"Storie da leggere con la luce accesa"
scritto da Chris Priestley e accompagnato dalle illustrazioni di David
Roberts è il terzo (e in Italia ultimo) volume di una sere di libri (3 in italiano e 4
in inglese) di racconti di paura inseriti in una saga chiamata,
appunto, "Tales of Terror".
È la prima volta che Robert prende il treno da solo, è
felice e molto emozionato. Finalmente ha l'occasione di allontanarsi
dalla sua matrigna, che proprio non sopporta: ora la sua vita può
ricominciare, in una nuova scuola. Alla stazione però, la matrigna ha
una visione: vede un bacio, un tunnel, e un tremendo pericolo in
agguato.
Questo volume vede per protagonisti Robert, che per la prima volta prende il treno da solo, peccato che all'entrata di una galleria il treno abbia un guasto e si fermi, intanto una donna inizia a raccontare delle storie a Robert per passare il tempo.
Sopra:
La copertina presenta dei disegni e delle decorazione in bianco e nero,
con i due fratelli protagonisti ritratti al centro, mentre in alto
spicca il titolo, sopra un sfondo di colore azzurrino.
"<<Oh!>>, disse guardandomi con espressione delirante e occhi spiritati. <<Ma io ho appena avuto una terribile premonizione>>.
E' giunto il momento di parlare della convinzione della mia matrigna di avere una speciale inclinazione per questo genere di cose.
<<Stava sognando>>,dissi, sorridendo a un uomo che guardava la mia matrigna come se fosse uscita da un manicomio.
<<Ma caro, ho la netta sensazione che tu sia in pericolo, un pericolo mortale>>, disse lei continuando a fissarmi in moso indecoroso.
<<Non capisco di cosa stia parlando, madame>>, mormorai.
<<Vorrei che non mi chiamassi in quel modo>> disse portandosi le dita alle tempie.
Ero perfettamente consapevole che le dispiacesse, ma per nessuna ragione al mondo l'avrei chiamata "madre", come lei sperava.
<<A quale pericolo si riferisce?>> chiesi di nuovo.
<<Non saprei>>, disse. <<Vedo... vedo un bacio>>.
<<Un bacio??>> dissi ridendo. <<Non sembra così pericoloso. Almeno non mortalmente. A meno che io non decida di baciare un coccodrillo>>.
<<Un bacio>> ripeté. <<E una galleria, una lunga, oscura, orribile galleria...>>"
Robert non se ne preoccupa affatto, sa che è una donna
impressionabile e sciocca. Decide lo stesso di salire sul treno, come
programmato, ma poco dopo l'inizio del
viaggio, all'entrata di una galleria, il treno ha un guasto e si ferma.
Tutto si fa buio, gli altri passeggeri sembrano come addormentati.
Eccetto una misteriosa donna vestita di bianco, che per ingannare
l'attesa comincia a raccontare a Robert una storia, poi un'altra, poi
un'altra ancora.
Le storie narrate si intitolano: "La serra", "L'isola", "La nuova governante", "Il piccolo popolo", "La pietra gobba", "Gerald", "Suor veronica", "Il ragazzo dei sussurri", "La crepa nel muro".
Storie macabre e terrificanti. Storie che lo lasciano
senza fiato. Intanto il treno non riparte, e il tempo sembra essersi
quasi fermato. Finché un dubbio si fa strada nella mente di Robert: chi è
davvero quella donna? Ed è allora che comincia ad avere davvero
paura...
Sopra:
Le pagine che segnano l'inizio del terzo capitolo, notate come all'inizio del capitolo ci sia un piccolo
disegno in bianco e nero.
I
racconti sono accompagnati dalle illustrazioni di David Roberts, che
sono di due tipi: le prime sono quelle poste accanto al titolo di ogni
capitolo, questo tipo di immagini sono di piccole dimensioni e
rappresentano un solo elemento o un personaggio (a volte anche due), di particolare rilevanza, che
probabilmente andrà a comparire nel capitolo.
