"La Divina Commedia" di Paolo di Paolo e con le illustrazioni di Matteo Berton è un altro volume che fa parte della collana della casa editrice La Nuova Frontiera junior, dedicata ai grandi classici. La collana comprende ad esempio titoli come: "Le mille e una notte" (2013) di Nadia Terranova e Christopher Corr, "Miti romani" (2013) di Carola Susani e Rita Petruccioli, "Iliade" (2014) di Luisa Mattia e A. Ruggieri, "Orlando furioso e innamorato" (2014) di Idalberto Fei e R. Petruccioli, "Miti e storie dell'antico Egitto" (2018) di Sofia Gallo e Andrea Rivola, "Fiabe di Charles Perrault" (2018) con le illustrazioni di Gemma O' Callaghan, "Re artù e i cavalieri della Tavola Rotonda" (2020) di Laura Russo e Andrè Ducci, "Mitiche: storie di donne della mitologia greca" di Giulia Caminito e illustrato da Daniela Tieni e molti altri titoli...
Sopra: Sulla copertina vediamo un'immagine che ritrae Dante da lontano, con alle spalle la selva oscura. Fin dalla copertina si nota la particolare scelta dei colori, che qui sono il viola (del bosco), il verde (del fiume) e il rosso (dell'abito dantesco).
A 750 anni dalla nascita di Dante, è possibile raccontare ai ragazzi La Divina Commedia? La sfida è stata accolta da uno scrittore come Paolo Di Paolo che, accompagnato dalle illustrazioni di Matteo Berton, ci fa rivivere lo straordinario viaggio di Dante in un versione rivisitata e ridotta.
Come spiegato nell'introduzione: "Il libro che state per leggere racconta una storia di molti secoli fa. Una storia straordinaria, diventata famosa al punto di fare il giro del mondo. [...] Perchè questa è una storia che fanno studiare a scuola: il protagonista è un poeta vissuto nel Medioevo, Dante Alighieri,. Dopo aver scritto molte poesie e diversi libri, decide di fare qualcosa che nessuno ha mai fatto prima: raccontare un viaggio incredibile, in versi, per dedicarlo alla donna che ama, morta troppo presto, a ventiquattro anni: Beatrice".
Nell'introduzione viene spiegato anche che Dante era un uomo ormai di 35 anni, che stava vivendo un momento difficile della sua vita, così un giorno si ritrova smarrito, perso dentro un bosco: "Il cammino sarà pieno di pericoli, di incontri spaventosi, perchè il luogo in cui si ritrova è un luogo infernale. Anzi, è proprio l'Inferno. Ne avete mai sentito parlare? Si dice che chi si comporta male in vita, finisca lì dopo la morte. [...] L'Inferno che Dante attraversa e racconta è un posto terribile dove gli capita di incontrare gente famosa del suo tempo, morta da pochi anni".
Dopo essere passato attraverso l'Inferno Dante giunge alla montagna del Purgatorio, dove le anime dei peccatori posso purificarsi per poi, un giorno, poter salire in Paradiso. Sarà proprio quest'ultimo l'ultima meta del poeta, un luogo di beatitudine eterna, dove Dio premia chi si è comportato bene in vita.
"In questo libro abbiamo provato a fare della Divina Commedia un racconto più semplice, scritto nell'italiano di oggi, ma non dovete pensare che queste pagine siano sostituibili all'originale". Tale volume infatti ripropone alcune delle vicende narrate nella Divina Commedia proponendole al lettore in una prosa moderna, iniziando dal momento in cui Dante si è perso dentro a un bosco, incontrando 3 bestie feroci e poi un poeta vissuto ai tempi di quando a Roma regnava l'imperatore Augusto. Virgilio spiega a Dante che ad averlo inviato da lui è Beatrice, per aiutarlo. Col coraggio riacquistato Dante riprende il suo viaggio con Virgilio e attraversa la porta per giungere all'Inferno, dove incontra: Caronte, i lussuriosi (tra cui Paolo e Francesca), Cerbero con i golosi, gli avari, gli iracondi e gli accidiosi, i suicidi, i violenti contro Dio, gli adulatori, i simoniaci (che hanno accumulato denaro servendosi dei beni spirituali), Gerione (che li aiuta a giungere alla quarta bolgia), i maghi e gli indovini, i barattieri (coloro che hanno guadagnato denaro in modo disonesto), gi ipocriti e gli ambigui, i ladri (tra cui Vanni Fucci), i consiglieri di frode (tra cui Ulisse), i seminatori di discordia, i falsari, i giganti, i traditori (tra cui il conte Ugolino), fino ad arrivare a vedere lo stesso Lucifero.
