene appena menzionata: "Neppure un anno prima, Artù aveva incontrato un'affascinante damigella di nome Ginevra. Se n'era profondamente innamorato e desiderava sposarla, ma Merlino l'aveva messo in guardia. [...] Artù non gli aveva dato ascolto. Il re e Ginevra erano felici come non mai. Con il passare dei giorni, Artù era sempre più innamorato e la corte era affascinata dalla bellezza e dalla gentilezza della regina". Non viene menzionato bene nemmeno il modo in cui Artù ha conosciuto Ginevra; in realtà il loro incontro era avvenuto quando il giovane sovrano era andato i soccorso del padre di Ginevra (Leodegrance), che poi diverrà uno dei suoi maggiori alleati, nonchè pure colui che donerà ad Artù la Tavola Rotonda. Praticamente Ginevra è ridotta a una macchietta e verrà poi menzionata nuovamente solo per ragioni di trama nel momento in cui viene scoperta la sua relazione con Lancillotto, relazione che porterà al declino di Camelot. Nessun accenno al suo mondo interiore e al suo conflitto con se stessa per aver tradito Artù, ai suoi pensieri riguardo la situazione che sta vivendo, nulla. Ottiene un po' di redenzione solo alla fine, quando nel capitolo finale si dimostra pentita di quanto accaduto e si fa suora.
Stesso problema anche con Morgana, che è la figura femminile che compare maggiormente nel libro in quanto è una delle nemiche principali del leggendario sovrano. La sua prima apparizione è nel capitolo "La prima impresa di Lancillotto", dove tenta di sedurlo e di farsi scegliere come sua amante.
Nel capitolo "La malvagità di Morgana" la vediamo tessere intrighi per ingannare Artù e farlo combattere contro Sir Accolor, un amante della donna, e per tentare di uccidere suo marito Sir Urien. Insomma tutte le volte che appare o viene menzionata viene sempre presentata come una vile seduttrice di uomini e una spietata maga e ingannatrice che agisce solo per il proprio tornaconto. Non si fa però mai accenno al suo passato e al perché odi tanto Artù. Morgana infatti sarebbe la sorellastra di Artù in quanto figlia il Igraine (madre del sovrano) e del duca di Cornovaglia, primo e legittimo marito di Igraine. La fata odia Artù perché suo padre, Uther Pendragon, ha ingannato sua madre e provocato la morte di suo padre, il risentimento di Morgana quindi non è campato per aria, ma dietro vi sono delle motivazioni, se non comunque valide, almeno comprensibili. Tra l'altro nei testi viene detto che Morgana è la sorellastra di Artù, ma non viene spiegato come mai loro sono imparentati, siccome nel primo capitolo è stata eliminata la parte riguardante la nascita di Artù.
Una nota positiva va comunque all'edizione, piccola e compatta ma molto ricca, con segnalibro di stoffa e con una grafica molto curata e accattivante. Le illustrazioni di Natasha Kuricheva sono molto belle (anche quelle più piccole), dallo stile realistico ma anche poetico e magico,
capace di trasportare il lettore in un mondo in cui la magia esiste
ancora, in cui è possibile visitare possenti castelli e incontrare
nobili dame e coraggiosi cavalieri. Sono disegni che trasmettono
un'atmosfera incantata, anche grazie ai colori morbidi e dai toni chiari
e brillanti, che presentano spesso giochi di luci. Sono disegni con uno stile che ben si adatta a questo tipo di racconti medievali ricchi di magia e di fascino.
Che dire quindi di questi racconti del ciclo arturiano della Usborne? Il libro è sicuramente un bel volume dal punto di vista dell'oggetto e delle immagini. Per quanto riguarda i contenuti alcuni capitoli sono molto validi, tipo quelli sui cavalieri e sulla fine di Camelot e la morte di Artù, mentre altri li eviterei, come quello iniziale sulla nascita di Artù e quello su Merlino, poiché altre raccolte li propongono meglio. Da tenere poi in considerazione la banalizzazione delle figure femminili, che risultano molto piatte e svalutate secondo me.
Piccola considerazione anche sullo stile di scrittura: pur nella sua semplicità esso va piuttosto bene per la maggior parte del libro, ma ogni tanto ci sono dei cali di stile molto strani. Ad esempio i re che all'inizio si oppongono ad Artù gli inviano un messaggio con scritto (letteralmente): "Veniamo a metterti a posto: preparati". Cioè, questo dovrebbe essere un messaggio di minaccia, praticamente una dichiarazione di guerra, inviato da dei sovrani ad un altro re, scritto così anche no visto che sembra più che altro la minaccia di un bulletto di 10/12 anni.
Il libro illustrato è stato pubblicato nel 2014 dalla Usborne Publishing e in italiano nel 2015 sempre dalla Usborne Publishing; ha una copertina rigida, misura 19,8 cm d'altezza e 15,3 cm di lunghezza, ha 304 pagine e costa 15,90 euro.
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