Il
secondo tipo di illustrazioni sono invece a pagina intera, sempre in
bianco e nero, e mostrano scene complete mostrate e descritte nei testi,
di cui alcune sono anche piuttosto macabre, anche se forse un po' meno rispetto a quelle del precedente volume, che conteneva immagini più esplicite, con cadaveri e scheletri che facevano bella mostra di sé.
Lo
stile di Roberts è molto originale e particolare, dai tratti
apparentemente semplici, ma al contempo ricco di dettagli, con
personaggi tracciati con tratti semplici e precisi, con visi con occhi tondi/ovali e questa volta piuttosto piccoli (in certi casi essi sono solo dei puntini), corpi tendenzialmente filiformi, quasi
allampanati, e arti lunghi e sottili che terminano in dita magre ed
affusolate.
Lo
stile di questa artista e le
sue illustrazioni in bianco e nero si adattano molto bene alle storie
di questo volume, ricche di elementi macabri. Infatti le stesse immagini
hanno dei toni piuttosto cupi, accentuati appunto dall'utilizzo
esclusivo del bianco e nero, in cui le zone più scure presentano un
maggiore presenza e densità di tratteggi neri, completamente assenti
invece in certe zone lasciate completamente bianche, create come punti
luce o anche semplicemente per mettere in risalto una certa figura.
Ogni illustrazione, comunque è ricca di dettagli e particolari che aiutano il lettore a immedesimarsi nell'atmosfera delle storie, facendolo entrare in un mondo tanto meraviglioso e accattivante quanto macabro e spettrale.
Ogni illustrazione, comunque è ricca di dettagli e particolari che aiutano il lettore a immedesimarsi nell'atmosfera delle storie, facendolo entrare in un mondo tanto meraviglioso e accattivante quanto macabro e spettrale.
Sopra:
In alto In centro e in basso alcune
illustrazioni a pagina intera tratte dai racconti di "La forza della
natura", "Piroska" (al centro) e "Il vascello nero" (in basso). In basso a destra una pagina che mostrano l'inizio di un paio di capitoli,
accompagnati da un piccolo disegno.
"Storie da leggere con la luce accesa" di Chris Priestley é una bella raccolta di racconti del terrore, così come le altre precedentemente scritte dall'autore, oltre che graficamente molto curata, grazie alle inquietanti ma raffinate illustrazioni di David Roberts.
Questa volta il protagonista della cornice narrativa che funge da filo conduttore per i racconti è Robert, un ragazzino estremamente razionale, il quale sottovaluta le visioni della sua matrigna, che lo aveva messo in guardia da non prendere quel treno, a seguito di alcune visioni avute che preannunciavano un pericolo.
Sul treno egli incontra alcune persone, tra cui una donna dai capelli rossi vestita completamente di bianco, la quale inizia a narrargli alcune storie di paura per passare il tempo mentre aspettano che il treno, fermo in una galleria per un guasto, riparta.
Le storie sono tutte molto inquietanti e, come tutte le storie di paura che si rispettino, non finiscono mai con un lieto fine per i protagonisti, in quanto il finale implica sempre una sorpresa in sfavore del protagonista.
Tra i miei racconti preferiti ci sono: "L'isola", che in realtà è un cumulo di terra che sporge in mezzo a un campo di grano e che cela i resti di una mostruosa e pericolosa creatura, infilzata da una lancia, peccato che uno dei fratelli abbia la brillante idea di estrarre l'oggetto dai resti; "Suor Veronica" che vede per protagonista una suora che maltratta le sue alunne per troppo zelo religioso, tanto da aver causato il suicidio di una di loro, ma non sa che le ragazze hanno progettato un piano terribile per vendicare la loro amica... un piano che vede la suora legata a una colonna, con la bocca aperta e un paio di grosse pinze. Tra l'altro questa è l'unica storia in cui una delle vittime non sia un minore ma un adulto, e in cui l'aggressore non sia un mostro o un evento soprannaturale ma delle bambine.