Circa la metà dell'opera è dedicata all'Inferno, dopodiché si passa al Purgatorio dove Dante incontra: Catone, il suo amico Casella, Nino Visconti, i superbi, gli invidiosi, gli iracondi, gli accidiosi, i golosi (tra cui Dante riconosce Forese Donati), i lussuriosi (tra cui Guido Guinizzelli), infine il poeta incontra Matelda e Beatrice, pronto per entrare nel Paradiso.
Qui Dante si sente come fatto d'aria, e incontra: Piccarda Donati (del cielo della Luna), l'imperatore Giustiniano (del cielo di Mercurio), Tommaso d'Aquino (del cielo del Sole), Cacciaguardia (del cielo di Marte), San Pietro e Adamo (del cielo delle Stelle fisse), infine Dante scorge angeli, santi e anime beate disposti ad un anfittero che somiglia a una rosa candida, si tratta dell'ultimo cielo (l'Empireo) e a questo punto il viaggio del poeta termina.
Sopra: Due pagine tratte dall'inizio della vicenda, dove possiamo vedere a destra anche un'illustrazione che ritrae Dante perso nella selva oscura.
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni di Matteo Berton, che hanno uno stile molto particolare, in quanto di tipo un po' astratto e stilizzato. L'astrazione riguarda soprattutto gli sfondi, di cui gli elementi che vi compaiono sono resi attraverso figure dall'aspetto molto stilizzato e geometrico, anche se comunque mai in modo estremo, in quanto è sempre possibile intuire cosa vuole rappresentare l'artista (che sia un albero, un roccia, un fiume...). Anche i personaggi sono resi in modo molto semplice e un po' astratto, geometrico, ma comunque con un aspetto già più concreto e riconoscibile rispetto agli elementi di sfondo. Nel caso di persone, demoni e angeli è infatti ancora ben riconoscibile la figura umana, nonché anche alcuni (semplici) tratti del viso, come la bocca, gli occhi e il naso.
Le illustrazioni possono essere di due tipi: a pagina intera oppure grandi come mezza pagina, collocate, in quest'ultimo caso, sopra o sotto i testi.
A rendere però queste immagini così particolare è sicuramente la scelta dei colori: intanto l'artista ha scelto di utilizzare solo 5 tinte (il marroncino/avorio, il nero, il verde, il viola e il rosso).
Tali colori sono stesi senza sfumature nei vari spazi dell'immagine ben delimitati; le ombre ci sono, ma non sono rese tramite delle sfumature più intense, ma proprio attraverso l'utilizzo di un altro colore, più scuro, in un determinato punto.
Tornando a parlare dei colori si vede come l'artista abbia deciso di usarli con un significato e uno scopo preciso. Le tinte più scure e intense come il rosso (che rappresenta anche Dante, e che è l'unica tinta dai toni brillanti), il nero e il viola è come se rappresentassero il peccato, e infatti sono molto presenti nell'Inferno e poi, già in maniera minore, nel Purgatorio. All'Inferno ad esempio sono molto utilizzati il nero, il verde, il viola e il rosso, molto più raramente il marroncino/avorio; al Purgatorio sono molto più sfruttati il nero, il verde e il marroncino, mentre il viola compare solo sugli abiti di Virgilio e il rosso quasi esclusivamente sugli abiti di Dante, oppure per colorare qualche fiamma; in Paradiso l'unico elemento rosso è dato dall'abbigliamento di Dante, mentre tutto il resto è tinto solo di marroncino e di verde.