Interessante ache quello "Il piccolo popolo", in cui Penelope non riesce a sopportare la nuova moglie del padre e sua figlia, Laura, che scopre essere in contatto con il piccolo popolo, piccole creature alate che Penelope definisce "fate". Peccato che queste creature siano ben diverse da quelle che si trovano nei libri illustrati per bambini, oltre ad essere ben più pericolose.
Anche in questo caso i personaggi dei racconti di Priestley sono figure bianche e nere, con luci e ombre, infatti molti dei protagonisti della raccolta, sebbene meno cattivi rispetto a quelli di "Le terrificanti storie del vascello Nero", non sono dei santi, ma tutti presentano qualche difetto caratteriale: Penelope è una bambina abbastanza egoista, che prende in antipatia la sorellastra e la matrigna semplicemente perchè le hanno portato via le attenzioni del padre, e nei confronti di Laura poi inizia a sviluppare una forte gelosia e un desiderio di vendetta per il fatto che lei riesce a vedere le fate; Amelia Spenser, in "La nuova governante", è una persona fredda e rigida, con repentini cambi d'umore, che vede i bambini che le sono affidati come degli esseri da mettere in riga e da cui farsi ubbidire; Davy in "La pietra gobba" odia essersi dovuto trasferire ad ovest della Scozia, così decide di rubare alcune offerte poste sotto a un grosso monolito; suor Veronica picchia le bambine per la sua smania religiosa; Roland in "Il ragazzo dei sussurri" ama spadroneggiare su altri bambini di origini più comuni per sentirsi superiore...
Tutti
i racconti comunque sono belli e degni di nota, piuttosto paurosi e
inquietanti, capaci di tenere il lettore col fiato sospeso per tutto il tempo. Non sottovalutate però neanche la storia che funge da cornice
per tutte le altre, perché anche quella sarà pronta a darvi qualche
brivido e a svelarvi un mistero inaspettato. Essa inoltre è interessante perchè il lettore non ha idea di dove andrà a parare: si aspetta che il protagonista possa fare una brutta fine, ma magari potrebbe anche salvarsi. Essa contiene poi anche dei riferimenti allo zio Montague, il raccontastorie del primo volume, il quale è stato il preside di una scuola in cui il nonno di Robert era studente, e in cui capitò un terribile incidente (se così si può chiamare).
Un
volume che consiglio a partire dai 10/11 anni, dipende però anche da
quanto i lettori sono avezzi al genere horror e quanto possono essere
impressionabili, tenendo conto che, come spiegato, in ogni racconto c'è
sempre una certa dose di violenza e non mancano personaggi poco
edificanti e qualche omicidio, e tutte le storie hanno un finale "a
sorpresa", in cui i protagonisti solitamente non finiscono bene, a meno che non siano loro gli aguzzini.
Il volume è stato pubblicato originariamente nel 2009 dalla Bloomsbury Childrens Books col titolo di "Tunnel's Mouth". È stato poi edito in italiano nel 2011 dalla Newton Compton Editori, è dotato di
una copertina rigida con sovracopertina, ha 213 pagine, misura 21,5
cm d'altezza e 14 cm di lunghezza e costa 14,90 euro.
Come ho detto prima questo è il terzo volume di una serie scritta da Chris Priestley chiamata: "Tales of terror", ecco tutti i titoli della serie:
- "Le terrificanti storie di zio Montague" (2010)
- "Le terrificanti storie del Vascello Nero" (2010)
- "Storie da leggere con la luce accesa" (2011)
Sopra:
In alto le copertine italiane della trilogia, di cui come potete vedere
la terza ha subito un restyling completo. Successivamente potete vedere
le copertine di varie edizioni inglesi, di cui è uscito anche un quarto
titolo "The teacher's Tales of Terror".
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informativo.
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