Sopra: Le prime immagini in alto provengono dall'Inferno, le centrali dal Purgatorio e l'ultima dal Paradiso. Osservate la scelta e l'uso dei colori per ogni disegno: come noterete nelle immagini in alto compaiono molto il viola, il verde, il nero e il rosso (e un po' di marroncino/avorio): in quelle centrali c'è molto verde, bianco e nero con qualche accenno di rosso per le fiamme; nelle ultime immagini solo Dante è colorato di rosso, il resto è tutto verde e marroncino/avorio.
"La Divina Commedia" di Paolo di Paolo è una buona riscrittura della Divina Commedia dantesca, anche se molto riassunta, e la narrazione degli eventi procede ad un ritmo molto serrato, per ovvie questioni di spazio. Metà libro circa è stato dedicato all'Inferno, che è il posto che presenta le pene e i dannati più interessanti.
Mi è sembrato che l'autore abbia almeno provato ad accennare un po' a tutti i dannati e ai vari gironi e cieli, che però comunque non sono sempre tutti presenti; anche nel caso dell'Inferno (che è quello descritto in modo più dettagliato) qualche cosa manca (ad esempio l'Antinferno e il Limbo).
Se bene o male l'autore ha provato almeno a fare accenno a più gironi e relative pene, si vede che la parte su cui è stato più costretto a tagliare sono gli incontri e le discussioni tra Dante e i vari dannati o santi. All'inferno ad esempio Dante è stato fatto interagire solo con 4 dannati (mentre nell'opera originale parla con decine di loro), al Purgatorio con 7 anime, mentre in Paradiso con 5 beati.
Le illustrazioni di Matteo Berton sono un valore aggiunto a questo volume, grazie al loro stile molto particolare, moderno e a tratti un po' astratto e geometrico. L'ho trovato particolarmente bello e interessante soprattutto per la scelta e l'uso dei colori, che si differenzia in base alle cantiche: le tinte più scure e intense come il rosso (che rappresenta anche
Dante, e che è l'unica tinta dai toni brillanti), il nero e il viola sono molto presenti
nell'Inferno e poi, già in maniera minore, nel Purgatorio; in Paradiso l'unico
elemento rosso è dato dall'abbigliamento di Dante, mentre tutto il resto
è tinto solo di marroncino/avorio e di verde.
Tale riscrittura della Divina Commedia può essere una buona introduzione e un primo approccio con il capolavoro dantesco, sebbene appunto essa non sia la riscrittura più completa a riguardo. L'obiettivo del volume è quello di iniziare a far conoscere ai più giovane, o ai lettori meno esperti, l'opera di Dante, perchè, come spiegato nell'introduzione, ci sono moltissimi motivi per cui bisognerebbe conoscere la Divina Commedia: "è una delle opere d'arte più impressionanti e più complesse uscite dalla mente di un essere umano"; per la nascita della lingua italiana; perchè "Dante spinge l'immaginazione nel punto più estremo, superando la fantasia di tutti"; perchè in esso vi è condensata tutta la cultura di un'epoca; perchè tramite essa vi si racconta anche la Storia; perchè ci si possono trovare tutti i sentimenti umani.
Come scrive l'autore: "A volte, sì, anche io mi sono annoiato, qualche cosa non l'ho capita e ho fatto una gran fatica a capirla: è come accorciare in pochi minuti una distanza di secoli; altre volte mi sono sentito io stesso lontano dal racconto di Dante e dai suoi personaggi. ma la sorpresa ha sempre avuto la meglio". Per questo Di Paolo ha voluto proporre ai lettori più giovani questa versione riassunta, in modo che sia per loro un primo passo per conoscere l'opera dantesca.
L'opera è stata pubblicata nel 2015 dalla Nuova Frontiera Junior; ha una copertina flessibile, ha 106 pagine, misura 25,5 cm d'altezza e 19,3 cm di lunghezza e costa 16 euro.
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